IP/04/985 Bruxelles, 22 luglio 2004 Ricerca e prodotti farmaceutici: l’UE combatte gravi malattie con farmaci a base vegetale Un’équipe di ricercatori europei intende perfezionare le tecniche usate per produrre anticorpi e vaccini ottenuti dalle piante con l’obiettivo di prevenire e curare alcune gravi patologie umane, tra cui l’AIDS, la rabbia e la tubercolosi. L’idea è quella di usare colture geneticamente modificate per produrre medicinali a base vegetale. Pharma-Planta è un consorzio costituito da undici paesi europei e dal Sud Africa che, grazie a un finanziamento comunitario da 12 milioni di euro, intende produrre vaccini e altre terapie per combattere gravi patologie quali il virus dell’HIV/AIDS, la rabbia e la tubercolosi. Il progetto sarà guidato dall’Istituto Fraunhofer per la biologia molecolare e l’ecologia applicata di Aquisgrana (Germania), mentre la St George's Hospital Medical School di Londra (Regno Unito) sarà responsabile del coordinamento scientifico. I test clinici dovrebbero iniziare entro la fine del periodo di finanziamento nel 2009. Philippe Busquin, Commissario responsabile della ricerca, ha commentato a proposito di questo progetto comunitario: "La collaborazione interdisciplinare a livello europeo può favorire lo sviluppo di nuovi medicinali a base vegetale, che possono essere prodotti grazie ai recenti sviluppi della genetica vegetale. Il consorzio, costituito da 39 équipe di ricercatori provenienti da tutta l’Europa e dal Sud Africa, combinerà le competenze relative a vari ambiti interdisciplinari, tra cui l’immunologia e le scienze vegetali, per offrire concrete possibilità di successo in questo complesso settore ad alta tecnologia”. “Pharming” Il “pharming”, ovvero la produzione di farmaci a base vegetale, offre diversi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali. I metodi usati attualmente per le terapie in oggetto richiedono colture di cellule o microrganismi, tra cui i batteri, che comportano l’intervento di molti addetti specializzati, generano costi elevati e spesso producono un numero relativamente ridotto di prodotti farmaceutici. Le piante sono invece poco costose da coltivare e se vengono “modificate” con un gene destinato a produrre un determinato farmaco, possono produrre notevoli quantità di medicinali o vaccini a basso costo. Prime applicazioni concrete Il primo prodotto realizzato nel contesto di questo progetto integrato comunitario potrebbe essere un anticorpo per neutralizzare il virus dell’AIDS, probabilmente prodotto a partire dal mais. L’anticorpo potrebbe essere contenuto in una crema microbicida di facile utilizzo e servire a bloccare la trasmissione del virus dell’HIV. Un altro prodotto potrebbe essere un anticorpo monoclonale contro la rabbia da usare dopo la contrazione del virus. La rabbia è una patologia che continua a essere tra le principali cause di morte nei paesi in via di sviluppo e provoca 70 000 vittime all’anno. Controlli incrociati La produzione di prodotti farmaceutici a partire da piante geneticamente modificate sarà soggetta a controlli da parte di vari organi di regolamentazione, compresi quelli che disciplinano l’uso di organismi geneticamente modificati e la produzione di medicinali. Tra i compiti di Pharma-Planta rientrerà anche l’individuazione di metodi e luoghi sicuri per la produzione. Il consorzio deve ancora decidere quali piante utilizzare; tuttavia, tra i possibili candidati figurano il mais, il tabacco e i pomodori. Saranno privilegiati i vegetali che possiedono le proteine necessarie per produrre le cosiddette “biomolecole immunoterapeutiche”, reperibili in quantità sufficientemente elevate nelle sementi e facili da raccogliere. Per ottenere ulteriori informazioni sul progetto e un elenco delle istituzioni partecipanti consultare anche il sito http://www.pharma-planta.org. Per una sintesi del documento "Piante per il futuro", che presenta una panoramica delle biotecnologie vegetali in Europa fino al 2025, consultare il documento IP/04/801. 2