HALLOWEERD BREAK MICROBIOLOGIA GENERALE luciano castagna 1 Prefazione Il documento è diviso in tre sezioni. La prima sezione tratta i principali argomenti di microbiologia generale. Nella seconda sezione si considerano le tematiche della biologia molecolare. Nella terza e ultima sezione si analizzano le principali caratteristiche dei più comuni batteri di interesse alimentare . La parte di batteriologia è stata sviluppata con il prezioso contributo di Mattia Marrancone. Per quanto possa sembrare esaustivo è sempre consigliabile consultare unitamente a questo riassunto un testo di microbiologia e utilizzare questa presentazione esclusivamente come guida e come supporto di approfondimento. Castagna Luciano 2 MICROBIOLOGIA GENERALE STORIA DELLA MICROBIOLOGIA 1665:Robert Hooke pubblica la teoria della cellula 1684:Antony Van Lovelock inventa il primo microscopio ottico a 300 ingrandimenti e consente di visualizzare per la prima volta i microrganismi,di cui si ipotizzava l'esistenza (animacules). DIBATTITO SULLA TEORIA DELLA GENERAZIONE SPONTANEA Alcuni scienziati credevano che alcune forme di vita potessero essere generate spontaneamente da materia non vivente 1668:Francesco Redi verifica che le larve della mosca domestica comparivano in contenitori chiusi con garza e contenenti aria e non erano invece presenti in contenitori sigillati ermeticamente. Pasteur scopre che i microrganismi sono presenti su materia inanimata e possono essere distrutti mediante calore;scopre inoltre le tecniche di ASEPSI con cui prevenire l'accesso dei microrganismi ai nutrienti. 1765:Lazzaro Spallanzani dimostra che contenitori contenenti infusi organici sigillati ermeticamente e sottoposti a trattamento termico,rimanevano stabili per lungo tempo; a lievi fratture del vetro seguiva crescita microbica. 1805:Francois Appert scopre che alimenti deperibili sottoposti a trattamento termico e chiusi in contenitori ermetici, rimanevano stabili a temperatura ambiente per la distruzione dei microrganismi. 1861:Pasteur pone fine alle controversie con l'esperimento dei colli a becco di cigno:un brodo sterilizzato tramite riscaldamento rimaneva sterile fino a quando si evitava il contatto coi microrganismi;a contatto avvenuto seguiva crescita microbica. (1864):SCOPERTA DELLE SPORE E TYNDALLIZZAZIONE 1796:Jenner inocula il virus del Vaiolo in un bambino di otto ANNI, DOPO 45 GIORNI SI OSSERVAVA CHE,INFETTATO DALLO stesso virus,preso da un malato,non contraeva la malattia. (teoria dell'immunita' e scoperta della vaccinazione). 1860:Lister utilizza il fenolo per la disinfezione delle ferite chirurgiche (asepsi chirurgica). 3 1876:Koch scopre il Bacillus Antracis e correla la presenza di tale microrganismo alla manifestazione del Carbonchio Ematico. POSTULATI DI KOCH (1861) Criteri necessari a correlare la presenza di un dato microrganismo a una determinata malattia: 1)MICRORGANISMO EVIDENZIABILE IN OGNI CASO DI MALATTIA 2)MICRORGANISMO DEVE ESSERE ISOLATO IN COLTURA PURA 3)SE INOCULATO IN UN OSPITE RECETTIVO SANO DEVE RIPRODURRE LA MALATTIA 4)MICRORGANISMO DI PARTENZA ISOLABILE DA OSPITE INFETTATO SPERIMENTALMENTE 1883:Pasteur inventa i filtri da batteriologia Abble e Zeiss inventano lenti a immersione e lenti apocromatiche. 1931:Ernst Rushka inventa il microscopio elettronico. Berg dimostra che frammenti di DNA umano possono essere inoculati nel DNA batterico (DNA RICOMBINANTE). 1983:Scoperta del virus dell'HIV (Uman Immunodeficense Virus). 1997:Scoperta delle proteine infettanti (PRIONI),agenti eziologici di encefalopatie spongiformi. 2000:Botox 2002:Bioterrorismo 4 MICROSCOPIA MICROSCOPIO OTTICO IN CAMPO CHIARO E' il microscopio piu' usato nei corsi di microbiologia e biologia. Consiste in due serie di lenti(obiettivo e oculare) che definiscono l'immagine.La visualizzazione del campione avviene grazie alla differenza di contrasto tra il campione e il mezzo circostante,dovuta alla capacita' delle cellule di assorbire o disperdere in varia misura la luce. MICROSCOPIO OTTICO A CONTRASTO DI FASE Possiede la caratteristica di migliorare il contrasto tra cellula e mezzo circostante senza ricorrere alla colorazione. Le cellule hanno indice di rifrazione diverso da quello del mezzo circostante,quindi deviano parte dei raggi luminosi che le attraversano.La luce che attraversa il campione viene ritardata,un anello all'interno dell'obiettivo amplifica tale effetto,si ottiene un'immagine scura su sfondo chiaro. MICROSCOPIO OTTICO IN CAMPO SCURO Ha un potere di risoluzione maggiore dei precedenti,e' modificato in modo tale che la luce raggiunga il preparato trasversalmente;l'unica luce che raggiunge la lente e'quella dispersa dal campione che appare chiaro su sfondo scuro. Viene utilizzato per osservare i flagelli. MICROSCOPIO OTTICO A FLUORESCENZA Si utilizza nel caso di elementi che emettono fluorescenza. Se irradiati con luce di diverso colore danno all'oggetto un colore diverso da quello originale,a causa della presenza nella cellula di substrati fluorescenti(CLOROFILLA) o in seguito a colorazione con colorante fluorescente.Viene usato in microbiologia clinica a scopi diagnostici e in ecologia microbica. MICROSCOPIO OTTICO A CONTRASTO DI FASE INTERFERENZIALE (DIC) Utilizza un polarizzatore per produrre luce polarizzata che attraversa un prisma generando due fasci distinti,i quali, attraversato il preparato,entrano negli obiettivi e si condensano in uno solo.A causa di piccole differenze dell'indice di rifrazione tra le sostanze si crea un'interferenza. Tale effetto intensifica le differenze all'interno della cellula e consente di visualizzare nucleo,vacuoli,spore e granuli citoplasmatici,facendoli apparire TRIDIMENSIONALI. 5 MICROSCOPIO OTTICO A FORZA ATOMICA (AFM) Ha una visuale tridimensionale,simile a quella di un SEM,ma permette di semplificare la preparazione del campione,consente di osservare preparati a fresco,cosa impossibile per un microscopio elettronico.Una punta sottilissima viene posta molto vicino al campione da osservare,in modo tale che si stabiliscano forze repulsive deboli,che permettono di scandire il campione evidenziandone rilievi e avvallamenti.Le informazioni sono trasmesse a un computer che genera la corrispondente immagine. MICROSCOPIO OTTICO CONFOCALE A SCANZIONE LASER (CLSM) Simile a un AFM,utilizza un raggio laser come sorgente luminosa, il quale viene riflesso da uno specchio che lo dirige verso lo scanner.Il raggio laser illumina il preparato perpendicolarmente, cosi' da evidenziare,non solo gli strati superficiali(AFM),ma anche i piu'interni. I preparati vengono colorati con coloranti fluorescenti in modo da rendere visibili i diversi piani del preparato. MICROSCOPIO ELETTRONICO A TRASMISSIONE (TEM) La radiazione luminosa e'sostituita da un fascio di elettroni, le lenti sono costituite da elettromagneti.Il potere di risoluzione e' piu' elevato di quello dei microscopi ottici e consente di osservare anche strutture molecolari(PROTEINE-ACIDI NUCLEICI). Il fascio di elettroni non possiede elevato potere di penetrazione, occorre quindi tagliare la cellula in parti sottili per poterla osservare.Il preparato viene colorato con permanganato,acido osmico sali di uranio e piombo.Poiche' si tratta di elementi con elevato numero atomico,essi disperdono bene gli elettroni e aumentano il contrasto. MICROSCOPIO ELETTRONICO A SCANSIONE (SEM) Usato per visualizzare le parti piu' esterne della cellula in alternativa alla colorazione negativa.Il campione viene ricoperto di uno strato di metallo pesante.Un fascio di elettroni effettua la scansione del preparato e gli elettroni dispersi dal metallo vengono utilizzati per produrre l'immagine sullo schermo. 6 STRUTTURA TIPICA DI UN MICROSCOPIO OTTICO 7 TIPICO MICROSCOPIO OTTICO UTILIZZATO NEI LABORATORI DI MICROBIOLOGIA MICRORGANISMI PROCARIOTI ED EUCARIOTI Dei PROCARIOTI fanno parte batteri e archea:non hanno nucleo ma un nucleoide,il materiale genetico(DNA) e' sparso nel citoplasma.Non contengono steroli,e si riproducono per scissione binaria(la cellula madre e' uguale alla cellula figlia),hanno dimensioni minori rispetto agli eucarioti. Degli EUCARIOTI fanno parte protozoi alghe e miceti:hanno nucleo circondato da membrana contenente dei PORI nucleari,che trasportano I ribosomi prodotti nel nucleolo(parte interna del nucleo),a livello del citoplasma dove avviene la sintesi proteica.Contengono steroli (molecole atte a dare rigidita'alla cellula) e sono piu' grandi dei procarioti. 8 LA PARETE CELLULARE E' la struttura che circonda la membrana citoplasmatica.Conferisce stabilita' e morfologia alla cellula.La sua composizione determina il comportamento dei batteri rispetto alla COLORAZIONE DI GRAM.E' il bersaglio di molti antibiotici.Costituita da N-ACETIL GLUCOSAMINA, ACIDO N-ACETIL MURAMICO (mureina)e un glican-tetrapeptide costituito da aminoacidi che si alternano nelle forme D ed L. (L alanina,D glutamico,L lisina,D alanina).Nei gram negativi il terzo aminoacido del tetrapeptide e' sostituito dal DAP(acido diaminopimelico). La parete si forma tramite legami crociati tra il terzo aminoacido di un tetrapeptide e il quarto aminoacido del peptide adiacente. PARETE CELLULARE DEI GRAM POSITIVI Nei gram positivi circa il 90% della parete e' costituito da PEPTIDOGLICANO.La parete contiene inoltre ACIDI TEICOICI,ossia polimeri di glicerolo o ribitolo fosfato i quali conferiscono carica negativa alla superficie esterna e possono contribuire al passaggio di ioni.Si legano con un legame covalente al peptidoglicano.Acidi LIPOTEICOICI,si legano ai lipidi della membrana citoplasmatica.Nei gram+ il legame si instaura tra la L-LISINA di un peptide e la D-ALANINA terminale attraverso un ponte pentaglicinnico. L-ALANINA D-GLUTAMICO L-LISINA GLiCINA GLiCINA D-ALANINA GLiCINA GLiCINA GliCINA L-ALANINA D-GLUTAMICO L-LISINA D-ALANINA 9 PARETE CELLULARE DEI GRAM NEGATIVI Nei gram negativi lo strato di peptidoglicano e' piu' sottile che nei gram+ e rappresenta circa il 10% di tutta la parete.Lo strato di peptidoglicano che racchiude la membrana citoplasmatica e' circondato all'esterno da una membrana esterna costituita da proteine,lipoproteine e lipopolisaccaridi e forma un doppio strato fosfolipidico. L-ALANINA L -ALANINA D-GLUTAMICO D-GLUTAMICO DAP DAP D-ALANINA D-ALANINA Nei gram negativi vi e' legame diretto tra il DAP di un peptide e la D-ALANINA del peptide adiacente. PROTEINE(PORINE):legate al peptidoglicano regolano la permeabilita' di piccole molecole MEMBRANA---LIPOPROTEINE DI BRAWN:legate al peptidoglicano ESTERNA e inserite nel doppio strato lipidico con la parte idrofobica. Hanno funzione di ancoraggio. LIPOPOLISACCARIDI:condizionano le proprieta' antigeniche dei batteri. Producono ENDOTOSSINE Batteri privi di parete sono i MICOPLASMI TRANSPEPTIDAZIONE Ultima fase della sintesi della parete cellulare che consiste nella formazione dei ponti pentaglicinnici dei gram+ e nella formazione dei legami crociati tra i peptidi.L'azione delle autolisine(che provvedono alla rottura controllata dei legami della parete) e' correlata a quella delle proteine FTSZ che sintetizzano nuova parete.Il BACTOPRENOLO rende i precursori peptidoglicanici ai quali e' legato,sufficientemente idrofobici da poter passare attraverso la membrana ,per poter raggiungere la parete ,dove daranno luogo alla sintesi di nuovo peptidoglicano,che Si leghera'a quello preesistente.A livello della parete non e' disponibile ATP e l'energia per la formazione dei legami e' data da una delle due D-ALANINA terminali del pentapeptide che il bactoprenolo trasporta assieme a N-acetil glucosamina e acido N-acetil muramico. 10 LA PARETE DEGLI ARCHEA Differisce da quella dei batteri per assenza di D-aminoacidi.L'acido N-Acetil Muramico e' sostituito da acido N-Acetil Talosaminuronico (NAT) e il legame beta 1-4,caratteristico dei batteri, e' sostituito dal legame beta 1-3 tra gli zuccheri.Quest'ultimo, a differenza del legame batterico beta1-4,non e' sensibile al LISOZIMA;un particolare enzima prodotto dall'uomo,presente nella saliva e nelle lacrime,che danneggia la parete batterica rompendo i legami beta1-4 che legano tra loro le unita' costitutive del peptidoglicano. LE FORME L:Sono batteri che hanno perso la capacita' di produrre peptidoglicano,possono essere reversibili(se sono in grado di riacquistare questa capacita') o stabili(nel caso in cui non sono in grado di riacquisire tale capacita'). ESAME BATTERIOSCOPICO:LA COLORAZIONE DI GRAM E' una colorazione differenziale:utilizza piu' di un colorante per distinguere i gram+ dai gram-. La differente colorazione dei gram+ rispetto ai gram- e'dovuta alla struttura della parete cellulare.I GRAM+ HANNO UNO STRATO DI PEPTIDOGLICANO PIU' SPESSO CHE TRATTIENE MEGLIO IL COLORANTE PRIMARIO (cristalvioletto).L'alcol favorisce la coartazione del colorante e il fatto che esso venga trattenuto dai gram+ dopo la decolorazione dipende proprio dal decolorante;l'alcol infatti nei gram+ riduce la porosita' della parete,trattenendo il complesso cristalvioletto-iodio dopo la decolorazione. Nei gram- la decolorazione con acetone estrae i lipidi della membrana esterna aumentando la porosita' della parete.La decolorazione e' inoltre favorita dal peptidoglicano,che come gia' ricordato,ha spessore inferiore rispetto ai gram+ e non riesce a trattenere il complesso cristalvioletto-iodio. 11 FASI DELLA COLORAZIONE DI GRAM 1. ALLESTIMENTO DEL PREPARATO,da brodocoltura,puo' essere immesso direttamente sul vetrino portaoggetto,o da coltura su agar,in tal caso il preparato e' stemperato con una goccia di diluente posizionata sul vetrino(si usa sempre soluzione fisiologica isotonica ES:0,85%diNaCl). 2).DISTENSIONE:Il preparato e' disteso sul vetrino tramite un'ansa di modo da ottenere uno strato uniforme e adeguato,non troppo spesso(tale da rendere inefficace la decolorazione) e non troppo sottile (il che causerebbe la rarefazione dei microrganismi). 3).ESSICCAMENTO:Il preparato e' asciugato all'aria o tramite blando riscaldamento su fiamma bunsen. 4).FISSAZIONE:Garantisce l'adesione del preparato al vetrino e la stabilita' della morfologia batterica.Puo' essere effettuata fisicamente,tramite prolungato passaggio del vetrino sul bunsen(2-3volte),o chimicamente tramite l'utilizzo di solventi fissatori:ETANOLO PURO 10min,ETANOLO-ETERE in parti uguali 5min o METANOLO 3min. 5).COLORAZIONE:con cristalvioletto per 2-3 minuti e successivo risciacquo per eliminare il colorante in eccesso.TUTTI I BATTERI SONO COLORATI DI VIOLA. 6).TRATTAMENTO CON LIQUIDO DI LUGOL:Soluzione di iodio e ioduro di potassio per 2-3 minuti.Formazione dei complessi cristalvioletto-iodio (insolubili in H2O ma solubili in alcol),che vengono assorbiti dai gram+.Successivo risciacquo e allontanamento dell'acqua in eccesso. 7).DECOLORAZIONE CON ALCOL-ACETONE(4-1) per 30sec/1min. Successivo risciacquo e allontanamento dell'acqua in eccesso.LA DECOLORAZIONE RIMUOVE I COMPLESSI CRISTALVIOLETTO-IODIO DAI GRAM- E IL COLORANTE RESTA ESCLUSIVAMENTE SUI GRAM+ CHE RESTANO VIOLETTI. 8).COLORAZIONE DI CONTRASTO con safranina,fucsina basica eosina5 o carbolfucsina per 1 o 2 min.Il colore rosso di contrasto e' assorbito dai gram-,decolorati precedentemente con alcol o acetone. 9).LAVAGGIO E ASIUGAMENTO:All'aria o con carta bibula. 10).OSSERVAZIONE al microscopio ottico.Si pone il preparato con sopra una goccia di olio di cedro utilizzando per l'osservazione un obiettivo a immersione con un ingrandimento di 1000x. GRAM POSITIVI VIOLA(o blu se si utilizza blu di metilene al posto del cristalvioletto come colorante primario) GRAM POSITIVI BLU-VIOLA GRAM NEGATIVI ROSSO/ROSA 12 LA MEMBRANA CITOPLASMATICA DEI BATTERI Presente in tutti i batteri,e'la struttura posta all'interno della parete cellulare,composta da un doppio strato fosfolipidico.E'attraversata da proteine transmembrana.Non contiene steroli,presenti invece nella cellula eucariotica,essi forniscono stabilita' alla cellula.La membrana dei batteri e' meno rigida di quella degli eucarioti:cio' e' dovuto proprio all'assenza di steroli,molecole presenti nei MICOPLASMI,i quali rappresentano una eccezione tra i batteri.Altri batteri contengono molecole simili agli steroli:gli OPANOIDI che stabilizzano la membrana. La struttura generale della membrana e' a MOSAICO FLUIDO (il doppio strato fosfolipidico e' attraversato da proteine transmembrana che scorrono liberamente al suo interno,cio' e' dovuto alla consistenza oleosa della membrana che e' fondamentale per permettere alla cellula di effettuare gli scambi di nutrienti:Prendere sostanze dall'esterno ed allo stesso tempo, espellere le sostanze di rifiuto prodotte nel citoplasma.Con una variazione di temperatura,si verifica la TRANSIZIONE DI FASE DEI LIPIDI DI MEMBRANA,un processo di cambiamento di stato dei lipidi da rigido a fluido tramite riarrangiamento delle catene di acidi grassi dei fosfolipidi.Lo stato RIGIDO e' favorito da acidi grassi SATURI contenenti legami singoli e caratterizzati da catene diritte e lunghe. (TRANS).(Essi sono solidi a temperatura ambiente) Lo stato FLUIDO e' favorito da acidi grassi INSATURI,contenenti doppi e tripli legami e caratterizzati da catene corte (CIS),che sono fluidi a temperatura ambiente. 13 FUNZIONI DELLA MEMBRANA CITOPLASMATICA 1).TRASPORTO DI MOLECOLE:La membrana citoplasmatica e'una membrana a permeabilita' selettiva,essa consente il passaggio di particolari nutrienti utili alla cellula e impedisce che ne entrino altri.Regola inoltre la quantita'di acqua all'interno e all'esterno della cellula. 2).SITO DI ANCORAGGIO:Di numerose proteine nonche' sede della produzione di energia(a livello della membrana avviene la sintesi di ATP,utilizzato per il trasporto di sostanze generalmente dall'esterno verso l'interno.LA MEMBRANA CITOPLASMATICA SVOLGE LA STESSA FUNZIONE A CUI SONO ADIBITI I MITOCONDRI NELLA CELLULA EUCARIOTICA. 3).REGOLAZIONE DELLA RIPRODUZIONE:Le proteine della membrana si legano al DNA favorendo la separazione dei cromosomi.La separazione delle due cellule figlie avviene a partire dal setto trasverso generato dalla membrana o forse dai MESOSOMI. 4).SINTESI DELLA PARETE CELLULARE:Le proteine di membrana specifiche trasportano le molecole necessarie alla formazione della parete,attraverso la membrana.Inoltre il setto per la formazione della parete si origina dalla membrana. 5).RESPIRAZIONE:La membrana contiene enzimi dei MITOCONDRI e dei CLOROPLASTI.Aumentando la superficie aumenta l'attivita' respiratoria 6).FOTOSINTESI:Altre invaginazioni della membrana:CROMATOFORI E TILACOIDI,incrementano l'attivita' fotosintetica poiche' contengono pigmenti ed enzimi fotosintetici. fotosintetica.La respirazione e'favorita anche da particolari invaginazioni della membrana:i MESOSOMI. TRASPORTO ATTIVO E PASSIVO TRASPORTO ATTIVO:Avviene contro gradiente di concentrazione e richiede energia.Tipi di trasporto attivo sono:1)ANTIPORTER 2)SIMPORTER 3)UNIPORTER 4)TRASLOCAZIONE DI GRUPPO 5)SISTEMA A-B-C. TRASPORTO PASSIVO:Avviene secondo gradiente di concentrazione e non richiede energia.Tipi di trasporto passivo sono:1)DIFFUSIONE SEMPLICE 2)DIFFUSIONE FACILITATA 3)OSMOSI. 14 SISTEMI DI TRASPORTO ATTIVO 1).SIMPORTER:trasporto contemporaneo di due molecole nello stesso senso. 2).ANTIPORTER:trasporto contemporaneo di due molecole nelle direzioni opposte. 3).UNIPORTER:trasporto di un'unica sostanza dall'esterno all'interno. LAC-PERMEASI DI E.coli E' un simporter,prende una molecola di lattosio assieme ad un protone H+,man mano che il lattosio viene trasportato all'interno della cellula diminuisce la forza proton-motrice e si accumula soluto a sufficienza (in tal caso il lattosio),per essere metabolizzato dalla cellula. TRASLOCAZIONE DI GRUPPO La cellula utilizza energia fornita dal PEP (fosfoenolpiruvato).Durante il trasporto attraverso la membrana la molecola da trasportare viene modificata chimicamente in modo da non poter piu' riattraversare la membrana in senso inverso,attraverso la FOSFOTRASFERASI. Un esempio di traslocazione di gruppo e' la fosforilazione del glucosio in E.coli. FOSFORILAZIONE DEL GLUCOSIO Tale processo atto alla produzione di energia utilizzata per il trasporto del glucosio all'interno della cellula,consiste in una modifica della struttura chimica del glucosio tramite l'aggiunta di un gruppo fosfato.Quet'ultimo proviene dal fosfoenolpiruvato e fornisce l'energia per il trasporto del glucosio all'interno della cellula previo attraversamento della membrana citoplasmatica.In E.coli il sistema fosfotrasferasico e'costituito da 5 componenti proteici,piu' esattamente enzimi.Il gruppo fosfato proveniente dal fosfoenolpiruvato,si stacca da quest'ultimo e viene trasferito alternativamente attraverso i componenti del sistema fosfotrasferasico,le cui proteine,vengono fosforilate e defosforilate prima che il gruppo fosfato raggiunga l'enzima 2c,ossia la proteina transmembrana che si occupa del trasporto della molecola di glucosio fosforilato all'interno della cellula.Tale processo richiede energia che viene tuttavia ampliamente recuperata successivamente mediante la GLICOLISI.LA FOSFORILAZIONE DEL GLUCOSIO E' SOLO LA PRIMA TAPPA DI TALE PROCESSO FINALIZZATO ALLA PRODUZIONE DI ATP MEDIANTE SCISSIONE DEL GLUCOSIO IN PIRUVATO. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 15 IL SISTEMA A-B-C (trasporto del maltosio in E.coli) Avviene grazie a tre componenti: 1).proteina di legame periplasmatica con elevata affinita' per il substrato 2).proteina transmembrana con funzione di canale di trasporto 3).proteina citoplasmatica(ATP-asi)in grado di idrolizzare l'ATP in ADP+P INORGANICO,per fornire l'energia utile al processo di trasporto. Nei gram- le proteine periplasmatiche che sono mobili nel periplasma legano il substrato formando un complesso che interagisce con la proteina integrale di membrana(TRANSMEMBRANA)e il trasporto avviene per idrolisi di ATP. Nei gram+ le proteine non sono mobili ma ancorate alla membrana,una volta che il substrato si e' legato alla proteina di legame il complesso che si forma interagisce con la proteina transmembrana.Anche in questo caso il trasporto avviene per idrolisi di ATP. 16 SISTEMI DI TRASPORTO PASSIVO 1).DIFFUSIONE SEMPLICE:Movimento di molecole o ioni dovuto a un gradiente di concentrazione;il processo continua spontaneamente fino al raggiungimento dell'equilibrio. 2).DIFFUSIONE FACILITATA:La sostanza si lega a una proteina di trasporto specifica.Se la molecola e' troppo grande viene degradata da enzimi prodotti dai batteri e poi trasportata con la PERMEASI. 3).OSMOSI:Movimento di molecole di solvente (H2O) attraverso una membrana semipermeabile causata da un gradiente di concentrazione esterno. LA PRESSIONE OSMOTICA Pressione necessaria a impedire il passaggio di acqua da una soluzione piu' diluita ad una piu' concentrata attraverso una membrana semipermeabile. EFFETTO DELLA PRESSIONE OSMOTICA SULLA CELLULA CASO1:soluzione IPOTONICA rispetto alla cellula:la pressione osmotica della cellula e' maggiore rispetto a quella della soluzione.La cellula non puo' contrastare l'osmosi e l'acqua,dalla soluzione si riversa all'interno della cellula che va in LISI OSMOTICA. CASO2:soluzione IPERTONICA rispetto alla cellula:la cellula contrasta l'osmosi ma la pressione osmotica cellulare e' troppo forte,tanto da consentire il superamento del VOLUME CRITICO.L'acqua passa dalla cellula all'esterno e la cellula riduce le sue dimensioni tanto da non poter piu' contenere al suo interno i ribosomi e gli altri organuli cellulari,che si distruggono provocando la morte della cellula stessa. CASO3:soluzione ISOTONICA con la cellula:La pressione osmotica della soluzione eguaglia quella all'interno della cellula.La parete si rompe e la cellula rimane intatta liberando il PROTOPLASTO. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------N.B. PROTOPLASTO:cellula che ha perso la parete cellulare SFEROPLASTO:cellula che ha perso la parete cellulare ma alla quale sono rimasti attaccati dei resti della stessa. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 17 PER LA COLTIVAZIONE DI UN MICRORGANISMO NON SI USA MAI ACQUA DISTILLATA POICHE' NON SI PUO' RAGGIUNGERE L'EQUILIBRIO E LA CELLULA LISA IMMEDIATAMENTE.PER EVITARE LA LISI CELLULARE SI USA SEMPRE SOLUZIONE FISIOLOGICA ISOTONICA RISPETTO ALLA CELLULA (nella maggior parte dei casi si utilizza NaCl 0,85%). ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ STRUTTURE DI SUPERFICIE DEI BATTERI 1).CAPSULA:Rivestimento esterno di natura polisaccaridica che aderisce in modo compatto alla superficie ed e' differenziabile tramite COLORAZIONE NEGATIVA utilizzando inchiostro di china.La capsula aderisce ai tessuti protegge da antibatterici e favorisce l'azione patogena. 2).STRATO MUCOSO:Rivestimento esterno di natura polisaccaridica costituito da materiale distribuito in modo lasso e diffuso nell'ambiente circostante. 3).GLICOCALICE:Rivestimento esterno composto da fibrille polisaccaridiche lasse che favoriscono l'adesione della cellula batterica alle superfici e/o ad altre cellule batteriche .Nei batteri di interesse alimentare e biomedico favorisce l'adesione alle superfici e la creazione del BIOFILM. UN BATTERIO CAPACE DI FORMARE BIOFILM E'LO STREPTOCOCCUS MUTANS AGENTE EZIOLOGICO DELLA CARIE DENTARIA. 4.S.LAYER O STRATO PARACRISTALLINO:strato superficiale composto da proteine, presente in molti batteri(negli archea corrisponde alla parete cellulare).La struttura cristallina dell'S.LAYER puo' essere: ESAGONALE:a 6 lati TETRAGONALE:a 4 lati TRIMERICA:a 3 lati Si ipotizza che abbia due funzioni: 1).REGOLAZIONE DELLA PERMEABILITA':consente il passaggio di molecole a basso peso molecolare ed esclude quelle di dimensioni maggiori. 2).FUNZIONI ANTIFAGOCITARIE:protegge la cellula batterica da danni alla struttura esterna e dai meccanismi di difesa dell'ospite. PROTEGGE LA CELLULA DALLA LISI OSMOTICA. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 18 REAZIONE ANTIGENE-ANTICORPO:L'anticorpo si lega all'antigene impedendo a quest'ultimo di manifestare l'infezione. (nel caso dell'antigene K inibisce l'azione patogena) LE APPEDICI BATTERICHE I FLAGELLI:Filamenti proteici responsabili della motilita' dei batteri.Osservati al microscopio ottico tramite colorazione di LEIFSON e GREY,e al microscopio elettronico.I flagelli degli eucarioti spostano la cellula con movimento ondulatorio (per SBATTIMENTO).I flagelli dei batteri attraverso movimento ROTATORIO antiorario per avanzare e orario per indietreggire o semplicemente fermarsi. I flagelli sono composti da: 1).FILAMENTO:Cilindro rigido,a cui si imprime il movimento rotatorio. composto da una singola proteina (flagellina). 2).GANCIO:Segmento curvo giunto tra filamento e corpo basale costituito da proteine diverse dalla flagellina. 3).CORPO BASALE:Piccolo asse centrale inserito in una serie di anelli che imprime il movimento rotatorio.Costituito da proteine FLI,che invertono la rotazione in risposta agli stimoli,e da proteine MOT che fanno ruotare il filamento.I flagelli si formano da 40 geni (geni fla). Le subunita' di flagellina codificate dai geni fla sono trasportate attraverso il nucleo del filamento e si aggregano in catene,(il filamento cresce dalla punta alla base),guidate dalla proteina CAP(cappuccio). GLI ANELLI DEL CORPO BASALE SONO:anelli SM:localizzati a livello della membrana citolasmatica,anello P:localizzato a livello del peptidoglicano e anello L:localizzato a livello dei lipopolisaccaridi. Gli anelli S-M sono presenti sia nei gram+ che nei gram-. Gli anelli P-L sono presenti solo nei gram-. LE TASSI Associate al movimento flagellare.Sono movimenti verso uno stimolo o in direzione opposta ad esso.La cellula e' dotata di recettori a livello della parete che la orientano nell'ambiente:la conducono verso i nutrienti e attivano le proteine FLI per cambiare direzione,se il batterio si trova nelle vicinanze di un antibiotico (sostanza dannosa per i batteri). IL MOVIMENTO FLAGELLARE L'energia per il movimento dei flagelli e'fornita dalla FORZA PROTON-MOTRICE:uno strato energizzato tra le due facce della membrana. La proteina MOT consuma il gradiente di H+ che produce ATP,usato come fonte energetica per il movimento.A seconda della capacita' di movimento i flagelli si classificano in: 1).POLARI UNIDIREZIONALI:caratterizzati da rotazione esclusivamente oraria con cui il flagello spinge la cellula in avanti.Per cambiare direzione la cellula si 19 ferma e cambia orientamento in risposta agli stimoli. 2).POLARI BIDIREZIONALI:caratterizzati da rotazione ANTIORARIA(con cui il flagello spinge la cellula in avanti),e da rotazione ORARIA(con cui il flagello spinge la cellula in direzione opposta a quella normale). A seconda della posizione in cui si trovano rispetto alla cellula i flagelli si classificano in: 1).LOFOTRICHI:Ciuffo di flagelli localizzato in un unico punto(Campylobacter) 2).PERITRICHI:Singoli flagelli sparsi in piu' punti della cellula,che si uniscono a formare un fascio che produce il movimento.(tipici delle enterobacteriacee esclusi SHIGELLA e ENTEROBACTER che sono immobili.Si trovano nel genere LISTERIA e in alcune specie del genere VIBRIO). CLOSTRIDIUM spp (mobile per ciglia peritriche). 3).POLARI:Si muovono in una sola direzione (UNIDIREZIONALI) o in entrambe le direzioni (BIDIREZIONALI).Generalmente si tratta di un singolo localizzato ai poli della cellula.(tipici di LEGIONELLA,PSEUDOMONAS E VIBRIONACEE LA COLORAZIONE DEI FLAGELLI I flagelli sono osservati comunemente col microscopio elettronico,per poterli osservare al microscopio ottico,e' necessaria una specifica colorazione chiamata COLORAZIONE DI LEIFSON-GREY. I flagelli vengono dapprima trattati con ACIDO TANNICO e ALLUME DI POTASSIO,per aumentarne lo spessore,e successivamente vengono colorati con:PARAROSANILINA(metodo di Leifson) o con FUCSINA BASICA(metodo di Grey). I FILAMENTI ASSIALI Chiamati anche ENDOFLAGELLI,sono fasci di fibre che originano alle due estremita' della cellula,sono rivestiti di materiale della parete cellulare e sono presenti in alcuni microrganismi,si muovono per rotazione longitudinale,flessione o movimento ondulatorio.Caratteristici di TREPONEMA PALLIDUM e BORRELIA BURGDORFERI. 20 PILI O FIMBRIE Sono simili ai flagelli,anche loro di natura proteica,non hanno funzione motoria e sono costituiti da catene di PILINA.Si dividono in: PILI COMUNI:Aderiscono ai tessuti dell'ospite e a superfici PILI SESSUALI:Coinvolti nel processo di coniugazione dei batteri. CITOPLASMA E STRUTTURE INTRACITOPLASMATICHE Il citoplasma dei procarioti si compone di acqua,proteine,lipidi e altre molecole.Negli eucarioti vi e' la presenza del citoscheletro (cellule animali e vegetali),ossia una rete di microfilamenti e microtubuli che ha funzione di sostegno. NUCLEOIDE:Singola molecola di DNA circolare a doppio filamento, CROMOSOMA:aploide(la cellula figlia e' identica alla cellula madre). il cromosoma e' attaccato alla membrana.Contiene le informazioni indispensabili alla sopravvivenza della cellula(la perdita del cromosoma comporta la morte della cellula). DNA:privo di rivestimenti proteici (nei procarioti dna nudo sparso nel citoplasma),ripiegato a formare una struttura circolare tramite legame covalentemente chiuso tra le estremita' coesive.(lunghezza di 1mm). PLASMIDI:Porzioni di DNA extracromosomico a doppio filamento,veicolano informazioni non essenziali alla sopravvivenza della cellula,ma possono conferire alla cellula caratteristiche speciali quali la resistenza agli antibiotici e alle tossine,nonche' la capacita' di produrre tossine e particolari enzimi. CURING:Eliminazione dei plasmidi,non comporta la morte della cellula e il batterio sopravvive.Un plasmide puo' essere trasferito da un batterio ad un altro tramite coniugazione e puo' essere altresi' inglobato all'interno del cromosoma,in tal caso si definisce EPISOMA. PLASMID FINGERPRINT:Consiste nella separazione dei plasmidi mediante elettroforesi in GEL DI AGAROSIO previa lisi cellulare.E' un profilo plasmidico utile per la tassonomia e gli studi sulla patogenicita'.Si effettua tramite confronto tra il profilo ottenuto e quello dei patogeni accertati.Pur essendo un ottimo metodo non viene mai usato da solo poiche' i patogeni possono acquisire plasmidi da altre specie e perdere i propri. 21 I PLASMIDI CONIUGATIVI:Sono piu' grandi dei normali poiche' possiedono i geni per il trasporto da un batterio all'altro.Tali geni,sono localizzati nella regione TRA dove sono presenti anche i geni per la formazione dei PILI SESSUALI,fondamentali per la coniugazione. I RIBOSOMI:Organuli cellulari responsabili della sintesi proteica,il loro numero e' direttamente proporzionale alla velocita' con cui tale processo si verifica. N.B. ALCUNI ANTIBIOTICI INIBISCONO LA SINTESI PROTEICA DEI BATTERI E NON DELL'OSPITE PERCHE' LA COMPOSIZIONE CHIMICA DEI RIBOSOMI BATTERICI E' DIFFERENTE DA QUELLA DEI RIBOSOMI EUCARIOTICI: PROCARIOTI ribosomi 70S EUCARIOTI ribosomi 80S ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ INCLUSIONI CITOPLASMATICHE 1).GRANULI METACROMATICI:Chiamati cosi' perche' talvolta,se trattati con coloranti blu si colorano di rosso.Sono riserve di fosfato inorganico utilizzate per la sintesi di ATP.Sono presenti nei batteri, miceti,alghe e protozoi. 2).GRANULI POLISACCARIDICI:sono riserve di Glicogeno(rosso) e di Amido(blu),dimostrabili tramite colorazione con iodio. 3).INCLUSIONI LIPIDICHE:Presenti in Bacillus,Mycobacterium,Azotobacter,Spirillum. Dimostrabili tramite colorazione con coloranti liposolubili(colorante di SUDAN).Nei batteri una delle sostanze lipidiche di riserva e' l'acido poli-beta-idrossibutirrico. 4).GRANULI SULFUREI:Riserve costituite da zolfo e da composti solforati,presenti nei batteri sulfurei(TYOBACILLUS),i quali ricavano energia dall'ossidazione dello zolfo e dei composti solforatI. 5).CARBOSSISOMI :Inclusioni contenenti l'enzima RIBULOSIO 1-5 DIFOSFATOCARBOSSILASI che fissa la CO2 durante la fotosintesi.Si trovano nei batteri nitrificanti, tiobatteri e cianobatteri. 6).MAGNETOSOMI:Inclusioni di ossido di ferro (Fe3O4):Magnetite. Presenti nei batteri che si comportano come magneti.Questi batteri si muovono se sottoposti a un campo magnetico.(Acquaspirillum Magnetotacticum).I magnetosomi sono utili nel movimento verso un sito di attacco.Se coltivati in vitro i batteri contenenti magnetosomi decompongono il perossido di idrogeno,forse 22 per impedirne l'accumulo.Dai magnetosomi si estrae Magnetite per supporti magnetici ed informatici. VESCICOLE GASSOSE Presenti nei cianobatteri,nei procarioti acquatici,alobatteri e batteri fotosintetici.Sono cavita' ripiene di gas rivestite di proteine;la loro funzione e'quella di mantenere a galla i batteri anche in acque profonde,in modo da consentire ai batteri stessi di rifornirsi di nutrienti,ossigeno e luce. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ LA SPORA BATTERICA Forma di resistenza prodotta da alcuni batteri,generalmente gram positivi(BACILLUS,CLOSTRIDIUM),ma anche da alcuni gram-(COXIELLA BURNETII).Alcuni sporigeni tollerano PH acido.La spora ha una straordinaria resistenza ad agenti chimici e fisici e rimane inattiva in condizioni normali.La sporogenesi avviene in fase stazionaria,quando la cellula ha esaurito i nutrienti o non e'in condizioni di crescita ottimali a causa di un danno subletale.Il processo di sporogenesi richiede i geni SPO per la sintesi di proteine che determinano la resistenza della spora. STRUTTURA DELLA SPORA:La spora e' formata da: 1).ESOSPORIO:Rivestimento sottile piu' esterno 2).TUNICA SPORALE:Spesso strato proteico,fornisce resistenza agli agenti chimici(si divide in esterna e interna) 3).CORTECCIA:Occupa 1/2 del volume della spora,costituita da peptidoglicano.Conferisce resistenza fisica e disidrata il protoplasto proteggendo la spora dal calore e dalle radiazioni. 4).PARETE DEL CORE:Rivestimento del protoplasto 5).CORE:(Protoplasto).Rappresenta il corpo della spora .Contiene ACIDO DIPICOLINICO che complessato con ioni calcio stabilizza il DNA.Nel core sono localizzate le SASP(Small Acid Soluble Proteins);piccole proteine acido-solubili che legano il DNA proteggendolo dal calore.(la resistenza al calore e' dovuta principalmente alle SASP). GERMINAZIONE DELLA SPORA La germinazione e' il ritorno della spora alla cellula vegetativa.Tale processo e' preceduto dall'attivazione.Per germinare la spora ha bisogno di raggiungere una temperatura ottimale(temperatura di attivazione).La germinazione si verifica quando,raggiunta la temperatura di attivazione,si ripristinano le condizioni per una crecita ottimale(abbondanza di nutrienti e riparazione dei 23 danni subletali cellulari).Fino ad allora la spora rimane inattiva,molto piu'resistente della cellula allo stato vegetativo,ma incapace di interagire con altre cellule. MORFOLOGIA DELLA SPORA A seconda della posizione occopata dalla spora all'interno dello sporangio e delle sue dimensioni,le spore si classificano in: 1).BATTRIDI:Spora equatoriale o subterminale con diametro uguale a quello della cellula 2).CLOSTRIDI:Spora equatoriale o subterminale con diametro maggiore dquello della cellula 3).PLETTRIDI:Spora terminale con diametro maggiore di quello della cellula (a bacchetta di tamburo) COLORAZIONE DELLA SPORA (Shaffer-Fulton) 1).STESURA-ESSICCAMENTO-FISSAZIONE del preparato 2).COLORAZIONE con soluzione 5% verde malachite per 30 sec,riscaldando fino a sviluppo vapori 3).LAVAGGIO con acqua e successiva colorazione con safranina 0,5%(30sec) 4).LAVAGGIO E ASCIUGAMENTO:le spore sono colorate di verde-azzurro e le forme vegetative di rosa bruno. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ FATTORI CHE CONDIZIONANO LA CRTESCITA MICROBICA Vi sono dei fattori che condizionano la crescita dei microrganismi: 1).TEMPERATURA 2).OSSIGENO 3).PRESSINE OSMOTICA 4).ATTIVITA' DELL'ACQUA 5),pH 6).NUTRIENTI 7).TEMPO in base ai quali possiamo verificare il comportamento e le caratteristiche dei microrganismi. TEMPERATURA:la riduzione rallenta la crescita.In base ad essa i microrganismi si dividono in: PSICROFILI:un tempo si definivano psicrofili tutti i microrganismi capaci di crescere a 0°C.Ora si definiscono psicrofili 24 organismi che crescono a 0°C che hanno optimum di crescita a 15øC (non crescono a temperatura ambiente).Sono caratterizzati da membrana ricca di acidi grassi INSATURI capaci di mantenere la fluidita' a basse temperature. PSICROTROFI:Crescono a 0°C ma hanno optimum di crescita tra 20 e 30 gradi. Tipici di alimenti surgelati. MESOFILI:Optimum da 20°a 40° un minimo di 15 e un massimo di 45øC.Comprendono specie patogene per l'uomo e gli animali e sono i piu' numerosi. TERMOFILI:Optimum 55-65°C,minimo 45°C,massimo sopra i 100°C. TERMOFILI ESTREMI:Fino ai 113°C.Sono caratterizzati da membrana ricca di acidi grassi SATURI ,sistemi di sintesi proteica ed enzimi termostabili efficaci ad alte temperature.Si trovano negli abissi oceanici e nelle sorgenti termali dove l'elevata pressione mantiene l'acqua liquida sopra i 100°C.Ad alte temperature le strutture cellulari dei termofili e ipertermofili restano stabili. OSSIGENO Serve come accettore terminale di elettroni nella respirazione aerobia.E' utilizzato per la sintesi di steroli e acidi grassi insaturi negli organismi eucarioti.A seconda della tolleranza all'ossigeno i batteri si classificano in: AEROBI OBBLIGATI (STRETTI):Crescono solo in presenza di ossigeno. ANAEROBI FACOLTATIVI:Non richiedono ossigeno per la crescita ma crescono meglio in presenza di ossigeno. ANAEROBI AEROTOLLERANTI:Ignorano l'ossigeno e crescono allo stesso modo in sua presenza e in sua assenza. ANAEROBI OBBLIGATI (STRETTI):Non tollerano l'ossigeno e crescono solo in sua assenza (condizione di anaerobiosi). MICROAEROFILI:Richiedono un livello di ossigeno inferiore a quello atmosferico (2-10%). 25 GLI ENZIMI CHE REGOLANO IL COMPORTAMENTO DEI BATTERI RISPETTO ALL'OSSIGENO 1).CATALASI:Inattiva il perossido di idrogeno ottenendo acqua e ossigeno molecolare (non tossico):2(h2o2) 2(h20)+o2 (aerobi stretti) 2).PEROSSIDASI:Inattiva il perossido di idrogeno tramite un agente riducente che riduce il perossido in acqua: h2o2+NADH+H+ 2(H20)+nad+ 3).SUPEROSSIDO-DISMUTASI:agisce in collaborazione con la catalasi: O2-+O2-+2H+ H2O2+O2 4).SUPEROSSIDO DISMUTASI\CATALASI IN COMBINAZIONE 4(O2-)+4H+ 2(H20)+3(O2) 5).SUPEROSSIDO-RIDUTTASI:riduce l'anione superossido in perossido: O2-+(2H+)+cyt c ridotto H2O2+cyt c ossidato (anaerobi stretti) 6).OSSIDASI:Riduce l'ossigeno in acqua O2+4h+ 2(h20) ATTIVITA' DELL'ACQUA a.w ((disponibilita' di acqua all'esterno e all'interno della cellula) La parete cellulare mantiene la forma e l'integrita' della cellula,tuttavia la maggior parte dei batteri tende a mantenere nel citoplasma una concentrazione osmotica interna maggiore di quella ambientale,in modo da mantenere la membrana citoplasmatica aderente alla parete cellulare,tramite l'aumento dei SOLUTI COMPATIBILI(soluti che se pur presenti nella cellula a concentrazioni elevate,non interferiscono col metabolismo cellulare).La disponibilita' di acqua e' fondamentale per la crescita dei microrganismi e puo' essere ridotta da: 1).EFFETTO OSMOTICO:Interazione con molecole di soluto 2).EFFETTO MATRICE:Assorbimento di solidi sulla superficie,che sequestra l'acqua e inibisce la crescita microbica (ad esempio l'aumento della percentuale di Agar). La disponibilita' di acqua e' misurata attraverso la variabile A.w. l'attivita' dell'acqua di una soluzione e' il rapporto tra: PRESSIONE DI VAPORE DELLA SOLUZIONE ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------PRESSIONE DI VAPORE DELL'ACQUA PURA i valori di A.w sono compresi tra 0 e 1 26 LA PRESSIONE DI VAPORE DELLA SOLUZIONE E' INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA CONCENTRAZIONE DI SOLUTI:aumentando la concentrazione di soluti la pressione della soluzione e' minore della pressione dell'acqua e quindi A.w<1. ACQUA DISTILLATA (assenza totale di soluti) A.w=1 TOTALE ASSENZA DI ACQUA ------------------- A.w=0 (un alimento con A.w=0 e' l'olio) L'attivita' dell'acqua dipende dal numero di molecole presenti in un volume di soluzione.Per questo motivo a parita' di massa e in uno stesso volume di solvente,il sale e'molto piu' efficace dello zucchero nella riduzione dell'A.w poiche' ha peso molecolare piu' basso.Si puo' affermare che essendo: A.w= n acqua/(n acqua+n soluto) e sapendo che n=grammi/peso molecolare per una stessa quantita' in grammi e in uno stesso volume di solvente vi sono piu' moli di sale che di zucchero in quanto il sale ha peso molecolare piu' basso e quindi risulta molto piu' efficace nella riduzione dell'A.w di quanto non lo sia lo zucchero. Se consideriamo ad esempio due bicchieri contenenti ciascuno 100ml di solvente e se in uno mettiamo 5 grammi di sale e nell'altro 5 grammi di zucchero,osserviamo che all'interno dei due bicchieri l'A.w e' diversa,poiche' diverso e' il peso molecolare dei due soluti e diverse sono le moli nella stessa quantita' espressa in grammi. L'ATTIVITA' DELL'ACQUA E' INFERIORE NEL CONTENITORE COL SALE La maggior parte dei batteri di interesse alimentare cresce bene a valori di attivita' dell'acqua uguali o inferiori a 0,98. Per questo la disidratazione e l'aggiunta di elevate quantita' di zucchero e sale sono efficaci metodi di conservazione dei prodotti alimentari. ELEVATA A.w:>0,97 alimenti deperibili a temperatura ambiente INTERMEDIA A.w:TRA 0,85 e 0,60 alimenti stabili a temperatura ambiente per poco tempo BASSA A.w:<0,60 alimenti stabili a temperatura ambiente per lunghi periodi pH:Logaritmo negativo della concentrazione di ioni idrogeno. pH= -Log[H+] o anche Log 1/[H+] La scala del pH varia da 0 a 14:ad ogni unita' di pH corrisponde una variazione di 10 volte della concentrazione idrogenionica. Ogni specie microbica ha un pH ottimale e un intervallo di pH per la crescita.In base al pH i microrganismi si dividono in: 27 1).ACIDOFILI:optimum tra 0 e 5,5 2).NEUTROFILI:optimum tra 5,5 e 8.0 (neutralita' a pH 7) 3).ALCALOFILI:optimum tra 8,5 e 11,5 (alcalofili estremi vivono a pH>10). N.B. Variazioni di pH possono danneggiare la membrana e inibire enzimi e proteine di trasporto.Molti batteri muoiono sotto pH 5. Il pH nel citoplasma e'prossimo alla neutralita'.I meccanismi di mantenimento dell'omeostasi del pH sono: 1).Per PICCOLE MODIFICAZIONI DI pH:Sistemi di trasporto antiporto potassio protoni (nei neutrofili). Sistemi di trasporto antiporto sodio protoni.Sistemi tampone interni (quando diminuisce il pH il microrganismo scambia protoni esterni con ioni K+ e Na+ interni). 2).SHOCK ACIDO:Salmonella ed E.coli sintetizzano ATP-sinteasi tramite cui si ha aumento di ATP o maggire espulsione di protoni. Sintesi di ASP (proteine da shock acido) e HSP (proteine da shock termico).Esse impediscono la denaturazione delle proteine e riassemblano quelle denaturate. 28 Scala del ph di alcune sostanze pH 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 ESEMPI Acido nitrico concentrato Succo gastrico Succo di limone Aceto / Ananas/Mela Pomodoro Succo d'arancia/Maionese Formaggio/Cavolo/Pane Carne/Pesce/Latte Acqua distillata/Sangue Acqua marina Albume (8/9) Sapone Ammoniaca domestica Soluzione satura di idrato di calcio Varechina Acqua di calce 29 FATTORI NUTRITIZI A seconda dei composti dai quali traggono fonte di Carbonio ed energia i microrganismi possono essere classificati in: 1).FOTOAUTOTROFI:Traggono energia dalla luce e sintetizzano il carbonio dalla CO2 (forma inorganica):batteri fotosintetici,alghe blu e verdi. 2).FOTOETEROTROFI:Traggono energia dalla luce e sintetizzano il carbonio da composti organici:batteri rossi non sulfurei fotosintetici. 3).CHEMIOAUTOTROFI:Traggono energia da composti inorganici e sintetizzano il carbonio da CO2: solfo-ferro-ammoniobatteri e numerosi tipi di batteri metanogeni. 4).CHEMIOETEROTROFI:Usano di solito gli stessi composti per ottenere sia carbonio sia energia entrambe ottenute da composti organici. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------LA CURVA DI CRESCITA (Valida solo per microrganismi che si riproducono per scissione binaria) La curva di crescita descrive l'andamento della crecita di una popolazione batterica.L'aumento e la diminuzione delle cellule vitali 30 in funzione del tempo sono espressi su scala logaritmica e non aritmetica.Ci si riferisce a una coltura in bach (chiusa).La curva e' riportata su un piano cartesiano,orientato secondo gli assi X e Y.Si pone sull'asse delle ascisse X il tempo e su quello delle ordinate Y il logaritmo del numero di cellule .LA SCALA LOCARITMICA A DIFFERENZA DI QUELLA ARITMETICA METTE IN EVIDENZA I PUNTI IN CUI FLETTE LA CURVA,CHE CORRISPONDONO AL MOMENTO IN CUI SI PASSA DA UNA FASE ALL'ALTRA DELLA CURVA DI CRESCITA. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------TEMPO DI GENERAZIONE:Tempo che impiega una popolazione batterica in fase esponenziale a raddoppiare di numero: G=Tempo Di Generazione (h/generazione) K=Numero Di Generazioni al tempo t (K=n/t) o (K=1/G) K al tempo t=(logNt-logNi)/log2*t (moltilpicando per il tempo si ottiene G) t=1/K FASI DELLA CURVA DI CRESCITA 1).FASE lag o FASE DI LATENZA:Il germe organizza la sintesi di enzimi di induzione(non vi e' ancora crescita). La durata dipede da:Tempo di generazione del microrganismo Rapporto volume terreno volume inoculum Eta'della coltura da cui proviene l'inoculo Cambio di terreno o crescita Diauxica 2).FASE log o FASE LOGARITMICA:La moltiplicazione avviene con progressione geometrica e il tempo di generazione e' minimo. La durata dipende da:Tempo di generazione del microrganismo Rapporto volume terreno volume inoculum Temperatura Caratteristiche del terreno 3).FASE STAZIONARIA:Equilibrio tra numero di cellule che muoiono e numero di cellule che si moltiplicano.(vi e' un rallentamento della crescita microbica)che dipende da:Esaurimento di nutrienti Accumulo di metaboliti tossici Riduzione dello spazio minimo vitale Modificazioni delle caratteristiche fisiche del terreno. IN UNA COLTURA IN BACH NON SI PUO' INTERVENIRE IN ALCUN MODO A DIFFERENZA DI CIO' CHE AVVIENE IN COLTURA CONTINUA. 4).FASE DI MORTE:Se il batterio non puo' trasformarsi in spora 31 UNA muore.Come la crescita avviene con progressione logaritmica.In alcuni batteri e' dovuta all'azione di enzimi autolitici. La MORTE e' l'incapacita' di riprodursi quando il batterio e'trasferito in un ambiente permissivo. CHEMOSTATO:Macchina che consente di monitorare la velocita' di crescita e la densita' microbica di una popolazione batterica in una coltura continua,dove si puo' intervenire immettendo nutrienti e rimuovendo i metaboliti tossici accumulati sul fondo. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------RIPRODUZIONE DEI BATTERI Generalmente asessule per SCISSIONE BINARIA: 1).Raddoppiamento delle dimensioni della cellula 2).Formazione del setto trasverso a meta'e duplicazione del cromosoma 3).Completamento del setto e formazione della parete trasversa 4).Separazione delle due cellule figlie Alcuni batteri si riproducono come i lieviti per GEMMAZIONE: 1).Protuberanza in superficie della cellula madre 2).Aumento di volume 3).Distacco (si forma una cellula piu'piccola che poi si accresce e si stacca dalla cellula madre) Altri si riproducono per SEGMENTAZIONE: Formazione di lunghi filamenti e settaggio dei filamenti in diverse parti. 32 TERRENI COLTURALI Insieme di sostanze nutritive che favoriscono la crescita in vitro di una o piu'specie microbiche. Gli organismi che crescono sulla superficie o all'interno dei terreni colturali sono denominati COLTURE. INGREDIENTI DEI TERRENI COLTURALI: CARBONIO (glucidi) AZOTO (proteine-peptidi-aminoacidi) METALLI E MINERALI ESSENZIALI (Ca,Mg,Fe,P) TAMPONI (fosfati e acetati) INDICATORI (rosso fenolo,porpora di bromocresolo) AGENTI SELETTIVI (agenti antimicrobici e antibiotici specifici) GELIDIFICANTI (agar o silicati) 33 PREPARAZIONE DEI TERRENI COLTURALI 1).PREPARAZIONE DELLA MISCELA 2).AGGIUSTAMENTO DEL pH 3).STERILIZZAZIONE IN AUTOCLAVE (121øC a 1atm per 15-30 min) 4).EVENTUALE AGGIUNTA DI INGREDIENTI TERMOLABILI 34 CLASSIFICAZIONE DEI TERRENI COLTURALI:Puo' essere effettuata in base a tre punti di vista: 1).PUNTO DI VISTA FISICO:Si distinguono in terreni: SOLIDI (agar 1-2%) SEMISOLIDI (agar 0,3-0,5%) LIQUIDI:brodocolture (assenza di agar) 2).PUNTO DI VISTA DELLA COMPOSIZIONE CHIMICA:Si distinguono in terreni: EMPIRICI:non hanno composizione chimica definita e condizioni riproducibili, composti da miscele naturali,consentono la crescita di molti microrganismi.Contengono estratti di carne e lievito (sono stati i primi terreni utilizzati in batteriologia). SINTETICI:Hanno composizione definita,costante e riproducibile. Possono essere semplici o arricchiti,usati per microrganismi AUTOTROFI e nella ricerca dove si necessita di condizioni costanti, definite e riproducibili. SEMISINTETICI O COMPLESSI: Possono essere liquidi o solidi, sono terreni sintetici addizionati con ingredienti che non hanno composizione definita e costante. Usati per microrganismi di cui non si conoscono i fabbisogni,per gli ETEROTROFI;che non sono caoaci di sintetizzare la maggior parte delle sostanze e per batteri esigenti dal punto di vista nutrizionale. (usati anche nella semina dei miceti) 35 3).PUNTO DI VISTA DELLA FUNZIONE: a).ISOLAMENTO:per isolare i microrganismi da alimenti,superici e altro materiale. b).MANTENIMENTO:per conservare in laboratorio le colture pure. c).ARRICCHIMENTO:favoriscono la crescita di alcuni microrganismi aumentando di numero una coltura a bassa carica microbica (con pochi microrganismi) e ne inibiscono altri.(sono in genere terreni liquidi) d).SELETTIVI:favoriscono la crescita di alcuni microrganismi piuttosto che altri tramite agenti antimicrobici.(sono in genere terreni solidi) e).DIFFERENZIALI:Distinguono le diverse specie capaci di crescere su questi terreni tramite indicatori colorati presenti nella composizione. N.B Se si deve effettuare un isolamento o ricercare una specie microbica presente in quantita' esigue,puo' essere necessario l'impiego di piu' terreni consecutivamente,ogniuno dei quali atto a una particolare funzione utile per raggiungere l'obiettivo finale. Gli ingredienti che distinguono un terreno sintetico da uno complesso sono: 1).PEPTONE:idrolizzato di proteine ottenuto da digestione proteolitica parziale da carne 2).ESTRATTO DI CARNE:ricco di aminoacidi,nucleotidi,peptidi,vitamine e minerali 3).ESTRATTO DI LIEVITO:fonte di carbonio,azoto e ricco di vitamine B ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 36 TIPI DI TERRENI E LORO UTILIZZO BG11 sintetico per Cianobatteri BRODO SELENITE: di arricchimento(per isolare Salmonella e Shighella da feci) CARY BLAIR MEDIUM:sintetico (per trasporto di anaerobi e gram-) BRODO TRIPTONE SOIA(TSB):complesso di mantenimento AGAR TRIPTONE SOIA (TSA):complesso di mantenimento AGAR MC CONKAY:complesso,selettivo per E.coli e differenziale per i V.R.B.A coliformi lattosio fermentanti(colorati di rosso dall'idicatore rosso neutro) AGAR SANGUE (BAP):TSA+5%di sangue bovino,ovino o umano.Distingue le colonie emolitiche da quelle non emolitiche AGAR CIOCCOLATO:BAP modificato per riscaldamento dei globuli rossi (agar choc) che libera nutrienti.(per Neisseria Gonorreae) e anche per streptococchi. AGAR CHOC E AGAR SANGUE NON SONO SELETTIVI,CONSENTONO LA CRESCITA A MOLTI MICRORGANISMI,SONO PRIVI DI AGENTI ANTIMICROBICI E SI UTILIZZANO PER BATTERI MOLTO ESIGENTI. AGAR VERDE BRILLANTE (BGA):per isolare Salmonella da campioni alimentari AGAR CRISTALVIOLETTO:selettivo per gramMANNITOL SALT AGAR (MSA):selettivo per staphylococchi BAIRD PARCKER :differenziale per Staphylococcus aureus.Contiene tellurito di potassio e tuorlo d'uovo. S.aureus produce l'enzima LECITINASI che chiarifica il tuorlo d'uovo e rende la colonia nerastra.Il contrasto tra il colore arancione del tuorlo e il nero della colonia fa apparire al microscopio il batterio con un colore dall'arancione scuro all'oro;da cui il nome della specie (S.aureus).Tale specie si distingue dagli altri staphilococchi per la presenza di due particolari enzimi:COAGULASI+ e TERMONUCLEASI+ TERRENO DI SABOURAND:(Ph 5,6 alta percentuale di zuccheri)selettivo per lieviti e muffe. AGAR PPLO:selettivo per micoplasmi,contiene pennicilina. MRS:selettivo per batteri lattici ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 37 terreni e METODI PER L'ANAEROBIOSI La coltivazione di anaerobi pone particolari problemi a causa del fatto che l'ossigeno per loro e' tossico.Per coltivare in anaerobiosi vi sono varie soluzioni: 1).TERRENI RIDUCENTI: contengono ingredienti che sequestrano l'ossigeno.(si usano provette con tappo a tenuta) 1).GIARA DA ANAEROBIOSI:Per le piastre petri.Contiene una miscela di bicarbonato di sodio e boruro di sodio,un indicatore blu di metilene e pochi ml di acqua,E' sigillata ermeticamente e ha sotto il coperchio un catalizzatore al palladio. Bicarbonato di sodio e boruro di sodio reagiscono formando CO2 e H2. l'idrogeno reagisce con l'ossigeno grazie al catalizzatore al Palladio producendo acqua.L'ossigeno scompare e si accumula anidride carbonica e l'indicatore blu di metilene diventa incolore. 2).CAMERA DA ANAEROBIOSI:E' una camera trasparente riempita di gas inerte e dotata di filtro.Le operazioni manuali sono eseguite tramite guanti inseriti nella parete della camera. 3).INCUBATORI A CO2:Attraverso una regolazione elettronica dell'atmosfera e' possibile far crescere organismi a concentrazioni di CO2 maggiori o minori di quella atmosferica.Usati per i batteri CAPNOFILI che vivono a concentrazioni elevate di CO2 (2-10%). : METODI PER LA COLTIVAZIONE DI MICROAEROFILI (vivono a livelli ridotti di ossigeno)[Campylobacter] 1).GIARA CON CANDELA:la candela si spegne quando si e' ridotto il livello di ossigeno 2).KIT CON GENERATORI DI GAS:contengono una confezione di generatore di gas da rompere o inumidire MICRORGANISMI CHE NON CRESCONO SU TERRENI COLTURALI: RIKETSIAE,CLAMIDIAE,MYCOBACTERIUM LEPRAE:sono coltivati su armadilli,che hanno temperatura corporea inferiore rispetto ai mammiferi domestici. 38 METODI PER LA COLTIVAZIONE IN ATMOSFERA RICCA DI OSSIGENO: per aumentare la disponibilita' di ossigeno occorre aumentare l'areazione durante l'incubazione tramite recipenti che incrementano la superficie di terreno esposta: 1).FIASCA DI FERNBACH 2).FIASCA DI KOLLE 3).BOTTIGLIA DI ROUX 4).AGITATORE APIANO OSCILLANTE METODI PER LA CONSERVAZIONE DELLE COLTURE BATTERICHE 1).CONSERVAZIONE REFRIGERATA IN BECCO DI CLARINO:Trapianto su terreno solido di mantenimento usando provette con agar inclinato per avere a disposizione una maggiore superficie).Il terreno e' conservato in frigorifero e trapiantato in un nuovo terreno ogni 2-4 mesi.Puo' causare la perdita di alcune caratteristiche come la capacita' di produrre un enzima. 2).CONGELAMENTO RAPIDO:previa sospensione in apposito diluente a una temperatura tra i -50øC e i -95øC 3).LIOFILIZZAZIONE:Sospensione posta in mestruo adeguato,congelamento rapido da -54øC a -72øC e successiva applicazione del vuoto tramite sublimazione dell'acqua,a cui fa seguito la termosaldatura del contenitore. MESTRUI PER LA LIOFILIZZAZIONE devono contenere: 1).SUPPORTO COLLOIDALE:siero o albumine 2).SOSTANZA CAPACE DI NEUTRALIZZARE:glutammato monosodico (1% in I GRUPPI CARBOSSILICI(COOH) presenza di saccarosio,5% in sua assenza.Tampona anche l'umidita' residua) 3).SOSTANZA CHE RIDUCA L'UMIDITA':saccarosio al 10% (in totale RESIDUA ALL'1% assenza di umidita' i batteri muoiono). N.B Il latte magro puo' essere considerato un mestruo completo. 39 LE COLONIE BATTERICHE Ammassi rotondeggianti eventualmente pigmentati,diventano visibili con una carica di 10^6 cellule /ml,dopo 18 ore di incubazione.Ogni batterio genera una sola colonia. CARATTERISTICHE DELLE COLONIE BATTERICHE: 1).DIMENSIONE 2).COLORE 3).FORMA 4).CONSISTENZA 5).ODORE [ Sono un parametro fondamentale [ per l'identificazione e la [ classificazione dei batteri [ [ Le colonie si originano da batteri seminati su terreno agarizzato solido.Ingrediente fondamentale per queste colture e' l'AGAR: 1).E' un agente solidificante (in una percentuale tra 1-2% rende la superficie sufficientemente umida da consentire la crescita dei batteri e abbastanza asciutta da mantenere le colonie separate ed evitare la formazione di aggregati cellulari). 2).Inerte e atossico per i batteri 3).Solidifica a temperatura ambiente (38øC) 4).Fonde a 84øC 5).Ha una struttura a gel che ostacola il movimento dei batteri ma consente la diffusione delle sostanze nutritive. MORFOLOGIA DELLE COLONIE BATTERICHE. Le colonie possono essere di vario tipo: 1).TIPO H:Presentano una pellicola periferica frastagliata,dotati di flagelli,possiedono l'antigene somatico O e quello flagellare H. 2).TIPO O:NON presentano una pellicola periferica frastagliata,sono privi di flagelli e possiedono solo l'antigene somatico O. 3).TIPO S:Presentano una superficie liscia,sono dotati di capsula e presentano sia l'antigene somatico O sia quello capsulare K. 4).TIPO R:Presentano superficie rugosa,sono privi di capsula e in essi l'antigene somatico O diventa OMEGA. 40 CONTA MICROBICA Puo' essere effettata in base alla: :trmite:a)Misurazione del 1).DETERMINAZIONE DELLA MASSA TOTALE DELLA POPOLAZIONE MICROBICA (muffe e lieviti) a)determinazione del peso secco microbico b)Determinazione di un costituente cellulare (clorofilla) c)Misurazione della Densita' ottica tramite spettrofotometro a una lunghezza d'onda di 490 nm (la D.O e' direttamente proporzionale alla densita' batterica tra 0,01 e 0,5 mg/ml:in un intervallo tra 10^7 e 10^9 cellule/ml). 2DETERMINAZIONE DEL NUMERO:tramite: a) FILTRAZIONE(carica DI CELLULE microbica bassa) b) CONTA MICROSCOPICA DIRETTA: 1).Conta di breed (batteri del latte) 2).Counter-Counter 3).Contacellule di Petroff-hausser (si effettua una conta totale non si distinguono le cellule vive da quelle morte) c)CARICA MICROBICA SU PIASTRA (CONTA INDIRETTA) (conta vitale,occorrono 18-24h per poter contare le colonie) d)MPN:Most Probable Number (conta vitale) 41 MISURAZIONE DELLA DENSITA' OTTICA Innanzi alla provetta,contenente i microrganismi,viene posta una fonte di luce polarizzata che,attraverso un prisma,fa arrivare i raggi luminosi trasversalmente alla provetta.Il rapporto tra i raggi che passano e quelli rifratti dai microrganismi esprime la D.O.I raggi luminosi che passano vanno a uno spettrofotometro che ne esprime la quantita' in unita' colorimetriche (se si usa al posto dello spettrofotometro un colorimetro) o di densita' ottica.La TURBIDOMETRIA e' il fondamento su cui si basa questo metodo,che tuttavia puo' generare errori di conteggio,in quanto,un microrganismo puo' riflettere per la seconda volta una raggio luminoso,che in tal modo,risulta trapassare la provetta come se in quel preciso punto non ci fosse alcuni microrganismo.Cio' porterebbe a una sottostima della carica microbica del campione.Per evitare cio' bisogna quindi effettuare un riscontro visivo e confrontare i risultati ottenuti dalla lettura dello spettrofotometro.Cio' e' possibile grazie alla SCALA DI MC-FARLAND. Essa consiste in una serie di inoculi batterici con carica predeterminata,con una serie di diluizioni seriali che fanno variare la torbidita'.La torbidita' diminuisce progressivamente in modo graduale all'aumentare del fattore di diluizione.Si prende la diluizione che piu' si avvicina alla torbidita' dell'inoculo originale e si effettua un confronto visivo. PERCAUZIONI PER UN CONTEGGIO VEROSIMILE: 1).Sospensione madre deve essere omogenea 2).Lettura sia visiva sia spettrofotometrica 3).Porre attenzione alle colonie pigmentate DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI CELLULE:FILTRAZIONE Si utilizza per la conta di microrganismi a carica microbica bassa.Si isola il microrganismo da coltura liquida che viene successivamente filtrata tramite una retina che isola i microrganismi dal liquido bloccandoli in superficie e facendo passare il liquido che,attraveso un imbuto, viene fatto scorrere all'interno di una beuta.Dopo la filtrazione i microrganismi intrappolati sulla superficie della retina vengono posti su un terreno agarizato solido.La piastra viene incubata e dopo 24h si puo' procedere alla conta dei microrganismi. 42 CONTA MICROSCOPICA DIRETTA:CONTACELLULE DI PETROFF-HAUSSER Si tratta di una struttura che consente di effettuare una conta diretta al microscopio prendendo in esame un campione sospeso liquido.La camera di Petroff-Husser non e' necessaria ne' utilizzabile per terreni solidi. La camera e' dotata di un vetrino di superficie,inciso con un reticolo quadrettato di cui e' nota l'area di ogni riquadro.Lo spazio tra reticolo e vetrino coprioggetto e' noto e si puo' risalire al volume totale semplicemente moltiplicando tale spazio per il numero di quadratini in cui ogni riquadro e' suddiviso.Si contano le cellule per ogni riquadro,si fa la media dei valori ottenuti e la si moltiplica per il numero di riquadri (quadrati grandi).infine si divide il valore ottenuto per il volume totale della camera.Per esprimere il risultato in CFU/ml si moltiplica o si divide per il fattore di conversione relativo al volume della camera,riportando il valore ottenuto alle unita' di misura di nostro interesse. Per la conta dei lieviti si usa la camera di THOMA che ha dimensioni maggiori CARICA MICROBICA SU PIASTRA E' una conta vitale:misura il numero di cellule vitali.Si contano le colonie da 30 a 300 o da 25 a 250.La determinazione della carica microbica su piastra si fonda sui seguenti principi: 1).Ogni batterio crescendo si divide e da origine a una sola colonia 2).L'inoculo originale e'omogeneo 3).Non sono seminati aggregati cellulari LIMITI DELLA CARICA MICROBICA SU PIASTRA (CONTA INDIRETTA) 1).Non tutte le colonie seminate crescono alla stessa velocita' quindi colonie di piccola dimensione possono sfuggire al conteggio 2).Cellule vicine possono dare vita a una singola colonia 3).E'difficile stimare il fattore di diluizione necessario poiche' e' difficile prevedere il numero delle cellule vitali 4).Si possono verificare errori della tecnica di analisi: a)Campionamento b)Pipettatura c)Semina d)Conteggio e)Insufficiente omogenizzazione g)Errori di lettura 43 MPN (Most Probable Number) Si usa in presenza di batteri chemioautotrofi nitrificanti: 1).Per identificazione su terreno differenziale liquido (il microrganismo non cresce bene su terreno solido) 2).Per patogeni a bassa carica microbica (non si puo' omettere di dichiarare la patogenicita' di un alimento) 3).Per campioni la cui carica microbica e' talmente bassa da rischiare la rarefazione dei microrganismi se si usa la filtrazione Il metodo afferma che esiste il 95% di possibilita' che la carica microbica rientri nell'intervallo corrispondente (e' il numero piu' probabile). Il metodo MPN si fonda sul principio che realizzando diluizioni successive esistera' almeno una diluizione in cui solo alcune provette,contenenti diluizioni seriali,daranno luogo a crescita microbica. Mediante questo metodo,basato su considerazioni statistiche,si puo’ ricavare il numero piu'probabile di microrganismi per ml o per grammo. Generalmente le diluizioni seriali sono effettuate a gruppi di tre provette contenenti ciascuno la stessa diluizione.Dopo l'incubazione si controlla dove si e'verificata crescita microbica.Si prendono in considerazione i tre gruppi contenenti le tre diluizioni a partire da quella limite (se esiste) cioe'l'ultima diluizione in cui tutte e tre le provette sono positive(inclusa),si legge sulla tabella il valore corrispondente e lo si moltiplica per l'inverso della diluizione piu' bassa.In assenza di limite si considerano le diluizioni piu'basse poiche'sono piu'significative. (NEL CASO DEGLI ENTEROBATTERI CHE PRODUCONO GAS la campanella di Duram si solleva all'interno della provetta). VANTAGGI E SVANTAGGI DEL METODO MPN VANTAGGI: 1).Facile da usare su substrati selettivi 2).E' possibile ottenere risultati anche in 4 ore con l'aggiunta di substrati particolari 3).E' molto sensibile:si possono utilizzare anche 50ml di inoculo SVANTAGGI: 1).e' molto meno preciso delle conte in piastra 2).E' laborioso e puo' essere molto costoso (si usa solo quando strettamente necessario) 44 ESAME BATTERIOLOGICO Insieme di procedure che servono per effettuare la conta di un microrganismo,nonche' per la classificazione e l'identificazione del microrganismo stesso. E' opportuno ricordare che per effettuare la coltivazione e la successiva conta di un microrganismo non si usa MAI acqua distillata ma una SOLUZIONE FISIOLOGICA ISOTONICA con la cellula in modo da evitare la lisi. FASI DELL'ESAME BATTERIOLOGICO: 1).CAMPIONAMENTO:si preleva il campione da analizzare 2).PREPARAZIONE DELL'INOCULO 3)SEMINA 4)INCUBAZIONE:a temperatura ottimale di crescita E SUCCESSIVO CONTEGGIO 5)ISOLAMENTO E IDENTIFICAZIONE SEMINA PER INCORPORAMENTO O INCLUSIONE Si preleva 1 ml di campione che viene depositato su una piastra sterile,viene aggiunto del terreno sterile contenente agar fuso a temperatura superiore ai 45øC,viene poi mescolato con l'inoculo.Si mette ad incubare per 18-24h la piastra col coperchio rovesciato,per evitare il ricondenzarsi di acqua;che non consente di tenere ferme le colonie e impedisce il successivo conteggio.Si contano infine le colonie che appaiono sia in superficie sia all'interno del terreno di coltura solidificato.(si incubano due piastre per ogni diluizione). SEMINA PER SPATOLAMENTO O SUPERFICIALE (STRISCIO) Si prelevano 0,1 ml di campione che viene depositato su una piastra petri contenente terreno agarizzato solido.Successivamente il campione viene distribuito uniformemente sulla superficie della piastra con un'ansa sterile.Si pone la piastra ad incubare per 18-24h col coperchio capovolto per impedire che la condensa di acqua ricada sul terreno deformando le colonie e consentendo loro il movimento,impedendo il successivo conteggio. Dopo l'incubazione le colonie sono localizzate esclusivamente sulla superficie della piastra e non all'interno,come invece accade nella semina per incorporamento. 45 DILUIZIONE DI UN CAMPIONE LIQUIDO In entrambi i casi il campione deve essere diluito prima del piastramento in modo da ottenere un numero compreso tra le 25-250 o le 30-300 colonie che consenta il conteggio.Essendo molto difficile prevedere il numero di cellule vitali si effettua piu' di una diluizione seriale (1/10).Per ogni ml di campione si pongono 9 ml di diluente.Per ottenere una stima piu' precisa si seminano DUE PIASTRE PER OGNI PROVETTA CONTENENTE UNA DILUIZIONE,facendo la media aritmetica. Il risultato va poi moltiplicato per l'inverso del fattore di diluizione e il tutto va diviso per il volume .In tal modo si ottengono le CFU/ml ES:(20+40)/2=30*10^3 (30*10^3/0,1)=3*10^5 Il risultato va espresso con un numero da 1 a 9 che moltiplica una potenza del dieci: ottenendo 300000 CFU/ml SI hanno 3*10^5 CFU/ml DILUIZIONE DI UN CAMPIONE SOLIDO PRIMA DEL PIASTRAMENTO Se si esamina un campione solido bisogna eseguire una diluizione iniziale 1/10.Si prende un grammo di campione e lo si mescola con 9 ml di diluente,tramite una apparecchiatura specifica (STOMACHER),che ha la funzione di omogenizzare la soluzione,la quale subisce un cambiamento di stato da solida a liquida.Successivamente si procede con le normali procedure di diluizione seriale (come nel caso di un campione liquido). ES:Per 250g di formaggio si hanno 25g di formaggio e 225ml di diluente (soluzione fisiologica isotonica). CONTA DI MICRORGANISMI SU SUPERFICI Per la conta di microrganismi su un'area conosciuta e delimitata si procede passando una spugna o altro materiale campionando la superficie da analizzare.Si usa lo stomacher e si procede con le diluizioni seriali.Si fa la media aritmetica delle colonie contate nella prima e nella seconda piastra dell'ultima diluizione e si moltiplica per l'inverso del fattore di diluizione.Il valore ottenuto viene poi moltiplicato per il rapporto tra volume iniziale della sospensione e area campionata.Infine si divide per il volume di sospensione per riportare il valore ottenuto in proporzione al millilitro. ES: Per una superficie di 5 centimetri quadrati e una sospensione di 10 ml e con una media di 54,5 CFU si ha: 54,5*(10ml/5cm2)/0,1ml=1,1*10^5 CFU/cm2 IL RISULTATO VIENE ESPRESSO IN CFU/cm2. 46 ESAME BATTERIOLOGICO:ISOLAMENTO E IDENTIFICAZIONE DEI MICRORGANISMI FASI: 1).Isolamento in coltura pura 2).Identificazione fentipica (visiva e olfattiva) 3).Identificazione con prove biochimiche 4).Sierotipizzazione e reazioni anticorpo (se necessario) 5).Identificazione genotipica (biologia molecolare) N.B Se non si conosce il microrganismo isolato per identificarlo ed eventualmente classificarlo,bisogna seguire tutte le fasi dell'esame batteriologico. Per verificare la presenza di una particolare specie basta affidarsi all'analisi delle prove biochimiche e utilizzare l'analisi genotipica per conferma. TASSONOMIA MICROBICA E' la scienza che studia la classificazione dei microrganismi. La denominazione e' binomiale e in latino.Si divide in: 1).TASSONOMIA CLASSICA:Raggruppa i microrganismi in base a caratteristiche fenotipiche 2).TASSONOMIA NUMERICA:Raggruppa i microrganismi in funzione delle caratteristiche di tipo evolutivo.Vengono calcolati i COEFFICIENTI DI SIMILARITA' che consentono di raggruppare i microrganismi in DENDROGRAMMI definiti come MATRICI DI SIMILARITA'. In microbiologia si prende come riferimento tassonomico il Bergey's Manual 47 STERILIZZAZIONE:Processo che tramite trattamento termico garantisce l'uccisione di tutti i microrganismi. (121øC e 1atm per 15-30 min) PASTORIZZAZIONE:Processo che tramite trattamento termico (60øC). garantisce l'uccisione dei microrganismi patogeni. TYNDALLIZZAZIONE:Processo di riscaldamento discontinuo utilizzato per l'eliminazione delle spore.Tramite riscaldamento di1 min per 5 volte.Il trattamento termico e' sufficiente a portare la spora alla temperatura ottimale per la germinazione .Una volta passata allo stato vegetativo si elimina il microrganismo procedendo con la successiva sterilizzazione. 48 MICOLOGIA:studio dei miceti. EUMICETI:Organismi eucarioti privi di clorofilla,dotati di caratteristiche peculiari. I miceti si dividono in: 1).MICETI FIAMENTOSI (muffe):multicellulari aerobi 2).LIEVITI:colonie lisce unicellulari sferiche-ovoidali che hanno piccoli filamenti.Sono anaerobi facoltativi. I miceti possono essere: 1)MONOMORFI:crescono soltanto come muffe o come lieviti. 2)DIMORFI:possono crescere come lieviti e come muffe a seconda della temperatura.I patogeni per i vegetali vivono come lieviti nell'ambiente e come muffe sui vegetali.I patogeni per l'uomo e gli animali vivono come muffe a temperatura ambiente e a 37-40øC si trasformano in lieviti. I dimorfi sono caratterizzati da Y-M-Shift (cambiamento lievito-muffa). I miceti sono acidofili,crescono bene a Ph 5 e tollerano pressioni osmotiche (sono osmotolleranti).Metabolizzano la LIGNINA (glucide complesso),richiedono meno azoto rispetto ai batteri e prediligono substrati a bassa umidita'. MORFOLOGIA DEI MICETI Miceti filamentosi (muffe) costituite da: 1).TALLO:corpo centrale 2).IFE:elementi cilindrici filamentosi:Formano una massa ramificata detta MICELIO. Il micelio delle muffe puo' essere: 1).VEGETATIVO:Aderisce al substrato da cui assorbe il nutrimento 2).AEREO O RIPRODUTTIVO:Si eleva al di sopra del substrato e da origine alle spore. LIEVITI:singole cellule sferiche-ovali,si dividono in due cellule identiche per scissione binaria (Saccaromyces),gli altri si riproducono per gemmazione mediante BLASTOSPORE*(a separazione avvenuta ricostituiscono lo strato unicellulare). Alcuni lieviti producono PSEUDOIFE:gemmazioni che non si separano ma rimangono contigue,con parete cellulare contigua (Candida spp). 49 RIPRODUZIONE ASESSUATA mediante: TALLOSPORE:Formate direttamente dal tallo CLAMIDIOSPORE:Formate per trasformazione del tallo o ifa per ispessimento di un segmento del tallo ARTROSPORE:Formate per disarticolazione di un segmento ifale BLASTOSPORE:* ALEURIOSPORE:Detti anche Dermatofiti,formate per trasformazione della cellula apicale in struttura espansa ed autonoma all'estremita' di un'ifa settata. CONIDI:Spore libere non contenute in alcun involucro,generate dal CONIDIOFORO (IFA).Si appoggiano ad esso tramite lo Sterigma a volte doppio (primario e secondario). SPORANGIOSPORE:Contenute nello sporangio,generate dallo SPORANGIOFORO (IFA) e collegate ad esso tramite una cellula detta columella RIPRODUZIONE SESSUATA Richiede la fusione di nuclei compatibili. SPECIE OMOTALLICHE:producono gameti compatibili sullo stesso micelio. SPECIE ETEROTALLICHE:scambio tra miceli diversi ma sessualmente compatibili. Le spore sessuate si riproducono mediante: 1).PLASMOGAMIA:Divisione del citoplasma 2).CARIOGAMIA:Divisione del nucleo 3).MEIOSI:Divisione dei cromosomi Le spore sessuate sono: ASCOSPORE:Caratteristiche degli Ascomiceti,sono formate nella sporocisti e si liberano dopo la lisi dell'involucro(CISCO). BASIDIOSPORE:Caratteristiche dei Basidiomiceti,generate dal BASIDIO tramite fusione nucleare e sono rette da uno Sterigma. (anche asessuate) ZIGOSPORE:Caratteristiche degli Zigomiceti,sono originate da due ife che fondono i nuclei dando vita a una spora rotondeggiante. DEUTEROMICETI (funghi imperfetti):Si riproducono solo per via asessuata.Sono miceti patogeni. 50 MICOTOSSINE:Tossine dei miceti:Sono composti a basso peso molecolare prodotti dai miceti patogeni: 1)ASPERGILLUS 2)PENICILLIUM 3)FUSARIUM DIFFERENZE TRA MICETI E BATTERI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------MICETI BATTERI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Eucarioti Procarioti ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Membrana Membrana contenente non contiene ergosterolo steroli ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Parete contenente Parete costituita Chitina da Peptidoglicano ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Eterotrofi Eterotrofi Non fotosintetici fotoautotrofi Ph acido chemioautotrofi neutrofili ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------LIEVITI:aerobi aerobi,anaerobi MUFFE:anaerobi facoltativi anaerobi facoltativi ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Riproduzione mediante Endospore non spore riproduttive ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Sensibili a polienici Sensibili ad antibiotici(Penicillina) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 51 SCAMBIO DI MATERIALE GENETICO TRA BATTERI TRASFORMAZIONE Processo nel quale un frammento di DNA batterico,proveniente da una cellula che ha subito lisi,viene trasferito all'interno di un'altra cellula batterica ,tramite le nucleasi extracellullari che rompono i legami a idrogeno tra le basi azotate del doppio filamento di dna estraneo e trasportano un singolo filamento del dna stesso all'interno del citoplasma,dove il dna estraneo viene protetto dall'attacco delle nuceasi intracellulari:(enzimi di restrizione che regolano l'espressione dei geni all'interno della cellula).Successivamente,tramite delle proteine (FATTORI DI COMPETENZA),il dna estraneo e' condotto vicino al cromosoma.Al momento della replicazione del cromosoma le proteine REC-A provvedono all'inglobamento del frammento di dna estraneo nella sequenza omologa del cromosoma.Il dna estraneo,una volta inglobato,diviene parte integrante del cromosoma e potra' replicarsi ed esprimere i suoi geni nella succesiva replicazione del cromosoma. N.B:Perche' vi sia trascrizione e' necessario che il DNA estraneo provenga dalla stessa specie. CONIUGAZIONE Processo di scambio di materiale genetico che presuppone il contatto cellulula-cellula.La cellula donatrice si stacca attraverso i pili sessuali prodotti dal suo plasmide coniugativo,che funziona da vettore di clonaggio.Il plasmide viene duplicato e trasferito alla cellula ricevente,che procede a un eventuale inglobamento del plasmide stesso all'interno del proprio cromosoma (in tal caso il plasmide e' definito EPISOMA).Tramite tale inglobamento la cellula ricevente acquisisce nuove proprieta' nella successiva generazione,in cui,durante la replicazione del cromosoma,avviene anche quella del plasmide ricevuto precedentemente dalla cellula donatrice,cio' comporta la manifestazione delle caratteristiche codificate dai geni del plasmide stesso (ad esempio antibiotico-resistenza). N.B:Cellule con plasmide integrato nel cromosoma sono dette Hfr. TRASDUZIONE Processo di scambio del materiale genetico mediato dai virus.In tal caso il virus viene trasferito alla cellula batterica.Piu' precisamente il virus trasferisce il suo acido nucleico (DNA o RNA) all'interno del batterio assieme a particolari enzimi specifici per la sua sintesi proteica (non presenti nella cellula ospite).Una volta all'interno il virus da vita al CICLO LISOGENO,in cui vive in simbiosi con la cellula ospite utilizzando le strutture di quest'ultima per replicarsi.Terminata la replicazione ha inizio il CICLO LITICO,nel quale le particelle virali lisano la cellula ospite e si riversano all'esterno,pronti per attaccare una nuova cellula che ,in caso di 52 attacco completato da parte del virus,acquisira' nuove proprieta' derivanti dalla cellula precedentemente infettata dal virus stesso.Nella maggior parte dei casi la cellula ospite riconosce il virus come corpo estraneo e gli impedisce di terminare il ciclo litico.Il virus,in tal caso,torna alla forma circolare iniziale e il piu' delle volte non ha conseguenze dannose per la cellula ospite.Puo' tuttavia accadere che circolarizzandosi si porti dietro una parte del cromosoma.In caso di attacco a una nuova cellula il virus causa ricombinazione genetica. La trasduzione puo'essere: GENERALIZZATA:qualunque frammento di dna dell'ospite puo' sostituire il genoma del virus.(una cellula infettata da un Fago Lambda va in lisi cellulare,si liberano i virioni maturi e particelle trasducenti o difettive [particelle virali contenenti dna cellulare].Le particelle difettive che infetteranno una nuova cellula provocheranno RICOMBINAZIONE GENETICA). SPECIALIZZATA: si verifica in virus temperati e interessa il trasferimento di una specifica regione del cromosoma,vicina al sito di attacco del virus.(Una cellula viene infettata da un Fago Lambda il cui dna viene inglobato nel cromosoma [dna cellulare].L'induzione con raggi ultravioletti provoca la separazione del dna virale da quello cellulare.Durante la scissione,nel dna virale possono essere inseriti alcuni geni batterici.In tal caso i virioni prodotti conterranno anche i geni della cellula.I fagi difettivi possono infettare altre cellule e causare Ricombinazione Genetica POTENZIALI DI RIDUZIONE Il potenziale di riduzione e'la tendenza di una sostanza a ridursi.E' misurato elettricamente in unita' di VOLT e in riferimento all'idrogeno.Per convenzione i potenziali di riduzione sono espressi come semireazioni di riduzione.Si riferiscono a PH 7 poiche' nella maggior parte delle cellule il citoplasma e ' prossimo alla neutralita'. 53 LA TORRE DEGLI ELETTRONI Per rappresentare il trasferimento di elettroni nei sistemi biologici si utilizza la torre degli elettroni.In essa le coppie redox sono sistemate a partire dai riducenti piu' forti (potenziale redox negativo),in alto,fino agli ossidanti piu' forti (potenziale redox positivo),in basso.Piu'in basso cadono gli elettroni prima di essere ctturati,piu' e' alta la differenza di potenziale tra DONATORE (in alto) e ACCETTORE(in basso),e allo stesso tempo,maggiore e' la quantita' di energia che viene rilasciata. La sostanza ridotta nella coppia redox posta in cima alla torre ha la massima tendenza a cedere elettroni (a ossidarsi) ed e' caratterizzata dal massimo potere riducente.La sostanza ossidata della coppia redox posta sul fondo della torre ha la massima tendenza ad acquistare elettroni (a ridursi) ed e' caratterizzata dal massimo potere ossidante. CO2/glucosio (-0,43)24e- :il glucosio ha la massima tendenza a cedere elettroni (max tendenza riducente) 1/2 O2/H2O (+0,82)2e- :l'ossigeno ha la massima tendenza ad acquistare elettroni (max tendenza ossidante) Potenziale redox positivo=AEROBIOSI Potenziale redox negativo=ANAEROBIOSI RESPIRAZIONE AEROBICA Processo che porta alla formazione di energia tramite la sintesi di ATP,dovuta alla forza proton-motrice,generata durante tale processo in seguito alla riduzione dell'ossigeno (usato come accettore terminale di elettroni) in acqua.La glicolisi rappresenta la prima fase della respirazione alla quale segue il ciclo di Krebs,che,partendo dai prodotti della glicolisi,genera come prodotti di scarto anidride carbonica e acqua.La respirazione infatti consiste nella completa ossidazione del glucosio,che porta alla riduzione dell'ossigeno in H2O. In questo processo si generano complessivamente 38 molecole di ATP per ogni molecola di glucosio,tramite FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA: [ Si formano 38 molecole GLUCOSIO+OSSIGENO=ANIDRIDE CARBONICA+ACQUA[ di ATP:2 dalla [ 36 dal ciclo di Krebs [ (che si ripete 3 volte) il Glucosio si ossida ad Anidride carbonica l'Ossigeno si riduce in Acqua 54 RESPIRAZIONE ANAEROBICA (parlarne è una forzatura dal punto di vista biochimico) Tipo di respirazione in cui al posto dell'ossigeno si usano come accettori terminali composti inorganici (Nitrati,Nitriti,Carbonati,Solfati).Si produce una quantita' di energia minore rispetto a quella prodotta nella via aerobica e diminuiscono altresi'le molecole di ATP generate per ogni molecola di glucosio. FERMENTAZIONE Processo che porta alla formazione di ATP tramite FOSFORILAZIONE A LIVELLO DEL SUBSTRATO,nella quale un gruppo fosfato ad alta energia viene trasferito ad ADP,a partire da un composto organico fosforilato,per produrre ATP.Tale processo avviene in assenza di accettori terminali di elettroni (come l'ossigeno),cio' comporta che il GLUCOSIO(ad esempio),non viene completamente ossidato,il che suggerisce una resa energetica di gran lunga inferiore rispetto alla respirazione. Nella fermentazione infatti,si producono solo due molecole di ATP per ogni molecola di glucosio. GLICOLISI COME ESEMPIO DI FERMENTAZIONE La Glicolisi e' il processo mediante il quale una molecola di Glucosio viene scissa in due molecole di Piruvato.Essa si compone di tre fasi: 1).FASE PREPARATORIA:In questa fase si preparano le reazioni di ossidoriduzione.Il primo passaggio e'la fosforilazione del glucosio a glucosio-6P,a cui segue la trasformazione del glucosio-6P nella sua forma isomerica (fruttosio-6P)tramite l'enzima ISOMERASI.A tal punto avviene una seconda fosforilazione che trasforma il fruttosio-6P in fruttosio 1-6 difofato,che viene scisso dall'enzima ALDOLASI in gliceraldeide3-fosfato e nella sua forma isomerica.Questa prima fase non coinvolge reazioni redox (trasporto di elettroni) ma comporta un dispendio iniziale di due molecole di ATP. 2):FASE DI OSSIDAZIONE:Nella fase ossidativa si ha la produzione di Piruvato (2 molecole provenienti da ogniuna delle molecole di acido 1-3 fosfoglicerico).Si sintetizzano 4 molecole di ATP (due per ogni molecola di piruvato).Si ha un guadagno netto di due molecole di ATP dato che due sono state consumate nella fase preparatoria. 3).FASE DI RIDUZIONE E PRODUZIONE DEI PRODOTTI DI FERMENTAZIONE: Durante la formazione delle due molecole di acido 1-3 fosfoglicerico 2NAD+ si riducono a NADH.Se non e'presente il NAD+ l'ossidazione del glucosio si blocca,quindi il NADH deve essere continuamente riossidato (accetta gli elettroni e li cede),per permettere di proseguire l'ossidazione del glucosio.La riossidazione del NADH a NAD+ avviene tramite la riduzione del piruvato nei prodotti di fermentazione: a)LATTATO:nei batteri lattici ] Entrambi piu' b)ETANOLO:(con produzione di CO2) nei lieviti] energetici del ] Piruvato 55 REAZIONI DELLA GLICOLISI 56 GENERAZIONE DELLA FORZA PROTON-MOTRICE La forza proton-motrice,utilizzata per la produzione di ATP mediante ATP-ASI,per il movimento flagellare e per alcuni processi di trasporto attivo,si genera durante l'ultima fase della respirazione.Quando l'ossigeno viene ridotto in acqua tramite la reazione di riduzione,dovuta al trasferimento di elettroni.L'acqua,per completare la reazione,requisisce ioni H+ dal citoplasma facendoli reagire con l'ossigeno preso dall'esterno.Gli ioni H+ vengono portati all'esterno tramite proteine integrali di membrana,ma l'acqua che si forma e' in realta' l'insieme dei suoi due ioni costituenti (H+ e OH-).In conseguenza della cattura di protoni dal citoplasma,all'esterno della membrana si accumulano ioni H+ che rendono l'ambiente esterno acido e carico positivamente.Si contrappone un accumulo di ioni OH- all'interno del citoplasma,dove si ha una carica negativa e un PH alcalino. I VIRUS Organismi acellulari che si riproducono solo sfruttando le strutture della cellula ospite.Costituiti da una TESTA contenente l'acido nucleico (DNA o RNA),da un CAPSIDE contenente proteine e costituto da unita' dette CAPSOMERI.Il virus e' inoltre costituito da un COLLO e da una PIASTRA BASALE da cui si dipartono i filamenti laterali detti FIBRE CAUDALI,le quali hanno funzione di ancoraggio ai tessuti della cellula ospite. 57 I virus si dividono in: 1):):VIRULENTI (attaccano la cellula esclusivamente per via LITICA). [il virus entra nella cellula e la distrugge provocandone la lisi] 2):TEMPERATI (Attaccano la cellula per via LISOGENA e si riproducono sfruttando le strutture della cellula ospite. Successivanente col ciclo LITICO provocano la lisi della cellula liberando i VIRIONI (particelle del virus maturo) CICLO LISOGENO:Il virus e' in simbiosi con la cellula.Il virus inietta il DNA tramite le fibre caudali che si attaccano sulla superficie esterna della cellula e trasferiscono il DNA attraverso la corporatura. CICLO LITICO:Attacco diretto che provoca la lisi della cellula ospite. I MICRORGANISMI COME ALTERANTI DEGLI ALIMENTI Nella maggior parte dei casi i microrganismi sono alteranti degli alimenti.A seconda dei fattori che ne condizionano la crescita,essi possono esercitare sull'alimento un maggiore o minore effetto alterante.Da questo punto di vista la temperatura e il pH di crescita di un particolare microrganismo possono creare numerose problematiche nel campo dell'industria alimentare.Variando il pH si riduce la carica microbica di un alimento,ma in particolari casi,non e' possibile ridurre il Ph sotto un certo valore.La maggior parte dei microrganismi sono neutrofili e vivono bene a pH prossimo alla neutralita'.Ridurre il pH e'un sistema piuttosto usato per ridurre la carica microbica,ma se si riduce troppo il pH,l'alimento varia anche il sapore,il che puo' rendere quest'ultimo immangiabile e quindi inadatto alla commercializzazione.Per risolvere questi problemi si aggiungono additivi particolari (ad sempio batteriocine). Altro problema e'quello legato alla temperatura,che puo' inibire particolari specie microbiche e favorire la crescita di altre.Ad esempio,un pesce tropicale,comtenente microrganismi MESOFILI ,si conserva meglio in frigorifero di un pesce pescato in Norvegia,dove il clima e' piuttosto freddo.In quest'ultimo sono infatti presenti microrganismi PSICROTROFI e PSICROFILI,capaci di sopravvivere a basse 58 temperature,cosa che ne favorisce lo sviluppo in quel particolare ambiente (il frigorifero appunto);ne scaturisce la maggiore alterazione dell'alimento. Castagna Luciano Bibliografia BROCK: biologia dei microrganismi 59 BIOLOGIA MOLECOLARE DEI MICRORGANISMI LUCIANO CASTAGNA 60 BIOLOGIA MOLECOLARE DEI MICRORGANISMI BIOLOGIA MOLECOLARE La biologia molecolare e' la scienza che si occupa dello studio della struttura e della funzione delle diverse classi di macromolecole presenti nella cellula vivente. LA GENETICA La genetica e' la scienza che studia i meccanismi attraverso i quali,i caratteri vengono espressi da un organismo e trasferiti da un organismo all'altro.La genetica ci fornisce le tecniche per generare nuovi organismi potenzialmente utili per l'uomo e assieme alla biologia molecolare,ci consente di capire ,non soltanto come funziona un organismo vivente,ma ci permette altresi' di riconoscere quali funzioni siano alterate in un organismo malato. La genetica e la biologia molecolare hanno consentito,negli ultimi anni,progressi eclatanti nei diversi campi a cui sono state applicate,come l'agricoltura (OGM) l'industria e la medicina.E'proprio in campo medico-diagnostico che queste due discipline hanno consentito i maggiori progressi. Tuttora gli scenziati possono sviluppare metodi per controllare importanti malattie infettive ed improntare cure su base genetica per quelle malattie,derivate da disturbi metabolici,(una parte delle quali dovuta all'azione dei microrganismi),una volta considerate incurabili. I GENI I geni sono i depositari dell'informazione genetica,sono frammenti di DNA che codificano la sequenza di una o piu'proteine tramite l'ausilio di una macromolecola:l'RNA. LE MACROMOLECOLE COINVOLTE NEL FLUSSO DELL'INFORMAZIONE GENETICA 1)PROTEINE:Catene di aminoacidi che costituiscono le unita' funzionali della cellula 2)DNA:costitito da unita'dette NUCLEOTIDI,formate ciascuna da uno zucchero a 5 atomi di carbonio (deossiribosio),da una base azotata e da un gruppo fosfato.Le informazioni sono contenute nella sequenza di basi del DNA che sono unite tra loro da legami a idrogeno secondo il principio di complementarieta' delle basi: 61 BASE PIRIMIDINICA(timina-citosina)si appaia con BASE PURINICA (adenina-guanina). SECONDO IL PRINCIPIO DI COMPLEMENTARIETA'L'ADENINA SI LEGA ALLA TIMINA E LA GUANINA ALLA CITOSINA. Le purine hanno un doppio anello(un esoso e un pentoso legati tra loro) Le pirimidine hanno un singolo anello(un eterociclo a 6 termini) 3)RNA:costituito da una singola catena di nucleotidi,e' presente un ossigeno in piu'rispetto al DNA,il DEOSSIRIBOSIO e'sostituito dal RIBOSIO,l'URACILE sostituisce la timina. LE TAPPE DEL FLUSSO DELL'INFORMAZIONE GENETICA I processi molecolari che sono alla base del flusso dell'informazione genetica possono essere suddivisi in tre stadi: 1)REPLICAZIONE:La molecola di DNA,contenente le informazioni genetiche, si duplica producendo due doppie eliche.La doppia elic originale si divide nei suoi due filamenti complementari tramite la rottura dei legami a idrogeno formatisi tra le basi azotate.Successivamente ognuno dei due filamenti che costituivano la doppia elica originaria si duplica,generando il proprio filamento complementare,che,una volta sintetizzato,da origine a una doppia elica.A partire dai due filamenti provenienti dal dna originario,si generano dunque due doppie eliche. Ogni filamento genera il suo complementare rispettando la complementarieta' delle basi,vengono poi riformati i legami a idrogeno che tengono unito il filamento parentale a quello neosintetizzato: 62 (DUPLICAZIONE SEMICONSERVATIVA). 2)TRASCRIZIONE:E'il processo di trasferimento dell'informazione dal DNA all'RNA,nel quale un singolo filamento di DNA,contenente l'informazione genetica,viene trascritto in rna messaggero;la molecola che ha il compito di veicolare l'informazione proveniente dal dna ai ribosomi,gli organuli adibiti alla sintesi delle proteine: le unita' funzionali che esplicano determinate funzioni all'interno della cellula.Il dna infatti,non ha ruolo diretto nella sintesi proteica ma esplica tale funzione attraverso l'mRNA che porta il messaggio genetico dal dna ai ribosomi.Alcune regioni di dna non codificano proteine e sono adibite a trasferire l'informazione per la sintesi di altri tipi di rna: 1).RNA RIBOSOMIALE (r-RNA):presente nei ribosomi,partecipa alla sintesi proteica 2):RNA TRANSFER (t-RNA):utilizzato nel processo di traduzione e specifico per uno o piu' codoni,nonche' per un particolare aminoacido. 3).SMALL-RNA (s-RNA):specifico degli eucarioti 3):TRADUZIONE:E' il processo che porta alla trasformazione del dell'm-RNA a proteina.La sequenza del DNA specifica un particolare rna messaggero,la cui sequenza di basi,dovuta alla struttura del DNA,dal quale ha copiato il messaggio,determina la sequenza di aminoacidi di ogni proteina.Nei procarioti vi e' quindi una corrispondenza lineare tra la sequenza di basi di un gene, che codifica una proteina e la sequenza di aminoacidi del polipeptide che genera quella determinata proteina.Si parla per questo motivo di COLINEARITA' GENE-PROTEINA.Questo concetto sta a significare che la sequenza di basi di un gene e la sequenza di aminoacidi della proteina codificata da quel gene hanno stessa fase di lettura (sono paralleli).Per codificare un singolo aminoacido sono necessarie tre basi.Ogniuna di queste triplette costituisce un CODONE.Ogni codone sull'm-RNA corrisponde a un aminoacido della catena polipeptidica della proteina,formata a partire da quello specifico RNA messaggero.Negli eucarioti questa colinearita' viene a mancare a causa del fatto che non tutti i geni dell'rna messaggero degli eucarioti codificano proteine. L'informazione contenuta nella sequenza di basi di un acido nucleico puo' codificare quella di un altro acido nucleico (passaggio da DNA a m-rna) o di una proteina (passaggio da m-RNA a proteina):il trasferimento dell'informazione da acido nucleico a proteina e' UNIDIREZIONALE.La sequenza di una proteina non specifica quella di un acido nucleico. 63 DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA MOLECOLARE Il trasferimento dell'informazione da acido nucleico ad acido nucleico o da acido nucleico a proteina e' a senso unco.Cio' e' valido per tutte le forme di vita del nostro pianeta:Il trasferimento unidirezionale costituisce il dogma centrale della biologia molecolare. GENETICA DEI PROCARIOTI E DEGLI EUCARIOTI Il genoma procariotico e' costituito da un'unica molecola di DNA circolare,covalentemente chiusa e non racchiusa in una membrana nucleare.Il Dna non e' contenuto in un nucleo (struttura assente nei procarioti) Il genoma eucariotico e' formato da molecole lineari di DNA che costituiscono i cromosomi localizzati nel nucleo.Nei procarioti non vi e' una membrana che separa il cromosoma dal citoplasma;il materiale genetico (DNA) e' parte integrante del citoplasma stesso. Negli eucarioti vi e' una separazione tra i processi di trascrizione e traduzione(i cromosomi si trovano nel nucleo e i ribosomi nel citoplasma esterno ad esso).Negli eucarioti i geni codificanti proteine (ESONI) vengono trascritti nel linguaggio dell'm-RNA,successivamente alla rimozione degli INTRONI (sequenze non codificanti):Esoni ed Introni danno origine al TRASCRITTO PRIMARIO,dal quale vengono successivamente rimossi gli introni durante la trascrizione del DNA in m-RNA.Tale processo,che precede la traduzione,avviene nel nucleo.Successivamente l'm-RNA viene trasferito attraverso piccoli fori sulla parete esterna del nucleo (Pori Nucleari) e portato a livello del citoplasma,dove i ribosomi provvedono alla sintesi delle proteine,servendosi della copia del messaggio genetico del DNA,portata dall'm-RNA. STRUTTURA DEL DNA:LA DOPPIA ELICA La struttura base del DNA e'il nucleotide.Esso e' costituito da uno zucchero a 5 atomi di carbonio (DEOSSIRIBOSIO) a cui si lega una fra le quattro basi azotate (Adenina,Guanina,Citosina,Timina)e un gruppo fosfato PO4--- che conferisce al dna carica negativa.Il DNA e' composto di due catene di nucleotidi legate tra loro dai legami a idrogeno che si formano tra le basi azotate (i nucleotidi sono legati tramite legami fosfodiestere).Gli zuccheri di ogni nucleitide sono legati dai gruppi fosfato ad alta energia,che formano legami dal carbonio 3 di uno zucchero al carbonio 5 dello zucchero adiacente.I due filamenti che costituiscono la doppia elica sono disposti in modo antiparallelo:Il filamento a sinistra si volge in direzione 5 primo-3 primo dall'alto verso il basso,quello di destra si volge in direzione 5 primo-3 primo ma dal basso verso l'alto.I filamenti sono avvolti l'uno attorno all'altro a formare una doppia elica nella quale si distinguono: 64 SOLCO MAGGIORE (in corrispondenza del quale interagisce la maggior parte delle proteine) e il SOLCO MINORE.All'estremita' 5 primo di ogni molecola e' presente un gruppo fosfato,mentre all'estremita' 3 primo e'presente un gruppo ossidrile. LE STRUTTURE ANSA-STELO E IL RIPIEGAMENTO DEL DNA Il dna puo' subire delle variazioni che riguardano la morfologia e l'appaiamento delle basi azotate.A seconda della lunghezza,il dna puo' essere ripiegato a formare strutture non lineari,diverse da quelle che si avrebbero con un normale appaiamento delle basi azotate,che segua il principio di complementarieta'.Le molecole piu' lunghe di DNA sono facilmente flessibili,al contrario quelle di lunghezza inferiore 65 risultano essere molto piu' rigide.In alcuni casi brevi segmenti di dna possono venire ripiegati dalle proteine con le quali interagiscono,in altri il dna presenta una struttura intrinseca di tipo ricurvo,generata dal ripetersi di 5-6 adenine sulla stessa elica,intervallate da 4-5 basi.In tal caso il dna viene denominato DNA CURVO (Bent).La curvatura del dna appare spesso coinvolta nei meccanismi di regolazione dell'espressione genica.Molte proteine interagiscono con particolari regioni di DNA contenenti sequenze ripetute in senso inverso. Le sequenze invertite ripetute conferiscono alla sequenza di dna una doppia simmetria e se vicine tra loro,possono generare strutture cruciformi dette ANSA-STELO.Esse si formano tramite appaiamento di basi complementari localizzate sullo stesso filamento di acido nucleico. STRUTTURE GENERATE PER APPAIAMENTO DI BASI COMPLEMENTARI Sono di tre tipi: 1).ANSA-STELO (STEEM-LOOP):strutture generate per appaiamento di basi complementari sullo stesso filamento.Si formano poiche' le basi non complementari non si appaiano.L'ansa presente all'estremita' di ogni filamento si forma a causa del fatto che un tratto del filamento non contiene basi complementari.La complementarieta' viene ristabilita in corrispondenza dello stelo,dove si verifica un appaiamento di basi di tipo normale tra i filamenti antiparalleli. 2).STRUTTURA:puo' generare da dna lineare a singolo filamento con CIRCOLARE estremita' complementari dette (ESTREMITA' COESIVE).Il dna assume forma circolare in seguito all'appaiamento delle estremita' stesse secondo il principio di complementarieta' delle basi. 3).STRUTTURE A:strutture simili a quelle ansa-stelo ma quasi FORCINA completamente prive dell'ansa.Si formano da sequenze che non si appaiano,presenti alle estremita' della molecola di dna a singolo filamento.(In una molecola di dna a doppio filamento le strutture a forcina sono trasformate in strutture ansa-stelo). DENATURAZIONE E RINATURAZIONE DEL DNA Le coppie di basi del dna sono tenute assieme da numerosi legami a idrogeno,il cui numero molto elevato compensa il fatto che si tratti di interazioni piuttosto deboli,se considerate singolarmente.I legami a idrogeno sono direttamente proporzionali al numero di paia di basi che costituiscono la doppia elica di dna.L'adenina e la timina sono legate assieme da due legami a idrogeno,mentre la guanina e la citosina sono legate da tre legami.Pertanto una molecola di dna contenente un maggior numero di legami tra guanina e citosina risultera' piu' resistente al processo di DENATURAZIONE,nel quale si ha scissione della doppia elica tramite rottura dei legami a idrogeno previo aumento della temperatura.Finche' il dna isolato dalla cellula e' mantenuto a temperatura ambiente e a una concentrazione salina isotonica,i legami a 66 idrogeno rimangono stabili e non si verifica denaturazione(melting). Quando avviene denaturazione i legami a idrogeno tra le basi tendono a rompersi,ma i legami covalenti che sono presenti all'interno di ciascun filamento e che tengono uniti tra loro i nucleotidi,rimangono stabili.In seguito alla rottura dei legami a idrogeno i due filamenti si separano.Il fenomeno della denaturazione e'misurabile sperimentalmente poiche' a parita' di sequenza nucleotidica,i DNA a singolo e doppio filamento differiscono tra loro per l'assorbimento di luce ultravioletta.Il dna con elevato numero di legami G-C si denatura a temperature piu' elevate rispetto a un DNA contenente un maggior numero di legami A-T.Se il dna riscaldato viene fatto rafferddare si possono riformare i legami a idrogeno tra le basi. Il ricostituirsi dei legami a idrogeno previo raffreddamento rappresenta la RINATURAZIONE del dna. SUPERAVVOLGIMENTO DEL DNA Tutte le cellule,siano esse procariotiche o eucariotiche,hanno un DNA di lunghezza nettamente superiore al loro daimetro.Il problema riguarda anche i virus,il cui dna ha dimensioni considerevoli rispetto alla porzione dove esso e' contenuto (testa). Il superavvolgimento del dna consente di compattare l'acido nucleico permettendone l'inglobamento all'interno della cellula.Il superavvolgimento e' lo stato in cui il dna,posto sotto torsione,viene ulteriormente attorcigliato,in modo da ridurne le dimensioni e da renderle paragonabili a quelle della porzione spaziale intracellulare in cui il dna stesso e' contenuto.Il dna puo' essere superavvolto sia in senso positivo che in senso negayivo.Nel primo caso il dna si attorciglia attorno al proprio asse nella stessa direzione della doppia elica,nel secondo caso invece,il dna si torce attorno al proprio asse in direzione opposta a quella della doppia elica. Nei procarioti,pur essendo presenti delle proteine associate al dna,quet'ultimo viene considerato NUDO.Il superavvolgimento avviene tramite il legame covalentemente chiuso del filamemto di dna,per appaiamento delle estremita' coesive che si legano formando una struttura circolare,caratterizzata da dimensioni molto ridotte rispetto alla forma rilassata. Negli eucarioti ci sono delle particolari proteine (gli ISTONI),che legano il dna dando origine assieme al dna stesso,a una complessa struttura detta NUCLEOSOMA .La formazione del nucleo soma provoca nel dna superavvolgimenti negativi.Gli istoni sono proteine cariche positivamente che neutralizzano le cariche negative del dna,provenienti dai gruppi fosfato.I nucleosomi possono aggregarsi e costituire un materiale fibroso detto CROMATINA,che puo' essere ulteriormente compattata. LE TOPOISOMERASI Il superavvolgimento del dna nei procarioti avviene tramite un enzima (DNA-GIRASI),in grado di introdurre superavvolgimenti negativi.Tale enzima e' la TOPOISOMERASI II.Tramite l'azione delle topoisomerasi il dna puo' trovarsi sia nello stato rilassato sia in quello di 67 superavvolgimento.Nel primo caso avviene la duplicazione del dna,nel secondo il dna viene compattato all'interno della cellula.Il livello di superavvolgimento influenza l'espressione genica:(alcuni geni vengono espressi meglio con dna superavvolto,altri nella fase di rilassamento).Intervenendo sul grado di superavvolgimento le topoisomerasi possono regolare il processo di replicazione aumentandone o diminuendone la velocita'. Ci sono essenzialmente due tipi di topoisomerasi che si ritrovano sia nei procarioti sia negli eucarioti: 1).TOPOISOMERASI 1:Enzima in grado di rimuovere il superavvolgimento del dna introducendo un taglio all'interno di un singolo filamento della doppia elica di dna e provocando la rotazione di un filamento attorno all'altro.Nei procarioti il cromosoma batterico e' diviso in domini di superavvolgimento per evitare che una singola rottura provochi il rilassamento dell'intero cromosoma.Un taglio in uno di questi domini non implica il rilassamento del dna in altri domini.Alcuni procarioti contengono un enzima chiamato GIRASI INVERSA che introduce superavvolgimenti positivi del dna.Parte del dna di questi microrganismi pare rilassata grazie all'equilibrio tra l'attivita' di proteine simili agli istoni e l'azione della girasi inversa.Il superavvolgimento positivo ottenuto dalla girasi inversa avrebbe la funzione di proteggere il dna dalla denaturazione. Negli eucarioti,nonostante l'azione della topoisomerasi 1 il dna lineare del cromosoma non si rilassa a causa dell'azione delle proteine legate al dna (ISTONI). 2).TOPOISOMERASI 2:(DNA-GIRASI)introduce superavvolgimenti negativi.Viene inibita da alcuni antibiotici quali:l'acido nalidixico,ciprofloxacina e la novobiocina CROMOSOMA Il cromosoma e' il componente genetico che contiene i geni indispensabili per le tappe del metabolismo cellulare.La presenza del cromosoma e'indispensabile per lo svolgimento delle attivita' metaboliche che avvengono all'interno della cellula.La distruzione del cromosoma comporta la morte della cellula.I geni contenuti nel 68 cromosoma sono detti HOUSEKEEPING e rappresentano i geni del metabolismo di base della cellula,cioe' quei geni che sono sempre richiesti dalla cellula per la prosecuzione delle attivita' che ne garantiscono l'avanzamento del ciclo vitale.Le specie Rhodobacter,halobacterium,e il genere brucella e borrelia burgdorferi hanno piu' di un cromosoma. ELEMENTI GENETICI EXTRACROMOSOMICI: 1).MITOCONDRI:Presenti nelle cellule eucariotiche,hanno un proprio genoma costituito da dna extracromosomico,che assieme all'rna ribosomiale,consente la sintesi di alcune proteine e l'autoreplicazione.Sono la sede dei processi respiratori e della produzione di energia sotto forma di ATP. 2).CLOROPLASTI:Presenti negli eucarioti,sono gli organuli adibiti alla fotosintesi. 3).ELEMENTI TRASPONIBILI:Presenti nei procarioti e negli eucarioti.Sono frammenti di dna in grado di muoversi da un sito all'altro all'interno del genoma.Non hanno replicazione autonoma ma si replicano come parte di altre molecole di dna. Si dividono in: a).SEQUENZE DI INSERZIONE:costituiscono il tipo piu' semplice di elementi trasponibili.Contengono esclusivamente l'informazione genetica necessaria per la propria trasposizione. b).TRASPOSONI:Sono di dimensioni maggiori e contengono altri geni oltre a quelli necessari per la propria trasposizione. N.B Mitocondri e cloroplasti nonostante abbiano molti geni e un sistema di traduzione che ,nel caso dei mitocondri,consente la replicazione del dna in modo autonomo,non possono esistere indipendentemente dal cromosoma.Esso infatti contiene i geni necessari alla sintesi della maggior parte delle proteine. REPLICAZIONE DEL DNA:meccanismi di processamento Come gia' precedentemente affermato la replicazione del dna e' la prima tappa del flusso dell'informazione genetica.Se la doppia elica si apre viene sintetizzato un filamento complementare a ogiuno dei filamenti parentali.La molecola di dna che e' stata copiata prende il nome di STAMPO. 69 STAMPI E INNESCHI Il precursore di ogiuno dei nuovi nucleotidi della catena e' il NUCLEOSIDE 5 PRIMO TRIFOSFATO dal quale vengono rimossi i due fosfati terminali,mentre quello piu'interno viene legato covalentemente allo zucchero deossiribosio ad esso adiacente.In tal modo si ha l'aggiunta di un nuovo nucleotide alla catena.Si richiede la presenza di un gruppo ossidrile libero che leghi il deossiribosio al fosfato della catena adiacente. La DNAPOLIMERASI e' l'enzima che si occupa della sintesi del dna. Essa catalizza la reazione di addizione tra due nucleotidi legando il fosfato in posizione 5 primo all'ossidrile in posizione 3 primo.Non esiste nessuna DNA-POLIMERASI in grado di iniziare da sola la sintesi di una nuova catena nucleotidica.Tutte le dna polimerasi sanno solo aggiungere un nucleotide a un gruppo ossidrile preesistente in posizione 3 primo.Per iniziare la sintesi di una nuova catena di dna e'necessaria la presenza di un INNESCO,sintetizzato da particolari enzimi che polimerizzano l'RNA chiamati PRIMASI.L'innesco e' una breve sequenza di rna,alla quale la DNA-POLIMERASI puo' attaccare il primo nucleotide della catena (e anche i successivi) procedendo in direzione 5 primo-3 primo.Dopo l'aggiunta del primo nucleotide la sintesi della catena in fase di formazione,procede come DNA e non piu' come RNA.L'innesco a rna verra' successivamente rimosso. INIZIO DELLA SINTESI DEL DNA Nei procarioti il cromosoma e' circolare ed esiste un solo sito cromosomico (ORIGINE DI REPLICAZIONE) costituita da circa 300 basi riconosciute da proteine specifiche.A livello dell'origine di replicazione la doppia elica di dna si apre e la duplicazione inizia su entrambi i filamenti.Mano a mano che la duplicazione procede la FORCA DI REPLICAZIONE,cioe' il sito in corrispondenza del quale avviene la replicazione,si sposta lungo il dna.Nei procarioti si creano due forche di replicazione che procedono a sintetizzare il dna circolare in senso opposto l'una all'altra.Cio'porta alla formazione di una struttura TETA che e' dovuta al parallelismo dei due siti di replicazione orientati in senso opposto. Ogni cromosoma eucariotico ha piu' di un'origine di replicazione poiche' il dna e' piu' lungo e anche perche' le dna-polimerasi eucariotiche non sono in grado di replicare il dna cosi' velocemente come quelle procariotiche. LA FORCA DI REPLICAZIONE A livello della forca di replicazione il dna si srotola per azione di alcune proteine chiamate ELICASI,che idrolizzano l'ATP mentre si spostano lungo l'elica di dna rompendo i legami a idrogeno tra le basi.Si forma coseguenzialmente una piccola regione di dna a singolo filamento che viene subito complessata da una particolare proteina(LA PROTEINA AFFINE AL DNA A SINGOLA ELICA) che stabilizza il dna impedendo la formazione di legami a idrogeno sullo stesso filamento (i quali potrebbero generarsi dall'interazione di basi complementari di due nucleotidi consecutivi). 70 FILAMENTO GUIDA E FILAMENTO COPIA Le elicasi dunque generano due filamenti di dna che sono differenti in relazione alla sintesi del nuovo filamento complemenatare.Le due forche di replicazione hanno versi opposti,lo stesso vale per i due filamenti.Nel filamento che cresce dal 5 primo fosfato al 3 primo ossidrile,detto FILAMENTO GUIDA la sintesi del dna procede in modo continuo,poiche'tale filamento cresce nella stessa direzione della forca di replicazione,sulla quale dunque e' sempre disponibile un gruppo 3 primo ossidrile da utilizzare per aggiungere un nucleitide.Il filamento guida segue la normale direzione della sintesi del dna e ha lo stesso verso della DNAPOLIMERASI (dal 5 primo fosfato al 3 primo ossidrile).Nel filamento opposto detto FILAMENTO COPIA la sintesi del dna avviene in modo discontinuo poiche' non e' disponibile sulla forca di replicazione un gruppo ossidrile libero per aggiungere un nucleotide. Cio' accade perche' il filamento copia cresce in direzione 3 primo 5 primo,opposta a quella delle DNA-POLIMERASI,che procedono in direzione 5 primo 3 primo.I gruppi ossidrili necessari per l'aggancio alla catena di nuovi nucleotidi,sono presenti,ma situati lontano dalla forca di replicazione all'estremita' opposta.La discontinuita' con la quale avviene la sintesi del dna,rende necessaria la sintesi di piccoli inneschi a rna da parte delle primasi.In tal modo si forniscono gruppi ossidrili liberi in posizione 3 primo,necessari per l'aggancio del primo nucleotide.Terminata la sintesi degli inneschi le primasi vengono sostituite dalla DNA-POLIMERASI 1 che continua la sintesi del dna aggiungendo nucleotidi finche' non raggiunge quello precedentemente sintetizzato.A questo punto viene sosttituita dalla DNA-POLIMERASI 3 che continua la sintesi del dna.La DNA POLIMERASI 1 grazie alla sua attivita' di ESONUCLEASI 5 primo-3 primo rimuove gli inneschi che incontra avanzando.Una volta sostituito l'innesco eliminato con dna,la polimerasi viene rilasciata e il taglio fatto all'inizio dalle elicasi viene saldato attraverso l'ultimo legame prodotto dall'enzima DNA-LIGASI.Questo enzima e' in grado di sigillare ogni legame tra le estremita' 5primo fosfato e 3 primo ossidrile ed e' coinvolto assieme alla dna-polimerasi 1 nei meccanismi di riparazione del dna. FRAMMENTO DI OKAZAKI:Frammento di dna sintetizzato sul filamento copia dalla dna-polimerasi1,lungo circa mille basi.Ogniuno di questi frammenti ha bisogno di un innesco a rna. Dall'origine si dipartono due forche di replicazione che procedono in direzioni opposte,vengono sintetizzati due filamenti guida e due filamenti copia. IL REPLISOMA:Complesso contenente proteine,elicasi,primasi e due dna-polimerasi3. 71 PROOFREADING:Attivita' secondaria della dna-polimerasi1,consiste nell'attivita' di ENDONUCLEASI 3 primo - 5 primo che permette la rimozione del nucleotide inserito erroneamente nella catena e la successiva sostituzione col nucleotide corretto.(e' l'opposto dell'esonucleasi 5 primo 3 primo che rimuove gli inneschi). N.B ESONUCLEASI:agisce alle estremita' del filamento ENDONUCLEASI:agisce all'interno del filamento TERMINAZIONE DELLA REPLICAZIONE A replicazione ultimata le due molecole circolari rimangono legate e sono successivamente separate da una topoisomerasi.Alla fine della replicazione del dna e' necessario che ogni cellula figlia derivata dalla suddivisione cellulare abbia una copia del cromosoma.Il processo che porta alla formazione di due cellule figlie (divisione cellulare) e' chiamato MITOSI,tramite cui si ha la divisione del patrimonio genetico,possibile grazie al fatto che la duplicazione del cromosoma avviene prima della separazione delle due cellule. ELEMENTI GENETICI LINEARI Nel caso di cromosomi linari si pone un problema che concerne il processo di replicazione del dna,che non si pone invece nel caso di cromosomi circolari.Nei cromosomi lineari esiste infatti piu' di un origine di replicazione ed e' necessario che si mantenga una corrispondenza con l'estremita 5 primo.Se non accadesse nulla a ogni replicazione la molecola di dna risulterebbe piu' corta della precedente in quanto i diversi punti di origine della replicazione non cominciano la sintesi del dna dall'estremita' 5 primo.(la sintesi del dna avviene comunque in direzione 5 primo- 3 primo).Per risolvere questo problema nei procarioti con dna lineare si utilizzano al posto degli inneschi a rna degli inneschi proteici che si legano tenacemente all'estremita' 5 primo e fungono da punto di partenza per la replicazione.Negli eucarioti vi sono particolari enzimi detti TELOMERASI che allungano il filamento di dna attaccando delle sequenze dette telomeri all'estremita 3 primo.I telomeri non vengono replicati e vengono poi rimossi al termine della replicazione in modo tale da mantenere inalterata la lunghezza del filamento originale. LA TRASCRIZIONE DEL DNA La trascizione del messaggio genetico da DNA a RNA viene realizzata dall'enzima RNA-POLIMERASI che catalizza la reazione per la formazione di ribonucleotidi in serie.La funzione principale di questo enzima e' formare i legami tra i nucleotidi della catena di rna.Per sintetizzare l'rna,la rna-polimerasi richiede la presenza di un singolo filamento di dna da utilizzare come stampo.Diversamente dalla dna-polimerasi l'rna-polimerasi puo' iniziare da sola la sintesi della catena di nucleotidi dell' rna.Il nucleotide iniziale della catena conserva i tre 72 gruppi fosfato in quanto non e' richiesto dalla rna-polimerasi un innesco,indispensabile invece nela caso della sintesi di una nuova catena di dna da parte della dna-polimerasi. L'rna polimerasi inoltre NON HA CAPACITA' DI CORREGGERE GLI ERRORI.Un errore di trascrizione non comporta danni permanenti in quanto un rna messaggero mal tradotto produrrebbe una proteina anomala,il cui ciclo vitale tuttavia e' limitato nel tempo (20 min in E.coli).Si deduce che l'rna polimerasi non ha bisogno di tale capacita'. Nei batteri e negli archea e' presente una singola rna-polimerasi.Nel nucleo degli eucarioti ne sono presenti tre. Nei batteri l'rna-polimerasi e'costituita da subunita' che interagiscono tra loro per formare l'enzima attivo detto OLEOZIMA.In E.coli vi sono 4 subunita': E.COLI RNA POLIMERASI: [subunita'alfa/beta/beta primo]:costituiscono il core dell'enzima e procedono da soli alla sintesi dell'rna. [subunita' sigma]:puo' essere facilmente staccata dalle altre subunita' proteiche e ha il compito di riconoscere il PROMOTORE sul dna (sito idoneo per l'inizio della trascrizione). La trascrizione si arresta in corrispondenza dei terminatori della trascrizione. 73 FASI DELLA SINTESI DELL'RNA La sintesi dell'rna avviene in corrispondenza di specifiche sequenze di dna:il sito d'inizio (promotore) e quello di terminazione.Si compone di 4 fasi: 1).il fattore sigma permette all'rna-polimerasi di riconoscere il promotore,ossia il sito d'inizio della trascrizione. 2).il fattore sigma viene rilasciato durante la fase di ELONGAZIONE,dove si inizia la trascrizione. 3).CRESCITA DELLA CATENA DI RNA:la rna polimerasi si muove lungo la catena di dna provocando la temporanea apertura della doppia elica e la trascrizione di uno dei due filamenti. 4).RILASCIO DELL'RNA E DELLA RNA-POLIMERASI:quando il sito di terminazione viene raggiunto la trascrizione si arresta e vengono rilasciati sia l'rna-polimerasi sia l'rna messaggero. I PROMOTORI:Sono specifiche sequenze di dna in corrispondenza delle quali si legano le rna-polimerasi per dare inizio alla sintesi dell'rna. RUOLI DELLE RNA-POLIMERASI NEGLI EUCARIOTI RNA-POLIMERASI 1:sintetizza la maggior parte degli rna ribosomiali (r-RNA). RNA-POLIMERASI 2:sintetizza tutti gli rna messaggeri (m-RNA). RNA-POLIMERASI 3:sintetizza tutti gli rna transfer (t-RNA) e un tipo di r-RNA. I TERMINATORI DELLA TRASCRIZIONE La terminazione della sintesi dell'rna avviene in corrispondenza di specifiche sequenze di dna.Nei batteri la sequenza di terminazione classica e' costituita da una sequenza invertita ripetuta con un segmento centrale di basi non ripetute.Quando una sequenza di questo tipo viene tradotta l'rna puo' formare una struttura ansa-stelo per appaiamento di basi complementari sullo stesso filamento.Questo evento puo' provocare l'arresto della trascrizione.Sono stati scopeti altri tipi di terminatori che richiedono la presenza della PROTEINA RHO,la quale si lega tenacemente all'rna e puo' provocare il distacco dell'rna-polimerasi e dello stesso rna dal dna,terminando cosi' la trascrizione. 74 UNITA' DI TRASCRIZIONE E GLI RNA RIBOSOMIALI Nei procarioti sono presenti tre tipi di rna ribosomiali:r-RNA16S.r-RNA5S ed r-RNA23S.Nel genoma ci sono regioni di raggruppamento (CLUSTER) contenenti ogniuna un gene per ogniuno di questi rna ribosomiali.Le unita' di trascrizione degli rna ribosomiali sono detti:OPERONI DI r-RNA. Nello spazio compreso tra i geni per rna16S ed rna23S sono contenuti uno o piu' geni per un t-RNA.I geni che codificano proteine esprimono la loro informazione attraverso l'rna messaggero.Esso e' rapidamente degradato dalle nucleasi intracellulari e viene percio' definito INSTABILE.Gli rna ribosomiali e gli rna transfer non vengono degradati e vengono percio' definiti STABILI. RNA POLICISTRONICI E MONOCISTRONICI Nei procarioti un singolo rna messaggero spesso contiene piu' di una regione codificante,in esso infatti sono codificati piu' geni che costituiscono un OPERONE.L'rna che codifica un gruppo di geni protrascritti e' detto POLICISTRONICO.Negli eucarioti gli m-RNA sono quasi sempre MONOCISTRONICI;vi e' corrispondenza tra un m-RNA e la proteina specifica da esso sintetizzata. IL PROCESSAMENTO DELL'RNA Si definisce processamento dell'rna la conversione di un rna precursore ad rna maturo. Nei procarioti l'rna messaggero e',funzionale gia' cosi' come viene ottenuto dal processo di trascrizione e il processamento non e' necessario. Negli eucarioti l'rna messaggero ottenuto dalla trascrizione,e' costituito da zone codificanti (ESONI) e da zone non codificanti (INTRONI).E' necessario dunque un processamento dell'rna messaggero che permetta la rimozione degli introni (inutili ai fini della traduzione),prima dell'ultima fase del flusso dell'informazione genetica:LA TRADUZIONE che consiste nella trasformazione dell'm-RNA in proteina.La fase di processamento durante la quale gli introni vengono rimossi e gli esoni vengono saldati tra loro e' definita SPLICING (giunzione).Tale processo e' eseguito da una struttura articolata detta SPLICEOSOMA e costituisce la prima tappa del processamento dell'm-RNA eucariotico. Vi sono altre due tappe del processamento dell'rna messaggero negli eucarioti.Entrambe avvengono nel nucleo prima che l'm-RNA maturo sia trasportato nel citoplasma: 1).CAPPING (incappucciamento):avviene prima della fine della trascrizione e consiste nell'aggiunta di guanine metilate (G+CH3) all'estremita' 5 primo fosfato. 2).TAILING (poliadenizzazione):avviene in coincidenza con la terminazione della trascrizione e consiste in un accorciamento (trimming) dell'estremita' 3 primo e nell'aggiunta di una coda di adenine ripetute. 75 Tali processi servono a rendere funzionale l'rna al processo di traduzione e fanno in modo che l'rna mantenga la lunghezza origianaria evitando cosi' i problemi dovuti alla linearita' del cromosoma. I RIBOZIMI Gli rna catalitici detti RIBOZIMI sono coinvolti in molti processi cellulari.Sono presenti nei procarioti.La maggior parte dei ribozimi e' costituita da introni SELF-SPLICING,in grado di autorimuoversi e di giuntare tra loro i due esoni adiacenti.Gli introni self-splicing si differenziano dagli altri enzimi proteici poiche' possono catalizzare la propria reazione una sola volta.Vi e' un ribozima particolare (RNASI P) CHE PUO' AGIRE IN MANIERA RIPETUTA UTILIZZANDO SUBSTRATI DIVERSI POICHE' NON SI AUTODIGERISCE DURANTE LA REAZIONE. Nella cellula il ribozima rnasi p ha la funzione di modificare i trascritti primari che codificano per gli rna transfer. IL CODICE GENETICO La degenerazione del codice consiste nel fatto che non sempre c'e' corrispondenza tra aminoacido e codone.Nella cellula un codone e' letto dall'appaiamento di basi con un t-RNA a livello di una sequenza di tre basi detta ANTICODONE.Le molecole di t-RNA in alcuni casi possono formare appaiamenti classici solo con le prime due basi del codone sopportando in terza posizione anche un'altra base.Questo fenomeno di appaiamento erroneo con la terza base del codone costituisce una MUTAZIONE PUNTIFORME N.B Non necessariamente una mutazione puntiforme provoca una mutazione del codice genetico.Se c'e' un errore di trascrizione dell'm-RNA,questo errore verra' tradotto nella proteina ad esso corrispondente.Tuttavia si ha una mutazione solo nel caso in cui la tripletta non codifichi lo stesso aminoacido.Anche con la terza base sbagliata infatti e' possibile esclusivamente in relazione alla terza base. NEL CASO DELLA METIONINA E DEL TRIPTOFANO L'ALTERAZIONE DELLA TERZA BASE PROVOCA MUTAZIONE POICHE' QUESTI DUE AMINOACIDI SONO CODIFICATI DA UNA SOLA TRIPLETTA.CIO' COMPORTA CHE CON LA TERZA BASE SBAGLIATA SI CODIFICA UN AMINOACIDO DIVERSO. Nel caso in cui invece l'alterazione riguardi almeno 2 basi si avra' sicuramente una mutazione. CODONE DI INIZIO :AUG (codifica l'aminoacido N-formilmetionina) CODONI DI STOP:UAA-UGA-UAG (non codificano alcun aminoacido e costituiscono i segnali di terminazione della traduzione di un gene che codifica una specifica proteina). 76 FASI DI LETTURA Per convenzione la fase di lettura corretta e' chiamata FASE 0 e rappresenta la fase di lettura che una volta tradotta,fornisce la proteina specifica di quel gene.Le altre fasi di lettura possibili (+1 e -1) non codificano la stessa sequenza di aminoacidi di quella specifica proteina. FASI DI LETTURA APERTE (open-reading-frame) Per essere tradotto un m-RNA deve contenere una fase di lettura aperta che consiste in un codone d'inizio (generalmente AUG),seguito da numerosi codoni e da un codone di stop. IL CONCETTO DI CODICE GENETICO UNIVERSALE Studiando il batterio E.coli e il suo sistema di sintesi delle proteine si comprese l'universalita' del codice genetico.Introducendo nel sistema di sintesi proteica di E.coli una sequenza di m-RNA prelevata da un mammifero,che codificava la sintesi dell'immunoglobulina,nel batterio si osservava la sintesi di tale proteina.Cio' rese manifesto il fatto che il codice genetico e' universale e cioe' utilizzato da tutti gli esseri viventi. Si scopri' in seguito che alcuni organelli e alcune cellule usano un codice genetico leggermente modificato rispetto a quello universale:tutti questi codici genetici alternativi utilizzano come codoni quelli che in genere sono codoni di stop.Agli inizi si pensava che i diversi codoni degenerati,che codificavano lo stesso aminoacido,venissero utilizzati con la stessa frequenza;in seguito ci si rese conto del contrario.L'utilizzazione dei codoni e' preferenziale e variabile da organismo a organismo. GLI RNA TRANSFER L'rna transfer contiene l'anticodone che si lega al codone sull'rna messaggero.Ogni t-RNA ha specificita' non solo per un particolare codone sull'm-RNA ma anche per uno specifico aminoacido.Il t-RNA e il suo specifico aminoacido vengono trasportati assieme da un enzima che fa in modo che ogni t-RNA riceva l'aminoacido corretto.Questi enzimi in grado di attivare gli aminoacidi sono detti AMINOACIL-TRA-SINTETASI. STRUTTURA DEL t-RNA Le molecole di rna transfer contengono alcune basi diverse da quelle presenti normalmente nell'rna.Queste BASI ATIPICHE sono modificate per metilazione (aggiunta di un gruppo metile CH3)dopo la trascrizione.La 77 modifica delle basi del t-RNA e' necessaria a rendere funzionale il t-RNA al processo di traduzione. Una delle regioni variabili della molecola di t-RNA e' l'ansa dell'anticodone,in cui e' presente l'anticodone che si lega al codone sull'm-RNA.L'ansa dell'anticodone e' costituita da tre nucleotidi coinvolti nel processo di riconoscimento e appaiamento con il codone.All'estremita' accettrice (3 primo ) di tutti i t-rna e' presente una sequenza di tre nucleotidi non appaiati la cui sequenza e' CCA (citosina-citosina-adenina).L'aminoacido si lega al ribosio dell'adenina terminale e da questa regione viene poi trasferito a livello della catena polipeptidica nascente sul ribosoma.La reazione specifica tra un aminoacido e il suo t-RNA catalizzata dall'aminoacil-t RNA-sintetasi e' costituita da due fasi: 1).ATTIVAZIONE:aminoacido+ATP=Aminoacil-AMP+P [attivato] [aminoacido] 2).CARICAMENTO:L'aminoacido caricato viene poi trasferito al t-RNA per formare un t-RNA carico Aminoacil-AMP+t-RNA=Aminoacil-t rna+AMP Una volta avvenute l'attivazione e il caricamento l'aminoacil-tRNA viene trasportato da delle proteine verso i ribosomi. 78 CAMBIAMENTI PECULIARI DEL t-RNA 1).BASI ATIPICHE:Sono presenti nel t-RNA. Pseudouridina,metil-guanosina,dimetil-guanosina,iosina metil-iosina. 2).OSCILLAZIONE DELLA TERZA BASE:puo' verificarsi nelle immediate vicinanze dell'anticodone sul t-RNA.A causa di un errore di trascizione avviene la demetilazione dell'uracile,al posto del quale dunque possiamo trovare una timina.Tale errore non ha conseguenze dal punto di vista chimico e dei legami tra m-RNA e t-RNA,non si verifica quindi alcuna alterazione della proteina codificata da quel particolare rna messaggero. E' L'UNICO CASO IN CUI POSSIAMO TROVARE UNA TIMINA NEL T-RNA. TRADUZIONE:IL PROCESSO DI SINTESI PROTEICA I ribosomi costituiscono il sito presso il quale avviene la sintesi delle proteine.Nei procarioti i ribosomi sono formati da due subunita' (30s e 50s),ogniuna delle quali costituita da rna ribosomiali e proteine ribosomiali. RIBOSOMA PROCARIOTICO si compone di subunita': 1).30s (contiene r-RNA 16s e circa 21 proteine). 2).50s (contiene r-RNA 5s,r-RNA 23s e circa 34 proteine). L'energia necessaria al processo di sintesi proteica e' fornita da GTP (guanosintrifosfato). FASI DELLA SINTESI PROTEICA 1).INIZIO:Nei procarioti si forma un complesso d'inizio costituito da una subunita' 30s,dall'm-RNA e dal t-RNA per la formil-metionina.E' richiesta la presenza di GTP e dei fattori d'inizio.Al complesso d'inizio viene aggiunta una subunita' 50s per formare un ribosoma 70s attivo.Il codone d'inizio sull'rna messaggero e' preceduto dalla sequenza SHINE-DALGARNO,coinvolta nel legame tra l'estremita' 5 primo dell'm-rna e l'estremita' 3 primo della subunita' 16s del ribosoma.Le due estremita' sono complementari. Negli eucarioti i ribosomi riconoscono l'm-RNA dal 5 primo CAP e iniziano la traduzione utilizzando il primo codone possibile. 2).ELONGAZIONE:L'rna messaggero e' legato alla subunita' 30s del ribosoma.Altri siti di legame sono il SITO A (accettore) e SITO P (peptidico).Il sito accettore e' la zona dove 79 si lega inizialmente il t-RNA caricato del suo aminoacido specifico.Il sito peptidico e' la zona dove il peptide nascente e'legato al t-RNA.Il t-RNA che trattiene il peptide deve muoversi dal sito accettore al sito peptidico,lasciando libero il primo spazio per un altro t-RNA caricato del suo aminoacido.La traslocazione dal sito A al sito P richiede una molecola di GTP per ogni t-RNA traslocato.Durante la traslocazione ci si deve spostare di un codone per volta. 3).TERMINAZIONE E RILASCIO:La traslocazione spinge il t-RNA ormai vuoto verso il sito E (exit) dove il t-RNA viene rilasciato dal ribosoma.La terminazione della sintesi delle proteine avviene quando si raggiunge un codone che non codifica un aminoacido.In presenza di un codone di stop nessun t-RNA puo' legarsi e la traduzione si blocca. Particolari proteine (FATTORI DI RILASCIO) riconoscono i segnali di terminazione e tagliano il peptide determinando il rilascio della proteina completa.Successivamente il ribosoma si dissocia e le due subunita' sono libere e disponibili per sintetizzare nuovi complessi d'inizio. EFFETTO DEGLI ANTIBIOTICI SULLA SINTESI PROTEICA Numerosi antibiotici inibiscono la sintesi proteica interagendo col ribosoma: ANTIBIOTICI INIBITORI: a)streptomicina (inibisce l'inizio) DELLA SINTESI PROTEICA b)puromicina ( ) cloramfenicolo( inibiscono ) cicloesimide ( la fase di ) tetraciclina ( elongazione) RIPIEGAMENTO DELLE PROTEINE Per ripiegarsi in modo giusto alcune proteine richiedono l'assistenza di altre proteine chiamate CHAPERON MOLECOLARI.Una delle principali attivita' che svolgono i chaperon e' quella di impedire l'aggregazione non corretta delle proteine.Un tipo particolare di chaperon molecolare e'la CHAPERONINA. MECCANISMO D'AZIONE DI UNA CHAPERONINA La proteina non ripiegata o ripiegata in modo scorretto entra all'interno del chaperon molecolare ,dove viene ripiegata e poi rilasciata.L'energia per il ripiegamento viene fornita dall'ATP. 80 SECREZIONE DELLE PROTEINE Nei procarioti gli enzimi periplasmatici ed extracellulari sono eliminati dalla cellula e sono definiti PROTEINE DI SECREZIONE. Negli eucarioti molte delle proteine che devono essere trasportate attraverso la membrana sono sintetizzate con una sequenza addizionale di 15-20 aminoacidi detta SEQUENZA SEGNALE.La sequenza segnale serve ad indicare ad altre proteine che quella particolare proteina deve essere esportata e ha inoltre la funzione di impedire che la proteina in questione si ripieghi completamente prima dell'esportazione.Il ruolo principale nella selezione delle proteine che devono essere secrete e' svolto dalle SRP (particelle di riconoscimento del segnale),presenti in tutte le cellule.La SRP riconosce la proteina dotata di sequenza segnale e la rilascia in un complesso proteico di membrana,in corrispondenza del quale,in seguito al passaggio attraverso un poro,la proteina viene secreta. N.B I procarioti a volte utilizzano un codone d'inizio diverso da AUG come ad esempio GUG. REGOLAZIONE DELL'ESPRESSIONE GENICA GLI ENZIMI COSTITUTIVI Sono enzimi fondamentali richiesti in tutte le condizioni nutrizionali e sintetizzati continuamente dalla cellula. Nella cellula esistono due principali strategie di regolazione: 1).CONTROLO DELL'ATTIVITA' DI UN ENZIMA PREESISTENTE:avviene a livello post-traduzionale. 2).CONTROLLO DELLA QUANTITA' SINTETITTATA (presenza o assenza di un enzima):avviene a livello della trascrizione (quando si produce l'm-RNA) o di traduzione (se l'm-RNA viene o no tradotto in proteina). L'INIBIZIONE DA FEEDBACK Uno dei meccanismi principali di controllo dell'attivita' enzimatica e' L'INIBIZIONE DA FEEDBACK o RETROAZIONE.In tale processo non appena nella cellula viene sintetizzato il prodotto finale di una via biosintetica,la sua ulteriore sintesi viene autoinibita.Non appena il prodotto finale si esaurisce la sintesi di quest'ultimo puo'riprendere ENZIMI ALLOSTERICI,possiedono due siti di legame: 1).SITO ATTIVO:dove si lega il substrato 2).SITO ALLOSTERICO:dove l'inibitore si lega in modo reversibile o irreversibile modificando la conformazione dell'enzima di modo che il substrato non riesce piu' a legarsi efficacemente al sito attivo.L'enzima perde cosi' la sua attivita' catalitica. 81 Alcune vie biosintetiche sono regolate da ISOENZIMI,enzimi che catalizzano la stessa reazione ma sono soggetti a sistemi di regolazione diversi.A differenza del sistema di inibizione da feedback,dove gli inibitori bloccano completamente l'attivita' catalitica degli enzimi,in questo caso l'attivita' enzimatica iniziale diminuisce gradualmente. LA MODIFICAZIONE DEGLI ENZIMI Gli enzimi possono essere regolati per addizione o delezione di piccole molecole organiche.Come per le proteine allosteriche il legame covalente del gruppo modificante provoca un cambiamento della struttura della proteina e puo' alterare la sua attivita' catalitica.La rimozione del gruppo modificante ripristina l'enzima nella sua forma attiva.Le piu' interessanti modificazioni sono quelle indotte da un legame con un AMP,un ADP,l'aggiunta di un gruppo fosfato e la metilazione.Uno degli esempi di enzima allosterico regolato da aggiunta di AMP e'costituito dalla GLUTAMINA-SINTETASI (GS): Quando le cellule sono cresciute in un terreno ricco di azoto,la GS viene modificata tramite l'aggiunta di AMP (adenilazione) per mezzo di un legame covalente.Possono essere aggiunte fino a 12 AMP:una per ogni subunita' costitutiva della glutamina-sintetasi.Le subunita' adenilate sono inattive.Quando il tereno diventa povero di azoto i gruppi AMP sono rimossi e gli enzimi ripristinano la loro forma attiva.Si produce alla fine ADP. INTERAZIONE DELLE PROTEINE CON GLI ACIDI NUCLEICI;possono essere: ASPECIFICHE:se la proteina si lega ovunque lungo la molecola di DNA. SPECIFICHE:se la proteina ha una interazione con una specifica sequenza del DNA. STRUTTURE DELLE PROTEINE CHE SI LEGANO AL DNA 1).ELICA-GIRO-ELICA (elix-turn-elix):E'costituita da una sequenza di aminoacidi in grado di formare una struttura ad alfa elica (elica di riconoscimento che interagisce con il DNA),unita a una sequenza di tre aminoacidi,il primo dei quali e'la GLICINA,che ha la funzione di girare la proteina e curvarla in modo da farle assumere una struttura a gomito.L'altra estremita' del gomito e' collegata a una seconda elica che stabilizza la prima interagendo idrofobicamente e formando il DIMERO.Proteine con questa struttura (legami a idrogeno tra le basi del DNA e la proteina) si legano al dna per regolare la trascrizione. 2).DITO DI ZINCO (zinc-finger):Si trova frequentemente negli eucarioti,piu' precisamente nelle proteine regolatrici (che alterano il funzionamento dei geni).E' una particolare substruttura della proteina che lega uno ione zinco (Zn++).Gli aminoacidi che costituiscono il dito formano un'alfa-elica che si lega in corrispondenza del solco maggiore del dna. 82 3).CERNIERA DI LEUCINE (leucine-zipper):Non interagisce col dna ma serve a tenere unite le altre due alfa-eliche di modo che queste ultime si trovino nella posizione corretta IL CONTROLLO NEGATIVO DELLA TRASCRIZIONE E' un tipo di controllo il cui meccanismo regolativo determina l'arresto della trascrizione.I meccanismi per il controllo della sintesi di un enzima sono ampliamente influenzati dall'ambiente in cui il microrganismo cresce. I processi di REPRESSIONE E INDUZIONE sono le forme piu' semplici di controllo dell'espressione genica a livello della trascrizione. REPRESSIONE:mediata da un repressore,l'enzima specifico per un prodotto finale non viene sintetizzato se questo e' gia' presente nella cellula (FEEDBACK). INDUZIONE:mediata da un induttore,si ha la sintesi di un particolare enzima solo quando e' presente il suo substrato. Entrambi questi meccanismi permettono all'organismo di non sprecare energia per la sintesi di enzimi non necessari,fintantoche' non sono necessari. EFFETTORI si dividono in:REPRESSORE (reprime la sintesi di un enzima). INDUTTORE (favorisce la sintesi di un enzima). PROMOTORE:Sito lungo il dna dove si lega l'rna-polimerasi per dare inizio alla trascrizione. OPERONE:Gruppo di geni posto sotto il controllo dello stesso promotore,che ne regola l'espressione. REGIONE OPERATORE:Regione del dna che contiene l'operone. PROCESSO DI REPRESSIONE ENZIMATICA La trascrizione dell'operone puo' avvenire solo se il repressore non e' in grado di legare l'operatore.Dopo che il COREPRESSORE (piccola molecola) si e' legato al suo repressore,quest'ultimo puo' legarsi all'operone bloccando la trascrizione dell'm-RNA,di conseguenza la proteina codificata da quell'rna messaggero non verra' prodotta. 83 PROCESSO DI INDUZIONE DI UN ENZIMA Costituisce l'opposto del processo di repressione. In assenza di un INDUTTORE un repressore si lega all'operatore e blocca l'azione della rna-polimerasi,impedendo cosi' la trascrizione dell'm-RNA e la successiva sintesi della proteina da esso codificata. Nel processo di induzione una molecola di INDUTTORE si lega al repressore e lo inattiva in modo che esso non possa piu' legarsi all'operatore.La trascrizione mediata dall'rna-polimerasi avanza e si forma l'rna messaggero di quell'operone. IL CONTROLLO POSITIVO DELLA TRASCRIZIONE Nel controllo positivo della trascrizione una proteina regolatrice promuove il legame dell'rna-polimerasi,facilitando quindi un aumento della sintesi dell'rna messaggero. IL REGULONE MALTOSIO La sintesi degli enzimi per l'utilizzo del maltosio e' controllata a livello della trascrizione da una proteina attivatrice che controlla piu' di un operone.Il regulone e' il complesso di diversi operoni che si trovano sotto il controllo primario della stessa proteina. CONTROLLO POSITIVO DELL'INDUZIONE DI UN ENZIMA In assenza dell'induttore ne' la proteina attivatrice ne' l'rna-polimerasi possono legarsi al DNA.In questo processo una molecola di induttore si lega alla proteina attivatrice,la quale a sua volta puo' quindi legarsi al DNA.Cio' permette all'rna-polimerasi di legarsi al promotore e iniziare la trascrizione.Nel caso del regulone maltosio l'attivatore sara'la proteina attivatrice del maltosio e l'induttore sara'lo zucchero maltosio.(il lattosio nel caso dell'operone-LAC). I MECCANISMI DI REGOLAZIONE CHE RISPONDONO A SEGNALI AMBIENTALI SONO DEFINITI SITEMI DI CONTROLLO GLOBALE.Tra questi troviamo:la repressione da catabolita. LA REPRESSIONE DA CATABOLITA E' stata anche definita EFFETTO GLUCOSIO poiche' questa e' stata la prima molecola per la quale si e' osservato tale fenomeno.La repressione da catabolita permette all'organismo di utilizzare inizialmente le fonti di carbonio e di energia piu' facili da metabolizzare.Una conseguenza di tale processo e'la CRESCITA DIAUXICA.In essa si osserva una fase stazionaria che segue a una fase esponenziale e subito dopo una fase di latenza nella quale il microrganismo sintetizza gli enzimi per il nuovo metabolita.Alla fase di latenza segue una nuova fase esponenziale in cui il tempo di generazione e' minimo.Nella repressione da catabolita l'AMP sintetizzata dall'enzima adenilato ciclasi a partire da ATP si lega 84 all'attivatore proteico del catabolita (CAP)che si lega successivamente al DNA a cui si lega alla fine la l'rna-polimerasi che da inizio alla trascrizione.Fasi della repressione da catabolita sono: 1).SINTESI DELL'AMP A PARTIRE DA ATP PER MEZZO DELLA ADENILATOCICLASI: adenilato ciclasi ATP----------------------AMP CICLICO 2).L'ATTIVATORE PROTEICO DEL CATABOLITA SI LEGA ALL'AMP CICLICO: CAP + AMP CICLICO 3).IL COMPLESSO FORMATO DA CAP E AMP SI LEGA AL DNA: si lega al (CAP+AMP)-------------- DNA + 4).RNA-POLIMERASI SI LEGA AL DNA: si lega al RNA-POLIMERASI------------ DNA + L'OPERONE LAC:puo' essere controllato sia positivamente che necativamente,le condizioni necessarie affinche' avvenga la trascrizione sono: 1).Il livello di AMP-ciclico deve essere sufficiente a permettere alla proteina CAP di legarsi al DNA (fase3).CONTROLLO POSITIVO. 2).Deve essere presente un induttore che blocchi il repressore non permettendogli di legarsi all'operatore.CONTROLLO NEGATIVO. 85 L'ATTENUAZIONE Nell'attenuazione della trascrizione (operone triptofano) il controllo avviene dopo l'inizio della sintesi dell'rna ma prima che questa sia completata. FATTORI SIGMA ALTERNATIVI I geni che sono indotti in seguito a brusco innalzamento termico (heat shock) hanno promotori con una sequenza diversa e per riconoscerli,l'rna-polimerasi ha bisogno di un fattore sigma diverso.La risposta allo shock termico e' regolata dalla quantita' di questo FATTORE SIGMA ALTERNATIVO.In E.coli una particolare chaperonina,la proteina DNA-k viene utilizzata in risposta allo shock termico.Questa proteina agevola il ripiegamento di altre proteine proteggendole dalla denaturazione e consente la crescita a ogni temperatura tra i 15 e i 45øC. QUORUM SENSING:E' una risposta globale che porta all'espressione di un gran numero di geni,quando la densita' della popolazione diventa sufficientemente elevata. ACIDI NUCLEICI ANTISENSO possono appaiarsi a un m-RNA e costituendo una doppia elica,possono impedire la traduzione.Sono meccanismi di regolazione dell'espressione genica.Il filamento antisenso procede in direzione opposta a quella dell'm-RNA a cui si lega.Cio' non permette all'm-RNA di procedere alla traduzione. 86 TECNOLOGIA DEL DNA RICOMBINANTE Utilizzando la tecnologia del dna ricombinante i genetisti possono creare nuovi genotipi,impresa impossibile con l'utilizzo delle tecniche genetiche tradizionali. GLI ENZIMI DI RESTRIZIONE SONO UTILIZZATI PER PRODURRE DNA RICOMBINANTE Questi enzimi tagliano il dna all'interno o vicino a delle sequenze di riconoscimento in modo asimmetrico lasciando le estremita' coesive.I filamenti sono complementari e possono quindi appaiarsi tra loro e ricongiungersi per azione delle DNA-LIGASI.Queste estremita' possono altresi'unirsi con altri segmenti di dna di provenienza differente,che siano state tagliate con lo stesso enzima di restrizione e che abbiano quindi le stesse estremita' coesive.Questa proprieta' rende possibile un numero di ricombinazioni del materiale genetico, praticamente illimitato dato che la capacita' di ricombinazione dei frammenti e' indipendente dalla loro origine. CLONAZIONE DEL DNA Se una cellula batterica contenente un plasmide ricombinante,si sviluppa e si divide,formando colonie di milioni di cellule,ogni cellula conterra'lo stesso plasmide ricombinante con lo stesso inserto di dna. Questo processo attraverso il quale si ottengono numerosi frammenti di dna identici,a partire una singola molecola di dna e' definita CLONAZIONE DEL DNA: TRASCRITTASI INVERSA E c-DNA Il c-DNA e' un dna a singolo filamento ottenuto per retrotrascrizione dall'enzima trascrittasi inversa.Questo enzima caratteristico dei retrovirus,catalizza la formazione del c-DNA a singolo filamento a partire da un rna messaggero maturo. Per retrotrascrizione un filamento di rna messaggero fa da stampo per la sintesi di dna.Utilizzando la trascrittasi inversa si ottiene il c-dna. Questo tipo di dna complementare all'rna messaggero utilizzato come stampo e' diverso dal dna genomico.Esso infatti non esiste in natura ed e' costituito dalla somma delle sequenze codificanti (ESONI).Il c-dna a singolo filamento viene poi trasformato in dna a doppio filamento utilizzando la dna-polimerasi.Nei virus a rna la trascrittasi inversa sintetizza il dna da uno stampo di rna messaggero.Il dna a doppio filamento viene inglobato nella cellula ospite per la produzione dei virioni durante l'endocitosi.Successivamente i virioni vengono rilasciati all'esterno previa lisi cellulare in seguito al ciclo litico. 87 PCR (REAZIONE A CATENA DELLA POLIMERASI) E' la tecnica che consente di amplificare un frammento di dna in tempi relativamente brevi (in poche ore si possono ottenere milioni di copie di un singolo frammento di dna).La procedura si attua aggiungendo un corto innesco (PRIMER) specifico per ciascuna delle estremita' della sequenza selezionata.Si separano i due filamenti della doppia elica ed esponendoli a una DNA-POLIMERASI resistente al calore (la taq polimerasi).Se il dna viene riscaldato i ponti a idrogeno che legano le due eliche si rompono e le due eliche si separano,la struttura tridimenzionale viene persa e la molecola di dna si dice denaturata.Nella PCR entrambi i filamenti vengono copiati simultaneamente e la procedura e' ripetuta piu' volte. La taq-polimerasi si ottiene dal batterio THERMUS ACQUATICUS che vive nelle sorgenti calde quindi non viene denaturata da temperature utilizzate per il dna.E' un termofilo estremo e resiste a temperature superiori ai 113øC. L'ELETTROFORESI Puo' essre utilizzata per separare frammenti di dna.Durante un elettroforesi il campo elettrico generato,separa le molecole sia per carica sia per massa e per lunghezza.Le molecole piu' piccole si muovono piu' velocemente di quelle piu' grandi.Una miscela di frammenti di dna di lunghezze differenti puo' facilmente essere separata sulla base delle dimensioni.Il gel di agarosio viene suddiviso in sezioni e i frammenti separati e purificati vengono eluiti dal gel.Questo procedimento di separazione e' importante nello studio e nell'applicazione del dna ricombinante. L'IBRIDAZIONE DNA-DNA Per localizzare frammenti di dna da modificare o ricombinare si utilizza la tecnica dell'ibridazione DNA-DNA. Raffreddando lentamente il DNA riscaldato si riformano i legami a idrogeno tra le basi complementari,tale processo permette la formazione di molercole ibride provenienti da fonti diverse.In sintesi l'ibridazione e' il processo che porta alla costruzione artificiale di una doppia elica di dna (o di rna) per appaiamento di due diversi frammenti provenienti dai due filamenti a singola elica,di provenienza differente,che contengono basi complementari tra loro.E' una tecnica molto usata anche per lo studio delle similitudini del corredo genetico e per l'identificazione di una determinata specie e delle somigianze che essa puo' avere con un'altra dal punto di vista genotipico ed evolutivo.I nuovi dna che i genetisti ottengono con questa tecnica sono utilizzati per studiare possibili mutazioni e ottenere altresi'un nuovo individuo,generato da due progenitori che trasmettono nel suo genoma l'informazione genetica. 88 SONDE DI ACIDO NUCLEICO Una sonda di acido nucleico puo' essere preparata incorporando un isotopo radioattivo in un corto segmento di DNA o RNA a singolo filamento,che sia complementare alla sequenza nucleotidica di interesse.Per identificare il gene che codifica per un enzima specifico,se la sequenza nucleotidica di quel gene e' nota,il ricercatore puo' preparare un corto filamento di DNA,marcato con radioattivo,complementare alla sequenza di dna necessaria alla produzione dell'enzima.La sonda marcata puo' essere individuata su lastra fotografica.In alternativa la sonda puo' essere marcata con colorante fluorescente.Puo'essere utilizzata per cercare segmenti di DNA o RNA che contengano una sequenza nucleotidica complementare. MOLECOLE DI RNA MARCATE SONO UTILIZZATE ABITUALMENTE PER TROVARE FRAMMENTI DI DNA CORRISPONDENTI O VICEVERSA La sonda puo' essere una molecola di m-RNA.un frammento di dna generato da enzimi di restrizione,c-DNA sintetizzati dalla trascrittasi inversa o sequenze nucleotidiche sintetizzate in laboratorio. 89 EREDITA' E GENI I geni contengono i caratteri ereditari.All'espressione di un particolare gene consegue la manifestazione fenotipica di uno o piu' caratteri codificati dal gene stesso. AMBIENTE ED EVOLUZIONE Si definisce evoluzione ogni cosa che cambia in un organismo,il quale acquisisce nuove caratteristiche che non aveva precedentemente. L'evoluzione e' la conseguenza diretta di ogni mutazione,la quale puo' risultare favorevole alla sopravvivenza del microrganismo in un particolare ambiente;in tal caso viene conservata poiche' l'organismo sopravviva.Essa tuttavia puo' essere anche negativa,se non conferisce al microrganismo caratteristiche utili alla sua sopravvivenza,nel determinato ambiente in cui esso vive;in tal caso la selezione elimina tale mutazione. L'evoluzione dunque e' strettamente dipendente dall'ambiente e si adatta ad esso.L'ambiente stesso seleziona le caratteristiche necessarie a un organismo per sopravvivere.Gli organismi che non possiedono tali caratteristiche sono eliminati da quell'ambiente tramite la SELEZIONE NATURALE.Ad esempio:i microrganismi si differenziarono in procarioti ed eucarioti.Questi ultimi sono molto piu' evoluti,ma derivano dai procarioti con i quali si ipotizza fossero in simbiosi.La differenziazione tra procarioti ed eucarioti e' frutto di una evoluzione.Le giraffe hanno sviluppato un lungo collo che ha permesso loro di raggiungere le cime degli alberi e nutrirsi.Questa caratteristica,comune allo stato attuale,non era in un primo tempo presente in tutti gli esemplari di questa specie.Per adattarsi all'ambiente alcuni esemplari mutati conservarono la mutazione in modo da poter sopravvivere,altri che non possedevano questa peculiare caratteristica,poiche' non avevano subito una mutazione del loro DNA,non riuscirono a nutrirsi e in breve tempo si estinsero.Quest'ultimo e' un esempio eclatante di come l'ambiente sia legato all'evoluzione e di quanto quest'ultima sia da esso condizionata. Castagna Luciano Bibliografia BROCK:biologia dei microrganismi 90 Batteriologia speciale Luciano Castagna Marrancone Mattia 9/04/2008 Principali batteri di interesse alimentare 91 92 PRINCIPALI BATTERI DI INTERESSE ALIMENTARE CAMPILOBACTER Microaerofilo Asporigeno Spiraliforme Mobile per flagelli lofotrichi Ossidasi positivo Mesofilo Neutrofilo Alta A.w:0,98 Si trova nel tratto intestinale degli animali da carne,soprattutto pollame. Coltivato su terreno complesso e isolato tramite utilizzo di Giara Con Candela. Specie patogene:c.jejuni c.fetus c.coli responsabili di campilobatteriosi ,mastiti e aborto. 93 BRUCELLA Gram negativo Aerobio obbligato Asporigeno Morfologia coccoidale o bastoncellare Immobile Catalasi positivo Psicrotrofo Neutrofilo a.w=0.90 Agente infettivo presente nel latte (enterico)Coltivato su agar sangue isolato tramite atmosfera controllata per mezzo di incubatori a CO2:(CO2 al 510%).Necessita di terreni addizionati di sangue bovino o equino (5-10%) per lo sviluppo. Specie patogene:b.melitensis Provoca brucellosi 94 LEGIONELLA Gram negativo Aerobio obbligato Asporigeno Morfologia bastoncellare Mobile per flagelli Bassi livelli di catalasi e ossidasi Mesofilo Neutrofilo A.w elevata Si trova nelle vie aeree.Agente infettivo presente nelle acque naturali e artificiali. Esigente dal punto di vista nutrizionale:Coltivato su terreno complesso arricchito con sali di ferro. Richiede atmosfera con 2,5% di CO2. Specie patogene:l.pneumophila l.micdadei provocano legionellosi. 95 PSEUDOMONAS Gram negativo Aerobio obbligato Asporigeno Morfologia bastoncellare Mobile per flagelli polari Respiratorio Catalasi e ossidasi positivo Psicrotrofo Neutrofilo A.w elevata:0,94 Enterico,presente nelle vie aeree,acqua non potabile,suolo e feci. Coltivabile sui comuni terreni di coltura:(agar standard,terreno complesso). Specie patogene:p.aeruginosa Provoca disturbi intestinali e polmonite. 96 AEROMONAS (Vibrionaceae) Gram negativo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia bastoncellare Mobile per flagelli polari Catalasi e ossidasi positivo Mesofilo Neutrofilo A.w elevata:0.95 Enterico,presente nelle acque e nel suolo:Coltivabile sui comuni terreni di coltura. SPECIE PATOGENE:A.HYDROPHILA: PROVOCA DIARREA,SETTICEMIE E TOSSICOINFEZIONI ALIMENTARE. NEI PESCI PUO’ PORTARE AD ALCUNE PATOLOGIE. 97 PLESIOMONAS (Vibrionaceae) Gram negativo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia bastoncellare Mobile per flagelli polari Ossidasi positivo Mesofilo Neutrofilo SPECIE PATOGENA:P.shigelloides Enterico presente in acqua contaminata,molluschi e crostacei. Coltivabile sui comuni terreni colturali. 98 VIBRIO (Vibrionaceae) Gram negativo Anaerobio facoltativo Alotollerante:concentrazione di NaCl 2-4% Asporigeno Morfologia bastoncellare Mobile per flagelli polari o peritrichi a seconda della specie Fermentativo Ossidasi negativo Mesofilo Neutrofilo A.w intermedia:0.86 Enterico,presente nelle acque contaminate e nel pesce crudo.Cresce sui comuni terreni colturali.Per l'isolamento si usano terreni selettivi a Ph alcalino specie patogene:v.colerae v.paraemoliticus 99 RICKETSIAE Gram negativi Aerobi obbligati Asporigeno Morfologia coccoidale o bastoncellare Repiratori (ossidano Glutammato e Glutamina) Immobili Temperatura,Ph e A.w dipedono dall'organismo ospite. BATTERI INTRACELLULARI OBBLIGATI Coltivati su armadilli,che hanno temperatura corporea inferiore ai mammiferi domestici 100 CLAMIDIaE Gram negativi Aerobi obbligati Asporigeni Morfologia coccoidale Respiratori Immobili Temperatura,Ph e A.w dipendono dall'organismo ospite. BATTERI INTRACELLULARI OBBLIGATI Coltivati su armadilli,che hanno temperatura corporea inferiore ai mammiferi domestici. 101 SHIGELLA (Enterobacteriaceae) Gram negativo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia coccobacillare o bastoncellare Immobile Catalasi e ossidasi negativo Mesofilo Neutrofilo Enterico,provoca contaminazione fecale di acqua e cibo. Isolabile da feci tramite utilizzo di brodo selenite. 102 YERSINIA (Enterobacteriaceae) Gram negativo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia bastoncellare Mobile per flagelli peritrichi Catalasi positivo Ossidasi negativo Glucosio fermentante Psicrotrofo(resiste in regime di refrigerazione) Neutrofilo A.w elevata:0,95 SPECIE PATOGENA:Y.pestis Enterico presente nel latte crudo non pastorizzato. Specie patogene:y.pestis y.enterocolitica causano peste bubbonica e diarrea cronica. 103 ESHERICHIA (Enterobacteriaceae) Gram negativo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia bastoncellare Mobile per flagelli peritrichi Catalasi positivo Ossidasi negativo Lattosio fermentante Mesofilo Neutrofilo A.w elevata:0,93 SPECIE PATOGENE:E.coli enteroemorragico Enterotossigeno (verocitotossico):resiste a pH 4.6 enteropatogeno Presente nel tratto intestinale degli animali a sangue caldo.Coltivato su Agar Mc conkay selettivo per E.coli e differenziale rispetto agli altri coliformi,o su VRBA 104 SALMONELLA (Enterobacteriaceae) Gram negativo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia bastoncellare Alcuni ceppi mobili per flagelli peritrichi Catalasi positivo Ossidasi negativo Mannitolo fermentante xilosio fermentante LATTOSIO NONFERMENTANTE(tranne alcuni ceppi) Mesofilo Neutrofilo A.w elevata:0,93 SPECIE PATOGENE:S.tiphy S.paratiphy S.tiphimurium Enterico,colpisce soprattutto i polli ed e' trasmissibile all'uomo attraverso le uova. Differenziabile dagli altri coliformi tramite Agar Mc conkay (non ferementa il lattosio).Isolabile da feci tramite Brodo Selenite e da campioni alimentari tramite BGA (agar verde brillante),che contiene gli stessi indicatori del MC Conkay e differenzia ceppi lattosio fermentanti da quelli lattosio non fermentanti. 105 ENTEROBACTER (Enterobacteriaceae) Gram negativo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia bastoncellare Immobile Ossidasi negativo (produce Butandiolo) Mesofilo Neutrofilo A.w elevata:0,93 Enterico,presente in acque e fogne. Coltivabile sui normali terreni colturali Specie patogene:e.aerogenes Causa mastite nei bovini e numerose affezioni nell’uomo. 106 LISTERIA Gram positivo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia coccobacillare (forma catene di 3-5 cellule) Mobile per flagelli peritrichi Catalasi e ossidasi positivo Fermentativo (produce acido lattico) Mesofilo (alcuni ceppi sono psicrotrofi) E resistono a temperature di refrigerazione Neutrofilo ma tollera ambiente acido e alte concentrazioni di sale. A.w. elevata:0,93-0,99 Resiste a nitrati e nitriti SPECIE PATOGENE:L monocitogenes (causa aborto) Si trova all'interno della cellula,nel latte non pastorizzato,acqua,carne cruda,terreno,formaggi molli e verdura cruda. Coltivato su agar nutritivo o Agar sangue con CO2 al 10%. L. monocytogenes produce biofilm ed e' isolabile tramite ALOA(terreno selettivo) 107 STREPTOCOCCUS Gram positivo Anaerobio obbligato o facoltativo Asporigeno Morfologia coccoidale disposta in catene Immobile Catalasi negativo Fermentativo (produce acido lattico) Mesofilo Neutrofilo A.w elevata SPECIE PATOGENE: S.mutans (carie) S.pneumoniae (polmonite) S.sanguis (placca) Presente nel siero del latte e di altri prodotti fermentati. Coltivabile sui comuni terreni di coltura. 108 ENTEROCOCCUS Gram positivo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia coccoidale Immobile Catalasi e ossidasi negativo (idrolizza l'esculina) ESCULINA+H2O=ESCULENTINA+F e++=annerimento Alcalofilo:pH 9,6 Temperatura 10-45øC Alotollerante:concentrazione di NaCl 6,5% A.w elevata:0,92 Si trova nel tratto intestinale,nel suolo e nelle acque superficiali. Coltivati su agar sangue. Specie patogene:e.faecalis e.faecium e.durans causano endocarditi ed infezioni urinarie nell’uomo. 109 STAPHILOCOCCUS Gram positivo Aerobio obbligato o Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia coccoidale disposta a grappolo Immobile Respiratorio Catalasi positivo Alcune specie sono alotolleranti (NaCl al 10%) Temperatura 18-40øC pH ottimale Neutro A.w elevata:0,90 Inibito da vangomicina SPECIE PATOGENE:S.aureus (coagulasi e termonucleasi positivo) S.epidermis Si trova in pelle,vie respiratorie,carne panna,uova e pollame.Coltivati su terreno selettivo:Mannitol Salt Agar (MSA),che consente la crescita solo agli staphilococchi.Coltivati anche su terreno differenziale:Baird Parcker,che consente di differenziare S.aureus.(e' anche selettivo) 110 MYCOBACTERIUM Gram positivo Aerobio obbligato Asporigeno Morfologia bastoncellare Immobile Catalasi positivo/Ossidasi negativo Mesofilo pH neutro SPECIE PATOGENE:M.tuberculosis M.leprae M.ulcerans Si trova nelle vie aeree e nelle goccioline del secreto bronchiale.Coltivato in terreno di Sabourand,selettivo per lieviti e muffe.Per isolare M.tuberculosis si utilizza un preparato a becco di clarino. 111 BACILLUS Gram positivo Aerobio o Anaerobio facoltativo Sporigeno Morfologia bastoncellare Immobile Respiratorio Catalasi e Ossidasi positivo Mesofilo pH da 4.9 a 9.3 A.w elevata SPECIE PATOGENE:B.antracis (capsulato) B.cereus Si trova su terreno,intestino e vie respiratorie. Coltivato su agar nutritivo. 112 CLOSTRIDIUM Gram positivo Anaerobio Stretto (C.botulinum) Sporigeno Morfologia bastoncellare Immobile o mobile per ciglia peritriche Fermentativo Catalasi negativo Mesofilo Neutrofilo Inibito all'8% di NaCl e dai nitriti Produce tossine (C.botulinum) SPECIE PATOGENE:C.botulinum C.tetani C.perfringens (capsulato) Si trova nel terreno e nell'intestino.Coltivato e manipolato tramite terreni per anaerobi:CDC (Anaerobe Blood Agar) Cary Blair Medium:per il trasporto di anaerobi Giara da anaerobiosi Camera da anaerobiosi 113 Lactobacillus (lab) Gram positivo Anaerobio facoltativo Asporigeno Morfologia bastoncellare Immobile Catalasi e ossidasi negativo Fermentativo (produce acido lattico) Mesofilo Resistente a pH acido (acidofilo):Ph 4 A.w elevata:0,92 Tollera, come tutti i batteri lattici, condizioni avverse a molti altri microrganismi. SPECIE PATOGENE:L.acidofilus L.casei Si trova nella mucosa genitale,latte e derivati. Coltivato su terreni selettivi(MRS) 114 BATTERI SPORIGENI PARTICOLARI 1).Coxiella Burnetii:Gram negativo 2).Aliciclobacillus Acidoterrestris:Ph<4 (nelle conserve di pomodoro e nel the in bottiglia) 3).Bacillus Termoacidurans:ph<4,2 (frutta e succhi di frutta) 115 BATTERI LATTICI Sono gram positivi,asporgeni,con morfologia coccacea o bastocellare,microaerofili o anaerobi facoltativi.Generalmente immobili anche se alcune specie sono mobili per la presenza di flagelli peritrichi.Catalasi e ossidasi negativi.Fermentano il glucosio con produzione di acido lattico.Isolati su MRS selettivo per i LAB. Si dividono in: 1).OMOFERMENTANTI OBBLIGATI (termobatteri):producono solo lattato. 2).ETEROFERMENTANTI FACOLTATIVI (LB plantarium e LB casei):possono produrre lattato e acetato. 3).ETEROFERMENTANTI OBBLIGATI (LB brevis e LB fermentum):producono obbligatoriamente sia lattato sia acetato in due vie metaboliche differenti e contemporanee. Caratteristiche dei batteri lattici sono: 1).Elevata concentrazione di glucidi e vitamine 2).Bassi tenori di ossigeno 3).Tolleranza a zuccheri,sale e pH acido (pH ottimale=4) 4).Temperatura di crescita tra 4 e 45øC (L.termophilus da 30øC a 63øC) Nutrienti necessari:CARBONIO (glucidi) AZOTO ORGANICO (aminoacidi e peptidi) SALI MINERALI (fosfati,solfati,Ca,Mg,K) FATTORI DI CRESCITA (vitamine B) 116 CLASSIFICAZIONE DEI LAB I lab si dividono in:LACTOCOCCUS omofermentanti (catene di cocchi) LEUCONOSTOC eterofermentanti (cocchi) PEDIOCOCCUS omofermentanti (cocchi) LACTOBACILLUS omo/eterofermentanti (bacilli) STREPTOBACILLUS omofermentanti (bacilli) N.B I batteri lattici ETEROFERMENTANTI producono sia Lattato sia Acetato quelli OMOFERMENTANTI producono solo Lattato. BATTERIOCINE:Peptidi o proteine che esercitano azione antagonista nei confronti di determinate specie microbiche (provocano lisi).Sono potenzialmente utilizzabili come additivi alimentari e sono prodotte dai batteri lattici. STARTER (colture microbiche di avviamento):Colture di microrganismi che,aggiunte al prodtto alimentare in una fase del processo produttivo,promuovono e guidano lo sviluppo di fermentazioni e trasformazioni caratteristiche del prodotto. 117 PRINCIPALI MICRORGANISMI PATOGENI PER L'UOMO MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS Tubercolosi LISTERIA MONOCYTOGENES Listeriosi (aborto) CLOSTRIDIUM BOTULINUM Botulismo.(tossina botulunica) Usata in chirugia estetica. Provoca paralisi dei muscoli e distenzione cutanea,nella regione perioculare,Inibitore della sudorazione se iniettata nella regione ascellare. CLOSTRIDIUM TETANI Tetano CLOSTRIDIUM PERFRINGENS Gangrena gassosa e tossicoinfezioni alimentari (capsulato) BACILLUS ANTRACIS Carbonchio ematico STREPTOCOCCUS MUTANS Carie dentaria STREPTOCOCCUS PNEUMONIAE STREPTOCOCCUS SANGUIS Polmoniti,setticemie meningiti (capsulato) KLEBSIELLA PNEUMONIAE Polmonite HAEMOPHILUS INFLUENZAE Meningite TREPONEMA PALLIDUM Sifilide BORRELIA BURGDORFERI Malattia di Lyme (provoca rush cutaneo,disturbi neurologici e disturbi cardiaci) NEISSERIA GONORREAE ESHERICHIA COLI GONORREA Colite (infiammazione del colon) SALMONELLA THIPHI SALMONELLA PARATHIPHI SALMONELLA THIPHIMURIUM TIFO/SALMONELLOSI PARATIFO/SALMONELLOSI SALMONELLOSI Placca dentaria 118 I diversi ceppi di salmonella causano Salmonellosi, caratterizzata da infiammazione dell'apparato digerente oltre che aborti,setticemie,mening oencefaliti,mastiti e broncopolmoniti. 119 Antibiotico-resistenza delle principali specie batteriche Specie batterica campylobacter Brucella resistenza Penicillina,ampicillina - Legionella - Pseudomonas Molti antibiotici,per definire la sensibilità si ricorre a un antibiogramma Escherichia - Salmonella - yersinia - enterobacter - shigella aeromonas - 120 sensibilità Cefalotina, acido Nalidixico Tetracicline, Streptomicina Eritromicina Tetracicline Imipenem Ciprofloxacina Carbenicillina Ticarcillina Imipenem Gentamicina Tobramicina Sisomicina Amikacina Netilmicina Cloramfenicolo kanamicina Gentamicina Trobamicina Amikacina Netilmicina Ciprofloxacina Ofloxacina Pefloxacina enoxacina Ampicillina Amoxicillina Cefalotina Kanamicina Streptomicina Gentamicina Apramicina Amikacina Tetracicline sulfametazolo Streptomicina Cloramfenicolo tetracicline Carbenicillina Betalammine,aminoglicosidi Ureidopenicilline Cefalosporine Aminoglicosidi Cloramfenicolo tetraciclina plesiomonas Vibrio Cefalosporine Polimixine Tetracicline (la sensibilità a questi antibiotici è incostante e dei ceppi possono sviluppare una resistenza) Tetraciclina (pochissime eccezioni) rikcettsiae - chlamydiae Streptomicina Gentamicina Vancomicina micostatina streptococcus - enterococcus staphylococcus Penicillina Meticillina Nafcillina Oxacillina Cefalosporine Tetracicline Eritromicina Lincomicina Kanamicina Gentamicina(variabile) Polimixine Acido nalidixico - Aminoglicosidi Acido nalidixico Nitrofurantoina Cloramfenicolo Cefalosporine Polimixine tetracicline Tetracicline Cloramfenicolo Gentamicina Acido nalidixico Cloramfenicolo tetracicline Cloramfenicolo Tetracicline Rifamicina Sulfamidici Tilosina Acido nalidixico Penicillina Betalattamine Cefalosporina In alternativa : macrolidi e lincosamidi bacillus clostridium Alcuni perfringens resistono na penicilllina listeria - 121 Vancomicina teicoplanina B.antracis (penicillina) Altre specie(tetracicline Cloramfenicolo Macrolidi Sulfamidici) Cloramfenicolo Eritromicina Metronidazolo Vancomicina C.difficile Teicoplanina Ampicillina Cloramfenicolo Eritromicina Penicillina Gentamicina A livello terapeutico (associazione tra penicillina\streptomicina Penicillina\sulfamidici) mycobacterium - Batteri lattici - Rifampicina Streptomicina Tiacetozone dapsone - Castagna Luciano Marrancone Mattia Bibliografia Microbiologia veterinaria 122