Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Genova ROSOLIA prof. Oliviero E. Varnier WWW.MICROBIOLOGIA.UNIGE.IT Sezione di Microbiologia – Dipartimento di Scienze Chirurgiche Diagnostiche Integrate (DISC) CLASSIFICAZIONE ! Il virus della rosolia è un membro della famiglia dei TOGAVIRUS ed è l’unico membro del genere RUBIVIRUS. ! Sebbene le sue caratteristiche morfologiche e le proprietà fisico-chimiche lo inseriscano nel gruppo dei TOGAVIRUS, la rosolia non è trasmessa attraverso artropodi. ! La rosolia è uno dei cinque esantemi classici della infanzia (gli altri 4 sono morbillo, roseola infantum, quinta malattia e varicella). 2 di 17 GENERALITÀ ! ! ! La rosolia, dal latino "piccolo rosso", fu distinta per la prima volta dal morbillo e da altri esantemi da un medico tedesco, da qui il nome di morbillo tedesco. Un arguto oftalmologo australiano, Norman McAlister Gregg, scoprì nel 1941 che le infezioni da virus della rosolia nella madre provocano cataratte congenite. L'infezione da virus della rosolia in gravidanza da allora è stata correlata ad altri gravi difetti congeniti. Questo ha portato alla messa a punto di un programma per vaccinare i bambini e prevenire l'infezione delle donne gestanti e dei neonati. 3 di 17 INFEZIONI CONGENITE ! La rosolia in una gestante può provocare gravi danni congeniti nel bambino. Se la madre non possiede anticorpi, il virus può replicarsi nella placenta, diffondere al sangue e da qui al feto.Il virus può replicare in gran parte dei tessuti del feto. ! Il virus può non essere citolitico, ma la crescita, la mitosi e la struttura dei cromosomi delle cellule del feto possono essere alterate dall'infezione: rallentamento della crescita cellulare. ! L'infezione congenita può provocare uno sviluppo inadeguato del feto, che alla nascita può presentare dimensioni ridotte ed effetti teratogeni associati alla infezione congenita da virus della rosolia. 4 di 17 INFEZIONI CONGENITE ! Il virus può persistere nei tessuti, tipo il cristallino dell'occhio, per 3‑4 anni e può essere eliminato anche dopo un anno dalla nascita. ! La presenza del virus durante lo sviluppo del sistema immunitario del bambino può dare un fenomeno di tolleranza immunologica, impedendo l'efficace eliminazione del virus dopo la nascita. ! Gli immunocomplessi che producono le ulteriori manifestazioni cliniche si possono formare anche nel neonato o nel bambino. 5 di 17 SINDROMI CLINICHE ! La rosolia nei bambini è, di solito, benigna. ! Dopo un periodo di 14‑21 giorni di incubazione nei bambini i sintomi consistono in un esantema maculopapulare o maculare della durata di 3 giorni e un ingrossamento delle ghiandole. ! Negli adulti l'infezione può essere più grave e comportare problemi come dolori alle ossa e alle giunture (artralgia e artrite) e raramente trombocitopenia ed encefalite post‑infettiva. ! L'immunopatologia risultante dall'immunità cellulo‑mediata e le reazioni di ipersensibilità sono le principali cause delle forme gravi di rosolia negli adulti. 6 di 17 SINDROMI CLINICHE ! I danni congeniti sono la più grave espressione della rosolia. Il feto è a maggior rischio fino alla ventesima settimana di gravidanza. ! L'immunità materna nei confronti del virus, dovuta o ad una precedente infezione o alla vaccinazione, impedisce al virus di diffondersi al feto. ! Le più comuni manifestazioni della rosolia congenita sono la cataratta, il ritardo mentale e la sordità. ! Per questi bambini la mortalità in utero ed entro il primo anno di vita è molto alta. 7 di 17 EPIDEMIOLOGIA ! Gli uomini sono gli unici ospiti del virus della rosolia. Il virus è diffuso attraverso le secrezioni respiratorie e viene acquisito durante la fanciullezza. Il virus diffonde prima o in assenza di sintomi e i luoghi affollati quali asili nido possono favorire il contagio. ! Circa il 20% delle donne in età fertile durante l'infanzia non è stato infettato e senza vaccinazione è suscettibile all'infezione. . ! Prima dell'utilizzo del vaccino della rosolia erano riportati casi di infezioni nei bambini in età scolare ogni primavera e grosse epidemie si verificavano a intervalli regolari ogni 6‑9 anni. La rosolia congenita era presente nell'l% dei bambini nati in città come Fhiladelphia durante queste epidemie. ! Dall'introduzione del vaccino, l'incidenza della rosolia e della rosolia congenita è pari ora rispettivamente a meno di 1 e 0,1 casi su 100.000 donne gravide. 8 di 17 9 di 17 PATOGENESI E IMMUNITÀ ! Il virus della rosolia non è citolitico, ma infetta un numero limitato di cellule rallentando la loro crescita. Provoca limitati effetti citopatici in alcune linee cellulari (Vero e RK13). ! La replicazione del virus della rosolia impedisce la replicazione dei picornavirus superinfettanti (interferenza eterologa). Questa caratteristica ha permesso il primo isolamento del virus della rosolia nel 1962. ! Il virus infetta le vie respiratorie superiori e poi diffonde ai linfociti locali provocando una linfoadenopatia. La successiva fase viremica dissemina il virus in tutto il corpo, provocando l'infezione degli altri tessuti e il caratteristico esantema lieve. ! Il periodo prodromico dura circa 2 settimane. La persona può diffondere il virus attraverso le goccioline respiratorie durante il periodo prodromico e per 2 settimane dopo la comparsa dell'esantema. 10 di 17 RISPOSTA IMMUNITARIA ! Gli anticorpi sono prodotti dopo la fase viremica e la loro presenza è correlata alla comparsa dell'esantema. ! Gli anticorpi limitano la diffusione viremica, ma l'immunità cellulo‑mediata gioca un ruolo importante nel risolvere l'infezione. ! Esiste un unico sierotipo del virus della rosolia, e l'infezione naturale produce una protezione immunitaria permanente. ! Aspetto molto importante è che gli anticorpi nel siero della gestante impediscono la trasmissione del virus al feto. ! Gli immunocomplessi possono causare l'eruzione cutanea e l'artralgia tipiche dell'infezione da virus della rosolia. 11 di 17 VIRUS DELLA ROSOLIA glicoproteine Nucleocapside icosaedrico RNA (single-stranded positive-sense) Membrana Lipidica doppio stratoe 12 di 17 MORFOLOGIA ! La famiglia dei Togaviridae contiene due generi: Alfavirus e Rubivirus (virus della rosolia). ! I togavirus hanno un virione tondeggiante, di 60 - 70 nm di diametro, formato da un pericapside con fini peplomeri, che racchiude un capside a simmetria icosaedrica. ! Il genoma è da una molecola di RNA a singola elica, infettante, di 12 kbasi. Il virione presenta 3 o 4 proteine strutturali principali, delle quali una o due sono glicosilate (E1 e E2). ! Si replica nel citoplasma e la particella virale neoformata si libera per gemmazione attraverso la membrana cellulare. ! Il virus della Rosolia è dotato di potere emoagglutinante per le emazie di alcune specie di animali e in particolare per i globuli rossi di piccione. 13 di 17 DIAGNOSI DI LABORATORIO ! L'isolamento del virus della rosolia è difficile e per questa ragione viene effettuato raramente. ! La diagnosi viene confermata dalla presenza di specifiche IgM antirosolia. Inoltre, l'aumento di quattro volte del titolo degli anticorpi specifici IgG tra il siero in fase acuta e quello in convalescenza indica un'infezione recente. ! Gli anticorpi contro la rosolia vengono saggiati precocemente in gravidanza per verificare lo stato immunitario della donna. Questo test è obbligatorio in molti stati. . 14 di 17 TERAPIA, PROFILASSI E CONTROLLO ! Non è stata trovata alcuna terapia per la rosolia. ! Il miglior modo per prevenire la rosolia è la vaccinazione con il vaccino con ceppo di virus RA27/3 vivo adattato a freddo. Il vaccino per la rosolia viene di solito somministrato con quelli per il morbillo e la parotite all'età di 24 mesi. Il vaccino trivalente è di solito incluso in una profilassi vaccinica dei bambini. La vaccinazione promuove sia l'immunità umorale che quella cellulare. ! Il primo scopo della vaccinazione antirosolia è quello di prevenire infezioni congenite diminuendo il numero delle persone suscettibili nella popolazione, specialmente nei bambini. ! Minori saranno le madri sieronegative, minori saranno le possibilità di esposizione al virus. Poiché per la rosolia esiste un solo sicrotipo e poiché gli uomini sono l'unica riserva, la vaccinazione di una grande percentuale della popolazione può significativamente ridurre la probabilità di contatto con il virus. 15 di 17 ROSOLIA EPIDEMICA: USA 1964-1965 1964-65 ! ROSOLIA ! ENCEFALITI ! ABORTI (chirugici/spontanei) ! MORTI NEONATALI ! ROSOLIA CONGENITA >1969 12.500.000 < 10 2.000 11.250 2.100 20.000 ! Sordità 11.600 ! Cecità 3.580 ! Ritado mentale 1.800 16 di 17 ALTRE CAUSE DI ROSOLIA ! PARVOVIRUS ! ALPHAVIRUSES ! ENTEROVIRUSES ! ADENOVIRUSES ! EPSTEIN-BARR VIRUS ! SCARLATTINA ! FARMACI Eritema infettivo (Va malattia) da Parvovirus B-19 ! Virus piccolissimo a DNA singolo filamento, icosaedrico, privo di pericapside ! Causa la Va malattia (eritrema infettivo): un esantema lieve con artrite acuta ! Si replica nei precursori degli eritrociti ! Può causare problemi in pazienti con anemia cronica e immu osoppressione ! Causa aborto spontaneo 17 di 17