Giugno 2012 E`(c)centrico - Associazione Culturale Nèon

17/3/2014
Evento di COORPI - Coordinamento Danza Piemonte - COORPI - Coordinamento Danza Piemonte
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Evento di COORPI - Coordinamento Danza Piemonte
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Giugno 2012
E'(c)centrico
Quando: mercoledì, 27 giugno 2012 - 21:00 - sabato, 30 giugno 2012 - 23:00
Genere Spettacolo
Evento:
Dove: Officine CAOS
P. zza M ontale 18/A
Torino
Descrizione:
E’(C)CENTRICO
teatro di innovazione – teatri delle diversità
27 >30 GIUGNO 2012
mercoledì 27 | h.21.00
L’INCANTO
Neon Teatro
mercoledì 27 | a seguire
LE SETTE VOCI DI ELENA
VintuleraTeatro
giovedì 28 | h.21.00
DIARIO DI H
Urzene
giovedì 28 | a seguire
EMILIO LUSSU E LA GUERRA
Compagnia M arco Gobetti
venerdì 29 | h.21.00
ELLAVERITA
LiberamenteUnico
venerdì 29 | a seguire
DÉPLACÉ
BluCinque
sabato 30 | a partire dalle h.10.30
CENACOLO
Tavola rotonda: incontro, buffet e dibattito
L’ordine di presentazione degli spettacoli è suscettibile di variazione
INFO
stalker teatro | officine CAOS
piazza montale 18/a. 10151 - torino (it)
www.stalkerteatro.net | [email protected]
http://www.coorpi.org/calendar/event.php?mode=&eid=20120617143116586
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Evento di COORPI - Coordinamento Danza Piemonte - COORPI - Coordinamento Danza Piemonte
www.stalkerteatro.net | [email protected]
t. +39.011.7399833 | +39.011.5881853
INGRESSO
Intero:7€
Ridotto: 5€ (studenti universitari, residenti Circ 5,
over 60, under 18, Aiace)
Professionale: 3€
Gratuito per disoccupati e cassa integrati
L’edizione 2012 di E’(C)CENTRICO, rassegna di arti performative, si articola in alcuni appuntamenti, che accostano lavori
di compagnie fra le più interessati nel campo del “Teatro d’Innovazione” a performance di artisti che operano nel
campo dei ”Teatri delle Diversità”.
Anche con questa iniziativa del programma delle officine CAOS intendiamo proporre un possibile spazio di un’arte nel
sociale; spazio da conquistare per la consapevolezza della gente e spazio da difendere anche in considerazione delle
nuove generazioni di artisti che, a questo punto dello sviluppo delle esperienze maturate negli ultimi
decenni, potrebbero investire nel sociale le loro energie creative, senza mezzi termini, con dignità e con un effettivo
riscontro.
Si tratta quindi di continuare ad affermare, se non altro come movimento di opinione alternativa, la dignità artistica di
progetti e interventi che trovano ispirazione e sbocco nei mille contesti del territorio: i luoghi in cui possono essere
trovati, realisticamente, il senso di appartenenza ed una naturale gratificazione.
La domanda principale a cui il teatro d’arte e di ricerca può dare risposta è la stessa che ne motiva l’esistenza, dalle
prime forme artistiche delle origini ad oggi: arte che riveste e riscopre le sue proprie funzioni sociali. Occasioni
d’incontro, di scambio, di partecipazione e di elaborazione di forme espressive corrispondenti al vissuto reale ed
immaginario delle persone coinvolte nella creazione e nella fruizione; costruzione di un linguaggio il cui esito artistico
consiste nella creazione di un’opera, nella misura in cui viene a crearsi un confronto collettivo. L’opera d’arte quindi
non come fine, ma come mezzo, come strumento di intervento vitale. Non è prioritario utilizzare tecniche o strumenti
artistici per realizzare opere, è invece importante creare opere come strumenti, veicoli di relazione interpersonale e
quindi sociale.
Stalker Teatro - officine CAOS
Direzione Artistica
Gabriele Boccacini
mercoledì 27 | h.21.00
L’INCANTO
Neon Teatro
Lo spettacolo L'incanto nasce dall’esigenza di mettere ‘a vista’ la straordinaria possibilità di accostamenti unici tra
persona e linguaggio, cogliendo il suo nucleo drammatico dal mito della torre di Babele, e sviluppando l’alto lirismo di
autori come Walt Whitman, M ichel Houellebecq, Shakespeare, Saramago. In scena è il genere umano, nella sua varietà
possibile, che si contamina nel linguaggio, si cerca nella parola, si mostra nel gesto, coesiste all’interno di relazioni fatte
di specialità ordinarie ed eccezionali, diventa unico corpo per poi tornare a smembrarsi, danza il silenzio dei segni nello
spazio. La questione messa in scena non è dunque solo la confusione delle lingue, ma la nascita di nuovi linguaggi, generi
e orientamenti dell’essere umano: diversi da cosa? Uguali a cosa? La questione è un incontro che trova man mano nuovi
parametri, nuove prospettive e direzioni.
“Costruttori, operai, attori danzanti, parlatori di mani volanti, cantanti sordi e maghi down, ermafroditi dell’anima,
generi umani fuori portata, convivono caldamente il luogo dell’incomprensibilità, trovano soluzioni e a volte crollano.”
Direzione artistica Piero Ristagno
Regia M onica Felloni
Attori M onica Felloni , Giuseppe Calcagno, M anuela Partanni, Stefania Licciardello, Patrizia Fichera, Enzo M alerba, Emily
Reitano, Dario M oschella
Testi a cura di Stefania Licciardello e Piero Ristagno
Scenografie Pippo D’Angelo
Direzione tecnica Giuseppe D’Alia
--mercoledì 27 | a seguire
LE SETTE VOCI DI ELENA
VintuleraTeatro
Elena, causa della lunga guerra, per riscattare se stessa, cerca di aiutare i Troiani ad evitare un eventuale definitivo
disastro. Uscita dalla città, fa giri intorno al cavallo di legno, imita le voci di mogli e madri di eroi, eventualmente
rinchiusi nel ventre del destriero, per provocarne la reazione: un grido, un lamento, un rabbioso respiro che ne
tradisca il silenzio e la forte necessità di restare invisibili. Oggi, Le Sette Voci di Elena potrebbero essere quelle di madri
o amanti afgane, pakistane, iraniane. Il cavallo di Troia, “bello nel suo silenzio”, potrebbe essere un kamikaze, un’autobomba, un ordigno a orologeria posto in un ristorante, in una scuola, in un autobus.
Questo Soliloquio, che può farsi recitazione a più voci, ha un forte contenuto di attualità, pur nel contesto classico nel
quale viaggia.
Alla parola, come al silenzio, è dedicato l’agire del personaggio Elena che, con semplici segni cromatici, scivolerà fra le
voci di sette donne, madri e spose di guerrieri lontani. Sette voci del sud che, con i loro differenti accenti ed
intercalari, tenteranno di rompere l’insondabile silenzio dell’inganno, che l’ombra di quel cavallo inesorabilmente cela.
Il dolore, la rabbia, ma anche la dolcezza di Elena, fanno emergere, fra le note e sospensioni della musica, le parole di
un testo, unico ed originale, che come un canto, condurrà lo spettatore in uno straordinario viaggio, immaginifico e
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un testo, unico ed originale, che come un canto, condurrà lo spettatore in uno straordinario viaggio, immaginifico e
sonoro, dall’antico all’attuale e sempre conflittuale, mondo di oggi.
Regia e interpretazione di Paola Tortora.
Versione ridotta del testo inedito Le Sette Voci di Elena.
del poeta M anrico M urzi (Ambasciatore Cultura UNESCO).
Musiche Originali Luca Urciuolo.
giovedì 28 | h.21.00
DIARIO DI H
Urzene
Urzene - progetto Tribalico, dopo tredici anni di convivenza con le diverse abilità culminati con la pubblicazione di
“Tribalico” (il libro del decennale, 2009), rimane fedele all’idea di una ricerca e di una estetica che passa per il
“diversamente bello”.
H. è un uomo comune che vive la propria vita tra conquiste e sconfitte. Nel suo diario scorrono momenti della sua
quotidianità che sono un continuo monologo interiore tra lui e i doppi che lo abitano.
La scenografia è volutamente povera. Cinque sgabelli, uno per ciascun personaggio, diventano ogni volta qualcosa di
diverso (finestre, prigioni, tavoli, scaffali, muri) e sono l’unica concessione ai fardelli che solitamente riempiono la scena
. La lettera H., priva di suono proprio, nella pronuncia non ha valore e corrisponde al niente. La famosa l’espressione
“non capire un’acca” è stata l’ispirazione di partenza. Il lavoro di preparazione è stato lungo e articolato.
Dopo numerosi colloqui con i soci dell’AUDIDO (Autogestione Diversamente Dotati) ci si è si concentrati su 21 parole
scelte insieme (autismo, bisogno, corpo, diversità, emozione, frontiera, guarigione, handicap, inconsapevolezza,
lentezza, morale, natura, ostacolo, poesia, qualità, rete, solitudine, testa, umano, visione, zero) per costruire l’ossatura
del spettacolo. Parallelamente alla produzione di Diario di H. è stata approntata una mostra in cui regista e drammaturgo
mettono a frutto la loro l’esperienza di segno e scrittura maturata negli ultimi anni: 21 pannelli su cui compaiono le 21
parole chiave del testo teatrale, ciascuna con una frase simbolica e un disegno non didascalico.
Testi di Salvatore Smedile;
Regia di Alberto Valente;
In scena: Lorenzo Gai, Sannio Giordano, Giulio Paiuzza, Salvatore Smedile, Alberto Valente.
--giovedì 28 | a seguire
EMILIO LUSSU E LA GUERRA
Compagnia M arco Gobetti
Un attore recita una lezione sulla base di un testo preparato da uno storico, a cui dà corpo, voce, interpretazione. Il
progetto “Lezioni Recitate” ricerca una spettacolarità che risieda innanzitutto nell’incontro e si rivolge, oltre che agli
studenti delle scuole superiori, a tutta la cittadinanza: oltre che nelle classi delle scuole, le lezioni recitate vengono
infatti realizzate in circoli, teatri, centri di studio e di incontro, librerie, biblioteche, bar, su strada e in ogni luogo in
cui possa nascere un rapporto significativo fra attore e pubblico. È proprio l’essenzialità della rappresentazione (unica
oggettistica: un leggìo, i libri via via citati, le immagini dei volti dei personaggi stampate su grandi supporti rigidi) a
rendere le repliche realizzabili ovunque.
La lezione Emilio Lussu e la guerra è costruita intorno al romanzo Un anno sull’Altipiano, in cui Lussu, in esilio in
Francia alla metà degli anni Trenta, raccontò la sua esperienza come ufficiale nella prima guerra mondiale. Nei
meccanismi di quella esperienza, nel rapporto tra comandanti e soldati, Lussu ritrova gli elementi che hanno favorito
l’avvento del fascismo. Una lezione, dunque, sulla guerra, l’antifascismo, l’esilio, scandita dalle pagine più belle del
romanzo e che ci restituisce una vita avventurosa, consumata totalmente nella lotta per la libertà. La lezione recitata
presenta la vita, il pensiero e le azioni di Emilio Lussu, mettendo in evidenza sia i legami con l’epoca in cui agì, sia il
significato e il valore delle sue azioni ed idee per la comprensione critica del nostro presente.
Testi di Leonardo Casalino recitati da M arco Gobetti
in collaborazione con il Centro studi Piero Gobetti
venerdì 29 | h.21.00
ELLAVERITA
LiberamenteUnico
LiberamenteUnico nasce da un'idea di Barbara Altissimo, come centro di formazione di teatro, teatro-danza, movimento
e tecniche corporee, pur rimanendo per scelta una struttura in continua evoluzione e mutamento.
L'attività si struttura su diversi fronti: produzione, formazione e ricerca intesa come contenitore di idee e progetti
creativi che ne diversificano l'attività. Un'associazione culturale che propone attraverso seminari esperienziali un modo
di essere e di formare rispettoso dell'individuo e della sua unicità, per sviluppare l'autenticità di ogni singolo essere
umano.
Ellaverita è una presenza commovente, antica e postuma ...
chissà da dove.
Una creatura che abita uno spazio, lo penetra con piccoli gesti, con una quotidianità semplice, ingombrante.. che
incanta.
Tutto ti fa dire "perchè lui e' lui".
Con Gianluca Colombelli
Creazione Barbara Altissimo
Produzione LiberamenteUnico
Con il sostegno della compagnia Tardito/Rendina
In collaborazione con Stalker Teatro | Officine CAOS
--venerdì 29 | a seguire
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venerdì 29 | a seguire
DÉPLACÉ
BluCinque
Partendo da un primo lavoro (Estratto1) è cominciato il processo per uno studio che si è composto di più quadri ed è
stato presentato in alcune delle sue parti con il titolo Déplacé.
L’essere spiazzati, in bilico, fuori asse, un corpo spezzato, imbarazzato, fuori tempo...
In scena, un’anziana signora, due donne, un musicista. Ognuno si impone di seguire il proprio ruolo, di “stare nella
parte”, ma senza riuscirci, nella vita come nel teatro.
Ci si sforza allora di resistere, anche se tutto sembra déplacé, nel tentativo di ritrovare l’insieme delle parti, riunire i
frammenti e trovarne i punti, nel corpo e nella storia. Per cominciare lo spettacolo e da capo riperdersi.
Con Elena Cavallo, Caterina M ochi Sismondi, M aria Rosa M ondiglio,
Davide Tomat
Consulenza drammaturgica Daniele Bergonzi
Musica dal vivo Davide Tomat
Consulenza musicale Gianluca Pezzino
Regia e coreografia Caterina M ochi Sismondi
In collaborazione con Stalker Teatro | officine CAOS
sabato 30 giugno
CENACOLO
delle 10.30 alle 13.00 prima parte
13.00 buffet conviviale,
dalle 14.30 alle 17.00 seconda parte
Al termine della rassegna è previsto un incontro fra le compagnie partecipanti alla rassegna “E’(c)centrico” con lo
scopo di permettere un confronto artistico in merito alle performance presentate. All’incontro sono invitate anche le
compagnie ospitate durante l’anno nella sezione “Artisti in Residenza”.
Con il Cenacolo si intende soddisfare un bisogno, spesso avvertito dagli artisti, di partecipare ad un programma e al
contempo essere a conoscenza del lavoro degli altri.
Il cenacolo, in forma di “tavola rotonda”, intende quindi offrire l’opportunità di ascoltare le opinioni degli altri sul
proprio lavoro e di offrire un proprio contributo critico all’esperienza delle altre compagnie. La tavola rotonda di
E’(c)centrico è aperta al Comitato Scientifico “Emilio Pozzi” e alle persone interessate che richiederanno di
partecipare.
INFO
stalker teatro | officine CAOS
piazza montale 18/a. 10151 - torino (it)
www.stalkerteatro.net | [email protected]
t. +39.011.7399833 | +39.011.5881853
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