Cristoforo Colombo L’ammiraglio che volta pagina alla storia DOSSIER D’APPROFONDIMENTO 26 MARZO 2013 Francesca Antonaci III A a.s. 2012-2013 La storia risaputa Sommario: La storia risaputa 1 Lo sfondo storico 1 E se Colombo avesse scoperto l’acqua calda? 2 Cosa abbiamo importato 2 L’ubiquità del morto 2 di pregi fu l’ostinazione che gli permise di ottenere, dopo varie peregrinazioni, i finanziamenti per la spedizione. Si recò inizialmente dal re portoghese Giovanni II nel 1483, ma lì i geografi, che stavano già effettuando dei calcoli per circumnavigare l’Africa, ritennero l’impresa irrealizzabile. Colombo andò quindi in Spagna e lì, in un primo momento, non ricevette l’adeguato ascolto neanche da Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, troppo impegnati a combattere contro i Mori di Granada (1486). Quando questa cadde (1492) però l’ostinazione di Cristoforo fu premiata e gli furono concesse tre caravelle: la Nina, la Pinta e la Santa Maria. Dopo i primi mesi di navigazione la spedizione appariva un totale fallimento poiché, partiti da Palos il 3 Agosto, erano rimasti imprigionati per settimane nel mar dei Sargassi. Alle due del mattino del 12 Ottobre arrivò però l’annuncio dal marinaio Rodrigo de Triana della Pinta che gridò “Terra!”. Colombo battezzò la terra su cui approdò con il nome di San Salvador e, ben accolto, divenne governatore delle terre da lui esplorate. Grazie a questo successo ottenne immediatamente 17 navi per le esplorazioni successive che, però, non furono fortunate come la prima a causa della crescente avidità dei colonizzatori. Alla fine della terza esplorazione fu addirittura ricondotto in Spagna in catene. Liberato, ripartì, ma lì si spense solo e abbandonato nel 1506. Lo sfondo storico Perché sono stati gli 3 europei a scoprire gli americani e non Chi aandò a disturbare Cristoforo Colombo nasce a Genova nel 1451 da un lanaiolo. Era diventato marinaio quand’era poco più di un bambino. Tra il 1474 e il 1476 aveva raggiunto in più occasioni Chio, isola che intratteneva proficui rapporti commerciali con l’Oriente. Nel 1476 si spinse persino verso l’Islanda, nelle terre nordiche, dove circolavano le leggende sui Vichinghi. Queste e la lettura de “Il Milione” di Marco Polo, di alcuni trattati e delle mappe di celebri cosmografi, fecero maturare il Colombo l’idea che fosse possibile arrivare nel Cipango da Ovest. L’idea si fondava sulla convinzione che la Terra fosse rotonda e che la distanza tra le Canarie e il Giappone non superasse le 3000 miglia. Uno dei suoi più gran- 3 La vita del seco- 4 lo d’oro L’Europa del QuattroCinquecento aveva un crescente bisogno di oro e di spezie, prodotti che dovevano essere cercati nel Paese del Levante. Da tempo erano i mercanti Arabi che controllavano il commercio di queste mercanzie. Essi le trasportavano, per terra o per mare, dai lontani paesi d’oriente dov’erano prodotte, fino ai porti del mar Nero e del Mediterraneo. Qui navi veneziane o genovesi provvedevano a distribuirle in tutt’Europa. Questi passaggi a catena però facevano crescere i prezzi vertiginosamente. I rifornimenti si facevano sempre più difficili. In età medioevale Marco Polo si era spinto in Cina, sottoposta all’impero dei mongoli, i khan, ma ora, che era governata da una dinastia cinese, i Ming, l’antica via della seta era impraticabile. Anche i trasporti erano difficoltosi a causa dell’impero ottomano che ostacolava gli scambi tra Oriente e Occidente. PAGINA 2 CRISTOFORO COLOMBO E se Colombo avesse scoperto l’acqua calda? Diversi reperti archeologici hanno di- mostrato che Cristoforo non fu il primo occidentale ad arrivare in America. Il vichingo Erik “il rosso”, vissuto nel X secolo d.C., sbarcò in America quasi cinque secoli prima di lui. Esiliato dalla sua terra natale, l’Islanda, intorno al 982, raggiunse la Groenlandia e poi il Labrador. Nessuno però mise per iscritto le gesta narrate nelle diverse leggende e quindi non vennero mai ufficializzati. Cartina precolombiana con i confini americani del Messico conferma che gli antichi Romani, già nel II secolo d.C., erano riusciti a raggiungere le coste del Messico. Si presume che l'oggetto viaggiasse su una nave romana, partita dalle Canarie e giunta in America casualmente. Tuttavia alcuni storici sostengono che un solo reperto romano prova poco: potrebbe essere stato portato da un “Conquistador” spagnolo come amuleto. Una statuetta romana rinvenuta in una piramide azteca dei primi anni del 1500 che si trova nella valle di Toluca a circa 65 chilometri da Città Cosa abbiamo importato Gli indigeni seppero offrire agli esploratori prodotti che si sarebbero rivelati in seguito preziosi quanto l’oro e le spezie che cercavano: le patate, il mais, il cacao, il caucciù, il tabacco e altri cibi. Le patate, ritenute inizialmente il cibo del diavolo perché cresciute sottoterra, erano utilizzate per sfamare i carcerati. Il mais era chiamato anche granturco per sottolineare l’origine esotica. Il cacao era usato dagli Atzechi per i loro riti religiosi. Il cacciù, ricavato dalla resina della pianta “Hevea brasiliensis”, veniva usato per costruire i palloni con cui giocano gli Atzechi a pelota. “ AVOCADO” Le popolazioni native dell'America centromeridionale coltivavano questo frutto. Nella lingua Nahuatl parlata dagli Aztechi, la parola «ahuacatl», da cui deriva «avocado», significa «testicolo». Le popolazioni native dell'America centromeridionale coltivavano questo frutto prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo e scelsero un nome evocativo della morfologia del frutto stesso. Chiamato anche «pera alligatore», l'avocado fu descritto dai conquistadores come un frutto «abbondante, con una polpa simile al burro e caratterizzato da un ottimo sapore». Con il tabacco gli indigeni confezionavano una sorta di sigaro che accedevano ad una estremità per fumare. L’ubiquità del morto Diverse città vantano di avere la tomba Tomba di Siviglia di Cristoforo Colombo. L’ufficiale è quella a Siviglia, ma in realtà è impossibile rispondere alla domanda “dove si trova ora il corpo di Cristoforo?” Alcuni sostengono si trovi persino a Santo Domingo. Il viaggio di Colombo per trovare la sepoltura definitiva è stato infatti ancora più rocambolesco di quello da lui compiuto quando era in vita. Morto a Valladolid nel 1506 venne sepolto inizialmente in questa città spagnola. Poi fu spostato a Siviglia nel 1509 per via mare. Successivamente raggiunsero Hispaniola (Santo Domingo) e dopo altre traslazioni, il corpo tornò a Siviglia nel 1899. Ma per molti Colombo è ancora nelle Americhe. DOSSIER D’APPROFONDIMENTO PAGINA 3 Perché sono stati gli europei a scoprire l’America, e non viceversa? Nel 1500, all’inizio dell’espansione coloniale europea, in America esistevano due civiltà culturalmente progredite, inca e azteca, che però non conoscevano a sufficienza l’uso dei metalli, né possedevano le nozioni necessarie a costruire navi capaci di varcare l’oceano. Nello scontro tra le armate spagnole e quelle inca e azteche, dunque, i conquistadores ebbero gioco facile nonostante fossero molto svantaggiati numericamente. Agricoltura primitiva. La causa di questa disparità di progresso va però, secondo alcuni storici, cercata nelle Titolo brano interno risorse di cui disponevano i popoli dei due continenti. Le Americhe, rispetto agli altri territori, hanno subìto la colonizzazione dell’uomo in epoca recente. Le popolazioni asiatiche hanno varcato lo stretto di Bering tra 25.000 e 20.000 anni fa, e sono rimaste a lungo nella condizione di cacciatori e raccoglitori per la scarsa disponibilità di vegetali da piantare e raccogliere. Mentre in Europa il rapido sviluppo dell’agricoltura forniva i mezzi necessari per il progresso anche in altri campi. neonati lo strabismo e l’allungamento della testa. Il gioco della palla era ampliamente praticato da entrambe le popolazioni. I loro sferisteri erano lunghi dai 30 ai 120 metri. Il gioco non era soltanto occasione di svago: gli sconfitti potevano anche essere sacrificati. Chi Colombo andò a disturbare I Maya e gli A- tzechi, le popolazioni con cui Cristoforo Colombo venne a contatto, avevano usanze meritevoli di essere ricordate. Per i Maya gli occhi strabici ed il cranio allungato erano segni di distinzione perciò cercavano di far sorgere nei Gli Atzechi donavano alle loro bambine un fuso e ai bambini delle frecce e uno scudo in miniatura sin da piccoli. I figli dei nobili, destinati a diventare soldati, si facevano crescere i capelli, che avrebbero potuto tagliare solo quando avrebbero catturato il primo prigioniero. I più coraggiosi possedevano anche dei copricapo da guerra con piume variopinte. Secondo gli Atzechi i soldati caduti in guerra, come le donne in parto, seguivano il corso del sole per quattro anni e poi si trasformavano in colibrì. Conoscevano la schiavitù: schiavi si diventava, non si nasceva e si poteva essere venduto per cento semi di cacao. Uno dei principali articoli di commercio erano le piume: di aironi, anatre, tacchini, pappagalli, quetzal (uccelli originari del Guatemala). Francesca Antonaci III A a.s. 2012-2013 Bibliografia Enciclopedia dei Ragazzi, Grandi Personaggi, Rizzoli Junior, Corriere della Sera Enciclopedia dei Ragazzi, Atlante Storico, Rizzoli Junior, Corriere della Sera Enciclopedia dei Ragazzi, La Storia 2, Corriere della Sera Paolucci, Signorini, Il corso della storia 2, Zanichelli Enzo Biagi, La storia d’Italia a fumetti, Mondadori Sitografia http://www.disinformazione.it/colombo.htm http://www.cartesio-episteme.net/SYNTH.html http://www.focus.it/curiosita/Da_cosa_deriva_la_parola_avocado_C39.aspx http://www.focus.it/curiosita/storia/e-vero-che-gli-antichi-romani-sono-stati-inamerica_C39.aspx http://www.focus.it/curiosita/storia/ Perche_sono_stati_gli_europei_a_scoprire_lAmerica_e_non_viceversa_C39.aspx