Filosofia
lezione 1: Che cos'è la filosofia e dove è nata
Che cos'è la filosofia
Filosofia è una parola di origine greca che deriva dall'unione del verbo philein (amare) e sophia
(sapienza) e significa quindi “amore del sapere”. Filosofo non è dunque chi già possiede il sapere,
ma colui che ama il sapere e lo ricerca con passione.
Platone sostiene che la filosofia è desiderio di conoscenza e che il filosofo non è né sapiente
(altrimenti non desidererebbe sapere) né totalmente ignorante (altrimenti non sarebbe nemmeno
consapevole di non sapere e di aver bisogno di conoscere), ma sta a metà tra il sapiente e
l'ignorante.
Aristotele scrive che la filosofia ha origine dalla meraviglia. L'uomo di fronte al grande spettacolo
della natura prova un senso di dubbio e riconosce di non sapere; ciò provoca in lui quella curiosità
intellettuale che lo spinge a porsi domande e cercare spiegazioni.
La filosofia non è un esercizio per pochi intellettuali, ma tutti gli uomini, in quanto desiderano
sapere e in quanto sono curiosi, sono filosofi. Epicuro più avanti dirà che non si fa filosofia solo per
conoscere, ma anche per capire come si fa ad essere felici e quindi tutti gli uomini sono invitati a
filosofare.
Dove è nata la filosofia
La filosofia è nata in Grecia; non in madrepatria, bensì nelle colonie dell'Asia Minore1 e delle isole
dell'Egeo2.
1 L'Asia Minore corrisponde all'attuale Anatolia: si tratta di una grande penisola, di forma all'incirca rettangolare,
compresa nell'odierna Turchia.
2 Il mar Egeo è un mare del mar Mediterraneo situato tra la parte meridionale della penisola balcanica e quella
occidentale dell'Anatolia.
Qui era attivo, tra il V e il IV secolo a.C. un ceto di commercianti e artigiani che si era arricchito
con gli scambi mercantili e che si batteva contro i privilegi della tradizionale aristocrazia agraria.
Questa nuova borghesia commerciale spingeva verso un cambiamento sociale che portasse al
riconoscimento dell'uguaglianza dei diritti politici e permettesse ad ognuno di ottenere ricchezze e
prestigio sociale non per nascita ma grazie alla preparazione, l'impegno e le capacità personali. La
filosofia in quanto esercizio basato sulla ragione e accessibile a tutti secondo il merito individuale,
ben si addiceva alle esigenze di queste nuove classi sociali.
Solo successivamente la filosofia approdò in madrepatria. In particolare, ad Atene presero corpo le
più articolate e influenti elaborazioni filosofiche, come quelle di Socrate, Platone ed Aristotele.
La tesi della derivazione orientale della filosofia e quella del carattere
specifico del sapere greco
Alcuni studiosi hanno sostenuto la tesi per cui la filosofia greca sia in realtà derivata dall'Oriente,
adducendo la constatazione che già prima della nascita della filosofia greca esistevano nell'Estremo
Oriente sia delle dottrine filosofico-religiose (come l'induismo, il buddismo, il taoismo e il
confucianesimo) sia delle importanti pratiche scientifiche (astronomiche, matematiche, ecc.) e che
la Grecia e l'Oriente intrattenevano frequenti rapporti commerciali.
Contro questa tesi, tuttavia, altri studiosi hanno ribattuto l'idea che tra sapere orientale e sapere
greco ci sia, invece, una netta differenza qualitativa. Le filosofie orientali, infatti, sono di tipo
religioso, perseguono scopi pratici (come la salvezza dell'uomo) e sono appannaggio di una casta di
sacerdoti. La filosofia occidentale, invece, si caratterizza come libera analisi razionale di carattere
teorico intorno alla natura e all'essere e accessibile ad ogni uomo, in quanto “animale razionale”.
Sapere orientale e sapere greco a confronto
Sapere orientale
Sapere greco
Oggetto di indagine
L'uomo
La natura e l'essere
Scopi
Scopi pratici (la salvezza
dell'uomo; scrutare il destino
negli astri; misurare terreni,
ecc.)
Scopi teorici (conoscere il
perché delle cose)
Protagonisti (chi esercita il
sapere)
Casta di sacerdoti
Potenzialmente, tutti gli uomini
La tradizione (custodita da
La ragione (il logos)
pochi eletti)
Pertanto, secondo gli “occidentalisti”, sebbene vi siano delle analogie tra sapere orientale e greco,
tuttavia il secondo non può essere considerato una derivazione del primo, esso rappresenta piuttosto
un approccio nuovo e inedito, frutto originale del “genio ellenico” e destinato a segnare
profondamente la storia dell'Occidente fino ai nostri giorni.
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