Configurazione linea dati LEONARDO CONFIGURAZIONE LINEA DATI LEONARDO Indice 1 INTRODUZIONE................................................................................. 3 2 LO STANDARD RS485 ...................................................................... 3 2.1 GENERALITÀ ............................................................................................................ 3 2.2 ADATTAMENTO DI IMPEDENZA .............................................................................. 4 2.3 POLARIZZAZIONE LINEA DATI................................................................................ 5 2.4 SELEZIONE DEI CAVI DI COMUNICAZIONE............................................................ 6 2.4.1 3 Cavi schermati................................................................................................... 6 2.5 SPECIFICA CAVO DATI ............................................................................................ 7 2.6 IL PROTOCOLLO MODBUS...................................................................................... 8 CONFIGURAZIONE INVERTER LEONARDO ................................... 9 3.1 DIP-SWITCH DI CONFIGURAZIONE RETE MODBUS.............................................. 9 3.2 TERMINAZIONE LINEA DATI .................................................................................... 9 3.3 POLARIZZAZIONE LINEA DATI................................................................................ 9 3.4 CONFIGURAZIONE RS485...................................................................................... 10 3.4.1 3.5 Esempio di richiesta dati ................................................................................ 10 MORSETTIERA DI COLLEGAMENTO .................................................................... 11 4 CONNESSIONE CON LEONARDO MONITORING ......................... 12 5 ELENCO DEI REGISTRI MODBUS ................................................. 14 5.1 ELENCO DEGLI ALLARMI ...................................................................................... 17 5.2 ELENCO DEGLI STATI............................................................................................ 18 5.3 ELENCO DEI RELÈ ................................................................................................. 18 Configurazione linea dati LEONARDO Indice delle figure Figura 1 – Connessione nodi su linea RS485 .............................................................................................. 3 Figura 2 – Terminazione linea dati ............................................................................................................... 5 Figura 3 – Polarizzazione linea dati.............................................................................................................. 5 Figura 4 – Grafico dell’attenuazione cavo di comunicazione AWG24 ......................................................... 6 Figura 5 – Dip-switch scheda interfaccia Modbus PB369 ............................................................................ 9 Figura 6 – Terminazione linea dati su scheda PB369.................................................................................. 9 Figura 7 – Polarizzazione linea dati su scheda PB369 ................................................................................ 9 Figura 8 – Connessione LEONARDO a rete Modbus ................................................................................ 11 Figura 9 – Connettore SUB-D9 su scheda PB369 ..................................................................................... 11 Figura 10 – Connessione rete Modbus con Leonardo Monitoring ............................................................. 12 2 LT814108 REV. 1 Configurazione linea dati LEONARDO 1 INTRODUZIONE La trasmissione dei parametri operativi dell’inverter LEONARDO è estremamente importante quando si abbia la necessità di monitorare lo stato del sistema da postazione remota. Nella pratica, la maggioranza degli impianti fotovoltaici non necessitano di presidio da parte di personale e di conseguenza l’importanza del controllo a distanza assume ancora più rilevanza, in particolar modo per evitare lunghe interruzioni di produzione a causa di anomalie o guasti. L’inverter LEONARDO è provvisto di due porte di comunicazione: RS232/USB per l’interfaccia diretta con i software di test, protocollo di comunicazione proprietario; RS485 per l’interfaccia con dispositivi di monitoraggio esterni, protocollo Modbus. Nei paragrafi seguenti verranno fornite alcune nozioni di base riguardo allo standard di comunicazione RS485, unitamente alle istruzioni per la corretta configurazione della linea dati e al dettaglio della tabella registri dell’inverter LEONARDO. 2 LO STANDARD RS485 2.1 GENERALITÀ Lo standard RS485 è dal punto di vista elettrico molto simile all'RS422; la differenza sostanziale è il supporto delle linee multi-drop, cioè linee in cui coesistono più ricevitori e trasmettitori sulla stessa coppia di fili. Al fine di evitare conflitti è ovviamente necessario che un solo trasmettitore alla volta sia attivo. Questo implica l'uso di trasmettitori che, oltre alle uscite corrispondenti allo zero e all'uno, possano gestire anche un "terzo stato" in cui l'elettronica appare come fisicamente non collegata alla linea (stato detto ad alta impedenza). I ricevitori possono invece essere tutti attivi contemporaneamente ed in genere lo sono effettivamente. La topologia più usata con questo protocollo è quella a due fili (oltre alla massa) rappresentata nello schema seguente. Questa connessione permette la trasmissione bidirezionale(ma ovviamente non contemporanea) tra due o più nodi che, dal punto di vista elettrico, sono tra loro equivalenti. Figura 1 – Connessione nodi su linea RS485 Le connessioni verso la linea di trasmissione sono costituite semplicemente dai due terminali “+” e “−”, comuni sia alla sezione di ricezione che a quella di trasmissione, e dalla massa. Il collegamento di terra non ha funzioni nella trasmissione ma è richiesto in alcuni casi per ovviare a problemi di rumore per trasmissioni su lunghe distanze. LT814108 REV. 1 3 Configurazione linea dati LEONARDO I terminali sono normalmente chiamati A e B, con B positivo rispetto ad A, ma alcuni produttori indicano con A il terminale positivo. Per tale motivo, nel seguito di questo manuale essi saranno sempre indicati con “+” e “−”. Ciascun modulo trasmettitore deve possedere un ingresso dati e un ingresso di abilitazione alla trasmissione, pilotato localmente, che permette di disabilitare il trasmettitore quando non serve: al fine di evitare conflitti è necessario prevedere un qualche meccanismo che impedisca l'attivazione contemporanea di più trasmettitori oppure sia in grado di rilevare tali conflitti ed intervenire opportunamente. Nello schema disegnato è previsto anche un segnale di abilitazione del ricevitore, sebbene spesso non necessario: è infatti possibile lasciare tutti i ricevitori sempre attivi oppure collegare insieme i due ingressi di abilitazione essendo normalmente attivi su livelli logici opposti. Lo standard originario permette la connessione di massimo 32 ricevitori. 2.2 ADATTAMENTO DI IMPEDENZA Se la resistenza di uscita di un trasmettitore e la resistenza di ingresso di un ricevitore non sono uguali all'impedenza caratteristica della linea usata, si generano riflessioni del segnale che causano interferenze non trascurabili. Si usa dire, per indicare l'uguaglianza delle tre resistenze, che le linee di trasmissione devono essere "adattate" oppure "terminate", operazione che si riduce il più delle volte all'aggiunta di uno o più resistori. Purtroppo non sempre è comodo terminare le linee (non tanto per i costi quanto per il maggior assorbimento di corrente, una attenuazione del segnale, la difficoltà di manutenzione e/o estensione della rete) per cui è prima opportuno chiedersi se tale operazione sia effettivamente necessaria in una specifica applicazione. I due parametri fondamentali da considerare sono ovviamente la lunghezza del cavo e la velocità di trasmissione. Una buona regola empirica afferma che la terminazione non è necessaria nel caso in cui la durata di un singolo bit sia molto maggiore del tempo impiegato dal segnale per percorrere l'intera linea; con il termine "molto maggiore" si intende almeno dieci volte più grande. Questa regola trae origine dal fatto che le eventuali riflessioni vengono attenuate dalla resistenza del cavo stesso e nel volgere di poco tempo divengono trascurabili. Siccome la misura della tensione viene normalmente effettuata dal ricevitore al centro del bit, è possibile trascurare gli effetti delle riflessioni se è trascorso un tempo sufficiente rispetto al fronte del segnale. Come esempio pratico, si consideri una linea di 1200 metri, il massimo previsto dallo standard RS485. Sapendo che un segnale elettrico si propaga in un cavo tipico a circa 2/3 della velocità della luce, il tempo impiegato per percorrere tale distanza è circa 6 µs: Se la trasmissione avviene a 9600 bit/s la durata di un singolo bit è 104 µs, valore decisamente maggiore di 6, e quindi è possibile non terminare la linea senza che ci siano effetti negativi sulla qualità del segnale. Se sulla stessa linea la trasmissione fosse effettuata a 115.000 bit/s la terminazione sarebbe invece indispensabile in quanto la durata del singolo bit sarebbe di circa 8 µs. Il metodo di terminazione che offre le migliori prestazioni è quello cosiddetto parallelo. Nel caso di trasmissioni punto-punto, in parallelo al ricevitore ed il più possibile vicino ad esso è necessario inserire tra i terminali “+” e “−” un resistore di valore pari all'impedenza caratteristica della linea Zo. I valori del resistore, usando i cavi normalmente impiegati per questo scopo, sono compresi tra 100 e 120 ohm. Nelle trasmissioni ad alta velocità è opportuno usare resistori di tipo non induttivo. Nel caso in cui è presente un solo trasmettitore e più ricevitori sulla stessa linea è necessario mettere il trasmettitore ad un estremo della linea e l'unica resistenza di terminazione all'estremo opposto. I ricevitori intermedi non vanno connessi a resistenze aggiuntive. 4 LT814108 REV. 1 Configurazione linea dati LEONARDO Nel caso di connessioni multi-drop, le resistenze da inserire sono due, anche in questo caso pari ciascuna a Zo. Queste due resistenze vanno poste agli estremi fisici della linea, non necessariamente in corrispondenza di un ricevitore o di un trasmettitore. Le prestazioni di questo tipo di terminazione sono molte buone dal punto di vista elettrico ma hanno il problema di richiedere un elevato assorbimento di corrente e quindi il loro utilizzo dovrebbe essere verificato caso per caso. Figura 2 – Terminazione linea dati 2.3 POLARIZZAZIONE LINEA DATI La polarizzazione è una necessità che riguarda i sistemi di trasmissione in cui è possibile disattivare i driver: in particolare deve quindi sempre essere tenuto presente nelle reti RS485. Quando tutti i driver sono sconnessi dal bus il livello logico è indeterminato e questo può causare falsi segnali sui ricevitori a causa della fluttuazione casuale della tensione indotti dai disturbi esterni. In sistemi reali questa situazione è molto frequente in quanto è necessario lasciar trascorrere un certo lasso di tempo tra la disconnessione di un trasmettitore e la connessione di un altro, al fine di evitare conflitti. La soluzione normalmente adottata è quella rappresentata nello schema seguente: vengono aggiunte due resistenze di polarizzazione Rb in modo tale che formino un partitore resistivo che mantenga la differenza di potenziale tra i terminali “+” e “−” ad un valore di circa 200 mV nel caso in cui tutti i trasmettitori lungo la linea siano disattivati. Figura 3 – Polarizzazione linea dati Le connessioni rappresentate sono tali che il terminale A è a potenziale minore cioè il valore logico corrisponde allo stato di riposo. Questa connessione è spesso indicata come fail-safe. Nel caso in cui siano connesse le resistenze di terminazione, esse sono responsabili per la maggior parte del carico e il contributo delle resistenze di ingresso è trascurabile. In tal caso si LT814108 REV. 1 5 Configurazione linea dati LEONARDO può approssimare il calcolo e utilizzare resistenze di valore pari a Rb ≈ 600 Ω (considerando una tensione di alimentazione pari a 5 Vdc). Le resistenze di polarizzazione possono essere poste in un unico punto della rete o divise su nodi multipli; in tal caso il valore risultante dal parallelo delle resistenze deve essere uguale o leggermente inferiore al valore di polarizzazione calcolato al fine di garantire il corretto funzionamento della rete. 2.4 SELEZIONE DEI CAVI DI COMUNICAZIONE La selezione dei cavi è un aspetto spesso trascurato ma che nelle installazioni che richiedono alte velocità e grandi distanze è di fondamentale importanza. Infatti lungo il cavo il segnale subisce delle perdite a causa della resistenza non nulla del conduttore e delle perdite dovute al tipo di dielettrico usato per l'isolamento. Il cavo richiesto per le connessioni RS422 ed RS485 è costituito da un doppino cioè di una coppia di cavi attorcigliati su se stessi e posti all'interno di una guaina isolante. Non sono adatti per nessun tipo di applicazione collegamenti realizzati utilizzando cavi non attorcigliati, tranne che tratte di poche decine di centimetri in ambienti non elettricamente rumorosi e a velocità basse. Il primo parametro da considerare è ovviamente il numero di conduttori, ricordandosi che è necessario prevedere anche la presenza del riferimento: nel caso di una rete RS485 è quindi tipicamente necessario predisporre un cavo con un doppino ed un terzo filo per il riferimento. La scelta del tipo di cavo è in genere fatta utilizzando un grafico di tipo empirico fornito dal costruttore del cavo e simile a quello riportato a titolo di esempio e riferito al classico "doppino telefonico" AWG24, usato dalle norme come riferimento. Figura 4 – Grafico dell’attenuazione cavo di comunicazione AWG24 Al fine di una corretta interpretazione occorre verificare le condizioni operative utilizzate per effettuare i test, in particolare il tipo di segnale utilizzato e la presenza o meno del resistore di adattamento dell'impedenza. Come si può vedere questo cavo di bassissimo costo è adeguato fino alla massima distanza prevista dallo standard se la velocità si mantiene sotto i 100 kbit/s, valore largamente superiore a quelli più spesso in uso. E’ necessario comunque utilizzare cavi che permettano di eliminare, o almeno ridurre, i disturbi che possono interferire con la trasmissione e deteriorarne la qualità. 2.4.1 Cavi schermati Un cavo schermato (shielded) è costituito da un cavo intorno al quale è presente un conduttore tubolare (detto calza o schermo) che lo avvolge completamente ed ha lo scopo di ridurre le influenze dell'ambiente esterno sui conduttori. Due sono le soluzioni spesso adottate: 6 LT814108 REV. 1 Configurazione linea dati LEONARDO Lo schermo è unico e racchiude tutti i conduttori necessari. Le prestazioni sono buone nei confronti dei disturbi di origine esterna ma poco efficace nei disturbi di "cross-talk" tra i vari conduttori. Ogni coppia di conduttori ha un proprio schermo, soluzione più costosa ma utile per evitare disturbi tra i segnali. L'efficienza dello schermo, oltre che dalle caratteristiche costruttive e dai materiali, dipende dalla frequenza del segnale di disturbo e dal tipo di accoppiamento. Il cavo schermato è generalmente utilizzato per minimizzare gli effetti dei disturbi causati per effetto capacitivo ed è invece sostanzialmente inutile nella riduzione degli effetti causati dalla corrente attraverso gli accoppiamenti induttivi. Per funzionare correttamente lo schermo deve essere collegato ad un potenziale fisso, normalmente la terra. Tale collegamento può essere effettuato ad un solo capo (soluzione scelta quando il segnale è a bassa velocità) e da ambedue i capi (soluzione nella quale è opportuno l'uso di un condensatore se si vogliono evitare correnti causate dalla differenza di potenziale tra diversi punti della terra). Un problema nell'uso dei cavi schermati deriva dalla presenza di un condensatore di valore piuttosto elevato tra cavo e schermo. In caso di trasmissioni su distanze medio-lunghe tale condensatore potrebbe dare problemi a causa dell'eccessiva corrente richiesta al trasmettitore, problema particolarmente sentito ad alta velocità. 2.5 SPECIFICA CAVO DATI Di seguito sono riportate le specifiche minime del cavo di comunicazione consigliato per effettuare il collegamento della linea dati. Tipo di cavo: a coppie twistate Sezione minima: 22 AWG Schermo su ogni coppia: presente Schermatura cavo: treccia di rame (copertura > 65%) Temperatura di funzionamento: -20° C … +80° C Velocità di propagazione: > 66% Capacità: < 80 pF Attenuazione nominale: < 2 dB/mt @ 1 MHz Tensione operativa massima: 300Vrms Distanziare adeguatamente i cavi Durante il cablaggio della linea dati, verificare che i cavi di potenza e il cavo di comunicazione siano stesi separatamente, ad una distanza fra loro maggiore di 1 metro. LT814108 REV. 1 7 Configurazione linea dati LEONARDO 2.6 IL PROTOCOLLO MODBUS Il protocollo ModBus è un protocollo di comunicazione di alto livello (livello 7 del modello OSI) che definisce il formato e la modalità di comunicazione tra un “Master” che interroga il sistema e uno o più “Slaves” che rispondono alle domande del Master. Il protocollo definisce come il Master e lo Slave stabiliscono ed interrompono la comunicazione, come il trasmettitore e il ricevitore devono essere identificati, la modalità di scambio di messaggi di errore e la tecnica di rilevamento. In una linea ModBus possono essere connessi un Master e un massimo di 247 Slaves. Solo il Master può iniziare una trasmissione, che può essere del tipo domanda/risposta con un singolo Slave, o del tipo “broadcast”, dove il messaggio è inviato a tutti i dispositivi, e non c’è nessuna risposta da parte degli Slaves. La trasmissione è del tipo RTU (Remote Terminal Unit) e la fine del messaggio di domanda al dispositivo è identificato da una pausa di 100 ms, dove non viene ricevuto nessun dato. La struttura delle domande e delle risposte è la seguente: Indirizzo Slave Funzione Dati CRC 1 byte 1 byte “N” bytes 2 bytes Le funzioni messe a disposizione dal protocollo sono individuate attraverso i codici contenuti nella PDU (Protocol Data Unit). 8 LT814108 REV. 1 Configurazione linea dati LEONARDO 3 CONFIGURAZIONE INVERTER LEONARDO 3.1 DIP-SWITCH DI CONFIGURAZIONE RETE MODBUS Sull’inverter LEONARDO è possibile inserire la resistenza di terminazione, oppure polarizzare opportunamente la rete di comunicazione, semplicemente muovendo un dip switch montato sulla scheda di interfaccia Modbus PB369 (SLOT-REM-PV). Figura 5 – Dip-switch scheda interfaccia Modbus PB369 3.2 TERMINAZIONE LINEA DATI Per inserire la resistenza di terminazione della linea dati è sufficiente spostare il dip 2 in posizione ON. Figura 6 – Terminazione linea dati su scheda PB369 3.3 POLARIZZAZIONE LINEA DATI Per polarizzare la linea dati è sufficiente spostare i dip 1 e 3 in posizione ON. Figura 7 – Polarizzazione linea dati su scheda PB369 LT814108 REV. 1 9 Configurazione linea dati LEONARDO Verificare attentamente la polarizzazione della linea Si ricorda che la rete di comunicazione deve essere polarizzata correttamente per una corretta comunicazione. Nel caso di polarizzazione effettuata tramite l’inverter LEONARDO o il combinatore di stringhe STRING BOX CONTROL verificare che la rete non sia polarizzata da altri dispositivi. Polarizzare su massimo due punti Nel caso di polarizzazione effettuata tramite l’inverter LEONARDO o il combinatore di stringhe STRING BOX CONTROL è possibile polarizzare la rete su massimo due punti. L’utilizzo di un numero maggiore di punti può portare ad un sovraccarico dei driver con conseguente malfunzionamento dell’intera rete dati. Utilizzare le resistenze di terminazione Realizzare sempre l’adattamento di impedenza della rete dati, utilizzando le resistenze di terminazione. 3.4 CONFIGURAZIONE RS485 I parametri di configurazione di default della comunicazione RS485 ModBus, che possono essere variati tramite software di interfaccia, sono: Baud Rate: 9600 Start bit: 1 Data bit: 8 Stop bit: 2 Parità: No Controllo flusso Hardware: Nessuno Nel sistema è implementata la sola funzione ModBus: Read Holding Register (0x03). 3.4.1 Esempio di richiesta dati Richiesta del Modbus MASTER: <100><3><0><19><0><3><CRC><CRC> 10 <100> <3> <0> Indirizzo SLAVE Funzione Indirizzo Registro MSB LT814108 REV. 1 <19> Indirizzo Registro LSB <0> Numero Registri MSB <3> Numero Registri LSB CRC CRC Configurazione linea dati LEONARDO Risposta del Modbus SLAVE avente indirizzo “100”: <100> <3> <6> <0> <230> <0> <231> <0> <230> Indirizzo SLAVE Funzione Lunghezza Bytes risposta Valore Registro MSB (1) Valore Registro LSB (1) Valore Registro MSB (2) Valore Registro LSB (2) Valore Registro MSB (3) Valore Registro LSB (3) CRC CRC Vengono restituite le tre tensioni di inverter (word) registri 20, 21, 22. 3.5 MORSETTIERA DI COLLEGAMENTO Il cavo di collegamento Modbus deve essere collegato alla morsettiera X12 (vedi figura seguente). Figura 8 – Connessione LEONARDO a rete Modbus Per completezza si riporta anche la figura seguente, che mostra la configurazione dei pin sul connettore SUB-D9 della scheda PB369. Figura 9 – Connettore SUB-D9 su scheda PB369 LT814108 REV. 1 11 Configurazione linea dati LEONARDO 4 CONNESSIONE CON LEONARDO MONITORING Figura 10 – Connessione rete Modbus con Leonardo Monitoring 12 LT814108 REV. 1 Configurazione linea dati LEONARDO In riferimento allo schema di connessione precedente si ricordano le seguenti regole generali relative al cablaggio: Il cavo di connessione deve essere del tipo “twisted-pair” schermato, al fine di ridurre i disturbi che possono deteriorare la qualità della trasmissione. Per l’adattamento di impedenza della rete di comunicazione (terminazione) devono essere utilizzate le resistenze dei dispositivi ai due capi della linea. La polarizzazione della rete di comunicazione può essere effettuata utilizzando indifferentemente gli inverter LEONARDO o i combinatori di stringhe STRING BOX CONTROL. La polarizzazione può essere effettuata su 2 diversi punti della rete (utilizzando al massimo no. 2 dispositivi). Per la programmazione degli indirizzi Modbus degli inverter LEONARDO e dei combinatori di stringhe STRING BOX CONTROL si rimanda ai rispettivi manuali d’uso. LT814108 REV. 1 13 Configurazione linea dati LEONARDO 5 ELENCO DEI REGISTRI MODBUS Posizione Registro Descrizione Unità di misura Tipo valore * 1 Tensione RMS Griglia fase U Vac I 2 Tensione RMS Griglia fase V Vac I 3 Tensione RMS Griglia fase W Vac I 4 Corrente RMS Griglia fase U Aac I 5 Corrente RMS Griglia fase V Aac I 6 Corrente RMS Griglia fase W Aac I 7 Frequenza di Griglia Hz D2 20 Tensione RMS Inverter fase U Vac I 21 Tensione RMS Inverter fase V Vac I 22 Tensione RMS Inverter fase W Vac I 23 Corrente RMS Inverter fase U Aac I 24 Corrente RMS Inverter fase V Aac I 25 Corrente RMS Inverter fase W Aac I 26 Potenza Uscita kW D1 27 Potenza fase U kW D1 28 Potenza fase V kW D1 29 Potenza fase W kW D1 30 Energia Giornaliera Prodotta kWh D1 31 Energia Totale Prodotta (MSB) 32 kWh D1 Energia Totale Prodotta (LSB) Tensione DC PV Vdc I 42 Corrente DC PV Adc I 43 Potenza DC kW D1 8-19 33-38 39 40-41 44-69 70-73 Allarmi Vedi 5.1 I 74-75 Stati Vedi 5.2 I Stato degli 8 relè Vedi 5.3 I 76-91 92-99 100-119 14 LT814108 REV. 1 Configurazione linea dati LEONARDO 120-124 Nome Vedi nota (1) ASCII 125 Potenza Nominale kW I 126 Tensione PV Nominale Vdc I 127 Tensione Concatenata Nominale di Griglia Vac I 128 Frequenza Nominale di Griglia Hz I 129-133 Numero Seriale Produttore Vedi nota (2) ASCII 134-138 Data Installazione Vedi nota (3) I 141-143 Versione Firmware MPPT Vedi nota (4) I 144-146 Versione Firmware Inverter Vedi nota (5) I 139-140 * “I” significa che il valore è un intero (i.e. 5010 5010) “D1” significa che il valore include 1 cifra decimale (i.e. 5010 501.0) “D2” significa che il valore include 2 cifre decimali (i.e. 5010 50.10) “ASCII” significa che il valore è espresso nella codifica ASCII (1) Il Nome, formato da 10 caratteri, è espresso nel modo seguente: Ogni registro contiene due caratteri (in ASCII) del nome. Per esempio, se il nome da visualizzare è “NAME 12345”, i registri sono: Posizione Registri Valore Registri 124 123 122 121 120 16718 17741 12576 13106 13620 LSB MSB LSB MSB LSB MSB LSB MSB LSB MSB 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° char char char char char char char char char char Valore ASCII (2) 78 65 77 69 N A M E 32 49 50 51 52 53 1 2 3 4 5 Il Numero Seriale Produttore, formato da 9 caratteri, segue lo stesso principio del “nome”: Ogni registro contiene due caratteri (in ASCII) del numero seriale. Solo il registro 129 contiene un singolo carattere. Per esempio, se il numero seriale da visualizzare è “123456789”, i registri sono: Posizione Registri Valore Registri 133 132 131 130 129 12849 13363 13877 14591 57 LSB MSB LSB MSB LSB MSB LSB MSB 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° char char char char char char char char Valore ASCII 9° char 49 50 51 52 53 54 55 56 57 1 2 3 4 5 6 7 8 9 LT814108 REV. 1 15 Configurazione linea dati LEONARDO (3) La Data di Installazione, è espressa nel seguente modo: Esempio: Data: 01/12/2008 15:42 Posizione Registri 134 135 136 137 138 Valore Registri 15 42 1 12 08 Ora (4) Valore Registri 141 142 143 4 0 33 Versione Maggiore Versione Minore Versione Revisione La Versione Firmware Inverter, è espressa nel seguente modo: Esempio: Versione 4.0.8 Posizione Registri Valore Registri 16 Anno La Versione Firmware MPPT, è espressa nel seguente modo: Esempio: Versione 4.0.33 Posizione Registri (5) Minuti Giorno Mese LT814108 REV. 1 144 145 146 4 0 8 Versione Maggiore Versione Minore Versione Revisione Configurazione linea dati LEONARDO 5.1 ELENCO DEGLI ALLARMI Posizione Registri 71 70 Bit Descrizione 0 A1 Allarme Cumulativo 1 A2 Tensione PV Eccessiva 2 A3 Tensione PV Insufficiente 3 A4 VDC Asimmetrica 4 A5 Guasto a Terra 5 A6 Guasto Fusibile 6 A7 Errore Loop Tensione 7 A8 Protezione Massima Corrente 8 A9 Anomalia PLL 9 A10 Protezione Max/Min VDC 10 A11 Anomalia CPU 11 A12 Alta Temperatura 12 A13 Anomalia Ventilazione 13 A14 Uscita Disconnessa 14 A15 Anomalia Contattore K1 15 A16 OCB Aperto 0 A17 Sovratensione Inverter 1 A18 Griglia Fuori Tolleranza 2 A19 EPO Premuto 3 A20 Errore EEPROM 4 A21 Errore Firmware 5 A22 Inverter Bloccato 6 A23 Prot Sovratensione 7 A24 Intervento Disp interfaccia 8 A25 Intervento Desaturazione 9 A26 Intervento Prot Corrente DC 10 A27 Anomalia Sistema di Monitoraggio Griglia 11 A28 Guasto Fusibili Uscita 12 A29 Guasto Fusibili Ingresso 13 A30 Sovracorrente Inverter LT814108 REV. 1 17 Configurazione linea dati LEONARDO 5.2 ELENCO DEGLI STATI Posizione Registri 75 5.3 Descrizione 0 S1 Campo PV OK 1 S2 Griglia OK 2 S3 Inverter OK 3 S4 Inverter Sincronizzato 4 S5 MPPT Attivo 5 S6 Modalità Stand-By 6 S7 Modalità Manuale 7 S8 Modalità TEST 8 S9 Derating Attivo ELENCO DEI RELÈ Posizione Registri 92 93 94 95 96 97 98 99 18 Bit Descrizione Valore Registro Relè #1 ON (energizzato) 0 Relè #1 OFF (de-energizzato) 1 Relè #2 ON (energizzato) 0 Relè #2 OFF (de-energizzato) 1 Relè #3 ON (energizzato) 0 Relè #3 OFF (de-energizzato) 1 Relè #4 ON (energizzato) 0 Relè #4 OFF (de-energizzato) 1 Relè #5 ON (energizzato) 0 Relè #5 OFF (de-energizzato) 1 Relè #6 ON (energizzato) 0 Relè #6 OFF (de-energizzato) 1 Relè #7 ON (energizzato) 0 Relè #7 OFF (de-energizzato) 1 Relè #8 ON (energizzato) 0 Relè #8 OFF (de-energizzato) 1 LT814108 REV. 1