Un raro “calcolatore”, del 1922, per analisi del sangue: “The Marbel

Un raro “calcolatore”, del 1922, per analisi del sangue:
“The Marbel Blood Cell Calculator”
Nicola Marras è un appassionato collezionista di varie cose (http://www.nicolamarras.it) e
possiede in particolare una piccola ma sostanziosa raccolta di calcolatrici meccaniche
(http://www.nicolamarras.it/calcolatoria/index.html). Egli non si limita ad una semplice
esposizione di fotografie degli oggetti in suo possesso, ma tratta anche della storia degli strumenti
di calcolo. Qualche tempo fa, aveva gentilmente chiesto se potevamo inserire il collegamento al
suo sito nella nostra pagina dei links e lo abbiamo accontentato con piacere (V. Note del Curatore
del 3 giugno 2011 su questo sito) visto l’interesse delle sue pagine e la rarità di alcuni suoi pezzi.
Marras ci ha successivamente inviato una completa documentazione fotografica di un
“calcolatore” in suo possesso, brevettato nel 1922, dedicato al conteggio delle cellule presenti in
campioni di sangue esaminati al microscopio (molto probabilmente un pezzo unico).
In realtà questo oggetto dovrebbe far parte di un museo della storia della medicina, più che di
quello dedicato alla storia della Fisica Medica, e inoltre non è una macchina di calcolo in grado di
compiere operazioni bensì un particolare tipo di addizionatrice dedicata. Tuttavia a motivo del suo
funzionamento piuttosto elaborato e della denominazione di “calculator”, essa può porsi
giustamente, seguendo la cultura dell’epoca in cui fu concepita, nell’ambito degli strumenti di
calcolo meccanico destinati a facilitare l’elaborazione di dati numerici a scopo diagnostico.
Ci limiteremo a descrivere il funzionamento di questo piccolo testimone del nostro passato nella
sua applicazione più semplice, quella del calcolo percentuale di cellule di vario tipo in particolare
di cinque tipi di cellule (linfociti, basofili, eosinofili, ...), rinviando alla documentazione sotto
allegata chi fosse interessato a maggiori approfondimenti.
Nel conteggio delle cellule al microscopio, senza l’aiuto di questo dispositivo, il lettore dei
campioni doveva contare visivamente le cellule di vario tipo, trascrivendone il numero su di un
foglio, per calcolarne alla fine la presenza percentuale. Per far questo, doveva, di volta in volta
distogliere lo sguardo dall’oculare, trascrivere il numero di cellule trovate per ogni tipo, sommare
alla fine il numero totale dei conteggi e calcolare la percentuale di cellule presenti per ogni tipo. In
questa sequenza di operazioni, l’osservatore doveva pertanto distogliere continuamente lo
sguardo dall’oculare del microscopio, rischiando facilmente di confondersi nel riprendere i
conteggi tra cellule già rilevate e quelle ancora da rilevare.
La soluzione proposta da questo dispositivo è abbastanza semplice: predisporre in un unico
oggetto, da tenere a portata di mano accanto al microscopio, una serie di tanti addizionatori
meccanici quanti sono i tipi di cellule di interesse. Il dispositivo prevede otto tasti, di cui i cinque
più a destra per i tipi di analisi più comuni; a sinistra del dispositivo, un contatore totalizzatore
avanzava di una posizione ogni volta che veniva premuto un tasto qualsiasi. L’operatore doveva
solo appoggiare le cinque dita della mano destra sui tasti corrispondenti ai cinque tipi di cellule
(memorizzandone la posizione per ogni dito). Man mano che riconosceva un tipo di cellula,
premeva il tasto corrispondente senza distogliere lo sguardo dall’osservazione. Quando il
totalizzatore contava cento unità, suonava un campanellino: a questo punto il numero
dell’addizionatore presente sotto ogni tasto indicava direttamente la percentuale di cellule trovate
per ogni tipo.
Se voleva, l’osservatore poteva proseguire oltre le 100 unità osservate, fidandosi solo del
campanellino: se per esempio questo aveva suonato per tre volte, segnalando 300 conteggi, per
ottenere le percentuali doveva dividere per 3 i numeri segnalati sotto ogni tasto.
Poiché la registrazione doveva proseguire alla “cieca” suppongo che venisse attivato uno “stop”
non appena uno qualsiasi dei contatori sotto i tasti avesse raggiunto il numero “99” (visto che si
tratta di contatori a due cifre). In questo caso le percentuali dovevano venir calcolate
manualmente, considerando il totale dei conteggi effettuati e memorizzati nel totalizzatore a
sinistra.
Ci sentiamo in dovere di ringraziare Nicola Marras sia per averci segnalato questo raro oggetto, sia
per la ricca documentazione allegata: infatti è ambizione di questo Museo di consentire a tutti gli
interessati di osservare on-line oggetti che hanno “costruito” la strada del nostro progresso
tecnologico e scientifico; ma non solo: quando possibile, offrire l’occasione di poterne esaminare,
ed eventualmente studiare approfonditamente, anche la struttura ed il funzionamento.
18/07/2011
Mario Reggio