FARMACIA FIDUCIA - Febbraio 2015

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Conosciamo il nostro corpo: l’intestino
Chirurgo e paziente: un binomio molto stretto
L’Elastografia nella diagnosi delle disfunzioni erettili
La sinusite
I cibi dell’inverno
Lo sbiancamento professionale su denti vitali
Autismo e riabilitazione
LINEA
SPECIALE
STIPSI?
Sveglia
l’intestino
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la stitichezza
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perde la sua regolare puntualità è possibile
andare incontro ad episodi
di stitichezza che possono
causare cattiva digestione,
senso di gonfiore con tensione addominale e alitosi.
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Da ALKAMED In Farmacia
Periodico bimestrale di salute & benessere
Direttore Editoriale
On. Dott. Luigi Zocchi
Quando l’informatore
è disinformato.
Direttore Responsabile
Giovanni Nello Franchi
Direzione Redazione
Federfarma Varese
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Caporedattore
Luisa Nobili
Comitato di redazione
Rachele Aspesi
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Anna Carnelli
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Hanno collaborato a questo numero
Fabio Colombo
Giovanni Nello Franchi
Dario Gaetani
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Alfredo Goddi
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Alberto Roggia
Beatrice Villa
Segretaria di redazione
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Anno XI - n° 58 febbraio 2015
Copia Omaggio
Tiratura 20.000 copie
Distribuzione in 215 farmacie di Varese
e provincia.
Graffiti Editore
ROC - Registro Operatori di
Comunicazione
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di Varese
n° 871 del 22/4/2005
Stampa - Roto3
Sono vietati la riproduzione e l’uso
anche parziale di testi, illustrazioni e foto.
Troverai il prossimo
numero di Farmacia Fiducia
ad aprile nella tua farmacia.
Spazio riservato al timbro della farmacia
On. Dr. Luigi Zocchi
Presidente Federfarma
Varese
E’
stata una bella riunione quella alla quale ho partecipato qualche settimana
fa. Molte belle persone, scambio di auguri, brindisi scintillanti, parole di
circostanza e baci - abbracci tra persone che non si vedevano da un po’,
magari da un bel po’. La maggioranza dei presenti è molto compita, saluta con grande
cortesia ed accenna talvolta ad un piccolo inchino ossequioso quando saluta le persone
più importanti.
Ed anch’io mi allineo perfettamente, è da gran tempo che mi ci sono abituato.
In risposta ai miei saluti ricevo tutta una varietà di frasi, dai semplici buonasera ai più
enfatici “che bello incontrarti”, ai tradizionali “come va?”, dai classici “è sempre un piacere” agli
informali ed insinceri “ma non invecchi mai!”.
Ho cercato ovunque, anche su Wikipedia, ma uno dei saluti che ho ricevuto quella sera
non l’ho proprio trovato.
Infatti un signore molto distinto, noto quasi ovunque per le sue attività di informatore
e comunicatore, al mio saluto (non troppo entusiastico), limitato a quel “salve” che si
indirizza alle persone con le quali non si ritiene di avere particolari affinità o vicinanza,
ha risposto con un’inattesa e polemica frase: “Cavoli, Voi farmacisti avete un margine della
malora !!!” (in realtà il cavolo era singolare ed aveva due zeta e la malora era la madre di
Gesù citata ampiamente a sproposito).
Scusa? Mi sono permesso di replicare, sei completamente fuori, disinformato totalmente. Forse non sai che da anni le farmacie stanno vivendo una crisi profonda per il
calo vertiginoso dei prezzi e della remunerazione e che, da qualche anno si registrano
anche tra le farmacie fallimenti, amministrazioni controllante, cessioni forzate e cessazioni di attività, e le regioni del Nord non sono esenti da questo fenomeno.
“Ma no, non dicevo i farmaci, le altre cose”, prosegue imperterrito.
Quali cose scusa? Forse i farmaci da banco che al di fuori dalla farmacia sono oggetto
di ampia concorrenza e sono offerti a prezzi scontati, o i prodotti per l’infanzia che
alcune farmacie insistono a trattare pur con margini prossimi allo zero, o i cosmetici
di marca che con i meccanismi di taglio prezzo vengono ceduti ai consumatori con
margini molto ridotti e controllati per le farmacie?
“Ma no, le altre cose !” insiste il tipo.
Scusa quali altre cose? Ti ho elencato i prodotti che rappresentano il 95% e più del
fatturato e che non hanno più un margine consistente.
Non credo tu voglia parlare dei servizi che la farmacia eroga gratuitamente o con
margini ridicoli e neppure dei farmaci distribuiti per conto delle ASL o dei presidi per
incontinenza e per i diabetici che apportano margini simbolici, neppure proporzionati
ai costi vivi sostenuti.
“Ma no! Quelle altre cosa sulle quali mi fanno forti sconti, almeno una mia amica mi fa degli sconti”.
Caro amico, è evidente che il tuo livello di disinformazione non fa onore al lavoro
che svolgi nella comunicazione, dovresti documentarti molto meglio e scopriresti la
vecchia storia del mandarino e dell’aspirina.
Il primo parte dalle campagne ad un valore di partenza che può essere di pochi centesimi al chilo o, al massimo, di 50 centesimi ed arriva sui banchi dei supermercati delle
nostre zone al prezzo di 1,80 o magari, in certi periodi, anche 4 euro al chilo .
Qui sì che il margine è “cavoli” e “della malora”.
Continua a pagina 30
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F A R M A C I A
F I D U C I A
Conosciamo il nostro corpo: l’intestino.
Prima parte.
Dott.ssa Luisa Nobili
Farmacista
Anatomia e fisiologia
dell’intestino.
L’intestino si può immaginare
come un lungo tubo suddiviso in intestino tenue ed
intestino crasso.
In realtà questo lungo tubo
è un grande laboratorio dove
avvengono i processi digestivi: gli alimenti assunti contengono nutrienti come gli
zuccheri, i grassi, le proteine,
le vitamine e gli oligoelementi
che devono essere digeriti ed
assorbiti: il tenue che è lungo
circa 2,5 metri e con un diametro di 4 centimetri è rivestito da una mucosa ricca
di minuscole sporgenze
dette villi intestinali, questa superficie è molto
estesa ed ogni villo
ha al suo interno
un’arteria, una venula ed un vaso
linfatico che
consentono il
passaggio nel
sangue delle sostanze assorbite.
E’ qui che il materiale
precedentemente ingerito e
frazionato nello stomaco arriva dopo essere stato raggiunto da acqua e succhi (pancreatico e biliare) nel lume
intestinale.
Nell’intestino di un uomo
adulto entrano giornalmente
circa 9 litri di acqua, 2 con gli
alimenti, i restanti
7 sottoforma di
secrezioni digestive (un litro di
saliva, due litri di
succhi gastrici,
due litri di succhi
pancreatici, un litro di bile, un litro
di succhi intestinali):
in condizioni ideali
il 90% di questi liquidi sono rias-
E’ questo il primo di una serie
di articoli su tre importanti organi:
intestino, stomaco e fegato, macchine
meravigliose di cui spiegheremo con
semplicità il funzionamento, privilegiando
gli indispensabili consigli pratici,
utili nella quotidianità.
sorbiti nell’intestino
tenue. L’intestino
crasso, costituito
dal colon e dal
retto, completa il
processo digestivo riassorbendo
acqua ed elettroliti, disidratando le
feci: la sua principale
funzione è quella di
assorbire acqua, è quindi
privo di villi intestinali,
tipici del tenue. Il suo segmento principale è il colon,
mentre il cieco è la porzione
estrema che presenta l’appendice. Le feci si raccolgono
nell’ultima parte dell’intestino
crasso, il retto, e sono composte da batteri, cellulosa, detriti
cellulari ed acqua.
Ricordiamo infine le caratteristiche della muscolatura
dell’intestino: mentre quella
del tenue è longitudinale per
permettere la contrazione ritmica (peristalsi), quella del
crasso è disposta circolarmente.
Integratori per l’intestino.
Negli ultimi anni si è assistito
all’immissione in commercio
di innumerevoli integratori (fermenti lattici, ma
non solo) che hanno
permesso di ampliare il concetto di benessere, regolando e
modulando la funzionalità dell’apparato
digerente spesso sollecitato dai ritmi ansiogeni e
competitivi della società occidentale, da abitudini alimentari frettolose e disordinate,
dall’impiego massivo ed ingiustificato degli antibiotici.
In questo modo i delicati
meccanismi digestivi soffrono
ed il farmacista deve spesso
intervenire in manifestazioni
F A R M A C I A
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Conosciamo il nostro corpo: l’intestino.
quali diarrea, stipsi, gonfiore
addominale, colon irritabile.
Nel prossimo numero di Farmacia Fiducia parleremo diffusamente degli integratori,
dei probiotici e dei prebiotici:
fin da ora ricordiamo che al
momento della nascita il lume
intestinale è sterile, ma già
dopo poche ore si insediano
le prime colonie batteriche:
nell’adulto sono state identificate 400 specie diverse a seconda del pH e della presenza
di ossigeno. Questo vuol dire
che nell’esofago ci sono pochi
batteri ed anche nello stomaco a causa del pH acido: nel
duodeno le secrezioni alcaline
del fegato e del pancreas alzano il pH con prevalenza di
lattobacilli ed enterococchi.
Proseguendo nelle
varie porzioni intestinali nel colon si
raggiunge la massima
concentrazione batterica con pH 8,5.
Stitichezza e diarrea: concetti fondamentali e consigli pratici.
Con il termine stitichezza
o stipsi si indica un rallentamento del transito delle feci,
con formazione di materiale
duro e secco, disidratato.
Di conseguenza, essendo il
disturbo molto comune, si
assiste ad un vero e proprio
abuso di lassativi, in particolare negli anziani che da
sempre hanno l’idea di “pulire
il più possibile l’intestino”,
dimenticando che il concetto
fondamentale è bere, completare l’alimentazione con
prodotti integrali, muoversi il
più possibile (scale, passeggiate, ginnastica). I lassativi più
usati sono i derivati antrachinonici provenienti da piante
che tutti conosciamo come
la senna, l’aloe, la frangula, il
rabarbaro. Tra i lassativi chimici un esempio su tutti è il
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bisacodile presente in molti
prodotti vendibili senza ricetta in farmacia. Tutti questi
farmaci agiscono stimolando
i movimenti dell’intestino con
un’azione irritativa e vanno
usati con parsimonia. Un’altra
classe importante è quella dei
lassativi osmotici che agisce
sul punto fondamentale cioè
l’acqua che è “l’ago della
zali o diarrea del viaggiatore.
Il farmaco più noto è la loperamide che agisce sui recettori intestinali permettendo un
rallentamento dei movimenti
enterici, viene assorbita velocemente per via orale e dopo
4 ore si ritrova nel sangue con
la massima concentrazione.
Indispensabile è ricostruire la
flora batterica intestinale con i
L’IMPORTANZA DELLE FIBRE
Le fibre si rigonfiano nello stomaco e nell’intestino dando
il senso di sazietà, utile nel controllo del peso. Rendono le
feci morbide, distendono le pareti dell’intestino, stimolano la peristalsi. Agiscono sull’equilibrio idrico dell’intestino, quindi non assumendo la necessaria acqua non
funzionano (pensiamo ad una spugna che senza acqua rimane secca!). Le fibre solubili sono presenti nella
frutta, nei legumi, nei cereali ed in piante note quali il lino, lo psillio, la malva: puliscono a
fondo l’intestino, equilibrano la flora batterica favorendo la crescita dei batteri buoni, stabilizzano il tasso di zucchero nel
sangue ed hanno un’azione ipocolesterolemizzante.
Vanno assunte due o tre ore prima
di un farmaco per evitare di interferire
con il suo assorbimento.
Sono il punto fondamentale del trattamento della stipsi.
bilancia” dell’equilibrio intestinale: richiamando e trattenendo l’acqua ammorbidiscono le feci e di conseguenza
migliorano il movimento intestinale. Ricordiamo in particolare il lattulosio che viene
scomposto dalla flora intestinale incrementando il richiamo di acqua dall’intestino.
Altri prodotti conosciutissimi:
il sale inglese, cioè il solfato di
magnesio che è un purgante
salino sconsigliato in pazienti con patologie cardiache e
renali, gli olii (vaselina, oliva,
mandorle dolci) che altro non
fanno se non ammorbidire le
feci, facilitandone il transito.
Ma il discorso più interessante è senza dubbio quello delle
fibre (vedi box sopra).
Tra le cause di diarrea citiamo
una tossinfezione alimentare, un’assunzione prolungata
di antibiotici con alterazione
della flora batterica intestinale
oppure forme virali influen-
F A R M A C I A
F I D U C I A
fermenti lattici e bere molto
per evitare la disidratazione.
Il fermento lattico complementare ed indispensabile
nella diarrea è in particolare
il Saccaromyces Boulardi: fu
isolato per la prima volta dal
frutto del lychee in Indonesia
negli anni 50.
Appartiene alla famiglia dei
lieviti e non viene inattivato
dall’acidità dello stomaco nel
raggiungere l’intestino.
E’ particolarmente efficace
nel contrastare la diarrea del
viaggiatore e nel ricostruire
la flora batterica durante la
terapia antibiotica: è importante una somministrazione
ripetuta per mantenere una
concentrazione stabile.
Riassumendo.
L’equilibrio intestinale è delicato: risente di molte variabili
che possono essere controllate serenamente con una vita
sana e regole di buon senso.
da sapere
Artrite: donne più
a rischio se indossano tacchi alti.
Per molte donne indossare i tacchi non è doloroso, ma sul lungo
periodo può diventarlo. Uno
studio della Stanford University,
pubblicato sul Journal of Orthopaedic Research, ha scoperto
che i tacchi alti possono aumentare le probabilità di sviluppare
l’artrite con il passare del tempo.
In particolare, i ricercatori hanno trovato che camminare con
i tacchi alti circa 7 centimetri e
mezzo può provocare cambiamenti nell’andatura simili a quelli
osservati nelle persone anziane e
con le ginocchia artritiche. Questa scoperta potrebbe spiegare
anche il motivo per cui l’artrosi
è due volte più comune nelle
donne rispetto agli uomini. La
forma più comune di artrite è
l’artrosi, causata dall’usura della
cartilagine che aiuta le nostre articolazioni a muoversi.
I ricercatori hanno
studiato l’andatura
di 14 donne mentre camminavano
con diversi tipi di scarpe. Più alti
erano i tacchi e più l’andatura
delle volontarie, nonchè il movimento delle loro ginocchia, cambiava. E l’essere in sovrappeso
poteva addirittura peggiorare
la situazione. “Molti dei cambiamenti osservati con l’aumentare
dell’altezza del tallone e il peso
sono stati simili a quelli osservati con l’invecchiamento e la
progressione dell’osteoartrite”,
hanno detto i ricercatori. “Questo suggerisce che l’utilizzo dei
tacchi alti, specialmente con un
peso alto, può contribuire ad
aumentare il rischio artrosi nelle
donne”, hanno concluso.
Chirurgo e paziente: un binomio molto stretto.
Prof. Alberto Roggia
Primario Emerito di Urologia
Docente a contratto alla
Università degli Studi di Pavia
www.profroggia.it
"La mia vita è nelle sue mani",
così dice il paziente affidandosi
al chirurgo. Il rapporto medico-paziente
deve essere ricco di empatia,
con stima e fiducia da una parte
e professionalità dall'altra.
I
l “Giuramento professionale” che ogni medico
pronuncia all'inizio della
sua attività, accompagna la
storia della Medicina dall'antichità fino ai giorni nostri:
il più tradizionale è quello
attribuito a Ippocrate, il medico più celebre dell'età classica
della Famiglia aristocratica degli Asclepeidi che si ritenevano successori di Asclepio, Dio
della medicina.
Oggidì il Giuramento di Ippocrate (circa 460-370 a.C)
mantiene nei suoi divieti e
precetti una sua indiscussa validità, anche se poi sono stati
messi a punto nuovi codici di
deontologia medica che hanno avuto revisioni, rivisitazioni ed aggiornamenti e che, in
sintesi, definiscono le regole
comportamentali del medico,
in conformità a principi bioetici, nello svolgimento della
sua professione medica e chirurgica.
Sottolineare oggi nel terzo
millennio i rapporti umani tra
medico e paziente indicati nel
giuramento di Ippocrate non
è assolutamente anacronistico
e non significa un ritorno al
passato, ma anzi serve a non
dimenticare mai il “primato
della dignità della persona
umana”.
E ciò indipendentemente dal
proprio credo, tanto che nel-
la parabola a tutti nota del
“Buon Samaritano” fu addirittura un “non credente” che
si commosse ed ebbe compassione e pietà, mentre i due
religiosi che avrebbero dovuto aver misericordia tirarono
dritto per la loro strada.
Il chirurgo, che deve agire
sempre in scienza e coscienza, ha il dovere di proporre
al paziente scelte scientificatamente appropriate al caso
specifico, in una cosiddetta
“alleanza terapeutica”, nel
rispetto della dignità del paziente e della sua visione della
vita.
Fondamentale nella quotidiana attività professionale cre-
are un rapporto empatico
con tutti i pazienti, rapportandosi non solo con la malattia ma pure con il paziente
che è portatore della malattia
stessa: in pratica occorre che
il chirurgo vada oltre allo specifico atto terapeutico “col
bisturi”, aggiungendo sempre
il personale “calore umano”
della vicinanza al malato per
intessere con il paziente stesso un rapporto “più esistenziale”: ciò conferma come la
chirurgia non sia solo una
attività di tecnica operatoria
di altissimo valore, ma nel suo
indubbio rigore scientifico
possieda pure i connotati di
scienza umanistica. Il filosofo
F A R M A C I A
e medico americano Edmund
Pellegrino scrisse appunto che
la medicina è la più scientifica
tra le scienze umane, ma è
pure la più umanistica tra le
scienze naturali.
Il chirurgo deve avere tre doti che per gli Autori americani si identificano in tre
H “head, heart, hand”, cioè
“mente, cuore, mano”, con
ciò indicando in sintesi che la
chirurgia, oggi più che mai ad
alto contenuto tecnologico,
deve essere esercitata, nobilmente, dall'uomo a vantaggio
dell'uomo, e che il chirurgo
non deve mai dimenticarsi di
unire alle proprie mani abili
ed esperte il proprio “cuore”.
F I D U C I A
6
Chirurgo e paziente: un binomio molto stretto.
La chirurgia e la medicina
in genere sono quindi una
disciplina umanistica perchè
alla terapia chirurgica o farmacologica devono aggiungere il calore umano della
“partecipazione attiva”: non
per nulla il paziente sofferente
cerca sempre ascolto, condivisione, comprensione ed
affetto per cui l’“alleanza”
tra chirurgo e paziente è
fondamentale.
La chirurgia, oggi più che mai
tecnologicamente avanzata,
non deve perdere di vista il
rapporto
“antropologico
duale” dell'uomo-chirurgo al
servizio dell’uomo-sofferente:
da ciò l’estrema importanza
del rapporto empatico medico-paziente, che si traduce
in “cura-partecipe” in cui il
paziente si senta “preso in
carico” e coinvolto nelle decisioni terapeutiche discusse col
chirurgo. Per di più, in ambito
della Chirurgia, tale rapporto,
diversamente da quanto si realizza nelle discipline mediche
- internistiche (esempio
l’oncologia, la riabilitazione ecc...) si svolge in
un rapporto temporale
molto breve che va dalla
prima visita all’intervento chirurgico, terminando col controllo postoperatorio. E’ appunto
per tale motivo che l’empatia del chirurgo svolge un ruolo di primaria
importanza, anche sul
risultato definitivo terapeutico e quindi sulla
guarigione più rapida.
L’informazione data dal
chirurgo al malato deve
essere completa ed esaustiva, concernente tutte le offerte attuali della scienza e
della tecnica operatoria, i benefici, i rischi possibili insiti
nell'intervento stesso, e pure
i rischi nella rinuncia all'intervento, oltre ad illustrare
tutte le opzioni terapeutiche
7
adottabili nello specifico caso
clinico. Tutte le informazioni
devono essere date con grande tatto, sensibilità e rispetto
della psicologia di chi viene informato, ed il chirurgo
in tale atto deve cercare di
calarsi nei panni di chi sta
per trovarsi di fronte ad una
nuova realtà imprevedibile,
inattesa e talora molto seria:
ogni paziente è un mondo
a sè e richiede il massimo
rispetto. Il chirurgo deve comunque essere sempre rigoroso nella presentazione di
tutte le opzioni e strategie
terapeutiche consigliate, comunicando sempre con sobrietà la prognosi, anche se
severa, della malattia, ma nel
contempo sapendo segnalare
che il miracolo è merce assai rara e che la scienza e la
tecnica chirurgica procedono
oggi con grande rapidità, ma
pur sempre con una velocità
che spesse volte non coincide
con i desideri del paziente e
dei suoi familiari.
Nel prossimo articolo completerò il tema chirurgo-paziente, sottolineando il “potere curativo delle parole”
dette dal chirurgo al paziente
o ai familiari, e come il chirurgo debba parlare direttamente ai bambini.
F A R M A C I A
F I D U C I A
Autismo e riabilitazione:
un percorso possibile.
Dott.ssa Beatrice Villa
Psicologa, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia a indirizzo
Cognitivo-Neuropsicologico
[email protected]
S
econdo il Manuale Diagnostico e Statistico dei
Disturbi Mentali (DSM
V) le principali caratteristiche
del disturbo dello spettro autistico riguardano i seguenti
aspetti:
• compromissione pervasiva e
costante della comunicazione
e dell’interazione sociale
• pattern di comportamento,
interessi o attività ristretti e
ripetitivi.
Il disturbo può presentarsi
con o senza compromissione del linguaggio; se presente, esso è perlopiù caratterizzato da ecolalia (ripetizione
letterale di parole e frasi), sostituzione dei pronomi personali “tu” e “io” e tendenza a
rivolgersi a loro stessi in terza
persona.
In merito al deficit di interazione sociale questi bambini
possono manifestare ridotto
interesse per la condivisione di esperienze, scarsa
consapevolezza dei sentimenti altrui e interessi limitati. Spesso il cambiamento
di routine quotidiane provoca
ansia e crisi comportamentali.
Il gioco di finzione spontaneo
è spesso assente, ma sono frequenti le stereotipie motorie
(lo “sfarfallamento” delle mani, “fare il solletico” all’aria,
battere le mani, far ruotare
oggetti, etc.). La sindrome può
presentarsi con o senza compromissione intellettiva.
Sviluppo e decorso.
I sintomi si manifestano
nella prima infanzia e in
genere vengono riconosciuti dal secondo anno di vita.
Alcuni esempi di segni precoci
sono: assenza di qualsiasi tipo
di risposta al suono del proprio nome (per questo talvolta
i genitori inizialmente sospettano la presenza di una qualche forma di sordità); scarsa
coordinazione visuo-manuale
(che tipicamente compare dal
nono mese di vita); uso improprio dei giocattoli; mancanza
di attenzione condivisa (che
nei bambini con sviluppo tipi-
Diversi sono i percorsi di riabilitazione
che hanno come obiettivo quello
di far acquisire competenze non
“meccaniche” al bambino autistico
grazie anche all’ausilio di supporti visivi
e musicali.
co è presente quando insieme
all’adulto guardano lo stesso
oggetto); infine il gesto di indicare (pointing), che compare
solitamente dagli otto mesi in
poi, è spesso assente.
La diagnosi può essere effettuata dal terzo anno di vita
ciascun soggetto e si fonda sul
frazionamento dei comportamenti complessi in tanti step
intermedi, insegnati uno per
uno. Tale metodo richiede un
intervento uniforme da parte
dei diversi soggetti che lo applicano quotidianamente e per
poiché molti bambini piccoli
nel corso dello sviluppo possono avere preferenze forti e
adorare alcune forme di comportamento ripetitive.
diverse ore al giorno.
Poiché la maggior parte di
questi bambini possiede maggiori capacità nell’elaborazione
visiva, il metodo TEACCH
(Treatment and Education
of Autistic and Related
Communication Handicapped Children) utilizza supporti grafici (foto e disegni)
prestando particolare attenzione alla strutturazione dell’ambiente (per la iper o ipo reatti-
La riabilitazione.
Diversi sono i metodi adottati
per la riabilitazione: il metodo
ABA (Applied Behavioural
Analysis), consiste in un training intensivo strutturato da
svolgere individualmente con
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Autismo e riabilitazione: un percorso possibile.
vità agli stimoli sensoriali).
Entrambi gli approcci adottano strategie di apprendimento
che hanno come obiettivi: far
acquisire competenze in modo
che diventino automatiche per
il bambino, evitando però un
apprendimento di tipo meccanico; modificare comportamenti anomali e disadattivi;
migliorare l’autonomia, le
abilità comunicative sociali
e l’adattamento al proprio
ambiente.
Inoltre esistono due strategie
per intervenire sul deficit di
interazione sociale: nella comunicazione aumentativa
alternativa (AAC), dopo aver
analizzato le competenze del
soggetto, vengono proposte
strategie per incrementare le
stesse, avvalendosi di ausili e
supporti visivi (foto, immagini
e icone che raffigurano azioni
quotidiane ed emozioni associate). Nella comunicazione
facilitata un terapista abilitato, utilizzando un oggetto
che funge da strumento intermedio, il computer, offre un
supporto fisico alla mano, al
braccio o ad altre parti del corpo della persona per guidarla
nella scrittura: ad esempio un
bambino autistico che fatica
ad avviare azioni volontarie, se
supportato nel movimento del
braccio da una figura con cui
ha un rapporto elettivo, può
essere in grado di digitare le
lettere sul computer a scopo
comunicativo. Esistono reazioni controverse alla tecnica,
ma recenti evidenze di ricerca
sperimentali hanno consentito di mettere in luce capacità
mentali e linguistiche insospettabili in soggetti autistici privi
di abilità linguistiche orali.
Un altro metodo riabilitativo
efficace è la musicoterapia:
essa coglie l’importanza che
la musica e il canto hanno per
questi bambini e li impiega
per approdare alla parola (da
alcuni è stato osservato co-
9
me talvolta essi apprendano
a cantare prima ancora di
parlare). Inoltre pare che le
regole alla base dell’armonia,
della melodia e del ritmo abbiano un effetto “tranquillizzante” in quanto, ad esempio
nell’ascolto reiterato di una
stessa canzone, tutto è prevedibile e niente può sfuggire al
loro controllo. Questo tipo di
terapia può costituire un sostegno per il bambino completamente chiuso nel suo mondo,
consentendogli di muovere i
primi passi verso l’esterno.
I metodi di intervento sopra
descritti dovrebbero iniziare il prima possibile, essere
applicati simultaneamente
ed essere estesi ai vari contesti
di vita affinché l’individuo
con Autismo possa da subito acquisire maggiori competenze e sempre più alti
livelli di autonomia.
Il contesto scolastico.
Le difficoltà di pianificazione possono avere un impatto
negativo sull’apprendimento
e sul rendimento scolastico.
Per questo anche all’interno
della scuola si dovranno programmare lavori strutturati
e rendere gli ambienti il più
possibile privi di stimoli forti
(luci e suoni) e ogni singola
attività dovrà essere pensata ad
hoc a seconda delle difficoltà
del bambino. Il semplice adattamento dell’ambiente può
favorire a volte una ridotta
emissione dei comportamenti
problematici.
Le linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni
con disabilità (emanate dal
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca)
prevedono l’istituzione di un
insegnante specializzato e di
piani educativi adeguati (PEI)
alla crescita e allo sviluppo di
questi bambini. L’insegnate di
sostegno, oltre ad intervenire
sulla base di una preparazione specifica nelle ore in classe, collabora con l’insegnante
curricolare ed il Consiglio di
Classe affinché l’iter formativo
dell’alunno possa continuare
in sua assenza. Sulla base del
PEI i professionisti di ASL,
Enti Locali e le Istituzioni scolastiche formulano i rispettivi
progetti individualizzati.
La legge 104/94 prevede
un atteggiamento di “cura
educativa” nei confronti degli alunni con disabilità che
si esplica in un percorso
formativo individualizzato.
Questa legge prevede inoltre
il diritto della famiglia di partecipare alla formulazione del
Profilo Dinamico Funzionale
e del PEI.
Il percorso riabilitativo del
bambino autistico dovrebbe
pertanto prevedere un lavoro in team che favorisca la
comunicazione tra scuola
e casa, in cui ogni figura
educativa coinvolta adotti le
medesime strategia. Infine
avendo cura di osservare il
bambino per conoscerne punti di forza e debolezza si avrà
la garanzia del rispetto degli
elementi distintivi della personalità, consentendo di inserire
gradualmente i processi di generalizzazione.
Informazioni
Per ulteriori informazioni potete contattare la dottoressa Villa all’indirizzo [email protected] o prenotare una consulenza gratuita in una delle farmacie
aderenti all’iniziativa “Psicologo in farmacia”.
Per informazioni sull’iniziativa “Psicologo in farmacia”
nella Provincia di Varese, potete contattare la Dott.ssa
Silvia Zocchi al 339.1010065
F A R M A C I A
F I D U C I A
da sapere
Un buon sonno è
fondamentale per
imparare e avere
buona memoria.
Secondo uno studio condotto
dall’Università di Sheffield, e
pubblicato sulla rivista dell’Accademia di scienze americana
(Pnas), il miglior momento per
imparare è appena prima di
dormire, e da questo punto di
vista è molto importante leggere libri e fiabe a letto. La ricerca
effettuata su 216 bambini tra i 6
e 12 mesi ha mostrato che questi non riuscivano a ricordare
nuovi compiti e azioni, come ad
esempio giocare con i burattini,
se poi non facevano poco dopo
un lungo sonno. Il
gruppo è stato diviso in due: metà
dei bambini dormiva fino a 4 ore
dopo che gli erano
state spiegate le
cose nuove, mentre il resto non
dormiva o dormiva meno di 30
minuti. Il giorno dopo è stato
chiesto loro quanto insegnato:
e si è così visto che in media chi
aveva fatto un buon e lungo sonno riusciva a ripetere un compito e mezzo, mentre chi aveva
dormito poco o niente non riusciva a farne alcuno. Come ha
mostrato un altro recente studio
le nuove connessioni tra le cellule cerebrali si formano proprio
durante il sonno. ‘’Chi dorme
dopo aver imparato qualcosa di
nuovo, apprende bene, mentre
chi non dorme non impara affatto - spiega Jane Herbert, una
delle ricercatrici - E proprio ciò
che si impara prima di dormire
è fondamentale. Leggere i libri
prima della nanna è quindi molto importante’’.
L’Elastografia nella diagnosi
delle disfunzioni erettili.
Dott. Alfredo Goddi
Specialista in Radiologia
Centro Medico SME
Diagnostica per Immagini
I
n passato parlare di disfunzione erettile era tabù; per quanto oggi se ne
discuta più liberamente, per
molti uomini rimane un certo
imbarazzo ad affrontare l’argomento con il proprio medico curante o a consultare un
Andrologo per descrivere problematiche della sfera sessuale.
Saltuarie difficoltà di erezione
zionali. Stress o combinazione
di problemi fisici e psicologici
possono esserne responsabili;
non raramente la disfunzione
è segno di malattie cardiovascolari o diabete che richiedono un trattamento. Antidepressivi, antistaminici, antidolorifici e antiipertensivi, così
come l’assunzione protratta
di alcol e l’uso prolungato di
La tecnologia avanzata
in aiuto dell’Andrologia.
sciuta come Induratio penis
plastica (IPP), si presenta con
discreta frequenza. L’IPP è
un’alterazione infiammatoria
cronica del pene che porta alla
formazione di placche fibrose coinvolgenti usualmente la
porzione dorso-laterale della
guaina dei corpi cavernosi e
il setto tra i corpi cavernosi.
Le placche si presentano co-
Cause fisiche di
disfunzione erettile
• Malattia di Peyronie
• Bassi livelli di testosterone
• Diabete
• Arteriosclerosi
• Problemi cardiaci
• Farmaci
• Tabagismo
• Alcolismo
• Abuso di droghe
• Ipercolesterolemia
• Ipertensione
• Sindrome metabolica
• Malattia di Parkinson • Sclerosi multipla
non devono essere causa di
preoccupazione: con l’avanzare dell’età è possibile sia necessario più tempo per raggiungere e mantenere l’erezione.
Se tuttavia la disfunzione si
presenta in modo continuativo, indipendentemente dall’età, può creare problemi rela-
droghe possono contribuire
al problema. Risalire alla causa può essere sufficiente per
curare la disfunzione erettile.
In un discreto numero di casi
le cause sono tuttavia di tipo
fisico.
Tra queste la Malattia di
Peyronie, altrimenti cono-
me indurimenti tessutali, più
o meno facilmente palpabili
a pene flaccido; in erezione
possono causare dolore e deformazione, determinando
incurvamento, restringimento o accorciamento del pene,
rendendo difficoltoso il coito.
L’ipotesi ormai largamente
F A R M A C I A
accettata è che la causa principale dell’IPP siano dei microtraumi a pene eretto che
determinano stravaso di fibrina dai capillari sanguigni nella
guaina dei corpi cavernosi. A
sua volta la fibrina avvia il
rilascio di un fattore di crescita
trasformante che induce la deposizione di collagene e causa
processi sclerosanti che possono portare alla calcificazione
della placca. La fibrosi delle
guaine, che si può associare a
quella dei corpi cavernosi, altera il sistema veno-occlusivo
causando una fuga di sangue
che determina scomparsa della
rigidità del pene in fase erettiva. Altro fattore disfunzionale
è correlato alla riduzione di
flusso arterioso per aumento
delle resistenze intracavernose
determinata dalla fibrosi.
Il riscontro di familiarità in
alcuni casi e l’associazione
con una forma genetica quale la fibromatosi palmare
di Dupuytren suggeriscono
una predisposizione alla malattia. In aggiunta alle cause
genetiche s’ipotizza un’origine
autoimmune, confermata dal
riscontro in alcuni soggetti di
elevati valori di anticorpi antielastina. E’ stata inoltre segnalata un’associazione statisticamente rilevante con diabete,
gotta e tabagismo. Le cause
dell’IPP possono ovviamente
essere multifattoriali.
Allo Specialista Andrologo
F I D U C I A
10
L’Elastografia nella diagnosi delle disfunzioni erettili.
possono essere sufficienti, in
alcuni casi, un esame fisico e
le risposte ad alcune domande per prescrivere un idoneo
trattamento. In altri casi, ad
esempio nel sospetto di IPP,
sono tuttavia necessari ulteriori esami per definire l’entità
della malattia e valutarne l’evoluzione durante la terapia. Tra
questi hanno assunto ruolo
rilevante le indagini
con ultrasuoni: Ecografia, Eco-color
Doppler, Elastografia.
• L’ecografia valuta
la struttura del pene
identificando alterazioni fibro-cicatriziali post-traumatiche o di altra natura,
visualizza e misura
buona parte delle placche
cheloidee, fibrotiche o calcifiche a carico delle tuniche e
del setto.
• L’eco-color Doppler studia calibro e pervietà dei vasi
del pene rilevando l’eventuali
alterazioni del flusso sanguigno. In alcuni casi può essere
combinato con un’iniezione
intracavernosa di un farmaco
stimolante l’erezione (Ecocolor Doppler dinamico) per
determinare se il flusso aumenta in modo normale e se
sono presenti fughe venose.
L’elastografia è un esame
di recente introduzione che
analizza l’elasticità o rigidità dei tessuti. Si basa sulla
premessa che in molte patologie l’elasticità si modifica
con l’aumentare della densità
cellulare. Le placche da IPP
presentano maggior densità
dei tessuti normali e sono
pertanto facilmente identificabili anche quando hanno
aspetto ecografico in apparenza normale, come per altro documentato negli studi
disponibili: offre pertanto informazioni non ottenibili con
la sola ecografia. E’ eseguita a
11
pene flaccido, senza iniettare
farmaci.
Esistono attualmente due
tipi di elastografia: Strain e
Shear Wave; creano mappe
a colori aggiornate in tempo
reale, sovrapposte all’immagine ecografica convenzionale e relative all’elasticità dei
tessuti visualizzati con ecografia.
caratterizza le proprietà visco-elastiche del tessuto misurando la velocità
di propagazione
delle shear wave.
Le diverse velocità
nell’area in esame
sono convertite in
una mappa bidimensionale.
• L’elastografia strain stima
l’elasticità dei tessuti misurando la deformabilità indotta
manualmente con micropressioni effettuate con la sonda
ecografica; offre informazioni
sull’elasticità relativa del tessuto in esame rispetto ai tessuti adiacenti utilizzati come
riferimento: genera pertanto
informazioni esclusivamente
qualitative. Nonostante questa limitazione il suo valore
diagnostico nell’identificare le
placche non è messo in discussione.
• L’elastografia shear wave
bidimensionale è un metodo
sofisticato per ottenere immagini elastografiche; si basa sulla combinazione di una forza
pressoria indotta da un fascio
di ultrasuoni che genera onde a trasmissione trasversale
(shear wave) e di una sequenza di imaging ultraveloce in
grado di catturare in tempo
reale la propagazione delle
onde. Entrambe le fasi richiedono un’apparecchiatura
ecografica tecnologicamente
molto avanzata, basata sulla
tecnologia Ultrafast Imaging.
L’elastografia shear wave
Le
informazioni contenute nella
mappa sono correlate al modulo
elastico del tessuto
e forniscono una
valutazione quantitativa dell’elasticità
di ogni punto della
mappa, espressa in
KiloPascal. E’ pertanto in grado di
determinare il reale livello di rigidità
delle placche per Immagini dall’alto:
•Ecografia pene normale
stadiare l’entità e •Ecografia placca pene in IPP
la reale estensione •Eco Color Doppler pene
della fibrosi. Può •Elastografia shear wave pene in IPP avanzata: placca rigida visualizzata in rosso
soprattutto essere
utilizzata per monitorare le fornite dall’imaging diagnovariazioni di elasticità delle stico avanzato a ultrasuoni
placche in risposta alla tera- offre pertanto all’Andrologo
pia, indipendentemente dalle un quadro preciso sulla presole variazioni dimensionali senza e l’entità di probledella placca stessa.
matiche fisiche retrostanti il
L’insieme delle informazioni deficit erettivo.
F A R M A C I A
F I D U C I A
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Addominoplastica per un addome
perfetto.
Dott.ssa Silvia Magnani
Specialista in Chirurgia Plastica
Studio di Chirurgia e Medicina Estetica
Libera professionista in Varese
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P
rima che giunga la stagione estiva o dopo le
mangiate gustose ma
eccessive delle feste o ancora dopo una pur felice gravidanza, accade spesso che ad
un certo punto della vita una
persona faccia il punto onesto
della situazione del peso con
la bilancia e del profilo corporeo con lo specchio. L’addome è una zona anatomica
che fa la parte del leone nella
definizione di gradevolezza della figura corporea e gli
abiti belli ma importabili per
le nuove misure acquisite provocano rimpianto e forse un
po’ di confuso senso di colpa
soprattutto d’estate, quando i difetti non sono celabili;
pertanto è comprensibile che
questa situazione sia vissuta
con un certo disagio psicologico, soprattutto nell’ambito
della stima di sé. Giusto e doveroso allora provvedere con
iniziali accorgimenti che potrebbero essere di per sé già
risolutivi come una dieta più
sana e caloricamente adeguata, la pratica di una costante
attività fisica, la diminuzione di eventuale consumo di
sigarette ed alcool, l’uso di
prodotti topici come ottime
creme specifiche snellenti,
elasticizzanti, idratanti e drenanti a base di efficaci estratti
fitoterapici assumibili anche
Il risultato è sempre di grande
cambiamento e soddisfazione,
con un migliorato profilo corporeo,
esteticamente e psicologicamente
appagante.
per via orale in associazione
ad antiossidanti da acquistare
preferenzialmente in farmacia per avere una sicura protezione del livello di qualità
ed efficacia.
Ma talvolta, purtroppo, queste procedure non sono
sufficienti per raggiungere il risultato
migliorativo che
è nei desideri
della/del paziente che, di
conseguenza, si rivolge
giustamente
al consiglio
specifico dello
Specialista. La
Chirurgia Plastica
ed Estetica è infatti
l’unica disciplina chirurgica che può definire
una risoluzione permanente e subito visibile per
un addome disarmonico ed
antiestetico e, dopo un’accurata visita, è possibile pianificare l’esecuzione di intervento di addominoplastica.
Gli aspetti causali che determinano la trasformazione esteticamente negativa
dell’addome (addome cadente, rilasciato, ipotonico, con
cute lassa ed ipotrofica oppure con esubero “a rotolini” di
tessuto adiposo, globoso con
cambio del profilo corpo-
reo) sono svariati:
• Tipo e qualità di alimentazione con mancanza di
attività fisica che, correlati o
separatamente, portano al sovrappeso ed agli accumuli di
tessuto adiposo sottocutaneo.
• Gravidanza: incapacità dei
tessuti di tornare allo stato di partenza per eccessivo
aumento ponderale o per
indebolimento della parete
muscolare nelle strutture più
esili con frequente comparsa
di smagliature, con cute più o
meno rilasciata.
• Precedenti interventi chirurgici con sequele cicatriziali antiestetiche e discontinuità
anatomiche della parete addominale (parti cesarei, ernie
addominali ecc.)
• Posture errate o carenze
muscolari protratte nel tempo che portano l’individuo ad
“avere la pancia”, anche come
atteggiamento naturale.
• Pigrizia sia fisica che psicologica non superabile.
Il trattamento chirurgico dei
difetti del profilo corporeo è
un’arte in costante evoluzione
che deve sempre rispettare le
variazioni anatomiche individuali mantenendo un armonico equilibrio delle proporzioni.
L’addominoplastica consiste nella correzione chirurgica praticata sui tessuti
F A R M A C I A
F I D U C I A
12
Addominoplastica per un addome perfetto.
adiposo (grasso) e cutaneo
esuberanti mediante asportazione della parte in eccesso,
eventuale rinforzo e ricostruzione dell’integrità della
parete muscolare sottostante
con riparazione di eventuali
sventramenti e piccole ernie
dei muscoli retti, eliminazione contemporanea di sma-
gliature, se presenti, e revisione di eventuali precedenti
cicatrici, con ottenimento di
cicatrice finale pressochè invisibile e filiforme. Il grado di
lavoro è più corposo quanto
più importante è la situazione di partenza; può essere
semplicemente ottimale una
miniaddominoplastica nel
13
caso in cui il rilasciamento tissutale sia modesto e si
presenti circoscritto sotto
l’ombelico, altrimenti occorre
asportare in modo più ampio
il tessuto esuberante conservando e riposizionando l’ombelico nell’identica posizione
naturale.
Questo intervento deve essere assolutamente eseguito da
uno specialista in Chirurgia
Plastica ed Estetica e prevede il ricovero di almeno una
notte in casa di cura, per la
miniaddominoplastica anche
in day-hospital, moderna
sala operatoria in totale sterilità, anestesia generale; la/
il paziente dovrà indossare
una fascia contenitiva per
almeno tre settimane in una
convalescenza protetta dallo
specialista per due settimane
con medicazioni e controlli cadenzati, astenendosi da
sforzi addominali ed attività
fisica gravosa per un identico
periodo. E’ inoltre preferibile
affrontare l’intervento non
nella stagione estiva per la
qualità della cicatrice definitiva che viene a trovarsi orizzontalmente, appena sotto la
linea inferiore dello slip.
Può essere utilissima una
contemporanea liposuzione
del lembo riposizionato al
fine di modellare ed ulteriormente armonizzare la figura
fino ai fianchi compresi. Non
raramente la paziente, qualora vi sia indicazione e possibilità tecnica, richiede un
piccolo intervento associabile
come la blefaroplastica o la
rinoplastica il che permette
di evitare un’altra anestesia,
convalescenza, costi ecc.
Il risultato è sempre di grande cambiamento e soddisfazione: qualche taglia meno,
più leggerezza ed elasticità di
movimento e, soprattutto, un
deciso migliorato profilo corporeo, meno ingombrante ed
esteticamente appagante.
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andare incontro ad episodi
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causare cattiva digestione,
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guida il problema può essere affrontato con una dieta
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disponibile in confezione da 20 bustine al gradevole gusto pesca.
Da ALKAMED In Farmacia
“Datti una mossa”:
un progetto per migliorare
la qualità di vita dei
dipendenti.
A cura della Casa di Cura Privata Le Terrazze
U
na migliore qualità di vita dei nostri
dipendenti ricade
positivamente anche sulla
qualità di vita dei nostri pazienti. Per questo la Casa di
Cura Le Terrazze, assieme
ad altre realtà della provincia
di Varese, ha aderito al progetto APS - WHP (Aziende
che Promuovono la Salute
- Workplace Healt Promotion). Tale progetto prevede
l’incontro tra rappresentanti
degli industriali, dei sindacati
e dell’ASL di Varese per migliorare lo stile di vita dei lavoratori su tematiche diverse.
In particolare, quest’anno, la
Casa di Cura Le Terrazze ha
scelto di sensibilizzare i suoi
dipendenti ad una corretta
alimentazione e alla pratica
di attività fisica. Quest’ultimo
compito è stato assegnato a
due fisioterapisti (Sergio Perillo e Morena Smiderle). E’
così nato il progetto “Datti
una mossa”, strutturato in
dieci incontri con frequenza
settimanale, destinato a fisioterapisti, infermieri professionali, OSS e personale medico. Durante gli incontri si è
sottolineato che il benessere
psico-fisico dell’individuo è
favorito dalla pratica di una
regolare attività fisica. Come
ribadisce il Ministero della
Salute: “L’organismo umano non
è nato per l’inattività, il movimento
gli è connaturato”. I partecipanti, guidati dai docenti, hanno
imparato ad individuare e reclutare i muscoli responsabili della stabilità lombare,
dapprima in semplici esercizi
e successivamente in attività
più complesse e funzionali.
A fine corso hanno inoltre ricevuto un opuscolo illustrativo dell’incontro con gli esercizi da eseguire in autonomia
anche a domicilio.
Per questo progetto la Casa
di Cura Le Terrazze ha ricevuto una targa di Workplace Health Promotion, come
“Luogo di lavoro che promuove salute”.
Accreditata con il Servizio Sanitario Regionale
La cura e la salute
del paziente:
la nostra missione.
▶ Specialità ambulatoriali
■ Cardiologia
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■ Diagnostica per immagini
(ecografia, radiologia,
risonanza magnetica, TAC)
■ Laboratorio Analisi
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■
■
■
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Moc-dexa
Neurologia
Oculistica
Ortopedia
Otorinolaringoiatria
Pneumologia
Urologia
▶ Specialità ambulatoriali erogate solo in regime privato
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■ Chirurgia generale
■ Endocrinologia
■ Ginecologia e ostetricia
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■ Dermatologia estetica ■ Ossigeno-ozonoterapia:
infiltrazione di miscela
ossigeno-ozono intra-articolare,
paravertebrale
▶ Servizi di degenza con 185 posti letto di riabilitazione
specialistica neuromotoria, cardiologica, respiratoria
Assicurazioni / Enti convenzionati:
FASI, FASI OPEN, FASCHIM, FASDAC, BLUE ASSISTANCE, SISTEMI
SANITARI, GRUPPO GENERALI, PREVIMEDICAL, JOINT RESEARCH
CENTRE-JRC, AIACE, MEDIC4ALL, BBWAY, FONDO SALUTE
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Casa di Cura Privata le Terrazze S.r.l.
Direzione Sanitaria
Dott.ssa Angela Superchi
Cunardo, Varese · Via Ugo Foscolo 6/b
Tel. +39 0332 992111 · Fax +39 0332 990074
Ufficio prenotazioni con SSR +39 0332 992500
Privati +39 0332 992249
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La sinusite.
Come imparare a distinguerla
dal comune raffreddore.
Dott.ssa Gaia Gandola
Farmacista
[email protected]
I sintomi tipici della sinusite sono,
oltre al dolore facciale, anche
ostruzione del naso con produzione
di muco giallo o verde, febbre,
incapacità di percepire gli odori,
stanchezza, talvolta tosse e alitosi.
D
urante la stagione
fredda può capitare
di soffrire di “naso
chiuso”, quel fastidioso sintomo per fortuna di breve durata. Talvolta, però, il raffreddore perdura nel tempo, e questo
avviene quando i germi che lo
causano riescono ad infiltrarsi
nei seni nasali e paranasali,
creando l’infiammazione.
Esistono infatti, collegate col
nostro naso tramite aperture
chiamata “osti”, quattro piccole cavità piene di aria che
servono a molti scopi, come
ad esempio aumentare la percezione degli odori, alleggerire
la scatola cranica e regolare
la tonalità della voce. Quando queste strutture a stretto
contatto con l’esterno subiscono la contaminazione di
virus, batteri e talvolta funghi,
si determina un’infezione, che
viene chiamata “sinusite”.
Come distinguerla dal raffreddore.
Non sempre un raffreddore si trasforma in sinusite.
Quest’ultima ha dei sintomi
caratteristici e molto specifici:
nelle forme acute si ha la sensazione di qualcosa che comprime il viso e che si sposta coi
movimenti del capo. Spesso
questa sensazione è accompa-
sono, oltre al dolore facciale,
anche ostruzione del naso con
produzione di muco giallo o
verde, febbre, incapacità di
percepire gli odori, stanchezza, talvolta tosse e alitosi.
gnata da mal di testa, senso di
oppressione alla fronte e alla
radice del naso, talvolta anche
da dolore ai denti. Questo tipo
di sinusite si risolve in genere nell’arco di una settimana.
Nelle sinusiti croniche, invece,
lo stato infiammatorio può
perdurare anche per più di tre
mesi; spesso sono dovute ad
una rinite allergica, cioè causata da raffreddore che nasce da
un’allergia.
I sintomi tipici della sinusite
F A R M A C I A
Diagnosi e cura.
Per essere sicuri che si tratti
di sinusite, bisogna recarsi da
un medico otorinolaringoiatra,
che ispezionerà il naso con un
sondino a fibre ottiche.
Anche se nella maggior parte
dei casi la sinusite guarisce
spontaneamente senza l’uso
di antibiotici, spesso il medico
consiglia di assumere questi
farmaci associandoli a dei decongestionanti nasali, a lavaggi
nasali con spray a base di acqua di mare e, talvolta, a dei
cortisonici. Se la sinusite è
di origine allergica, vengono
prescritti anche antistaminici.
In caso di sinusite cronica o
ricorrente, ci si può aiutare facendo dei cicli di cure termali.
Quando la sinusite ha come
sintomo principale la rinorrea
(cioè il naso che “cola” acqua),
siamo quasi certi che si tratta
di una forma virale, causata
cioè da virus e non da batteri, dunque l’antibiotico risulta
inutile. La terapia prescritta,
quindi, si proporrà di alleviare
i sintomi e di ridurre al mini-
F I D U C I A
16
La sinusite. Come imparare a distinguerla dal comune raffreddore.
mo il fastidio per i pazienti. I
farmaci maggiormente utilizzati sono i decongestionanti
nasali.
I decongestionanti nasali.
Esistono in commercio numerosi farmaci per alleviare
la sensazione di “naso chiuso”, soprattutto sottoforma
di spray, e si chiamano ‘decongestionanti nasali’. Questi
spray possono essere a base
di tramazolina (Rinogutt®),
nafazolina (es. Rinazina®),
oximetazolina (es. Vicks sinex®), xilometazolina (es. Actigrip nasale®), tutti simili per
azione: liberano il naso per
diverse ore permettendo di
respirare quasi normalmente.
Non vanno assolutamente
somministrati a bambini al di
Bisogna ricordare che gli spray
nasali a base di decongestionanti possono provocare congestione di rimbalzo, cioè un
effetto paradosso, per il quale
il naso, anziché “aprirsi”, si
“chiude” ancora di più. Per
questo motivo la durata massima del trattamento consigliata
è di 3-4 giorni.
I pazienti che non hanno beneficio da queste terapie di
automedicazione o hanno sintomi che durano più di 7 giorni devono rivolgersi al medico,
perché potrebbero avere in
corso una sinusite batterica. In
quel caso, il curante prescriverà un antibiotico per almeno
10-15 giorni.
Bibliografia: “manuale Merck” di
diagnosi e terapia.
PREVENZIONE
Prevenire la sinusite non è semplice. Bisogna cercare di ridurre il rischio di infezioni alle vie aeree, evitando le persone colpite da raffreddore e tosse e lavandosi spesso le mani
con acqua e sapone. Importante è evitare il fumo, che causa
alterazioni nell’apparato respiratorio, rendendolo più predisposto all’attacco di patogeni. Potete chiedere consiglio al
vostro farmacista di fiducia, in
caso di sintomi riconducibili a
patologie del naso come riniti,
raffreddore e sinusite.
sotto dei 6 anni di età e vanno
impiegati con cautela anche
da quelle persone che soffrono di ipertensione arteriosa,
malattie cardiovascolari in genere, diabete, ipertiroidismo,
iperplasia prostatica benigna
e glaucoma. Gli effetti collaterali consistono in nervosismo,
insonnia, aritmia e tachicardia,
anche se sono eventi rarissimi
per le formulazioni in spray.
Sono invece sintomi un po’
più frequenti se si assumono
decongestionanti nasali in pastiglie, ad esempio a base di
Fenilefrina (es. Tachifludec®) e
pseudoefedrina (es. Fluimucil
influenza e raffreddore®).
17
F A R M A C I A
F I D U C I A
da sapere
Ricerca: le donne piangono più
volte e più spesso degli uomini.
Può sembrare solo un antiquato stereotipo, eppure ora
è stato scientificamente provato: le donne piangono più
degli uomini. E lo fanno sia per una questione ormonale che per un condizionamento sociale. Almeno questo
è quanto emerso da uno studio della Tilburg University
(Paesi Bassi), riportato dal quotidiano britannico Daily
Mail. Nello studio sono state coinvolte più
di 5mila persone di 37 paesi diversi. Dai
risultati è emerso che le donne piangono
dalle 30 alle 64 volte all’anno, mentre gli
uomini versano qualche lacrima dalle 6
alle 17 volte all’anno. I risultati dello studio
hanno anche mostrato che le donne piangono due volte più spesso degli uomini
tra i 31 minuti e un’ora, così come per un
periodo superiore ai 60 minuti. Per i ricercatori a giocare
un ruolo chiave sono gli ormoni. Precedenti studi hanno
dimostrato che le lacrime contengono prolattina, un ormone prodotto dalla ghiandola pituitaria associato con
l’emozione. Le donne hanno livelli più elevati di questo
ormone e questo potrebbe spiegare il perchè piangano
più spesso degli uomini. Tuttavia, i ricercatori suggeriscono che anche il condizionamento sociale ha un ruolo determinante nella frequenza del pianto.
La dipendenza da telefono cellulare
crea vere crisi d’astinenza.
La dipendenza dal proprio cellulare sta diventando un
problema grave. Tanto che se ci si separa dal proprio
telefonino si rischia una sorta di crisi d’astinenza che
può portare a un aumento della frequenza cardiaca e
dei livelli di pressione arteriosa, nonchè
a sentimenti di sgradevolezza e ansia. A
scoprirlo è stato uno studio della University of Missouri, pubblicato sulla rivista
Journal of Computer-Mediated Communication said. Lo studio è stato condotto
eseguendo una serie di test sugli utenti
dell’iPhone. “I nostri risultati suggeriscono che la separazione dall’iPhone può
avere un impatto negativo sulle prestazioni nei compiti
mentali”, ha spiegato Russell Clayton, autore dello studio. “Inoltre, i risultati del nostro studio suggeriscono ha continuato - che l’iPhone è in grado di diventare un
prolungamento di noi stessi in modo tale che, quando
ce ne separiamo, sperimentiamo una diminuzione del
nostro ‘sè’ e uno stato fisiologico negativo”.
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Sorridere è il primo passo
verso la felicità.
Dott. Maurizio Ciatti
Medico Chirurgo
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Al servizio del cittadino
Banco Farmaceutico 2015.
10 consigli per l’inverno.
14 febbraio: XV Giornata di
Raccolta del Farmaco.
S
Fonte: www.bancofarmaceutico.org
abato 14 febbraio si
terrà in tutta Italia la
XV Giornata di Raccolta del Farmaco (GRF
2015). Per tutto il giorno,
recandosi nelle farmacie che
aderiscono all’iniziativa, si
potranno acquistare e donare
farmaci da automedicazione
che verranno destinati alle
persone in stato di povertà su
tutto il territorio nazionale.
La Giornata è realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma
e CDO Opere Sociali e si
svolgerà in oltre 3500 farma-
cie distribuite in 97 province
e in più di 1.200 comuni e
nella Repubblica di San Marino. Quest’anno la raccolta
si svolgerà per la prima volta
anche a Campobasso, Rieti e
Pistoia.
Sabato 14 febbraio, dunque,
nelle farmacie che esporranno la locandina della Giornata di Raccolta del Farmaco,
oltre 14.000 volontari accoglieranno i cittadini che vorranno aderire all’iniziativa. A
19
beneficiare dell’iniziativa saranno le oltre 400.000 persone che quotidianamente vengono assistite dai 1.576 enti
assistenziali convenzionati
con la Fondazione Banco
Farmaceutico in tutta Italia.
In 14 anni, durante la Giornata di Raccolta del Farmaco, sono stati raccolti oltre
3.400.000 farmaci, per un
controvalore commerciale
superiore ai 21 milioni di
euro.
F A R M A C I A
F I D U C I A
DIECI CONSIGLI SU COME PROTEGGERSI DAI MALANNI
TIPICI DELLA STAGIONE INVERNALE.
1. Regola la temperatura degli ambienti interni, in modo che
sia conforme agli standard consigliati per le temperature invernali (generalmente intorno ai 18 ÷ 22°C).
2. Fai particolare attenzione all’umidità dell’ambiente. L’aria
troppo secca può irritare le vie aeree, soprattutto se soffri di
asma o malattie respiratorie. Utilizza un umidificatore o una
vaschetta di acqua sul termosifone. L’umidità eccessiva, al
contrario, può provocare condense e favorire la formazione
di muffe. E’ importante aerare adeguatamente gli ambienti, in
particolare se vi sono persone malate. E’ sufficiente aprire per
pochi minuti una finestra per cambiare l’aria viziata nella stanza
3. Se utilizzi sistemi di riscaldamento a combustione (caminetti, caldaie o stufe a gas) fai molta attenzione, sia alla corretta
ventilazione degli ambienti che allo stato di manutenzione
degli impianti, per evitare il rischio di intossicazione da monossido di carbonio, che può avere conseguenze mortali.
4. Se utilizzi stufe elettriche o altre fonti di calore fai attenzione al loro corretto utilizzo per evitare il rischio di folgorazioni
o scottature.
5. Attento agli sbalzi di temperatura quando
passi da un ambiente più caldo ad uno più
freddo e viceversa.
6. Assumi pasti e bevande calde. Evita gli
alcolici perché non aiutano a difendersi dal
freddo, al contrario favoriscono una maggiore dispersione del calore prodotto dal corpo.
7. Fai particolare attenzione ai bambini molto
piccoli e alle persone anziane non autosufficienti, coprili adeguatamente e controlla di tanto in tanto la loro temperatura
corporea.
8. Quando esci, indossa sempre una sciarpa, dei guanti, un
cappello e un caldo soprabito; usa scarpe antiscivolo in caso
di formazione di ghiaccio. Se parti per un viaggio in auto non
dimenticare di portare con te coperte e bevande calde e di
dotare l’autovettura di catene o pneumatici da neve.
9. Mantieni contatti frequenti con gli anziani che vivono da
soli (familiari, amici o vicini di casa) e verifica che dispongano di
sufficienti riserve di cibo e medicine. Segnala ai servizi sociali la
presenza di senzatetto o altre persone in condizioni di difficoltà.
10. Chiedi al tuo medico se è opportuno praticare la vaccinazione antinfluenzale, raccomandata in particolare alle persone
di età superiore a 65 anni, ai soggetti affetti da malattie croniche e alle donne nel secondo o terzo trimestre di gravidanza.
Fonte: www.salute.gov.it
FEDERFARMA VARESE
Associazione Varesina
Titolari di Farmacia
Descrizione di alcuni Fiori di Bach.
Dott. Gianluca Bonicalzi
Farmacista
[email protected]
AGRIMONY (Agrimonia
eupatoria).
• Definizione originale:
persone gioviali, allegre, piene
di buonumore che amano la
tranquillità e sono disturbate
da litigi o contrasti, per evitare
i quali sono disposte a grandi
rinunce. Benchè generalmente
tormentate da problemi, irrequiete e tormentate nel corpo
e nello spirito, nascondono
tali crucci dietro il proprio
buon umore ed il loro essere
burlone e sono considerate
ottimi amici.
• Categoria: ipersensibilità alle influenze ed alle idee altrui.
• Parole chiave: nascondere
i problemi dietro una facciata
gaia e spensierata.
Agrimony è indicato per le
persone che, dietro una maschera allegra e spiritosa, celano paure, preoccupazioni e
talvolta addirittura vere e proprie sofferenze che nascondono agli altri, ma spesso anche
a se stesse. Anche se sono
tormentate tendono a scherzare sui loro problemi, ma
non esprimono mai veramente le proprie paure. Cercano
di ignorare il lato oscuro della
vita e tendono a non prendere
le cose sul serio piuttosto che
accettare un confronto.
• Il potenziale positivo di
Agrimony: diventare veramente gioiosi e socievoli,
Nel libro “I Dodici Guaritori ed altri rimedi”
il Dottor Bach così scriveva: “la mente, parte
più delicata e sensibile del corpo, accusa l’inizio e il decorso della malattia in modo molto
più definito che non il corpo fisico, perciò è
l’atteggiamento della mente ad essere scelto
come guida al rimedio o ai rimedi necessari.
Nella malattia avviene un cambiamento di
umore rispetto a quello della vita normale, e
coloro che sanno osservare possono notare
questo cambiamento spesso con anticipo, e
talvolta con largo anticipo, rispetto alla comparsa della malattia, e con il trattamento possono addirittura evitare che essa si manifesti”.
Continua in questo articolo la descrizione
del primo nucleo di dodici rimedi di Bach.
Per ognuno darò la definizione originale, una
spiegazione più dettagliata con la categoria di appartenenza di ogni rimedio e delle
parole chiave per facilitare il loro riconoscimento. Chiude una affermazione positiva
utile per rafforzare l’azione di ogni fiore.
riuscendo a comunicare apertamente le proprie sensazioni,
accettando anche il fatto che
la vita sia fatta anche di lati
meno piacevoli. L’allegria e la
spensieratezza nascono quindi da un sentimento sincero
di accettazione di sé stessi e di
gioia interiore.
• Affermazione positiva: riconosco, accetto ed integro i
miei conflitti interni.
CLEMATIS (Clematis vitalba)
• Definizione originale:
quelli che sognano ad occhi
aperti, sono assopiti, non
completamente svegli, non
hanno grande interesse nella
vita. Persone tranquille, non
realmente felici delle circo-
F A R M A C I A
stanze in cui si trovano, vivono più nel futuro che nel
presente; nella speranza di
tempi più felici, quando i loro ideali potranno realizzarsi.
Nella malattia alcuni non si
sforzano molto, o per nulla, di
migliorare.
• Categoria: insufficiente interesse nelle circostanze presenti.
• Parole chiave: essere tra le
nuvole, non avere interesse
per ciò che ci circonda
Clematis è indicato per le
persone che vivono chiuse nel
loro mondo, senza dimostrare
interesse per ciò che le circonda e che hanno difficoltà
a vivere nel presente. Non
essendo veramente felici, ci
si aspettano ardentemente
tempi migliori, pur senza fare
nulla per far sì che questi vengano. Si tende a mancare di
vitalità e di forza e si da l’impressione di essere con la testa
altrove. Questa persona ama
la solitudine ed evita di confrontarsi col mondo esterno,
chiudendosi nel suo guscio.
• Il potenziale positivo di
Clematis: un vivo interesse
per il mondo circostante e la
gioia di vivere. Il calarsi nella
realtà e nel presente deriva dalla sicurezza interiore che il futuro viene creato dal presente.
• Affermazione positiva:
sono pienamente presente a
me stesso.
F I D U C I A
20
Descrizione di alcuni Fiori di Bach.
GENTIAN
(Gentiana
amarella)
• Definizione originale:
per quelli che si scoraggiano facilmente. Possono fare
buoni progressi nella malattia
o negli affari della vita quotidiana, ma qualsiasi lieve ritardo o il più piccolo ostacolo
sono motivi di dubbio.
• Categoria: incertezza.
• Parole chiave: scoraggiamento, abbattimento.
Gentian è indicato in presenza di dubbi e scoraggiamento.
Quando si tende a lasciarsi
facilmente prendere da scoraggiamento o depressione
se le cose non vanno per il
verso giusto o ci si trova di
fronte ad un ostacolo. Tale stato di abbattimento ha
sempre un’origine definita.
Per esempio il fiore porta
giovamento a chi si sente
abbattuto dopo una malattia
lunga, oppure funziona molto bene sui bambini che si
sentono scoraggiati per l’eccessivo carico scolastico.
• Il potenziale positivo di
Gentian: la coscienza del
fatto che non sia mai un fallimento quando si dà il meglio
di sé, indipendentemente dal
risultato finale. Scaturisce un
atteggiamento positivo secondo il quale alla fine tutte
le difficoltà potranno essere
superate.
• Affermazione positiva:
alimento in me la fiducia nella vita e proseguo superando
ogni ostacolo.
IMPATIENS (Impatiens
glandulifera)
• Definizione originale:
quelli che sono veloci in pensieri ed azioni e desiderano
che tutto sia fatto senza esitazione e ritardo. Quando malati desiderano ansiosamente
una rapida guarigione. Trovano molto difficile essere
pazienti con le persone lente, considerandolo un difetto
21
e una perdita di tempo, e
si adoperano in tutti i modi
per rendere tali persone più
sollecite. Spesso preferiscono
lavorare e pensare da soli, per
poter fare tutto secondo i
propri ritmi.
• Parole chiave: impazienza.
• Categoria: impazienza.
Impatiens è indicato per chi
è facilmente irritabile. Per
quest’impazienza, la persona
pensa di dover fare tutto subito, è sempre di fretta e di
corsa e a volte parla anche
velocemente. Di solito competente ed efficiente, si irrita
e frustra di fronte al comportamento più lento dei colleghi
e di conseguenza preferisce
lavorare da sola. A causa del
suo spiccato senso di indipendenza detesta perdere tempo inutilmente e nei colloqui
spesso termina le frasi degli
altri al posto loro. A volte ha
moti d’ira, che però svaniscono molto in fretta. Se malati,
sono pazienti irrequieti e irritabili, spesso caratterizzati da
un senso generale di agitazione motoria e nervosismo.
• Il potenziale positivo di
Impatiens: una persona
spontanea e decisa, che cionondimeno pensa e agisce
senza eccessiva fretta. Rilassata e di buon umore nei confronti degli altri, è capace di
comprensione e di pazienza
per chi è meno “efficiente”
di lei. I problemi irritanti vengono affrontati e risolti con
calma e diplomazia.
• Affermazione positiva:
colmo le tensioni e cresco in
pazienza e comprensione.
Bibliografia
• I 38 Fiori di Bach, Introduzione e guida all’uso dei 38 Fiori di
Bach, Wigmore Publications Ltd.
• I Dodici Guaritori ed altri rimedi, E. Bach
• Le qualità dei fiori di Bach nelle
affermazioni positive (La medicina Biologica), E. Paolelli
F A R M A C I A
F I D U C I A
da sapere
La forza dei muscoli nella nostra
testa, non conta solo la massa. La
potenza muscolare si può accrescere
con l’immaginazione.
Secondo uno studio apparso sul Journal of Neurophysiology e condotto da Brian Clark della Ohio University, la
forza dei muscoli non dipende solo dalle loro dimensioni e quindi dall’esercizio fisico, ma anche
dall’attività cerebrale che comanda i movimenti di quei muscoli. Significa che basta
la forza dell’immaginazione, senza alcun
esercizio fisico, per rinforzare i fasci muscolari. Infatti, stimolando l’attività delle aree
del cervello che controllano i movimenti
del braccio, con l’arto bloccato da un gesso, i muscoli del braccio potranno ‘acquisire forza’ anche senza fare esercizio alcuno. Gli esperti hanno chiesto a un gruppo di persone di portare un gesso al
braccio per 4 settimane e solo a metà del gruppo hanno
indicato di svolgere per 5 giorni a settimana esercizi con
l’immaginazione, e cioè di immaginare di flettere e stendere ripetutamente il braccio ingessato. Alla fine del mese
e tolto il gesso, i ricercatori hanno misurato la perdita di
forza muscolare dell’arto, attesa perché rimasto fermo,
appunto, per un mese. Ebbene, coloro che avevano mosso il braccio con l’immaginazione mentre indossavano il
gesso, hanno perso il 25% della forza muscolare iniziale,
contro ben il 45% della forza persa da coloro che non
avevano usato la testa per ‘esercitare’ virtualmente l’arto.
Questo studio indica che almeno in parte i muscoli sono
come marionette in mano al nostro cervello; anche lui ha
voce in capitolo e per muscoli forti basta il pensiero.
Col divorzio picchi di pressione alta
e rischio depressione. Ricerca Usa:
problemi causati prevalentemente
da mancanza sonno.
Il divorzio può essere non solo sconvolgente e costoso, ma anche dannoso per la
salute, portando picchi di pressione alta
e depressione che possono aumentare il
rischio di una morte prematura. Emerge
da uno studio dell’Università dell’Arizona (Usa) pubblicato sulla rivista Health
Psychology. Secondo gli studiosi la chiave starebbe tutta nei problemi di sonno
conseguenti alla rottura del matrimonio. La ricerca ha
analizzato 138 persone separate o divorziate dai loro
partner.
I cibi dell’inverno.
Quando la natura ci viene in aiuto.
Dott.ssa Rachele Aspesi
Farmacista specialista in nutrizione
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www.studiosanitario.it
D
La natura è così generosa da fornire
tutto ciò di cui il nostro corpo necessita
a seconda dei diversi periodi dell’anno.
urante il periodo
invernale, caratterizzato dal freddo e
dai tipici malanni di stagione,
dobbiamo nutrirci con cura
e attenzione per preservare
la nostra salute. La regola
ma sono molto più gustosi
e ricchi di principi nutritivi.
La natura, inoltre, è così generosa da fornire tutto ciò
che il nostro corpo necessita
a seconda dei diversi periodi dell’anno e, in inverno, ci
La frutta invernale.
Assolutamente indispensabile
nei periodi freddi è la frutta di
stagione ricca di polifenoli, vitamine, fibre e composti fitochimici ad azione preventiva.
I frutti invernali si prestano
fibre, potassio, carotenoidi e
quercetina, potente antiossidante e detossificante. Accanto alle mele, non possono
mancare agrumi di stagione
come arance, mandarini e
limoni ricchi di vitamine e
flavonoidi antiossidanti
e fluidificanti del sistema
cardiocircolatorio. Ricchissimo di vitamina C, potassio e fibre è il kiwi, che
deve presentare una buccia
lanuginosa per avere un
buon sapore e ottime proprietà nutritive.
Non dimentichiamo la
frutta secca (noci, mandorle, nocciole, anacardi)
che è un mix di energia e
salute grazie al suo prezioso contenuto di omega 3 e 6, ferro, tannini,
antiossidanti, vitamina A,
magnesio, ferro e fibre. Il
consiglio è di non superare
i 30 g al giorno, da consumare preferibilmente durante la colazione o come
spuntino.
importante per il successo a
tavola in questo periodo è seguire la stagionalità, in quanto
la natura ci offre tutto ciò di
cui abbiamo bisogno. I prodotti che, infatti, maturano in
questo periodo non necessitano di alcun aiuto chimico
per crescere bene e in fretta,
servono cibi che forniscano
energia per lungo tempo, alimenti che si possano gustare
caldi, prodotti ricchi di vitamina C, polifenoli, selenio e
composti solforati che rafforzino il nostro sistema immunitario per affrontare batteri
e virus.
anche facilmente alla cottura,
in modo tale da trasformarli
in buoni dessert caldi, apprezzati anche dai più piccoli. Tra
questi, indubbiamente ci sono
molte varietà di mele (da consumare preferibilmente con la
buccia) ottime controllori del
colesterolo, ricche di acqua,
La verdura di stagione.
I tipici ortaggi invernali sono quelli della famiglia delle Brassicaceae o Crucifere:
broccoli, cavolfiori, verza,
cappuccio, cavoletti di bruxelles. Sono tutti accomunati dall’inconfondibile odore
pungente causato dai nume-
F A R M A C I A
F I D U C I A
22
I cibi dell’inverno. Quando la natura ci viene in aiuto.
:
Ricetta
Zu
verno.
chi)
ova di in mi muovo” M. Bian
r
p
a
a
p
o
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Accanto a essi, ricordiamo di
utilizzare i legumi come fonte
proteica vegetale indispensabile, magari per creare, assieme
ai cereali integrali, una zuppa
per scaldare le serate fredde.
Non facciamoci mancare quotidianamente olio extravergine di oliva crudo (1 cucchiaio
a pasto), pesce azzurro
e semi oleosi (1 cucchiaio al giorno): sono
alimenti ricchissimi di
acidi grassi buoni che
ci aiutano a regolare
il colesterolo e man-
tta da “I
ente tra
(liberam
nti:
Ingredie i cime di rapa
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g
0
ati
• 25
i ceci less
a lessati
• 200 g d i fagioli di Spagn lessate
• 200 g d i lenticchie rosse chicchi
• 200 g dvena integrale in
• 300 g a iaio d cumino
• 1 cucch travergine oliva
• Olio ex
tenere in salute
cime di
• Sale
il cuore. Non
ero
ettere le ngere
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ola dai b nte il gambo. Ag qua. Far
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eccediamo con
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di
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In un
ca 1 litro
liando fi
r circa
il sale, ma imrapa, tag li, lenticchie e cir ndo un poco, pe creapariamo a inceci, fagioe, salando e pepa hie non avranno ntola,
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sobbollir , finché le lentic o, in un’altra pe ensaporire con
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30 min ma. Nel fratte
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ciò che la naa
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l’avena
e scolata
ngere
tura ci regacuocere una volta cotta al fuoco. Aggiu alda.
c
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d
te salata stra e toglierla mino e servire
la: curcuma,
u
alla mine iaino di olio, il c
peperoncino
h
c
c
un cu
cipolla potenti antibatterici
naturali oltre a barbabietola e zucca, ricche di fibra,
antocianine antiossidanti e
betacarotene.
Gli amici della salute.
Non dimentichiamoci di
mettere in tavola, durante la
fredda stagione, alimenti sani
e fondamentali che la natura
ci offre tutto l’anno. Innanzitutto, consumiamo tutti i
giorni almeno due porzioni
di cereali integrali ricchi
di fibra e minerali: fiocchi di
avena per la colazione, pane
integrale di segale, pasta integrale, cereali in chicco (farro, orzo, grano saraceno).
23
e zenzero sono tipici di questa stagione e
possono insaporire zuppe e
altri piatti caldi. Allietiamo le
giornate invernali con bevande naturali calde come il the
verde antiossidante, antistress
e depurativo oppure latti vegetali (latte di soia, di riso,
di avena o di mandorla), ottime alternative al latte vaccino,
ricchi di calcio e magnesio e
molto digeribili.
Impariamo a gustare ciò che
la natura ci propone, stagione dopo stagione, affinché il
nostro corpo sia in grado di
curarsi, proteggersi e dare il
meglio di sé anche durante
l’indispensabile attività fisica
quotidiana, toccasana del periodo invernale.
F A R M A C I A
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Una corretta alimentazione è fondamen-
tale per una buona qualità di vita: la salute
si conquista e conserva soprattutto a tavola, imparando, fin da bambini, le regole del
mangiare sano.
I SERVIZI
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volta alla perdita di
peso corporeo
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bambini e adolescenti
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sull’uso di integratori
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all’attività simil-estrogenica,
alla prevenzione del rischio
cardiovascolare ed osteoporotico. Accanto a questi ortaggi, consumiamo aglio e
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Che fastidio
quell’aria nell’intestino!
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“L’OROLOGIO
DELLA NOTTE”
MELATONINA
L’ormone naturale
che promuove il sonno
favorendo
un riposo di qualità.
S
Cattiva
digestione
Gonfiore
intestinale
Flatulenza
Aerofagia
Carbone naturale
che migliora il benessere intestinale.
Flatulenza e meteorismo sono situazioni legate
all’eccesso di gas intestinali, di cui difficilmente
riusciamo a trattenere l’eliminazione durante il giorno, con
dolorosi e frequenti spasmi. Le cause più frequenti sono
.
da bere
Pronto
i
ch
r
Utile pe lemi
ha prob zione
ti
di deglu
pasti veloci, eccessivo uso di bevande gassate, cattiva
digestione dovuta a cibi poco digeribili.
Trio Carbone Plus e Trio Carbone Gas Control sono
prodotti naturali che possono aiutarci a ritrovare e
mantenere il benessere intestinale.
A base di Carbone Vegetale e di
finocchio, favoriscono l’eliminazione dei gas intestinali e ne limitano
la formazione.
Svolgono inoltre un’azione calmante e antispasmodica, favorendo la normalizzazione delle
funzioni intestinali.
DEPURARE L’ORGANISMO FA BENE ALLA SALUTE.
Genziana, Ippocastano, Arnica, Amamelide, Iperico:
erbe note da sempre per le spiccate virtù depurative.
P
er ritrovare il benessere occorre
“depurare” l’organismo.
Padre Raineri, attivissimo Sacerdote
della Diocesi di Milano, quando si trovò
afflitto da piccoli problemi di ordine
fisico come digestione difficile, problemi
articolari e cattiva circolazione scoprì,
dopo attente ricerche, le virtù delle erbe
depurative.
Dalla sua esperienza e dall’abilità nel
miscelare sapientemente gli ingredienti,
Padre Raineri creò l’elisir Ambrosiano,
che si dimostrò un ottimo aiuto per ritrovare il benessere fisico.
Le virtù delle erbe officinali sono un
“soccorso naturale” per quanti vogliono
prevenire i piccoli disturbi quotidiani.
L’esclusiva formulazione di Padre
Raineri rappresenta oggi la salutare riscoperta di una antica tradizione, preziosa per depurare l’organismo e quando si
sente il bisogno di un aiuto che unisca
tutto il bene della natura, al buon sapore
dell’amaro.
IPPOCASTANO
DEPURATIVO AMBROSIANO
ARNICA
IPERICO
GENZIANA
AMAMELIDE
È fatto esclusivamente
con Erbe naturali
che conferiscono
un gradevole gusto
amaro-tonico.
Un bicchierino dopo i pasti,
liscio o allungato
con un pò d'acqua,
può essere d’aiuto
alla salute.
e avete difficoltà a prendere sonno e il riposo
notturno fa a “pugni”
con il vostro cuscino non preoccupatevi.
La ricerca scientifica ha
individuato nella carenza di
Melatonina, sostanza ormonale prodotta di notte da una
ghiandola del cervello, una
delle cause alla base di questo problema di cui soffre
circa un terzo della popolazione italiana.
La vita stressante e le preoccupazioni di tutti i giorni, l’abuso di farmaci, la menopausa e per chi viaggia i continui
cambi di fuso orario, sono
alcune delle ragioni o stili di
vita che sempre più frequentemente causano disordini
nel ritmo sonno/veglia.
L’assunzione di 1 mg di Melatonina, meglio ancora se
potenziata con estratti vegetali specifici, contribuisce alla
riduzione del tempo richiesto
per prendere sonno e, quando serve, ad alleviare gli effetti del jet-lag: non a caso è
stato coniato un detto, “una
bella dormita e sorridi alla vita”.
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spalle la sensazione di
tensione dovuta alla stanchezza.
Quando il cortisolo la fa da padrone:
la Sindrome di Cushing.
Dott. Fabio Colombo
Dottore di Ricerca e Specialista
in Endocrinologia.
Endocrinologo, diabetologo, dietologo
per la Dieta a Zona e consulente
per la Chirurgia Bariatrica presso il
Poliambulatorio Sanigest di Luino (VA)
Il cortisolo è un ormone prodotto
normalmente dalle ghiandole surrenali:
una sua eccessiva produzione causa
la Sindrome di Cushing.
“Monstrua desnuda”, Juan Carreño de Miranda ,1680
L
a sindrome
di
Cushing è un quadro
clinico causato da un’esposizione cronica ad eccessivi
livelli di cortisolo (o di corticosteroidi) nel sangue e deve
il suo nome al chirurgo statunitense Harvey W. Cushing
(1869-1939), uno dei fondatori
della neurochirurgia.
La sindrome può essere endogena (causata da un’eccessiva
produzione di cortisolo a livello della corteccia surrenale)
o esogena (conseguente ad
assunzione di farmaci).
Il cortisolo è un ormone
prodotto normalmente dalle
ghiandole surrenali ed è fondamentale per la vita in quanto permette all’organismo di
rispondere alle situazioni di
stress; la sua produzione segue
un ritmo giornaliero ed è maggiore al mattino e minore nelle
ore notturne.
Alcuni pazienti sviluppano la
sindrome a causa di un tumore delle ghiandole surrenali, altri perché a causa
di un tumore dell’ipofisi
(quasi sempre benigno) producono un eccesso di adrenocorticotropina (ACTH), un
ormone che stimola i surreni
a produrre cortisolo. Anche
altri tumori, soprattutto quelli
polmonari, possono a volte
secernere ACTH.
La sindrome di Cushing è più
frequente nelle donne e si manifesta in genere tra i 20 ed i
40 anni.
In questa sindrome si osservano frequentemente aumento del peso con obesità in
particolare a livello del tronco
(gobba di bufalo) e del volto
(faccia a luna piena), rossore in viso, ipertensione arteriosa, perdita della memoria,
difficoltà a mantenere la concentrazione, irritabilità, debo-
lezza muscolare (a causa della
perdita di proteine nei tessuti)
e, nelle donne, irregolarità del
ciclo mestruale ed eccesso di
peluria. Si riscontrano spesso
anche diabete mellito, osteoporosi, pelle sottile e fragile
con facilità alle ecchimosi.
Dato che non tutte le persone
con sindrome di Cushing hanno gli stessi segni e sintomi e
dato che molti riscontri di questa malattia, come l’aumento
di peso e l’ipertensione, sono
frequenti nella popolazione
generale, può essere difficile
diagnosticare questa patologia
solo con l’esame clinico. Esistono però test di laboratorio
che valutano se vi è un’eccessiva produzione spontanea
di cortisolo e/o se il normale sistema di controllo degli
ormoni non sta funzionando
correttamente.
I test più comunemente usati misurano la quantità di
cortisolo nel sangue, nella
saliva o nelle urine, la valutazione del ritmo giornaliero di questo ormone
ed il dosaggio dell’ACTH
nel sangue.
In ogni persona la produzione
di ACTH fa sì che in condizioni di normalità si registrino
livelli di cortisolo massimi nelle
ore del mattino con progressiva riduzione fino alle ore serali, dopodiché si ha un nuovo
rialzo; inoltre la produzione di
questa sostanza viene regolata
in funzione dei livelli di concentrazione nel sangue. Nelle
forme severe di sindrome di
Cushing, la cortisolemia è costantemente elevata senza controllo e questo si rileva con una
valutazione di questo ormone
nelle urine delle 24 ore e con
determinazioni del cortisolo
nel sangue più volte nel corso
della giornata.
Continua a pagina 30
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25
Lo sbiancamento professionale
su denti vitali.
U
Dott. Dario Gaetani
Studio Dentistico Brinzio (Va)
Tel. 0332.435543
Vediamo quali sono materiali,
metodi e qualche consiglio
per avere denti bianchi grazie allo
sbiancamento professionale.
n sorriso è già gioia,
ma può essere anche
bellezza.
Avere dei denti bianchi ed
allineati può infatti modificare
di molto il nostro impatto su
noi stessi e sugli altri: a questo
proposito esistono nuove tec-
menti meccanici (polish, aripolish). Le seconde, intrinseche, possono essere suddivise
in: endogene (fluorosi endemica,
tetracicline, eritroblastosi fetale) ed
esogene (nitrato d’argento, nitrato ammoniacale d’argento,
amalgama, tabacco, fluoruro
come pomice e bicarbonato.
Per quanto riguarda invece
quelle intrinseche, bisogna ricorrere a sostanze chimiche
ossidanti che, riuscendo a
penetrare e a raggiungere la
zona di giunzione tra smalto
e dentina, degradano i com-
come prodotto reattivo intermedio. L’azione del perossido di idrogeno si manifesta
mediante liberazione di ossigeno attivo, determinando
una ossidazine dei pigmenti
stessi all’interno dello smalto e tra i tubuli dentinali. Il
perossido di idrogeno è un
prodotto instabile e può essere utilizzato a varie percentuali che vanno dal 5 al 38%.
Aumentando la percentuale,
si aumentano sì la capacità
ossidante, ma anche le proprietà caustiche e l’instabilità,
pertanto si richiedono un’attenta manipolazione ed una
conservazione a basse temperature. L’attivazione può
avvenire mediante apporto di
calore, luce (alogena, plasma,
led, laser) e ultrasuoni. Il perossido di carbamide è un composto cristallino, disponibile
in varie concentrazioni (16,
22, 35%), che in ambiente
umido libera H2O2 e urea,
suoi principali costituenti.
niche che permettono di illuminare il nostro sorriso, anche
se è importante comprendere
che i metodi di sbiancamento
tradizionale non sono sempre
applicabili. Le Discromie dei
denti vitali possono infatti essere legate a cause estrinseche
o intrinseche. Le prime (batteri cromofenici, cibo, tabacco,
colluttori, clorexidina) interessano la parte esterna del dente e sono quindi facilmente
eliminabili per mezzo di stru-
stannoso) e interessano l’intero spessore del dente. Esse
si formano dall’interscambio
e dall’assorbimento di sostanze tra smalto e dentina attraverso la saliva. In base al
tipo di discromia, le tecniche
da adottare sono diverse: le
pigmentazioni estrinseche
possono essere risolte attraverso un’igiene orale professionale, basata sull’utilizzo di
strumenti manuali, sonici, ultrasonici e sostanze abrasive
plessi sistemi colorati contenenti doppi legami aromatici
e chinonici, trasformandoli in
composti a basso peso molecolare, e cioè soprattutto in
acidi carbossilici.
Metodi.
• In office
I sistemi di sbiancamento alla
poltrona (in office) utilizzano
prodotti ad alta concentrazione per brevi periodi, pertanto
possono essere considerati la
prima ed unica scelta in caso
di discromie moderate e in
pazienti con poca compliance.
Parte dell’effetto sbiancante
al termine del trattamento è
dovuta anche alla disidratazione dello smalto.
Materiali.
I principali materiali utilizzati per gli sbiancamenti di
denti vitali hanno come minimo comune denominatore
il perossido di idrogeno, sia come
principio attivo principale, sia
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Lo sbiancamento professionale su denti vitali.
Il principio attivo più utilizzato è il perossido di idrogeno a
concentrazioni che variano
tra il 35 e il 38%, mentre i sistemi di attivazione sfruttano
per lo più la luce, sia alogena,
al plasma, a led o laser.
Alternative alla luce possono
essere considerati gli ultrasuoni veicolati da apposite
docce o attivatori chimici.
In ogni caso, prima dell’appli-
Conclusioni.
Attualmente il mercato offre
una vastità tale di prodotti, da
permettere di adattare al singolo paziente un trattamento
sbiancante ad hoc. In base alle
esigenze e alle aspettative del
paziente e in relazione al grado
di discromia presente, si possono combinare le metodiche
di sbiancamento professionale
alla poltrona e domiciliare.
QUALCHE CONSIGLIO
•Durante il trattamento di sbiancamento dentale e per almeno
36 ore dalla sua fine sarà fondamentale evitare l’assunzione
di cibi o bevande colorate.
•Sconsigliabile inoltre effettuare trattamenti di mantenimento
prima di tre mesi.
•Evitare esposizioni prolungate e con concentrazioni elevate
in pazienti con disturbi gengivali.
•Consigliabile a fine trattamento l’utilizzo di paste a base di
fluoro e nitrato di potassio al fine di velocizzare il ripristino
dell’integrità dei tessuti duri del dente e di ridurre la eventuale sensibilità temporanea post trattamento.
cazione del prodotto, è necessario pulire i denti con pomice
e adottare dei meccanismi di
protezione dei tessuti molli
onde evitare lesioni caustiche
degli stessi, ciò può essere
ottenuto con la diga classica o
con le cosiddette dighe liquide
fotopolimerizzabili.
• Home bleaching
In questo caso il principio
attivo viene applicato direttamente dal paziente, mediante
mascherine individuali con
serbatoi sulla superficie vestibolare per contenere l’agente
sbiancante.
Il principio attivo più utilizzato è il perossido di carbamide,
a diverse concentrazioni che
variano dal 16% per 6-8 ore
al giorno al 22% per 30-60
minuti al giorno, durante due
settimane.
I due sistemi in office e home
bleaching possono essere utilizzati singolarmente, oppure
associati in caso di discromie
severe, questi procedimenti
richiedono una certa compliance da parte dei pazienti.
27
I nostri protocolli prevedono a
seconda dei casi:
• Per pazienti con alterazioni cromatiche poco evidenti: una seduta alla poltrona mediante 3 cicli di applicazione di
perossido di idrogeno al 38%.
• Per pazienti con discromie evidenti: due sedute alla
poltrona a distanza di una
settimana, mediante 2 cicli di
applicazione a ogni seduta di
perossido di idrogeno al 38%.
• Per pazienti con discromie molto evidenti o con
molte aspettative: si possono abbinare entrambi i
trattamenti, personalizzando
le sedute e il trattamento domiciliare, abbinato a seconda
della necessità del caso da
trattare.
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da sapere
Internet: wifi pericoloso per i bimbi,
nuovo report lancia l’allarme.
I genitori dovrebbero limitare l’esposizione dei propri
figli al wifi in quanto potrebbe danneggiare la loro salute. I bambini, infatti, assorbirebbero più radiazioni degli
adulti. A lanciare l’allarme è stato un report pubblicato
sul Journal of Microscopy and Ultrastructure, secondo
cui anche le donne incinte dovrebbero stare alla larga
dai cellulari perchè i feti sono i più vulnerabili alle radiazioni. “I bambini assorbono più MWR degli adulti
perchè i loro tessuti cerebrali sono più assorbenti, i loro
crani più sottili e la loro dimensione relativamente più
piccola”, hanno scritto i ricercatori. “Le donne incinte - ha
detto la neurologa pediatrica Maya Shetreat-Klein - meritano di sapere che le radiazioni wireless possono avere
un impatto sullo sviluppo del cervello. Stiamo assistendo a un aumento allarmante del numero di bambini con
diagnosi di disturbi neurologici negli ultimi dieci anni, e
tutto quello che possiamo fare per contribuire a ridurre
questo tasso dovrebbe essere preso molto sul serio”. Gli
autori del report hanno analizzato diversi studi pubblicati tra il 2009 e il 2014, documenti governativi, dati sui
cellulari, ecc. “Belgio, Francia, India e altri governi tecnologicamente sofisticati stanno passando leggi o emettendo degli avvertimenti circa l’uso di dispositivi wireless
da parte dei bambini”, hanno scritto, precisando che i
produttori di smartphone dovrebbero avvertire a quale
distanza minima sarebbe meglio tenere i loro aggeggi
affinchè non vengano superati i limiti di esposizione alle
MWR. Per i computer e i tablet, ad esempio, la distanza minima dal corpo dovrebbe essere di 20 centimetri.
Inoltre gli autori hanno pubblicato raccomandazioni
specifiche: le donne incinte dovrebbero evitare l’esposizione alle wireless; i bambini non dovrebbero giocare
con giocattoli wireless; ragazze e donne adolescenti non
dovrebbero mettere i cellulari nei loro indumenti; e il
governo dovrebbe rivedere con urgenza i limiti di esposizione.
le fiabe insegnano
La piramide delle piramidi
Giovanni Nello Franchi
Giornalista
[email protected]
“M
amma ho ancora
il mal di pancia” si lamentò Marco mentre la mamma
accanto al suo lettino gli accarezzava i fini riccioli biondi.
“Tesoro sono le patatine, ne hai
fatte fuori tre porzioni” gli ricordò
la mamma, “Solo due mamma”
protestò Marco. “Ora ti racconto
una piccola storia istruttiva”. La
mamma poggiò la testa sul
cuscino e con voce leggera
iniziò il suo racconto. “C’era
una volta un bambino di nome “Ingordino” perchè quando era a tavola
si dimenticava che per crescere bene
è importante seguire le corrette regole
alimentari”. Il respiro di Marco
era ora più profondo e regolare: si era addormentato e già
stava sognando. Ora si trovava in un grande campo tutto
coltivato a carote. “Come mai
sono capitato qui?” si chiese a
voce alta. “Questo è l’inizio della
strada che porta alla grande piramide della salute”: a pronunciare
queste parole era stata una
vocina acuta, proprio dietro le
sue spalle. Sorpreso Marco si
voltò e guardò con meraviglia
il proprietario di quella vocina.
Era un coniglio dal pelo bianco con alcune grandi macchie
nere, con un buffo cappellino
giallo da cui spuntavano due
lunghe orecchie. Se ne stava
ritto sulle zampine posteriori
facendo continuamente saltellare il naso. “Della piramide
della salute me ne ha parlato anche
la mamma” rispose Marco al
nuovo arrivato “Ma non sapevo
si potesse vedere”. “Sono tante le
cose che non sai, ti posso portare
alla piramide”. Marco rispose di
sì scuotendo il capo. Il coniglio allora si avvicinò alla prima fila di carote annusandole
una ad una con il suo naso
ballerino, poi ne toccò
due con la zampetta ed
esclamò: “Carote volanti
siete pronte?”. Subito le
due carote, di un bel
colore arancione, si
sfilarono dal terreno gonfian-
si mossero veloci e silenziose,
innalzandosi in volo. “Dobbiamo arrivare alla grande piramide
prima che si faccia buio” gli gridò
il coniglio mentre, con la sua
carota volante, lo superava salendo sempre più in alto. Volavano già al di sopra delle
nubi: sotto di loro scorreva una distesa bianca
e morbida a perdita
d’occhio. La velocità
aumentava ed il coniglio pezzato
si teneva
stretto con
una zam-
dosi a dismisura e mettendosi
distese, pronte per la partenza.
Marco non credeva ai suoi occhi, ma non ebbe il tempo di
meravigliarsi poiché il coniglio
era già saltato a cavalcioni di
una carota. Marco lo imitò saltando a cavallo della carota più
grossa, pronto a partire. Il coniglio con la sua vocina acuta
gridò “Carota volante portaci alla
grande piramide!”. Marco ripete
la frase e subito le due carote
petta il suo berrettino perchè
non gli fuggisse nel vento. Tutto era silenzio lassù. Finalmente la carota volante del coniglio iniziò a rallentare e subito
dopo a ridiscendere seguita
da quella di Marco. Si tuffarono nelle soffici nuvole che al
loro passaggio si scansavano
gentilmente; era come attraversare una galleria di morbida panna. Il coniglio, mentre
faceva nuovamente saltellare
F A R M A C I A
il suo naso, indicò sotto di
loro qualcosa. “Ci siamo” gridò
per farsi sentire “Ecco la grande
piramide della salute: la piramide
alimentare”. Era immensa: dieci volte la casa dove abitava
Marco e, come la sua casa, era
composta da più piani; quello
a terra grandissimo e gli altri
sempre più piccoli, l’ultimo
finiva a punta. “E’ su quella
punta che atterreremo” lo informò il coniglio. Marco si rese
conto di non aver mai visto
nulla di simile. Appena messo
piede a terra Marco domandò
con grande curiosità “Come mai
l’hanno costruita?”. “Lo scoprirai
presto” spiegò il coniglio “La
piramide alimentare ti indicherà
cosa devi mangiare per star bene”,
così dicendo si incamminò saltellando e tenendo per mano
Marco. Tutta la superficie del
piano era ricoperta di gelati
e patatine e bibite e pizze e
focacce e wurstel e panetti
di burro: tutti facevano ala
al loro percorso. Il coniglio
si rivolse a un cono gelato che
gli stava vicino - aveva occhi
vispi e due gambette colorate fini come due cannucce “Spiega al nostro amico Marco chi
siete” disse il coniglio. Marco si
avvicinò e stette ad ascoltare.
“Questo piano”, iniziò il cono
gelato, “E’ dedicato a tutti quegli
alimenti che piacciono ai bambini,
ma che è consigliabile consumare
occasionalmente”. Marco restò
pensieroso e poi chiese “Quan-
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28
29
fagiolini, zucchine, un moltiplicarsi di colori che si perdevano a vista d’occhio. Erano
tante testoline, tante manine
che si agitavano al passaggio
dei due. “Fermiamoci è troppo
bello qui!” disse Marco. Ora
erano circondati da ogni forma di frutta: a destra le mele,
di fronte le banane, a sinistra
arance e mandarini e poi dietro
e tutt’intorno tanti alberi da
frutta da non credere: pere,
albicocche, uva, ciliegie e tutto
quanto uno possa mai immaginare. Qui e là arrivavano
noci, mandorle, nocciole e
altra frutta secca da sgranocchiare anche tutti i giorni, ma in piccole quantità.
Tra di loro scorreva un fiume
di acqua limpida e fresca da
bere più volte al giorno.
I frutti erano scesi dagli alberi saltellando e tenendosi per
mano, cantando e facendo
un allegro girotondo intorno
ai due nuovi arrivati. “Frutta, frutta, frutta, siamo la miglior
frutta buona per la tua salute ...”
poi, riprendendo fiato, “Siamo
tutti buoni e ci puoi mangiare tutti i giorni”. Questo cantavano
e ripetevano in coro. Marco
si guardava intorno con gran
meraviglia e gioia perchè ora
aveva capito che verdura e
frutta erano grandi amici per
la sua salute. Tutti si davano la
mano in un girotondo sempre
più veloce. Poi nell’aria si udì
un lungo fischio acuto, come
un sibilo di un vecchio treno a
vapore, tutta la frutta come per
incanto ritornò sul proprio albero, appesa al proprio ramo.
“Ora bisogna andare” disse allora il coniglio “La frutta e la
verdura devono continuare la loro
maturazione”. Marco capì che
il viaggio era finito, ma aveva imparato che la corretta
strada per crescere bene ed
in salute era quella di seguire
gli insegnamenti della piramide
alimentare e dare ascolto ai
consigli di mamma e papà.
F A R M A C I A
F I D U C I A
News dalle aziende
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vie respiratorie. Assieme alla
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azione immunostimolante ed
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ws dalle aziende News dalle aziende News dalle aziende News dalle aziende News dal
to occasionalmente?”, intervenne
la bibita in lattina “Diciamo una
volta la settimana, ma non tutti
assieme: scegline uno solo alla
settimana”. Mentre parlavano
camminavano e, seguendo la
stradina in forte discesa, erano già al piano inferiore. Qui
i personaggi erano completamente diversi: polli, pesci,
formaggi, latte, legumi e poi
ancora, divisi da una bianca
staccionata, hamburger, carne
rossa magra, uova. Se ne stavano tutti al loro posto, muovendosi e bisbigliando tra di
loro. Nel primo gruppo alcuni
cartelli con piccole ali svolazzavano sopra le loro teste con
la scritta: “Ci potete mangiare
tre volte per settimana” i cartelli
del secondo gruppo dicevano:
“Ci potete mangiare una volta per
settimana”. I cartelli seguirono
per un po’ Marco ed il coniglio
poi, quando i due passarono al
piano inferiore, li salutarono
sbattendo forte le ali. Il nuovo
livello era ancora più grande e
ricco di alimenti. Qui in bella
mostra c’erano tutti i tipi di cereali come pasta e riso, pane,
fiocchi di cereali, gnocchi. Se
ne stavano pazientemente tutti
quanti in fila, un po’ scuretti
perché fatti di vere farine
integrali e belli infarinati,
pronti ad entrare in un caldo forno per poi uscirne con
un bel color biscotto, pronti
per essere mangiati. Un grande altoparlante ripeteva: “Gli
alimenti di questo piano possono
essere mangiati, a scelta, una volta
al giorno”. Marco ora capiva che
i consigli della mamma erano
sempre stati precisi e corretti.
Marco stava per dire qualcosa,
ma venne attratto dal nuovo paesaggio che ora si presentava sotto di loro. Ai due
ospiti non restava che visitare
la grande base della piramide,
ricca di tutte le verdure e tanta
frutta. Tutt’intorno c’erano file
di insalata e carote e pomodori e poi ancora peperoni,
Quando il cortisolo la fa da padrone: la Sindrome di Cushing.
Continua da pagina 3
Continua da pagina 25
I farmaci, invece, la mitica aspirina compresa, escono dalle
fabbriche ad un certo prezzo,
diciamo 10 euro per esempio,
e passano in poche ma controllatissime ed efficienti mani:
il depositario distributore, il
grossista o distributore intermedio ed infine la farmacia. Il
ricarico totale, da ripartire tra
tutti i soggetti coinvolti, è di
circa 4 - 5 Euro.
Sul prezzo finale è quasi sempre applicato un margine di
sconto. Si tratta di uno sconto
facoltativo quando si parla di
farmaci da banco o non soggetti a ricetta medica che può
variare tra il dieci ed il venti
per cento e di uno sconto obbligatorio, quando si parla di
farmaci erogati per conto del
Servizio Sanitario Nazionale,
che va dal 3,75% al 19%.
Ecco dunque il risultato finale. Il margine “cavoli” e “della
malora” non abita in farmacia,
almeno non più dagli ultimi
quindici anni, al di là di ogni
dubbio. Ci sono state negli
ultimi anni anche aziende di
importantissime dimensioni
che hanno preso decisioni in
linea con l’opinione del nostro
disinformatore e sono partite
alla carica pensando di andare
a comprare i farmaci per due
soldi o, addirittura, di riprodurli con un proprio marchio
a costi ridotti; entrambe le iniziative hanno avuto esiti molto
deludenti e sono state in massima parte annullate o revocate.
Mi preoccupa però, e molto,
che un soggetto che opera nel
settore dell’informazione sia
così poco informato!
Vediamo se in futuro, sottoposto a stimoli adeguati, si
prenda il tempo di assumere
informazioni più corrette ed
approfondite.
On. Dr. Luigi Zocchi
Presidente Federfarma
Varese
Infine, per diagnosticare la sede ed il tipo di patologia vengono utilizzate altre metodiche
quali ecografia, TAC, risonanza magnetica nucleare
(RMN) e PET.
Gli unici trattamenti efficaci
per la sindrome di Cushing
sono l’asportazione del tumore ipofisario, la riduzione
dalla sua capacità di produrre ACTH o l’asportazione della/e ghiandola/e
surrenale/i. Ci sono altri
approcci complementari che
possono essere usati per trattare alcuni dei sintomi. Per
esempio per il diabete, la depressione e l’ipertensione arteriosa si usano le terapie abituali. I medici possono prescrivere
anche un’integrazione di calcio
e vitamina D o altri trattamenti
per prevenire l’assottigliamento delle ossa. La rimozione
dell’adenoma ipofisario lascia solitamente intatto il resto della ghiandola; in tal modo essa alla fine funzionerà
normalmente. Il tumore può
tuttavia recidivare nel 15%
dei pazienti, probabilmente a
causa dell’incompleta asportazione durante l’intervento.
Dopo l’operazione, in attesa
del recupero dell’ipofisi e delle
ghiandole surrenali, i pazienti devono assumere farmaci
analoghi del cortisolo; solitamente si usano l’idrocortisone
(Flebocortid) ed il prednisone
(Deltacortene). Altre opzioni
di trattamento includono l’irradiazione dell’intera ghiandola o la radioterapia diretta
quando il tumore è visibile alla
RMN. Esse possono essere
usate come primo trattamento
oppure nel caso in cui la chirurgia ipofisaria non abbia avuto completo successo. Queste
metodiche possono richiedere
fino a dieci anni per avere un
effetto completo; nel frattempo i pazienti devono assumere
farmaci per ridurre la produzione di cortisolo da parte dei
surreni. Un importante effetto
collaterale della radioterapia è
che può colpire le altre cellule
ipofisarie che producono ormoni differenti; come conseguenza fino al 50% dei pazienti
ha la necessità di assumere
una terapia sostitutiva ormonale (ormoni tiroidei, ormone
della crescita, estrogeni nelle
donne e testosterone negli uomini) per circa dieci anni dal
trattamento. L’asportazione
di entrambe le ghiandole
✓rubrica
indirizzi
Quando l’informatore è
disinformato.
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Pagina n. 15
Striae rubrae in una sindrome di
Cushing
surrenali elimina la capacità dell’organismo di produrre
cortisolo. Poiché gli ormoni
surrenali sono indispensabili
per la vita, i pazienti dovranno
assumere glucocorticoidi (come il cortisone) e l’ormone
mineralcorticoide fludrocortisone (Florinef), che controlla
l’equilibrio dei sali minerali e
dell’acqua, tutti i giorni per il
resto della loro vita.
Esistono infine dei farmaci
che riducono la produzione di cortisolo a livello dei
surreni ed altri che inibiscono la secrezione di ACTH.
Queste terapie mediche trovano indicazione nei pazienti
che non possono affrontare
la chirurgia, in quelli in attesa
dell’intervento quando è necessario un rapido controllo
dei sintomi ed in quelli in cui
si attende l’effetto della radioterapia.
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■ Pavis s.p.a.
Via Rossini, 11
21020 Buguggiate (VA)
Tel. 0332 455463
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■ Pool Pharma
20098 S. Giuliano Milanese (MI)
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La Legge Bersani (n. 248
del 4 agosto 2006) CONSENTE la pubblicità delle professioni sanitarie
ed ausiliarie, delle case
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ambulatori mono o polispecialistici attraverso
periodici d'informazione. Questo giornale è a
disposizione dei professionisti interessati. Contattateci allo 0332 435327
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