QUI - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

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Paolo Gerbaudo approda al Dipartimento di CMCI al King College di Londra nel
settembre del 2012 per ricoprire il ruolo di Docente di Cultura Digitale e Società. In
precedenza era stato un docente associato di Giornalismo e Comunicazione presso il
Dipartimento di media alla Middlesex University, e professore a contratto di
Sociologia presso l'Università americana del Cairo (AUC). Oltre al suo lavoro
accademico, Paolo ha anche agito come giornalista specializzato sui movimenti
sociali, affari politici e le questioni ambientali, e come un nuovo media artist presente
al festival d'arte e spettacoli. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze della Comunicazione presso il
Goldsmiths College, dove ha lavorato sotto la supervisione del professor Nick Couldry.
Benjamin Mako Hill è uno studioso, tecnologo e attivista. Come scienziato sociale, la
sua ricerca si propone di spiegare perché alcuni tentativi di creare cultura e software
liberi, come Wikipedia e Linux, vengano accolte da grandi comunità di volontari,
mentre la stragrande maggioranza dei progetti informatici non sono in grado di
attirare nemmeno un secondo collaboratore. Per la maggior parte della sua vita, ha
partecipato attivamente alla realizzazione dei supporti digitali open-source. Le sue
attività si concentrano ora sulla produzione in campo informatico, articoli accademici,
software, blog, saggi e libri.
Bertram Niessen è un ricercatore ed artista elettronico. Come docente, autore e
progettista si occupa di uno spettro ampio di argomenti: spazi urbani, economia
della cultura, DIY 2.0 e manifattura distribuita, culture della rete e della
collaborazione, innovazione dal basso. Al cuore di tutto c’è un forte interesse per
l’intersezione tra cultura, tecnologia e società, e la convinzione che ci sia il bisogno di
nuove forme di azione sociale e politica. Dal 2012 è tra gli ideatori e il project
manager di cheFare, premio da 100.000 euro per progetti di innovazione culturale
promosso da doppiozero. Come sociologo, dal 2003 insegna in corsi graduate e post-graduate un ampio spettro
di materie, dalla metodologia della ricerca alla sociologia della cultura, passando per la sociologia urbana e le
nuove tecnologie per la ricerca sociale. Nel 2001 è stato membro fondatore del collettivo sperimentale di arte
elettronica otolab, con il quale indaga la rappresentazione drammaturgica del suono ed insegna Performance
Audiovisiva alla NABA di Milano e in vari altri luoghi). Collabora con doppiozero, il Center for Digital
Ethnography, la Foundation for P2P.
Adam Arvidsson è professore Associato di Sociologia all’Università Statale di Milano,
dove insegna Sociologia della Globalizzazione e dei Nuovi Media. Dopo aver
conseguito il Ph.d. all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole nel 2000, Adam
Arvidsson ha insegnato in Inghilterra e in Danimarca, dove è stato per sei anni
all’Università di Copenaghen. Dopo aver pubblicato il suo ultimo libro sulla funzione
del brand nell’economia dell’informazione (Brands. Meaning and Value in Media
Culture, London; Routledge, 2006, traduzione italiana con Franco Angeli, 2010),
Arvidsson si è interessato alle nuove forme di produzione e organizzazione economica che si sono evoluti
intorno ai nuovi media. In questo ambito sta svolgendo un progetto di ricerca su economie della reputazione,
con la Copenhagen Business School, lavora con un progetto finanziato dall’Unione Europea per lo sviluppo di
una piattaforma per la condivisione dell’innovazione nella moda, e insieme ai colleghi di Ninja Marketing
gestisce il blog Societing, che cerca di raccogliere le novità emergenti nell’economia Open. Questo suo filone di
ricerca si riassume nel prossimo libro, The Ethical Economy. Business and Society in the 21st Century, in corso
di pubblicazione con la Columbia University Press.
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