Lavori elettrici Dott. Ing. Daniele Novelli 1 Lavori elettrici - Definizioni Definizioni di “lavori elettrici” Lavori su, con od in prossimità di un impianto elettrico, quali prove e misure, sostituzioni, modifiche, ampliamenti, montaggi, ispezioni e riparazioni. (CEI 11-48, punto 3.4.2) Lavoro su impianti elettrici con accesso alle parti attive e conseguente rischio di folgorazione o arco elettrico. (CEI 11-27, punto 1.2.01) 2 1 Considerazioni sulla definizione di “lavoro elettrico” • Il lavoro elettrico deve riguardare “parti attive”; lavori riguardanti parti isolanti o involucri di apparecchi o componenti elettrici non sono “lavori elettrici. • L’installazione di un impianto elettrico non costituisce “lavoro elettrico” (almeno sino a quando non di dà tensione all’impianto). • Si configura “lavoro elettrico” quando si debba accedere a parti attive, siano esse in tensione (in tal caso occorre isolare l’operatore dalle parti in tensione) che fuori tensione (in tal caso occorre prendere le necessarie precauzioni affinché le parti attive rimangano fuori tensione). • Si considera intervento su parti attive non solo il contatto con parti attive ma anche l’avvicinamento eccessivo a parti attive. 3 La Norma CEI 11-27 NORMA NAZIONALE La Norma CEI 11-27 si applica alle operazioni ed attività di lavoro sugli impianti elettrici, ad essi connesse e vicino ad essi ed eserciti a qualunque livello di tensione destinati alla produzione, alla trasmissione, alla trasformazione, alla distribuzione e all'utilizzazione dell'energia elettrica, fissi, mobili, permanenti o provvisori. Fornisce le prescrizioni di sicurezza per attività sugli impianti elettrici, ad essi connesse e vicino ad essi, da applicare alle procedure di esercizio, di lavoro e di manutenzione. La Norma si applica a tutti i lavori elettrici ed anche ai lavori non elettrici quali ad esempio lavori edili eseguiti in prossimità di linee elettriche aeree o in vicinanza di cavi sotterranei. La Norma CEI 11-27 non si applica ai lavori sotto tensione su impianti a tensione superiore a 1000 V sia 4 in corrente alternata, sia in corrente continua. 2 La Norma CEI 11-15 NORMA NAZIONALE La Norma CEI 11-15 riguarda i lavori sotto tensione sugli impianti elettrici alimentati a frequenza industriale appartenenti a sistemi di Categoria II e III eseguiti da operatori agenti dal suolo, dai sostegni delle parti in tensione, dalle parti in tensione, da supporti isolanti e non, da velivoli e da qualsiasi altra posizione atta a garantire il rispetto delle condizioni generali per l’esecuzione dei lavori elettrici e quelle particolari. La legislazione italiana non consente, in via ordinaria, l’esecuzione di lavori sotto tensione sugli impianti di seconda e terza categoria. Alla data di pubblicazione della presente Norma, la materia è regolata da due appositi Decreti del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale: il DM del 09-06-1980 per gli impianti di terza categoria e il DM n° 442 del 13-07-1990 per gli impianti di seconda categoria 5 La Norma CEI 11-48 NORMA INTERNAZIONALE Il presente documento costituisce la seconda edizione della Norma CEI EN 50110-1. Essa è la Norma quadro, e quindi di riferimento, avente valenza europea, per tutti gli aspetti di indirizzo generale inerenti le modalità operative di attività di lavoro sugli impianti elettrici, ad essi connesse e vicino ad essi ed eserciti a livelli di tensione compresi tra la bassissima tensione e l’alta tensione estremi inclusi. Essa non si sostituisce alle Norme CEI attualmente in vigore con valenza legislativa (es. CEI 11-15) ma ne rappresenta un valido riferimento per la loro eventuale modifica Gli impianti soggetti alla presente Norma sono quelli per la produzione, per la trasmissione, per la trasformazione,per la distribuzione e per l’utilizzazione dell’energia elettrica. La Norma si applica ai lavori elettrici e non elettrici quali quelli edili in prossimità di linee elettriche o cavi elettrici sotterranei. 6 3 Distanza elettrica Distanza elettrica Distanza alla quale può avvenire una scarica in aria (dipende dalla Distanza elettrica tensione della parte attiva) Parte attiva 7 Distanza limite DL U = zona di guardia DL = distanza elettrica + maggiorazione ergonomica = distanza limite Parte attiva Distanza elettrica Maggiorazione ergonomica Maggiorazione ergonomica Distanza aggiuntiva per tenere conto della possibilità di contatto per movimenti accidentali 8 4 Lavoro elettrico a contatto • Si parla di lavoro elettrico a contatto tutte le volte che un operatore entra nella zona di guardia con una parte del corpo o con un oggetto (sia Zona di guardia isolato che conduttore) 9 Zona di sicurezza • L’operatore è al sicuro se è ad una distanza Dv dalla parte attiva, tale da non poter entrare nella zona di guardia (Dv = 65 cm, DL = 15 cm in b.t.,). DL • Il volume contenuto entro una distanza Dv dalla parte attiva Dv (esclusa la zona di guardia) si chiama zona prossima Zona di guardia Zona prossima 10 5 Lavoro elettrico in prossimità DL = 15 cm in b.t. Dv = 65 cm in b.t. Dv Zona di guardia • Si parla di lavoro elettrico in prossimità tutte le volte che un operatore entra Zona prossima nella zona prossima con una parte del corpo o con un oggetto (sia isolato che conduttore). 11 Lavoro elettrico a distanza Dv Zona di guardia Zona prossima • Si parla di lavoro elettrico a distanza quando l’operatore interviene sulle parti attive mediante aste isolanti, rimanendo al di fuori della zona di guardia e della zona prossima. 12 6 Barriere di protezione e distanze di sicurezza Dv Zona di guardia Zona prossima Barriera isolante o metallica messa a terra 13 Per ricapitolare … La distanza limite (DL) Rappresenta il limite da non valicare né direttamente (con parti del corpo), né indirettamente (con oggetti maneggiati) quando non si opera secondo le procedure previste per i lavori sotto tensione. È la distanza al di sotto della quale non è garantita la tenuta elettrica in qualsiasi condizione. Vale a dire che essa considera le condizioni ambientali estreme come umidità, pressione, ecc. e la presenza delle sovratensioni possibili. Per le tensioni fino a 1000 V, la distanza limite di 15 cm è di gran lunga superiore a quella necessaria a garantire la tenuta elettrica: è stata scelta per motivi storici, considerando la diffusa consuetudine degli operatori di ritenere tale valore un limite entro cui adottare misure di protezione. La distanza di prossimità (DV) Delimita la zona circostante a quella individuata dalla DL ed in cui si assume necessario adottare particolari misure di prevenzione del rischio elettrico e, quindi, le procedure dei lavori in prossimità descritte nella Norma tecnica. 14 7 Distanze limite DL e DV CEI 11-27 15 Classificazione dei lavori secondo la posizione dell’operatore Lavori L’operatore entra nella zona prossima con il corpo o con oggetti L’operatore entra nella zona prossima con un’asta isolante, ma non con parti del corpo L’operatore entra con una parte del corpo o con un oggetto nella zona di guardia L’operatore non entra con una parte del corpo o con un oggetto nella zona di guardia L’operatore non entra con una asta isolante nella zona di guardia L’operatore entra con una asta isolante nella zona di guardia Lavoro elettrico a contatto Lavoro elettrico in prossimità Lavoro elettrico in prossimità Lavoro elettrico a distanza L’operatore non entra nella zona prossima, né con il corpo né con oggetti Lavoro non elettrico 16 8 Lavori elettrici • Si parla di lavori elettrici se la persona svolge attività durante le quali compie movimenti, manovra oggetti, aziona dispositivi ecc. in presenza di parti attive • Se la persona fosse immobile vicino alle parti attive, la distanza di sicurezza sarebbe quella di isolamento in aria (distanza elettrica) • L’attività giustifica la maggiorazione di distanza (distanza ergonomica) • Sono esclusi lavori edili e similari (lavori di trasporto, con mezzi di sollevamento, verniciature, ecc.). In questi casi, occorrono ulteriori maggiorazioni della distanza, per tener conto del fatto che tali operatori non sono addestrati (cfr. D.Lgs. 81/2008 art. 83 e art. 117) 17 Classificazione dei lavori elettrici secondo lo stato delle parti attive • Si ha un lavoro elettrico sotto tensione quando l’operatore entra con una parte del corpo o con un oggetto nella zona di guardia delle parti in tensione • I lavori elettrici in tensione si dividono in: – Lavoro sotto tensione a contatto – Lavoro sotto tensione a distanza – Lavoro in prossimità • Non è considerato lavoro elettrico sotto tensione il lavoro in prossimità • Si ha un lavoro elettrico fuori tensione quando l’operatore entra con una parte del corpo o con un oggetto nella zona di guardia o nella zona prossima delle parti attive non in tensione 18 9 Classificazione dei lavori elettrici secondo lo stato delle parti attive Lavori elettrici Stato delle parti attive Parti attive fuori tensione Tipo di lavoro Lavoro elettrico fuori tensione Parti attive in tensione Lavoro elettrico sotto tensione A contatto A distanza Lavoro elettrico in prossimità (previsti nella CEI 11-48 e non dalla CEI 11-27) 19 Principali misure di sicurezza Parti attive fuori tensione Parti attive in tensione Lavoro elettrico sotto tensione Lavoro elettrico fuori tensione Sezionamento e messa in sicurezza Lavoro elettrico in prossimità A contatto A distanza Attrezzi isolati e/o DPI Aste isolanti e DPI Barriere o distanza con sorveglianza 20 10 Principali misure di sicurezza: Lavori elettrici fuori tensione • Sezionamento delle parti attive • Adozione di misure contro la richiusura intempestiva del dispositivo di sezionamento • Verifica dell’assenza di tensione • Collegamento a terra e in cortocircuito delle parti attive sezionate (da considerare tassativamente in MT e in AT) 21 Principali misure di sicurezza: Lavori elettrici sotto tensione a contatto • Isolamento dell’operatore dalle parti attive – delle mani (attrezzi e guanti isolanti) – dell’operatore verso terra (tappetino isolante e guanti isolanti) • Protezione dell’operatore contro gli effetti di un arco elettrico – Protezione del volto (visiera) – Indumenti idonei 22 11 Principali misure di sicurezza: Lavori elettrici sotto tensione a distanza • Isolamento dell’operatore dalle parti attive – delle mani (attrezzi e guanti isolanti) – uso di aste isolanti • Protezione dell’operatore contro gli effetti di un arco elettrico – Protezione del volto (visiera od occhiali) – Indumenti idonei 23 Principali misure di sicurezza: Lavori elettrici in prossimità • Controllo che l’operatore non entri con parti del corpo o con attrezzi nella zona di guardia (distanziamento con sorveglianza) • Protezione dell’operatore con barriere • Combinazione delle misure suddette 24 12 Misure di sicurezza: Coesistenza di lavori elettrici di tipo diverso • In caso di presenza contemporanea di più tipi di lavori elettrici, si applicano contemporaneamente le misure di protezione pertinenti. 25 Considerazioni • In generale sono da preferire i lavori fuori tensione. • I lavori sotto tensione vanno effettuati solo dopo aver verificato che non è ragionevole mettere fuori tensione le parti attive coinvolte, ad esempio quando: - La messa fuori tensione può creare pericoli (ospedali, …) - La natura dell’intervento richiede la presenza di tensione (regolazioni, ricerca del guasto, ecc.) 26 13 Considerazioni • la sicurezza dei lavori elettrici dipende prevalentemente dalla preparazione professionale dell’operatore e dalla sua sensibilità alla sicurezza, prudenza, ecc., nonché al rispetto delle procedure, tanto che i lavori sotto tensione possono risultare addirittura più sicuri di quelli fuori tensione, se chi svolge i lavori sotto tensione è adeguatamente preparato. 27 Parti attive SELV FELV Bassissima tensione PELV Bassa, media, alta tensione Tensione Parti attive <= 25V c.a. (<= 60 V c.c.) Non pericolose > 25V c.a. (> 60 V c.c.) Pericolose Qualsiasi valore Pericolose <= 6V c.a (<= 15 Vc.c.) All’interno di edifici con EQP Non pericolose <= 25V c.a (<= 60 Vc.c.) Luoghi asciutti All’interno di edifici con EQP Non pericolose Negli altri casi Pericolose Qualsiasi valore Pericolose 28 14 Circuiti SELV 29 Circuiti FELV 30 15 Circuiti PELV 31 Sistema TT 32 16 Sistema TT 33 Sistema TN 34 17 Sistema TN 35 Sistema IT 36 18 Sistema IT 37 Separazione elettrica 38 19 Classificazione delle persone (CEI 11-27) Persona esperta PES Persona con istruzione, conoscenza ed esperienza rilevanti tali da consentirle di analizzare i rischi e di evitare i pericoli che l’elettricità può creare Capace di valutare i rischi connessi ai lavori elettrici, di attuare le misure di protezione necessarie e di affrontare gli imprevisti che si possono verificare Persona avvertita PAV Persona adeguatamente avvisata da persone esperte per metterla in grado di evitare i pericoli che l’elettricità può creare Può eseguire in autonomia solo lavori semplici, seguendo procedure di lavoro prestabilite; può eseguire lavori più complessi solo sotto la supervisione di una persona esperta Persona comune PEC Persona che non è esperta e non è avvertita Non è in grado di svolgere lavori elettrici 39 Classificazione delle persone (CEI 11-27) • L’idoneità a svolgere lavori sotto tensione deve essere formalizzata per iscritto dal datore di lavoro, tenuto conto di: – Formazione sulle misure di sicurezza da adottare – Esperienza maturata – Comportamento tenuto sul lavoro – Idoneità psico-fisica 40 20 Formazione del PES Livello 1A – Conoscenze teoriche Oltre alle conoscenze di elettrotecnica generale e a quelle specifiche per la tipologia di lavoro, la formazione teorica deve riguardare almeno i seguenti aspetti: − conoscenza delle principali disposizioni legislative in materia di sicurezza elettrica con particolare riguardo ai principi ispiratori del Decreto Legislativo 626/94 come chiave d’interpretazione della cultura della sicurezza. − conoscenza della normativa tecnica che evidenzi: − la Norma CEI EN 50110-1 e la presente Norma per gli aspetti comportamentali; − almeno le Norme CEI 11-1 e 64-8 per gli aspetti costruttivi dell’impianto; − eventuali altre norme pertinenti alla tipologia impiantistica su cui si dovrà operare; − nozioni circa gli effetti dell’elettricità (compreso l’arco elettrico) sul corpo umano e cenni di primo intervento di soccorso; − attrezzatura e DPI: impiego, verifica e conservazione; − le procedure di lavoro generali ed aziendali; le responsabilità ed i compiti del Responsabile degli impianti e del Preposto ai lavori; la preparazione del lavoro; la documentazione; le sequenze operative di sicurezza; le comunicazioni; il cantiere. 41 Formazione del PES Livello 1B – Conoscenze e capacità per l’operatività Oltre alle metodologie di lavoro specifiche richieste per l’attività, la formazione pratica deve riguardare almeno i seguenti aspetti: − predisposizione e corretta comprensione di un Piano di lavoro e di un Piano d’intervento; − definizione, individuazione, delimitazione della zona di lavoro e della zona d’intervento; − apposizione di barriere e protezioni; − apposizione di blocchi ad apparecchiature o macchinari; − messa a terra ed in cortocircuito; − verifica dell’assenza di tensione; − verifica della sicurezza delle masse; − valutazione delle distanze; − uso e verifica dei DPI; − valutazione delle condizioni ambientali; − modalità di scambio delle informazioni; − verifica del corretto intervento di primo soccorso agli infortunati. 42 21 Formazione del PES • La durata e l’ampiezza dell’attività formativa dipendono da vari fattori tra cui si evidenziano la preparazione scolastica e l’esperienza pregressa. • Si raccomanda, comunque una durata minima per la preparazione teorica (livello 1A) non inferiore alle 10 ore. • La formazione, o parte di essa, può essere svolta sia all’interno sia al di fuori dell’azienda di appartenenza, purché il soggetto formatore sia in possesso delle necessarie caratteristiche professionali. • Per l’esecuzione di lavori sotto tensione BT è richiesta una formazione specifica trattata nella parte dedicata a tali lavori. 43 D. Lgs. 81/2008 . Art. 74 Definizioni Si intende per Dispositivo di Protezione Individuale: “qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”. 44 22 D. Lgs. 81/2008 Art. 75 Obbligo di uso 1. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. Criteri per l’individuazione e l’uso Per l'individuazione dei DPI necessari, le modalità d'uso e le circostanze nelle quali è possibile l'impiego, si può fare riferimento al D.Lgs. n. 81/2008, allegato VIII: indicazioni generiche e non esaustive e non va dimenticata l'esigenza di priorità da accordare alla protezione collettiva; i DPI rappresentano l’ultima difesa prima dell’infortunio 45 D. Lgs. 81/2008 Art. 76 Requisiti dei DPI 1. I DPI devono essere conformi alle norme di cui al D.Lgs. 4/12/1992, n. 475 2. I DPI devono inoltre: a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore; b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; d) poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità. 46 23 D. Lgs. 81/2008 . Art. 77 Obblighi del Datore di Lavoro Il Datore di Lavoro: a) mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d'igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie; b) provvede a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti, salvo casi specifici ed eccezionali, conformemente alle informazioni del fabbricante; c) fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori; d) destina ogni DPI ad un uso personale e, qualora le circostanze richiedano l'uso di uno stesso DPI da parte di più persone, prende misure adeguate affinché tale uso non ponga alcun problema sanitario e igienico ai vari utilizzatori; e) informa preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge; f) rende disponibile nell'azienda ovvero unità produttiva informazioni adeguate su ogni DPI; g) assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI. 47 D. Lgs. 81/2008 . Art. 78 Obblighi dei Lavoratori I Lavoratori hanno l'obbligo di utilizzare correttamente i DPI, di averne cura e di non apportare modifiche, segnalando difetti o inconvenienti specifici. I Lavoratori devono sottoporsi al programma di formazione e di addestramento quando necessario. 48 24 D.P.I. per lavori elettrici • Calzature elettricamente isolanti • Guanti isolanti • Guanti da lavoro • Elmetto isolante • Visiera di protezione • Vestiario di protezione • Cintura di sicurezza (per lavori in quota) 49 Caratteristiche generali dei D.P.I. • I D.P.I. devono essere conformi al D.Lgs. 475/92 e provvisti di marcatura CE (D.Lgs. 81/2008, art. 76) • Il fabbricante dei D.P.I. deve rilasciare una nota informativa contenente le indicazioni necessarie per il corretto deposito, impiego e manutenzione dei D.P.I., la natura e la frequenza delle verifiche e delle eventuali prove dielettriche da eseguire sul D.P.I. e la sua eventuale data di scadenza • I D.P.I. utilizzati nei lavori elettrici sotto tensione devono portare l’indicazione della classe di protezione e/o della tensione di impiego, del numero di serie e della data di fabbricazione. In apposito spazio all’esterno dell’involucro di protezione deve essere segnata la data di messa in servizio 50 25 D.P.I. . Casco • USO : Protezione della testa dagli urti ed anche per contatti diretti per tensioni fino a 440 V. • NORME: EN 397. • CARATTERISTICHE: - Marcatura CE. - Nome del fabbricante. - Sigla del DPI. - Data di fabbricazione. - Note sulle modalità di uso e di conservazione. 51 D.P.I. . Visiera • USO : Per la protezione del viso dai raggi UV (archi elettrici) nei lavori sotto tensione a contatto ed a distanza in bassa tensione. • NORME: - EN 166. - EN 168. - EN 170. • CARATTERISTICHE: - Marcatura CE. - Nome del fabbricante. - Sigla del DPI. - Data di fabbricazione. - Note sulle modalità di uso e di conservazione. 52 26 D.P.I. . Occhiali • USO : Per la protezione del viso dai raggi UV (archi elettrici). • NORME: - EN 166. - EN 168. - EN 170. • CARATTERISTICHE: - Marcatura CE. - Nome del fabbricante. - Sigla del DPI. - Data di fabbricazione. - Note sulle modalità di uso e di conservazione. 53 D.P.I. . Abiti isolanti • USO : Per la protezione del corpo dalle azioni dirette ed indirette della corrente nei lavori sotto tensione a contatto ed a distanza in bassa tensione. • NORME: - EN 340. - EN 531. - CEI EN 50286 (CEI 11-57). • CARATTERISTICHE: - Marcatura CE. - Nome del fabbricante. - Sigla del DPI. - Data di fabbricazione. - Note sulle modalità di uso e di conservazione. 54 27 D.P.I. . Calzature isolanti • USO : Per isolare dal terreno l’addetto nei lavori sotto tensione a contatto ed a distanza. • NORME: - EN 344. - EN 347. - CEI EN 50321 (CEI 11-59). • CARATTERISTICHE: - Marcatura CE. - Nome del fabbricante. - Sigla del DPI. - Data di fabbricazione. - Note sulle modalità di uso e di conservazione. 55 D.P.I. Calzature isolanti • Marcatura • Le scarpe di classe 00 possono essere utilizzate fino a 500V c.a. – 750 V c.c. e sono marcate con un doppio triangolo di colore beige • Le scarpe di classe 0 possono essere utilizzate fino a 1000V c.a. – 1500 V c.c. e sono marcate con un doppio triangolo di colore rosso • Le scarpe di classe 00, immerse in acqua, devono tenere una tensione alternata di 5 kV, mentre le scarpe di classe 0 devono tenere una tensione di 10 kV. 56 28 D.P.I. . Guanti isolanti • USO : Per la protezione delle mani dai contatti diretti per lavori in tensione. • NORME: - CEI EN 60903 (CEI 11-31). - CEI EN 50237 (CEI 11-44). • CARATTERISTICHE: - Marcatura CE. - Doppio triangolo. - Nome del fabbricante. - Taglia e Classe. - Proprietà speciali (Categoria). - Sigla del DPI. - Data di fabbricazione. - Note sulle modalità d’uso e di conservazione 57 D.P.I. . Guanti isolanti Proprietà speciali Marcatura 58 29 D.P.I. Guanti isolanti 59 D.P.I. . Guanti isolanti • IMMAGAZZINAGGIO: Conservazione all’interno del proprio contenitore o imballo, ben distesi e non soggetti a compressione, al riparo dalla luce solare diretta e con temperatura ambiente compresa fra 10 e 20 °C. • ESAME PRIMA DELL’USO: Esame visivo di integrità e verifica dell’assenza di fughe d’aria tramite gonfiaggio. Per i guanti di Classe 2, 3 e 4 è raccomandato anche un esame interno. • PRECAUZIONI D’USO: Evitare l’esposizione senza necessità al calore ed alla luce, ed il contatto con olio, grasso, essenza di trementina, ragia minerale o acidi forti. Se sporchi debbono essere lavati con acqua e sapone e poi asciugati ad una temperatura non superiore a 65 °C. • ISPEZIONE PERIODICA E VERIFICA ELETTRICA: Sono da effettuare ogni 6 mesi le seguenti prove: - prova di tenuta alle fughe d’aria; - prova dielettrica (per i guanti di classe 1, 2, 3 e 4). Se uno dei guanti è rovinato, devono essere buttati entrambi. 60 30 Utensili isolati 61 62 31 63 Gestione dei D.P.I.: Verifiche periodiche • Le attrezzature in consegna collettiva ed i dispositivi di protezione individuali isolanti devono essere sottoposti a prove periodiche. • Qualora durante le prove si riscontri il deterioramento di un attrezzo, si deve provvedere ad escluderlo dall’uso od a ripristinarne l’efficienza prima della riutilizzazione. • L’effettuazione delle prove periodiche deve essere registrata mediante un sistema che deve permettere di determinarne la data di esecuzione e l’esecutore. Il tipo di prove e la relativa periodicità per i sistemi di II e III categoria sono riportate nella tabella 4.1 della Norma CEI 11-15 64 32 Gestione dei D.P.I.: Verifiche periodiche (sistemi di II e III categoria) 65 Lavori elettrici fuori tensione (b.t.) 66 33 Procedura 1. Definire la zona di lavoro (spazio dove è prevedibile che il lavoratore entri con parti del corpo o con attrezzi) 2. Togliere tensione all’impianto, attraverso l’apertura dei dispositivi di sezionamento a monte delle parti attive poste all’interno della zona di lavoro e a distanza 3. Adottare provvedimenti per evitare richiusure intempestive dei dispositivi di sezionamento 4. Verificare strumentalmente l’assenza di tensione su tutte le parti attive (es. voltmetri, rivelatori di tensione, ecc.) 5. Eventualmente, mettere a terra ed in cortocircuito le parti sezionate inferiore alla distanza Dv Ove ne sia prevista la presenza, il preposto dei lavori, accertato che tutti i suddetti passaggi sono stati fatti, autorizza ad iniziare il lavoro. In casi di impianti complessi, il preposto ai lavori deve ricevere l’autorizzazione dal responsabile dell’impianto. 67 Individuazione della parte d’impianto • É un’attività che deve essere effettuata facendo uso di tutte le informazioni disponibili sulla configurazione dell’impianto (piante, schemi, ecc.) e delle notizie utili per l’identificazione dell’impianto in tutto il suo percorso. • Nel caso in cui occorra eseguire un lavoro che preveda il taglio di un cavo in MT, è necessario sezionare, verificare l’assenza di tensione e mettere a terra e in cortocircuito entrambi gli estremi del cavo, essendo impossibile collegare a terra e in cortocircuito il cavo sul posto di lavoro prima del taglio. 68 34 Individuazione della zona di lavoro • Zona di lavoro Zona all’interno della quale devono essere compresi tutti i lavori elettrici di tipo operativo. All’interno della zona di lavoro devono essere garantite le misure di prevenzione. Nessun estraneo deve entrarvi senza permesso e nessun operatore deve compiere attività lavorative fuori da essa. • Zona d’intervento Zona, compresa all’interno della zona di lavoro, possibilmente posta frontalmente rispetto all’operatore, nella quale devono essere contenute le parti attive sulle quali l’operatore interviene per eseguire un lavoro sotto tensione a contatto. Essa individua lo spazio d’azione dell’operatore ed è uno spazio virtuale che serve a verificare la possibilità di tenere sotto controllo le fonti di pericolo. La sua eventuale delimitazione ricade sotto la responsabilità del Preposto ai lavori. CEI 11-27 69 Sezionamento delle parti attive • Tutte le parti attive distanti meno di 65 cm dal perimetro della zona di lavoro vanno sezionate e messe in sicurezza. • Il sezionamento delle parti attive è l’attività che comporta lo scollegamento fisico delle parti attive dell’impianto interessato al lavoro, da tutte le possibili fonti di alimentazione elettrica. È solitamente realizzata con la manovra di apparecchiature appositamente progettate, ma può anche effettuarsi aprendo connessioni normalmente chiuse. Il sezionamento deve assicurare un livello d’isolamento sufficiente a garantire la tenuta in qualsiasi condizione di funzionamento considerando anche le sovratensioni possibili. 70 35 Dispositivi di sezionamento In b.t., sono idonei come dispositivi di sezionamento i seguenti: - Interruttori automatici ad uso domestico e similare - Interruttori differenziali, con o senza sganciatori di sovracorrente - Interruttori ad uso industriale, la cui idoneità al sezionamento sia esplicitamente dichiarata dal fabbricante - Interruttori di manovra – sezionatori (con o senza fusibili) - Contattori – sezionatori - Prese a spina - Cartucce per fusibili - Sezionatori con o senza fusibili - barrette 71 Sezionamento delle parti attive • Per evitare manovre di richiusura accidentali o non autorizzate, i sezionatori vanno installati fuori della portata di mano, devono essere chiaramente identificati nella loro funzione e nel circuito da essi sezionato 72 36 Sezionamento delle parti attive • Per gli impianti a tensione uguale o inferiore a 1000 V, riguardo al sezionamento del conduttore di neutro, va tenuto presente che: − nei sistemi TN-C il conduttore PEN non deve essere mai sezionato; − nei sistemi TN-S non è richiesto il sezionamento del neutro, salvo nei circuiti a due conduttori fase-neutro, quando tali circuiti abbiano a monte un dispositivo di interruzione unipolare sul neutro, per esempio un fusibile; − nei sistemi utilizzatori TT e IT il conduttore di neutro deve essere sempre sezionato. 73 Provvedimenti per evitare richiusure intempestive • blocchi meccanici con dispositivo a chiave che impediscano la manovra dell’apparecchiatura; in alternativa blocchi meccanici che per essere sbloccati o raggiunti richiedono attrezzi o dispositivi specifici; • impedimenti all’accesso a personale non autorizzato alle aree, ai locali o quadri contenenti il sezionamento; • sorveglianza atta ad impedire manovre indebite. La sorveglianza può essere utilizzata come misura efficace solo quando è impossibile realizzare una delle prime due. 74 37 Provvedimenti per evitare richiusure intempestive • In ogni caso devono essere esposti cartelli che vietino l’esecuzione di manovre. • Per gli impianti a tensione fino a 1000 V, qualora nessuna delle misure suddette sia realizzabile con efficacia, deve essere realizzata obbligatoriamente la messa a terra ed in cortocircuito dell’impianto sul posto di lavoro. • La sorveglianza è automaticamente realizzata se il sezionamento rimane sotto il controllo di chi esegue il lavoro. In tal caso non è necessario predisporre prioritariamente blocchi o impedimenti. 75 Verifica dell’assenza di tensione • La rilevazione dell’assenza di tensione deve essere effettuata verso terra su tutte le parti attive dell’impianto sezionate, in corrispondenza del posto dove deve essere eseguito il lavoro. • Nel caso di linee o connessioni in cavo o assimilabili, se non è possibile effettuare la verifica dell’assenza di tensione nella zona di lavoro, la verifica stessa può essere effettuata in corrispondenza di un punto in cui il conduttore risulti accessibile e sicuramente individuabile a partire dal posto di lavoro. • Nel caso di impianti in BT la rilevazione deve interessare anche l’eventuale neutro e le eventuali masse presenti sul posto di lavoro non protette contro i contatti indiretti. • Il funzionamento dello strumento rilevatore deve essere verificato prima e, ove possibile, dopo l’uso. 76 38 Messa a terra e in cortocircuito Negli impianti b.t., la messa a terra e in cortocircuito è richiesta quando: • Vi è il pericolo di tensioni indotte (scariche atmosferiche, linee elettriche parallele) • Non si ha certezza sul sezionamento di tutti i possibili punti di alimentazione (p.es. presenza di UPS) o sull’efficacia delle misure per evitare richiusure intempestive dei dispositivi di sezionamento 77 D.P.I. • Nei lavori elettrici fuori tensione non è necessario indossare guanti isolanti e visiera, né utilizzare attrezzi isolanti. • Ove sia prevista l’effettuazione di lavori elettrici sia fuori tensione che in tensione, è opportuno che siano resi disponibili solo attrezzi isolanti. 78 39 Lavori elettrici sotto tensione (b.t.) 79 Lavori elettrici sotto tensione in b.t. • Si ha lavoro elettrico sotto tensione quando l’operatore si avvicina con una parte del corpo o con un oggetto (conduttore o isolante) entro la zona di guardia ovvero a distanza inferiore a DL (15 cm in b.t.) dalle parti attive. • Generalmente, quando si eseguono lavori sotto tensione, l’operatore si trova anche in prossimità di altri parti attive in tensione, ovvero si ha contemporaneamente anche un lavoro in prossimità. In questi casi si adottano i provvedimenti necessari sia per lavori sotto tensione che lavori in prossimità. 80 40 Lavori elettrici sotto tensione in b.t. • In definitiva, si ha un lavoro elettrico sotto tensione ogni volta che un operatore si avvicina con una parte del corpo o con un attrezzo a meno di 15 cm da una parte attiva in tensione. • Se l’attrezzo che entra nella zona di guardia (< 15 cm) è isolato, mentre l’operatore rimane al di fuori della zona prossima, si configura un lavoro sotto tensione a distanza (poco usato in b.t.). Negli altri casi si ha un lavoro sotto tensione a contatto. 81 Presenza di una seconda persona • Non vi sono disposizioni legislative cogenti che prevedano l’obbligo di una seconda persona per lavori elettrici sotto tensione in b.t. • Tuttavia è opportuna la presenza di una seconda persona che assista l’operatore quando: – Si eseguono lavori in prossimità mediante distanza con sorveglianza e le parti in tensione non sono davanti all’operatore (la seconda persona vigila che l’operatore non entri nella zona di guardia) – Gli interventi richiedono l’impiego di protezioni isolanti temporanee che devono essere sorrette dalla seconda persona 82 41 Caratteristiche dell’operatore L’operatore che lavora sotto tensione deve: • Essere una persona idonea • Poter assumere una posizione stabile, che gli permetta di avere entrambe le mani libere • Indossare un idoneo equipaggiamento individuale • Evitare di indossare oggetti metallici 83 Lavori sotto tensione in b.t. nel D.Lgs. 81/2008 • Art. 82. - Lavori sotto tensione 1. E' vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica o quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni: a) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri definiti nelle norme tecniche; b) per sistemi di categoria 0 e I purché l'esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori riconosciuti dal datore di lavoro come idonei per tale attività secondo le indicazioni della pertinente normativa tecnica; … 84 42 Zona di intervento e zona di lavoro • Nei lavori sotto tensione a contatto le parti in tensione e le relative zone di guardia, sulle quali interviene l’operatore, devono essere ristrette ad una zona denominata “zona di intervento”. • La “zona di lavoro” è più ampia della “zona di intervento” ed è la zona nella quale vengono depositate le attrezzature di lavoro ed è accessibile soltanto agli addetti al lavoro. • N.B.: mentre nei lavori fuori tensione, la zona di lavoro è sicura, nei lavori sotto tensione a DL contatto ci sono le parti in tensione (pericolose) sulle quali si interviene con i dispositivi di protezione individuale. Zona di lavoro sotto tensione Zona di intervento 85 Procedura • Individuare e recintare la zona di lavoro (es. nastri o catenelle) e indicare il divieto di accesso con apposito cartello (“Divieto di accesso alle persone non autorizzate”). La recinzione non è necessaria se si può escludere ragionevolmente l’accesso di altre persone nella zona di lavoro. • La zona di intervento deve essere in posizione frontale rispetto all’operatore. Essa deve essere limitata possibilmente alla zona che l’operatore può tenere sotto il controllo visivo diretto. • Separare parti a potenziale diverso ubicate nella zona di intervento con schermi isolanti, per evitare i rischi di cortocircuito accidentale. Questa separazione non è necessaria se gli elementi maneggiati dall’operatore (es. conduttori o attrezzi) sono completamente isolati o se il cortocircuito può essere escluso 86 43 Procedura Rischio corto circuiti accidentali D D<L c’è rischio di cortocircuito accidentale L D D>L non c’è rischio di cortocircuito accidentale 87 Procedura Rischio corto circuiti accidentali a) Le parti attive sono adeguatamente separate da setti isolanti non c’è rischio di cortocircuito accidentale D L b) Parti attive non sono separate adeguatamente dai setti isolanti con D < L C’è rischio di cortocircuito accidentale 88 44 D.P.I. L’operatore deve indossare: • Elmetto in materiale isolante con visiera di protezione (l’uso di occhiali protettivi non è ritenuto idoneo) • Vestiario adeguato, che non lasci scoperte parti del tronco o degli arti • Guanti isolanti e attrezzi isolati, oppure guanti isolanti e tappetino isolante. L’obiettivo è realizzare una doppia protezione isolante nei confronti delle parti in tensione su cui si interviene. 89 D.P.I. Nei lavori elettrici a contatto è sempre richiesta la doppia protezione, ottenuta mediante: a) guanti isolanti + attrezzi isolati b) guanti isolanti + tappeto isolante c) guanti isolanti + tronchetti isolanti Guanti isolati Attrezzo isolato a) Guanti isolati Guanti isolati Tappeto isolante Tronchetti isolanti b) c) 90 45 D.P.I. Parti attive 15 cm Guanti isolanti Parte del corpo protetta da vestiario da lavoro senza protezioni isolanti Nei lavori elettrici sotto tensione a contatto, le parti del corpo non protette da dispositivi di protezione isolanti non devono essere a distanza inferiore a DL (15 cm per la bassa tensione) rispetto alle parti attive 91 Lavori elettrici fuori tensione (a.t.) 92 46 Lavori sotto tensione in A.T. nel D.Lgs. 81/2008 • Art. 82. - Lavori sotto tensione 1. E' vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica o quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni: a) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri definiti nelle norme tecniche; … c) per sistemi di II e III categoria purchè: 1) i lavori su parti in tensione siano effettuati da aziende autorizzate, con specifico provvedimento del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ad operare sotto tensione; 2) l'esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori abilitati dal datore di lavoro ai sensi della pertinente normativa tecnica riconosciuti idonei per tale attività. 93 Tipi di lavori elettrici Tipo di lavoro Note Riferimenti Fuori tensione Ammessi D.Lgs. 81/2008 art. 82 Sotto tensione (a contatto o a distanza) Sono ammessi: - A tensione > 30 kV solo per l’ENEL - A tensione compresa tra 1 kV e 30 kV per le aziende che hanno determinati requisiti In prossimità Sono ammessi, mediante distanza con sorveglianza o con schermi metallici collegati a terra D.M. 11/2/2011 D.Lgs. 81/2008 art. 82 94 47 Procedura 1. Definire la zona di lavoro (spazio dove è prevedibile che il lavoratore entri con parti del corpo o con attrezzi) 2. Togliere tensione all’impianto, attraverso l’apertura dei dispositivi di sezionamento a monte delle parti attive poste all’interno della zona di lavoro e a distanza inferiore alla distanza Dv 3. Adottare provvedimenti per evitare richiusure intempestive dei dispositivi di sezionamento 4. Verificare strumentalmente l’assenza di tensione su tutte le parti attive (es. voltmetri, rivelatori di tensione, ecc.) (questa fase non è espressamente prevista dal DPR 547/55) 5. Mettere a terra ed in cortocircuito le parti sezionate (sempre obbligatorio) Il preposto dei lavori, accertato che tutti i suddetti passaggi sono stati fatti, autorizza ad iniziare il lavoro. In casi di impianti complessi, il preposto ai lavori deve ricevere l’autorizzazione dal responsabile dell’impianto ed è necessaria la preparazione del lavoro attraverso la redazione di piani di lavoro. 95 Piano di lavoro • Documento che individua le modalità organizzative del lavoro sotto tensione nei confronti delle strutture e delle persone che da questo sono interessate. • Esso è predisposto dal responsabile dell’impianto e da lui firmato come assunzione di responsabilità. • Il piano di lavoro sotto tensione deve riguardare tutti gli aspetti dell’organizzazione del lavoro che sono rilevanti ai fini della riduzione del rischio elettrico nei confronti del sistema elettrico di cui l’impianto interessato dai lavori fa parte. 96 48 Piano di lavoro • Il piano di lavoro deve riportare come minimo i seguenti dati: – identificazione univoca dell’impianto; – nome e firma del responsabile dell’impianto; – nome del preposto ai lavori; – individuazione univoca dell’impianto o parte di esso sul quale il lavoro sotto tensione deve essere effettuato; – necessità o meno di attuare il regime speciale di esercizio e motivazione della sua eventuale assenza; – dettaglio delle modalità di realizzazione dell’eventuale regime speciale di esercizio; – individuazione del posto o dei posti di presidio da dove è possibile compiere manovre su ogni interruttore a tutte le estremità dell’impianto su cui si deve lavorare. In fase di sopralluogo il Preposto ai Lavori verificherà l’efficacia delle comunicazioni con detti posti di presidio. 97 Piano di lavoro • Il piano di lavoro può essere utilizzato anche quando la messa fuori tensione e in sicurezza non è direttamente controllabile dal preposto o se le manovre sono eseguite lontano dal posto di lavoro da un’altra persona. • In A.T., se le manovre non vengono direttamente eseguite dal preposto dei lavori, è necessario che questi riceva una comunicazione scritta che indichi le manovre eseguite e le misure di sicurezza adottate. Questa comunicazione autorizza il preposto ad iniziare il lavoro. 98 49 Sezionamento • L’apertura di un sezionatore mediante il fioretto non è considerato lavoro sotto tensione, anche se con il fioretto si possono toccare parti in tensione. • E’ comunque opportuno che l’operatore indossi i D.P.I. (guanti isolanti e visiera) 99 Sezionamento • Devono essere presi provvedimenti per garantire il mantenimento in posizione di apertura dei sezionatori (es. chiudendo a chiave il locale, asportando la chiave di blocco del sezionatore) • Devono essere apposti cartelli sul comando del sezionatore con l’avvertenza “Lavori in corso, non effettuare manovre” • La messa fuori tensione e in sicurezza prima dei lavori e la rimessa in servizio dopo che questi sono terminati devono essere eseguite da persone addestrate. 100 50 Dispositivi per la messa a terra e in cortocircuito Possono essere di tipo: • Fisso, costituito da un sezionatore di terra, generalmente interbloccato con il sezionatore di linea, in modo che sia impossibile chiudere i sezionatori di terra senza aver prima aperto il sezionatore di linea e viceversa. • Mobile, costituito da tre morsetti da collegare alle fasi del circuito e da tre conduttori che sono collegati ad un unico morsetto da collegare a terra. 101 Messa a terra e in cortocircuito • La messa a terra e in cortocircuito con dispositivi fissi azionati con fioretto o con dispositivi mobili, dopo aver verificato l’assenza di tensione, non è considerato lavoro sotto tensione. • I dispositivi di messa a terra e in cortocircuito devono essere visibili dal posto di lavoro o, se ciò non è possibile, la messa a terra e in cortocircuito può essere effettuata in un punto vicino alla zona di lavoro, purchè sia garantita la continuità metallica tra il punto in cui si è effettuata la messa a terra e in cortocircuito e il punto in cui si svolgono i lavori. 102 51 Lavori su trasformatori AT/BT • Aprire l’interruttore sul secondario • Aprire l’interruttore o il sezionatore sul primario. L’apertura del secondario serve a evitare ritorni di tensione sul primario dovuto a sorgenti di tensione collegate sul secondario (UPS, trasformatori in parallelo, ecc.). In questi casi è opportuno collegare a terra e in cortocircuito sia il primario che il secondario del trasformatore. 103 Lavori elettrici in prossimità (a.t e b.t.) 104 52 Lavoro elettrico in prossimità • Tutte le attività lavorative in cui un lavoratore entra nella zona prossima (ovvero entro la distanza Dv da parti attive) con parti del proprio corpo, con un attrezzo o con qualsiasi altro oggetto (conduttori o isolanti) senza invadere la zona di lavoro sotto tensione. • I lavori elettrici in prossimità sono spesso abbinati a lavori elettrici fuori tensione, quando la zona di lavoro (fuori tensione) interferisce con la zona prossima di altre parti attive rimaste in tensione. Nei confronti di quest’ultime parti si configura il lavoro elettrico in prossimità. 105 Distanze Tensione nominale (kV) <= 1 3 6 10 15 20 30 Distanza DL (zona Distanza DV (zona di guardia) prossima) (cm) (cm) 15 65 15 115 15 115 15 20 28 40 115 120 128 140 Il valore DV si ottiene aggiungendo alla distanza DL un franco di 50 cm per la bassa tensione e di 100 cm per l’alta tensione fino a 110 kV (CEI 11-48 art. 106 6.4.1.1) 53 Criteri generali di sicurezza In alternativa: • Protezione per mezzo di barriere • Protezione mediante distanziamento con sorveglianza 107 Protezione mediante barriere • Le barriere devono assicurare un grado di protezione almeno IPXXB nella direzione di accesso • Il posizionamento di barriere all’interno di zone di guardia si può configura come lavoro elettrico: – sotto tensione, se le parti attive sono mantenute in tensione – fuori tensione, se viene tolta tensione alle parti attive • Il posizionamento di barriere all’esterno di zone di guardia si può configura come lavoro elettrico in prossimità, per cui occorre seguire la procedura del lavoro elettrico in prossimità mediante distanziamento con sorveglianza 108 54 Protezione mediante distanziamento con sorveglianza Quando si usa la protezione con distanza sicura e supervisione, questo metodo di lavoro deve almeno comprendere: • il mantenimento della distanza sicura non inferiore a DL tenendo conto della natura del lavoro e della tensione nominale dell’impianto elettrico; • i criteri per la designazione del personale che può essere incaricato dell’esecuzione del lavoro; • le procedure da adottare durante il lavoro per prevenire il superamento del limite della zona sotto tensione. 109 Protezione mediante distanziamento con sorveglianza • CEI 11-48 6.4.1.2 Se dette misure non possono essere messe in atto, si deve provvedere alla protezione mantenendo una distanza sicura non inferiore a DL dalle parti nude attive e quando necessario, provvedendo ad un’adeguata supervisione. • Nei lavori elettrici in prossimità, è opportuno prevedere un secondo operatore: – In alta tensione – In bassa tensione, quando le parti in tensione sono dietro o a fianco di chi lavora (non è necessaria, invece, se le parti in tensione sono disposte di fronte all’operatore) 110 55