Visualizza le note biografiche del Prof. Antonio Cao

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AO Brotzu
Direzione Generale
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L’Ospedale Pediatrico Microcitemico è intitolato al
Professor Antonio Cao.
Ph: Daniela Zedda
Accogliendo le istanze provenienti dalla comunità Civile, quelle Scientifica ed
Accademica, l’Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, l’ASL di
Cagliari e l’Azienda Ospedaliera G. Brotzu hanno avviato e portato a termine le
procedure formali affinché si potesse intitolare al Prof. Cao l’Ospedale Pediatrico
Microcitemico che da oggi porterà il suo nome.
Tutti unanimi nel voler offrire questo riconoscimento alla memoria di Antonio Cao, il
“Pediatra della Sardegna”, è stata necessaria una deroga alla normativa che
dispone: “Nessun monumento, lapide o altro ricordo permanente può essere
dedicato in luogo pubblico od aperto al pubblico, a persone che non siano decedute
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da almeno dieci anni” (Legge 23 giugno 1927, n. 1188), la stessa norma prevede
però la possibilità di deroga alla disposizione “in casi eccezionali, quando si tratti di
persone che abbiano benemeritato della nazione”.
Il Ministero dell’Interno per il tramite del Prefetto di Cagliari ha accolto la richiesta
di Assessorato e ASL ed autorizzato l’intitolazione dell’Ospedale.
La richiesta di autorizzazione rivolta al Prefetto è suffragata dalla considerazione
che il Prof. Cao è sicuramente un cittadino “benemerito” della Regione Sardegna e
della nazione: “egli rappresenta infatti una figura di Maestro e Scienziato di assoluto
valore mondiale. Ha fondato e diretto il centro ospedaliero ed ha eradicato una delle
malattie più gravi della Sardegna, la Talassemia, piaga millenaria che portava a
morte miglia e miglia di bambini sardi entro pochi decenni di vita. Il suo centro per
decenni è stato anche Scuola nella quale si sono formati medici e ricercatori”.
L’intitolazione è stata formalizzata con una delibera del Commissario straordinario
dell’Azienda Ospedaliera G. Brotzu, di cui l’Ospedale Pediatrico Microcitemico fa
parte da luglio scorso.
Nel corso del Convegno Thalassemia 2.0 organizzato da ThalassaAzione e United,
che sarà ospitato il 26 settembre prossimo presso l’Ospedale Pediatrico
Microcitemico, si terrà una commemorazione ed una cerimonia d’Intitolazione
dell’Ospedale alla memoria del Professor Cao.
Saranno presenti l’Assessore alla Sanità, il Direttore Generale dell’Assessorato, i
Commissari Straordinari della Asl di Cagliari, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria
e dell’Azienda Ospedaliera G. Brotzu, il Prefetto di Cagliari, il Rettore dell’Università,
il Preside della Facoltà di Medicina, il Sindaco di Cagliari.
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Per info:
Ufficio Comunicazione istituzionale
AOB
Dr. Pier Paolo Fusciani
070 539608
345 1095339
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Note biografiche
Antonio Cao nasce Cagliari il 4 Maggio 1929 e muore il 21 giugno 2012 dopo aver dedicato un’intera
vita primariamente alla pediatria clinica e alla ricerca scientifica. Ad eccezione del periodo dal 1968
al 1973 in cui lavorò come aiuto universitario del Professor Willy Tangheroni a Perugia, la sua
carriera accademica si è sempre svolta nell’Ateneo di Cagliari.
Dopo aver vinto il concorso per Professore Ordinario di Pediatria nel 1973, fu chiamato a ricoprire la
Cattedra di Clinica Pediatrica di Cagliari nel 1974, cattedra che ha tenuto fino al 2001, allorché,
raggiunti i limiti di età, andò in pensione seppure solo formalmente continuando a lavorare fino
all’ultimo momento alle passioni della sua vita, l’assistenza ai piccoli malati e la ricerca clinica e di
base.
L’uomo Antonio Cao ha condotto una vita assieme esemplare ed eccezionale vissuta in assoluta
coerenza morale e onestà intellettuale.
Antonio Cao ha saputo fondere, in modo mirabile e ad altissimo livello, le attività del
clinico a quelle del ricercatore e del genetista moderno. Tuttavia, egli stesso usava
sottolineare, anche quando le sue attività di ricercatore avevano ottenuto grande riconoscimento da
parte di tutto il mondo scientifico, che lui era, prima di tutto, un clinico pediatra. In realtà lui era il
Pediatra per antonomasia a cui da tutta la Sardegna si rivolgeva per ogni bambino che presentasse
un dilemma clinico diagnostico o assistenziale. Oltre all’ematologia, in cui era un’eccellenza
internazionale, le sue competenze ed esperienze erano vastissime in ogni disciplina della medicina.
Antonio Cao si è impegnato con tutte le sue forze ed ha fortemente voluto la creazione di un
Ospedale che fosse principalmente dedicato alla ricerca ed alla cura della Talassemia, piaga sociale
della nostra isola. Dal 1981 ha diretto ininterrottamente fino al 2001 La Seconda clinica pediatrica e
coordinato i servizi ad essa connessi compresi il Ctmo e il Servizio di screening malattie genetiche.
Questo Ospedale ha rappresentato un esempio unico in Italia di un luogo di cure prevalentemente
dedicato ad una singola patologia, nel quale si è realizzato un approccio integrato di clinica e ricerca
ai massimi livelli.
Come ricercatore Antonio Cao è stato entusiasta, instancabile e incredibilmente produttivo. Ha
diretto, dal 1992 al 2007, l’Istituto di Neurogenetica e di Neurofarmacologia del CNRdi Cagliari e, dal
1982 al 2001, il Centro per il Controllo delle Emoglobinopatie Ereditarie di Cagliari della World Health
Organization.
In questi due centri si sono formati, sotto la sua guida, numerosissimi validi clinici e ricercatori, che
oggi rappresentato una garanzia di continuità della sua opera.
Fin dall’inizio della sua carriera Antonio Cao è stato un ricercatore “incredibilmente produttivo” con
oltre 400 ricerche originali, pubblicate sulle più autorevoli riviste scientifiche
internazionali (Nature Genetics, PNAS, NEJM, Lancet,Blood, AJHG e JCItra le più rappresentative)
con il contributo dei suoi validissimi collaboratori, che generalmente selezionava tra i migliori
studenti dei suoi corsi d’insegnamento.
Una grandissima produzione scientifica
Tra i temi da lui trattati e i risultati più rilevanti, segnaliamo:
1.
Le prime ricerche, degli anni ’70 che hanno portato alla dimostrazione delle omogeneità
genetica della Beta-talassemia nella popolazione sarda (scoprendola mutazione non senso del
codone 39 che fu una delle prime mutazioni geniche ad essere individuata al mondo).Queste
ricerche sono state fondamentali per i progetti di screening, per la consultazione genetica, la
diagnosi prenatale e per gli studi di correlazione genotipo-fenotipo.
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2.
Sempre negli anni ’70 coi suoi collaboratori mise a punto diverse metodologie originali per
la diagnosi prenatale di Beta-talassemia,prima su proteine del sangue fetale e in seguito con
l’analisi mutazionale del DNA fetale, aprendo la strada alla diagnosi prenatale precoce e alla
conseguente, drastica riduzione dell’incidenza d talassemia major in Sardegna,abbattendola da circa
120 a 4-5 casi per anno.
3.
Molto significative sono state le ricerche che ne sono seguite sulle correlazioni genotipofenotipo, non solo per laBeta-talassemia,ma anche per l’alfa- e delta-talassemia.In questo
gruppo di ricerche un rilievo particolare va dato alla dimostrazione della possibile presenza, nella
stessa regione cromosomica, di due mutazioni, una nel codone 39 della beta-globina adulta che
determina la malattia e l’altra del gene gamma-globinico fetale che la migliora.
4.
In anni più recenti la sua ricerca ha individuato associazioni del gene BCL11A, che
codifica un fattore di trascrizione regolatore della produzione dell’emoglobina fetale (HbF)
aprendo una nuova strada alla possibile cura della talassemia con la modulazione della
sua produzione. L’allele associato a maggiore produzione di HbF è stato poi trovato più
frequentemente nella talassemia major e meno frequentemente nella talassemia intermedia
dimostrando che agiva da gene modulatore della gravità della talassemia. Antonio Cao era
particolarmente soddisfatto di questa scoperta,in particolare per i suoi potenziali risvolti terapeutici e
quindi ancora una volta perché rappresentava un punto d’incontro tra la sua attività di clinico e di
ricercatore. Questa scoperta concretizzava la speranza, anzi il suo sogno, che i suoi ricercatori
potessero nel futuro individuare le modalità di modulare l’espressione del gene BCL11A, in modo da
incrementare significativamente la produzione di emoglobina fetale e con tale originale modalità
attenuare la sintomatologia della Beta-talassemia.
5.
Infine, in anni più recenti (dagli anni 90) il suo gruppo di ricerche ha condotto studi di
genetica molecolare di assoluto rilievo anche in patologie diverse dalla talassemia.
Devono essere ricordate le ricerche di genetica clinica sulla malattia di Wilson, l’identificazione di
geni responsabili di due sindromi malformative complesse quali la sindrome di Simpson-GolabiBehmel e la Blefarofimosi-ptosi.Particolarmente rilevanti sono le ricerche di genetica della
popolazione condotte in Ogliastra, finanziate in larga misura dal National Institute of Health (NIH)
del governo USA che hanno portato all’identificazione di numerose associazioni genetiche con
variabili quantitative attraverso l’analisi dell’intero genoma con mappe ultra-dense di polimorfismi a
singolo nucleotide. In particolare tali studi hanno consentito la dissezione generica di variabili
quantitative ematologiche, culminate con la scoperta di BCL11A in grado di influenzare i livelli di
emoglobina fetale, ma anche di altre variabili quantitative antropometriche, che hanno portato
all’identificazione di alcuni geni implicati nella statura e del gene FTO che si configura come un
fattore chiave nella determinazione dell’indice di massa corporea (BMI), variabili cardiologiche, che
hanno portato per esempio all’identificazione dei geni implicati nella lunghezza dell’intervallo
elettrocardiografico QT. Solo per riportare alcuni dei risultati ottenuti, che avevano ancora una volta,
l’intento di esaminare variabili con un potenziale impatto clinico su patologie comuni e rare.
I riconoscimenti
Non sono e non potevano mancare ad Antonio Cao importanti riconoscimenti nazionali e
internazionali dopo avere tanto contribuito, nella ricerca e nell’assistenza, al progresso della scienza
in genere e della pediatria in particolare.
Membro onorario della American Society of Human Genetics e della American Society of
Hematology, ha ricevuto nel 1993 il prestigiosissimo “William Allan Memorial Awards” della
American Society of Human Genetics per i suoi studi sulla caratterizzazione molecolare delle
talassemie e per la conseguente applicazione nel campo della prevenzione. In Italia, a Genova, ha
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ricevuto nel 1993 il premio internazionale della Fondazione “Maria Vilma e Bianca
Querci”.Ma forse ancora più significativo è stato il “Marta Philipson Award” una sorta di premio
Nobel per la Pediatria che gli è stato conferito a Stoccolma, nella sede dell’Istituto Nobel,
nell’anno 2000. Questo premio è conferito ogni anno a chi nel mondo ha più contribuito con le sue
ricerche, al progresso della pediatria. Il vincitore è scelto con una votazione alla quale partecipano
tutti i cattedratici di pediatria dei Paesi Scandinavi.
Infine la Società Italiana di Pediatria, nel 2010, gli ha conferito il titolo di “Maestro della
Pediatria”.
Ma Antonio Cao non cercava onori e riconoscimenti, sicuramente non se ne vantava, godendo solo di
quanto riusciva a fare. Ma si vantava, questo si, della sua origine sarda. E molto si rallegrò quando
gli fu conferito dal governatore della Regione Sardegna, il riconoscimento di “Sardus Pater”
attribuitogli per avere con la sua opera dato lustro alla Sardegna nel mondo. Per tutte queste cose, e
non solo Antonio Cao ha fatto contribuito al progresso della pediatria, italiana e mondiale.
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