Educazione linguistica efficace: proposte concrete per un sillabo di terminologia metalinguistica Gabriele Pallotti Università di Modena e Reggio Emilia Insegnare a parlare del codice NON E’ insegnare il codice Abbiamo iniziato con esercizi di riconoscimento delle preposizioni semplici e articolate… ESERCIZIO: Nelle frasi seguenti sottolinea di rosso le preposizioni semplici e di verde quelle articolate. 1. Conosci l’indirizzo di Elena? 2. Non ho ricavato molto dalla vendita della bicicletta. 3. Questa mattina ha piovuto per due ore. 4. Da scuola a casa mia impiego venti minuti. 5. La torta della nonna sta cuocendo in forno. 6. Metti il disegno nella cartellina. 7. Ho trovato un mazzo di chiavi sul tavolo della cucina. … e delle preposizioni articolate rispetto agli articoli partitivi: ESERCIZIO Nelle frasi distingui le preposizioni articolate del, dello, della, dell’, dei, degli delle, dagli articoli partitivi. Fai come nell’esempio: 1. Vorrei del pane (risponde alla domanda “di chi?” = no articolo partitivo; si può sostituire con un po’di = sì articolo partitivo.) 2. Il motore dell’auto è guasto. 3. Si è rotta una cinghia dello zaino nuovo. 4. I fiori del tuo giardino sono bellissimi. 5. Dammi dei giornali da sfogliare. (si può sostituire con alcuni = sì articolo partitivo.) 6. La bicicletta di Paolo è azzurra. • Vado a cena con Gianni • Apro la porta con la chiave • Il palazzo è andato a fuoco • Giochiamo a carte • Credo in Dio • L’analisi logica – 1) è pesantissima – 2) è inutile – 3) è poco logica Linee generali e competenze di italiano per i licei Lingua, Primo Biennio Nel primo biennio, lo studente colma eventuali lacune e consolida e approfondisce le capacità linguistiche orali e scritte, mediante attività che promuovano un uso linguistico efficace e corretto, affiancate da una riflessione sulla lingua orientata ai dinamismi di coesione morfosintattica e coerenza logico-argomentativa del discorso, senza indulgere in minuziose tassonomie e riducendo gli aspetti nomenclatori. Alcuni principi • • • • • La terminologia non è mai un fine, ma uno strumento: insegnare solo ciò che serve per capire la lingua e per usarla meglio La terminologia può essere utile, ma anche dannosa (calo della motivazione, approccio etichettatorio) Se terminologia deve esserci, che sia quella scientifica contemporanea: quella tradizionale non è più facile per i ragazzi, ma solo per gli insegnanti (accordo vs concordanza; dativo vs complemento di termine) Per lungo tempo si possono fare riflessioni metalinguistiche usando terminologie ‘folk’ create dagli alunni prima di passare a quelle ufficiali Se esistono sinonimi più semplici, preferirli (ad es. meglio contrario di antonimo) Premesse metodologiche In questa relazione si parla solo di un sillabo di terminologia, non di un sillabo di riflessione sulla lingua (che si può fare con/senza diversi tipi di terminologia) Non si considerano termini presenti nel linguaggio comune (parola, frase, discorso, significato, difficile, capire ...), anche se la loro definizione può essere oggetto di riflessione Si propone un ordine di introduzione dei diversi termini: nulla esclude che si continui a consolidarne l’uso nei gradi successivi In certi casi si distingue tra l’introduzione (parziale, intuitiva) e la padronanza di certi termini E’ un sillabo per parlanti nativi o quasi-nativi; serve per riflettere sull’italiano: per altre lingue possono servire ulteriori termini E' un sillabo essenziale, di nozioni che si dovrebbero dare per note in tutta la popolazione scolastica; non esclude espansioni motivate caso per caso I = primaria; II.1 = sec I grado; II.2 = sec II grado Fonologia I riflessione senza terminologia scientifica II.1 riflessione senza terminologia scientifica II.2 Tratti per la descrizione dei sistemi vocalici e consonantici, prima in italiano, poi in altre lingue. Lessico I - relazioni semantiche (sinonimi e omonimi; contrari e termini più generali) - processi di costituzione del lessico (parole semplici, derivate e composte; base, suffisso, prefisso) II.1 - prestito - lemma (voce di dizionario) - lessemi complessi II.2 Classi di parole I nome, verbo, aggettivo, articolo (det/indet), pronome, preposizione, congiunzione, avverbio (tempo, modo, luogo...) (e basta: senza classificare nomi, aggettivi ecc; tranne le eccezioni sotto) particelle (?) II.1 nomi di massa e nomi numerabili; verbi lessicali, ausiliari, modali, copulativi (?) pronomi atoni e tonici; II.2 Morfologia generale I desinenza II.1 flessione, derivazione, alterazione genere, numero, persona II.2 Morfologia del sintagma nominale I II.1 II.2 singolare/plurale; maschile/femminile accordo Morfologia del verbo I 1,2,3 persona; singolare/plurale tempi: presente, passato, futuro; attivo/passivo/riflessivo coniugazione forme del verbo: presente, passato semplice/composto (=remoto/prossimo), imperfetto, trapassati modi: imperativo, indicativo, congiuntivo, condizionale II.1 I, II, III coniugazione gerundio, participio; perifrasi verbali (stare + gerundio) aspetto: perfettivo, imperfettivo, durativo, progressivo, abituale impersonale forme del verbo: presente, passato semplice/composto (=remoto/prossimo), imperfetto, trapassati modi: imperativo, indicativo, congiuntivo, condizionale II.2 Sintassi I soggetto e predicato argomenti del verbo e circostanziali; frase minima (nucleo) periodo; frase principale e subordinata; frasi coordinate II.1 soggetto e predicato; predicato nominale e verbale (?) argomenti del verbo e circostanziali frasi subordinate argomentali, relative e avverbiali oggetto diretto e obliquo analisi dei ruoli tematici: agente, paziente, strumento, fonte, beneficiario, luogo... (?) II.2 subordinate implice/esplicite (?) Testualità I connettivi riferimento/riferirsi II.1 coesione / coerenza soggetto zero nuovo, noto (accessibile) II.2 pro-forma; anafora (?) Un approccio alternativo per riflettere sulla sintassi in giardino carla raccoglie fiori Il cane è nel giardino dove hai raccolto le rose [tu] Il cane è simpatico