LIMITAZIONE PATOLOGIE FUNGINE
Le piante, al pari dell’uomo e di altri animali, si ammalano, ma lo sviluppo
della malattia richiede la contemporanea presenza di un ospite
suscettibile, di un patogeno virulento e di condizioni ambientali
favorevoli. Inoltre, nell’ambito del rispettivo ciclo
vitale, lo stadio di sviluppo della pianta da un lato e del patogeno dall’altro
possono
ulteriormente influenzare il verificarsi o meno dell’evento patologico
(Montesinos et al., 2002).
La maggior parte delle piante è in grado di resistere all’attacco dei
patogeni poiché ha sviluppato un sofisticato sistema di difesa basato
sulla combinazione di risposte costitutive ed inducibili che possono agire
in maniera localizzata o sistemica, diffondendosi in tutti i tessuti ed
organi della pianta (Dangl e Jones, 2001).
Pianta sana e robusta
Corrette pratiche
agronomiche Induzione dei resistenza
Limitazione microbiologica
dell’attività del patogeno
Attacco patogeno
Riconoscimento dell’attacco del patogeno
grazie a specifici recettori sulla membrana cellulare
patogeno
recettori
parete
cellulare
nucleo
Cellula vegetale
i recettori stimolati attivano dei messaggeri secondari
che portano il segnale al nucleo
patogeno
recettori
parete
cellulare
messaggeri
secondari
nucleo
Cellula vegetale
il nucleo inizia ad attivare i meccanismi di difesa
patogeno
parete
cellulare
nucleo
Cellula vegetale
L’efficacia dei meccanismi di difesa dipende
dall’intensita e dalla velocità di reazione
recettori
parete
cellulare
nucleo
Cellula vegetale
Infezione
Funghi e batteri antagonisti
• Trichoderma spp.
• Bacillus subtilis
• Streptomyces spp.
Meccanismi di azione
• Produzione di metaboliti tossici
• Competizione per il substrato
• Parassitismo
caratteristiche
MYCOSTOP contiene micelio e spore di un ceppo selezionato del batterio
Streptomyces griseoviridis K61, un organismo che si trova comunemente in natura e
non manipolato geneticamente.
In un substrato di coltivazione sufficientemente umido, le colonie del batterio si
moltiplicano rapidamente, colonizzando le radici della pianta ospite manifestando
una azione fungicida preventiva contro i microorganismi patogeni.
Il prodotto stimola inoltre lo sviluppo della pianta ospite in quanto nel processo di
colonizzazione della rizosfera si verifica la produzione di enzimi e metaboliti
promotori di crescita che stimolano lo sviluppo delle radici.
modalità d’azione
•competizione sul substrato:
la rapida colonizzazione dell’apparato radicale sottrae spazio vitale e nutrienti ai funghi patogeni
•iperparassitismo
S.griseoviridis può in alcuni casi aggredire il micelio dei funghi patogeni, grazie alla produzione di
enzimi come la chitinasi, che disgregano le pareti delle ife
etichetta
REGISTRAZIONE:
n°10506 del 31 maggio 2000 del Ministero della Sanità
consentito in agricoltura biologica (Reg. CEE 2092/91)
CAMPI DI IMPIEGO
MYCOSTOP presenta una spiccata attività antagonista nei confronti di
alcuni patogeni quali:
Fusarium oxysporum, Pythium ultimum, Verticillium dahliae, Pyrenocheta
lycopersici, Phytophtora capscici.
COLTURE ORTIVE
basilico, cetriolo, cocomero, melanzana, melone, peperone, pomodoro,
zucca
COLTURE ORNAMENTALI E FIORI
ciclamino, gerbera, garofano
applicazioni
Concia sementi
Miscelare le sementi a secco poco prima della semina alla dose di 8 g/kg di seme.
Semenzali
Irrorare la superficie del substrato di coltura con una sospensione allo 0,01%, applicando una dose 2-10 g di
prodotto per 100 mq di superficie coltivata.
Piantine da trapianto
Immergere le radici delle piantine/bulbi radicati prima del trapianto in una sospensione acquosa allo 0,01%
(1g/10l di acqua).
Coltivazione su terreno
Applicare MYCOSTOP alla dose 5-10 g di prodotto per 100 mq di superficie coltivata. Quando le piante hanno
raggiunto una certa dimensione è opportuno utilizzare per la distribuzione un impianto di irrigazione a goccia.
Coltivazione su lana di roccia
Bagnare il colletto delle piante e la superficie libera di lana di roccia immediatamente dopo il trapianto con una
soluzione allo 0,05% alla dose di 10-20 g di prodotto/1000 piante.
Le applicazioni vanno ripetute ad intervalli di 4-5 settimane.
Coltivazione in vaso
Bagnare i vasi immediatamente dopo l’invasatura con una soluzione allo 0,02% alla dose di 5-10 g di prodotto
per 1000 vasi.
Ripetere il trattamento ad intervalli di 4-5 settimane.
Controllo/ limitazione Phytium, Phyitoftara,
Fusarium
Bacillus subtilis
• Utilizzato per via fogliare, libera
metaboliti limitanti lo sviluppo di
crittogame dell’apparato aereo
(peronospora, oidio, botrite,
ticchiolatura batteriosi…)
• Felice abbinamento con propoli e con
fosfiti.
INDUTTORI DI RESISTENZA
POLIAMMINE E MUCOPOLISACCARIDI
elicitori
sostanze in grado di attivare i meccanismi di difesa delle piante
•composti fungini o batterici isolati dalla parete
o dai filtrati colturali (polisaccaridi, proteine o lipidi)
elicitori
l’elicitore giunge sulla cellula vegetale
patogeno
recettori
parete
cellulare
nucleo
Cellula vegetale
elicitori
e si lega ai recettori di membrana
patogeno
recettori
parete
cellulare
nucleo
Cellula vegetale
elicitori
i recettori stimolati attivano i messaggeri secondari
patogeno
recettori
parete
cellulare
messaggeri
secondari
nucleo
Cellula vegetale
elicitori
il nucleo attiva la produzione delle sostanze di difesa
patogeno
parete
cellulare
nucleo
Cellula vegetale
la risposta difensiva è di 2 tipi:
Strutturale e Biochimica
patogeno
parete
cellulare
nucleo
Cellula vegetale
risposta strutturale
sintesi di callosio, lignine, fenoli e glicoproteine
che rafforzano la parete cellulare e frenano l’avanzamento del fungo
inoltre, i fenoli creano un ambiente fungitossico
- Callosio
- Lignine
- Fenoli
parete
cellulare
nucleo
Cellula vegetale
risposta biochimica
produzione di composti ad attività antifungina
A- Enzimi idrolitici (cellulasi, chitinasi, glucanasi)
B- Fitoalessine
patogeno
parete
cellulare
- Enzimi idrolitici
- Fitoalessine
nucleo
Cellula vegetale
resistenza
COMPOSIZIONE
estratti naturali(elicitori) + fosfito di potassio (Fosforo 26% ; Potassio 17%)
Attivo in particolare nei confronti degli agenti fungini dell’ordine Peronosporales
•Pythium, Phytophtora
•Bremia
•Peronospora, Pseudoperonospora
•Plasmopara
IMPIEGO
Per via fogliare od anche al terreno
Applicazioni preventive e sistematiche
Attività attribuibile ai particolari polisaccaridi contenuti:
Oligosaccarine:
polisaccaridi a catena corta che stimolano la formazione delle nuove radici
Mucopolisaccaridi:
molecole a struttura mucillaginosa che formano una
guaina lubrificante tra la radice in crescita e le particelle
del suolo
• protezione fisica dell’apparato radicale
• habitat ideale per le associazioni simbiotiche del
rizoplano
IMPIEGO
Per via radicale
• radicazione ed attecchimento post-trapianto
• momenti di stress ambientali o patologici della radice
Possibili strategie
integrate
• Utilizzo abbinato di più mezzi tecnici a
ridotto impatto ambientale
• Possibili strategie che possono
prevedere l’utilizzo di insetticidi o
fungicidi compatibili
GRAZIE PER L’ ATTENZIONE
Giovanni Rota Martir
Cell 335-5989054
E-mail: [email protected]