MASTER SICUREZZA MACCHINE Compatibilità Elettromagnetica e Sicurezza Elettrica 7 modulo Prof. Alessandro Sona Ing. Diego Dainese Sommario della giornata PRIMA PARTE Compatibilità Elettromagnetica Direttiva Europea 2004/108/EC Richiami Teorici per l’analisi di fenomeni EMI Analisi emissioni condotte Analisi emissioni irradiate Prove di immunità Progettazione e diagnostica EMC Esempi SECONDA PARTE Elettrocuzione Classificazioni dei sistemi elettrici e tipologia dei contatti elettrici Prove di Sicurezza Elettrica su Apparecchiature Direttiva Bassa Tensione (LVD) 2006/95/CE 1 PRIMA PARTE PARTE 4 COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA ELECTROMAGNETIC COMPATIBILITY tratta i fenomeni em tra dispositivi, apparecchiature e sistemi elettrici ed elettronici ogni apparecchio elettrico ed elettronico (al suo interno tensioni e correnti) può disturbare l’ambiente esterno può risentire di disturbi provenienti dall’esterno 2 5 PROBLEMATICHE EMC SONO IN FORTE CRESCITA a causa di molteplici fattori, ad esempio : - Larga diffusione di apparecchiature elettroniche e delle tlc in ogni ambiente - Tecnologie sempre più “veloci” - Dimensioni componenti e parti elettroniche sempre più ridotte - Componenti e apparecchiature più suscettibili (tensioni alimentazione basse) NORME COMUNITARIE ED INTERNAZIONALI SEMPRE PIÙ SEVERE marcatura CE ASPETTI DI IMPATTO EM AMBIENTALE 6 COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA NELLA PROGETTAZIONE E NELLA CERTIFICAZIONE DI UN’APPARECCHIATURA PER LA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA VANNO PRESI IN CONSIDERAZIONE ASPETTI DI EMISSIONE IMMUNITÀ 3 7 EMISSIONE campo EM EMISSIONE IRRADIATA A B corrente, tensione EMISSIONE CONDOTTA cavi di alimentazione, cavi di segnale NORME EUROPEE impongono che l’emissione di A sia contenuta entro opportuni limiti -- > tali da garantire la funzionalità di B (e viceversa) IMMUNITÀ 8 campo EM IMMUNITÀ IRRADIATA corrente, tensione IMMUNITÀ CONDOTTA cavi di alimentazione, cavi di segnale Va dimostrato che l’apparecchio funziona secondo le proprie finalità anche in presenza di sollecitazioni esterne (sia immune) 4 9 ULTERIORE ASPETTO AUTOCOMPATIBILITÀ EM L’ APPARECCHIO PUÒ RISENTIRE DEI FENOMENI EM GENERATI AL SUO INTERNO ESEMPIO: problematiche di diafonia all’interno di apparecchiature e schede elettroniche CK tracce RESET sono problemi che riguardano la stessa funzionalità della apparecchiatura (non ci sono norme) 10 ULTERIORE ASPETTO (2) COMP. EM AMBIENTALE campi EM EFFETTI DEI CAMPI EM SULL’AMBIENTE E SULL’UOMO ? NORMATIVE DIVERSE DAL CASO DELLE APPARECCHIATURE recenti e sempre più severe Da tenere in considerazione (legge quadro 36/2001) APP. 3 6 5 11 CERTIFICAZIONE DAL 1 gen 1996, SUL MERCATO EUROPEO SOLO PRODOTTI MARCATI CE Conformité Européenne NON È UN MARCHIO DI QUALITÀ, attesta che il prodotto è conforme alle direttive europee di competenza (tra le quali quella EMC) PER OTTENERE LA MARCATURA sono necessarie misure, da effettuarsi presso laboratori accreditati 12 MISURE EMC DUE TIPOLOGIE : FULL-COMPLIANCE PRE-COMPLIANCE necessarie per la marcatura CE si effettuano in laboratori accreditati STRUTTURE STRUMENTI KNOW-HOW PERSONALE COMPETENTE 6 MISURE 13 FULL-COMPLIANCE LE NORME FISSANO: caratteristiche sito di misura caratteristiche strumentazione posizionamento cavi, antenne e strumenti setup strumenti procedura di misura NULLA E’ LASCIATO AL CASO !!! obiettivo norme : rendere la misura più ripetibile possibile MISURE 14 FULL-COMPLIANCE ATTREZZARE UN LABORATORIO FULL-COMPLIANCE: COSTI ELEVATI AZIENDE PREFERISCONO RIVOLGERSI A LABORATORI ACCREDITATI ESTERNI LE PROVE RICHIEDONO TEMPI CONSIDEREVOLI (ordine di qualche mezza giornata) 1/2 giornata 500-1000 Euro E’ TIPICO CHE UN PRODOTTO VENGA SOTTOPOSTO A PROVE MOLTE VOLTE PRIMA DI SUPERARE IL TEST 7 MISURE 15 PRE-COMPLIANCE PER RIDURRE IL NUMERO DI “TENTATIVI” PRESSO UN LABORATORIO ACCREDITATO conviene ricorrere a misure di pre-qualifica PRE COMPLIANCE ESEMPIO: Non richiedono ambienti di prova accreditati Si effettuano “in proprio”, con strumenti e strutture simili a quelle full compl. ma di prestazioni e costi inferiori FULL PRE PRE-COMPLIANCE ESEMPIO (2): MISURE 16 Analizzatore di spettro full-compliance costo > euro 40.000 Analizzatore di spettro pre-compliance costo euro circa 10.000 ATTENZIONE : le prove di prequalifica non sono sufficienti ad ottenere marcatura CE sono invece un mezzo utilissimo mediante il quale: individuare l’origine di problematiche emc poter apporre correzioni di progetto prima del test presso laboratori accreditati 8 17 COSTI EMC COSTI È INFATTI FONDAMENTALE INTERVENIRE IN FASE DI PROGETTAZIONE E PROTOTIPAZIONE PROGETTO PRODUZIONE Layout, Grounding, Placement, Famiglie IC Componenti MISURE PRE-COMPLIANCE Schermature, filtri 18 NEL MODULO: VERRANNO FORNITE LE CONOSCENZE DI BASE SU ATTIVITÀ DI ANALISI E MISURA DI FENOMENI EMC da entrambi i punti di vista: pre-compliance full-compliance ILLUSTRATE LE PRINCIPALI PROVE EMC EMISSIONI CONDOTTE EMISSIONI IRRADIATE Disturbi RF Disturbi RF Armoniche Flicker 9 19 IMMUNITÀ CONDOTTA IMMUNITÀ IRRADIATA Burst Disturbi RF Pulsed Hfields Surge Variazioni di tensione Scariche elettrostatiche TECNICHE PER LA MITIGAZIONE DI PROBLEMATICHE EMC 20 LA DIRETTIVA EUROPEA 2004/108/EC ( DIRETTIVA EMC ) 10 DIRETTIVA EMC 2004/108 21 Emanata dal Parlamento Europeo il 15 Dicembre 2004 Deadline per recepire la nuova direttiva EMC da parte degli stati membri : 20 gennaio 2007 Scadenza periodo transitorio nel quale i prodotti possono essere introdotti sul mercato europeo in conformità alla direttiva 89/336: 20 gennaio 2009 MOLTO SIMILE ALLA DIRETTIVA 89/336 principali differenze : standard più severi in termini di documentazione da presentare e sulle informazioni riguardanti l’origine dei prodotti variazioni riguardanti il processo di autocertificazione sia in termini di EMC sia di CE marking 22 DIRETTIVA EMC 89-336 Emanata il 3 maggio 1989 Doveva entrare in vigore l’1 gennaio 1992 Entrata in vigore l’1 gennaio 1996 PRENDE IN ESAME I DISTURBI ELETTROMAGNETICI che in linea teorica interessano tutti i prodotti che fanno uso di energia elettrica I REQUISITI ESSENZIALI DELLA DIRETTIVA SONO : LA COMPATIBILITÀ L’IMMUNITÀ 11 23 COMPATIBILITÀ : gli apparecchi devono essere costruiti in modo tale che: i disturbi elettromagnetici da essi generati siano limitati ad un livello che permetta agli apparecchi radio e telecomunicazione ed altri apparecchi di funzionare in modo conforme alla loro destinazione Non devono disturbare IMMUNITÀ : gli apparecchi devono essere costruiti in modo tale da: avere un adeguato livello di immunità intrinseca contro i disturbi elettromagnetici che permetta loro di funzionare in modo conforme alla loro destinazione Devono essere immuni ai disturbi esterni 24 ALCUNE NORME ARMONIZZATE EMC Disturbi RF Armoniche Flicker EMISSIONI CONDOTTE EMISSIONI IRRADIATE Disturbi RF IMMUNITÀ CONDOTTA Burst Surge Variazioni di tensione IMMUNITÀ IRRADIATA Scariche elettrostatiche Bassa frequenza Disturbi RF Pulsed Hfields 12 25 PROCEDURA APPLICAZIONE DIRETTIVA EMC PRODOTTO DA CERTIFICARE Apparecchio per radiocomunicazioni ? ? SI NO Norme armonizzate ? ? SI NO FILE TECNICO PROVE LAB. ACCRED. FILE TECNICO ORGANISMO NOTIFICATO RAPP. DI PROVA COMPETENT BODY CERTIFICATO CE CONFORMITÀ ALLA DIRETTIVA EMC 26 PRIMA DOMANDA : apparati per radiocomunicazioni ? “ … ogni apparato in grado di generare o utilizzare onde EM in un determinato campo di frequenze e con una potenza superiore a un fissato limite …” (sistemi wireless, telefoni cellulari, cercapersone, apricancello, telecomandi, alcuni sistemi di allarme) SE L’APPARECCHIO NON CONTIENE APPARATI PER RADIOCOMUNICAZIONI SECONDA DOMANDA : esistono norme per quel prodotto ? dubbi nell’applicare alcune norme ? Per alcuni prodotti (ad es. quelli innovativi) non esistono norme di prodotto Non è semplice capire quali norme applicare (dubbi) 13 27 SE SI CONOSCONO CON CERTEZZA LE NORME DA APPLICARE : SITUAZIONE TIPICA: Il prodotto da sottoporre a prove è del tutto simile (dal punto di vista EMC) a prodotti già testati della stessa famiglia Prove in lab. accreditato rapporto di prova conformità EMC IN CASO DI DUBBIO O IN MANCANZA DI NORME : Necessario rivolgersi ad un Competent Body (che decide quali norme applicare) Al Competent Body viene fornito il fascicolo tecnico ( technical construction file – TCF ) PROCEDURA 28 NEL FILE TECNICO : Modalità costruttive Accorgimenti EMC Principio di funzionamento Eventuale rapporto di prova Schemi elettrici … IL COMPETENT BODY È NECESSARIO QUANDO: costruttore non vuole sottoporre l’apparecchiatura a certe prove (ad esempio per particolari ambienti di utilizzo del prodotto) per apparati ed installazioni che per le elevate dimensioni non possono essere sottoposti a prove in laboratorio quando sono state apportate modifiche ad apparecchiature prima conformi prodotti importati conformi a normative di nazioni non UE possibile estendere tale conformità all’UE? 14 29 IN CASI COME QUESTI : SERVE IL PARERE DEL CB Il Competent Body può essere laboratorio accreditato e quindi effettuare egli stesso le prove e rilasciare il rapporto di prova APPARECCHIO CONTENENTE APPARATI PER RADIOCOMUNICAZIONI ? NECESSARIO RIVOLGERSI AD UN ORGANISMO NOTIFICATO In Italia è l’Ispettorato Generale delle Telecomunicazioni (operante presso il Ministero delle Comunicazioni) Acquisisce il TCF, effettua controlli opportuni (caratteristiche di trasmissione, banda occupata) Fuori dalla banda di trasmissione, fa effettuare prove EMC e rilascia un certificato di conformità 30 CLASSIFICAZIONE DI PRODOTTI DIRETTIVA EMC SI APPLICA A PRODOTTI CHE DISTURBANO O POSSONO ESSERE DISTURBATI ci sono delle eccezioni prodotti per i quali non è necessario soddisfare i requisiti essenziali della direttiva EMC AD ESEMPIO : prodotti militari e apparecchiature in ambito medico (direttive apposite) prodotti destinati alla sola esposizione come i prodotti per fiera 15 31 Apparecchi per radioamatori, non disponibili in commercio Prodotti destinati alla sola esportazione in paesi extracomunitari Ogni apparecchiatura elettromagneticamente passiva Si dice em passiva se nell’utilizzazione prevista ( senza protezioni interne come filtri o schermature, e senza alcun intervento da parte dell’utente) … ESEMPI : … non produce alcuna commutazione od oscillazione di corrente o tensione e non viene influenzata da disturbi elettromagnetici Cavi e sistemi di cablaggio, accessori di cavi Batterie ed accumulatori Apparecchiature contenenti solamente carichi resistivi e prive di dispositivi automatici di commutazione, come termostati o ventole 32 CLASSIFICAZIONE I PRODOTTI VENGONO DISTINTI IN QUESTO MODO : 1 1 COMPONENTI 2 APPARATI O APPARECCHIATURE 3 SISTEMI / INSTALLAZIONI COMPONENTI elementi di base non in grado di svolgere autonomamente una funzione Va applicata la direttiva ? per alcuni componenti si, per altri no schema 16 33 COMPONENTI COMPONENTE NO Funzione Diretta ? SI Destinatario Competente SI ? NO non si applica la direttiva si applica la direttiva è sufficiente l’utilizzo del manuale COMPONENTI 34 FUNZIONE DIRETTA : NON HANNO FUNZIONE DIRETTA : NO REQUISITI EMC AD ESEMPIO : una qualsiasi funzione del componente stesso che soddisfi l’uso a cui è destinato, specificato dal costruttore nelle istruzioni per l’utente finale Alcuni componenti possono svolgere una funzione quando sono inseriti in un apparato, ma se presi singolarmente non hanno alcuna funzione diretta Componenti elettronici o elettrici: resistori, condensatori, induttori, diodi, transistor, tiristori e circuiti integrati Led, visualizzatori a cristalli liquidi Cavi e accessori di cablaggio Spine, prese, morsettiere Relè, Termostati meccanici 17 AD ESEMPIO : HANNO FUNZIONE DIRETTA : SI REQUISITI EMC COMPONENTI 35 Schede ad innesto per computer, schede a icroprocessori, schede madri, schede per telecomunicazioni Alimentatori (quando funzionano autonomamente) Lettori di dischi per computer Controlli elettronici della temperatura Controllori logici programmabili DESTINATARIO COMPETENTE : Alcuni componenti vengono immessi sul mercato per la distribuzione e l'uso finale (ad. es : scheda PC) COMPONENTI In questo caso una qualsiasi persona non esperta di EMC può usufruire della funzione diretta del componente senza alcun aggiustamento 36 In questo caso destinatario non competente necessaria l’applicazione della direttiva è Altri componenti sono invece destinati ad essere inseriti in apparati da personale qualificato, esperto di EMC non è necessaria l’applicazione della direttiva AD ESEMPIO : In questo le prescrizioni EMC verranno applicate all’intero apparato finale SCHEDA PC : Componente con funzione diretta destinato a utenza non qualificata TUBO A RAGGI CATODICI : Componente con funzione diretta destinato a utenza qualificata 18 37 2 APPARATO / APPARECCHIATURA qualsiasi unità autonoma in grado di svolgere una specifica funzione REALIZZATA CON UN INSIEME DI COMPONENTI, ALCUNI DEI QUALI NON NECESSARIAMENTE MARCATA CE VA APPLICATA LA DIRETTIVA EMC ? SI, SEMPRE 38 3 SISTEMI / INSTALLAZIONI combinazione di diversi tipi di apparecchiature, prodotti finiti e componenti progettati e assemblati dal costruttore e destinata ad essere immessa sul mercato come unita funzionale singola ad esempio : CPU di un calcolatore, composta da scheda madre, alimentatore, CD ROM, lettore dischi e involucro POSSIBILE DISTINZIONE: il sistema può essere mobile (ad. es. cpu) l’installazione no, ha posizione fissa (ad. es. impianto elettrico) VANNO APPLICATE LE PRESCRIZIONI EMC ? 19 SISTEMI / INSTALLAZIONI 39 SISTEMA 1 2 ALCUNE PARTI NON MARCATE CE N O SI APPLICA LA DIRETTIVA 3 SOLO PARTI MARCATE CE - CASO PEGGIORE SOLO PARTI MARCATE CE SEGUITE ISTRUZ. SEGUITE ISTRUZ. PER ASSEMBLAGGIO ? ASSEMBLAGGIO? SI NON SI APPLICA LA DIRETTIVA Percorso 2 Percorso 1 40 Nel caso in cui il sistema sia assemblato da apparati non tutti con marcatura CE, per essere immesso sul mercato … deve essere combinato da una persona esperta, che assume il ruolo di costruttore, con la responsabilità della conformità del sistema alla Direttiva Se ogni singolo componente è marchiato CE e se vengono seguite le indicazioni del costruttore di ogni singolo componente durante la fase di progettazione, assemblaggio e messa in opera il sistema è da ritenersi conforme CE il costruttore di ogni componente ha già effettuato i test su sistemi identici a quello in esame ATTENZIONE : combinare due o più sottosistemi conformi EMC non significa necessariamente produrre un sistema che soddisfi i requisiti EMC 20 Percorso 3 41 Esistono sistemi dati da una combinazione di parti e che possono essere offerti sul mercato in diverse configurazioni (es. quadro elettrico) Il costruttore deve provare il sistema nella configurazione peggiore cioè in quella che ha la maggiore probabilità di generare il massimo disturbo (o che può essere la più suscettibile a possibili disturbi) Se il sistema supera le prove nella configurazione peggiore può essere posta la marcatura CE su tutte le configurazioni possibili ESEMPIO : quadro elettrico Viene sottoposto a prova il quadro tipo più complesso dal punto di vista EMC 42 Se poi il costruttore decide di aggiungere dei componenti che non erano inclusi nella configurazione originale : si deve distinguere tra componenti elettromagneticamente rilevanti o non rilevanti Un componente è ELETTROMAGNETICAMENTE RILEVANTE se può generare o essere influenzato da disturbi EM ed influire sulle caratteristiche EMC del sistema all'interno del quale viene inserito Se un componente di questo tipo viene aggiunto al sistema, il costruttore deve garantire di nuovo la conformità nella configurazione peggiore 21 43 PROVE SU PRODUZIONI SERIE PER BENI PRODOTTI IN SERIE : impensabile effettuare prove su ogni prodotto, specie se questo avrà sul mercato un costo modesto IN SITUAZIONI DI QUESTO TIPO LE NORME PREVEDONO : PROVE DI TIPO cioè su un opportuno campione di prodotti 44 PROVE SU PRODUZIONI SERIE CONCETTO IMPORTANTE: quanto viene stabilito dalle direttive non va interpretato in modo assoluto, ma in termini probabilistici LE NORME STABILISCONO COME SCEGLIERE IL CAMPIONE l’obiettivo è di garantire la conformità alla direttiva con un fissato grado di probabilità 22 RICHIAMI TEORICI PER L’ANALISI DI FENOMENI EMI 46 L’ANALISI DI FENOMENI DI INTEREFERENZA ELETTROMAGNETICA (EMI) TRA DISPOSITIVI, APPARECCHIATURE E SISTEMI ELETTRICI ED ELETTRONICI richiede innanzi tutto la conoscenza teorica del fenomeno : come ha origine come si manifesta da quali aspetti e grandezze dipende 23 47 IN QUALSIASI SCHEDA ELETTRONICA, O APPARECCHIATURA O SISTEMA : SONO PRESENTI NUMEROSI CIRCUITI, OGNUNO SCHEMATIZZABILE IN QUESTO MODO: I(t) + TX V (t) RX - ANALISI TRADIZIONALE 48 I CIRCUITI TX e RX POSSONO ESSERE SCHEMATIZZATI : I(t) TX ZG eG(t) RX + V (t) ZL - IN FASE DI PROGETTAZIONE (per la funzionalità) : hanno interesse le sole grandezze V(t) ed I(t) CON QUESTO SCHEMA (nella progettazione tradizionale) : non si tiene conto dei fenomeni EMI 24 49 ASPETTO 1 LA CORRENTE I(t) DÀ ORIGINE AD UN’EMISSIONE DI CAMPO MAGNETICO NELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE H(t) I(t) possibilita’ di interferenza con circuiti della stessa scheda o apparecchiatura o con apparecchi posti nel medesimo ambiente 50 ASPETTO 2 LA D.D.P. V(t) DÀ ORIGINE AD UN’EMISSIONE DI CAMPO ELETTRICO NELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE E(t) V (t) ANCHE IN QUESTO CASO : possibilità di interferenza con circuiti della stessa scheda o apparecchiatura o con apparecchi posti nel medesimo ambiente 25 51 ASPETTO 3 INTERFERENZE ELETTROMAGNETICHE DOVUTE ALL’INCIDENZA DI CAMPI ELETTRICI ESTERNI E(t) Incidono sui tratti conduttori del circuito Generano disturbi che si sovrappongono al segnale utile eNE(t) + + VR (t) V (t) - VR (t) = V (t) + eNE(t) 52 ASPETTO 4 INTERFERENZE ELETTROMAGNETICHE DOVUTE ALL’INCIDENZA DI CAMPI MAGNETICI ALTERNATI ESTERNI H(t) Si concatenano con il circuito Generano disturbi che si sovrappongono al segnale utile eNH(t) + + V (t) - VR (t) - VR (t) = V (t) - eNH(t) 26 53 ASPETTO 5 FENOMENI PARASSITI : OGNI TRATTO CONDUTTORE andrebbe schematizzato come: jL R I - + V = 0 V = (R+jL) i TRA OGNI COPPIA DI TRATTI CONDUTTORI : I-I’ I’ I I C 54 IL CIRCUITO Tx – Rx INIZIALE DIVENTA : IR I ZG eG AL RICEVITORE: + + V(t) I’ ZR C - VR(t) - VR (t) V (t) IR (t) I (t) Problematiche di funzionalità (autocompatibilità) Maggiore è la frequenza maggiore è l’entità di questi fenomeni (…nel seguito) 27 55 ASPETTO 6 I2 ACCOPPIAMENTI DOVUTI A TRATTI DI CIRCUITO IN COMUNE I(t) la corrente esterna, a causa dell’impedenza del tratto in comune ( Zc ), influenza il circuito in esame (e viceversa) + I2(t) V(t) - gnd + I(t) VR(t) ZC - I2(t) VR (t) = V (t) - ZC ( I (t) + I2(t)) 56 ASPETTO 7 TRANSITO DI CORRENTI IMPULSIVE (kV, 10A, ns), come ad esempio : Surge Burst Scariche elettrostatiche ZC I2(t) POSSONO DANNEGGIARE TRASMETTITORE E RICEVITORE 28 57 GLI ASPETTI RICHIAMATI IMPORTANZA SEMPRE MAGGIORE NELLA PROGETTAZIONE ELETTRONICA INFATTI : aumentano il numero di apparecchiature elettroniche operanti nei medesimi ambienti frequenze e velocità di commutazione circuiti digitali sempre più elevate (maggiore emissione EM) tensioni di alimentazione e livelli logici sempre più bassi (possibilità di false commutazioni, diminuisce la suscettibilità ai disturbi) integrazione di molti circuiti in chip o schede di dimensioni ridotte (stadi circuitali, circuiti e piste più vicine maggiore accoppiamento EM) 58 ANALISI EMC IN UNA SCHEDA ELETTRONICA, APPARECCHIATURA O SISTEMA problematiche di emissione, immunità e autocompatibilità FONDAMENTALE SAPERE INDIVIDUARE I TRATTI E I CIRCUITI CHIUSI: più suscettibili alle interferenze (in genere parti analogiche, circuiti di reset, linee di interrupt) più disturbanti (in genere linee e sezioni circuitali ad alta velocità di commutazione) 29 59 CIRCUITI DIGITALI UN GENERICO CIRCUITO DIGITALE (TTL O CMOS), può essere schematizzato : STRUTTURA TOTEM POLE VCC VCC in out Q1 GND in out Zin Q2 GND ESEMPIO 60 VCC IN OUT GND VCC U1 VCC INPUT GND OUTPUT U2 GND 30 ESEMPIO 61 USCITA U1: LIVELLO INIZIALE BASSO (L= 0 V) VCC U1 U2 OFF ON 0V GND (0 V) 62 USCITA U1: COMMUTAZIONE L-H VCC 0 VCC ON ILH OFF ILH GND (0 V) 31 63 USCITA U1: COMMUTAZIONE H-L VCC 0 VCC OFF ON IHL IHL GND (0 V) 64 INOLTRE, DURANTE OGNI COMMUTAZIONE L-H O H-L VCC corrente transitoria 0 VCC OFF ICC ON ICC GND (0 V) 32 65 ALIMENTAZIONE LE CORRENTI SI RICHIUDONO SULL’ALIMENTAZIONE ILH , ICC VCC GND 66 PASSANO PER L’ALIMENTATORE PROSEGUONO VERSO LA RETE ELETTRICA condotte) (emissioni VCC P 220 V N GND PE 33 67 MODO COMUNE E MODO DIFFERENZIALE SI RITORNI AL SISTEMA IDEALIZZATO : I TX RX I SUI DUE CONDUTTORI: correnti uguali ed opposte sono differenziali 68 IN UN SISTEMA REALE, CON PARAMETRI PARASSITI: IP TX I1 RX I2 NUOVA SITUAZIONE : I1 I2 si generano correnti di modo comune problematiche EMC 34 MC E MD 69 SCOMPOSIZIONE DELLE CORRENTI I1 ESEMPIO I2 ID = IC I1 I2 2 ID I1 I2 2 iC + ID 5 iC 4.5 = 4 4.5 0.5 + 0.5 70 BILANCIO DELLE CORRENTI IP I1 I2 0 ID ID IC 2IC IC LA CORRENTE DI MODO COMUNE SI CHIUDE ALL’ESTERNO su quale percorso ? 35 MC E MD 71 GROUND LOOP IC IC GND 2IC Correnti MC percorrono il ground loop Ground loop: solitamente di estensione molto elevata Correnti MC sono tra le cause principali di problematiche EMC 72 MC E MD VERSO LA RETE ELETTRICA A CAUSA DELLA NON IDEALITÀ DEI TRASFORMATORI: emissioni MC e MD verso la rete elettrica DISTURBI DI MODO DIFFERENZIALE: P 220 V N 150 kHz - 30 MHz ID PE 36 MC E MD 73 MC E MD VERSO LA RETE ELETTRICA DISTURBI DI MODO COMUNE: P N IC GROUND LOOP 220 V 2IC PE importante capire in che misura l’apparecchiatura progettata produce disturbi MC o MD (accorgimenti ad hoc) MC E MD VERSO LA RETE ELETTRICA ESEMPIO MC E MD 74 CORRENTI DIFFERENZIALI RX TX PC ID 220 V 37 MC E MD VERSO LA RETE ELETTRICA ESEMPIO MC E MD 75 CORRENTI DI MODO COMUNE RX 2IC TX 2IC 220 V PC 2IC 76 CORRENTI DI RITORNO IN GENERE: facile individuare il percorso di andata ESEMPIO: difficile il percorso di ritorno ? GND CK ? GND 38 ESEMPIO: CORRENTI DI RITORNO 77 A ? B GND - GRIGLIA GND - PIANO DI MASSA A A B B Quale ? Il percorso di ritorno è in realtà un altro … 78 DUE PERCORSI POSSIBILI: ? A BASSA FREQUENZA : la corrente ritorna per il percorso a minor resistenza RA RGND << RA RGND 39 CORRENTI DI RITORNO 79 AD ALTA FREQUENZA : la corrente ritorna per il percorso a minor impedenza (induttanza) R+jL jL IL PERCORSO A MINORE INDUTTANZA È QUELLO CHE PASSA PIÙ VICINO AL CAMMINO DI ANDATA: LA << LGND jLA CORRENTI DI RITORNO jLGND 80 DIMOSTRAZIONE (1): l’induttanza è proporzionale all’area del percorso chiuso SA jLA SGND jLGND jLGND LGND = /i --> SGND LA = /i --> SA LA << LGND 40 ESEMPIO: GND CK GND ESEMPIO: CORRENTI DI RITORNO 81 GND - GRIGLIA A A B B ANALISI EMISSIONI CONDOTTE 41 83 SI CONSIDERI : apparecchiatura elettronica alimentata da rete elettrica, idealmente : EUT P 50 Hz V, I I 220 V V N PE t IN REALTÀ: 220 V INTRODUZIONE 84 V 50 Hz EUT produce fluttuazioni di tensione : Norma (EN 61000-3-3, fluttuazioni di tensione limiti e metodi di misura) EUT introduce armoniche : t I 50 Hz t Norma (EN 61000-3-2, armoniche - limiti e metodi di misura) SONO EMISSIONI CONDOTTE A BASSA FREQUENZA 42 INTRODUZIONE 85 INOLTRE : EMISSIONI CONDOTTE AD ALTA FREQUENZA EUT radiodisturbi nella banda : P IP N PE IN 150 KHz - 30 MHz P N ID IC PE 2IC 86 EMISSIONI CONDOTTE AD ALTA FREQUENZA IN AMBITO EUROPEO : molte norme di prodotto e di famiglia di prodotto prescrivono prove di emissione condotta ad alta frequenza, ad esempio : EN55022 EN55014 per gli ITE (Inf. Techn. Equip.) per elettrodom., app. utensili fissano limiti per le emissioni condotte tra fase e terra e tra neutro e terra: 150 kHz 30 MHz necessaria misura mediante ricevitore selettivo in frequenza (analizzatore di spettro) 43 LA MISURA 87 BANCO DI TEST FULL-COMPLIANCE > 200 Piano conduttore EUT > 200 LISN RIC. SEL. 40 80 > 80 30-40 cm BANCO DI TEST 88 … alcune caratteristiche richieste per il banco di test Distanza tra perimetro LISN e perimetro EUT di 80 cm Cordone alimentazione EUT di 1 m (se più lungo: ripiegare con spire anti-induttive di 40 cm) Morsetto di riferimento della LISN deve essere connesso al piano conduttore (di riferimento) con conduttore più corto possibile Distanza tra perimetro EUT e ogni superficie metallica (eccetto piano di rif.) superiore a 80 cm (tavolo di legno) Se apparecchio destinato ad operare appoggiato al pavimento: Piano di rif. orizzontale (almeno 22 m), EUT appoggiato al pavimento ma non in contatto elettrico ... ) 44 89 PER EVITARE LE PROBLEMATICHE VISTE, LE NORME RICHIEDONO L’UTILIZZO DI UNA LISN P line impedance stabilization network anche nota come AMN (Artificial Mains Network) N LISN potenza potenza IP IN EUT PE segnale LA MISURA (PRELIEVO DISTURBO 150 kHz-30 MHz) 90 LISN 1 Blocca i disturbi provenienti dalla rete di distribuzione ( 150 kHz - 30 MHz ) 2 Permette l’alimentazione dell’EUT ( 220 V - 50 Hz ) N 2 1 3 PE IP 3 2 EUT RETE ELETTRIC A LISN P IN Le correnti di disturbo provenienti dall’EUT (150 kHz-30 MHz) vengono deviate verso le uscite di segnale 45 91 SCHEMA DI PRINCIPIO : RETE ELETTRICA L N C C1 C1 C EUT L P PE ASA RAD C, L e C1 : fissate dalle norme NELLO SCHEMA REALE: ASA vede 50 nella banda 150 kHz - 30 MHz USCITE DI SEGNALE: ad un connettore si collega L’ASA, all’altro un adattatore RAD = 50 ( si ottiene il bilanciamento delle linee) 92 IN PRE-COMPLIANCE NON SI RICORRE AD UN BANCO ATTREZZATO A NORMA e ad un ASA con rivelatore di quasi picco SI UTILIZZA IL RIVELATORE DI INVILUPPO Se EUT soddisfa i limiti con rivelatore di inviluppo e con rumore esterno sovrapposto con ottima probabilità supererà le prove full-compliance può essere utile fissare intervalli di garanzia 46 93 IN PRE-COMPLIANCE PUÒ ESSERE UTILE : Utilizzare strumenti interni all’ASA come i demodulatori AM e FM, il rivelatore quasi picco software, la funzione max-hold ed average, la funzione zero-span Scomporre in MC E MD l’emissione EUT : LISN P N PE IP IN IP IN (IP + IN)/2 =IC (IP - IN)/2 = ID 94 DA OSSERVARE INFATTI : spesso le emissioni generate dall’EUT sono prevalenti … sottoforma di MC o MD a bassa frequenza (verso i 150 kHz) o ad alta frequenza (verso i 30 MHz) ESEMPI IN PRE-COMPLIANCE Per effettuare un’analisi più approfondita sulla natura del disturbo e prevedere accorgimenti ad-hoc MC MD Importante ridurre solamente il tipo di disturbo presente e nella sola banda in cui si manifesta 47 95 FILTRI DI ALIMENTAZIONE Nei cataloghi : RF power filter FILTRO RF EUT 150 kHz - 30 MHz Vengono applicati all’esterno dell’EUT o all’interno, a livello di connettore 96 VENGONO TIPICAMENTE REALIZZATI CON COMPONENTI L o C (i componenti resistivi dissiperebbero troppo) DIVERSE CONFIGURAZIONI POSSIBILI : N CY CY DISTURBI MD PE EUT FILTRO PER LA SOPPRESSIONE P EMISSIONI MC DISTURBI MC TIPO A 48 97 CAPACITÀ CY DI VALORE NON TROPPO ELEVATO per condizioni di sicurezza (interruttore differenziale), solitamente ordine dei nF INDUTTANZA SERIE PER LA SOPPRESSIONE EMISSIONI MC : P EUT TIPO B 2L DISTURBI MD DISTURBI MC N 0L 98 L’induttanza MC va usata assieme a condensatori CY L2 CX EUT nessuna restrizione sul loro valore L1 P N PE DISTURBI MD FILTRO PER LA SOPPRESSIONE EMISSIONI MD : DISTURBI MC TIPO C 49 FILTRI DI ALIMENTAZIONE 99 EMISSIONE FASE : EMISSIONE NEUTRO : CONTRIBUTO MD : CONTRIBUTO MC : 100 FILTRI DI ALIMENTAZIONE esempio DISTURBO SULLA FASE induttanza serie MC : condensatori CY : entrambi : CY CY 50 101 esempio DISTURBO SULLA FASE, induttanza serie e condensatore CX : CX DISTURBO SULLA FASE, filtraggio completo : ANALISI EMISSIONI IRRADIATE 51 103 ESISTONO LIMITI BEN PRECISI ai livelli di emissione elettromagnetica di apparecchiature elettriche o elettroniche EUT TALI LIMITI VENGONO SPECIFICATI frequenza per frequenza nella banda : 30 MHz - 1 GHz Dal 1 ottobre 2009 per gli ITE In taluni casi si può arrivare anche a 6 GHz 104 MISURARE IL LIVELLO DI EMISSIONE ELETTROMAGNETICA è un’attività complessa il fenomeno varia notevolmente nello spazio difficile garantire la ripetibilità delle prove necessario ambiente di misura controllato SISTEMA DI MISURA: EUT ANTENNA ASA d ricevitore quasi picco CISPR 16 52 105 RICEZIONE ANTENNA PRE-AMPL. ASA CISPR 16 ANTENNA BALUN ANTENNA : rileva il campo elettrico E(t) incidente. All’uscita tensione elettrica V(t) legata a E(t) Caratteristiche importanti : E(t) V(t) 1. Direzione di Polarizzazione 2. Fattore d’antenna 106 ANTENNA BICONICA ANTENNE EMC POLARIZZAZIONE RETTILINEA E 132.1 cm (30 MHz - 300 MHz) VERTICALE DIAGRAMMI DI RADIAZIONE COME PER L’ANTENNA A DIPOLO ORIZZONTALE RICEZIONE 3. Diagramma di Radiazione 53 ANTENNE EMC 107 ANTENNA LOG PERIODICA 75 cm E POLARIZZAZIONE RETTILINEA (200 MHz - 1000 MHz) ORIZZONTALE VERTICALE ANTENNA DIRETTIVA 108 MISURA EMISSIONI IRRADIATE DISPOSIZIONE EUT E ANTENNA DI MISURA 14 m EUT Piano di massa 10 m o 3 m 54 109 BANDA 30 MHz - 1000 MHz 14 m BANDA DI RISOLUZIONE RICEVITORE CISPR 16 (ASA) B6: 120 kHz TRA EUT E ANTENNA: DISTANZA DI 10 m per certi EUT anche 3 m (in ambiente residenziale, commerciale, industria leggera) ALTEZZA ANTENNA DEVE ESSERE VARIATA TRA 1 e 4 m per cercare il valore massimo di emissione per ogni frequenza di prova 110 AZIMUT DELL’ANTENNA RISPETTO EUT (angolazione) deve essere variato per trovare le indicazioni dell’intensità di campo massimo Possibilità: ruotare l’EUT EUT Piattaforma girevole Piano di massa POLARIZZAZIONE DELL’ANTENNA deve essere variata (orizzontale e verticale) rispetto EUT per trovare l’indicazione massima … si considerano riflessioni ... 55 111 EUT MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO EUT deve essere variata per trovare la condizione di disturbo massimo Trovata la configurazione più gravosa del disturbo irradiato, per ogni frequenza MISURA CON RIVELATORE DI QUASI PICCO dBV/m 30 MHz 1000 MHz CONFRONTO CON I LIMITI nel caso di fluttuazioni del disturbo misurato attorno al limite : Necessario osservare per 15 s le frequenze interessate prendendo il massimo (MAX HOLD) 112 LUOGO DI MISURA DEVE ESSERE DEL TIPO “ALL’APERTO” OATS (Open-Area Test Site) piatto, libero da linee aree o strutture riflettenti vicine (conduttrici) La norma riporta due luoghi di prova possibili. Uno di questi: R Dm = R3 DM = 2R 56 113 ESEMPIO DI OATS Liberty Labs Kimballton, Iowa (US) DEVE ESSERE CONVALIDATO ESEGUENDO “MISURE DI ATTENUAZIONE DI SITO” (NSA) LUOGO DI MISURA nella banda (30 - 1000 MHz) 114 LE NORME POSSONO ESSERE ESEGUITE IN LUOGHI ALTERNATIVI ALL’OATS (purchè convalidati eseguendo “misure di attenuazione di sito”) ad esempio CAMERE SEMIANECOICHE : Sono camere schermate (attenuazione 100 dB) rivestite di materiale assorbente (riducono le riflessioni delle pareti) Piano conduttore 57 Tipi di Materiale assorbente L=95 cm PIASTRELLE FERRITE (30 MHz - 1200 MHz) CONI ASSORBENTI - WIDE BAND ABSORBERS (30 MHz - decine di GHz) ESEMPIO TDK 5m anechoic chamber LUOGO DI MISURA ABSORBER: LUOGO DI MISURA 115 116 CELLE TEM E GTEM: Per EUT di piccole dimensioni CELLA GTEM 58 117 IN PRE-COMPLIANCE USUALMENTE, IN PRE-COMPLIANCE, non si dispone di OATS convalidati, di camere semianecoiche o schermate riflessioni campi esterni LE MISURE CHE SI OTTENGONO: Risentono delle riflessioni delle pareti, degli oggetti presenti e dei disturbi ambientali dall’esterno 118 SONDE DI CAMPO VICINO PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO i S H V(t) Misura il solo campo H V(t)= d dt B n dS = J B S cos S B=H 59 PRE-AMPL. ASA CK CK CK 120 IN REALTÀ, DUE SPIRE SIMMETRICHE: SISTEMA DIFFERENZIALE IN COMMERCIO: SONDE CON CAMPI DI FREQUENZA DIVERSI ASA 9 kHz - 30 MHz 30 MHz -1 GHz SONDE DI CAMPO VICINO SISTEMA DI MISURA BALUN SONDE DI CAMPO VICINO 119 60 NON RICHIESTE DALLE NORME: Le sonde vengono posizionate manualmente - Impossibile effettuare misurazioni ripetibili UTILI IN FASE DI DIAGNOSTICA misurano solamente il campo magnetico, non il campo elettrico Il campo elettrico si può calcolare dal prodotto ? PROBLEMA: |E|= |H| ATTENZIONE: L’impedenza d’onda è nota solo nella regione di campo lontano (= 377 ) 122 IN CAMPO VICINO, IL VALORE DI DIPENDE DAL TIPO DI SORGENTE dB |E|= |H| sorgente SONDE DI CAMPO VICINO 121 377 /2 regione di campo vicino r regione di campo lontano CIONONOSTANTE: Utili indicazioni in fase di applicazione di accorgimenti EMC 61 123 A B Se si riduce il campo H emesso in campo vicino: H H/10 E E/10 |E|= |H| della stessa proporzione si riduce pure il campo E Se si riduce il campo E o H in campo vicino: della stessa proporzione si riduce pure in campo lontano EN --> EN/10 EF EF/10 PROVE DI IMMUNITA’ 62 125 NECESSARIE PER LA MARCATURA CE Un apparecchio deve dimostrare di poter funzionare anche in presenza di sollecitazioni esterne (sia immune) irradiate condotte EUT IMMUNITÀ / SUSCETTIBILITÀ (medesimo significato) Indica in che misura un certo apparecchio muta le proprie condizioni di funzionamento in seguito a sollecitazioni esterne Indica in che misura un certo apparecchio è immune a sollecitazioni esterne 126 PROVE DI IMMUNITA’ OBBLIGO E NECESSITÀ Se apparecchio non soddisfa ai requisiti specificati dalle norme no marcatura CE OBBLIGO: NECESSITA’: difficoltà nel rimanere con profitto sul mercato Se un apparecchio non è immune a certe sollecitazioni È tipico che il costruttore imponga al proprio prodotto vincoli di immunità più restrittivi rispetto a quelli stabiliti dalle norme PROVE DI EMISSIONE SOLO OBBLIGO Non c’è nessun interesse da parte del costruttore di ridurre le emissioni oltre ai limiti imposti 63 127 TIPI DI SOLLECITAZIONE ALCUNI ESEMPI: SONO DESCRITTI NELLE NORME DI BASE CEI EN 61000-4-X surge burst Interruzioni alimentazione Variazioni tensione di alimentazione irradiata Scariche Elettrostatiche (ESD) CEI EN 61000-4-5 CEI EN 61000-4-4 CEI EN 61000-4-11 CEI EN 61000-4-11 CEI EN 61000-4-3 CEI EN 61000-4-2 LE DIVERSE PROVE DI IMMUNITA’ SI POSSONO DIVIDERE IN : Condotte, irradiate A bassa frequenza, ad alta frequenza Disturbi sulle linee di alimentazione, sulle linee I/O 4 128 RISULTATO DELLE PROVE NON È UN VALORE NUMERICO, Ma una classificazione del prodotto sulla base del suo comportamento durante e dopo la sollecitazione CAT. A EUT SONO PREVISTI 4 TIPI DI COMPORTAMENTO (4 categorie) Ogni norma di immunità richiede che durante la sollecitazione l’EUT si trovi nella condizione di “caso peggiore” prima durante dopo EUT non risente della sollecitazione ne durate ne dopo 64 129 EUT CAT. B prima durante dopo CAT. C EUT Durante: diminuzione funzionalità Al termine: ripristino automatico della funzionalità ESEMPIO: righe sul televisore che spariscono al cessare del disturbo reset prima durante dopo dopo Durante: diminuzione funzionalità Al temine: il ripristino della funzionalità richiede intervento esterno ESEMPIO: reset di un calcolatore 6 130 EUT CAT. D prima durante dopo Danno permanente con perdita della funzionalità e impossibilità di ripristino se non con un intervento di sostituzione IN QUESTA CATEGORIA: anche alterazioni sul software (modifiche dati) con impossibilità di ripristino SPETTA AL COSTRUTTORE STABILIRE LA CATEGORIA DI APPARTENENZA DEL PROPRIO PRODOTTO ESEMPI CAT. A : PC INDUSTRIALE (inaccettabile se B) CAT. B : TELEVISORE (troppo costoso se A, inaccettabile se C) CAT. C : PC MERCATO CONSUMER (troppo costoso se B, inaccettabile se D) CAT. D : BIGLIETTO DI AUGURI ELETTRONICO (troppo costoso se C) 7 65 131 CLASSIFICAZIONE DISTURBI ESD Disturbi irradiati SHSKKSDs dnwqfjflk j nf4wifjw pjkfwkfp wkfpkwj vcsmòs SHSKKSDs dnwqfjflk j Condotti I/O Condotte da rete di alimentazione PROCEDURA PER UN PRODOTTO Si individua la corrispondente norma di prodotto (specifica o di famiglia di prodotto) In essa è riportato l’elenco delle prove di immunità da effettuare Per ogni prova elencata <--> si fa riferimento alla corrispondente norma di base 61000-4-X 132 DISTURBI PROVENIENTI DALLA RETE DI ALIMENTAZIONE SHSKKSDs dnwqfjflk j nf4wifjw pjkfwkfp wkfpkwj vcsmòs TENSIONE DI ALIMENTAZIONE SHSKKSDs dnwqfjflk j 230 V - 50 Hz Condotte da rete di alimentazione t società distributrice garantisce un valore di tensione pari al val. nominale 10 % DUE TIPOLOGE DI DISTURBI: Variazioni della tensione di alimentazione superiori al 10 % del tensione nominale per intervalli di tempo anche di parecchi periodi Brusche variazioni di tensione di durata inferiore al semiperiodo (T=20ms) VARIAZIONI IMPULSI 66 ALCUNE CAUSE DI GENERAZIONE DEI DISTURBI SULLA RETE ELETTRICA Valore di tensione della rete è funzione dei carichi collegati 1 La sottostazione compensa con EG in modo da mantenere 230 V. 2 La compensazione non è immediata (inerzia app. di controllo) Utilizzatore 1 RG EG Sottostaz. Utilizzatore 2 230 V GUASTI A LIVELLO DI UTILIZZATORE (C.TO - C.TO) Inerzia nelle apparecchiature di protezione 134 ALTRE CAUSE DEI DISTURBI SULLA RETE ELETTRICA 3 Utilizzatore 1 RG Producono archi elettrici, quindi scariche a sciame, pacchetti di impulsi di tensione e corrente - burst EG Sottostaz. Utilizzatore 2 230 V APERTURA O CHIUSURA INTERRUTTORI 4 FULMINI SULLA RETE ELETTRICA O IN PROSSIMITA’ i cui effetti magnetici si concatenano con la rete (producono elevati picchi di tensione e corrente - surge) 67 135 VARIAZIONI DI TENSIONE Immunità ai buchi, variazioni e interruzioni tensione di alimentazione CENELEC 61000- 4-11 NELLA NORMA DI BASE CEI EN 61000- 4-11: Tipologie di disturbo (definizioni) Modalità di esecuzione delle prove a seconda delle diverse tipologie di prodotto TIPOLOGIE DI DISTURBO Si considera disturbo una variazione di tensione di alimentazione oltre i valori contrattuali Con durata minima superiore a mezzo periodo e massima di parecchi periodi (a secondo dell’entità della var.) 136 (sag or dip) ABBASSAMENTO 2 AUMENTO 3 INTERRUZIONE (outage o 4 VARIAZIONI DI FREQUENZA 230 V 1 (swell) buco di tensione) Poco frequenti sulla rete di alimentazione Possibili in sistemi autonomi di alimentazione 68 137 VARIAZIONI DI TENSIONE MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLE PROVE: SHSKKSDs dnwqfjflk j EUT SHSKKSDs dnwqfjflk j nf4wifjw pjkfwkfp wkfpkwj vcsmòs ALIMENTATORE VARIABILE LIVELLI STABILITI DALLE NORME (61000-4-11) OSSERVAZIONE: NUOVA TENSIONE % RISPETTO VN 0 40 70 VAR. TENSIONE % DI VN DURATA VARIAZIONE IN PERIODI 100 60 30 0.5 - 1 5 - 10 25 - 50 Alimentatore deve permettere l’interruzione ad un qualsiasi angolo di fase dell’alimentazione ---> Va ricercato il caso peggiore 14 138 DISTURBI IMPULSIVI - BURST Pacchetti di impulsi con polarità +oIn ogni pacchetto: parecchi impulsi di breve durata a modesto contenuto energetico Dovuti all’azionamento degli interruttori, con generazione di archi a sciame CENELEC 61000- 4-4 NELLA NORMA DI BASE CEI EN 61000- 4-4: Immunità a transitori veloci (burst) Caratteristiche del disturbo (definizioni) Modalità di esecuzione delle prove a seconda delle diverse tipologie di prodotto 21 69 139 CARATTERISTICHE DEL DISTURBO RICHIESTE: 15 ms BURST V t 300 ms SINGOLO IMPULSO BURST in genere 0.2 ms (5 kHz) V 1 0.9 0.5 0.1 < 0.2 5ns + 30% 50ns + 30% 22 140 LIVELLI DI SEVERITÀ - BURST La norma specifica il livello dell’impulso riferendosi alla situazione di generatore funzionante a vuoto LIVELLO DI SEVERITÀ PICCO DI TENS. MIS. A VUOTO [kV] FREQ. DI RIPETIZIONE [kHz] 1 2 3 4 X 0.5 1 2 4 5 5 5 2.5 da concordare da concordare Il livello di severità dipende dal tipo di EUT e dall’ambiente in cui verrà utilizzato ESEMPIO: 23 apparecchio destinato esclusivamente in ambienti in cui l’alimentazione è protetta da burst --> sottopongo a prove con liv. di severità più basso Non è possibile sottoporre apparecchio a un certo liv. di severità e poi immetterlo su mercato come adatto ad ambienti più disturbati (es: per ambiente industriale) Sempre possibile il viceversa 70 141 ESECUZIONE DELLE PROVE Burst test equipment EUT BANCO DI PROVA (EN 61000-4-4): per EUT funzionanti su tavolo di lavoro Isolante Piano di riferimento RETE Tavolo di materiale isolante PE Piano di riferimento metallico di dimensioni minime opportune (dim. min. 1 1m, deve sporgere almeno di 15cm da tutti i lati, se Cu o Al ---> almeno 0.25mm, altrimenti almeno 0.65mm) 24 EUT BURST SULLE LINEE I/O SHSKKSDs dnwqfjflk j nf4wifjw pjkfwkfp wkfpkwj vcsmòs Condotti I/O SHSKKSDs dnwqfjflk j 142 NON PROVENGONO DIRETTAMENTE DA APPARECCHIATURE CONNESSE ALL’EUT ma da accoppiamenti, in genere capacitivi, tra cavo e ambiente esterno NELLE PROVE DI IMMUNITA’ (RICHIESTE DALLE NORME) l’iniezione del disturbo sul cavo avviene per accoppiamento capacitivo IL CAVO I/O VIENE POSTO ALL’INTERNO DI UNA CAPACITIVE COUPLING CLAMP 28 71 143 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO: linea I/O 4 superfici metalliche 2 1 3 Input da gen. burst clamp 4- riferimento EUT EUT SCHEMA ELETTRICO EQUIVALENTE E BANCO DI TEST: CC Piano di riferimento PE 29 Generatore di burst Isolante (spessore 10 cm) 144 DISTURBI IMPULSIVI - SURGE Disturbi impulsivi ad alto contenuto energetico Interessano sia le linee di alimentazione, sia le linee I/O Dovuti principalmente alle scariche atmosferiche di temporali nelle vicinanze CENELEC 61000- 4-5 Immunità ai transitori impulsivi (surge) Caratteristiche del disturbo (definizioni) Modalità di esecuzione delle prove a seconda delle diverse tipologie di prodotto NELLA NORMA DI BASE CEI EN 61000- 4-5: 72 145 CARATTERISTICHE DEL DISTURBO RICHIESTE: Max 60 s SURGE V t V I surge vengono sempre applicati come impulsi singoli, con intervallo max tra due impulsi di 1min 1 0.9 N. impulsi totali: 5 per ogni polarità 0.5 0.1 t < 0.3 1.2s + 30% 50 s + 30% 33 146 SCARICHE ELETTROSTATICHE TRA DUE CORPI ANCHE DI DIVERSA NATURA POSTI IN CONTATTO: Si può manifestare un trasferimento di cariche (scarica elettrostatica ESD) L’ENTITÀ DEL TRASFERIMENTO: Dipende da numerosi fattori (carica iniziale accumulata, natura dei corpi, superfici, forma) IN UN CORPO CONDUTTORE: La carica si distribuisce sulla superficie e produce nell’intorno campo elettrico E Il campo elettrico dà luogo a una ddp tra corpo carico e altri elementi del medesimo ambiente 38 73 147 SCARICHE ELETTROSTATICHE IL CORPO UMANO è spesso la causa principale delle scariche elettrostatiche che interessano le apparecchiature elettroniche Nell’analisi elettrostatica: il corpo umano va considerato come conduttore (anche se non ottimo) E Parti del suo abbigliamento sono frequentemente soggette ad accumuli di carica (suole in gomma, tessuti sintetici) Per induzione elettrostatica: si creano degli accumuli di carica sulla superficie dell’uomo --> quindi campo E --> quindi ddp VALORI TIPICI DI POTENZIALE ASSUNTI DAL CORPO UMANO: qualche kV (situazione limite 20-25kV) 39 148 AL CONTATTO O IN VICINANZA DI ALTRI OGGETTI Trasferimento di carica - corrente anche di decine di A (inoltre irraggiamento) EFFETTI SULLE APPARECCHIATURE ? Spesso imprevedibili: malfunzionamenti, danneggiamenti, variazione bit in memoria, variazioni stato del sistema … dipende da come sono state progettate (statistica: 30% malfunzionamenti app. elettroniche dovute a ESD) LA SCARICA PUÒ AVVENIRE IN DUE MODI DIVERSI: Contatto diretto E V/d Avvicinamento d Condizione di innesco: E > ER ER : rigidità dielettrica aria 25 kV/cm (aria secca) 74 149 SCARICHE ELETTROSTATICHE IN PRESENZA DI ARIA UMIDA : Rigidità molto inferiore: al massimo qualche kV Scariche più frequenti: impossibile raggiungere potenziali elevati (ci si scarica prima) L’UOMO PERCEPISCE LA SCARICA ATTENZIONE: solo se il suo potenziale è superiore a 3 kV Le scariche non percepite (<3kV) possono comunque provocare malfunzionamenti o danneggiamenti (es: utilizzatore acquista componente elettronico, non funziona causa possibile? Scarica non percepita generata dall’utilizzatore stesso) LE NORME : TUTELANO IL CONSUMATORE Richiedono che l’apparecchiatura sia immune alle scariche elettr. entro determinati livelli 150 NELLA NORMA DI BASE CEI EN 61000- 4-2: CENELEC 61000- 4-2 SCOPO: Immunità alle scariche elettrostatiche (ESD) Valutare il comportamento dell’EUT alle scariche elettrostatiche provocate principalmente dalle cariche accumulate sul corpo umano ESD SHSKKSDs dnwqfjflk j nf4wifjw pjkfwkfp wkfpkwj vcsmòs SHSKKSDs dnwqfjflk j Caratteristiche del disturbo (definizioni) Modalità di esecuzione delle prove a seconda delle diverse tipologie di prodotto 42 75 151 GENERATORE DI SCARICHE SCHEMA EQUIVALENTE SEMPLIFICATO (EN 61000-4-2): T1 RC DC HV 50-100M Rd T2 330 CS puntale 150pF GENERATORE AD ALTA TENSIONE: ALLA CHIUSURA DI T2: carica la capacità Cs scarica di Cs attraverso Rd Cs e Rd rappresentano il corpo umano dal punto di vista elettrico 152 ORGANIZZAZIONE PROVE BANCO DI TEST (EN 61000-4-2): per EUT funzionanti su tavolo EUT Generatore ESD Isolante Piano conduttore 470k 470k Piano conduttore di riferimento PE Tavolo di materiale isolante e di altezza stabilita ( 80 cm) Tra EUT e piano conduttore superiore: isolante di spessore stabilito 76 Progettazione e Diagnostica EMC 154 1. INTERFACCE ELETTRICHE FG - Floating Grounding MPG - Multi Point Grounding SPG - Single Point Grounding DSPG - Distributed Single Point Grounding 77 155 2. INTERFACCE MECCANICHE shakeproof washer 156 3. FILTRI P ICM ICM L ½C L L ½C L N accoppiamento 78 157 4. ALIMENTATORI AC - 220 V CB RG massa struttura CB VL massa di rif. di segnale 158 5. SOPPRESSORI 79 159 SPG 6. CAVI & CONNETTORI IS 160 7. SCHERMATURE S' 'dB 20 log 20 log n 2d d 2 80 161 8. EMC ON PCB U1 U2 ILH U1 G U2 IHL P G P Cd 162 Qualche esempio 81 GROUNDING 163 schema di un generico apparato elettronico Trasmettitore sbilanciato (A) / bilanciato (AA’) A AC Power supply A’ B 1’ 3’ 3 B’ 1 2 DC Power supply ricevitore sbilanciato (B) / bilanciato (BB’) Struttura (chassis) conduttiva ANTENNA TX 164 ANTENNA RX A filtri G B colleg. asimmetrico C colleg. simmetrico filtri F D + cavo triassiale + audio bilanciato H H I srg E srg dirty box dirty box I 82 GROUNDING 165 4. DISTRIBUTED SINGLE POINT GROUNDING (DSPG) Massa in un solo punto distribuita In tali sistemi, la massa di riferimento di segnale è connessa alla massa chassis A B sistema BONDING e le interfacce di ingresso e uscita sono circuiti bilanciati differenziali ad alto rapporto di reiezione di modo comune 166 BOND INDIRETTO : collegamento realizzato mediante bandelle metalliche fissate ad entrambe le estremità mediante tecniche di bond diretto bond indiretto bond diretto non rappresenta quasi mai un collegamento permanente ed in molti casi è realizzato fra parti metalliche in movimento l’una con le altre Il bond indiretto deve presentare bassa impedenza dalla continua (DC) alla radiofrequenza (RF) 83 BONDING 167 RISCALDAMENTO DEI PUNTI DI BONDING : il problema del riscaldamento dei punti di bonding riveste particolare importanza in ambienti con materiali infiammabili Forti correnti di guasto attraverso collegamenti di bonding ad elevata resistenza possono portare a surriscaldamenti locali e all’innesco di miscele esplosive In ambienti esplosivi, occorre controllare con cura la resistenza di bonding FILTRI 168 SCHEMA TIPICO DI UN FILTRO DI ALIMENTAZIONE capacità verso massa induttore CM capacità di linea C2 C1 C1 C2’ capacità di linea induttore indipendente DAL PUNTO DI VISTA DELLE CORRENTI CM : le capacità di linea non hanno alcun effetto . Il circuito equivalente per il CM si ottiene cortocircuitando morsetti di ingresso e uscita 84 FILTRI 169 si ricordano inoltre … FEEDTHROUGH CAPACITORS condensatori passanti - condensatori caratterizzati da induttanza parassita nulla. Adatti per applicazioni ad alta frequenza (ordine dei GHz) Lo N metallization bulkhead (paratia) / massa struttura ceramic dielectric inner conductor - In alta frequenza la corrente viene deviata verso massa attraverso la capacità passante INSTALLAZIONE 170 Soluzione raccomandata : apparato ESEMPIO (5) filtro paratia di isolamento Soluzione non raccomandata : - accoppiamento ingresso incrocio tra fili di ingresso e fili di uscita uscita filtro 85 L’andamento piatto in frequenza è infatti tipico delle resistenze log|Z| INDUTTORE 171 ZQ L Cp Q 1 RL L Cp Q<1 0 log Si possono realizzare resistori serie di alcune centinaia di Ohm con Q<1 nel campo di frequenza 10-100 MHz A tale scopo : ottimi risultati utilizzando nuclei magnetici intorno ai conduttori FERRITE BEAD 172 86 POWER CONVERTERS 173 ESEMPIO (2): Alimentatore con commutazione sul primario versione FLYBACK CONVERTER AC - 220 V CB CB RG massa struttura VL massa di rif. di segnale POWER CONVERTERS aletta di dissipazione 174 Il secondo contributo si manifesta invece durante la fase di scarica : VCB t tensione rete iDS carica t iDS scarica t 10 ms Si tratta di segnali impulsivi a pacchetti, con pacchetti separati di metà del periodo della tensione di rete 87 NELLA PROGETTAZIONE DI UN FILTRO : i circuiti da considerare sono in definitiva … L TA ZLISN IDM ZLISN TB CB Zin IDMG N LISN FILTRO per il disturbo DM L N ZLISN TA ZLISN TB ICM Cp IDMG PE LISN FILTRO per il disturbo CM 176 SOPPRESSORI A GAS spark - scintilla FILTRI PER ALIMENTATORI 175 (SPARK GAP) sono dispositivi a soglia di tensione costituiti da due o più elettrodi metallici ermeticamente chiusi all’interno di un contenitore riempito di GAS reoforo GAS elettrodo campo E contenitore 88 177 VARISTORI (MOV) METAL OXIDE VARISTORS sono resistori non lineari la cui resistenza dipende dalla tensione applicata Variano la loro resistenza di molti ordini di grandezza in tempi dell’ordine dei nanosecondi ZG A A intervalli 1 e 3 1 2 3 B VG A intervallo 2 B B 178 SOPPRESSORI AL SILICIO (TVS) SILICON TRANSIENT VOLTAGE SUPPRESSOR sono giunzioni al silicio PN (diodi) specificatamente progettati per sopprimere i transitori I I V silicio P V giunzione P/N V R BV V C silicio N VR standoff voltage BV breakdown voltage VC clamping voltage 89 ASPETTI CIRCUITALI 179 ALTRO CIRCUITO SOPPRESSORE Si supponga di voler aumentare la velocità di risposta di un TVS R1 VT R2 t VCC VL VC TVS 180 due modalità di avvolgimento: A. A ELICA B. A SIGARETTA sovrapposizio ne CAVI SCHERMATI La tensione VCC tiene il TVS nello stato di scarica, infatti VCC va scelto : VCC > VB SVANTAGGI FILM METALLICO : Facile danneggiamento durante cablaggio In caso di ossidazione del film : resistenza tra avvolgimenti 90 COLLEGAMENTO SCHERMO 181 IN CONFIGURAZIONI COME QUESTA: esistono due tipologie di accoppiamento 1. ZGND - COLLEGAMENTO SCHERMO ACCOPPIAMENTO DI MODO COMUNE che non ha nulla a che fare con il tipo di schermatura dipende dai collegamenti fisici o parassiti tra masse di segnale e massa struttura 182 2. ACCOPPIAMENTO DI SCHERMATURA (S) ZGND - dipende dalla qualità dell’intreccio e della schermatura - In genere, a bassa frequenza prevale l’accoppiamento di schermatura mentre ad alta frequenza l’accoppiamento di modo comune 91 Entryshield (gasket, guarnizione conduttiva) - You can integrate Entryshield in your enclosure easily Dimension H should be at least three times the maximum cable thickness - Entryshield should be precompressed 50 % 184 C: INTRECCIO DEI CONDUTTORI ISOLATI (TWISTING) consente di ridurre notevolmente il crosstalk induttivo ESEMPIO : EM fem indotta VL EG VL = EG - EM con 4 anelli ? EG VL = ? CROSSTALK - Catalogo Holland Shielding System BV ESEMPIO : CONNETTORI 183 92 - ribbon = nastro CAVI PIATTI RIBBON CABLES 185 Hanno il vantaggio di richiedere una semplice connettorizzazione Nei cavi piatti, i conduttori occupano posizioni fisse (come nei circuiti stampati) BARRIERA Necessario scegliere accuratamente la posizione dei conduttori dei segnali e dei loro ritorni 186 Soluzione : in corrispondenza dell’ingresso dei cavi, predisporre una dirty box e opportuni filtri e soppressori “dirty box” Filtri e soppressori I disturbi EM e le correnti indotte rimangono confinate all’interno della dirty box. I filtri deviano tali correnti verso la massa struttura In questo caso: la barriera di 2° livello diventa l’insieme struttura metallica, dirty box e filtri 93 6. Giunzioni di accesso (tipo di guarnizioni, contatti digitali) 7. Effetto antenna dovuto ai conduttori che penetrano all’interno della struttura schermante schermo 188 di aria per la ventilazione : schermo - schermo SCHERMI NON UNIFORMI SCHERMI NON UNIFORMI 187 guide t w - di comandi : guida manopola, pulsante … PCB schermo 94 GASKET 189 - A LAMELLE ELASTICHE (FINGERSTOCK) di rame o berillio. Adatte per pannelli di accesso anche di elevate dimensioni ESEMPIO “LA VITE E IL GASKET” VITE GASKET 190 ANALOGAMENTE (2): - + - EC IN - EC OUT + schermo per ridurre la suscettibilità EM Anche in questo caso, collegando a massa lo schermo, le cariche non vincolate drenano verso massa EC IN = 0 - EC OUT - CAMPO EM ORTOGONALE … configurazione errata, foro della vite non schermato + + 95 CAMPO EM ORTOGONALE 191 SOLUZIONE EFFICACE OPPURE : caso ottimale minore L maggiore corrente problema: fessure più grandi 192 PCB BASICS 1. REQ. The layer stack up of a multilayer board shall be as follows: 4 layers (2 routing)S1 : G P S2 6 layers (4 routing)S1 : S2 G P S3 S4 6 layers (3 routing)S1 : G S2 P G S3 8 layers (6 routing)S1 : S2 G S3 S4 P S5 S6 8 layers (4 routing)S1 : G S2 G P S3 G S4 dove : 96 193 I circuiti di memoria assorbono elevate correnti transitorie durante le commutazioni mem osc & ck I/O - La loro presenza al centro del PCB assieme ad oscillatori e clock, minimizza la lunghezza dei collegamenti - Inoltre rende uniformemente distribuite a 360 ° le correnti circolanti nei bus dati e di indirizzamento connessi alla memoria 194 QUITE Generate quite areas 7. REQ. le quite area sono sezioni del PCB fisicamente isolate dai circuiti digitali e analogici, dai piani di massa e di alimentazione Quite area ANALOG section PCB COMPONENT SEL&LOC RATIONALE : DIGITAL section Moat (fossato) I/O section l’isolamento è dato dall’assenza di rame su tutti i piani del PCB (anche sul piano di massa) 97 195 RATIONALE : - Il bridge blocca i disturbi presenti sulla massa digitale e diretti verso la massa analogica Power supply Analog Digital VCC VCC GND DC DC + - Più stretto è la traccia di bridge più alta è l’impedenza vista dalle correnti di massa ad alta frequenza della sezione digitale - L’impedenza vista dalle correnti di massa analogiche (a bassa frequenza) rimane relativamente bassa Società di ingegneria ENERGIA - SICUREZZA - AMBIENTE Sede legale Via Ten. E. Velo, 28 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. +39 0424 382638 Fax +39 0424 37115 [email protected] www.necsi.it 98