Carissimi visitatori di “Echi lontani” I punti di spicco dell`edizione

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Carissimi visitatori di “Echi lontani”
I punti di spicco dell’edizione 2013 di “Echi lontani - Musiche d’epoca in
luoghi storici” sono molteplici e riguardano quest’anno le celebrazioni per il
300° anniversario della morte di Arcangelo Corelli, le visite prestigiose
della “Guildhall School of Music and Drama” di Londra e del
“Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse” (CNSMD) di
Lione, nell’ambito del progetto “SCHOLA”, come anche le tre serate
dedicate a Gustav Leonhardt, pioniere della riscoperta dell’esecuzione
storicamente informata della musica del XVII e XVIII secolo, scomparso un
anno fa; una di queste serate sarà dedicata ad una “première” (per noi)
cinematografica con la diffusione del film “Chronik der Anna Magdalena
Bach” di D. Huillet e J.M. Straub del 1968 con G. Leonhardt nel ruolo del
grande cantore lipsiano.
Anche quest’anno non abbiamo tralasciato la presentazione di realtà
musicali presenti sul territorio come anche la nostra costante rivalutazione
di luoghi e strumenti storici della nostra regione ed oltre a ciò, non abbiamo
poi dimenticato di reinserire la Danza Storica come anche l’offerta di un
rinnovato tuffo nel Medioevo.
Una particolare attenzione sarà inoltre dedicata quest’anno alla problematica
sorta intorno all’uso del Violoncello nella musica di J.S. Bach; grazie a
molteplici studi sorti sul tema nella stampa specializzata si sono potute
definire varie, anzi le più svariate tipologie di strumento relative al termine
“violoncello”, portando negli ultimi anni ad un fiorire, per esempio, di
registrazioni discografiche e produzioni concertistiche offrenti le più
svariate variabili sull’uso dello strumento definito, tra le varie possibili
nomenclature, “violoncello da spalla”. Vi sarà offerta un'integrale delle
Suites per "violoncello" di J.S. Bach eseguita da due artisti e su due
strumenti differenti suonati “da gamba” e “da spalla”, accompagnate da una
Conferenza introduttiva al riguardo tenuta da Marc Vanscheeuwijck,
Professore Associato di Musicologia presso l’Università dell’Oregon
(USA).
Ritornando alle celebrazioni corelliane, teniamo a sottolineare che queste
porranno il loro accento sull’incredibile ed unico livello di celebrità
raggiunto da Corelli al suo tempo come nelle epoche successive, mostrando
quanto le sue musiche rimasero punto di riferimento per lunghissimo tempo
anche dopo la sua morte; saranno quindi eseguite trascrizioni ed
elaborazioni di opere corelliane avvenute in epoche (anche se di poco)
successive, per Violino (Geminiani, Veracini) ma anche per strumenti
estranei all’ambiente corelliano (Viola da gamba e Liuti).
Infine, una delle novità ulteriori viene rappresentata dalla nostra
partecipazione alla prima edizione dell’“European Day of Early Music”,
organizzata in contemporanea da molte realtà concertistiche in seno al
REMA (Réseau Européen de Musique Ancienne) e trasmessa in diretta Web
dalla rete U-Sophia, a cui parteciperemo con una Tavola Rotonda tenuta al
Conservatorio di Musica di Cagliari, una Conferenza sulla storia del
“movimento” della Musica Antica ed un concerto celebrativo del 450°
anniversario della nascita di John Dowland.
Ecco allora che con musica, luoghi, strumenti, cinema, conferenze ed
incontri siamo nuovamente felici di incontrarvi qui a condividere
quest’esperienza bellissima che rende “Echi lontani - Musiche d’epoca in
luoghi storici 2013” un punto d’incontro tra amici che condividono interessi
comuni.
Dario Luisi
Direttore Artistico
Echi lontani - Musiche d’epoca in luoghi storici
Diciannovesima Edizione
Cagliari, 21 Marzo - 21 Giugno 2013
Appuntamenti
Pasqua a Cagliari
XI Edizione
REMA - European Day of Early Music
Prima Giornata Europea della Musica Antica
Sotto il Patrocinio della Sig.ra Androulla Vassiliou, membro della Commissione Europea
In cooperazione con European Broadcasting Union (EBU)
Giovedì 21 Marzo
Ore 11.00 - Aula Magna del Conservatorio “G.P. da Palestrina” di Cagliari (Piazza Porrino)
Tavola Rotonda Prassi esecutiva storica nella Musica Antica:
Autenticità e realtà concertistica contemporanea
Relatori
Elisabetta Porrà
Direttore del Conservatorio “G.P. da Palestrina” di Cagliari,
Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale
Fernando De Luca
Direttore del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “G.P. da Palestrina” di
Cagliari
Dario Luisi
Direttore del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “J.J. Fux” di Graz [Austria]Direttore Artistico di Echi lontani
Moderatrice Francesca Mulas Musicologa
ore 17.00 - Palazzo Regio (Piazza Palazzo)
Introduzione Ottavio Olita Giornalista RAI
Conferenza
La prassi esecutiva storica dalle origini al giorno d’oggi:
Una bella storia
Relatore Dario Luisi
ore 20.30 - Sala Sapori di Sardegna (Viale Colombo n° 2, fronte Molo Ichnusa)
Concerto - Buffet
Omaggio a John Dowland per i 450 anni dalla nascita (1563-1626)
“In this trembling shadow”
Nora Tabbush Soprano
Michele Carreca Liuti
Sabato 23 Marzo, ore 21.00 - Chiesa Santa Maria del Monte
(Via Corte d’Appello-Via Santa Croce)
“Orpheus Britannicus”
Musiche di H. Purcell, Anonimo
Ensemble La Selva
Mercoledì 27 Marzo, ore 21.00 - Chiesa Santa Maria del Monte
Leçons de Ténèbres pour le Mercredi Saint
Musiche di F. Couperin, M. Marais
Ensemble Les Musiciens
Sabato 6 Aprile - ore 18.00 e ore 21.00 - Palazzo Regio
Conferenza
Alla ricerca del Violoncello barocco:
Il Violoncello e il Violoncello piccolo nella musica di J.S. Bach
Relatore Marc Vanscheeuwijck
(Professore Associato di Musicologia presso l’Università dell’Oregon [U.S.A.])
Concerto
Johann Sebastian Bach: Suites per Violoncello - Parte Prima
Ronan Kernoa Violoncello barocco (suonato da gamba)
Sabato 13 Aprile, ore 21.00 - Chiesa Monumentale di Santa Chiara
(Piazza Yenne-Salita Santa Chiara)
Omaggio ad Arcangelo Corelli per i 300 anni dalla morte (1653-1713)
Les Italiens
Musiche di compositori italiani che hanno pubblicato le loro opere in Francia
Musiche di C. Tessarini, A. Corelli, G.A. Paganelli
Diagramma Ensemble
SCHOLA: Piattaforma per Scuole Europee di Musica Antica
II Edizione
Mercoledì 24 Aprile, ore 21.00 - Chiesa Santa Maria del Monte
Amor, io parto
Musiche di J.H. Kapsberger, G. Caccini, L. Rossi, C. Monteverdi, G. Frescobaldi, L. Luzzaschi
Ensemble Poeticall Musicke
in rappresentanza del Dipartimento di Musica Antica della
“Guildhall School of Music and Drama” di Londra (Gran Bretagna)
Domenica 28 Aprile, ore 20.00 - Palazzo Regio
Johann Sebastian Bach: Suites per Violoncello - Parte Seconda
Ryo Terakado Violoncello barocco (suonato da spalla)
Feste Musicali per Sant’Efisio
XVII Edizione
Tributo a Gustav Leonhardt ad un anno dalla scomparsa (1928-2012)
Martedì 30 Aprile, ore 21.00 - Chiesa Santa Maria del Monte
The Gesture of Sound
A Harpsichord recital in Honor of Gustav Leonhardt, Gran Maestro al Cembalo
Musiche di M. Rossi, J.P. Sweelinck, J. Bull, L. e F. Couperin, J.S. Bach, J. Duphly
Menno Van Delft Clavicembalo
Mercoledì 1° Maggio, ore 20.00 - Chiesa San Sepolcro (Piazza San Sepolcro)
Polyphony and Theatre - The Passions of a Master
Menno Van Delft Organo
Giovedì 2 Maggio, ore 20.00 - Chiesa Monumentale di Santa Chiara
Proiezione del Film
Chronik der Anna Magdalena Bach
(Cronaca di Anna Magdalena Bach)
Regia Jean-Marie Straub, Danièle Huillet
Gustav Leonhardt nel ruolo di Johann Sebastian Bach
SCHOLA: Piattaforma per Scuole Europee di Musica Antica
Sabato 4 Maggio, ore 19.00 - Chiesa Monumentale di Santa Chiara
Musiche del Rinascimento e Barocco europeo
Musiche di A. Holborne, H. Ashton, C. Janequin, J. Van Eyck, H. Purcell, G. Frescobaldi, J.S. Bach
Consort Brouillamini
in rappresentanza del Dipartimento di Musica Antica del CNSMD
“Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse” di Lione (Francia)
Monumenti Aperti
Sabato 11 Maggio, ore 21.00 - Chiesa Santa Maria del Monte
Rosa das Rosas
Canti Mariani del Medioevo
Brani da Cantigas de Santa Maria, Llibre Vermell-Montserrat, Scuola di Notre Dame, Carmina Burana
L’EsaEnsemble
Sergio Chierici Strumenti Antichi, Direzione
Sabato 18 Maggio, ore 21.00 - Chiesa Monumentale di Santa Chiara
Omaggio ad Arcangelo Corelli per i 300 anni dalla morte (1653-1713)
Il Mandolino di Vivaldi e Corelli
Sonate per Mandolino e Basso del XVIII Secolo
Musiche di A. Vivaldi, G.G. Boni, G. Paolucci, A. Corelli
InchordisTrio
Sabato 25 Maggio, ore 21.00 - Chiesa Monumentale di Santa Chiara
Donna leggiadra
Musiche e Danze “al femminile” tra Rinascimento e Barocco
Musiche di F. Patavino, L. Milán, F. Caroso da Sermoneta, G. del Montesardo, O. Vecchi,
G.G. Gastoldi, G. del Biabo, A. Gabrieli, C. Negri detto ‘il Trombone’
Letizia Dradi, Enrica Sabatini Danza Storica
Ensemble Rosantico
Sabato 1 Giugno, ore 21.00 - Chiesa Santa Maria del Monte
Omaggio ad Arcangelo Corelli per i 300 anni dalla morte (1653-1713)
Gioco di specchi
Viola da gamba e Violoncello nel barocco italiano
Musiche di A. Corelli, B. Marcello, G. Frescobaldi, D. Zipoli
Ensemble L’Amoroso
Guido Balestracci Viola da gamba, Maestro di Concerto
Sabato 8 Giugno, ore 21.00 - Chiesa Santa Maria del Monte
Lascivious Sounds and other amorous things
Musiche per Violino italiane e francesi del XVI secolo
Ensemble Braccio
Jonathan Talbott Violino, Direzione
Tormod Dalen Violoncello barocco, Direzione
Sabato 15 Giugno, ore 21.00 - Chiesa Santa Maria del Monte
Omaggio ad Arcangelo Corelli per i 300 anni dalla morte (1653-1713)
Dissertazioni armoniche sull’Opera V di Arcangelo Corelli
Musiche di A. Corelli, F.S. Geminiani, F.M. Veracini
Il Coro d’Arcadia
Alessandro Ciccolini Violino barocco, Maestro di Concerto
Festa Europea della Musica
VII Edizione
Venerdì 21 Giugno, ore 21.00 - Basilica Magistrale di Santa Croce (Piazza Santa Croce)
“Contrasti” per Organo
Forme, Stili, Epoche a confronto tra ‘500 e ‘700
Musiche di L. Luzzaschi, G. Salvatore, F. Maschera, G. Frescobaldi, G. Cavazzoni,
J.J. Froberger, J. Pachelbel, J.S. Bach, G.Fr. Händel, D. Zipoli, B. Pasquini, S. Chierici
Sergio Chierici Organo
oltre Cagliari ....
Domenica 5 Maggio, ore 18.00
Guamaggiore, Chiesa Parrocchiale di San Sebastiano Martire
II Concerto di Inaugurazione dopo il restauro dell’Organo Storico
“Giuseppe Lazzari, 1772”
Dal Ballo di Mantova alla Bergamasca
Arie e Balli popolari del XVII secolo
Musiche di G.B. Ferrini, B. Storace, N. Lebègue, W. Byrd, J.P. Sweelinck, S. Scheidt
Fabiana Ciampi Organo
Fabio Tricomi Percussioni, Violino, Flauto Rinascimentale, Flauto da tamburo
Festa Europea della Musica
Sabato 22 Giugno, ore 20.30
Oristano, Chiesa San Martino (Piazza San Martino)
Domenica 23 Giugno, ore 20.00
Iglesias, Chiesa San Francesco (Piazza San Francesco)
“Alternatim” - Girolamo Frescobaldi e Girolamo Cavazzoni
Versetti per Organo alternati al Gregoriano e altre composizioni organistiche
Sergio Chierici Organo
Versetti gregoriani intonati da Anna Caprioli e Sergio Chierici
Giovedì 21 Marzo 2013
Sala Sapori di Sardegna
Pochi autori nella storia della musica hanno avuto, come John Dowland, la capacità di
incarnare perfettamente un’intera stagione musicale. Se proviamo a pensare al suono
dell’epoca elisabettiana in Inghilterra non possiamo infatti non pensare alle composizioni di
J. Dowland per Voce e Liuto, ovvero per Liuto solo, per consort di Viole, per consort di vari
strumenti, per le sole voci. Se le origini della sua musica sono senz’altro da cercare nella
diffusione della polifonia italiana, delle chançon francesi e di intere generazioni di musicisti
provenienti da oltremanica, cosa comune a tutto il contesto musicale inglese del periodo,
l’originale declinazione e fusione di tali elementi con la vivacità e le differenti ispirazioni del
contesto musicale inglese trovano in Dowland interprete e fautore d’eccezione.
John Dowland nasce nel 1563. Ad appena 17 anni viene mandato a Parigi al servizio di Sir
Henry Cobham, ambasciatore alla corte francese, da cui tornerà in Inghilterra probabilmente
nel 1586. All’età di 25 anni J. Dowland è già menzionato nella Apologia Musicae del Dr.
John Case come uno dei più famosi musicisti della sua epoca; ha occasioni e incarichi di
prestigio negli anni successivi ma, sebbene il suo valore sia già ben noto alle persone più
influenti ed alla stessa Regina Elisabetta, la sua domanda per un posto di musicista a corte
viene rifiutata e lui ottiene il permesso di lasciare l’Inghilterra. Cominciano così, con
l’intenzione di visitare Luca Marenzio a Roma, una serie di viaggi e peregrinazioni che
occuperanno tutta la vita e la carriera matura del compositore, che non otterrà mai il
desiderato posto alla corte di Elisabetta, cosa che ha dato vita a varie ipotesi, tra cui una sua
presunta fedeltà alla religione cattolica, invisa alla Regina. Vivrà quindi in Germania,
Inghilterra e soprattutto in Danimarca, dove il suo valore sembra trovare adeguata
corrispondenza nella stima e fiducia del Re Cristiano IV.
Terminato l’incarico danese nel 1606 passano alcuni anni di relative difficoltà economiche,
poi Dowland viene inserito tra i liutisti al servizio di James I dal 1612 fino al 1625-6, anno
della sua ultima paga e della successione al suo posto del figlio Robert. Il 20 febbraio del
1626 il nome di “John Dowland Doctor of Musicke” è inserito nel registro del cimitero di
Sant’Anna, Blackfriars, Londra.
I brani proposti nel concerto, nell’alternare il solo Liuto alle celebri songs, presentano quello
che era molto probabilmente il vissuto musicale quotidiano del compositore e celebre
virtuoso, l’aspetto più intimo e raccolto ma non per questo meno intenso e appassionato della
sua musica. Composta spesso in diverse versioni di organico (per Voce e Liuto, per quattro
voci, per consort di Viole, per Liuto solo), la sua arte ancora oggi emoziona e sorprende per
il suo carattere fiero e malinconico al tempo stesso, per l’unione spesso sublime di melodia,
ritmo e polifonia, per la disarmante semplicità con cui comunica, dritto al cuore.
Michele Carreca
Omaggio a John Dowland per i 450 anni dalla nascita (1563-1626)
“In this trembling shadow”
Nora Tabbush Soprano
Michele Carreca Liuti
John Dowland (1563 - 1626)
Complaint
Sorrow, stay
If my complaints
solo Liuto
Voce e Liuto
Mr Dowland's midnight
Can she excuse
solo Liuto
Voce e Liuto
Sleep, wayward thoughts
Voce e Liuto
Preludium
The Lady Clifton's Spirit
Giles Hobies Galliard
solo Liuto
Go cristall teares
Voce e Liuto
Pavana Lachrimae
solo Liuto
Now, o now
Voce e Liuto
Sir John Smith, His Almain
solo Liuto
I saw my lady weep
Voce e Liuto
A Fancy
solo Liuto
A shepherd in a shade
Voce e Liuto
Fortune
solo Liuto
In this trembling shadow
Voce e Liuto
Clear or cloudy
Voce e Liuto
Strumenti: Liuto rinascimentale a 8 cori, S. Murphy, 2012, ispirato a G. Gerle, ca. 1550; Liuto
rinascimentale a 10 cori, S. Murphy, 2007, copia da V. Venere, ca. 1582.
Nata a Buenos Aires in una famiglia di musicisti, Nora Tabbush inizia lo studio della musica
e del Canto nel “Conservatorio Nacional de Musica” di Buenos Aires. Più tardi si trasferisce
in Europa e si stabilisce a Ginevra, dove ottiene il Diploma di Canto nel Centre de Musique
Ancienne. A Roma, nel Conservatorio di Musica Santa Cecilia, ottiene il Diploma di
secondo livello di Musica vocale da camera con il massimo dei voti. Collabora per 3 anni
con il Coro dell’Opera del Teatro Municipal di Lausanne e con lo Schweizer Kammerchor
presso la Tonhalle di Zurigo.
Come solista ha interpretato i ruoli di Didone, Belinda nel Dido ed Eneas, The Fairy Queen,
Dioclesian di H. Purcell; Cherubino nelle Nozze di Figaro di W.A. Mozart; Livietta in
Livietta e Tracollo di G.B. Pergolesi; Eleonora di Barbe Bleu di Offenbach e di Iole
nell’Oratorio Hercules di G.Fr. Händel, Cantate BWV 133, 198, 209, 211, 248, 249,
Magnificat di J.S. Bach, Stabat Mater di G.B. Pergolesi, Jephte di Carissimi, Gloria di A.
Vivaldi, fra gli altri; allo stesso tempo si esibisce in numerosi programmi del repertorio
barocco italiano, tedesco, inglese, spagnolo e in diversi recital. Ha collaborato come solista
con la compagnia Opera Obliqua, l’Ensemble Elyma, con il CIMA di Roma, e l’Ensemble
Mare Nostrum.
E’ stata invitata dai più importanti Festivals di Musica Antica ad Ambronay, Haut Jura,
Beaune, Périgaux (Francia), Utrecht (Olanda), Sajazarra (Spagna), Festival Le 5 perles a
Roma; e dal Grand Théatre de Genève, Opéra de Lyon, Teatro Colon di Buenos Aires,
Arsenal di Metz, Radio France, Auditorium del Parco della Musica (Roma), Festival di
Musica Antica di Smirne (Turchia), Festival di Lancut (Polonia), Concerti di Rai 3 a Palazzo
Venezia (Roma), Festival Saint Michel en Thierache (concerto e trasmissione radio), St.
Ursanne (concerto e trasmissione radio in diretta Espace 2).
Nel 2012 è uscito per la casa discografica Alpha-Francia il suo cd solista Nueva España di
repertorio rinascimentale spagnolo e popolare messicano.
Dal 2005 è insegnante nella Accademia Aida di Roma del Corso di Canto di base e del Corso
su Vocalità barocca. Inoltre dal 2009 tiene regolarmente dei corsi sui Madrigali, a Roma e a
Buenos Aires.
Michele Carreca, nato a Foggia nel 1974, dopo studi di Chitarra classica si è diplomato in
Liuto presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma nella classe di Andrea Damiani nel 2006.
Ha frequentato inoltre Masterclass di Jakob Lindberg e Paul O’Dette. Passaggio
indimenticabile nella sua formazione di musicista sono state le numerose lezioni di
Hopkinson Smith, uno dei più grandi liutisti dei nostri tempi. Ha fondato con la flautista
Carolina Pace l’Ensemble La Selva con il quale svolge attività concertistica e realizza vari
progetti discografici. Da solista e in formazioni dal duo al consort, Michele Carreca ha
suonato per “Concerti del Quirinale di Radio 3” (Roma), per la stagione dell’Auditorium
Toscanini a Parma, “Nuove Settimane Barocche” Brescia, “Urbino Musica Antica”, per la
stagione dell’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera, dell’Accademia Filarmonica
Romana, “Word Bach-Fest” a Firenze, Festival “Echi Lontani” Cagliari, “Segni Barocchi”
Perugia, per la stagione concertistica del Centro di Musica Antica Pietà dei Turchini di
Napoli, “Festival Barocco Leonardo Leo” Brindisi, per il Dams Università Roma Tre,
“Musica ai Frari” a Venezia, per il “Festival der Laute” di Dresda (Germania), per Staedel
Museum a Francoforte (Germania), per la Alte Pinakothek a Monaco (Germania), Festival
Antiqva, Barcellona (Spagna), nella stagione della Fondazione Juan March a Madrid
(Spagna), Lute Society a Londra (Regno Unito), “Festival de Musique Andalouse et des
Musiques Anciennes” Algeri (Algeria), “Mostra Internacional de Musica Antigua” (CuritibaBrasile), per il Centro Cultural Midrash (Rio de Janeiro, Brasile), in Ucraina eseguendo
musica contemporanea per Liuto barocco, ...
Ha tenuto Masterclass e Lezioni-Concerto presso numerose Istituzioni, tra cui il
Conservatorio di Pescara, l’Universidade Federal do Estado do Rio De Janeiro, il Dams
Università Roma Tre. Ha inciso come solista e continuista per Animus Cristophori, Brilliant
Classics, Baryton, Classic Voice-Antiqua, Hatje Cantz, Ipsar, Rai Trade, Urania Records.
Sabato 23 Marzo 2013
Chiesa Santa Maria del Monte
Nato a Londra probabilmente nel 1659, Henry Purcell è senz’altro il genio musicale inglese
del periodo detto della Restoration (la “restaurazione” degli Stuart dopo il periodo
repubblicano sotto l’egida di Lord Oliver Cromwell). Figlio di un musicista iniziò la sua
carriera come cantore nella Cappella reale, seguitando poi come aiutante del custode degli
strumenti di Carlo II, quando raggiunse l’età della muta della voce. Nel 1677 ottenne
l’incarico di compositore per i Violini del Re, nel 1769 divenne organista dell’Abbazia di
Westminster, dal 1682 fra gli organisti della Cappella Reale. La sua carriera continuò
ufficialmente anche dopo la morte di Carlo II e l’incoronazione di Giacomo II. Morì a soli 36
anni nel 1695 ed è sepolto nell’Abbazia di Westminster.
Compositore oggi famoso per alcuni suoi titoli operistici, in particolare The Fairy Queen e
Dido and Aeneas, fu in realtà artista capace di una produzione copiosa e variegata, in
relazione anche alla sua prematura scomparsa. Sebbene capace di interpretare tutti i canoni
musicali e i manierismi della sua epoca Purcell sorprende per capacità melodica ed
espressiva, per l’intuito nel musicare i testi poetici, per la densità e il pathos delle opere più
riuscite. Riesce ad eccellere tanto nella composizione di forme semplici, come le canzoni
(songs) per le quali è celebre, tanto nel mettere alla luce forme complesse di Cantate, Inni
(anthems) per soli, coro e orchestra, musica strumentale, musica per il teatro, ecc.
Durante il Concerto ascolteremo brani vocali e strumentali tratti dalle opere “The Fairy
Queen”, “The Prophetess, or the History of Diocletian”, dalle semi-opere (opere composte
cioè sia da teatro di prosa che da musica e canto) “Oedipus”, “Rule a wife and have a wife”,
“The Tempest or The Enchanted Island”, nonché dalla raccolta di Arie “Orpheus
Britannicus” e “Harmonia sacra”. I brani di Purcell sono poi intercalati da brani strumentali
di autori anonimi tratti dalla raccolta The Divisions Flute, edita da J. Walsh a Londra nel
1708, contenente anch’essa due brani di H. Purcell, cioè il breve Preludio per Flauto che apre
il concerto e la Danza Cibell, da noi ricostruita nella parte del basso, a testimoniare sia
l’apprezzamento di cui godette il compositore in patria nei secoli successivi sia lo stretto
legame tra la sua musica e le tradizioni musicali inglesi.
L’Orfeo britannico non fu in effetti mai dimenticato dagli amanti della musica nelle Terre
d’Albione.
Michele Carreca
“Orpheus Britannicus”
Ensemble La Selva
Nora Tabbush Soprano
Carolina Pace Flauto dolce
Rebeca Ferri Violoncello barocco, Flauto dolce
Michele Carreca Liuto, Tiorba
Henry Purcell (1659 - 1695)
Prelude
Two in one upon a ground
One charming night
O fair Cedaria
Sonata in g minor
Adagio (moderato) - Adagio, Vivace
Music for a while
Anonimo del XVIII sec.
Divisions on a ground
da The Divisions Flute, J. Walsh, London, 1708
Henry Purcell
There's not a swain/Hornpipe-Jigg
Henry Purcell
Anonimo del XVIII sec.
Air Adagio
Pauls Steeple
da The Divisions Flute, J. Walsh, London, 1708
Henry Purcell
Anonimo del XVIII sec.
Since from my dear
Faronells ground
da The Divisions Flute, J. Walsh, London, 1708
Henry Purcell
Dear pretty youth
Henry Purcell
Prelude (The Fairy Queen)
O let me weep
Cibell
An evening hymn
Strumenti: (Carolina Pace) Flauto di voce, S. Blezinger, 2000, copia da P. Bressan, XVII-XVIII sec.;
Flauto contralto, E. Meyer, 1998, copia da P. Bressan; Flauto dolce soprano, Giacomo Andreola, 2012,
copia da I. Steenbergen, ca. 1700; (Rebeca Ferri) Flauto dolce contralto, Francesco Li Virghi, 1998,
copia da P. Bressan; Violoncello barocco, André Mehler, Lipsia, 2011, copia da Martinus Kaiser,
Venezia, 1769; Liuto rinascimentale a 10 cori, S. Murphy, 2007, copia da V. Venere, ca. 1582; Tiorba a
14 cori, F. Hervas, 1992, copia da P. Railich, XVII sec..
Costituito dalla flautista Carolina Pace e dal liutista Michele Carreca l’Ensemble La Selva è
un gruppo ad organico variabile nato nel 2005. Negli anni ha realizzato vari progetti, in
formazioni che vanno dal duo all’insieme di più voci e strumenti, sostenendo una attività
concertistica di grande qualità.
In Italia si è esibito per i Concerti al Casinetto di Parma, il Festival Echi Lontani di Cagliari,
il Museo Internazionale e Biblioteca della musica di Bologna, il Max Planck InstitutBibliotheca Hertziana di Roma e in diretta euroradio per i Concerti al Quirinale di Radio 3.
All’estero è stato ospite del Festival Antiqva a Madrid, Barcellona, Toledo ed altre città
spagnole. In Germania collabora regolarmente dal 2006 con la Alte Pinakothek di Monaco di
Baviera per la realizzazione di concerti nel contesto di importanti mostre sull’arte italiana
(Leonardo da Vinci, Parmigianino, Perugino) ed ha inoltre suonato in occasione della mostra
dedicata a Botticelli dallo Staedel Museum di Francoforte sul Meno nel 2010. Nel 2011 La
Selva è stato ospite del Festival de musique andalouse et des musiques anciennes di Algeri e
nel novembre dello stesso anno ha suonato in duo in Brasile, per il Festival Prima Mostra
internacional de Musica Antiga di Curitiba e a Rio de Janeiro, tenendo Masterclasse presso
l’Universidade Federal do Estado do Rio de Janerio.
Nell’ottobre 2012 è uscito il terzo cd del gruppo, Divisions and Sonatas, dedicato alla musica
francese ed inglese del primo Settecento per Flauto dolce e Liuto, per l’etichetta italiana
Urania Records.
Carolina Pace, nata a Roma nel 1977, dopo la maturità classica ha studiato a Basilea presso
la Schola Cantorum Basiliensis nella classe di Kathrin Bopp, diplomandosi nel 2003 in
Flauto dolce.
Collabora con vari gruppi di Musica Antica con cui si esibisce per Festivals, stagioni e enti
quali “I Concerti del Quirinale di Radio 3” (Roma) in diretta Euroradio, “Concerti al
Casinetto” (Parma), Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma, l’Orchestra Verdi
Barocca di Milano, il DAMS Università Roma Tre a Roma, il Museo Internazionale della
Musica di Bologna, il Centro italo-tedesco Villa Vigoni di Como, “World Bach-Fest” a
Firenze, il “Festival Antiqva” a Barcellona, “Sonidos en el Tiempo” a Toledo, l’Akademie
der Wissenschaften di Magonza (Germania). Nel 2005 ha fondato insieme al liutista Michele
Carreca l’Ensemble La Selva con cui svolge una regolare attività concertistica in Italia e
all’estero e con il quale ha prodotto diversi repertori su commissione di importanti istituzioni
quali la Alte Pinakothek e l’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera, il Max Planck
Institut-Bibliotheca Hertziana di Roma, la Fundaciò La Caixa a Madrid, lo Staedel Museum
di Francoforte (Germania). Ha inoltre suonato per la “Mostra internacional de musica antiga
de Curitiba” (Paranà, Brasile), nella stagione del centro culturale Midrash a Rio de Janeiro
(Brasile), per il “Festival International de musique andalouse et des musiques anciennes” ad
Algeri (Algeria), ... E’ cofondatrice insieme a Marta Cascarano della Compagnia La
QuartaPesta con cui realizza spettacoli di teatro di figura ispirati alla Musica Antica. Ha
suonato inoltre con gli ensemble Musica Perduta, Simphonie du Marais (Hugo Reyne).
Ha tenuto Masterclasses per il Conservatorio reale di Copenhagen (DK) e per la
Universidade Federal do Estado do Rio de Janeiro e ha inciso per Brilliant Classics, Classic
Voice-Antiqua, Hatje Cantz, Ipsar, Urania Records.
Rebeca Ferri, nata a Roma nel 1976, si è diplomata in Violoncello al Conservatorio Santa
Cecilia, Roma, nel 1998, con Maurizio Gambini. Ha studiato Flauto dolce con Maria De
Martini, perfezionandosi con Kees Boeke, Michael Schneider, Han Tol, John Tyson e
Marcos Volonterio. Dal 1987 al 1995 - anno della Maturità alla “Deutsche Schule Rom” - si
è classificata, con i due strumenti, sempre ai primi posti nei concorsi annuali “Jugend
musiziert”. Dal 1995 ha approfondito lo studio del Violoncello barocco con Anner Bylsma,
Gerhart Darmstadt, Roel Dieltiens, Balazs Maté, Stefano Veggetti. Dal 2000 al 2002 è stata
borsista della “Fondazione Yehudi Menuhin - live music now” in Germania. Ha studiato, dal
1999 al 2003, con Jaap ter Linden alla “Hochschule für Musik Würzburg”, dove si è
diplomata in Violoncello barocco. Nel giugno 2007, con Kristin von der Goltz, alla
Hochschule für Musik und Theater München, ha conseguito, a pieni voti, la “Meisterklasse”
di Violoncello barocco.
Fa parte degli ensembles: “I Turchini”, “A l’Antica”, “Academia Montis Regalis”,
“Ensemble Baroque du Léman”, “Gli Incogniti”, “La Selva”, “Camerata Artemisia”,
“Concerto Würzburg”, “Ensemble 1800”, “Accademia Ottoboni”, “Concerto Romano”,
“Arte Musica”, “Main – Barockorchester”. Collabora con: “Freiburger Barockorchester”,
“L’Astrée”, “La Risonanza”, “Santo Spirito”, “Collegium Pro musica”, “Accademia degli
Invaghiti”, “Neue Hofkapelle München”, “La Venexiana”.
Ha registrato per Opus 111, Glossa, Tactus, Carus, Amadeus, Eloquentia, Dynamic, Sony,
Deutsche Harmonia Mundi.
Nora Tabbush e Michele Carreca, vedi Concerto del 21 Marzo 2013.
Mercoledì 27 Marzo 2013
Chiesa Santa Maria del Monte
Le Lamentazioni: Il pianto di Gerusalemme in rovina e in lutto. L’interrogativo iniziale
“Come?” ci introduce in un poema corale che sale come un respiro di dolore emesso da tutta
la nazione ebraica esule.
La tradizione attribuisce le Lamentazioni a Geremia, spettatore della rovina di Gerusalemme,
anche se probabilmente si tratta di testi di autori ignoti. Le suppliche contenute in questo
libretto sono cinque e la loro intensità non viene raffreddata dall’erudizione sfoggiata in più
di un punto, né dallo schema piuttosto rigido adottato nelle prime quattro. Si tratta di quello
che tecnicamente è definito “L’acrostico alfabeto”: ogni strofa delle singole lamentazioni
comincia con una parola che inizia con una delle varie lettere dell’alfabeto ebraico in
successione progressiva.
La prima lamentazione, quella usata da François Couperin per le sue prime Leçons de
Ténèbres, è una commossa rappresentazione poetica della desolazione della città di Dio,
scandita da un ritornello ripetuto cinque volte: “Nessuno la consola”. L’impressione globale
è monocorde, sembra quasi di ascoltare un lamento orientale uniforme i cui cerchi sonori si
richiudono sempre su se stessi.
Le Lamentazioni sono ancora oggi usate nella liturgia sinagogale e parzialmente in quella
cristiana della Settimana Santa. Nelle Celebrazioni delle Tenebre del rito tridentino (rito
cattolico prima del Concilio Vaticano II) il testo delle Lamentazioni veniva usato nella prima
celebrazione delle Lodi di ogni giorno. Ogni mattino degli ultimi tre giorni della Settimana
Santa per tre volte venivano celebrate le Lodi mattutine che erano composte ognuna da tre
Salmi, il Padre Nostro, tre Lezioni delle tenebre, ognuno seguito da un Responsorio. Per
motivi di tempo soltanto le Lezioni della prima Lode Mattutina, con il testo delle
Lamentazioni, venivano cantate. Da questa tradizione è nata una lunga serie di composizioni
con il testo delle Lamentazioni a partire dal Medioevo, attraverso il Rinascimento (famose
quelle di Thomas Crecquillon, di Orlando di Lasso e di Thomas Tallis) per arrivare al
periodo Barocco dove, soprattutto in Francia alla corte di Luigi XIV, le Lamentazioni
trovarono il loro punto culmine nelle Leçons de Ténèbres di François Couperin “Le Grand”,
scritte nel 1714 per le liturgie della Settimana Santa nell’Abbazia di Longchamps.
Le Leçon di Couperin sono caratterizzate da una linea melodica melismatica e molto
espressiva che esprime fedelmente le intenzioni poetiche del testo di Geremia.
La liturgia delle Lodi della Celebrazione delle Tenebre era un rito molto suggestivo. Veniva
eseguito nell’oscurità della sera del giorno precedente, pertanto di mercoledì sera, sia nella
cappella che nelle sale del palazzo reale. Durante la celebrazione si usava un candelabro
triangolare con tredici candele, e dopo ogni salmo veniva spenta una delle candele, a
rappresentazione degli apostoli che uno dopo l’altro abbandonavano Gesù. Alla fine
rimaneva accesa soltanto la candela in cima al triangolo a simboleggiare Gesù, abbandonato
prima di salire sulla croce.
Le Couplets de Folie d’Espagne di Marin Marais rappresentano sicuramente la massima
espressione della Viola da Gamba nella musica Barocca Francese. Trentadue variazioni sul
tema di origine Portoghese che mutano dalle espressività più intime a quelle più feroci
sfruttando le tecniche più elevate dello strumento più amato alla corte di Luigi XIV.
Il Mottetto per il giorno di Pasqua di François Couperin si inserisce nel contesto della
musica liturgica francese, con un impianto molto simile a quello italiano di Vivaldi e
Scarlatti. Parti vocali virtuose e ariose a due e a solo, con una ritmica articolata e un
accompagnamento del Basso Continuo semplice ed immediato per esprimere al meglio la
festività del giorno della Risurrezione.
Les Musiciens
Leçons de Ténèbres
pour le Mercredi Saint
Ensemble Les Musiciens
Floriana Fornelli Soprano
Arianna Lanci Mezzosoprano
Fabrizio Lepri Viola da Gamba
Willem Peerik Clavicembalo
François Couperin (1668 - 1733)
Leçons de Ténèbres
à une et à deux voix
par Mr Couperin, compositeur
organiste de la Chapelle du Roy
Premier Jour
Pour le Mercredi
Première Leçon à une Voix
Seconde Leçon à une Voix
Troisième Leçon à deux Voix
Marin Marais (1656 - 1728)
Couplets des Folies d’Espagne
François Couperin
Motet pour le jour de Pâques
“Victoria, Christo Resurgenti, Christo Triumphanti”
Strumenti: Viola da Gamba, Reinhard Ossenbrunner, Brema, 1979, copia di un modello francese a 7
corde di Michel Colichon, Parigi, ca. 1689 (lo strumento è fedele all’originale in ogni sua parte,
compreso la collocazione del ponticello); Clavicembalo a due tastiere, Gianpaolo Plozner, Tarvisio,
1991, copia da Ruckers, 1612, ravalé in Francia, seconda metà del XVIII sec..
L’Ensemble vocale-strumentale Les Musiciens si è formato recentemente per l’iniziativa dei
suoi cinque membri stabili: Floriana Fornelli e Arianna Lanci (Soprani), Fabrizio Lepri
(Strumenti ad arco), Giorgio Pinai (Flauti e Percussioni) e Willem Peerik (Tastiere antiche);
le intenzioni di questa nuova formazione sono ambiziose ed innovative.
Parte integrante del progetto è il Centro Studi per la Musica Antica di Gradara (PU), dove
stanno prendendo vita diverse iniziative: il recupero del materiale storico musicale delle varie
Corti italiane del Rinascimento con lo scopo di divulgare questo nuovo materiale attraverso
edizioni, registrazioni ed esibizioni; la realizzazione di un laboratorio artigianale per la
riproduzione di strumenti musicali; i corsi di Musica Antica per tutti coloro che intendono
accostarsi a questo repertorio.
La scoperta di nuovo materiale musicale ha fatto intravedere nuovi modelli di esecuzione
della musica polifonica cinquecentesca, al di fuori degli schemi ormai troppo rigidamente
accettati. Le esibizioni dell’Ensemble Les Musiciens assumono così il significato di un
viaggio nella storia della Musica Antica alla scoperta di nuovi orizzonti esecutivi.
Sabato 6 Aprile 2013
Palazzo Regio
Conferenza
Alla ricerca del Violoncello barocco:
Il Violoncello e il Violoncello piccolo nella musica di J.S. Bach
Relatore Marc Vanscheeuwijck
Professore Associato di Musicologia presso l’Università dell’Oregon (U.S.A.)
Da quando è nato il movimento della Musica Antica con prassi esecutive d’epoca, più di
mezzo secolo fa, si è sempre assunto che il Violoncello (e il modo di suonarlo) fosse lo
strumento descritto da Michel Corrette nel 1741, che non era tanto diverso da quello odierno.
Quindi, anche il repertorio anteriore fu eseguito su questo cosiddetto “violoncello barocco”.
Negli ultimi anni, invece, la ricerca ci ha fatto riscoprire non solo che il Violoncello di
Corrette era piuttosto un avvio al Violoncello “classico”, ma che nel periodo barocco si usava
una grandissima varietà di strumenti più grandi o più piccoli, suonati da gamba o da braccio
(sulla spalla destra), con 4 o anche 5 corde, con tenuta d’arco più spesso supina che prona.
In questa presentazione, con ricco materiale documentario ed iconografico, si vogliono
offrire nuove considerazioni e un riassunto delle più recenti teorie a proposito degli
strumenti, le prassi esecutive e i repertorî della “famiglia” dei Violoncelli barocchi.
A partire da queste considerazioni generali, la Conferenza presterà particolare attenzione ai
Violoncelli usati in Turingia ed in Sassonia all’epoca di Bach, con lo scopo maggiore di
cercare di capire quali strumenti il compositore potesse avere avuto in mente quando scrisse
le sue famosissime 6 Suites per Violoncello Solo senza Basso intorno al 1720.
Marc Vanscheeuwijck
Sabato 6 Aprile 2013
Palazzo Regio
Johann Sebastian Bach: Suites per Violoncello
Parte Prima
Ronan Kernoa
Violoncello barocco (suonato da gamba)
Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Suite n° 1 in Sol Maggiore BWV 1007
Prélude - Allemande - Courante - Sarabande - Menuet 1, Menuet 2 - Gigue
Suite n° 3 in Do Maggiore BWV 1009
Prélude - Allemande - Courante - Sarabande - Bourrée 1, Bourrée 2 - Gigue
Suite n° 5 in Do minore BWV 1011
Prélude - Allemande - Courante - Sarabande - Gavotte 1, Gavotte 2 - Gigue
Strumenti: Violoncello barocco (7/8), Gérard Sambot, Pourville sur Mer, 2000, copia da Antonio
Stradivari, 1709.
Il violoncellista franco-olandese Ronan Kernoa, dopo due Primi Premi di perfezionamento,
all’unanimità e con le congratulazioni della Giuria, in Violoncello e Musica da camera al
“Conservatoire National de Région de Rouen”, influenzato alla Musica Antica in età precoce
dal padre musicologo e liutista, si specializza nell’esecuzione storicamente informata
seguendo Stages con Claire Giardelli e Jaap ter Linden. Ammesso nella classe di Philippe
Foulon a Parigi, perfeziona la sua formazione con Alain Gervreau al “Conservatoire Royal
de Bruxelles” dove, nel 2007, ottiene un Bachelor in de Muziek con distinzione e, nel 2009,
un Master in de Muziek in Violoncello storico con grande distinzione. Dopo gli studi di
Violoncello al Conservatorio, si dedica allo studio della Viola da Gamba sotto la guida di
Thomas Baeté e Wieland Kuijken.
Ronan Kernoa è anche Compositore; la sua musica di scena per Peer Gynt è stata premiata al
Festival di Mateszalka (Ungheria) e scrive brani adatti all’esecuzione su strumenti antichi
che ottengono spesso il plauso del pubblico; inoltre il suo grande interesse per
l’Improvvisazione ha un posto non trascurabile nella sua pratica strumentale. Dal 2004 suona
esclusivamente su strumenti storici (Violoncelli di varia tonalità e taglia e Basso di Violone.
Segue con passione le scoperte musicologiche del repertorio del XVII e XVIII secolo e
sviluppa un grande interesse per le diverse tecniche storiche riguardanti la tenuta dello
strumento e dell’archetto, non tralasciando tuttavia di affrontare anche l’esecuzione di una
gran parte del repertorio classico e romantico.
E’ frequentemente invitato a partecipare come continuista a concerti e registrazioni da diversi
Ensembles quali La Petite Bande (Sigiswald Kuijken), Bach Concentus (Ewald Demeyere),
Les Muffatti (Peter Van Heyghen), Le Parlement de Musique (Martin Gester), Les Agrémens
(Guy Van Waas), Akademia (Françoise Lasserre), Elyma (Gabriel Garrido), Le Cercle de
l’Harmonie (Julien Chauvin & Jérémie Rohrer), Il Fondamento (Paul Dombrecht), Il
Gardellino (Marcel Ponseele & Jan de Winne), Anima Eterna (Jos Van Immerseel), e molti
altri.
Nella scena internazionale si esibisce sia come solista che in Concerti da Camera con
musicisti quali Barthold Kuijken, Sigiswald Kuijken, François Fernandez, Marcel Ponseele,
Bart Coen, Ewald Demeyere, Frank Theuns, Ryo Terakado, ... E’ spesso ospite di numerosi
Festivals quali Festival Internazionale di Musica Antica Milano Arte Musica (Italy),
Ambronay (France), Midis-minimes Bruxelles (Belgium), Nagoya International Music
Festival (Japan), Festival van Vlaanderen (Belgium), Bratislava Music Festival (Slovaquie),
Nissay Music Ways Tokyo (Japan), Istanbul Bach Days (Turquie), Oude Muziek Utrecht
(Holland), ...
Ha registrato per le etichette Sony Classical Vivarte, K 617, Ricercar, Accent, Avanti
Classic, Challenge Records, Ramée.
Dal 2012 è professore incaricato per il Violoncello barocco alla Hochschule für Musik und
Theater di Lipsia.
Suona una Viola da Gamba a sette corde di Jean-Paul Boury e strumenti (Violoncello,
Violoncello piccolo, Basso di Violone) costruiti da Gérard Sambot.
Domenica 28 Aprile 2013
Palazzo Regio
Johann Sebastian Bach: Suites per Violoncello
Parte Seconda
Ryo Terakado
Violoncello barocco (suonato da spalla)
Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Suite n° 2 in Re minore BWV1008
Prélude - Allemande - Courante - Sarabande - Menuet 1, Menuet 2 - Gigue
Suite n° 4 in Mib Maggiore BVW1010
Prélude - Allemande - Courante - Sarabande - Bourrée 1, Bourrée 2 - Gigue
Suite n° 6 in Re Maggiore BWV1012
Prélude - Allemande - Courante - Sarabande - Gavotte 1, Gavotte 2 - Gigue
Strumenti: Violoncello da spalla, Dmitry Badiarov, Brussels, 2005, ispirato ad un Cello piccolo di
Hoffmann in Brussels e Leipzig (probabilmente lo stesso di uno dei Celli posseduti da Bach).
Ryo Terakado è nato nel 1961 a Santa Cruz in Bolivia. Ha iniziato a suonare il Violino
all’età di 4 anni. A 14 anni, ancora studente, ha partecipato al “All Japan Youth Musical
Competition” vincendo il Secondo Premio. Ha studiato Violino, Musica da camera e
Direzione presso la “Toho Gakuen School of Music”. Nel 1983 ha vinto il Terzo Premio del
“All Japan Youth Musical Competition”. Nell’anno del Diploma presso la “Toho Gakuen
School of Music” è stato invitato come Primo Violino dall’Orchestra Filarmonica di Tokyo,
dove ha svolto l’attività per due anni.
Il suo interesse per la Musica barocca è iniziato molto presto, infatti già all’età di 19 anni ha
cominciato a suonare il Violino barocco da autodidatta. Nel 1985 si è trasferito in Olanda per
studiare Violino barocco presso il “Conservatorio Reale” de L’Aia sotto la guida di
Sigiswald Kuijken, diplomandosi in Violino barocco nel 1989. Fin dal 1987 ha suonato in
diverse Orchestre barocche in Europa e Giappone come Primo Violino quali La Petite
Bande, Les Arts Florissants, La Chapelle Royale, Collegium Vocale Gent, Tokyo Bach
Mozart Orchestra, ed altre.
Attualmente è primo Violino del Bach Collegium Japan. Tiene regolarmente concerti con
repertori che privilegiano Bach, Vivaldi e Mozart sia con i succitati Ensembles che come
solista. Spesso invitato da diversi Enti musicali in Italia, Polonia, Francia ed Australia.
Dal 1994 è uno degli Artisti principali della “Hokutopia International Music Festival” di
Tokyo, dove ha debuttato come Direttore D’Orchestra.
Attualmente insegna al “Conservatorio Reale” de L’Aia e alla “Toho Gakuen School of
Music” (Japan).
Ha inciso per le etichette Recercar (Belgio), Accent (Germania), BIS (Svezia) e Denon
(Giappone).
Sabato 13 Aprile 2013
Chiesa Monumentale di Santa Chiara
Per molti compositori italiani del 1700 era consuetudine far stampare le proprie opere
all’estero, in Francia o nei Paesi Bassi, perché i costi di produzione erano inferiori rispetto a
quelli degli editori italiani. Ecco che molti compositori nostrani spediscono le proprie opere a
Parigi per essere pubblicate e oggi possiamo vantare una copiosa letteratura di Sonate e
Triosonate di autori italiani le cui opere sono state stampate dai più importanti editori
francesi.
Le caratteristiche stilistiche tipiche dell’Italia del Settecento rimangono comunque intatte e
vediamo come, dalla Sonata V di Corelli concepita in cinque movimenti, quindi nella
struttura più arcaica di questa forma musicale, si arrivi alle Sonate di Tessarini e Paganelli
nelle quali la struttura cambia, si accorcia in tre movimenti e si avvicina più allo stile galante
tipico della seconda metà del secolo, che non a quello propriamente barocco. La Sonata di
Corelli, inoltre, fa parte di una raccolta di Sonate trascritte dall’opera V per Violino dello
stesso autore. La trascrizione è opera di un compositore anonimo francese che cerca di
adattare al Flauto traverso un’opera per Violino, inserendosi in una tradizione che andava
consolidandosi in quegli anni.
Tramite le trascrizioni dal Violino al Flauto traverso si ampliava il repertorio flautistico ma si
voleva anche dimostrare, in modo provocatorio, che il Flauto era capace di eseguire i
“monumenti” della letteratura violinistica, pur essendosi creato una sua letteratura specifica.
La trascrizione da un brano concepito per strumento ad arco verso uno a fiato creava non
pochi problemi per chi si cimentava in questo lavoro ma generalmente si tendeva, come in
questo caso, a non fare una trascrizione letterale ma a restituire, allo strumento per cui si
trascriveva, il proprio linguaggio e a far emergere le sue caratteristiche di suono e di
articolazione.
Con questo programma si vuole quindi proporre un repertorio poco eseguito e poco
conosciuto ma si vuole anche rendere omaggio ad un importante compositore come
Arcangelo Corelli, a trecento anni dalla sua morte.
Enrica Sirigu
Omaggio ad Arcangelo Corelli per i 300 anni dalla morte (1653-1713)
Les Italiens
Musiche di compositori italiani che hanno pubblicato
le loro opere in Francia
Diagramma Ensemble
Mattia Laurella, Enrica Sirigu Flauti traversieri
Nicola Paoli Violoncello barocco
Federica Bianchi Clavicembalo
Carlo Tessarini (1690 - 1766)
Sonata I in Sol Maggiore per due Flauti traversi e Basso Continuo
Vivace - Largo - Allegro
Arcangelo Corelli (1653 - 1713)
Sonata V in Sol minore per Flauto traverso e B.C.
Adagio - Vivace - Adagio - Vivace - Allegro, Giga
Carlo Tessarini
Sonata V in Do Maggiore per due Flauti traversi e B.C.
Allegro - Andante - Minuet
Giuseppe Paganelli (1710 - prima del 1764)
Sonata II in Mi minore per Flauto traverso e B.C.
Adagio - Allegro - Gracioso
Carlo Tessarini
Sonata IV in Sol Maggiore per due Flauti traversi e B.C.
Vivace - Andante - Allegro
Strumenti: (M. Laurella) Flauto traverso barocco a una chiave, Philippe-Allain Duprè, 2012, copia da
J.J. Quantz, XVII-XVIII sec.; (E. Sirigu) Flauto traverso barocco, Rudolf Tutz, Innsbruck, 2011, copia
da J.H. Rottenburgh, ca. 1740; Violoncello barocco, Alberto Giordano, Genova, 2010, copia da una
versione della seconda metà del Settecento del modello A. Amati “The King”, 1570; Clavicembalo a due
tastiere, Gianpaolo Plozner, Tarvisio, 1991, copia da Ruckers, 1612, ravalé in Francia, seconda metà del
XVIII sec..
Il Diagramma Ensemble nasce nel 2012 dall’incontro di quattro giovani musicisti, colleghi
di studio nei più prestigiosi Conservatori e Accademie di Musica Antica d’Europa. In seguito
ad una solida formazione con alcuni dei migliori musicisti nel campo dell’interpretazione
storica, i quattro amici hanno deciso di condividere un progetto comune, creare cioè una
formazione che possa far rivivere la musica del XVIII secolo, proponendola al pubblico con
una cura attenta alla prassi esecutiva, ma allo stesso tempo rendendosi interpreti del pensiero
e del gusto contemporaneo.
La passione per gli strumenti antichi, e la convinzione che suonare significa rendere bello e
coinvolgente ciò che è scritto nello spartito, ha portato questi musicisti a costruire un nuovo
modo di far musica, che possa avvicinare il più possibile il pubblico ad un genere musicale
ancora troppo poco studiato ed eseguito. Rifacendosi alle fonti antiche, i musicisti
dell’ensemble vogliono proporre una fruizione della musica vicina alla concezione barocca e
rendere ogni concerto un momento unico. Una delle prerogative del gruppo è infatti quella di
eliminare la distanza che si crea generalmente tra musicisti e pubblico per ricreare invece un
ambiente accogliente, in cui i musicisti si rendono rappresentanti del messaggio sonoro del
compositore ma propongono anche le loro idee interpretative.
Ed è per questo che nasce il nome Diagramma Ensemble, poiché come dice la parola stessa, i
musicisti si pongono come mezzo di rappresentazione tra lo spartito e il pubblico ma anche
come rappresentanti di idee nuove.
Il gruppo di partenza è formato da due flauti traversieri, Mattia Laurella ed Enrica Sirigu, un
violoncello, Nicola Paoli, e un clavicembalo, Roberta Tagarelli. La volontà è quella di
ampliare di volta in volta l’organico in previsione di nuovi programmi da camera.
Mercoledì 24 Aprile 2013
Chiesa Santa Maria del Monte
L’Ensemble Poeticall Musicke è un nuovo, entusiasmante gruppo di Musica Antica fondato
nel 2010 dal liutista Alex McCartney che offre un approccio particolare nell’esplorazione e
nell’esecuzione di opere del passato; oltre a ciò è uno dei pochi gruppi ad utilizzare
regolarmente Arpa, Tiorba e Viola da Gamba nel proprio organico standard. Poeticall
Musicke ha inoltre il privilegio di godere del patrocinio onorario di Emma Kirkby ed è
Ensemble ‘in residence’ nella Chiesa di St. James a Londra, di Islington e di Ognissanti a
York.
Poeticall Musicke ha partecipato al Lumen Early Music Festival e all’Islington Proms di
Londra ed è regolarmente ospite presso rassegne concertistiche nelle chiese londinesi di St.
Anne, St. Agnes, St. Pancrace, la Christ Church di Spitalsfields, presso il “Foundling
Museum” ed il “Southbank Centre”.
L’Ensemble è nato in seno alla Guildhall School of Music and Drama ed è stato selezionato
dalla scuola per la sua partecipazione ad Echi lontani 2013.
Di Poeticall Musicke esistono già ben cinque registrazioni discografiche per l’etichetta
indipendente Veterum Musica.
Amor, io parto
Ensemble Poeticall Musicke
in rappresentanza del Dipartimento di Musica Antica della
“Guildhall School of Music and Drama” di Londra (Gran Bretagna)
Rosemary Galton Soprano
Alex McCartney Arciliuto - Kaisa Pulkkinen Arpa
Kate Conway Viola da Gamba - Joseph Chesshyre Clavicembalo
Johann Hieronymus Kapsberger
(ca. 1580 - 1651)
Toccata
Giulio Caccini (1551 - 1618)
Amor, io parto
Vedrò ‘l mio sol
Luigi Rossi (ca. 1597 - 1653)
Passacaglia
Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Lamento d’Arianna
Giulio Caccini
Dolcissimo sospiro
Johann Hieronymus Kapsberger
‘Kapsberger’ (ground)
Girolamo Frescobaldi (1583 - 1643)
Toccata
Giulio Caccini
Movetevi a pietà
Claudio Monteverdi
Se I Languidi Miei Sguardi
Luzzasco Luzzaschi (ca. 1545 - 1607) Toccata
Giulio Caccini
Amarilli mia bella
Girolamo Frescobaldi
Toccata
Claudio Monteverdi
Tempo La Cetra
Historical Performance Department at Guildhall School of Music and Drama (London, UK)
La Guildhall School of Music and Drama è una istituzione scolastica indipendente di
Musica ed Arti drammatiche fondata a Londra nel 1880 e patrocinata dal Comune di Londra.
Gli allievi possono seguire corsi di insegnamento di musica, opera lirica, arte drammatica,
attività teatrali e tecniche teatrali. La scuola è affiliata alla City University, sempre di Londra,
dove vengono assolte le materie scientifiche e storiche inerenti queste arti. La scuola offre
due livelli di insegnamento equivalenti ad una Scuola Media Superiore e ad un’Università,
oltre che a corsi per studenti dai quattro ai diciotto anni (Junior Guildhall).
Il Dipartimento di Prassi Musicale Storica (Historical Performance Department) attira
studenti da tutto il mondo per studiare nel centro di Londra, vicino al Barbican Center, con
musicisti leader del settore ed offre Masterclasses con professori ospiti di livello
internazionale (Emma Kirkby, Robert Levin, Richard Egarr, Pavlo Beznosiuk, Jeremy West,
Pamela Thorby, Robert Ehrlich, Peter Hanson, Joseph Crouch, Peter Whelan); attualmente,
capo del Dipartimento è Jane Booth, rinomata specialista di Clarinetto storico.
La scuola possiede un teatro con oltre 300 posti per la produzione di opere e spettacoli
teatrali, oltre che ad un Auditorium e diverse sale da concerti, e dispone della collaborazione
con il Barbican Center, dove vengono realizzati molti spettacoli esterni. Attraverso la
collaborazione con acclamati Ensembles vengono create le opportunità necessarie ai propri
studenti per l’inserimento nel mondo lavorativo, per esempio attraverso la stretta
collaborazione con l’Academy of Ancient Music (formazione creata da Christopher
Hogwood).
Numerosi ensembles nati in seno al dipartimento sono stati selezionati per la partecipazione a
trasmissioni televisive e radiofoniche, come anche a Festivals di rilevanza nazionale (Early
Music Live!, Brighton Early Music Festival, BBC), e molti studenti hanno potuto sfruttare
opportunità per lavorare in seno ad ensembles riconosciuti internazionalmente (Armonico
Consort, Dufay Collective, Fretwork, Gabrieli Consort, Globe Theatre Musicians, London
Händel Orchestra, Orchestra of the Age of Enlightenment, Tenebrae and La Serenissima) e
talvolta di divenirne membri stabili.
Ulteriori informazioni:
http://www.gsmd.ac.uk/music/principal_study/historical_performance
http://www.poeticallmusicke.co.uk
http://www.veterummusica.co.uk
Martedì 30 Aprile 2013
Chiesa Santa Maria del Monte
Mercoledì 1° Maggio2013
Chiesa San Sepolcro
Tributo a Gustav Leonhardt ad un anno dalla scomparsa (1928-2012)
E’ un grande onore e piacere per me tenere questi due Recital a Cagliari in commemorazione
del mio amato e molto ammirato insegnante Gustav Leonhardt. In questi due Concerti
suoneranno i suoi due strumenti preferiti: il Clavicembalo e l’Organo. Leonhardt può essere
visto come il successore della polacca, e più tardi francese, Wanda Landowska che fu la
prima a portare il Clavicembalo sulla scena concertistica internazionale. Leonhardt ha
continuato ed intensificato il processo di emancipazione del Clavicembalo tenendo Concerti
in tutto il mondo e diventando celebre per le sue registrazioni discografiche prima su vinile e
poi su CD, oltrecché come Direttore d’Orchestra.
Fare un paragone tra questi due eccezionali musicisti è difficile perché per molti aspetti
ebbero ideali estetici ed artistici opposti. Specialmente all’inizio della carriera di Leonhardt
un aspetto essenziale dei suoi tentativi musicali era di fare delle cose radicalmente differenti
dalle generazioni precedenti. In completo ripudio dal modo di suonare estremamente
espressivo del tardo romanticismo, Leonhardt cominciò con uno stile esecutivo molto sobrio
e misurato e con un minimo ‘commento’ personale sulla musica, focalizzandosi invece
totalmente sul testo. L’intenso studio dei manoscritti e delle stampe originali, l’attenta lettura
delle partiture e l’approfondita comprensione della composizione interna delle strutture
musicali rimarranno le basi del metodo di Leonhardt. Poco a poco, il giovane Artista
scopriva sempre più il mondo sonoro del Barocco anche suonando e scoprendo Clavicembali
ed Organi Storici. La sua cooperazione con Skowroneck, costruttore di Clavicembali di
Brema, fu una delle grandi ispirazioni per la sua ricerca del suono e della risonanza del XVII
e XVIII secolo. Simultaneamente Leonhardt sviluppava un’impareggiabile immaginazione
per l’effetto, la retorica ed il gesto. Con la sua irresistibile personalità e le sue esecuzioni, ha
catturato ed incantato pubblici di tutto il mondo.
E’ stata la collezione di dischi di mio padre che, dapprincipio, mi ha fatto conoscere la
qualità artistica dell’esecuzione e delle direzioni di Gustav Leonhardt; inizialmente furono le
sue registrazioni delle composizioni per Clavicembalo di J.S. Bach, inclusi il Clavicembalo
ben temperato, il Concerto Italiano, i Concerti per Clavicembalo e soprattutto il Triplo
Concerto che mi impressionarono tantissimo; poi vennero le incisioni discografiche
Telefunken di tutte le Cantate di Bach insieme a Nicolaus Harnoncourt ed il “Concentus
Musicus Wien”/”Leonhardt Consort” dove Harnoncourt ti colpiva per i possenti ed energici
Cori e tutti mentre Leonhardt dimostrava dimestichezza nelle Arie e nella Musica da camera
meravigliosamente elaborate: è così che sono diventato un suo fan precoce! Nel Gennaio
1980 venne il giorno emozionante in cui mi presentai a casa del grande maestro per vedere se
avevo la possibilità di entrare nella lista d’attesa per il Conservatorio di Amsterdam.
L’audizione avvenne nella garden room della Bartolotti House sull’Herengracht, dove
Leonhardt e sua moglie, Marie (un’eccellente violinista), e le loro tre figlie vivevano fin dai
primi anni settanta. Tipica fu la sua richiesta, durante la mia audizione, di suonare la Prima
Suite Francese di Bach, che io avevo portato ‘un tono più sotto’ (cominciai a sudare per
l’emozione). Poi mi fece alcune domande analitiche sulla composizione che avevo suonato:
quali note erano più importanti? Le sospensioni o le risoluzioni? Questo genere di lettura
attenta, accurata, di comprensione, di esame del testo fin nei più piccoli dettagli, fu in seguito
(quando effettivamente divenni un suo allievo) il metodo Leonhardt che mi venne dimostrato
settimana dopo settimana durante le mie lezioni. Nessun dettaglio di conduzione della voce e
dell’armonia sfuggiva alla sua attenzione. E il suo amore per la musica era perfino più grande
del suo atteggiamento critico e intransigente: nell’accompagnarmi alla porta, una volta finita
la lezione, il tragitto era spesso scandito dall’ultimo tema, o motivo, che avevamo trattato, e
che lui fischiettava allegramente.
Anni più tardi ebbi l’onore di cooperare con lui come collega al Conservatorio di Amsterdam
e, ad un certo punto, fummo pure vicini di casa vivendo ad un minuto di cammino dal centro
di Amsterdam. Fu durante questo periodo che ebbi modo di conoscere Utti (come i suoi
familiari ed amici lo chiamavano) come amico cordialissimo e divertente.
I programmi dei due Concerti di Cagliari sono un piccolo tributo allo stupefacente lascito
musicale di Leonhardt. Ho deciso di dare ai due Recitals due titoli: The Gesture of Sound al
Cembalo e Polyphony and Theatre - The Passions of a Master all’Organo. Credo che essi
riflettano in qualche modo l’essenza della qualità artistica di Leonhardt. La maggior parte
delle persone che hanno conosciuto bene il suo modo di suonare saranno d’accordo, io penso
che molta della magia del suo ‘suono’ derivasse dal suo sorprendente senso per il
movimento, il metro ed il ritmo. Un sottile ed abile mix di fermezza e libertà, di precisione
ed imponenza del gesto, di stabilità e spinta in avanti, hanno conferito al suo stile esecutivo
un’aria ed una grandiosità sempre giovanile ma saggia, commovente ed al contempo
rasserenante.
Come organista Leonhardt sapeva come usare i suoni maestosi ed irresistibili dell’Organo
per creare una sequenza teatrale di eventi ed idee musicali. E prima di qualunque altra cosa
egli era sempre totalmente concentrato su un trattamento attento ed individuale di tutte le
voci, così da raggiungere armonia ed unità nel consort delle voci. La sua esperienza come
esecutore al Violoncello ed alla Viola da Gamba negli anni giovanili, ed ancor prima il suo
far parte del Gruppo Vocale di Ina Lohr alla Schola Cantorum, sono stati ugualmente
importanti nella sua formazione complessiva musicale.
Menno van Delft
Martedì 30 Aprile 2013
Chiesa Santa Maria del Monte
The Gesture of Sound
A Harpsichord recital in Honor of Gustav Leonhardt,
Gran Maestro al Cembalo
Menno Van Delft Clavicembalo
Michelangelo Rossi (1601/2 - 1656)
Toccata nona
Jan Pieterszoon Sweelinck (1562 - 1621)
Toccata in C (C2)
Pavana Lachrimae
John Bull (ca. 1562 - 1628)
The King’s Hunt
Pavan & Galliard in the second tone (MB 77 & 78)
Louis Couperin (1626 - 1661)
Suite in D major
Prélude - Allemande - Courante - Sarabande - Chaconne
François Couperin “Le Grand” (1668 - 1733)
Sixième Prélude in b klein
from L’Art de toucher le clavecin, Paris, 1716
Les Chinois, [Loure] - Viste - Lentement
Saillie, Vivement
from The Vingt-Septième Ordre in B minor, Quatrième Livre, Paris, 1730
Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Chromatic Fantasia and Fugue in D minor BWV 903
Jacques Duphly (1715 - 1789)
Les Graces, Tendrement in D major
La de Belombre in D minor
Chaconne in F major
from The Troisième Livre, 1758
Strumenti: Clavicembalo a due tastiere, Marco Carreras, Cagliari, 2001, copia da Dulcken, 1755.
Mercoledì 1° Maggio2013
Chiesa San Sepolcro
Polyphony and Theatre - The Passions of a Master
Menno Van Delft Organo
Programma libero
Organo di Tommaso Piacentini e Antonio Battani,
Frassinoro (Modena), 1875
Dati storici e interventi: 1874, Commissionato dall’Arciconfraternita dell’Orazione per la
Chiesa del Santo Sepolcro alla Marina su progetto dell’Avv. Emanuele Federici; 1875,
Collocazione; 1973, Chiusura per restauro della Chiesa del Santo Sepolcro G. Atzori lo
trasferisce nella Chiesa di San Pio X; 1989, Restauro storico della Ditta “Tamburini” di
Crema; 2002, Ricollocazione in sede da parte della Ditta “Palmas” di Segariu.
Iscrizioni: All’interno della secreta: Tommaso Piacentini e Antonio Battani fecero in
Frassinoro l’anno 1875.
Ubicazione e Prospetto: In tribuna sovrastante la porta d’ingresso, racchiuso in cassa
formata da un vano centrale che contiene il corpo fonico, e da due vani laterali per i mantici.
Il prospetto si articola in una campata con cuspide centrale ed ali laterali formata da 31 canne
del Principale; canna maggiore Sol1. Profilo piatto, bocche ad andamento contrario rispetto
ad ali e cuspide; labbro superiore a mitria appena accennata.
Dati tecnici e accessori: Trasmissione meccanica; somiere maestro a tiro; somieri secondari
per il Principale 16 p. Bassi, e per i Contrabbassi e Rullo. Due mantici a cuneo azionabili
mediante elettroventilatore. “Banda Militare” formata da Grancassa e Sistro. Stanghe per i
tiratutti del Ripieno e della combinazione “alla lombarda”.
Consolle: A finestra; Tastiera di 52 tasti (Do1/Sol5) con prima ottava corta. Tasti diatonici
rivestiti in osso; cromatici in ebano. Pedaliera a leggio di 21 tasti corti (1-17, Do1/Sol#2; 18
Rullo, 19 Terzamano; 20-21 muti). Divisione Bassi/Soprani: Mi3/Fa3. Registri azionati da
manette ad incastro alla destra della Consolle.
Disposizione fonica
Prima colonna
Trombe [8 piedi] Bassi
Trombe [8 p.] Soprani
Clarone [4 p.] Bassi
Bombarda [16 p.] Soprani
Corno in tuba dolce [16 p.] Soprani
Flauto Traverso Soprani [Voce Angelica]
Viola [4 p.] Bassi
Violino [8 p.] Soprani
Violetta [2 p.] Soprani
Ottavino [1/2 p.] Bassi
Ottavino [1 p.] Soprani
Nazardo [2, 2/3 p.] Soprani
Cornetto chinese [5, 1/3 p.] Soprani
Cornetto [2 file: 2 p.; 1, 3/5 p.]
Terzamano [Cariglione Soprani]
Seconda colonna
Principale 8 Bassi
Principale 8 Soprani
Ottava [4 p.] Bassi
Ottava Soprani
Ottava [II] Soprani
Decimaquinta
Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimasesta
Vigesimanona
Principale 16 Bassi
Flauto Traverso [8 p.] Bassi
Flauto in Ottava Bassi [4 p.]
Flauto in Ottava Soprani [4 p.]
Contrabbassi
Menno van Delft, nato nel 1963 ad Amsterdam, ha studiato Clavicembalo, Organo e
Musicologia al Conservatorio Sweelinck di Amsterdam, al Conservatorio Reale de L’Aia ed
all’Università di Utrecht. E’ stato allievo di Gustav Leonhardt, Bob van Asperen, Piet Kee,
Jacques van Oortmerssen e Willem Elders. Nel 1988 Menno van Delft ha vinto il Premio di
Clavicordo al Concorso “C.Ph.E. Bach” di Amburgo e, successivamente, ha debuttato al
“Holland Festival Early Music” di Utrecht.
Ha tenuto Concerti e Masterclass in diverse nazioni europee e negli Stati Uniti ed ha
effettuato numerose registrazioni per emittenti Radiofoniche e Televisive.
Sia come continuista che come solista si è esibito con Pieter Wispelwey, Bart Schneemann e
Jacques Zoon e con la “Nederlandse Opera”, “Al Ayre Español”, “Nederlands
Blazersensemble”, “Cantus Cölln”, “Koninklijk Concertgebouworkest”, “Nederlands
Kamerkoor”, “Nederlandse Bachvereniging”.
Ha inciso per le etichette Globe, Deutsche Harmonia Mundi, Chandos, Channel Classics,
Capriccio, EMI and Decca.
Con Johannes Leertouwer e lo “Schönbrunn Ensemble” (con Marten Root e Viola de Hoog)
ha registrato le Sei Sonate per Violino e l’Offerta Musicale di J.S. Bach. Da solista Menno
van Delft ha registrato L’Arte della Fuga ed altre composizioni per Tastiera di J.S. Bach ed
ha partecipato ad un progetto per la registrazione dell’integrale per tastiera di Jan Pieterszoon
Sweelinck, che ha ricevuto nel 2003 il Premio Edison ed il Premio della Deutsche
Schallplatten Kritik.
Nel 2004, con l’etichetta Teknon effettua la prima di una serie di registrazioni su importanti
Clavicordi storici: Sonate e Variazioni di J.G. Müthel sul Clavicordo J.A. Hass del 1763,
della Collezione Russell di Edimburgo.
Insieme a Siebe Henstra forma il Duo di Clavicordo “Der Prallende Doppelschlag”.
Menno van Delft insegna Clavicembalo, Clavicordo e Basso continuo al Conservatorio di
Amsterdam (già “Sweelinck Conservatorium”) ed alla “Hochschule für Musik und Theater”
di Amburgo.
Giovedì 2 Maggio 2013
Chiesa Monumentale di Santa Chiara
Proiezione del Film
Chronik der Anna Magdalena Bach
(Cronaca di Anna Magdalena Bach)
Regia Jean-Marie Straub, Danièle Huillet
Gustav Leonhardt nel ruolo di Johann Sebastian Bach
Trama: Nel 1720, pochi mesi dopo la morte della sua prima moglie, Johann Sebastian Bach,
sposa la cantante Anna Magdalena Wülken. Quest’ultima tiene un diario sul quale annota le
sue impressioni. Trent’anni dopo rievoca la sua vita accanto al geniale musicista. La musica
e l’amore si fondono nella cronaca di una vita e di una geniale concezione musicale. “Ho
voluto portare la musica sullo schermo, ho voluto mostrare la musica agli spettatori” ha
dichiarato il regista Jean-Marie Straub. Il film in effetti è un rigoroso esercizio di stile che
parte da un’autobiografia musicale (suonata attraverso 25 brani da Gustav Leonhardt) e che
si trasforma in una storia d’amore.
Anna Magdalena Wülken, cantante alla corte di Anhalt-Cothen dove Johann Sebastian Bach
era direttore d’orchestra da camera, è la voce fuori campo che legge il diario del suo lungo
matrimonio con il più grande musicista di tutti i tempi. Bach la sposò nel 1720, pochi mesi
dopo la morte della prima moglie. Tredici figli e trentacinque anni di vita in comune fino alla
morte, avvenuta a Lipsia nel 1750, sono raccontati in un film da “ascoltare con gli occhi”.
The Little Chronicle of Magdalena Bach, un apocrifo pubblicato nel 1933, fornisce solo lo
spunto per il titolo, mentre la cura filologica nella ricostruzione, attraverso documenti
originali, appunti, lettere e promemoria, è ciò che contraddistingue questa come tutte le opere
della coppia Straub-Huillet.
Gustav Leonhardt, il più grande clavicembalista mondiale, fornisce la sua figura alta e
ascetica al protagonista, già operando in questa scelta quel modo inconfondibile dell’uso
Straubiano dell’attore, che lavora fianco a fianco col regista e s’immerge nei testi fino ad
esserne posseduto. Il film stesso diventa a questo punto anche documento sull’attore, e
dunque solo uno dei più grandi interpreti bachiani poteva rivestire quel ruolo (Bach infatti
era tutt’altro che alto e sottile, basti vedere la sua statua fuori della St. Thomaskirche a
Lipsia, dove ancora viene suonato l’organo che gli fu più caro). Quello che rende questo film
un’esperienza unica è la capacità di fare della musica la sostanza stessa dell’opera, non un
suo complemento formale. Qui si assiste, come disse Moravia, ad “una personificazione dello
spirito della musica di Bach”.
L’inquadratura fissa è prevalente, si “ascolta” l’immagine che consegna ai nostri occhi gli
strumenti originali, quelli conservati con tanta cura nell’Auditorium della piccola e modesta
casa dei Bach ad Eisleben, in Turingia. La storia privata di Bach è raccontata attraverso la
musica, ed è indubitabilmente la sua storia vera. La camera fissa, che riprende i musicisti in
lunghe sequenze, la registra senza costruire documentari o manifestare intenti didascalici. Il
film è fatto di quella musica e ne assume il linguaggio, la precisione matematica e la
leggerezza ariosa, la perfezione geometrica e la carica eversiva. Il ritratto di Bach ne esce a
tutto tondo, un uomo libero per cui la musica non ha confini ideologici, politici, religiosi e
geografici.
(tratto da Paola Di Giuseppe www.viadelcinema.it)
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Un ringraziamento alla Presidenza della Provincia di Cagliari per l’uso del Palazzo
Regio; al Sovrano Militare Ordine di Malta, Delegazione Regionale della Sardegna,
per la Chiesa di Santa Maria del Monte; alla Società di Sant’Anna, per la Chiesa
Monumentale di Santa Chiara; a Mons. Marco Lai, per la Chiesa del San Sepolcro.
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