Classe Quarta Percorso Rosso Primo bimestre
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EQUIPE SCUOLA
A CURA DI SAMARANI BARBARA
CLASSE QUARTA: PERCORSO
ROSSO
Primo bimestre: sett. - ott. – nov.
N. 1 : I PRINCIPALI DOCUMENTI
DELLA RELIGIONE
Obiettivi Specifici di Apprendimento:
La Bibbia e i testi sacri delle grandi religioni.
Gesù, il Signore, che rivela il Regno di Dio con parole e azioni.
Leggere e interpretare i principali segni religiosi espressi dai diversi popoli e dalle
principali religioni.
Evidenziare la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo e confrontarla
con quella delle principali religioni.
Traguardi di sviluppo:
L’alunno riconosce nei libri sacri delle grandi religioni documenti fondamentali per una
cultura della pace. Inoltre dà valore alle scelte di vita cogliendo in alcuni atteggiamenti
umani la fragilità di fronte al male.
Percorsi di Apprendimento
a) Le parole gentili
b) Le regole per vivere bene
c) Simboli e significati delle religioni
d) Bene e male
e) La morte nelle religioni
f)
La Creazione nelle religioni
g) Un sorriso per la pace
Accennare con semplici parole ai ragazzi il percorso che stiamo per iniziare insieme.
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1° incontro (2 ore)
materiale: racconto de “La parola dimenticata” (L’ Ora di Religione n.2 a.s. 2001-02 –
Elledici) – eventuali personaggi per la drammatizzazione
a) Le parole gentili
Raccontiamo agli alunni la storia e riflettiamo con loro ponendo alcune domande: dove
abitano le parole, nella storia? Come si chiama il bambino che sa usare il “per piacere”? E
quello che non lo sa usare? Perché è importante dire “grazie” o “per piacere”? Conoscete
qualcuno che usa spesso queste parole “gentili”? Chi di noi le utilizza spesso può alzare
la mano. Raccontiamoci quando ricordate di averle usate… Perché è importante usare le
“parole gentili”? Portiamo gli alunni a riflettere sull’ importanza di una buona abitudine
com’ è il ringraziare, senza pretendere in cambio qualcosa… come fa la nostra mamma
che cura la nostra casa, il nostro abbigliamento,… come fa il papà che va a lavorare per
guadagnare quanto basta per comprare da mangiare e da vestire a noi, alla famiglia,…
senza chiedere il nostro “grazie”, ma solo accontentandosi di vedere il nostro sorriso, il
nostro crescere quotidiano, la nostra felicità. Riflettiamo con i bambini sul fatto che è molto
importante essere responsabili delle scelte che si fanno, anche quelle apparentemente
piccole come il dire o non dire una semplice “parolina gentile”.
E facciamo loro notare che chi sa utilizzare nel momento giusto le parole gentili è capace
di vivere bene con gli altri e con se stesso.
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Chiediamo poi ai ragazzi se conoscono altre parole “gentili” e mentre loro le esprimono
una alla volta, noi le scriviamo in colonna alla lavagna (come numero dovrebbero essere
almeno la metà di quello degli alunni, per poter eseguire l’ attività finale).
Nella seconda parte della lezione possiamo realizzare la drammatizzazione del racconto
ascoltato, utilizzando 2 disegni del viso dei personaggi ognuno delle dimensioni di un
foglio A4 (avendo cura di tagliare sulla linea della bocca) e 2 strisce con le parole “grazie”
(o “per piacere” o altra simile), il tutto plastificato in modo che non avvengano strappi
durante l’ entrata e l’ uscita delle parole stesse dalla bocca dei personaggi:
Per un’ ottimale risultato della drammatizzazione, le immagini dei personaggi andrebbero
applicati allo schienale di 2 seggiole della classe in modo che la loro bocca resti nello
spazio libero dello schienale stesso e gli alunni che si occuperanno di realizzare la
drammatizzazione dovranno posizionarsi dietro le seggiole. Ripetiamo il racconto insieme
ad alcuni alunni, che hanno il compito di fare i narratori, e gestiamo contemporaneamente
gli altri 2 alunni che, stando dietro le seggiole animano le 2 “paroline gentili”.
Per quanto riguarda le parole, dopo aver provveduto a plastificarle, dovemmo riuscire ad
attaccarle ad un pezzo di cannuccia da bibita, per facilitare l’ entrata e l’ uscita dalla bocca
dei personaggi.
In aggiunta, o in alternativa alla drammatizzazione, potremmo proporre l’ attività finale, a
coppie, del mimo di una delle parole elencate alla lavagna da far indovinare al resto della
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classe: quando i 2 alunni avranno mimato una delle “paroline gentili”, senza parlare
ovviamente, ma solo utilizzando la mimica del corpo, e i compagni l’ avranno indovinata, la
sottolineeremo, così che le coppie successive scelgano una nuova “parola gentile”.
Come ultima attività invitiamo i ragazzi a disegnare la copertina della prima pagina del
quaderno: un fiore con petali grandi o un sole con grandi raggi,… per potervi scrivere
dentro tutte le parole gentili che insieme abbiamo pensato (ed eventualmente mimato) e
sotto il gambo del fiore, al posto delle radici li invitiamo a scrivere QUADERNO DI
RELIGIONE CATTOLICA - CLASSE 4^ - A.S. 200.. (se il quaderno è nuovo, dovrebbero
scrivere anche il loro nome).
VALENZA EDUCATIVA: ricordare buone abitudini per affrontare bene un nuovo anno
scolastico. L’ IRC contribuisce a rafforzare nell’ alunno la conoscenza delle regole per
vivere bene.
2° incontro (4 ore)
materiale: la “parolina gentile” grazie tradotta in varie lingue - Libri sacri delle 5 grandi
religioni del mondo contraddistinti da un colore (disegnate su 5 fogli A4, con ben in
evidenza il loro nome: TANAK, BIBBIA, CORANO, VEDA, TRIPITIKA)
b) Le regole per vivere bene
Riprendiamo coi ragazzi l’ insegnamento del racconto letto la lezione precedente e
spieghiamo loro che le “parole gentili” non le conosciamo solo noi, solo in questa scuola,
solo nella nostra famiglia, solo nel nostro paese o città, solo in Italia, solo in Europa, ma
sono conosciute in tutto il mondo, magari pronunciate in modo diverso (se le conosciamo
gliele possiamo far sentire). Ricordiamo loro che usare le parole gentili vuol dire saper
vivere bene con gli altri e noi stessi.
Continuiamo poi a spiegare che in ogni parte del mondo c’è un Libro Sacro che esprime
quali sono i modi per vivere bene con gli altri e presentiamo loro le copertine dei Libri Sacri
che abbiamo preparato, colorate diversamente in modo da poter poi associare ad ogni
religione un colore:
CORANO
TANAK
(alcune immagini tratte da “UN DONO PER TE” – Elledici)
Possiamo poi continuare chiedendo: sappiamo leggere i nomi dei Libri Sacri? (E insieme
ci proviamo) Avete già sentito questi nomi? Delle 3 religioni che conosciamo (se l’ anno
precedente hanno affrontato la storia del popolo ebraico conoscono il nome delle religioni
monoteiste), qual è il loro Libro Sacro? Indichiamo loro anche qual è il Testo Sacro per i
buddisti e quello per gli induisti.
Leggiamo ora, sul libro di religione, la parte informativa sui Testi Sacri delle religioni
soffermandoci a riflettere sulle eventuali citazioni che invitano alla pace o consegniamo
loro questa scheda (tratta da “IL GERMOGLIO”- Theorema) invitandoli a prendere 5
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pastelli, dello stesso colore dei testi sacri appena presentati, per sottolineare le “parole
gentili della pace”:
Conversiamo sull’importanza per ogni religione d’ avere un Testo Sacro nel quale i fedeli
trovano le risposte e le indicazioni per vivere bene.
Sul quaderno, incolliamo la scheda consegnata da noi, se l’ abbiamo utilizzata, e
spieghiamo ai ragazzi che schematizzeremo le caratteristiche delle grandi religioni,
utilizzando una pagina per ogni religione (anche il Cristianesimo).
Proseguiamo invitandoli a scrivere il nome di una religione come titolo (utilizzando il colore
di riconoscimento) e poi, in ordine, i dati corrispondenti alla religione stessa, che
detteremo:
- il Testo Sacro (eventualmente, se la frase è stata letta sul libro di religione si può
riscrivere);
- l’indicazione monoteista / politeista / senza un Dio;
- nome del fondatore;
- le regole per vivere bene (comandamento dell’amore - 10 comandamenti - 5
pilastri,…di seguito allego le più difficili da trovare nei Tripitaka e nei Veda);
- i simboli con i loro significati in chiusura della pagina.
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Durante tutto il percorso facciamo notare agli alunni come in tutte le religioni vi sia il
desiderio di pace.
VALENZA EDUCATIVA: scoprire che nel mondo tutte le persone di buon cuore vogliono la
pace. L’ IRC favorisce nell’ alunno un atteggiamento di apertura e di rispetto verso ogni
persona, nonché la disponibilità alla convivenza pacifica con tutti, introducendo un cultura
di pace universale.
3° incontro (2 ore)
materiale: prepariamo le seguenti cose che saranno colorate dai ragazzi durante l’ attività,
1 cartellone con preparato il titolo in lettere doppie LE GRANDI RELIGIONI – 5 foglietti
con scritto ognuno il nome di una religione che stiamo affrontando – 5 foglietti con il
simbolo delle religioni – 5 foglietti con disegnati ognuno un Libro Sacro (si può utilizzare la
scheda del 2° incontro) – 5 foglietti con il nome d el Libro Sacro
c) Simboli e significati delle religioni
Ripassiamo coi ragazzi le nozioni principali conosciute nelle lezioni precedenti, utilizzando
i foglietti da noi preparati, possiamo pescarli a caso da una scatola oppure averli già
predisposti in ordine divisi per religione.
Iniziamo il cartellone (occupandone la metà sopra): diamo ad ogni alunno un foglietto con
il compito di colorare a pastello, eventualmente i foglietti non bastassero due ragazzi si
occupano di colorare il titolo del cartellone.
Man mano che terminano e ritiriamo il loro prodotto, poniamo alcune domande per
verificare se riescono ad associare le religioni ai loro Testi Sacri e ai simboli.
Poi consegniamo una scheda riassuntiva da attaccare sul quaderno (tratta da “IL
GERMOGLIO” – Teorema), facendo scrivere agli alunni sotto ogni colonna qual è la
religione corrispondente agli indizi e invitandoli a colorare rispettando i colori con cui
abbiamo identificato i Testi Sacri e i simboli le diverse religioni:
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Quando tutti avranno terminato il loro compito, insieme allestiremo il cartellone mettendo
in colonna i dati preparati, occupando la metà sopra del cartellone:
LE GRANDI RELIGIONI
EBRAISMO
LIBRO
Nome del LIBRO
SIMBOLO
ISLAMISMO
LIBRO
Nome del LIBRO
SIMBOLO
CRISTIANESIMO
LIBRO
Nome del …
SIMBOLO
INDUISMO BUDDISMO
LIBRO
LIBRO
Nome del … Nome del ...
SIMBOLO
SIMBOLO
VALENZA EDUCATIVA: favorire negli alunni un atteggiamento di rispetto verso le altre
tradizioni. L’ IRC conduce l’ alunno al rispetto e alla conoscenza di altre forme religiose
intese come espressioni della libertà umana.
4° incontro (2 ore)
materiale: racconto “Riso e bacchette” (leggenda cinese, tratta da LA MORALE DELLA
FAVOLA, a cura di L. Vagliasindi) – 2 lunghe bacchette – 2 caramelle incartate –
eventuale libro sui significati dei nomi
d) Bene e male
In classe disponiamo gli alunni come se fossero commensali ad uno stesso tavolo, seduti
sulle sedie, su due file, una di fronte all’ altra, ma non troppo vicine, e li invitiamo
all’ ascolto della leggenda:
UN MANDARINO CINESE, MENTRE SI AVVIAVA AL PARADISO CUI ERA DESTINATO,
EBBE VOGLIA DI VISITARE L’ INFERNO.
FU ACCONTENTATO E CONDOTTO AL SOGGIORNO DEI DANNATI: UN’ AULA
IMMENSA, TAVOLE IMBANDITE SU CUI FUMAVA IL CIBO NAZIONALE: IL RISO, IL
DILETTO E BENEDETTO RISO.
ATTORNO ALLE TAVOLE SEDEVANO INNUMEREVOLI PERSONE, CIASCUNA
MUNITA DI BACCHETTE DI BAMBU’ PER PORTARE IL RISO ALLA BOCCA.
OGNI BACCHETTA ERA LUNGA 2 METRI E DOVEVA ESSERE IMPUGNATA
ALL’ ESTREMITA’. MA, DATA LA LUNGHEZZA DELLA VERGA, I COMMENSALI
TENTAVANO INVANO DI NUTRIRSI: PER QUANTO SI AFFANNASSERO, NON
RIUSCIVANO A PORTARE IL CIBO ALLA BOCCA.
COLPITO DA QUESTO SPETTACOLO DI INEDIA NELL’ ABBONDANZA, IL
MANDARINO PROSEGUI’ IL SUO CAMMINO VERSO IL SOGGIORNO DEI BEATI.
MA QUALE FU LA SUA SORPRESA NEL CONSTATARE CHE IL PARADISO SI
PRESENTAVA IDENTICO ALL’ INFERNO: TAVOLE IMBANDITE, VASSOI ENORMI DI
RISO FUMANTE, DA MANGIARSI CON BACCHETTE DI BAMBU’ LUNGHE 2 METRI,
IMPUGNATE AD UNA ESTREMITA’.
L’ UNICA DIFFERENZA STAVA NEL FATTO CHE CIASCUN COMMENSALE, ANZICHE’
IMBOCCARE SE STESSO, DAVA DA MANGIARE AL COMMENSALE DI FRONTE:
DIMODOCHE’ TUTTI AVEVANO MODO DI NUTRIRSI.
Al termine del racconto poniamo alcune domande per verificare la comprensione del
testo: cosa c’è da mangiare all’ Inferno? Cosa vede il protagonista all’ Inferno? Come sono
le persone all’ Inferno? Cosa c’è da mangiare in Paradiso? Cosa vede di diverso il
protagonista? Come sono le persone in Paradiso?
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Invitiamo i ragazzi alla drammatizzazione del racconto (servono solo 2 lunghe bacchette e
una caramella agganciata alle estremità… si divertono da matti!): essi dovrebbero fingere
d’ essere alla mensa dell’ Inferno, dove chi ha la bacchetta tenta invano di cibarsi e poi,
quando tutti con ordine hanno provato, dovrebbero fingere d’ essere alla mensa del
Paradiso dove offrono il cibo ad un compagno (tutti devono ricevere “la caramella” perché
in Paradiso c’è attenzione per tutti), proviamo così a far loro intuire l’ importanza della
condivisione.
Dialoghiamo di nuovo sui comportamenti dei personaggi del Paradiso e agganciamo i
comportamenti positivi all’imminente festa dei Santi (1° Novembre): iniziamo una
conversazione sulle caratteristiche che loro pensano di un Santo. Chiediamo: cosa vuol
dire essere Santi? Cos’ è la santità? Sarà difficile diventare Santi? Ognuno di noi può
aspirare alla santità? Perché?… Aiutiamo gli alunni a capire che tutti possiamo essere
Santi ascoltando e imitando l’ esempio che Gesù Cristo ci ha mostrato.
Giovanni Bosco, parlando della santità, diceva così: “La tua mamma, quando prepara un
dolce, mescola gli ingredienti necessari seguendo una ricetta. Anche per diventare santi
bisogna seguire una ricetta. Ci son tre ingredienti. Il primo è l’ allegria: scaccia dalla mente
tutto ciò che ti turba e ti toglie la pace. Il secondo è fare bene il proprio dovere: così
facendo ogni giorno si deve studiare e pregare. Il terzo è fare del bene agli altri: aiuta i tuoi
compagni, anche se ti costa fatica”.
Proponiamo un brainstorming sulla figura del Santo, facendo loro queste domande: sapete
dirmi cosa ha fatto una persona per essere nominata “Santa”? Quali sono gli atteggiamenti
che caratterizzano un persona “Santa”? Cosa ci insegna un “Santo”?… quindi a pagina
nuova del quaderno scriviamo in mezzo la parola SANTO e man mano che essi, a turno,
esprimono la loro caratteristica tutti la scrivono nello spazio circostante.
Oppure invitiamo gli alunni ad incollare la seguente scheda sul quaderno intitolandola “Ho
il nome di un Santo” e utilizzando un libro con i significati dei nomi, a turno gli alunni
cercano il loro nome e tutti aggiungono sulla scheda i dati:
Prima di fare quest’ ultima scheda accertiamoci che i nomi di tutti gli alunni compaiano nel
libro.
VALENZA EDUCATIVA: scoprire che gli atteggiamenti di rispetto, amore, aiuto,…
possono portare tutti alla santità. L’ IRC consente all’ alunno di intuire qual è la via indicata
da Gesù per raggiungere il suo Regno.
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5° incontro (2 ore)
materiale: immagini e video sui riti funebri delle grandi religioni
e) La morte nelle religioni
Partendo dalla leggenda: “Riso e bacchette” conversiamo con i ragazzi sulle loro idee di
Paradiso e Inferno, ponendo alcune domande: cosa sapete voi dell’ Inferno? E del
Paradiso? Ascoltiamo e lasciamo che ognuno si esprima liberamente.
In questa fase molto delicata, in quanto facilmente gli alunni ci interrogheranno su tutti i
loro dubbi e paure riguardo alla morte e alla vita dopo la morte, ritengo necessario che
l’insegnante abbia almeno delle conoscenze basilari riguardo all’argomento, per esempio
cosa dice Gesù del Paradiso e dell’ Inferno, cosa dice la Chiesa… e soprattutto riesca a
fare discorsi sulla morte con senso di speranza e amore per la vita (riflettendo con gli
alunni anche del significato della festa dei morti del 2 Novembre).
Facciamo inoltre conoscere ai ragazzi quali sono gli usi, le credenze, le tradizioni dei fedeli
delle religioni del mondo, affrontate nelle lezioni precedenti, sulla morte e sulla vita dopo la
morte anche attraverso semplici filmati.
Possiamo inoltre prevedere che, data l’imminente festa di Halloween, facciano domande
particolari, è quindi consigliabile sapere qualcosa anche della festa in questione (tratto da
L’ ORA DI RELIGIONE – Elledici – Ottobre 2000):
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Sul quaderno dopo la data e il titolo: LA MORTE NELLE RELIGIONI, dettiamo un breve
testo che illustri di ogni religione le tradizioni legate alla morte, ad es.:
INDUISMO: secondo gli indù si muore per rinascere. A seconda delle azioni, si rinascerà
(reincarnazione) in una forma di vita superiore o inferiore. Gli indù credono che l’ anima è
immortale e si reincarna continuamente, finchè, raggiunta la purificazione incontra
BRAHAMAN (cioè l’ ANIMA DELL’ UNIVERSO).
Dopo la morte il corpo viene cremato e le sue ceneri raccolte, se possibile, vengono
sparse nel Gange, o in un altro fiume sacro, o nel mare.
BUDDISMO: i buddisti cercano di raggiungere la felicità eterna seguendo gli insegnamenti
del Buddha. Il luogo dove saranno riunite le anime è il NIRVANA: cioè uno stato di pace
dei sensi, lontano dalle passioni e dal desiderio delle cose terrene. Dopo la morte l’ anima
entra in un altro corpo: vivendo la vita nel giusto, il buddista acquista il karma e nasce
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nella vita successiva in una sfera più alta, mentre se vive una vita nella malvagità,
rinascerà in una sfera inferiore.
Dopo la morte il corpo viene cremato e si celebra una cerimonia funebre ricca di
preghiere perché l’ anima del defunto trovi la pace.
ISLAMISMO: i musulmani di fronte al loro unico Dio Allah, Creatore e Giudice, si
sottomettono e si affidano alla sua guida (benevolenza), accettando la morte come parte
del disegno di Dio sulla vita dell’ uomo.
Dopo la morte il corpo riceve le abluzioni (lavanda per la purificazione) e viene avvolto in
un sudario; dopodiché vengono recitate la preghiere che affermano la potenza di Dio sulla
vita e sulla morte e il corpo viene seppellito.
Il Corano afferma che ci sarà un giorno del Giudizio dove Allah manderà coloro nei quali il
bene ha superato il male in PARADISO, gli altri saranno condannati alle fiamme.
EBRAISMO: gli ebrei credono nella resurrezione dei morti. Dopo la morte il corpo viene
seppellito il più presto possibile in una terra ebraica consacrata. Il corpo viene lavato, unto
di unguenti e avvolto in un drappo bianco. Sopra la tomba vengono poste grosse pietre
tonde.
Uno dei principi fondamentali dell’ ebraismo dice che JHWH, nella vita dopo la morte,
ricompensa i giusti e punisce i malvagi.
CRISTIANESIMO: i cristiani fondano la loro fede in Cristo risorto, vincitore della morte.
Dopo la morte i parenti del defunto partecipano al rito funebre, nel quale si affida l’ anima
al giudizio di Dio.
Dopo la morte c’ è un’ altra vita: in PARADISO, cioè vicina a Dio o all’ INFERNO, cioè
distante da Dio e dai fratelli.
La Bibbia afferma che come Cristo anche i cristiani risorgeranno, con un corpo
“trasformato”, un “corpo glorioso”.
VALENZA EDUCATIVA: porre interrogativi e speranze sul futuro e la vita oltre la morte.
L’ IRC aiuta l’ alunno a capire che il desiderio di vita eterna dell’ uomo si scontra con
l’ esperienza della morte e che ogni religione decodifica il tema della morte attraverso
feste e tradizioni.
6° incontro (4 ore)
materiale: testi della Creazione nei Veda e nel Corano.
f) Creazione nelle religioni
Ripassiamo oralmente la Creazione nella Bibbia.
Comunichiamo agli alunni che leggeremo insieme anche la Creazione come è presentata
nei diversi Libri Sacri delle grandi religioni.
Iniziamo dall’ Induismo e consegniamo ad ognuno il testo facendolo incollare sul quaderno
(tratto da “LE RISORSE” – PIEMME Scuola):
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Analizziamo il testo con gli alunni e lo dividiamo in sequenze proponendo di lavorare a
coppie per creare un libretto: ad ogni coppia assegniamo una sequenza della Creazione
alla quale devono associare un disegno, utilizzando varie tecniche (collage, pop-up,…) e
vari materiali (cartoncino, carta velina, domo-pack,…). Importante è ricordarsi di
consegnare il foglio base, di uguale misura per tutte le coppie in modo da poterli poi
rilegare per comporre un libro.
La prima coppia che finisce si occuperà di realizzare la scritta sulla copertina del libretto:
LA CREAZIONE SECONDO L’ INDUISMO.
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Quando le coppie terminano il loro lavoro, completano l’ attività proposta dalla scheda col
testo della Creazione.
Nel secondo incontro leggiamo anche il testo della Creazione nel Libro Sacro dell’Islam
tratto da “LE RISORSE” – PIEMME Scuola):
Analizziamo il testo e lo dividiamo in sequenze. Proponiamo di nuovo un’ attività a coppie
per creare un nuovo libretto: gli alunni disegnano, ritagliano, incollano,… con varie
tecniche (collage, pop-up,…) e vari materiali per rappresentare le sequenze stabilite.
La prima coppia che termina il lavoro si occupa di realizzare la copertina del libretto: LA
CREAZIONE SECONDO L’ ISLAM.
Tutta l’ attività può essere suddivisa diversamente sulla classe a seconda del numero di
alunni: con classi poco numerose è ottimale la proposta sopra descritta, ma se la classe
raggiunge il numero di 20 alunni o più, è preferibile fare le letture dei due testi e l’ inizio dei
lavori a coppie nella stessa lezione e rimandare nella seconda lezione il termine dei libretti.
Il tempo utile è pressoché lo stesso.
Ecco un lavoro che gli alunni della classe 4^ di Credera hanno prodotto nell’ a.s. 2007/08:
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VALENZA EDUCATIVA: scoprire ciò che i Libri Sacri dicono a proposito della Creazione.
L’ IRC apre l’ alunno al confronto critico verso le verità delle diverse religioni sottolineando
come l’ uomo cerchi risposte di senso alle proprie domande di vita.
7° incontro (2 ore)
materiale: poesia “Donare un sorriso” di P. J. Faber – la parola PACE tradotta in varie
lingue e scritta su dei foglietti, uno per ogni alunno – cartellone iniziato precedentemente
g) Un sorriso per la pace
Se abbiamo provveduto a rilegare i libretti possiamo rileggere i testi della Creazione e
visionare insieme agli alunni il loro bel lavoro di gruppo, condividendo difficoltà e
soddisfazioni.
Spieghiamo ai ragazzi che oggi concluderemo il nostro piccolo percorso nei Testi Sacri
delle religioni con una poesia che ci invita a riflettere: leggiamo lentamente “Un sorriso per
la pace”.
Li invitiamo quindi a preparare il quaderno a pagina nuova, a scrivere il titolo e l’ autore
della poesia e a scriverla (o ad incollare il testo che gli consegneremo):
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Dialoghiamo con loro sul significato che il poeta vuole esprimere.
Proponiamo di sottolineare le “parole gentili” e chiediamo loro il motivo della loro scelta:
perché sottolineiamo questa parola? Cosa ti ricorda? Quando viene usata? Da chi?
Portiamo gli alunni a riflettere sul fatto che tutte le religioni insegnano la pace e diamo ai
ragazzi un biglietto con la traduzione di “pace” in una lingua del mondo.
Invitiamo la classe a terminare il cartellone: aggiungiamo nella metà lasciata libera la
dicitura “ TUTTE LE RELIGIONI CERCANO LA ” e consegniamo ad ognuno un foglietto
sul quale realizzeranno la parola PACE con la scrittura e le decorazioni che preferiscono,
ognuno in una lingua diversa.
Man mano che terminano applicano i foglietti sotto la dicitura.
Mentre realizzano le parole PACE scriviamo alla lavagna delle domande alle quali gli
alunni risponderanno sul quaderno, dopo il testo della poesia:
- “Chi ti ha sorriso per primo oggi?”
- “Tu, a chi ami sorridere?”
- “A chi fai fatica a sorridere?” (senza pretendere un nome, può essere una risposta
generica, ad esempio: “Chi mi scherza”)…
- “Il sorriso spesso aiuta a fare la pace con qualche amico, aiuta a conoscere
qualcuno di nuovo, aiuta a farsi perdonare per un pasticcio. Pensa a quando ti è
capitato uno di questi eventi, raccontalo e disegna una scena”.
VALENZA EDUCATIVA: comprendere che la pace non è fatta di grandi gesti e di grandi
parole. L’ IRC guida l’ alunno a comprendere ed interiorizzare che i piccoli gesti concreti
aiutano la pace a germogliare in tutti gli ambienti in cui viviamo.
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