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PADRE ANTHONY ELENJIMITTAM
L’apostolo itinerante dell’unione delle religioni
La singolare esperienza di Padre Anthony che, indiano, si fa frate domenicano,
che per anni vive con protestanti, buddisti, teosofi, indù, lamaisti, parsi,
theravadin, e che è ormai divenuto un apostolo itinerante dell’unione delle
religioni, ci parla della vocazione spirituale del mondo d’oggi nel suo disperato
bisogno di comprensione e di fratellanza. In adempimento al mandato, ricevuto
dal Mahatma Gandhi prima, e da Papa Giovanni XXIII poi, di operare per la
mutua comprensione di tutte le religioni, egli viaggia frequentemente in
occidente tenendo conferenze sulle culture religiose dei due emisferi e dando
l’esempio di una vita dedicata ai grandi ideali.
È fondatore della missione Sat Cit Ananda in Europa e della Welfare Society
for Destituite Children a Bombay.
Padre Anthony nacque in un una famiglia tradizionalmente cattolica di Kundanoor, Cochin, nello stato
indiano del Kerala, il 22 giugno del 1915. Dopo gli studi superiori, all’età di quindici anni, entrò nei seminari
cattolici di Ernakulam, Triakakara e Alwaye. Dopo aver completato gli studi di latino e di filosofia
scolastica, Padre Anthony si unì all’Ordine Domenicano nel 1935 e fece il suo noviziato a Pistoia in Italia, e
poi gli studi teologici all’Angelicum di Roma. Una volta diplomato fu ordinato la sera di Natale del 1939, a
Roma, dopodiché fu impegnato nell’insegnamento e nella predicazione a Roma, Perugia e Teramo.
Nell’anno 1942 si trasferì in Inghilterra ma, a causa delle sue attività politiche a favore dell’indipendenza
dell’India, fu prima trattenuto nel campo di detenzione di Londra per due mesi, poi internato nel priorato di
Hawkesyard. Successivamente, padre Anthony ottenne una borsa di studio dal Manchester College di Oxford
e fece un anno di ricerche sulla tesi: “L’unità religiosa dell’Umanità” o DHARMADVITHAM. Stette con i
domenicani inglesi al Blackfriars di Oxford e poi a Londra per un breve periodo, ma poi li lasciò desiderando
iniziare a camminare con le proprie gambe e continuare i suoi studi e ricerche senza nessuna imposizione
autoritaria o condizionamento.
Si guadagnava da vivere come giornalista in Fleet Street a Londra lavorando alla Unican Instrument
Company di Cambridge, una ditta di strumenti ottici bellici, e alla Film Library dell’Imperial Institute di
Londra. Fino al 1945 Padre Anthony lavorò anche strettamente con Krishna Menon alla Lega Indiana, con
Swami Avvyaktananda del movimento Vedanta di Londra, con Bhikhu Titilla, un monaco buddista birmano
della Buddhist Lodge, e con Hari Prasad Shastri della Shanti Sadan di Londra.
Ritornato in India dopo la guerra, Padre Anthony divenne redattore dell’Indian Messenger, l’organo
settimanale del Sadharan Brahmo Samaj di Calcutta dal novembre del 1945 fino al 1948, e anche redattore
aggiunto all’Eastern Express di Sri Makhanlal Sen, un quotidiano inglese di Calcutta. Passò sei anni a
Calcutta e qui fondò una rivista mensile, l’Horizon e una bimestrale, lo Young Patriot, insieme a Niharendu
Duatt-Mozundar. A Calcutta pubblicò anche i suoi primi tre libri: L’Eroe dell’Industan (Subhas Chandra
Bose), Il Poeta dell’Industan (Rabindranath Tagore) e Hindustan Hamara o Nostra India. Durante i suoi sei
anni di vita a Calcutta viaggiò a lungo in India visitando l’Himalaya sedici volte, associandosi alla
Mahabhodi Society of India, alla Quaker Ambulance Unit, alla Società Teosofica e, specialmente, al
Ramakrishna Mission Institute of Culture, nel quale visse e lavorò per due anni, sia a Calcutta che in altri
centri monastici della Missione Ramakrishna-Vivekananda.
Negli anni in cui fu a Noakhali, Padre Anthony conobbe ed ebbe l’onore di lavorare con colui che
considerò da subito il proprio guru: il Mahatma Gandhi.
Quell’incontro segnò profondamente la vita di Padre Anthony e l’ammirazione per questo grande Uomo
si comprende da queste frasi che scrisse egli stesso: “L’immensa devozione amorosa verso Dio induce a
quella pratica di vita che è detta ‘Bhakti Yoga’, amore e servizio a Dio attraverso le sue creature, che trova
un grande esempio nella cristianità in San Francesco d’Assisi. Al pari di lui, Gandhi sposò Madonna
povertà, come Gesù che, nato in una stalla, visse in qualche grotta, non ebbe mai casa e morì sulla croce,
fra il cielo azzurro e la terra aspra”.
Gandhi affidò a Padre Anthony la difficile missione di lavorare per la riunione delle religioni e in seguito
la missione gli fu confermata anche da Papa Giovanni XXIII, suo grande amico e maestro. L’enorme spinta
spirituale che Padre Anthony ricevette durante tutto il tempo in cui lavorò assieme a Gandhi perdura
tutt’oggi ed è il carburante che lo spinge senza tregua a continuare la sua missione.
Negli anni in cui visse e lavorò in Europa (1935-1945) e a Calcutta (1945-1951) Padre Anthony incontrò
molti Lama tibetani, diversi leaders spirituali dell’India, Anandamay Ma, Meher Baba, Swami Shivananda,
ed altri; vennero poste così le basi dei suoi ideali esoterici, psicologici, nazionali ed internazionali.
Dal 1951 al 1953 fu Direttore del Reasearch Institute for Eastern Philosophy presso il Ramchoddas
Lotvala Trust di Bombay. Nel 1952 si trasferì a Bandra, allora sobborgo di Bombay, e piantò le tende sotto
una tettoia del Retreat House.
Dal 1955 al 1957 Padre Anthony fu il parroco della chiesa del Sacro Cuore di Worly, Bombay, che lasciò
quando iniziò a raccogliere bambini orfani e a lavorare per loro a Bandra; nacque così la Welfare Society for
Destituite Children nel 1957 che fu registrata come associazione caritatevole nel 1960. Questa opera iniziò
all’ombra di alcuni alberi e dopo due decadi è cresciuta fino ad essere il complesso educativo che è oggi,
ospitato negli edifici dell’Aquina Hall e del Sadhana Hall ed è guidato ora da Sorelle, Fratelli e Operatori
Sociali della Missione Sat Cit Ananda.
Nel giugno del 1962 Padre Anthony ebbe una speciale udienza con Papa Giovanni XXIII in Vaticano.
Papa Giovanni confermò la missione di Padre Anthony con i bambini orfani di Bombay ed il suo apostolato
missionario per portare avanti l’unità culturale e spirituale tra le religioni, le razze e le nazioni della famiglia
umana. La prima donazione per la Aquina Hall venne da Papa Giovanni che offrì anche la mitra
arcivescovile a Padre Anthony che, infiammato dagli ideali di vita e dall’esempio del Mahatma Gandhi, il
suo guru, rifiutò l’offerta e preferì continuare a lavorare nell’idealismo evangelico e nella povertà di Gesù, di
Buddha e degli altri profeti che amava.
Più impegnato di un’ape, Padre Anthony continuò a lavorare a Bombay ed in Europa. Ha pubblicato oltre
quaranta libri e qualche migliaio di articoli in giornali e riviste, in India e nel mondo. Si alza alle tre di notte,
medita, studia, prega, va a fare la sua passeggiata mattutina, scrive, costruisce edifici, fa conferenze e
conduce gruppi di studio, mantiene un’ampia corrispondenza con molti paesi.
Noi, i bambini che sono cresciuti alla sua scuola, amorevolmente seguiti ed educati da lui, siamo sempre
più orgogliosi del nostro Padre Anthony (o Bhikshu Ishabodhananda, nome che assunse quando conduceva
la vita di monaco mendicante, Parivrajika, per mesi interi nel Bihar e Uttar Pradesh). Lui si fa chiamare
fratello Anthony, ma per noi è Padre Anthony.
Come segno di gratitudine, del nostro amore e devozione, al nostro Padre e guru, Padre Anthony,
dedichiamo queste poche e imperfette righe.
Bauty De Melo, Nirmala Guru, Usha Sharma, Edna De Souza
St. Catherine of Siena School Bandra - Bombay 26 gennaio 1982
LA BIBLIOGRAFIA
LA QUINTESSENZA DELLE RELIGIONI
Verdechiaro Edizioni
Il primo libro di Padre Anthony, tuttavia attualissimo. Ci mostra come, al di là delle
forme, dei rituali e dei dogmi, ciò che sta alla base di ogni religione è la stessa, unica
essenza: la realizzazione di Dio o del Sé, quell’IO SONO che permea e vivifica ogni
essere. La differenza non sta nel seguire una religione piuttosto che un’altra, bensì nel
praticare i valori etici e divini che sono la solida roccia su cui poggia ogni vera
religione. Il Cristianesimo di Gesù, il Buddismo Zen, l’Islamismo Sufi, il Vedanta
induista e tutte le altre correnti mistiche, hanno sempre dovuto lottare contro il dogmatismo, il settarismo ed
il fanatismo delle religioni ortodosse organizzate, ma è tempo ora di trovare la comune essenza, per arrivare
alla Religione Universale dell’Uomo. “Dio è tutto, tutto è Dio. Gli uomini camminano per strade diverse,
diritte o tutte curve, guidati da libri o liberi nello spirito: sono solo strade che portano allo stesso
obbiettivo”.
DALLE RELIGIONI POLITICIZZATE
ALLE RELIGIONI AUTO-REALIZZANTI
Verdechiaro Edizioni
L’Uomo è l’ideale verso cui l’umanità sta marciando. Nessuno può arrestare questa
marea, poiché questa è la legge dell’universo. Nessuna invenzione o scienza umana può
fermare l’uomo dal morire o dal nascere, né fermare la ruota gigantesca della nascita e
della morte, poiché queste leggi cosmiche sfidano l’ingenuità dell’uomo. A meno che
non vogliamo leggere nella storia e nella scienza i nostri stessi dogmi, è chiaro che
nessuno scienziato e nessuno storico troveranno mai Dio, o alcun intervento divino, negli affari umani.
Occorre la comprensione intuitiva del cuore delle cose per integrare e portare a frutto tutto il mondo della
conoscenza umana e svelare i divini misteri della nostra vita. È questo il senso arcano di ciò che dà incanto
alla vita, e chi si prende la briga di analizzare la coscienza trova dentro di sé la chiave per aprire le
meraviglie della terra e i misteri del cielo. Ciò che è richiesto a tutti coloro che non vogliono perdere il loro
tempo, è di considerare le caratteristiche peculiari delle religioni e di distinguere ciò che appartiene alla
religione dell’uomo e non prettamente a quella cattolica o a quella protestante, a quella indù o a quella
mussulmana, buddista o ebraica, che sono solo nomi, null’altro che nomi. Perché litigare e morire per quei
dogmi e credenze, per quelle superstizioni che non aggiungeranno un millimetro alla nostra struttura
mentale, ma che degradano e offendono la nostra dignità di uomini? Prima di essere indù o mussulmani,
cristiani o buddisti, italiani o inglesi, ricordiamoci che siamo uomini e fino a quando non avremo la
perfezione di uomini in quanto tali, tutti gli altri titoli e rivendicazioni sono vuoti di qualsiasi significato o
utilità.
IL VANGELO DELLA PUREZZA
Sat Cit Ananda
Prima di pensare in termini di Cristiano, Indù, Buddista, Parsi, Musulmano o di
appartenente a qualsiasi altra chiesa, organizzazione civile, confessione religiosa o
istituzione; prima di essere italiani, tedeschi, indiani o cinesi: essenzialmente, per
natura, siamo tutti esseri umani. L’invito, quindi, è a non lasciare i problemi religiosi,
etici e spirituali in balia dei sentimenti e di pulsioni emotive: l’approccio alla vita può
essere più intelligente e cosciente. In realtà Gesù, Buddha, Mahatma Gandhi, Sathya Sai Baba, Swami
Vivekananda, Sri Aurobindo e altri hanno operato così. Dio – paradossalmente – è la realtà più scientifica di
tutto l’Universo.
ESOTERISMO MONASTICO
CRISTIANO E INDO-BUDDISTA
Sat Cit Ananda
La singolare esperienza dell’autore che, indiano si fa frate domenicano, che per anni
vive con protestanti, buddisti, teosofi, indù, lamaisti, parsi, theravadin, che è ormai
divenuto un apostolo itinerante dell’unione delle religioni, gli permette di presentarci,
in questo suo nuovo libro, un prezioso raffronto e una visione panoramica, e insieme
approfondita, dell’esoterismo monastico nelle massime aree religiose della Terra. Egli
ci parla della vocazione spirituale nel mondo d’oggi nel suo bisogno di comprensione, di fratellanza, di
ecumenismo, nell’unicità della vita come la vedeva il suo amico papa Giovanni XXIII e come è esaltata
dall’avvento del nuovo piano di coscienza dell’Età dell’Aquario.
ECUMENISMO COSMICO
Attraverso un cattolicesimo indo-buddista
Sat Cit Ananda
Scorrendo le pagine dell’autobiografia di Padre Anthony non si può non cogliere la
nota dominante che ha caratterizzato la sua vita, e cioè la ricerca di Dio e della verità.
Fu appunto per questa ragione che entrò, a soli quindici anni di età, nel seminario di
Alwaye (India) e, risultando il migliore fra tutti i suoi compagni, potè completare i suoi
studi in Italia, ove venne ordinato monaco domenicano. Fin da allora, però, la sua
sincera e profonda ricerca interiore si scontrò con le barriere erette dal rigido dogmatismo della Chiesa
ufficiale, che affermava non esserci salvezza al di fuori di essa. “Extra Ecclesiam nulla salus”. Inoltre, per
non cadere nella trappola dell’ortodossia cattolica entro la quale volevano rinchiuderlo i suoi superiori
assolutamente intransigenti nei confronti di qualsiasi ricerca della Verità che uscisse dai binari della dottrina
cristiana, preferì lasciare il Convento Domenicano di Oxford, Inghilterra, per poter continuare in piena
libertà di spirito questa sua ricerca interiore in vari paesi europei ed asiatici, specialmente in India e in Italia.
Egli, infatti, sentiva che ogni religione contiene al suo interno la medesima e sola Verità; le Religioni infatti
sono molte e possono essere paragonate a dei Sentieri, ma la Meta finale è unica e, seppur chiamata con
nomi diversi, conduce a una medesima esperienza, cioè la realizzazione dentro di noi di quella Pace che è
Gioia, Amore, Tranquillità imperturbabile e Serenità interiore e che rappresenta il punto d’arrivo di ogni
Religione. Tale meta finale viene definita “Dio Padre” dai Cristiani, “Satcitananda” dagli Yogi, “Nirvana”
dai Buddisti etc.., ma è fonte comune di “Illuminazione Spirituale”. Il messaggio che Padre Anthony intende
lasciarci come eredità spirituale è senza dubbio quello di andare oltre le frontiere erette dalle religioni
organizzate, realizzando un Ecumenismo Cosmico tra il mondo occidentale Cristiano e le grandi religioni
asiatiche, “Ut unum sint” (affichè tutti siamo Uno). Possa Padre Anthony, infaticabile ricercatore, pensatore
e grande uomo spirituale, operare in mezzo a noi per molti anni ancora!
Swami Sarvadananda Saraswati.
LA FILOSOFIA YOGA DI PATANJALI
Sat Cit Ananda
Lo Yoga (dal sanscrito Jug-Yog, unione) è, nella tradizione spirituale indiana, una
delle sei “visioni essenziali della realtà” o Darshan. Di origine antichissima, la
filosofia Yoga venne trattata per la prima volta in un’opera che costituisce tuttora il
testo fondamentale della dottrina: gli Yogasutra di Patanjali. Patanjali è una delle più
grandi figure della storia della filosofia indiana: vissuto, sembra, nella seconda metà
del II secolo a.C., oltre che dei 195 brevi aforismi degli Yogasutra, sarebbe anche stato
autore di un’opera sulla grammatica e di una sulla medicina. Nella sua filosofia egli sostiene
“l’emancipazione dell’anima dai contagi e dalle infezioni dell’esistenza mondana, dai desideri e dal
benessere, dai piaceri e dal lusso, dalla nascita e dalla morte”: è dunque questa emancipazione che è “la vera
redenzione, la vera salvezza”. Questo concetto, nobile e purissimo, ha colpito particolarmente Elenjimittam
che in quest’opera esamina gli aforismi di Patanjali in una visione sincretistica, studiandone e mettendone in
rilievo soprattutto gli influssi sulla spiritualità occidentale e i punti di contatto con essa, in particolare con il
cristianesimo.
In quest’ultima edizione (2005) riveduta e corretta si è voluto reinserire, come già esistente nella prima
edizione in lingua inglese, il testo sanscrito devanagari assieme alla traslitterazione per una miglior
comprensione del significato del testo stesso.
PSICOLOGIA dell'AUTOREALIZZAZIONE
Sat Cit Ananda
Ognuno di noi deve passare dall’inferno per scoprire la porta del paradiso. Le
sofferenze inevitabili dello stato esistenziale in cui ci troviamo non sono né definitive
né eterne. Vi possiamo porre rimedio e riconquistare il paradiso perduto con l’aiuto
della Santa Gnosi, semprechè lo vogliamo. Volere è più che potere, ma solo chi cerca
trova, e solo a chi bussa sarà aperta la porta del paradiso, che non è altro che la
conquista della Pace, Gioia, Serenità e Amore. Ma tu, fratello, per entrarvi devi pagare
il prezzo del biglietto. Il vestito nuziale è il passaporto per entrare nel Regno di Dio. Devi sforzarti con
calma, perseveranza e rinuncia a raddrizzare la via che tu hai per ora smarrita. Non esiste alcun surrogato che
sostituisca lo sforzo personale, costante e perseverante. Nel latte è nascosto il burro, le perle nel fondo del
mare e il fuoco nel legno, ma senza il tuo sforzo, il tuo lavoro, non avrai né burro, né perle, né fuoco. Così
non vedrai giammai il Divino che è in te, né godrai di quella Pace celeste, di quell’Amore serafico senza le
pratiche dell’ascolto, della meditazione e della realizzazione: “sràvana, mànana e nidhidyàsana”, come
dicono le Sastra. Orsù, coraggio, fratel mio. Io sono nella tua barchetta; viaggiamo insieme avendo al timone
lo stesso Logos, la vera Luce che illumina tutti gli umani che vengono in questo mondo. L’eterno è il nostro
nocchiero, la bussola della nostra navigazione, e ci farà giungere sicuri alla nostra Patria, Iddio, l’AUM.
PSICOLOGIA DEL SURANGAMA SUTRA
Produzioni Babaji
È un antico scritto, tradotto dal sanscrito, del canone buddista, sottoforma di dialogo
tra Buddha ed i suoi discepoli più avanzati, tra cui spicca la figura di Ananda. Nel testo
viene trattata 1’importanza della concentrazione della mente, come mezzo di
identificazione con la mente universale, che è nostro diritto di nascita e che è l’unico
per ottenere la vera pace e la beatitudine profonda.
LE UPANISAD
Isa-Katha-Mundaka-Mandukya
Sat Cit Ananda
Testi di dottrina arcana, le Upanisad rappresentano la parte conclusiva della letteratura
vedica; esse contengono l’essenza del pensiero speculativo che sta alla base della
cultura e della religione indiana. Le quattro Upanisad traslitterate, tradotte e commentate in questo volume debbono considerarsi fra le più antiche ed autorevoli espressioni di
quella corrente di pensiero che, attraverso la meditazione, porta non solo razionalmente ma anche eticamente
l’individuo alle più alte vette della metafisica. La filosofia upanisadica guida l’iniziato (colui che è disponibile a ricevere il messaggio) ad una visione del mondo e dei suoi fenomeni non come fatti contingenti ma
trascendenti, come un’esperienza dell’anima. Al di là dei sensi vi è un’altra realtà, una realtà superiore;
questo concetto, così ricorrente nelle Upanisad, è stato sottolineato da Elenjimittam, che nei suoi commenti
ne ha rilevato le affinità profonde con la più alta spiritualità dell’Occidente: il Cristianesimo.
La nuovissima edizione (2007) riveduta e corretta, riporta i versi anche nell’originale sanscrito devanagari
assieme alla traslitterazione in modo da essere il più fedele possibile alla prima edizione in lingua inglese.
LE UPANISAD **
Taittirya-Kena-Aitirya-Prashna
Brahmabindu o Amritabindu-Kaivalya
Mursia
Le Upanisad ci danno la base di una religione universale, di una teosofia
fondamentale, di una antroposofia, sulle quali le religioni storielle quali l’induismo, il
cristianesimo, l’islamismo, il buddismo, il giudaismo e le altre religioni possono erigere
le loro strutture. Le Upanisad sono testi di dottrina arcana redatti parte in versi e parte
in prosa, che rappresentano la parte conclusiva della letteratura vedica. In esse è raccolta l’essenza del
pensiero speculativo che sta alla base della cultura e delle religioni indiane. Dei sei testi presi in esame in
questo volume, i primi quattro e il sesto appartengono alla scuola vedica classica e quindi risalgono assai
lontano nel tempo, addirittura – sembra – a parecchi secoli prima di Cristo; il quinto invece trae origine dalla
scuola logica ed è perciò di molto posteriore agli altri, essendo databile circa al VI-VII secolo dopo Cristo.
Grazie alla traduzione e al commento curati dall’autore stesso, vengono messe in rilievo le numerose e
profonde affinità fra i testi upanisadici e il cristianesimo.
LE UPANISAD ***
Brhadaranyaka - Svetasvatara
Mursia
Le Upanisad rappresentano la parte conclusiva della letteratura vedica. In esse è
raccolta l’essenza del pensiero speculativo che sta alla base della cultura e delle
religioni indiane. In questo terzo volume l’autore prende in esame le Upanisad
Brhadaranyaka – Svetasvatara. Suddivisa in sei capitoli articolati in parti, la
Brhadaranyaka svela il massimo mistero del pellegrinaggio terreno dell’uomo,
imprigionato in una struttura mortale. La Svetasvatara, strutturata in sei capitoli preceduti da una
Invocazione, è attribuita a un saggio di cui porta il nome e rappresenta una delle più grandi sintesi della
letteratura vedantica, una sorta di magna carta di un ecumenismo mondiale per l’unificazione delle tradizioni
religiose e filosofiche dell’umanità. Anche per le Upanisad qui riportate, come per quelle dei volumi
precedenti, l’autore si preoccupa per mezzo della sua traduzione e del suo ispirato commento di mettere in
rilievo le numerose, profonde affinità che esistono fra i testi upanisadici e il cristianesimo.
LE UPANISAD ****
Chandogya
Mursia
In questo quarto e ultimo volume l’autore prende in esame l’Upanisad Chandogya.
Suddivisa in otto capitoli articolati in parti, questa Upanisad comincia con la recitazione
dei Samaveda – una preghiera invocatoria tesa a ottenere il pieno vigore mentale e
fisico – e conduce gradatamente alla visione più elevata e più estatica del Sé cosmico, a
tutto immanente e che al tempo stesso tutto trascende. Anche per l’Upanisad qui
riportata, come per quelle dei volumi precedenti, l’autore si preoccupa per mezzo della sua traduzione fedele
e del suo ispirato commento di mettere in rilievo le profonde affinità esistenti fra i testi upanisadici e il
cristianesimo.
PENSIERI PER LA MEDITAZIONE GIORNALIERA
I, II, III, IV
Sat Cit Ananda
È una raccolta di pensieri che possono essere un valido strumento per chiunque
cerchi la propria integrità attraverso la via della meditazione. Pensieri e parole
significative, richiamate e ripetute nella mente, diventano mondi, per noi, e possiamo
approfondirne il significato attraverso la memoria e la meditazione. La meditazione
introspettiva è la stazione di ricarica della batteria della nostra anima, e con questa
ricarica prepariamo mente e cuore ad affrontare i problemi della vita di ogni giorno.
Tutte le “realtà” del mondo fisico, tanto importanti per la mente empirica, si perdono nell’insignificanza,
nel nulla, quando la mente si è destata dal suo sonno per vedere come sono e non come le visualizzano i
cinque sensi e la mente empirica, che le analizza e le comprende. “Dio è il Testimone Eterno e tu, nella tua
Realtà più profonda, sei Quello”.
Se perde il contatto con il Divino, la mente precipita nelle piaghe dei sensi e del sesso, ove dominano le
passioni lussuriose. Né si deve permettere che la superbia penetri in essi, il che sarebbe sicuro preludio alla
Sua caduta; l’umiltà, invece, la preghiera e l’esame incessante dei moti della mente sono il miglior ausilio
per mantenerla sui piani più alti della comunione Divina. Codesta veglia continua, ti evita di cedere alle
tentazioni e di cadere in peccato. “Chi è attento non muore mai, mentre lo sbadato è morto a metà” diceva il
Buddha. “Sorveglia te stesso e prega per non essere tentato” diceva il Cristo.
I SANTI PER I GIOVANI D’OGGI
Sat Cit Ananda
Il libro è indirizzato in particolare ai giovani che hanno superato la decina e sono
nella ventina o nella trentina; ciò perché in genere è dopo i dieci anni che un giovane
comincia a sperimentare questa vita come lotta spirituale, come continua tentazione.
Egli quindi è in cerca delle vie e dei mezzi per combattere la lussuria della carne, la
vanità del mondo, le suggestioni del demonio e vincere la palma della vita. Ed è allora
che la storia dei Santi, fatti della nostra carne e sangue e come noi peccatori, ma usciti
trionfatori mediante la Grazia di Dio e la propria determinata volontà, ci può servire da guida per trarci fuori
dal fango, per affrontare la sfida della vita e divenire Santi agli occhi di Dio anche se non sempre a quelli
degli uomini.
LE SANTE PER LE GIOVANI D’OGGI
Sat Cit Ananda
In questo volume, abbinato a quello di “I Santi per i giovani d’oggi” l’autore mette a
fuoco le vite di quindici eroine di Dio provenienti da ogni strato sociale. Poiché ogni
Santo è un piccolo specchio di Dio, la lettura di queste vite ispiratrici non mancherà di
indirizzare la tua mente verso la patria celeste e dire con S. Agostino: “Se questi uomini
e queste donne hanno potuto farlo, perché non posso farlo anch’io?”'
“Un ammirevole sommario di fatti della vita di ogni Santa ed un pregevole profilo
delle sue principali caratteristiche” (The Examiner - Bombay)
“Questo libro sarà una benvenuta edizione per chiunque ami la cultura” (Industan Standard - Calcutta)
PERFEZIONE SPIRITUALE
Sat Cit Ananda
L’uomo è dotato di ragione però in lui prevalgono l’animalità e la sub-animalità fino
a quando non si rende conto che, per mezzo della ragione che proviene dal puro
raziocinio, può librarsi fino alle più alte intuizioni e, da quelle, più oltre fino al grembo
dell’infinito per non naufragare in alto mare. La perfezione spirituale tanto negli
insegnamenti delle sacre scritture quanto nel vangelo dei vari profeti della storia,
consiste essenzialmente nel raggiungere l’equilibrio fra le due nature, animale e divina,
che si agitano imperiosamente nel cuore dell’uomo. Nel processo dell’evoluzione la fortuna di ricevere un
corpo umano permette, attraverso la disciplina e la saggezza, di raggiungere lo stato divino e, così, porre fine
all’alternanza delle nascite e delle morti ed ottenere lo scopo della vita che è il ritorno nel grembo della
Divinità, il Puro Spirito che solo esiste come Pura Esistenza, nel cui seno danzano le onde della creazione, le
onde del divenire nelle quali la Divinità manifesta se stessa. Il contatto della nostra mente con la mente
Universale, il dimorare della nostra anima nella Superanima dell’universo, conferisce una pace profonda, una
serenità mentale, una gioia infinita ed una cosciente immortalità che derivano, appunto, dall’unione con il
Divino che è la base della perfezione spirituale.
LA RELIGIONE DELLE RELIGIONI
Sat Cit Ananda
Nel valutare le differenze fra le religioni. Padre Anthony formula questo concetto:
“Tutte le religioni sono portatrici di vero, ma non tutte sono Verità”. Da qui
l’esortazione a tutti noi a integrare quanto sia parzialmente vero nelle varie religioni,
culture e filosofie con le acquisizioni della scienza, della tecnica, della psicologia e
dell’antroposofia.
Vedremo così sorgere, sullo sfondo del vasto patrimonio mistico e spirituale
dell’umanità, il fermento della ricerca scientifica e la fertilità della tecnica per affrettare il fiorire di un
umanesimo nuovo che, in un rapporto diverso fra l’uomo, e il progresso tecnologico, ponga le basi di una
civiltà fondata su un’equa ripartizione delle risorse del pianeta fra paesi, popoli e razze, tutti destinati a
fondersi in un solo popolo di Dio, ed incoraggi l’anelito di ogni uomo ad elevarsi spiritualmente e
moralmente. La religione delle religioni, nel pensiero di Padre Anthony, significa anche ricondurre l’umanità
ad una sola famiglia superando divisioni storiche, geografiche ed ambientali. L’appello è rivolto a noi tutti,
spiriti liberi attratti dall’immensità e dalla fragranza della messe nell’ora, come cantava Tagore, “che invita
alla gioiosa festa dell’Universo”.
YOGA VASISHTA SARA
Sat Cit Ananda
Lo Yoga Vasishta costituisce la scuola più alta di insegnamento esoterico nel
sistema educativo dell’India classica. Inoltre tale testo è uno dei classici dell’esposizione della dottrina Advaita Vedantica, ossia di quel sistema monistico di filosofia
indiana che riduce la Realtà Suprema all’Unità, al To Agathon platonico, all’Uno di
Plotino, al Logos di San Giovanni, senza un qualsiasi dualismo che separi il soggetto
dall’oggetto, senza il pluralismo dell’universo, avvertito come tale quando esso viene
percepito fisicamente dai nostri cinque sensi e dalla mente. Nello Yoga Vasishta, compilato probabilmente
da rishi Vasishta in 32.000 sloka (strofe di due righe, couplets) viene riassunta l’essenza del suo
insegnamento, impartito al discepolo principe Sri Rama. Siamo all’epoca d’oro della storia dell’India,
nell’epoca del regno di Rama, considerato il re ideale che sia mai esistito nella terra del Gange e del
Brahmaputra: allora, secondo le leggende indiane, non esisteva povertà materiale né spirituale per alcun
cittadino, non c’erano ladri e assassini in tutto il regno di Sri Rama, la cui vita ed insegnamento, raccontati
nel Ramayana, vengono esaltati come la più vicina approssimazione del Regno di Dio sulla terra.
FRANCESCO D'ASSISI
Lo yogi dell’amore cosmico
Edizioni l'età dell'acquario - Bresci Editore
Solo un uomo che fa da ponte tra l’Oriente e l’Occidente, come Padre Anthony
Elenjimittam poteva scrivere questo libro su San Francesco illustrandone la vita e il
pensiero basati sulla bhakti, la devozione nell’amore di Dio. San Francesco (11811226) ha canalizzato in occidente quello stesso messaggio d’amore e di fede che il tamil
Ramanaja (1027-1137) aveva canalizzato in oriente dando vita alla corrente della
Vasistadvaìta. È un libro che interessa sia il mistico che lo studioso del pensiero
devozionale. Il ponte tra Occidente e Oriente si fa ancora più ampio dopo questo libro.
I SALMI DI UN MARINAIO SOLITARIO
Aquinas Publications
Nel libro sono raccolti alcuni dei salmi, inni e canzoni, che sgorgarono
spontaneamente dal cuore e dalla penna dell’autore, scritti per lo più a Calcutta negli
anni 1947 e 1948. Scrive l’autore nella sua nota al lettore:
“Non mi sono preoccupato di rime, di melodie e neppure di sintassi, in certi casi, ma
diedi espressione spontanea ad alcuni pensieri creativi, ad emozioni ed esperienze che
mi presero in quegli anni turbolenti, quando ero tutto fuoco per la rigenerazione di
Madre India, nel sogno di dare libertà completa alla gioventù Indiana non solo dal giogo dell’imperialismo
Britannico, ma ancor più dalla tirannide delle passioni umane e dalla schiavitù verso qualunque forma di
regime e di religione autoritaria ... Allora la mia sola religione era quella dell’Illuminazione mentale, dello
sviluppo umano, della canalizzazione delle passioni, delle emozioni e dell’intelletto al servizio del miglior
bene dell’uomo, evitando l’esca dell’economia comunista e della plutocrazia capitalista da un lato, e delle
religioni autoritarie dall’altro, insieme con l’inconsistente libertarismo anarchico ... Spero e prego che
questi ‘Salmi’ giovino ad anime affini ovunque siano, e cerchino profondamente la Luce e l’Amore che sono
il grande faro per l’uomo in questi suoi giorni di pellegrinaggio terreno.”
SAGGEZZA LIBERATRICE
Sat Cit Ananda
Queste pagine contengono le lezioni che l’autore ricevette quando andava per i
boschi e per le colline solitarie attorno ad Assisi, Tordibetto, Subasio ed altri luoghi
dell’Umbria nei mesi di aprile e di maggio del 1979.
L’autore intitolò il libro “Saggezza liberatrice” poiché esso contiene le lezioni della vita
emancipatrice che possiamo ascoltare quando ci mettiamo in sintonia con Madre Natura
nella pace dei campi, dove i contadini coltivano la madre terra. Nello scrivere questo
libro il suo intento fu quello di articolare ciò che è inarticolato nella vita rustica dei contadini, mentre seduto
nei boschi riceveva ventate di gioia, meditava vicino ai ruscelli e scambiava amore con gli uccelli, le piante e
le erbe delle colline umbre. L’autore si augura che queste pagine possano essere d’aiuto alle anime irrequiete
aspiranti alla vita dello spirito.
MUKTI
La liberazione nella filosofìa indiana
Mursia
La liberazione dalle vicissitudini, uno dei temi più coinvolgenti per gli uomini di ogni
epoca e cultura, è l’argomento di questo agile volume in cui l’Autore svela l’iter antico
che percorrono i saggi sino alle vette dell’anima, sino al raggiungimento della perfetta
realizzazione del Sé e all’esperienza profonda dell’unione con Dio. Questo breve
trattato sulla liberazione (Mukti) nella filosofia indiana è la tesi di laurea di Anthony
Elenjimittam. L’Autore, che per nascita e cultura vive in raro equilibrio tra le civiltà d’oriente e d’occidente,
espone con chiarezza quanto la saggezza dell’India ha tramandato per millenni riguardo a un tema che ha da
sempre avvinto l’umanità. L’esposizione è puntualmente completata dalle risposte che le religioni e le
filosofie hanno dato al problema. Il criterio seguito è quello della ricerca sincretistica che, ancora oggi dopo
tanti anni, è lo strumento utilizzato da Elenjimittam per suscitare nel lettore il senso della fratellanza di tutti
gli uomini, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità.
LA BHAGAVAD GITA
(volume esaurito)
Mursia
La Bhagavad Gita (“il canto del Signore, che sia benedetto”) è un poema in diciotto
canti per complessivi settecento distici inserito in quella summa di conoscenze e di
dottrine dell’India antica che è il Mahàbhàrata. Ritenuta il testo sacro più venerato
dell’India, contiene – all’interno di una cornice letteraria costituita dal dialogo fra il Dio
Krisna e l’eroe Arjuna – numerosi insegnamenti dedotti dalla filosofia e dallo Yoga: tali
insegnamenti sono una sintesi dei sei sistemi filosofici indiani (darsana) e a loro volta possono essere raccolti
in precetti sulla devozione, sulla meditazione trascendentale, sulla conoscenza e simili. Nella traduzione qui
proposta, condotta sull’originale in sanscrito, il testo è stato quasi sempre accompagnato da un commento
che meglio chiarisce il passo al lettore nella visione sincretistica che ne fa risaltare l’influenza sulla
spiritualità occidentale, in particolare con quella interrelazione cristiana che l’autore ha inteso mettere in
risalto.
MAHATMA GANDHI
Il profeta dell’età dell’aquario
Una nuova biografìa
Sat Cit Ananda
Questa nuova biografia di Gandhi ha la particolarità di essere scritta da un indiano,
discepolo diretto del Mahatma, che gli ha affidato la difficile missione di lavorare per la
riunione delle religioni. Divenuto padre domenicano, Padre Anthony ha girato tutto il
mondo facendo conferenze e scrivendo libri di grande spirito ecumenico. La sua grande
devozione per Gandhi si comprende da queste sue frasi: “L’immensa devozione amorosa verso Dio induce a
quella pratica di vita che è detta ‘Bhakti Yoga’, amore e servizio a Dio attraverso le sue creature, che
trova un grande esempio nella cristianità in San Francesco d’Assisi. Al pari di lui, Gandhi sposò Madonna
povertà, come Gesù che, nato in una stalla, visse in qualche grotta, non ebbe mai casa e morì sulla croce,
fra il ciclo azzurro e la terra aspra”.
SUBLIMAZIONE DEL SESSO
Aquinas Publications
Fratello, vuoi essere liberato da ogni forma di tossicodipendenza di cui soffri oggi,
non solo dall’eroina, dall’alcool, dal tabacco e da tante forme di droga delle quali sei
caduto vittima? Sorella, vuoi diventare la Maestra dell’amore divino e guidare così i
tuoi figli per il retto sentiero, nella via della gioia e della felicità? Vieni con me, allora,
e faremo insieme un’escursione per indagare sui problemi sconvolgenti del sesso e sul
modo di ottenere l’Amore Celeste, non combattendo contro il sesso o rinunciandovi, ma
sublimandolo, comprendendolo, utilizzandolo come una scala per salire, affinché non sia più un fango
vischioso nel quale siamo incarcerati e morti viventi nella rete dell’ignoranza.
BHAVAGAD GITA
Poema Divino e filosofìa esoterica dell'India
Missione Sat Cit Ananda
La Bhagavad Gita è considerato una delle cinque gemme della letteratura sanscrita e
non vi è altra opera che per circa duemila anni abbia avuto in India una così possente
influenza; si può dire che contenga tutto quanto vi è di meglio nella filosofia indiana, ed
è appunto questo eclettismo che l’ha innalzata al rango di “Bibbia degli Indù”. Lo
sconosciuto autore della Bhagavad Gita ha inteso dare un preciso scopo all’opera e cioè
la risposta, che fin da tempi immemorabili l’essere umano cerca, alla domanda: come può l’uomo liberarsi
dalla miseria e dal dolore della vita per giungere a quell’assoluto stato d’esistenza chiamato Brahman?
VITA E DOTTRINA DI BUDDHA
IL DHAMMAPADA
Mursia
Questo volume ha lo scopo di introdurre ai fondamentali insegnamenti di Buddha e
al classico Dhammapada (il “Nuovo Testamento” buddista) il lettore che desideri avere
un compendio della vita e degli insegnamenti di Buddha, per l’importanza che hanno
nella vita d’oggi. Così, nella Prefazione, l’Autore presenta l’opera mettendone in
evidenza la funzione di breve, ma esauriente, introduzione alla conoscenza di una delle
più diffuse religioni del mondo. Tuttavia l’elemento di maggior rilevanza qui contenuto
è l’interessante traduzione del Dhammapada, eseguita da Anthony Elenjimittam confrontando le diverse
traduzioni con l’originale in lingua Pali, la lingua nella quale Buddha pensò, parlò e predicò.
MEDITAZIONE PER
LA REALIZZAZIONE DEL SÉ
Mursia
Padre Anthony ha avuto il raro privilegio di nutrirsi alle sorgenti più pure della
spiritualità dell’Occidente cristiano e dell’Oriente indo-buddhista, realizzando in se
stesso una profetica sintesi vitale ed esperienziale. Realizzare il Sé, immutabile
esistenza e consapevolezza, centro superiore di identità in ogni individuo, coscienza
cristica o buddhica secondo le tradizioni religiose: questo è per Elenjimittam il fine
dell’esistenza, il cui raggiungimento colma tutte le nostre attese di felicità, di pace, di amore e di crescita
personale. Calandoci nella struttura autentica dell’uomo, svelando i meccanismi profondi della mente e le
sue inesauribili potenzialità, mettendo a nostra disposizione le risorse dello yoga e delle varie tecniche
meditative, accompagnandoci nella meditazione sulla natura, la nascita, la malattia e la morte, egli ci
conduce alle soglie dell’esperienza dell’unione con Dio.
GNOSI VEDANTICA
Missione Sat Cit Ananda
La saggezza degli antichi Indo-Arii negli ultimi quattromila anni è stata un faro di
luce ed una stella polare per coloro i quali, stanchi e oppressi dagli sconvolgimenti
politici, dall’insicurezza e dai problemi inesorabili dell’esistenza umana su questo
pianeta, cercarono una risposta non solo capace di soddisfare le necessità del cuore
umano, ma compatibile con la ricerca razionale, con le scoperte scientifiche e con le
rivelazioni della psicologia. Lo gnosticismo orientale, come trovò espressione chiara e
completa nella cultura vedica, così ha una sua controparte tanto nella filosofia greca quanto nei Vangeli
cristiani, e anche nella tradizione “sufi” si trovano gli stessi insegnamenti. Nella tradizione indiana gnostica,
il primo requisito per entrare nel regno di Dio, che è insito in ognuno di noi, è il diniego di tutte le forme di
autorità esteriore e il trascendimento dei riti e delle cerimonie delle religioni ufficiali e sacerdotali. Il Regno
attende solo di essere scoperto, realizzato e vissuto.
DIALOGANDO CON L’ETERNO
Bresci Editore
Il testo contiene alcune riflessioni che Padre Anthony fece camminando lungo la
sponda del Naviglio di Magenta presso Milano il 27 e 28 maggio 1979. Poiché tali
riflessioni racchiudono risposte a varie domande rivolte a lui dai giovani nel corso dei
suoi giri di conferenze, egli ha pensato di metterle per iscritto allo scopo di servire
meglio quelle anime che cercano una religione di illuminazione mentale,
scientificamente valida e psicologicamente verificabile. Anche in questo libro il suo messaggio è: “Io
professo lealtà solo al sole, al cielo azzurro, alla Madre Natura, a Dio Padre dell’Universo, senza
imprigionarmi nei recinti denominazionali, razziali o nazionali delle culture religiose della storia. Lo faccio
perché il Cielo mi ha inviato solo per diffondere il Vangelo Eterno della fratellanza umana e cosmica, per
professare una cittadinanza mondiale fondata sulle culture dell’umanità contemporanea. Non voglio
offendere nessuno nel mio sforzo volto ad abbattere barriere e costruire ponti fra popoli e culture
dell’Oriente e dell’Occidente, sotto il manto della paternità divina e della fratellanza umana e cosmica”.
VEDANTA PER TUTTI
Missione Sat Cit Ananda
Tra tutti i sistemi filosofici registrati nella storia del pensiero umano cominciando
dagli antichi Sumeri, Cinesi, Egiziani, Indiani, Siriani e altri del continente asiatico, da
Talete, Parmenide, Eraclito, Pitagora, Platone e tanti altri dell’antica Grecia, dai tempi
remoti della civiltà sudamericana pre-colombiana fino ai giorni nostri – ossia fino
all’epoca spaziale, elettronica e nucleare – esiste una scuola di filosofia psicologica, una
palestra di psicologia filosofica, che potrà essere divulgata sulla terra, con tutti i massmedia, per educare – o meglio ri-educare – l’uomo quale uomo, e così trovare una giusta integrazione tra la
tecnologia scientifica europea e la psicologia filosofica asiatica, con uno scopo ben preciso: quello di
conferire all’uomo che si avvia al terzo millennio dopo Cristo una pace interiore intramontabile, una serenità
invidiabile, un amore universale profondo, permettendogli di conquistare l’immortalità conscia qui, sulla
terra, ora e subito. Questa filosofia si chiama Vedaantha Advaitha, la filosofia del Vedantha non dualistico.
La prima capanna che ospitò i bambini senza tetto nell’anno 1958-59
Riferimenti per contattare Padre Anthony Elenjimittam:
sito web: http://www.padreanthony.org
e-mail:
[email protected]
tel.:
075 815116
Missione Sat Cit Ananda
via Metastasio, 2b - Assisi (PG)
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