46------------------------------bloc notes 1giugno (segue da ieri) Sarebbe il momento di porre mano a una riforma incisiva del sistema finanziario. E bisognerebbe farlo presto, perché le riforme di questo tipo si riescono a fare soprattutto quando i governi e gli operatori economici hanno paura. Lo scopo principale della riforma del sistema finanziario dovrebbe essere quello di ridurne le dimensioni complessive. In concreto andrebbero ridotte sia le dimensioni delle maggiori società finanziarie dei diversi paesi - quelle troppo grandi per fallire, costate finora ai contribuenti americani ed europei circa 15 trilioni di dollari - sia il perimetro delle loro attività, a cominciare da quelle non regolate sui mercati di borsa. I mezzi di cui si discute allo scopo di ridurre la mole delle società finanziarie, grandi gruppi che tra l' altro posseggono anche delle banche, sono principalmente due. Una consiste nello stabilire un limite percentuale fisso sia sui depositi che una banca può detenere sul totale dei depositi bancari del paese, sia sul totale delle passività, incluse quelle fuori bilancio, rispetto al Pil del paese stesso. In una recente proposta di legge presentata al Senato Usa da due democ r a t i c i , S h e r r o d Brown e Ted Kaufmann, il primo limite era indicato nel 10 per cento, il secondo nel 2 per cento. Un altro mezzo per far dimagrire le società finanziarie consisterebbe nel separare di nuovo le banche commerciali, che si occupano di depositi e prestiti, dalle banche di investimento che operano soprattutto nella compravendita di imprese. filo rosso Napoletano firma la manovra. C’era una strada alternativa? I soldi vanno presi dove ci sono. I ceti dominanti e anche molti politici hanno grandi patrimoni, hanno molti soldi. Perché non espropriare i patrimoni ? Perché sarebbe dirompente, mentre tagliare cento euro a testa a milioni di lavoratori è un fatto di normale democrazia, dice Tremonti… mentre la crisi brucia utili e ricchezza, impoverendo il convento, i frati sono sempre piu' pasciuti", "i manager hanno portato a casa stipendi e bonus milionari". Nell'elenco dei piu' pagati, Segio mette i manager Pirelli: ''per primo Carlo Puri Negri (ex vicepresidente esecutivo di Pirelli Re) con 14 milioni di euro, nonostante la societa' abbia chiuso l'anno con un passivo di 104 milioni; poi vengono Claudio De Conto (ex direttore generale di Pirelli) con 7,3 milioni e Marco Tronchetti Provera (presidente di Pirelli) con 5,6 milioni". E poi i top manager Fiat, nell'anno delle ristrutturazioni e degli annunci di lacrime e sangue: l'ad Sergio Marchionne, ha percepito 4 milioni e 782 mila euro, poco meno dell'ex presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo che ha incassato, sempre nel 2009, cinque milioni e 177 mila euro" I sindacati confermano lo sciopero dell'8 giugno dei lavoratori delgruppo Tirrenia, compagnia di navigazione per la quale è in corso la gara per la privatizzazione. E' il risultato dell'incontro interlocutorio al ministero delle Infrastrutture con il ministro e i vertici di Fintecna e Tirrenia che hanno però indicato in 250 (rispetto al centinaio di cui si sapeva) il numero degli esuberi tra marittimi e amministrativi. Sciopero e presidio davanti ai cancelli per chiedere certezze sul loro futuro occupazione. E' l'iniziativa decisa dai dipendenti della B4 Italia di Bruzolo (Torino) che produce ingranaggi e alberi di trasmissione per veicoli industriali. Secondo i 60 lavoratori (ex della Roatta fallita un anno fa), l'azienda non sarebbe più in grado di proseguire l'attività. Mercoledì 19 maggio - Il call center Cronos di Pomezia (Roma) annuncia alle Rsu il licenziamento di 65 dipendenti su un totale di circa 170 addetti. Protesta la camera del lavoro Cgil territoriale per la mancata comunicazione ai sindacati. Proclamato lo sciopero. Sciopero di 48 ore dei 9 dipendenti dell'autogrill Divieto Nord sulla A20 MessinaPalermo contro il mancato pagamento dello stipendio. Sciopero degli operatori del contact center Getek di Palermo che gestisce i servizi clienti di Inps e Inail per conto di Poste Italiane spa. I lavoratori - 140 fra i call center di Palermo e Crotone - temono di perdere il lavoro dopo che Poste ha perso la gara per la gestione del servizio Inps-Inail. libero mercato /Comep nere senza lavoro. Poi la lenta ripresa.