a.a. 2011-2012 Corso di Storia moderna Modulo 1 L’Italia nell’età moderna 2 Le guerre d’Italia (1494-1559) I: 1494-1496 Carlo VIII Capet-Valois re di Francia 1483-1498 nell’agosto 1494 conduce in Italia un esercito di 18.000 uomini, in prevalenza fanti e picchieri, e 40 cannoni da assedio. Iniziano le “guerre d’Italia” Francesco Guicciardini Storie fiorentine dal 1378 al 1509 (1510) Capitolo XI http://it.wikisource.org/wiki/Storie_fiorentine_dal_1378_al_1509/XI Francesco Guicciardini 1483-1540 “1494. … Era una parte dello esercito del re Carlo poco innanzi passate l’Alpe, e da poi lui personalmente col resto dello esercito venutone in Italia; nel quale era grandissimo numero di uomini d’arme, fanterie ed artiglierie, ma quanto non so el particulare.” “Ed era entrata in Italia una fiamma ed una peste che non solo mutò gli stati, ma e’ modi ancora del governargli ed e’ modi delle guerre, perché dove prima, sendo divisa Italia principalmente in cinque stati, papa, Napoli, Vinegia, Milano e Firenze, erano gli studi di ciascuno per conservazione delle cose proprie, vòlti a riguardare che nessuno occupasse di quello d’altri ed accrescessi tanto che tutti avessino a tèmerne, e per questo tenendo conto di ogni piccolo movimento che si faceva e faccendo romore eziandio della alterazione di ogni minimo castelluzzo, e quando pure si veniva a guerra erano tanto bilanciati gli aiuti e lenti e’ modi della milizia e tarde le artiglierie, che nella espugnazione di uno castello si consumava quasi tutta una state, tanto che le guerre erano lunghissime ed e’ fatti d’arme si terminavano con piccolissima e quasi nessuna uccisione.” “Ora per questa passata de franciosi, come per una subita tempesta rivoltatasi sottosopra ogni cosa, si roppe e squarciò la unione di Italia ed el pensiero e cura che ciascuno aveva alle cose communi in modo che vedendo assaltare e tumultuare le città, e’ ducati ed e’ regni, ciascuno stando sospeso cominciò attendere le sue cose proprie né si muovere per dubitare che uno incendio vicino, una ruina di uno luogo prossimo avessi a ardere e ruinare lo stato suo.” “Nacquono le guerre subite e violentissime, spacciando ed acquistando in meno tempo uno regno che prima non si faceva una villa; le espugnazioni delle città condotte a fine non in mesi, ma in dì e ore; e’ fatti d’arme fierissimi e sanguinosissimi. Ed in effetto gli Stati cominciorono a conservare, a rovinare, a dare ed a torre non co’ disegni e nello scrittoio, come nel passato, ma alla campagna e colle arme in mano.” Niccolò Machiavelli Dell’arte della guerra 1520 Niccolò Machiavelli (1469 – 1527) Credevano i nostri principi prima ch’egli assaggiassero i colpi delle oltramontane guerre, che a uno principe bastasse sapere negli scrittoi pensare una acuta risposta, scrivere una bella lettera, mostrare ne’ detti e nelle parole arguzia e prontezza, sapere tessere una fraude, ornarsi di gemme e d’oro, dormire e mangiare con maggior splendore che gli altri, tenere assai lascivie intorno, governarsi co’ sudditi avaramente e superbamente, marcirsi nell’ozio, dare i gradi della milizia per grazia, disprezzare se alcuno avesse loro dimostro alcuna lodevole via, volere che le parole loro fussero responsi di oraculi; né si accorgevano i meschini che si preparavano ad essere preda di qualunque li assaltava. Di qui nacquero poi nel mille quattrocento novantaquattro i grandi spaventi, le subite fughe e le miracolose perdite; e così tre potentissimi stati che erano in Italia, sono stati più volte saccheggiati e guasti. Niccolò Machiavelli, Dell’arte della guerra, libro VII (1520) Premesse Antefatti dinastici e politici: riepilogo 1266 1416 1442 1450 1454 1458 1466 1469 1476 1479 1492 1494 Carlo I d’Angiò re di Napoli (succede a Manfredi di Svevia) Amedeo VII di Savoia è nominato duca dall’imperatore Alfonso V re di Aragona e di Sicilia, figlio adottivo di Giovanna II d’Angiò-Durazzo, regina di Napoli, conquista Napoli (qui Alfonso I) Francesco Sforza, capitano di ventura, genero del defunto Filippo Maria Visconti si impossessa di Milano, mettendo fine alla Repubblica Ambrosiana Pace di Lodi: cessa ogni operazione militare; F Sforza riconosciuto duca di Milano, rinuncia a Emilia e Romagna; Venezia conferma sovranità su Bergamo e Brescia; Aragonesi confermati a Napoli, con Alfonso V; Gonzaga a Mantova; Este a Ferrara; Papato: alta sovranità su Lazio, Umbria, Marche, Romagna, parte dell’Emilia; a Firenze la repubblica è guidata da Lorenzo de’ Medici; Lucca indipendente Siena indipendente Muore Alfonso di Aragona, re di Napoli; domini divisi fra Aragona/Sicilia/Sardegna (al fratello Giovanni) e Napoli (al figlio Ferdinando) Muore Francesco Sforza, duca di Milano; gli succede il figlio Galeazzo Maria Lorenzo de’ Medici assume la guida di Firenze, senza atti ufficiali Muore assassinato Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano; gli succede Gian Galeazzo Maria, il figlio, che dal 1480 ha come coreggente lo zio Ludovico. Ferdinando di Trastamara diventa re di Aragona come Ferdinando II Muore Lorenzo de’Medici Rodrigo Borgia diventa papa con il nome di Alessandro VI [muore nel 1503] Ferdinando I di Aragona, re di Napoli, muore. A Milano muore Gian Galeazzo Maria Sforza, probabilmente assassinato. Ludovico Sforza, detto il Moro, diventa duca di Milano. Premesse delle guerre d’Italia: Francia - Conclusione nel 1477 del lungo ciclo di conflitti interni e disponibilità dell’aristocrazia francese ad avventure militari oltreconfine; - Potenza finanziaria e militare di prim’ordine; - Riattivarsi dello spirito di crociata in seguito alla conquista turca di Costantinopoli (Maometto II, 1453); - Progetto francese di restaurazione dell’Impero romano d’Oriente, con attribuzione della dignità imperiale ai Valois di Francia - Devoluzione dell’eredità angioina nel 1480 [vd. oltre]; - Sensibilità all’appeal culturale, economico, oltre che strategico, dell’Italia quattrocentesca; → PROIEZIONE ITALIANA E MEDITERRANEA DELLA POLITICA DI ESPANSIONE FRANCESE VERSO LA FINE DEL XV SECOLO Premesse delle guerre d’Italia: la questione dell’EREDITA’ ANGIOINA 1 XII secolo Papa esercita alta sovranità sul Mezzogiorno 1266 Carlo d’Angiò, conte di Provenza e fratello minore del re di Francia Luigi IX il Santo, ottiene il trono di Napoli per volere del papa. Napoli passa dagli Hohenstaufen (Svevia) agli Angiò (Provenza) → a Napoli si instaura una dinastia angioina imparentata con la dinastia regnante francese; 1442 La corona di Napoli passa dagli Angiò ad Alfonso V, re di Aragona, sempre con l’intervento del papa; Alfonso attribuisce il dominio al proprio figlio naturale Ferrante (Ferdinando in italiano), che dà origine a una dinastia aragonese-napoletana, collaterale a quella catalana; 1458 Muore Alfonso → la successione di Ferrante è contestata: 1) dal fratello Giovanni, divenuto re d’Aragona, 2) da Renato d’Angiò, conte di Provenza; Ferrante conserva il trono, ma a Napoli si sviluppa un forte partito filo-angioino; Premesse delle guerre d’Italia: la questione dell’EREDITA’ ANGIOINA 2 1480 La dinastia angioina dei conti di Provenza termina, con la morte di Renato d’Angiò; l’eredità angioina passa al re di Francia Luigi XI di Valois: Provenza e diritti sul regno di Napoli; 1483 Carlo VIII re di Francia; 1493 Carlo VIII stipula con l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo la pace di Senlis per la ripartizione dei domini ex-borgognoni; 1494 Alla morte di Ferrante d’Aragona Carlo VIII intraprende la conquista del Regno di Napoli come discendente di Renato d’Angiò, contro gli Aragona di Napoli. Premesse delle guerre d’Italia: Aragona - Tradizionale proiezione mediterranea dell’Aragona; - antagonismo fra Ferdinando II di Aragona e gli aragonesi di Napoli e progetto di ripristino dell’unione delle due Corone, come sotto Alfonso V; - desiderio di contrastare l’espansionismo della corona francese verso il Mediterraneo → crescente rivalità fra le due potenze; - 1492: termine della Reconquista in Castiglia e conseguente disponibilità a perseguire nuovi obiettivi di politica estera → RINNOVATA ATTENZIONE DELLA CORONA D’ARAGONA ALLO SCACCHIERE ITALIANO Premesse delle guerre d’Italia: Stati italiani - 1453: la notizia della conquista turca di Costantinopoli mette in allarme gli Stati italiani e li induce a fare fronte comune contro un’eventuale attacco turco; - 1454: Pace di Lodi e costituzione della Lega italica a questo fine; garanti del nuovo assetto sono Lorenzo de’ Medici, signore di Firenze, e papa Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo); - 1492: muoiono Lorenzo de’ Medici e Innocenzo VIII; - 1494: Ludovico Sforza, detto il Moro, signore di Milano dal 1480, ottiene da Massimiliano I il titolo di duca di Milano, usurpato al nipote; sostiene una politica di potenza, esercitando il proprio controllo su Genova, e la propria influenza su Napoli e sui domini estensi; vede favorevolmente la discesa di Carlo VIII contro gli aragonesi di Napoli; è in rivalità con il papa Alessandro VI - in questi anni cresce l’attrito fra Venezia e lo Stato Pontificio per il controllo dei territori romagnoli - gli Stati italiani soffrono di fragilità politica interna: le casate feudali sono ancora potenti e tendono ad allearsi con i nemici del loro sovrano, trascinando con sé le popolazioni, in Toscana, nello Stato pontificio, nel Regno di Napoli → RINNOVATA RIVALITA’ E INSTABILITA’ DEGLI ASSETTI POLITICO-TERRITORIALI ITALIANI Premesse delle guerre d’Italia: L’ELEMENTO RELIGIOSO - 1453: la conquista turca di Costantinopoli riattualizza lo spirito di crociata→ Francia e Spagna rivaleggiano come campioni della cristianità nella lotta contro gli infedeli; - è vivo in questi anni il tema della RIFORMA DELLA CHIESA, accusata di eccessiva mondanita’ → i sovrani sostengono le istanze di riforma per condizionare le scelte dei papi; - 1492 sale al soglio pontificio Rodrigo Borgia, con il nome di ALESSANDRO VI (Valencia) → egli è propenso ad appoggiare i regni iberici nei loro interessi espansionistici - l’avventura di Carlo VIII riceve una lettura in chiave di “giudizio divino” da parte delle popolazioni italiane; - il re di Francia fa leva anche sulla sacralità di cui è ammantata la monarchia capetingia Eventi Il percorso principale dell’armata di Carlo VIII 1494-95 [tappe: Torino, Asti, passo della Cisa, Sarzana, Pisa, Firenze, Roma, Capua, Napoli] Tappe della discesa di Carlo VIII - - Carlo VIII varca il Monginevro nell’agosto 1494; Torino: il re di Francia ottiene buona accoglienza dai Savoia e viene lasciato passare; gode dell’appoggio di Ludovico il Moro e di Ercole d’Este, che gli forniscono truppe; Venezia è neutrale; gli altri Stati non riescono a organizzare un fronte militare comune; attraverso la Cisa arriva indisturbato a Sarzana, importante polo del sistema difensivo fiorentino sul litorale; non espugna la fortezza ma intimidisce le popolazioni della zona, ottenendo via libera dai Medici e la cessione delle fortezze tirreniche; a Pisa sostiene la rivolta della città contro la signoria fiorentina e la restaurazione della Repubblica pisana; entra a Firenze, dove nel frattempo Pietro de’ Medici è stato cacciato e si è installata la repubblica dei “piagnoni” (Savonarola); prosegue verso sud, affrontando la debole difesa predisposta dal pontefice e dal re di Napoli, alleati; Dicembre 1494 arriva a Roma, dove Alessandro VI si arrende ; nel Regno di Napoli molte comunità si rivoltano contro il nuovo re Alfonso II; l’esercito francese non è mai impegnato in battaglia; passando per Capua, dove il successore di Alfonso, Ferrante II, si è rifugiato, Carlo VIII entra a Napoli il 22 febbraio 1495. Reazione degli Stati italiani alla conquista di Napoli marzo 1495 - Venezia, Stato pontificio e Milano si alleano nella LEGA SANTA; obiettivo: espellere la Francia dalla penisola; appoggi esterni: Spagna, Inghilterra → “internazionalizzazione della questione italiana” (Pellegrini, p. 51) e allargamento della rete diplomatica Esiti della prima campagna - Carlo VIII deve lasciare Napoli a un presidio e rientrare in Francia con parte dell’esercito; - Le forze francesi si scontrano con quelle della Lega santa allo sbocco della valle del Taro, presso Fornovo (5 luglio 1495); è la prima battaglia delle guerre d’Italia, ma ha esito incerto; Carlo VIII riesce a rientrare in Francia con gran parte dei suoi uomini e del bottino; - La Lega santa si sfalda con la defezione di Ludovico il Moro; - Fra 1495 e 1496 i francesi perdono il Regno di Napoli, dove si reinsedia Ferrante II d’Aragona, sostenuto dalle corone spagnole e da Venezia, che ottiene a ricompensa molti porti adriatici. Una nuova forma di guerra Le “guerre d’Italia” portano nella penisola un modo di combattere non ancora sperimentato dai piccoli Stati italiani. La Francia invece ne ha già fatto uso nella “guerra dei Cent’anni” (1337-1453) e nei conflitti successivi interni, conclusisi nel 1477. Una nuova forma di guerra Novità: - notevoli disponibilità finanziarie della monarchia francese - grande dimensione degli eserciti (decine di migliaia di uomini) - predisposizione di un nucleo armato permanente (le “compagnie d’ordinanza”) - utilizzo massiccio di truppe mercenarie - preminenza della fanteria nelle battaglie - utilizzo dell’artiglieria (pesante→cannoni; leggera→ archibugi) in battaglia e negli assedi Il mestiere delle armi, di Ermanno Olmi, Italia 2001 Il “quadrato svizzero” falange di alcune migliaia di fanti armati di picca sui lati e di alabarda all’interno; l’alabarda viene gradualmente affiancata, poi sostituita, dall’archibugio Incisione di Hans Holbein Bergamo: mura venete Esempio di cinta bastionata “all’italiana”, [trace italienne] concepita per fronteggiare l’attacco delle artiglierie Deliberazione: Senato di Venezia Costruzione: 1561-1588 Obiettivo: munire la piazza maggiore sul confine occidentale della Terraferma veneta Bergamo, Mura venete: piattaforma di Sant’Andrea vista da Porta San Giacomo http://it.wikipedia.org/wiki/File:BG_MuraVenete_05.JPG Bergamo, Mura venete: pianta http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/29/Legenda_MuraVeneteBG_png Eserciti di alcuni stati europei, 1470-1710 [uomini] Spagna 1470 1550 1590 1630 1650 1670 1700 20 000 150 000 200 000 300 000 100 000 70 000 50 000 Olanda 20 000 50 000 110 000 100 000 Francia Inghilterra 40 000 50 000 80 000 150 000 100 000 120 000 400 000 25 000 20 000 30 000 70 000 87 000 Svezia 15 000 45 000 70 000 63 000 100 000 Russia 35 000 130 000 170 000 P. Malanima, Economia preindustriale. Mille anni: dal IX al XVIII sec., B. Mondadori, Milano 1995, p. 584 Guerre d’Italia: bibliografia V. soprattutto la recentissima e accurata sintesi di Marco Pellegrini, Le guerre d’Italia. 1494-1530, il Mulino, Bologna 2009 Utili punti di vista in: - D. Abulafia, I regni del Mediterraneo occidentale dal 1200 al 1500. La lotta per il dominio, Laterza, Roma-Bari, 1999 - Emmanuel Le Roy Ladurie, Lo Stato del re. La Francia dal 1460 al 1610, il Mulino, Bologna 1999 - Karl Brandi, Kaiser Karl V., München 1937 (trad. it. Einaudi, Torino 1961) - Letizia Arcangeli (a cura di), Milano e Luigi XII. Ricerche sul primo dominio francese in Lombardia (1499-1512), FrancoAngeli, Milano 2002 - Gaetano Cozzi, Michael Knapton, La Repubblica di Venezia nell’età moderna. Dalla guerra di Chioggia al 1517, UTET, Torino 1986 Ricerche recenti: - L' Italia di Carlo V: guerra, religione e politica nel primo Cinquecento, a cura di Francesca Cantù e Maria Antonietta Visceglia, Viella, Roma 2003; - Guido Alfani, Il Grand Tour dei Cavalieri dell’Apocalisse, Marsilio, Venezia 2010