X:\Lavori da convalidare\FILENI - Geom. Marchegiani Roberto\C

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Relazione tecnica – Impianto elettrico
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SOMMARIO
1 GENERALITA'
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
3 IMPIANTO ELETTRICO
3.1 TIPO DI IMPIANTO
3.2 CABINA DI TRASFORMAZIONE MT/BT
3.2.1 Quadri elettrici MT
3.2.2 Trasformatore MT/bt
3.2.3 Quadro elettrico generale di bassa tensione
3.2.4 Comando di emergenza
3.2.5 Impianto di messa a terra Cabina MT/bt
3.2.6 Materiale antinfortunistico
3.3 IMPIANTO ELETTRICO NELLO STABILIMENTO
3.3.1 Quadri elettrici
3.3.2 Condutture
3.3.3 Impianto di illuminazione
3.3.4 Impianto di illuminazione di sicurezza
3.3.5 Punti comando, punti presa e alimentazioni elettriche
3.3.6 Impianto di messa a terra
3.4 MISURE DI PROTEZIONE
3.4.1 Protezione contro le sovracorrenti
3.4.2 Protezione contro i contatti diretti
3.4.3 Protezione contro i contatti indiretti
3.5 VERIFICHE
5 SCHEMI DELL'IMPIANTO
6 DENUNCIA DEGLI IMPIANTI
Relazione tecnica – Impianto elettrico
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1 GENERALITA'
La presente relazione tecnica ha per oggetto la realizzazione degli impianti elettrici e di messa a
terra, a seguito di intervento di ristrutturazione edilizia con demolizione e ampliamento di un
allevamento avicolo di tipo intensivo ai sensi della L.R. 22/09 e L.R. 19/10, costituito da n° 5
capannoni, di proprietà della società Ponte Pio S.r.l..
Il sito di realizzazione del suddetto stabilimento è a Jesi in Via Baldeschi Baleani, 4.
E’ inoltre prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico da installare sulla copertura dei
capannoni, si rimanda alla specifica relazione tecnica per approfondimenti.
Il progetto è stato sviluppato secondo le indicazioni ricevute dalla committenza, e secondo le
prescrizioni delle Leggi e Norme CEI attualmente in Vigore.
L’ambiente nel suo complesso è stato trattato come ambiente ordinario.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
Nella redazione del progetto e nella realizzazione degli impianti si dovrà tenere conto delle leggi e
Norme attualmente in vigore con particolare riferimento a:
Norme CEI
Tutte
Norme UNI
Tutte
Legge
01.03.1968
n° 186
D.M.
22.01.2008
n° 37
D. Lgs
09.04.2008
n° 81
3 IMPIANTO ELETTRICO
3.1 TIPO DI IMPIANTO
l'impianto sarà alimentato dal Distributore pubblico di energia, alla tensione nominale di 20 kV 50Hz trifase.
Il sistema elettrico in questione sarà classificabile secondo il modo di collegamento a terra come
sistema TN-S.
3.2 CABINA DI TRASFORMAZIONE MT/BT
Per l’alimentazione dell’impianto elettrico è necessaria la realizzazione di una cabina di
trasformazione MT/bt che sarà conforme a quanto disposto dalle Norme CEI 0-16 ed alle
prescrizioni dell’ente distributore di energia.
3.2.1 Quadri elettrici MT.
I quadri elettrici di media tensione saranno del tipo in versione protetta da interno, provati e
certificati secondo CEI-EN 62271-200 per una tenuta ad arco interno su tre lati 12,5 kA rms/1s
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saranno conformi alle specifiche della norma CEI 0-16 ed alle prescrizioni dell’ente distributore di
energia.
Le caratteristiche elettriche riferite ad una temperatura di funzionamento compresa frà -5°C/+40°C
ed un'altitudine < 1000m saranno le seguenti:
-
Grado di protezione esterno
IP 2XC;
-
Grado di protezione frà le celle
IP 2X;
-
Tensione nominale
20 kV rms;
-
Tensione di isolamento (50Hz/1 mn)
-
•
fra le fasi e verso massa
50 kV rms;
•
Sul sezionamento
60 kV rms;
Tensione di picco (1,2/50micros)
•
fra le fasi e verso massa
125 kV;
•
Sul sezionamento
145 kV;
-
Corrente nominale
630 A;
-
Tenuta alla corrente di breve durata
12,5 kA rms/1s;
-
Durata meccanica dell'interruttore
10.000 (CEI 17.1);
-
Durata elettrica dell'interruttore
25 a 12,5 kA / 10.000 a 630A.
Le apparecchiature installate all'interno delle celle (interruttori di manovra / sezionatori e interruttori
automatici) saranno isolati in SF6 a bassa pressione interna.
Le protezione generale montata nella cella di media tensione sarà a microprocessore e conforme
alla specifica della Norma CEI 0-16 che prevede le seguenti protezioni: 50, 51 e 51N.
E’ inoltre necessaria l’installazione del dispositivo di interfaccia (D.I.) che prevede le seguenti
protezioni: 27, 81, 59 e 59N.
Il Quadro MT sarà sarà composto dalle seguenti celle:
-
Box interruttore con sezionatore e risalita sbarre, con funzione di dispositivo generale,
protezione;
-
Box interruttore di manovra combinato con fusibili, al trafo;
I collegamenti in MT saranno realizzati per mezzo di barre in rame o cavi per media tensione da
95mm² per l’alimentazione generale dal fornitore di energia e 50mm² per i collegamenti al
trasformatore, tutti i cavi saranno completi di teste adatte per tensioni di 24kV del tipo per interno.
3.2.2 Trasformatore MT/bt.
Il trasformatore sarà del tipo isolato in resina epossidica da 1250 kVA rispondente alle norme CEI 148 in classe F1,C2,E2 avente rapporto di trasformazione 20kV\400V a bassissime perdite e nucleo
maggiorato.
La macchina sarà isolata a 24kV sul primario (certificato e provato a 50kV eff. per 1min., 125kV di
picco) e 3,6kV sul secondario (certificato e provato a 10kV eff. per 1min).
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La macchina sarà fornita e completa di n° 3 trasduttori di temperatura PT100 e centralina
termometrica a microprocessore.
I trasformatori, avranno le seguenti caratteristiche:
-
Tipo:
Isolato in resina;
-
Collegamento:
DYN-11;
-
Potenza:
400 kVA;
-
Tensione primaria:
20 kV;
-
Tensione secondaria V0:
400V+N;
-
Vcc%:
6 %;
-
Protezione:
Centralina termometrica a microprocessore.
La macchine sarà custodita all’interno di un apposito scomparto del container con accesso diretto
dall’esterno e con serratura di sicurezza da interbloccare con la messa a terra della cella MT e
l’apertura dell’interruttore generale bt.
3.2.3 Quadro elettrico generale di bassa tensione
Il quadro elettrico generale di bassa tensione, provvederà all’alimentazione di n° 5 capannoni, e
sarà realizzato secondo le prescrizioni delle Norme CEI 17-13.
Le caratteristiche elettriche riferite ad una temperatura di funzionamento compresa frà -5°C/+40°C
ed un'altitudine < 1000m saranno le seguenti:
-
Tensione di isolamento
Tensione di esercizio
Corrente nominale nelle sbarre
Sbarre (3F o 3F + N)
Materiale
Grado di protezione esterno (IP)
Grado di protezione interno (IP)
Corrente nominale:
Tensione nominale:
Frequenza:
Potere di interruzione:
V
1000 c.a. - 1500 c.c;
V
690 c.a. – 880 c.c.;
A
1600;
3F;
Lamiera 15-20/10;
31;
2X;
1250 A;
400 V;
50 Hz;
30 kA;
3.2.4 Comando di emergenza
Sarà installato un comando di emergenza in posizione visibile e facilmente accessibile in grado di
interrompere l'alimentazione elettrica dell'intero impianto elettrico in caso di necessità o di
intervento dei VVFF. Il comando agirà sia nell’interruttore generale di bassa tensione che nel
dispositivo generale di media tensione.
Ulteriori comandi di emergenza, collegati in parallelo a quello sopra descritto, saranno disposti
lungo il perimetro dello stabilimento in prossimità delle uscite di sicurezza.
3.2.5 Impianto di messa a terra Cabina MT/bt.
L'impianto di messa a terra a servizio della cabina MT/bt sarà costituito da:
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-
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Dispersore esterno costituito da picchetti infissi e corda in rame nudo dalla sezione di 50 mm2
posata nel terreno all’esterno del prefabbricato;
-
Collegamenti del dispersore ai ferri di armatura del cemento armato e alle reti elettrosaldate
realizzati con corda in rame nudo in modo da realizzare dispersori naturali ed equipotenzialità
delle superfici calpestabili;
-
Anello di terra perimetrale interno ai locali della cabina realizzato con bandella in rame da
25x3 mm, dipinta di giallo, collegata in più punti al dispersore;
-
Nodo equipotenziale principale per la cabina MT/bt realizzato con barra in rame da 50x5 mm
di lunghezza idonea, per il collegamento di masse, masse estranee e per la messa a terra del
neutro e della massa del trasformatore.
Le masse saranno collegate a al Nodo mediante conduttori di protezione PE, le masse estranee
saranno collegate al nodo mediante conduttori equipotenziali EQP.
3.2.6 Materiale antinfortunistico.
L'impresa fornirà il materiale antinfortunistico, copia dello schema di potenza sarà esposta in
cabina montata in cornice con vetro.
L'impianto sarà corredato inoltre di cartelli monitori adatti ad essere letti fino ad una distanza
minima di 10m.
3.3 IMPIANTO ELETTRICO NELLO STABILIMENTO
3.3.1 Quadri elettrici
In ognuno dei dodici capannoni è prevista la realizzazione dei seguenti quadri elettrici:
1) Quadro elettrico Generale;
2) Quadro elettrico Ventilatori.
I quadri elettrici dell’attività, nei quali saranno installati le apparecchiature di manovra, di
protezione e di misura di tutte le linee ad essi collegate, saranno realizzati secondo le prescrizioni
delle Norme CEI EN 61439-1 e CEI EN 61439-2.
Il cablaggio sarà effettuato in maniera tale da evitare un adescamento d’arco tra le fasi in caso di
cortocircuito, il montaggio sarà realizzato in modo da rendere facile il controllo, la manutenzione,
la riparazione e la sostituzione di tutti gli elementi.
Sul fronte dei pannelli e sul retro quadro saranno disposti cartelli e targhette che diano una chiara
indicazione della funzione dei diversi elementi e delle posizioni di aperto o chiuso degli interruttori.
Le indicazioni riportate nel quadro dovranno corrispondere a quelle degli schemi di assieme e di
montaggio.
3.3.2 Condutture
Le condutture non saranno causa di innesco o di propagazione di incendio e nel loro complesso
saranno realizzate utilizzando:
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Cavidotti, canali, passerelle e tubazioni a vista, corredati da relativi accessori e scatole per la
realizzazione delle derivazioni.
I canali e le passerelle saranno dimensionati in modo tale che rimanga disponibile uno spazio pari
almeno al 50% della sezione trasversale degli stessi.
Le tubazioni dovranno garantire la sfilabilità e reinfilabilità dei conduttori ed il diametro interno delle
stesse sarà pari ad almeno 1,3 volte il diamentro del cerchio circoscritto ai cavi.
I conduttori saranno del tipo N07V9-K e FG7(O)R come sarà indicato negli schemi costruttivi dei
quadri elettrici.
All'interno di tubazioni a vista con grado di protezione almeno IP4X e tubazioni sottotraccia i cavi
possono essere del tipo N07V-K.
Tutti i componenti utilizzati per la formazione delle condutture dovranno avere caratteristiche di
non propagazione della fiamma nelle condizioni di posa.
3.3.3 Impianto di illuminazione
L'impianto di illuminazione sarà realizzato come indicato negli schemi allegati alla presente,
utilizzando apparecchi con ottica e grado di protezione IP adeguato all'ambiente d'installazione e
con lampade non a portata di mano.
Gli apparecchi illuminanti sospesi dovranno essere montati in modo che il loro movimento non
possa danneggiare i cavi di alimentazione che non devono essere sottoposti a sollecitazioni
meccaniche.
3.3.4 Impianto di illuminazione di sicurezza
L'impianto di illuminazione di sicurezza sarà realizzato come indicato negli schemi allegati alla
presente, utilizzando apparecchi o gruppi autonomi che assicurino il funzionamento dei dispositivi
associati per almeno 1 ora, in grado di consentire la ricarica completa in 12 ore e con grado di
protezione IP adeguato all'ambiente d'installazione.
L’impianto è previsto per funzionare alternativamente all’impianto di illuminazione ordinaria e la
sua entrata in servizio dovrà avvenire automaticamente entro un tempo breve (<= 0,5 s) e
contemporaneamente al mancare dell’alimentazione principale.
Al
ritorno
dell’alimentazione
principale
l’illuminazione
di
sicurezza
si
deve
disinserire
automaticamente.
3.3.5 Punti comando, punti presa e alimentazioni elettriche
I dispositivi di comando saranno costituiti da interruttori, deviatori, invertitori e pulsanti alloggiati
entro apposite scatole portafrutto.
L'alimentazione delle utenze elettriche avverrà a mezzo di prese a spina con alveoli allineati e
schermati alloggiate entro apposite scatole portafrutto.
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Le utenze potranno anche essere alimentate direttamente dalle dorsali di alimentazione con
apposite derivazioni realizzate secondo la regola dell'arte.
Saranno utilizzati apparecchi con grado di protezione IP adeguato all'ambiente d'installazione.
I circuti che alimentano prese a spina devono essere protetti mediante interruttori differenziali
aventi corrente differenziale nominale Idn= 30 mA.
3.3.6 Impianto di messa a terra
Sarà realizzato un impianto di messa a terra unico per tutti i capannoni e per la cabina di
trasformazione MT/bt.
Sarà presente un nodo equipotenziale alloggiato nel quadro elettrico principale di ogni
capannone, al quale saranno collegate le masse e le masse estranee.
Tutti i nodi equipotenziali, saranno connessi allo stesso dispersore di terra realizzato con corda in
rame nudo 50mm².
L’impianto di messa a terra non dovrà essere sezionabile ne interrotto in nessun caso.
Saranno inoltre realizzate le messe a terra dei ferri del cemento armato dei plinti e della rete
elettrosaldata sottopavimento.
Nei luoghi destinati alla custodia di animali, i collegamenti equipotenziali supplementari devono
connettere tutte le masse e le masse estranee che possono essere toccate dagli stessi animali, ed
il conduttore di protezione dell’impianto.
In particolare l’impianto di messa a terra dell’attività sarà costituito da:
-
Dispersore perimetrale esterno unico per l’intero complesso e connesso al dispersore di cabina;
-
Conduttori di terra in corda di rame nudo da 50 mm2;
-
n° 1 nodo equipotenziale principale in cabina MT/bt;
-
n° 1 nodo equipotenziali principali alloggiati all'interno o in prossimità del quadro elettrico di
bassa tensione;
-
n° 5 nodi equipotenziale principali alloggiato all'interno o in prossimità del quadro elettrico
generale di ogni capannone;
-
Conduttori di protezione in cavo colore giallo/verde, tipo N07V-K, di sezioni adeguate per i
collegamenti tra i nodi equipotenziali principali e i nodi derivati.
Le masse saranno collegate a terra mediante conduttori di protezione PE, le masse estranee
saranno collegate a terra mediante conduttori equipotenziali EQP (di sezione minima 6 mm2),
ulteriori indicazioni sono rilevabili dagli schemi dell’impianto allegati alla presente relazione.
3.4 MISURE DI PROTEZIONE
3.4.1 Protezione contro le sovracorrenti
La protezione contro le sovracorrenti delle condutture dovrà essere assicurata dagli interruttori
automatici e fusibili installati a bordo dei quadri elettrici o delle colonnine per distribuzione elettrica.
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I dispositivi di protezione dovranno avere caratteristiche tali da soddisfare la protezione contro i
sovraccarichi e cortocircuiti nelle linee alimentanti corpi illuminanti, prese di corrente e
apparecchiature elettriche in genere ed in particolare le relazioni:
Ib <= In <= Iz, If <= 1,45xIz e I2t <= K2S2
dove :
Ib = corrente di impiego nel circuito
In = corrente nominale del dispositivo di protezione
Iz = portata in regime permanente della conduttura
If = corrente che assicura l'effettivo funzionamento del dispositivo di protezione
I2t = caratteristica dell'integrale di Joule lasciato passare dal dispositivo di protezione.
k2S2 = caratteristica dell'integrale di Joule sopportabile dal cavo.
3.4.2 Protezione contro i contatti diretti
La protezione contro i contatti diretti sarà realizzata mediante isolamento o involucri con idoneo
grado di protezione.
3.4.3 Protezione contro i contatti indiretti
La protezione contro i contatti indiretti è realizzata mediante componenti di classe II e interruzione
automatica dell'alimentazione.
Le caratteristiche dei dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti devono essere tali che, se
si presenta un guasto di impedenza trascurabile in qualsiasi parte dell’impianto tra un conduttore
di fase ed un conduttore di protezione o una massa, l’interruzione automatica dell’alimentazione
avvenga entro il tempo specificato, soddisfacendo la seguente condizione:
Zs x Ia <= Uo
dove :
Zs
è l’impedenza dell’anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino al
punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente.
Ia
è la corrente che provoca l’interruzione automatica del dispositivo di protezione entro il
tempo definito dalla tabella 41A della Norma CEI 64-8/4, in funzione della tensione Uo
oppure, nelle condizioni specificate nella Norma CEI 64-8/4, entro un tempo convenzionale
non superiore a 5 secondi. Nel caso d’impiego di un interruttore differenziale Ia è la
corrente differenziale Idn.
Uo
è la tensione nominale in c.a. espressa in valore efficace tra fase e terra.
In ottemperanza alla norma CEI 64-8/7 negli ambienti destinati alla custodia di animali la
tensione Uo dovrà essere <= 25V.
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TABELLA 41A – Tempi massimi di interruzione per i sistemi TN
Tensione Uo (V)
Tempo massimo d’interruzione (s)
120
0,8
230
0,4
400
0,2
> 400
0,1
Nell’installazione di dispositivi differenziali a corrente residua, per poter garantire un adeguato
livello di selettività differenziale a più livelli si adotteranno dei dispositivi di protezione selettivi, con
tempo d’intervento totale non superiore a quanto sopra specificato.
Nel caso di sistema con tensione nominale tra le fasi fino a 400V il tempo massimo d’intervento
delle protezioni sarà quindi 0,4 secondi.
Nel caso d’impiego di dispositivi solo magnetotermici si dovrà sostituire al valore Idn il valore Im del
dispositivo stesso, dove Im è il valore di sgancio istantaneo dell’interruttore magnetotermico
ricavabile dalle curve d’intervento dell’interruttore fornite dal costruttore delle apparecchiature.
La protezione contro i contatti indiretti è realizzata mediante componenti di classe II e interruzione
automatica dell'alimentazione.
3.5 VERIFICHE
Al fine di garantire una corretta esecuzione ed affidabilità degli impianti sarà cura della ditta
installatrice verificare e collaudare tutti gli impianti realizzati.
Le verifiche iniziali, che devono essere effettuate dalla Ditta installatrice prima della consegna
dell'impianto e del rilascio della dichiarazione di conformità, sono quelle previste dalla Norma CEI
64-8, ed in particolare:
-
Esame a vista;
-
Misura della resistenza di terra (misura della resistenza dell’anello di guasto);
-
Misura della resistenza di isolamento;
-
Prova di continuità dei conduttori di protezione ed equipotenziali;
-
Verifica dell’impianto di illuminazione di sicurezza;
-
Prova di intervento degli interruttori differenziali;
Le verifiche dovranno essere effettuate da tecnico specializzato che le controfirmerà riportando
l’esito delle stesse in un apposito registro.
A seguito della verifica iniziale, sarà cura della committenza provvedere a far ripetere,
periodicamente le seguenti prove e verifiche volte ad accertare il permanere dei requisiti minimi
dell’impianto, le prove e verifiche da effettuare riportate nel seguito con le periodicità accanto
indicate:
-
Esame a vista
- periodicità 3 anni;
-
Misura della resistenza di terra
- periodicità 3 anni;
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-
Misura della resistenza di isolamento
- periodicità 3 anni;
-
Prova di continuità dei conduttori di protezione ed equipotenziali - periodicità 3 anni;
-
Verifica dell’impianto di illuminazione di sicurezza
- periodicità 6 mesi;
(una volta al mese verificare l’intervento degli apparecchi in assenza di alimentazione)
-
Prova di intervento degli interruttori differenziali
- periodicità 1 anno;
(una volta al mese provare i dispositivi con l’apposito pulsante “test”)
5 SCHEMI DELL'IMPIANTO
La presente relazione deve essere sempre accompagnata dagli schemi dell'impianto al fine di
avere una corretta e precisa interpretazione di quanto effettivamente realizzato.
6 DENUNCIA DEGLI IMPIANTI
Al fine di garantire una corretta esecuzione ed affidabilità degli impianti sarà cura della ditta
installatrice verificare e collaudare tutti gli impianti realizzati.
In particolare per l’impianto elettrico con le prove di rito previste dalla Norma CEI 64-8 (esame a
vista, prova della continuità dei conduttori di protezione, misura della resistenza di isolamento,
prova di intervento degli interruttori differenziali, misura dell’impedenza dell'anello di guasto).
La ditta all'atto dell'ultimazione dei lavori dovrà consegnare al committente quattro copie delle
Dichiarazioni di Conformità dei vari impianti (elettrico e di messa a terra, cablaggio strutturato),
complete in tutte le loro parti (Dichiarazione di conformità, certificato di riconoscimento dei
requisiti tecnico professionali, relazione con tipologie dei materiali utilizzati, schemi dell’impianto
aggiornati secondo quanto effettivamente realizzato e verbali di verifica).
Il datore di lavoro, gestore dell'attività, dovrà provvedere a consegnare copia della dichiarazione
di conformità dell’impianto elettrico al Dipartimento I.S.P.E.S.L. e Agenzia A.R.P.A.M. competenti
per territorio, nonché agli uffici tecnici del comune di appartenenza.
Il tecnico
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