Alle origini della Sociologia Le origini della sociologia hanno a che vedere con la sostanza di questa disciplina. In passato la sociologia non era considerata una scienza esatta, piena, perché trattava della società e dei comportamenti nella società, non quantificabili, non misurabili; poi, tutte le scienze capirono di non essere scienze certe, di dover problematizzarsi, di dover coltivare il dubbio metodico, come sin dagli inizi faceva la sociologia. La sociologia è una scienza aperta ai nuovi problemi, dalla descrizione dei comportamenti esterni cerca la motivazione interna. All’inizio gli studiosi della società erano filosofi ed elementi di studi sulla società erano già presenti nella cultura greca e romana, ma erano solo notazioni sociologiche, non era ancora sociologia, perché era osservazione per osservare, cioè non era ancora osservazione scientifica guidata da ipotesi di lavoro, da verificare. Il termine “sociologia” fu usato per la prima volta da Auguste Comte, autodidatta che vedeva lo sviluppo delle società distinto in tre fasi: teologica: i fatti sociali vengono spiegati su basi divine, religiose; metafisica: i fatti sociali vengono spiegati su basi astratte, filosofiche; positiva: i fatti sociali vengono spiegati su dati di fatto, studiati e connessi gli uni con gli altri. L’idea di Comte era di una sociologia come super-scienza, una scienza delle scienze. Spencer, contemporaneo di Comte, non condivideva l’analisi delle tre fasi, sostenendo che il principio fondamentale, nella società come nella biologia, è quello dell’evoluzione, cioè dell’adattamento e della sopravvivenza del più idoneo. Con la teoria dell’evoluzione delle società, come della specie, si verifica il rovesciamento del racconto biblico della creazione, pertanto rappresentano teorie rivoluzionarie, innovatrici. Le società sono storicamente tenute insieme da: credenza comune rivelata, cultura di élite in una società di pochi per pochi, flussi comunicativi in tempo reale che caratterizzano le società di massa, le società moderne che hanno inizio con l’industrializzazione. L’industrializzazione e l’urbanizzazione sono i motori dello sviluppo delle società moderne e ciò che regge l’impalcatura di queste società complesse è l’ordine sociale, estremamente fragile, il vero miracolo della società. La sociologia, in questa complessità, può rivestire un ruolo importante, quale strumento d’indagine razionale. Una società in movimento come quella moderna, sviluppa continuamente nuovi bisogni, che la ricerca sociologica può cogliere e predisporre gli strumenti per farvi fronte. La sociologia è però strumento di auto-osservazione, dà la consapevolezza dei problemi, non la loro soluzione; ma una volta che il problema è determinato, chiarito, si è a metà dell’opera. La verità è ciò che noi stessi stiamo vivendo, facendo, sperimentando. Cinzia Malaguti Bibliografia: F. Ferrarotti, Manuale di Sociologia, Laterza