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CAI Sesto Calende
Sede: via Piave,103 Loc. San Giorgio – 21018 Sesto C.de – VA - Tel. +39 0331.921230
Lago BlùIn Val d’Ayas
Domenica 04 giugno escursione
Partenza ore 7 dalla sezione di Sesto Calende
Arrivo a Blanchard, frazione di San Jacques , presenza di fontana con acqua potabile
Dislivello 426 metri . Tempo salita 2 ore e 30 minuti. Tempo totale di cammino 5 ore
Difficoltà nessuna . alcune fermate per osservazioni culturali
Segnavia : sentiero n° 7 A (Beato Piergiorgio Frassati ), cartelli e marcature in
vernice gialla
Da Sesto Calende raggiungiamo l’uscita di Verres ,seguiamo le indicazion i per Champoluc
percorriamo tutta la val d ‘Ayas sino a San Jaquesc dove lasceremo l’auto.
Dalla piazza di San Jacques a 1689 m. si segue la strada che superata la chiesa giunge alla case di
Blanchard. Dopo un ponticello si costeggia il torrente fino al villaggio di Fiery da dove il sentiero
sale nel fitto bosco di larici. Al diradarsi della vegetazione si sbocca al Pian di Verra inferiore
dominato dalla mole del Monte Rosa con vista panoramica sulla punta Castore(4225 m) ,la punta
Polluce (4091m ) e sulla gobba di Rollin . Attravers ato il pianoro seguendo le indicazioni nei pressi di
Escursionismo – Seniores- Alpinismo - Arrampicata – Speleologia – Torrentismo – Sci Nordico
dal
1945
CAI Sesto Calende
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un ponte di legno si prende il sentiero a sinistra e in circa 20 minuti si arriva al Lago Bl ù a quota
2215 m circondato dalla morena del ghiacciaio di Verra e sovrastato dalla mole della Roccia di Verra
Il Lago Blù rappresenta uno dei punti più famosi della val d’Ayas ,noto ,conosciuto e visitato anche oltre i confini della
Valle d’Aosta. Geologicamente la zona del lago è contraddistinta da serpentiniti molto particolari di colore smeraldo
responsabili del colore delle acque del lago. Normalmente le serpentiniti sono rocce di colore verde intenso con una
superficie scivolosa e segnata da fratture irregolari. Si tratta di rocce ofiolitiche( gabbi , basalti e serpentini)
appartenenti alla crosta oceanica cioè al fondale di un antico oceano che si sollevò quando la zolla Africana si scontrò
con la zolla Europea e quell’antico oceano che si chiamava Tetide andò perduto cessando la sua espansione nel
Cretaceo ( da 141 a 65 milioni di anni fa). Il nome ofiolite deriva dal greco e significa roccia serpente per il colore
verde della roccia che ricorda la livrea di molti rettili soprattutto i serpenti . Il lessico popolare le chiama rocce verdi o
pietre verdi ma la loro importanza geologica risiede nel testimoniare la presenza di un vecchioe vasto mare all’interno
di grandi catene montuose come le Alpi e l’Himalaya .
Salendo al Lago Blù, immersi in ambiente alpino possiamo osservare la presenza timida di camosci che diffidenti
brucano i nuovi germogli oppure possiamo scoprire fra l’erba il giaciglio notturno di un capriolo ,oppure udire la
marmotta in allarme e con un po’ di fortuna scovarne una sdraiata su un masso soleggiato a riscaldarsi mentre la
ghiandaia fa scorta di pinoli e semi contendendoli con un crociere sotto lo sguardo furbetto dello scoiattolo che
rosicchia una pigna e le trote marmorate sguazzano nelle fresche acque del lago ma in alto a controllare tutto ci
pensa l’aquila reale. A far compagnia agli animali ci sono varie specie di flora alpina : larici, abeti rossi ,pini cembri
mentre i versanti soleggiati sono abitati dalla genziana alpina e la genzianella primiticcia, l’anemone giallo , l’anemone
di halleri, l’alchemilla mille fiori ,il brugo, il rododendro.
Escursionismo – Seniores- Alpinismo - Arrampicata – Speleologia – Torrentismo – Sci Nordico
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1945
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Un po’ di storia: la val d’Ayas è una vallata alpina collocata in direzione nord/ sud ai piedi del Monte Rosa
attraversata dal torrente Evacon che sfocia nella Dora Baltea. Il primo comune che incontriamo è Verres famoso per il
suo castello. Qui la cultura walser ha interessato nei secoli passati l’alta valle in particolare la zona di Saint Jacques.
Ancora oggi è radicata la lavorazione della pietra e del legno ,il tipico prodotto artigianale sono gli zoccoli denominati
sabot. Il centro turistico della valle è Champoluc. L’etimologia del termine Ayas è incerta potrebbe derivare dal latino
ACQUATICA o dal dialetto piemontese GIAS che significa gregge. I primi insediamenti risalgono ai Salassi che si
dedicarono alla pesca all’agricoltura all’allevamento e alla caccia ,i romani successivamente conquistarono Ayas e
dominarono il popolo Salasso facendo della città una importante via di comunicazione legando rapporti con il
Vallese.. Ayas fu la valle dei mercanti. Verso il 515 Ayas divenne feudo controllato dai Monaci di San Maurizio di
origine Burgunda che imposero ai contadini il cristianesimo così iniziò le costruzione delle chiese e delle strade per il
collegamento dei villaggi. La valle è stata influenzata nel corso della storia dalla chiesa, si contano più di 20 edifici
religiosi fra chiese, cappelle, grotte, tabernacoli tutti affrescati con rappresentazioni della Madonna ,di Gesù, dei Santi.
Contemporaneamente ai burgundi giunse la popolazione Walser di origine germanica che influenzarono
l’architettura popolare la cui costruzione per eccellenza è la RESCARD. Di forma semplice ma elegante costruita con
pietra e legno , materiali forniti dal territorio le case walser fungevano da abitazione da stalla e da fienile. Essa è
caratterizzata da due o più piani , quello inferiore solitamente in pietra divisa da quello superiore in legno dal
caratteristico fungo che impediva ai ratti di salire al piano abitato. Il tetto con uno scheletro composto da legno di
larice è ricoperto dalle LOSE, pietre piatte tipiche del paesaggio walser. Ancora oggi sono ben visibili le tracce del loro
passaggio in terra valdostana e le loro tradizioni sono ben conservate e tramandate alle generazioni future
Coordinatrice Monica Cadamuro 345 645 4528
Escursionismo – Seniores- Alpinismo - Arrampicata – Speleologia – Torrentismo – Sci Nordico
dal
1945