LA LEZIONE LE BIOTECNOLOGIE Le biotecnologie sono tecniche che utilizzano gli organismi viventi per ottenere risultati interessanti per l’alimentazione e per la salute. Le biotecnologie tradizionali utilizzano i microrganismi come i lieviti, per le fermentazioni, e i batteri, per la produzione degli antibiotici. Invece, le più recenti biotecnologie prevedono una trasformazione profonda degli organismi intervenendo sul DNA e modificandolo. Basti pensare agli OGM che tanto fanno discutere attualmente. Il termine OGM vuol dire Organismi Geneticamente Modificati: essi sono organismi biologici, vegetali o animali, che hanno subito trasformazioni profonde delle cellule che li compongono. Queste trasformazioni riguardano addirittura pezzi di DNA , i geni o unità ereditarie, che vengono sostituiti o cambiati, grazie all’intervento delle biotecnologie. Un esempio di biotecnologia è l’ingegneria genetica: essa utilizza tecniche che permettono di tagliare parti del DNA di un organismo e di ricucirle all’interno del DNA di un altro organismo. Le biotecnologie più avanzate si basano sul trasferimento di geni da un organismo a un altro , anche appartenenti a specie diverse, per esempio un gene di pomodoro trasferito in una fragola. Oppure un gene di un pesce (regno animale) trasferito in un lampone (regno vegetale). La tecnologia del DNA ricombinante consiste nell’individuare in un organismo un gene con caratteristiche interessanti, di estrarlo dal DNA di cui fa parte ritagliando le sue estremità e poi cucirlo all’interno del DNA di un ospite, per esempio un microrganismo, che poi trasferirà a sua volta il gene nel DNA dell’ospite definitivo. Video: Figura2: Tecnica del DNA ricombinante per la produzione di specifiche proteine da batteri trasformati: a, DNA di plasmide circolare; b, DNA di plasmide lineare; c, DNA corrispondente alla proteina desiderata; d, plasmide ibrido; e, cellula batterica trasformata; f, cromosoma batterico; g, cellula batterica figlia Figura1: Applicazioni delle biotecnologie nel settore biomedico Tutti questi passaggi avvengono mediante l’uso di enzimi, sostanze specializzate nel “taglia e cuci” chimico. Un esempio di alimento prodotto in questo modo è il mais transgenico che contiene tre geni diversi: uno rende la pianta resistente all’erbicida utilizzato per eliminare le piante infestanti, un altro determina la resistenza a un parassita che attacca il mais, il terzo conferisce la resistenza a un antibiotico (ampicillina) e serve da marcatore, cioè permette di riconoscere e poi selezionare le cellule trasformate geneticamente. Cerchiamo di spiegare meglio la funzione di quest’ultimo gene: questo è strettamente legato ai primi due geni per cui, per verificare quali cellule abbiano incamerato i nuovi geni, si somministra l’antibiotico che ucciderà tutte le cellule meno quelle resistenti all’antibiotico. Queste sono le cellule transgeniche che formeranno l’organismo geneticamente modificato.