collana I centri storici della Toscana Antiche città dellA toscAnA Percorsi inediti tra i luoghi dell’arte e della storia Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Pisa Pistoia Prato Siena Intento di questa prestigiosa pubblicazione è quello di trattare in modo originale, attraverso percorsi insoliti, le maggiori città della Toscana alla scoperta della loro identità storica espressa nelle cose e nei luoghi meno conosciuti. Ne risulta il risalto di una sintetica ma completa evoluzione storica, urbanistica, architettonica e artistica di ogni città attraverso il suo patrimonio di base, vero tesoro che resta quale valore - spesso ancora poco sfruttato - ed eredità di un passato che tuttora vive. Ci troviamo di fronte a un ampio e allettante panorama di soggetti - di varia tipologia e sempre di grande suggestione - spesso sconosciuti anche a chi, in queste città, ci vive da anni. La preziosità delle cose viene fatta risaltare anche attraverso l’alternarsi di vedute panoramiche, scorci particolari e inquadrature che offrono immagini inedite, ma assai eloquenti nel carpire i caratteri essenziali di centri storici che sono davvero un patrimonio dell’umanità. E come tali meritano di essere conosciuti bene da tutti. 34 Antiche città della Toscana Lucca Se l’origine del nome è riferito ai Celti Liguri, che definirono Luk l’area dove sorgeva ossia ‘luogo di paludi’, Lucca deve le sue origini a Liguri, Etruschi e Romani, ma l’assunzione di un ruolo cittadino di rilievo iniziò tra il III e il II secolo a. C. quando la città fu piazzaforte romana e poi colonia latina. I tempi di maggiore splendore vennero nei primi due secoli dopo Cristo. In questo periodo l’abitato era delimitato da una cerchia muraria quadrata della quale sono ancor oggi identificabili il cardo e il decumanus maximus, nelle direttrici costituite rispettivamente dalle vie Cenami e Fillungo (nordsud) e dalle vie San Paolino, Roma, Santa Croce (est-ovest). Una notevole cerchia medievale fu eretta tra XII e XIII 58 Antiche città della Toscana l’ansa più settentrionale del fiume principale, giungendo a nord fin quasi a quello che sarà il lato settentrionale della cintura muraria del XII secolo. I margini laterali correvano: ad occidente all’altezza del nucleo religioso e ad oriente, tra l’odierno Ponte di Mezzo e Porta a Lucca, dove sono ancora visibili i resti delle terme romane. Il forum corrispondeva all’attuale piazza dei Cavalieri, mentre due ponti attraversavano il fiume, uno sul tracciato del cardo (oggi via Curtatone e Montanara), l’altro poco più a valle sulla direttrice di via Santa Maria. L’importanza della colonia romana connessa alla vocazione portuale vide formarsi varie attività collegate al porto e una identità portuale-cantieristica-mercantile fece divenire Pisa un centro di notevole importanza, come attestano anche diverse testimonianze di elevato livello artistico tra le quali spiccano alcuni reperti costituiti soprattutto da sarcofagi ed elementi scultorei di un periodo che va dal I secolo a.C. al IV d. C. e oggi per gran parte conservati all’interno del Camposanto monumentale. Passata nel VII secolo sotto il dominio dei longobardi, svolgendo ancora un ruolo primario in veste di cantieristica navale e attracco portuale, Pisa attraversò un processo di decomposizione dell’antica struttura urbana a causa del progressivo processo d’interramento subìto dal ramo meri- secolo ampliando la città quadrata in tre direzioni esclusa quella meridionale. Di questa cinta, che comprende già tutti i principali edifici del centro storico, sono ancora visibili oggi due ingressi monumentali: Porta dei Santi Gervasio e Protasio e Porta dei Borghi. Nonostante le continue vicissitudini legate alle lotte tra Guelfi e Ghibellini Lucca nel XIV secolo diviene una delle città più importanti del Medioevo italiano. Il suo signore, Castruccio Castracani degli Antelminelli, condottiero ghibellino di grande capacità politica e militare, riesce a farla diventare antagonista unica all’espansione di Firenze portandola alla vittoria (1325) nella battaglia di Altopascio dove Pisa 59 dionale dell’Auser, già iniziato nel II secolo d.C., con la conseguente necessità di uno spostamento del baricentro cittadino verso il corso dell’Arno quale unico corso d’acqua favorevole alla costruzione di un sistema di attracchi per le navi che qui giungevano e partivano da e per il Portus Pisanus. Il nucleo romano si dilata quindi con la formazione di altri abitati, sia in adiacenza ai due lati del nucleo antico che quello di Kinzica - nome di chiaro retaggio longobardo sorto sulla riva sinistra dell’Arno. Agli inizi dell’XI secolo, la città imboccò la strada di una crescita economica, politica, urbanistica e culturale che passò attraverso l’organizzazione in libero Comune, dando così il via al periodo in cui visse il suo massimo sviluppo divenendo, in breve, una delle maggiori potenze marinare del Mediterraneo e restando tale nel corso dei tre secoli successivi. Tra il 1155 e il 1162 fu iniziata la costruzione della cinta muraria a comprendere i nuovi borghi e quattro decenni più tardi la cintura inglobò il quartiere di Kinzica. Ne risultò una cortina muraria di oltre 7 km di perimetro, tutta in pietra calcarea con 2 m di spessore e un’altezza di circa 15 al coronamento della merlatura. La partecipazione alla prima Crociata con una cospicua flotta le garantì notevoli privilegi commerciali con l’apertura di numerosi fondachi nei paesi orientali. Di pari passo con i successi economici e militari, la Repubblica vedeva accrescere il suo prestigio politico. Dotata di statuti e magistrature comunali già alla fine dell’XI secolo, la città marinara ebbe la giurisdizione metropolitana sulla Corsica nel 1092 e nel secolo successivo anche sulla Sardegna. Nel XII secolo, una volta sopraffatti gli arabi alle Baleari e sconfitta la rivale Amalfi, Pisa giunse al momento della sua maggiore espansione territoriale e commerciale. Oltre all’attività dell’importazione di spezie dall’Oriente, molto attivo era anche l’interscambio con le altre città della Toscana e le isole mediterranee. Ulteriori benefici provenivano a Pisa dalla scelta di schierarsi tra i Comuni fautori dell’autorità imperiale. Nel 1162 Federico Barbarossa le conferiva una vasta giurisdizione sul litorale tra Portovenere e Civitavecchia e numerosi privilegi sul mezzogiorno d’Italia, cui seguiva, nel 1165, la concessione in feudo della Sardegna. E proprio nei secoli di maggiore splendore della città furono realizzati anche quegli edifici che, per i loro caratteri di singolarità, costituiscono quei monumenti che ancor oggi la rendono famosa nel mondo. Evidente riflesso della potenza cittadina della Repubblica è la piazza della cattedrale, piazza dei Miracoli, autentico Già centro etrusco dall’età arcaica, Pisa si caratterizza fin dalle origini per uno stretto contatto tra un’area portuale ubicata là dove sorge la basilica di San Piero a Grado - luogo definito come Portus Pisanus - e la città fondata sull’abitato etrusco. La città romana ebbe vocazione portuale e mercantile, con una darsena che è attestata fin dal V secolo a.C. posta sul braccio meridionale dell’Auser - odierno fiume Serchio - presso la confluenza in Arno. L’abitato seguiva dunque, a sud, la riva destra dell’Arno e risultava un rettangolo allungato. Questo giungeva a nord fino al punto dov’è la il margine della cintura muraria del XII secolo, mentre i confini laterali correvano: ad occidente in linea col nucleo religioso e ad oriente tra l’odierno Ponte di Mezzo e Porta a Lucca, dove sono ancora visibili i resti delle terme romane. Il forum corrispondeva all’attuale piazza dei Cavalieri. Una precisa identità portuale-cantieristica-mercantile fece di Pisa un centro di notevole importanza. Passata nel VII secolo sotto il dominio longobardo, la città assisté alla decomposizione dell’antica struttura a causa del progressivo processo d’interramento del ramo meridionale dell’Auser, già iniziato nel II secolo d.C., con la necessità di uno spostamento del baricentro verso l’Arno. Il nucleo romano si dilatò poi con la formazione di abitati in adiacenza ai due lati del nucleo antico, e quello di Kinzica - nome di chiaro retaggio longobardo - sorto sulla riva sinistra dell’Arno. Caratteristiche dell’opera formato cm 24 x 30 pagine 208 immagini 210 testo bilingue It-Eng rilegato con copertina cartonata ISBN 978-88-86975-80-3