vita, peccati e redenzione di suor virginia maria

Rassegna Teatrale
volo libero
in collaborazione con Circuito Teatri Possibili e Teatro Zeta
L’AQUILA
Teatro Sant’Agostino – Teatro Zeta h. 21.00
30 ottobre - Teatro Sant'Agostino
MEDEA
di Lucio Anneo Seneca
traduzione di Luigi Maria Musati
regia di Brando Minnelli
con Emanuela Valiante, Rocco Antico, Francesca Scaglione, Marco Valeri,
In scena i giovani attori protagonisti del Progetto INTERREG - Transfrontaliero Adriatico, un
percorso culturale che ha visto vari partners italiani e stranieri, e tra essi la Regione Abruzzo e
l’ATAM, impegnati a creare un ponte di solidarietà tra i popoli del Mediterraneo, passando
attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico e la formazione teatrale.Il lavoro ruota attorno
al verso 910.”Medea nunc sum; crevit ingenium malis”, “Ora sono Medea, il mio io è maturato nel
malerinto. Di lì si dipana la vicenda: una vicenda in cui la ragione viene sconfitta e il logos, ossia la
parola, è annullato da inumana violenza
20 novembre - Teatro Sant'Agostino
KOHLHAAS
di Remo Rostagno e Marco Baliani
con Marco Baliani
tratto da “Michael Kohlhaas” di Heinrich von Kleist
E’ stata una sfida bella e difficile trasferire in narrazione e parola orale un universo così lontano e
complesso come quello della parola scritta di Kleist. Con Remo Rostagno, ci siamo messi alla
ricerca di una nuova forma ove far precipitare l’anima della vicenda, che fin dall’inizio ci aveva
affascinato. Le domande senza risposta, che solleva la storia di Kohlhas (cos’è la giustizia, quella
umana e quella divina, e come può l’individuo ricomporre l’ingiustizia) fanno parte profondamente
dei percorsi della mia generazione, quella segnata dal numero di riconocimento ’68.
Marco Baliani
4 dicembre - Teatro Zeta
ΔELTA DI ΥENERE
liberamente tratto dai testi di Anaïs Nin e Henry Miller
adattamento drammaturgico di Andrea Brunello
regia di Andrea Brunello
con Michela Embriaco e Klaus Saccardo
Che cosa è il vero amore? E può l’amore slegarsi dal sesso? Cosa è il tradimento per un uomo? E
per una donna? Il tradimento si può perdonare…?
Henry (Miller) e Anaїs (Nin) hanno vissuto una bellissima storia d’amore documentata da centinaia
di lettere straripanti di passione, di erotismo, di tenerezze. Un rapporto il loro sempre in caduta
libera, fatto di sotterfugi, tradimenti, gelosie, ricatti e di un indomabile amore. Un amore a volte
intellettuale ma anche sorprendentemente fisico, la testimonianza più ovvia che le pulsioni del
corpo possono coesistere con quelle della testa. . Questo spettacolo va a scandagliare i loro segreti
più intimi, proiettando luce sulla loro relazione attraverso i loro scritti, in particolare quei capolavori
che sono il Delta di Venere e Opus Pistorum.
16 dicembre - Teatro Sant'Agostino
LA LOCANDIERA
di Carlo Goldoni
regia Iurij Ferrini
con Sarah Biacchi e Iurij Ferrini
L’opera è senza dubbio uno degli indiscutibili capolavori goldoniani e a noi offre ancora una volta
canovaccio in lingua italiana – è un sollievo per un attore recitare talvolta senza il filtro di una
traduzione – una lingua italiana particolare, ricca, calda, vitale, piena di sapore come lo è la cucina
tradizionale del nostro paese e nello stesso tempo leggera e speziata (al rosmarino direi) spesso
estremamente elegante. In questo senso, nel senso della ricerca delle sonorità linguistiche, il nostro
lavoro - che tenta di equi-distanziarsi dall’italiano disinvolto e annacquato che ogni giorno la
televisione ci propina e da ogni manierismo teatrale – ritrova in questo testo un materiale ricco di
spunti comici e di improvvise virate ritmiche, di altalene melodiche e movimenti rapidi. Un
gioiello.
Iurij Ferrini
29 gennaio - Teatro Zeta
DUX IN SCATOLA
Autobiografia d’oltretomba di Mussolini Benito
uno spettacolo di e con Daniele Timpano
Un attore - solo in scena con l’unica compagnia di un baule che viene spacciato come contenente le
spoglie mortali di “Mussolini Benito”- racconta in prima persona le rocambolesche vicende del
corpo del duce, da Piazzale Loreto nel ’45 alla sepoltura nel cimitero di S.Cassiano di Predappio
nel ‘57. Alle avventure post-mortem del cadavere eccellente si intrecciano brani di testi letterarii
del Ventennio (Marinetti, Gadda, Malaparte…), luoghi comuni sul fascismo, materiali tra i più
disparati provenienti da siti web neofascisti, nel tentativo di tracciare il percorso di Mussolini
nell’immaginario degli italiani, dagli anni del consenso agli anni dei memorabilia nostalgici.
Lo spettacolo è stato tra i finalisti del Premio Scenario 2005, dove è stato votato come "migliore
spettacolo " dalla “Giuria Ombra” presieduta da Mario Bianchi.
12 febbraio - Teatro Zeta
IL CASO FENAROLI
tutto quello che vedi può essere falso
testo, regia, interpretazione Fabio Sanvitale
Lo spettacolo affronta uno dei più straordinari e misteriosi casi giudiziari italiani. Nei quartieri-bene
i delitti, si sa, non possono avvenire; il benessere è come una difesa dal Male. E invece…
C’è l’ansia di rinnovamento, il potere del denaro, la faccia oscura della modernità, un killer che vola
da Milano a Roma, un mandante, il primo pentito della storia italiana, l’ombra dei servizi segreti e
una Tangentopoli anni Cinquanta… C'è l’ aereo, auto velocissima, fabbrica di microfilm,
telefono, America. Sì, è l'America questa, l'America vista al cinema, ma stavolta ,per la prima
volta, esce dallo schermo bianco e suona al citofono. Via Monaci 21, Fenaroli. Quello che accade
dopo è un mistero che dura da mezzo secolo. E che, unendo il teatro e la cronaca nera, proverò a
raccontarvi guardando negli occhi i fatti e i loro protagonisti. Alla ricerca degli uomini e delle
emozioni. Per capire il presente.
Fabio Sanvitale
4 marzo - Teatro Sant'Agostino
AMLETO AVVISATO MEZZO SALVATO
(Commedia con fantasma)
regia di Renato Sarti
di Giampiero Pizzol, Renato Sarti, Filarmonica Clown
con Valerio Bongiorno, Piero Lenardon e Carlo Rossi
La commedia non è un "Amleto", anche se di lui si parla e sparla, piuttosto è dedicata al "povero
Yorick", buffone di corte, maestro d'arte comica e burlesca. E insieme a Yorick, i protagonisti sono
loro: i Clown che Shakespeare volle becchini al cimitero di Elsinore, dunque in qualche modo
coinvolti
nel
dramma
e
custodi
della
vita,
della
morte
e
dell'arte.
Ma perché i clown nel camposanto? Cos'era per il Bardo l'arte clownesca e quale il suo rapporto con
la famosa lezione di teatro impartita da Amleto ai commedianti? Questo è il problema. Da tal
quesito muove quest'opera buffa scritta in versi.
1 aprile - Teatro Sant'Agostino
NOTTI BIANCHE
Concerto per un Sognatore
tratto da Notti Bianche di F. Dostoevskij
dedicato ai ricordi di un sognatore di F.Dostoevskij
regia e drammaturgia: Flavio Albanese
con Flavio Albanese voce, Alberto Parmegiani – chitarre, Vincenzo Bardaro batteria,
Daniele Cappucci contrabasso
Con le parole di uno dei più celebri racconti giovanili di F.Dostoevskij narreremo come inizia e
finisce una particolare storia d'amore, quella fra un sognatore e il suo sogno.
Quando la notte è bianca la confondiamo facilmente con il giorno. Ogni volta che ci innamoriamo
Realtà e Sogno si stringono la mano con un patto iniziale: “non innamoratevi di me”. Ci vuole
molto coraggio ad accettare questa sfida. “La vita è come un libro composto da pagine scritte e
pagine bianche: quelle scritte sono la realtà, quelle bianche sono i sogni” ma non ci è dato di
sapere dove i sogni spingeranno la realtà. Il sogno svanisce come un palloncino che esplode
all'improvviso o una bolla di sapone che dopo averci dato un attimo di felicità ci lascia col suo bel
ricordo per tutta la vita. Abbiamo messo in scena lo spettacolo in forma musicale e tutti i
personaggi saranno interpretati da un solo “sognatore”.
22 aprile - Teatro Sant'Agostino
OTELLO
di W. Shakespeare
regia di Corrado d'Elia
con Marco Brancato, Andrea Brancone, Corrado d’Elia, Dominique Evoli, Gustavo La Volpe,
Roberta Mandelli, Fabio Paroni, Elisa Pella, Marco Pieralisi
Otello è per noi un autentico viaggio onirico sospeso tra sogno e realtà, cadenzato da continui
risvegli, in un limbo dove incubo e reale sono la stessa cosa. Una non-scenografia, semplice ed
essenziale, nera come l’inferno: una nicchia centrale sul fondo per incorniciare visioni e due tombe
d'acqua in primo piano che , più che il mare delle città in cui si svolge la tragedia, evocano
vischiose trappole dell'anima, magiche polle sorgive cui attingere la forza per realizzare le trame di
Iago. Unico elemento di scena un trono mobile affilato come una lama ed emblema di potere..
Otello, vittima sacrificale e carnefice assassino, è divorato dal dubbio e dall’ansia della possibilità
totale, che corrode e offusca ogni certezza d'amore: tutto può essere una cosa e anche l'opposto.
Intorno a questo abbiamo costruito i silenzi, le attese e le tensioni.
Uno spettacolo visionario, carnale, ma asciutto e diretto che restituisce al testo di Shakespeare
originalità e ritmo, poesia e colore alla continua ricerca di un teatro di "misura".
20 maggio - Teatro Sant'Agostino
LA MONACA DI MONZA
vita, peccati e redenzione di suor virginia maria de leyva
regia di Riccardo Reim e Manuele Morgese
con Riccardo Reim
Come un sottile filo nero, il tema delle “monacazioni forzate” attraversa la cultura europea tra Sei e
Ottocento, trascinandosi dietro le suggestioni più varie e tentando scrittori diversissimi come
Diderot, Stendhal, Verga… Quando Manzoni prenderà in mano questo filo legandolo alle vicende
del travagliato matrimonio di Renzo e Lucia, ecco che Gertrude, “la monaca di Monza”, si staccherà
subito dalla folla di donne e fanciulle costrette al chiostro che popolavano libri e appendici
acquistando – dentro ma anche fuori del romanzo – un rilievo e una vita propri, conoscendo una
nutrita serie di “repliche”, nonché di ricostruzioni e di studi ispirati al suo archetipo storico, vale a
dire suor Virginia Maria de Leyva.
Riccardo Reim in questo monologo (scritto per Francesca Benedetti e presentato con straordinario
successo al Festival di Benevento nel 1992, ripresentato come lettura-spettacolo in chiave
brechtiana dallo stesso autore al TodiArte Festival 2004 registrando un memorabile ‘tutto esaurito’)
si cala ‘in terza persona’ nell’animo di Virginia il giorno della scarcerazione, in un violento
percorso interiore à rebours dove le più cupe cronache barocche sembrano sposarsi con le angosce
di Wesker e di Beckett.