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05/03/2014 |
Statistica
Il termine statistica, che in origine designava la descrizione di un'entità statale con l'ausilio di parole e numeri,
dalla prima metà del XX sec. indica l'insieme dei procedimenti utilizzati per la raccolta e l'esposizione sintetica
dei dati (statistica descrittiva) e per la formulazione di conclusioni per via induttiva sulla base di modelli
(statistica inferenziale). Attraverso l'analisi di dati sulla società e l'economia, la statistica ha fornito un
contributo importante dapprima all'economia politica in via di affermazione (Scienze economiche) e poi alla
psicologia, alle scienze sociali, alle scienze naturali e alla storia (Demografia, Storia economica, Storia
quantitativa). Le sue basi metodologiche in parte derivano dalla Matematica, più precisamente dalla teoria
della probabilità, e in parte si svilupparono in stretta correlazione con campi di applicazione quali
l'econometria, la biometria (ricerca biologica e medica), la chemiometria e la psicometria. Quale disciplina
scientifica, la statistica insegna e sviluppa metodi generali per l'analisi matematica e l'interpretazione di dati.
Autrice/Autore: Werner Stahel / mku
1 - Statistica inferenziale
La statistica inferenziale si occupa di dati considerati in parte frutto del caso. Si basa in larga misura su
modelli che includono variabili aleatorie e fornisce i metodi con cui è possibile adattare questi modelli ai dati e
valutare la qualità dei risultati. Le variabili aleatorie si fondano sul concetto di probabilità, sviluppato nel XVI
sec. in relazione ai giochi con i dadi. Nella sua opera postuma Ars conjectandi (1713, "L'arte di congetturare"),
il basilese Jacob Bernoulli enunciò i principi per la deduzione di dati da modelli probabilistici secondo il
cosiddetto approccio frequentista. In questo studio viene dimostrato matematicamente che la frequenza
relativa di un evento casuale (ad esempio ottenere un sei lanciando un dado), all'aumentare del numero di
tentativi e a condizioni costanti (lancio ripetuto del dado), si avvicina sempre più a un valore fisso, vale a dire
alla probabilità dell'evento (1/6).
Le scienze attuariali si svilupparono nella seconda metà del XIX sec. e all'inizio del XX sec. al Politecnico fed.
di Zurigo e all'Univ. di Berna, in parte con la collaborazione della soc. assicurativa Rentenanstalt (fondata nel
1857). Gustav Zeuner, ingegnere e docente al Politecnico di Zurigo, diffuse i fondamenti della matematica
attuariale con la raccolta di saggi Abhandlungen aus der mathematischen Statistik (1869). In particolare
Walter Saxer, futuro professore di matematica attuariale al Politecnico, intuì la notevole rilevanza della
statistica quale disciplina scientifica. Nel 1902 i professori Christian Moser e Johann Heinrich Graf fondarono a
Berna il seminario di matematica attuariale, che proponeva già corsi di calcolo della probabilità e statistica.
Nel 1960 dal seminario scaturì l'ist. di scienze attuariali e statistica matematica.
Dopo la seconda guerra mondiale aumentarono sensibilmente le applicazioni della statistica nelle scienze
naturali. I metodi già sviluppati in precedenza da Ronald Aylmer Fisher in Inghilterra furono divulgati tra l'altro
da Arthur Linder, incaricato di corsi all'Univ. di Berna (dal 1938) prima di ottenere una cattedra all'Univ. di
Ginevra (1945) e una seconda al Politecnico fed. di Zurigo (1948). All'Univ. di Zurigo Bartel Leendert van der
Waerden, matematico creativo, si occupò di statistica e redasse precocemente un manuale di statistica
matematica e applicata. Vere e proprie cattedre di statistica furono istituite all'Univ. di Berna (1955), al
Politecnico fed. di Zurigo (1964), all'Univ. di Ginevra (1969), al Politecnico fed. di Losanna (1971) e all'Univ. di
Zurigo (1971). L'importanza della disciplina per la medicina portò alla fondazione di sezioni di biometria negli
ist. di medicina sociale e preventiva di Losanna (1970) e Zurigo (1991) e alla creazione di un gruppo informale
a Berna (1986).
La prima ass. professionale, la Soc. sviz. di statistica, in cui Hermann Kinkelin assunse un ruolo guida, venne
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costituita nel 1864. Attiva nella raccolta di dati, nel 1937 si trasformò nella Soc. sviz. di statistica e
d'economia politica (dal 2001 Soc. sviz. di economia e di statistica). Poiché l'economia prese il sopravvento
sulla statistica, nel 1998 gli statistici attivi nelle amministrazioni pubbliche aderirono all'Ass. sviz. di statistica
(oggi Soc. sviz. di statistica), fondata da statistici univ. nel 1988.
Autrice/Autore: Werner Stahel / mku
2 - La statistica ufficiale in Svizzera
Oltre a designare una disciplina scientifica, il termine statistica indica anche le raccolte di dati specifici che
vanno al di là dei rilevamenti numerici a scopi amministrativi (come i Censimenti) e che servono a descrivere
un determinato oggetto. Tali indagini possono essere suddivise in statistiche ufficiali, semiufficiali (ad
esempio quelle delle ass.) e non ufficiali. In questa sede verranno analizzate solo le statistiche ufficiali,
particolarmente significative per la varietà dei temi affrontati e l'abbondanza dei dati pubblicati.
L'evoluzione storica della statistica pubblica può essere descritta in base al grado di organizzazione
dell'istituzione che si occupa della raccolta dei dati e secondo la forma adottata per la loro rappresentazione.
Secondo Christian Pfister, fino al 1980 ca. si possono distinguere tre fasi. La prima, prestatistica, si situa
nell'ancien régime. In questo periodo il computo dei fuochi, l'analisi dei registri parrocchiali (battesimi,
matrimoni, decessi) e dei ruoli fiscali e i rilevamenti sulle variazioni dei Prezzi e del Clima, già effettuati nei
sec. precedenti, furono affiancati, data la crescente regolamentazione della vita sociale, da inchieste non
sistematiche condotte dallo Stato. Queste indagini si caratterizzano per scarsa uniformazione e coordinazione.
La seconda fase, protostatistica, fu segnata da due tendenze. In primo luogo, se fino ad allora la raccolta di
dati era stata finalizzata alla soluzione di problemi immediati, dalla metà del XVIII sec. sorse una domanda di
informazioni per prevenire difficoltà economiche. Numerosi studiosi del XVIII sec. ambirono a una
comprensione approfondita dei processi demografici ed economici, ciò che si tradusse in una descrizione
sistematica, simile a un inventario, delle istituzioni e delle risorse naturali. Questo orientamento, vicino alla
statistica univ. ted., facilitò il passaggio all'aritmetica politica, cioè a un'analisi statistico-interpretativa dei dati
in senso moderno. I repertori di dati singoli lasciarono il posto a rilevamenti su più vasta scala condotti con un
certo grado di sistematicità. Gli studi della Soc. economica di Berna (Società economiche) e il censimento
della pop. bernese del 1764 da essi scaturito sono considerati le prime indagini statistiche moderne compiute
nella vecchia Conf. In secondo luogo si diffusero formulari prestampati e tabelle ispirati all'esempio della
Francia, dove venivano sperimentati nuovi metodi di raccolta e analisi dei dati. La presentazione tabellare,
tema già affrontato dalla Soc. di fisica di Zurigo nel 1748, si affermò come strumento elementare per i
rilevamenti e la divulgazione dei risultati. Durante l'ancien régime si evitò comunque di diffondere materiali
statistici oltre una cerchia ristretta, poiché gli Stati consideravano riservate le informazioni sulla pop. Il
censimento elvetico (1798-1800) e i censimenti cant. del 1836-38 costituirono i precursori diretti della
statistica fed. della pop.
La terza fase, statistica, è caratterizzata dalla creazione di uffici statistici autonomi. Con l'aumento della
domanda di informazioni statistiche e il crescente grado di scientificità della disciplina, la raccolta e l'analisi
dei dati fu istituzionalizzata e uniformata. Mentre in numerosi Paesi europei nella prima metà del XIX sec.
furono creati servizi statistici, la Conf. e i cant. in un primo momento non rimasero al passo con i tempi.
Ancora attorno al 1850 la statistica ufficiale sviz. si limitava essenzialmente a raccolte di singoli cant. e città,
opuscoli semiufficiali e registrazioni frammentarie. Il cant. Berna assunse un ruolo di pioniere con l'istituzione
di un ufficio di statistica nel 1856. Sul piano nazionale, la costituzione dello Stato fed. rappresentò una cesura.
Sotto la direzione del Consigliere fed. Stefano Franscini, dal 1849 il DFI sviluppò il settore statistico, creando
tra l'altro i presupposti per la realizzazione del primo censimento fed. nel 1850. L'ufficio fed. di statistica (UST,
dal 1930 al 1968 servizio fed. della statistica) fu fondato nel 1860. Con l'emergere della Questione sociale
nella seconda metà del XIX sec., la statistica divenne definitivamente uno strumento per il dibattito in materia
di politica sociale (Inchieste sociali). La coesistenza tra statistiche fed. e cant. indusse progressivamente i
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cant. ad abbandonare gli ambiti già indagati dalla Conf. (spec. la demografia). Nei decenni successivi l'UST
allargò costantemente lo spettro delle sue indagini ed effettuò direttamente rilevamenti in precedenza
compiuti da altri organi statali. I numerosi uffici statistici cant. e cittadini, sorti soprattutto nel periodo
interbellico e nel secondo dopoguerra, sulla scia della crescita economica e dell'aumento dell'immigrazione si
occuparono dell'evoluzione del mercato del lavoro e degli alloggi su scala regionale e di questioni attinenti la
politica scolastica e sanitaria.
Attorno alla metà degli anni 1980-90 si delineò il passaggio a una quarta fase, quella della statistica pubblica.
Le sue basi giur. sono la legge sulla statistica fed. del 1992 e l'art. 65 della Costituzione fed. del 1999. L'UST è
responsabile del coordinamento di tutta la statistica fed., incluse le classificazioni e le nomenclature che
riguardano diversi ambiti e uffici. La statistica fed. coinvolge ca. 40 organismi fed. e istituzioni indipendenti
(ad esempio l'Unione sviz. dei contadini) dediti alla raccolta e all'analisi di dati. Gli uffici statistici regionali
fanno da tramite tra l'UST e gli enti che eseguono i rilevamenti (ad esempio i com.) e sono riuniti nella
Conferenza sviz. degli uffici regionali di statistica (Corstat). Sul piano dei contenuti, il quarto periodo si
caratterizza per un maggiore ricorso a indagini a campione (al contrario delle rilevazioni totali), una
conseguente affinità metodologica con la statistica acc., l'utilizzo di dati amministrativi e iscritti nei registri e
soprattutto una maggiore partecipazione a sistemi di rilevamento coordinati a livello intern. (ad esempio
rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera, studio PISA dell'OCSE). La cooperazione tra gli Stati, garantita tra
l'altro dagli accordi bilaterali con l'UE entrati in vigore nel 2007, mira a garantire la comparabilità dei dati e
degli indici a livello intern.
A causa dell'eterogeneità degli accertamenti e del grande numero di enti statali coinvolti, la compilazione
sistematica delle indagini fed. della statistica ufficiale compiute dal 1848 rimarrà probabilmente ancora a
lungo un obiettivo irraggiungibile. L'analisi delle più importanti pubblicazioni dell'UST, tra cui spec. la
Schweizerische Statistik (dal 1862) - poi ridenominata Schweizerische Statistische Mitteilungen (dal 1919) e
Statistische Quellenwerke der Schweiz (dal 1930) - e l'Annuario statistico della Svizzera (dal 1891), permette
ad ogni modo di ipotizzare un ordine delle priorità. Tra i compiti principali dal 1860 figurano le rilevazioni sullo
stato e i movimenti della pop. (dal 1871 anche sulle cause di morte). Dal 1950 queste statistiche furono
arricchite con dati sui flussi di pendolari e tabelle sull'attività professionale, dal 1970 con indicazioni sulla
struttura delle economie domestiche private. Parallelamente alle indagini sulle persone vennero compiuti
rilevamenti sull'agricoltura e la selvicoltura e poi anche sulle arti e mestieri e l'industria, tra cui i censimenti
del bestiame (dal 1866) e delle aziende agricole (dal 1907), le statistiche della superficie e delle colture (dal
1912) e sull'economia forestale (dal 1882) e il censimento delle aziende (dal 1905). Sono inoltre disponibili i
risultati dei censimenti (1882-1911) risp. della statistica (1923-49) delle fabbriche. Dati sulle finanze fed.
esistono solo per il periodo successivo alla prima guerra mondiale. Le pubblicazioni dell'UST dedicarono per
contro un'attenzione molto minore agli ambiti del commercio estero (1851-77), del traffico stradale (dal
1929), della sanità (dal 1930) e del turismo (dal 1967). Dopo primi tentativi nel periodo interbellico, dal
1963-64 l'UST allestì conti nazionali annuali (Contabilità nazionale). L'indice nazionale dei prezzi al consumo
(Indice dei prezzi al consumo) venne pubblicato dal 1926 sotto la supervisione dell'ufficio fed. del lavoro (in
seguito ufficio fed. dell'industria, delle arti e mestieri e del lavoro) e dal 1987 sotto quella dell'UST. Esistono
inoltre svariati altri campi di indagine e studi settoriali. Indipendentemente dall'UST, altri enti e uffici statali
pubblicarono statistiche specifiche, ad esempio sulle ferrovie (1869-1947), la meteorologia (Annalen der
Schweizerischen Meteorologischen Zentralanstalt, dal 1881), il commercio estero (dal 1885), la posta e i
telefoni (dal 1908) e i trasporti (dal 1947). Oltre alle statistiche ufficiali, la storiografia ha analizzato anche
dati amministrativi e iscritti nei registri (ad esempio protocolli sui reclutamenti militari).
Autrice/Autore: Tobias Schoch, Kaspar Staub / mku
Riferimenti bibliografici
Bibliografia
– Verzeichnis der Veröffentlichungen 1860-1975 / Eidgenössisches Statistisches Amt, 1976
– Publikationsverzeichnis / Bundesamt für Statistik, 1986-1993
URL: http://www.hls-dhs-dss.chI13798.php
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– C. Pfister, «"Uss gewüssen Ursachen". Hintergründe und Methoden statistischer Erhebungen im Kanton Bern
1528-1928», in RSS, 45, 1995, 29-50
– HistStat
– J. Kupper, «Versicherungsmathematik und schweizerische Hochschulen», in Mitteilungen / Schweizerische
Aktuarvereinigung, 1998, fasc. 1, 33-51
– H. Ritzmann-Blickenstorfer, 150 Jahre schweizerischer Bundesstaat im Lichte der Statistik, 1998
– P. Bohley et al. (a cura di), Wirtschafts- und Sozialstatistik der Schweiz, 20003 (con bibl.)
– 100 Jahre SAV, Schweizerische Aktuarvereinigung, 2005
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