Conventi e Monasteri fra tutela e riuso

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Conventi e Monasteri fra tutela e riuso
In seguito alla soppressione delle corporazioni religiose dopo l’Unità d’Italia, vasti spazi furono
adattati alle esigenze delle amministrazioni del nuovo Stato Italiano. Buona parte dei complessi
furono adibiti a sede di servizi pubblici: uffici, scuole e caserme.
Note e bibliografia
1) Il presente articolo è uno degli aspetti trattati, in tema di tutela e riuso, nella tesi di dottorato: Rosangela Antonella SPINA
Cessione di fabbricati monastici per la pubblica utilità. Problematiche delle trasformazioni d’uso di conventi e monasteri a
Catania dopo l’Unità d’Italia, Facoltà di Ingegneria XVI ciclo, tutor prof. Corrado Fianchino.
2) A. SINDONI, L’eversione dell’asse ecclesiastico. In: «Storia della Sicilia» vol. 9, Napoli, Soc. Ed. Storia di Napoli e della Sicilia
1977. Viceversa, la Sicilia risultava al settimo posto per rendita di beni immobili dagli enti ecclesiastici. I dati sono comunque
discordanti. Cfr. S. CUCINOTTA, Sicilia e siciliani: dalle riforme borboniche al “Rivolgimento” piemontese: soppressioni.
Messina Ed. siciliane 1996.
3) E. PATERNÒ CASTELLO Duca di Carcaci, Descrizione di Catania e delle cose notevoli ne’ dintorni di essa. Catania 1841, p.
123 e 153. Si hanno: S. Giuliano con 30 monache e 15 educande, S. Benedetto con 37 e 19, SS. Trinità con 25 e 18, S. Placido con 23
e 20, S. Chiara con 23 e 14, S. Agata con 27 e 13. E aggiunge:
I sei monisteri che attualmente esistono arrecano giovamento non lieve alla religione col pubblico culto che vi sostengono, alla
indigenza con le elemosine che vi largiscono, alla società con la educazione che apprestano alle fanciulle di ceto nobile.
Per lo stato dei 16 conventi maschili si ha: Benedettini con 42 padri, 14 novizi, 24 fratelli; Agostiniani rispettivamente con 15, 14, 5;
Carmelitani con 8, 3, 4; Minori Conventuali con 26, 18, 12; Domenicani con 8, 18, 2; Minori Osservanti con 13, 18, 5; Paulini con
10, 18, 2; Cappuccini con 24, 8, 18; S. Caterina dei Domenicani con 11, 8, 3; Francescani del Terzo Ordine con 4, 8, 1; Indirizzo
dei Carmelitani con 14, 8, 4; Chierici Regolari Minori con 12, 8, 8; Minori Riformati con 20, 5, 14; Teresiani con 2, 5, 1; Chierici
Ministri degli Infermi con 5, 4, 2; Filippini con 4, 4, 2.
4) Pasquale CASTORINA, Cenno storico sui monasteri di Catania, con un elenco di tutte le sue chiese, conventi, case
religiose… Catania 1864, p. 9. S. Placido, S. Giuliano, S. Benedetto, SS. Trinità, S. Agata, S. Chiara.
5) Guida letteraria, scientifica, artistica, amministrativa e commerciale di Catania. (Antichità, edifici, chiese e monasteri).
Capitolo: “Chiese e monasteri”. Catania Nicolò Giannotta 1883, pp. 289 – 290. “Elenco di amministrazioni diverse”: Prefettura e
Amministrazione provinciale, ex convento dei Minoriti. Amministrazione finanziaria e Intendenza di Finanza, ex convento
Nuovaluce. Ricevitoria del Registro e del Bollo, Ricevitoria Successioni, del Demanio e della Conservazione delle Ipoteche, Ufficio
centrale di Questura, Circolo d’Assise, ex convento S. Francesco d’Assisi. Comando 18° Distretto militare, ex Carmelitani.
Amministrazione giudiziaria e pretura urbana, ex Crociferi.
6) I conventi acquisiti furono: Minoriti, S. Placido, S. Giuliano, Minoritelli, S. Chiara, S. Agata La Vetere, Cappuccini, S.
Nicolella, Crociferi, S. Domenico, S. Agostino, S. Caterina, S. Agata, Indirizzo, Trinità, Benedettini, Carmine, S. Maria di Gesù,
S. Francesco di Paola, S. Teresa, S. Francesco d’Assisi, Abazia di Nuovaluce.
7) Archivio Storico Diocesi Catania (ASDC), Fondo Religiosi e Religiose. b. n. 19.
8) Luciano PATETTA, L’architettura dell’eclettismo. Fonti, teorie, modelli 1750 – 1900. Mazzotta Milano 1975.
9) Archivio Centrale Stato Roma (ACSR), Ministero Pubblica Istruzione, busta 3. 16 gennaio 1869. “Nota degli edifizi
monumentali già appartenenti agli Enti morali religiosi aboliti dalla legge del 15 agosto 1867. Catania. Monastero e chiesa dei
Benedettini di S. Nicolò in Catania. Il Convento eretto nel 1558 nel disegno del P. Valeriano De Franchis catanese. La chiesa fu
edificata nel 1700 ed è opera dell’architetto Giambattista Contini. Si il convento come la chiesa e per l’architettura e per le opere d’arte
che vi si ammirano sono d’importanza monumentale. Casa e chiesa dei PP. Minoriti a Catania. Edifizi ragguardevoli per belle e
maestose forme architettoniche e per dipinti e marmi. Chiesa del Monastero di S. Agata in Catania. Sontuoso edifizio disegnato dal
Vaccarini ed innalzato nel 1720. Chiesa del Monastero di S. Benedetto in Catania. Ha belle dipinture a fresco nella volta; è ricca di
marmi, stucchi e dipinti. Chiesa del Monastero di S. Giuliano in Catania. Eretta per disegno del Palazzotto, valente architetto
catanese, nel secolo passato. Sono notevoli gli altari per la preziosità delle pietre. Non ha pregevoli dipinti. Chiesa di S. Placido in
Catania. Pregiata l’architettura, per stucchi e dorature, e particolarmente per alcuni dipinti della scuola moderna. Chiesa di S. Maria
di Gesù in Catania. Vi ha una cappella di architettura gotica: la porta, attribuita al Gagini, è opera pregevolissima del tardo XVI. In
una nicchia ammirasi un mezzo busto in marmo di Alvaro Paternò, il qual lavoro alcuni attribuiscono al Gagini stesso, e altri vogliono
sia del Buonarroti. Nell’Orto del Convento esiste un antico ipogeo, prezioso avanzo dell’arte greca”.
10) ACSR, Ministero Pubblica Istruzione, Busta n. 11, fasc. 27.
11) Bernardo Gentile CUSA, Studio del Piano Regolatore pel risanamento e per l’ampliamento della Città di Catania,1880, p.
448– 449 alla voce Caserme.
12) ASDC, Fondo Religiosi, Corporazioni emminili b. 37.
13) Sessione straordinaria del Consiglio Comunale di Catania. Verbale n. 16 del 12 dicembre 1914. Archivio Storico Comune
Catania. Municipio di Catania, Riordinamento delle scuole elementari e norme pei direttori didattici, Catania Galatola 1886.
14) Da ciò Gentile Cusa scrive all’Intendente di Finanza per sollecitare lo sgombero dell’asilo infantile Garibaldi dai corpi bassi
dell’ex Convento di Nuovaluce, destinati a contenere gli uffici di finanza. L’Intendenza risponde che non è suo compito scegliere le
destinazioni d’uso dei locali, delegando al Municipio la scelta più adatta. Tuttavia, quest’ultimo propone per l’asilo i corpi dell’ex
monastero di S. Placido, decisione accettata anche dalla Deputazione degli Asili .ASDC, Fondo Religiosi, C. F. 17.
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