Conferenza del 31 ottobre a Tolentino dal titolo: I PIANETI

PLANETARY RESEARCH TEAM
EXOPLANETS TRANSIT
SEARCH THE SKY!
ASSOCIAZIONE ASTROFILI
CRAB NEBULA – TOLENTINO
(MC)
COELUM ASTRONOMIA
Angelo Angeletti
Conferenza del 31 ottobre a Tolentino dal titolo:
I PIANETI EXTRASOLARI
Organizzata nell’ambito del Progetto di ricerca: SEARCH THE SKY!
L’Osservatorio “Padre Francesco De Vico”, a Monte d’Aria di Serrapetrona (MC), oltre che a
partecipare attivamente al programma di ricerca di pianeti extrasolari con il metodo dei transiti,
denominato SEARCH THE SKY!, promosso in collaborazione dal Planetary Research Team e
dalla Rivista COELUM Astronomia, in questi ultimi mesi è diventato uno dei principali referenti a
livello nazionale per molti appassionati che si stanno inserendo con successo in questa avanzata
tipologia di ricerca.
Allo scopo di promuovere le attività dell’Osservatorio e di portare a conoscenza del
pubblico i diversi aspetti del sopracitato progetto, nel quale siamo attivamente impegnati, si
annuncia che il 31 ottobre 2007, alle ore 21,30, presso l’Auditorium della Biblioteca Comunale
Filelfica di Tolentino (largo Fidi, 11) il Prof. Angelo Angeletti, presidente degli astrofili tolentinati,
terrà una conferenza pubblica, dal titolo:
I PIANETI EXTRASOLARI
Le tecniche di ricerca e le prospettive future
Al termine della conferenza, il coordinatore del Planetary Research Team e vicedirettore della
Rivista COELUM Astronomia, Rodolfo Calanca, in anteprima nazionale, comunicherà la data di un
evento di grande rilevanza culturale e scientifica: per la prima volta al mondo sarà effettuata
l’osservazione simultanea del transito di un pianeta extrasolare, attraverso i telescopi di oltre
20 Osservatori astronomici popolari italiani che, per l’occasione, saranno aperti al pubblico
ed alle scuole.
Sarà possibile seguire la conferenza via web alla pagina:
www.crabnebula.it/conferenza_transiti.htm
Per maggiori informazioni visitate la pagina internet: www.crabnebula.it/transiti.htm
o chiamate 338-8805855 (risponde: Prof. Angelo Angeletti).
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Nota sul rilevamento di transiti planetari
Le tecniche d’osservazione utilizzate all’Osservatorio “Padre Francesco de Vico” di
Serrapetrona nell’estate 2007
di Angelo Angeletti1
Su invito di Rodolfo Calanca2, Vicedirettore della rivista COELUM Astronomia e
coordinatore del Planetary Research Team, dal 26 luglio 2007 è iniziata all’Osservatorio “Padre
Francesco de Vico”, a Monte d’Aria di Serrapetrona (MC), una serie di osservazioni di transiti di
pianeti extrasolari.
Rilevare un transito significa registrare la diminuzione di luminosità di una stella quando tra
essa e l’osservatore passa un pianeta che produce un’eclisse con conseguente diminuzione di
luminosità della stella. Solo per pianeti delle dimensioni di Giove tale valore è abbastanza grande (1
– 2 centesimi di magnitudine) da essere rilevato da Terra anche con strumentazione commerciale.
Praticamente si tratta di riprendere per ore un campo stellare in cui c’è una stella con un pianeta in
transito, ma le riprese, per poter poi produrre dei risultati scientificamente validi devono essere fatte
con molta attenzione in modo da contenere gli errori intorno a 2 millesimi di magnitudine. Le
indicazioni su come contenere gli errori e altre utilissime informazioni sono contenute nelle
circolari del Planetary Research Team n. 2007_11, 2007_13, 2007_14, 2007_15, 2007_16 che
possono essere reperite alla pagina: www.crabnebula.it/circolari_Planetary_Research_Team.htm.
Seguendo le indicazioni delle circolari e alla luce della nostra esperienza diretta possiamo
dare alcune indicazioni utili per effettuare questo tipo di ricerca.
Per riprendere un transito ed avere misure affette da piccoli errori è necessario mettere in
atto un procedura non difficile, ma molto meticolosa che va preparata a tavolino (almeno le prime
volte). Serve un telescopio (almeno 15 cm di diametro e con una lunghezza focale di 1000 – 2000
mm) su una montatura con buon moto orario e un ccd (possibilmente con autoguida e filtri). Noi in
genere utilizziamo un telescopio riflettore da 41 cm f/4,5 e un ccd ST7–ME con autoguida.
Per prima cosa è necessario individuare la stella sulla quale avverrà il transito e, con la
maggior precisione possibile, gli istanti di inizio e di fine del transito stesso: è importante iniziare le
riprese almeno mezz’ora prima dell’inizio del transito e terminare mezzora dopo la fine. Queste
informazioni si trovano su internet, ma Rodolfo Calanca ce le invia con le circolari!
Dopo avere stabilizzato termicamente la strumentazione bisogna ovviamente inquadrare il
campo contenente la stella in esame; non è necessario che essa stia al centro, è invece fondamentale
che questo contenga delle buone stelle di paragone. L’ideale per il confronto sono stelle di
magnitudine non molto diversa da quella della stella in esame. In questo modo le misure avranno lo
stesso errore. Per individuare le stelle di paragone è necessario utilizzare un data base stellare il più
possibile ampio (noi utilizziamo l’USNO 2.0), ma anche questi sono dati reperibili nelle circolari.
Il secondo passo consiste nel fissare il tempo minimo di integrazione che deve tener conto di
molti fattori. Per la determinazione di tale valore vedere la circolare 2007_13. In genere i tempi di
integrazione devono essere abbastanza lunghi, dell’ordine di qualche minuto (a volte utilizzando un
filtro rosso abbiamo esposto anche per tre minuti), anzi è buona norma non scendere sotto al
minuto. È quindi fondamentale che il telescopio abbia un moto orario molto preciso (cosa che il
nostro non ha), in alternativa si usa un’autoguida. Purtroppo a noi è capitato spesso che con il filtro
rosso, nel campo del sensore di guida, non avevamo stelle sufficientemente luminose, per cui
abbiamo dovuto togliere il filtro, accorciare il tempo di esposizione e sfocare le stelle.
Un’altra questione delicata sono i flat field, noi li facciamo riprendendo la luce riflessa su un
pannello di plexiglas opaco sul quale inviamo la luce di due lampade a basso consumo alla
temperatura dichiarata dal costruttore di 6000 K. Le prime volte ne facevamo una decina, l’ultima
volta 60, ciò riduce il rumore di fondo e contribuisce e minimizzare gli errori.
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Terminate le riprese, inizia la fase di rielaborazione. Per prima cosa le immagini vanno
calibrate con applicazione di dark, bias e flat; noi facciamo questa operazione con MaxIm DL.
Successivamente, sempre con MaxIm, allineiamo tutte la immagini. Un altro problema che abbiamo
avuto con TrES–4 è stato che, guidando con un altro strumento (un rifrattore MEADE 178), dopo
cinque ore di riprese ci siamo ritrovati con uno shift tra la prima e l’ultima immagine di 1’45” e la
ripresa del transito non è riuscita. Il nostro consiglio è: se potete utilizzate un’autoguida.
Per la misura delle magnitudini facciamo sempre uso sempre di MaxIm DL e in pochi
minuti si riesce ad avere una curva di luce in cui si può evidenziare il transito. Successivamente,
mediante uno script che contiene la funzione “Document.CalcInformation”, creiamo un file di testo
contenete una serie di dati sulla stella in esame; importato in excel ci è possibile, per ogni
immagine, calcolare l’errore sulla magnitudine della stella in esame. La curva di luce finale con le
barre dell’errore prodotta con excel.
Le curve di luce che abbiamo ottenuto possono essere viste e scaricate, insieme alle relazioni
tecniche, alla pagina www.crabnebula.it/transiti.htm.
Voglio ringraziare l’amico Rodolfo Calanca perché con le sue circolari ha rimesso in moto
gli astrofili italiani sul tema dei transiti e tutti i soci dell’Associazione Astrofili “Crab Nebula”, ma
in particolare Fabiano, Francesco e Gianclaudio perché sono i coautori di questo lavoro.
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