PROGETTO DI EDUCAZIONE MUSICALE PER LE SCUOLE DELL’ INFANZIA E LE SCUOLE PRIMARIE PERCUSSIONE CREATIVA 2014-2015 APPRENDERE LA MUSICA SEGUENDO UN PERCORSO CHE VA “ DALLA PRATICA ALLA TEORIA”, Un progetto di Andrea Di Pierro STRUMENTI RITMICI E MELODICI ALFABETIZZAZIONE MUSICALE MUSICA E MOVIMENTO EDUCAZIONE ALL’ASCOLTO VOCALITÀ RIELABORAZIONE, LAVORO DI GRUPPO Metodologia di insegnamento: Orff-Schulwerk Con il progetto Percussione Creativa, grazie ad una metodologia che mette in primo piano “il fare” (oggi conosciuta in tutto il mondo come Orff-Schulwerk), i bambini hanno la possibilità di approcciarsi alla musica in maniera istintiva e al tempo stesso di approfondirne gradualmente la comprensione seguendo un percorso che va “ dalla pratica alla teoria”, raggiungendo gradualmente un saper fare musica in forma sempre più complessa. Alcuni obiettivi specifici che i partecipanti raggiungono sono la capacità di suonare in gruppo con strumenti a percussione intonata (metallofoni e xilofoni) e la capacità di leggere e comporre utilizzando la notazione musicale. Entrambi gli argomenti, che vengono affrontati già dall’età di tre anni, portano a sviluppare , per quanto riguarda la pratica con i metallofoni, abilità manuali, capacità percettive e di improvvisazione sempre più raffinate che, oltre a poter essere utilizzate per lo studio di altri strumenti musicali, consentono ai bambini a suonare sempre con maggiore naturalezza. Per quanto riguarda la lettura delle note, grazie ad una didattica efficace e piacevole che si avvale di un sistema di simboli concreti, i partecipanti, già all’ età di 4-5 anni, sono in grado di comporre frasi ritmiche e melodiche; dall’età di 6 anni in poi sono in grado comporre utilizzando i simboli astratti propri della notazione musicale tradizionale. Molto spazio è dato alle attività di movimento come la danza popolare e il movimento espressivo. Vengono svolte attività di coordinazione ritmico motoria per il solfeggio ritmico. Grazie alla body percussion, i partecipanti scoprono come il corpo possa diventare un vero e proprio strumento. La centralità del corpo nei processi di apprendimento della musica fu scoperta da Emile-Jaque Dalcroze e oggi questa idea è avvalorata da studi neuroscientifici. Per noi svolgere attività di movimento e musica vuol dire anche sperimentare quest’ultima come una occasione di socializzazione e di conoscenza dell’altro fuori dall’ordinario. La voce, oltre che per il canto, è vista come uno strumento da conoscere, da esplorare nelle sue molteplici possibilità espressive. Vengono svolte attività di intonazione, di solfeggio cantato e di canto in movimento. Inoltre i partecipanti, quando suonano i metallofoni, cantano i nomi delle note, sviluppando al tempo stesso capacità tecniche (la pratica con lo strumento e con la voce), percettive (sviluppo dell’orecchio), che teoriche (cantare i nomi delle note). Grande attenzione viene rivolta verso l’ utilizzo degli oggetti di uso comune. Secchi, bidoni, lattine, tubi e barattoli costituiscono lo strumentario ritmico di base. Vogliamo dare la prova che la musica è possibile farla anche con materiali poveri, accessibili a chiunque, a basso costo o meglio gratis, riutilizzando cose da buttare. Seguendo questo percorso i bambini, oltre a sviluppare competenze specifiche in campo musicale, sviluppano capacità creative, di ascolto, di attenzione e di comunicazione, capacità che potranno utilizzare in tante occasioni della loro vita, dallo studio a scuola alle relazioni con i compagni. Pensiamo che la musica che facciamo debba essere in sintonia con il nostro personale modo di essere e di sentire, attuale e vicina al nostro vissuto quotidiano e alla nostra fantasia affinché sia, oltre che una materia da studiare, una occasione di evoluzione personale e collettiva. ARGOMENTI ATTIVITÀ E OBIETTIVI STRUMENTI RITMICI E MELODICI Percussioni a suono determinato ( metallofoni, xilofoni, glokenspiel). Varie attività:suonare arpeggi e melodie in vari metri, in vari modi, all’unisono, a canone, suonare accompagnamenti armonici. Attività di improvvisazione di un singolo partecipante, con lo scopo di stimolare alla creazione e alla rielaborazione, alla percezione e controllo sul ritmo, alla costruzione di frasi melodiche con senso compiuto, alla capacità di costruire frasi della durata di 4 o più battute, di valorizzare l’intervento individuale, di stimolare all’espressione delle emozioni attraverso lo strumento. Attività di improvvisazione di gruppo, con lo scopo di: stimolare all’ascolto e alla percezione del ritmo, valorizzare l’intervento individuale come elemento di un insieme ritmico, armonico il cui effetto è piacevole, stimolare alla coesione e alla comunicazione non verbale, stimolare alla creatività e alla rielaborazione di gruppo. Attività di canto, lettura e composizione con schede componibili con lo scopo di: sviluppare contemporaneamente capacità tecniche (la pratica con lo strumento e con la voce), capacità percettive (sviluppo dell’orecchio), capacità teoriche (cantare i nomi delle note), capacità creative e di rielaborazione (comporre melodie ). Percussioni a suono indeterminato (ricavate da oggetti) Varie attività: suonare ritmi in vari metri, all’unisono, a canone, sovrapposti, in poliritmia. Attività di ritmo e movimento per sviluppare il senso del ritmo, la concentrazione, la precisione. Sviluppare la capacità di suonare in battere e levare con naturalezza. Attività di lettura e composizione con schede componibili con lo scopo di: comprendere con chiarezza il valore di durata delle note, sviluppare capacità creative e di rielaborazione. Attività di improvvisazione di un singolo partecipante e di gruppo. Per gli obiettivi confrontare con la stessa attività fatta con gli strumenti intonati, escludendo in questo caso melodie e armonie, le quali non possono essere realizzate con strumenti non intonati. ALFABETIZZAZIONE MUSICALE Attività con simboli concreti per bambini dai 3 ai 6 anni con l’ obbiettivo di: sviluppare la relazione segno suono, la relazione spazio-durata della nota, spazio-altezza della nota, sviluppare l’ attenzione sullo spartito. Attività con note colorate per bambini dai 6 anni agli 8 anni con l’obbiettivo di: sviluppare gradualmente la capacità di individuare l’altezza delle note sul pentagramma; facilitare l’individuazione delle note sullo strumento. (Contemporaneamente viene proposta la notazione senza l’ausilio dei colori. Dai 9 anni in su viene proposta la notazione senza l’ausilio dei colori). Attività con schede componibili con lo scopo di: facilitare la comprensione della notazione musicale, stimolare alla composizione di ritmi e melodie, stimolare all’ attività di gruppo. MUSICA E MOVIMENTO Danze popolari, in cerchio, in riga e ordine sparso, a coppie, in quattro ecc. finalizzate: allo sviluppo dell’ascolto, della percezione del ritmo, della musicalità e della comprensione della sintassi del linguaggio musicale (tempo, misura, frase e periodo musicale, struttura del brano); finalizzate allo sviluppo della coordinazione motoria e alla percezione dello spazio, alla socializzazione, all’accoglienza e al riscaldamento prima del canto. Attività di coordinazione ritmico-motorie basate su proposte musicali mirate all’apprendimento e allo sviluppo di concetti musicali quali: unità di tempo, misure binarie, ternarie, quaternarie, miste, con tempi semplici (binari) e composti (ternari) , gruppi ritmici e proposizioni ritmiche. Attività di Body percussion mirate allo sviluppo del senso ritmico, dell’ascolto, della coordinazione ritmico-motoria e della percezione dello spazio; per favorire la socializzazione, l’accoglienza e il riscaldamento prima del canto; mirate all’apprendimento di capacità percussive che consentono di suonare il corpo al pari di un vero e proprio strumento musicale. Attività di libera espressione attraverso il movimento del corpo senza esercizi prestabiliti in associazione alla voce (versi e movimenti di animali, rumori e movimenti prodotti da macchine ecc.) con lo scopo di: stimolare l’ascolto e l’attenzione, riscaldare il corpo prima del canto, scaricare tensioni emotive e fisiche, stimolare la relazione tra i partecipanti, stimolare le capacità creative, valorizzare la sinergia tra il movimento, la voce e l’immaginazione. Movimento espressivo con lo scopo di: sviluppare le capacità di ascolto, le capacità di coordinazione e di percezione del corpo, alleggerire tensioni emotive e fisiche, stimolare alla comunicazione, all’integrazione e alla coesione; favorire la sinergia tra mente e corpo, ottenere una migliore qualità, sicurezza e chiarezza espressiva nel momento di suonare con lo strumento. EDUCAZIONE ALL’ASCOLTO Attività di ascolto con lo scopo di: sviluppare l’attenzione uditiva, percepire la fonte di produzione del suono, saper distinguere le caratteristiche del suono (altezza, intensità, timbro, durata), saper riconoscere i principali strumenti musicali; riconoscere i principali elementi che costituiscono il linguaggio musicale quali : unità di tempo, misure binarie, ternarie, quaternarie, miste, con tempi semplici (binari) e composti (ternari), gruppi ritmici e proposizioni ritmiche, armonia, frase e periodo musicale per poter arrivare a comprendere la struttura del brano musicale. Il riconoscimento di questi elementi può essere sia percettiva (3- 6 anni: ad esempio riconoscere all'ascolto la differenza tra un tempo semplice e uno composto, l’inizio e la fine di una frase melodica) che teorica (7-10 anni; saper usare la giusta terminologia e scrittura musicale per nominare i vari elementi grammaticali e sintattici che sono stati riconosciuti ). VOCALITÀ Attività sull’utilizzo della voce informale con lo scopo di: preparare la voce per il canto ed esplorarne le possibilità espressive, stimolare i bambini alla comunicazione all’ascolto e favorire la creatività. Attività di canto e di intonazione nei vari modi costruiti sulla scala diatonica (ionico o modo maggiore; dorico, frigio, lidio, misolidio, eolio (o modo minore naturale) vengono svolte: in stasi, per favorire l’attenzione sul suono e sull’intonazione; in movimento camminando in ordine sparso a tempo di musica, per favorire una maggiore naturalezza, controllo e concentrazione; con lo spartito, cantando i nomi delle note, per visualizzare e comprendere la relazione tra le note e il canto e per arrivare alla pratica del solfeggio cantato; con lo strumento (il glokenspiel), per comprendere la relazione tra spartito, strumento e canto. Attività ritmica vocale in associazione ai tratti espressivi del linguaggio parlato con l’obiettivo di: sviluppare e prendere consapevolezza di aspetti propri del linguaggio musicale partendo dal linguaggio parlato quali; intensità, dinamica, ritmo, profilo melodico, timbro; sviluppare maggiori capacità espressive in campo musicale, nel parlare o nel leggere un libro; apprendere e rielaborare frasi ritmiche. FINALITÀ GENERALI Favorire lo sviluppo armonioso del bambino sotto vari aspetti: sviluppo cognitivo: sviluppo della memoria, dell’attenzione, del ragionamento, del linguaggio, delle capacità di apprendimento; sviluppo psicomotorio: sviluppo di abilità motorie, sociali, comunicative; sviluppo emotivo relazionale: sviluppo dell’autostima, dell’equilibrio psicofisico, delle capacità relazionali, delle capacità comunicative, delle capacità di coscienza ed espressione delle emozioni. METODOLOGIA Coinvolgimento attivo del partecipante nella rielaborazione dei contenuti appresi attraverso l’imitazione sia acustica che visiva. Importanza del corpo come mezzo di percezione, riproduzione, memorizzazione e elaborazione del ritmo. Pedagogia di riferimento: Orff. La finalità, gli argomenti, i contenuti e gli obiettivi sono gli stessi sia per i bambini della materna che delle elementari. Le differenze riguardano: 1 - le modalità di relazione tra insegnante e allievo; 2 - il materiale proposto di differente complessità; 3 - il percorso e le strategie didattiche. DIDATTICA In base alle esigenze del gruppo classe, in base alla programmazione scolastica, in accordo con gli insegnanti di ruolo, è possibile approfondire alcuni argomenti rispetto ad altri e mettere in pratica una didattica sviluppata ad hoc per il gruppo classe in questione. TEMI Il viaggio verso una città lontana chiamata Musicolandia è il tema fantastico all’interno della quale vengono proposte tutte le attività musicali per la fascia d'età 3-6 anni. Prendiamo il treno, la mongolfiera, oppure viaggiamo per il mare. Incontriamo animali, maghi, draghetti verdi; inventiamo formule magiche, ricette gustosissime per noi e per i nostri amici fantastici. Se crescendo le attività musicali proposte sono sempre più complesse, anche gli argomenti che affrontiamo vanno di pari passo con la crescita e gli interessi dei partecipanti. Ad esempio, per la fascia d'età 7-10 anni, fare finta di essere due tribù nemiche che lottano a suon di ritmi e danze, è lo spunto per affrontare e discutere insieme sul tema della diversità e della paura del diverso. MATERIALI Ogni partecipante deve provvedere all’acquisto di un metallofono Glokenspiel il cui costo va dai quindici ai venti euro. Prima dell’inizio del progetto verranno date le indicazioni su quale strumento acquistare. Tutti i partecipanti, per ragioni didattiche, dovranno avere lo stesso strumento con il quale avranno la possibilità di esercitarsi a scuola e a casa. Ai partecipanti della scuola dell’infanzia non vengono dati i compiti ma possono utilizzare lo strumento a casa per far sentire le melodie imparate e inventarne altre. Altri strumenti sono forniti dall’operatore: metallofoni, xilofoni e varie percussioni tradizionali e ricavate da oggetti. Tastiera, pandeiro, stereo e registratore utilizzati dall’operatore. LEZIONE DIMOSTRATIVA Se il progetto che avete letto è di vostro interesse, potete concordare con l’operatore una lezione dimostrativa. La lezione dimostrativa si svolge solitamente in orario scolastico ed è gratuita. In questa occasione sia le insegnanti che i genitori (che per massima chiarezza e trasparenza sono invitati ad assistere) possono osservare e valutare la validità del progetto e le capacità didattiche, metodologiche e relazionali dell’operatore. APPROFONDIMENTI PREMESSA I seguenti approfondimenti hanno lo scopo chiarire, da un lato gli argomenti e le attività con le relative strategie didattiche e pedagogiche, dall’altro di mettere in evidenza, tramite collegamenti con altri campi di studio, lo scopo ultimo di questo lavoro. Leggendo queste pagine noterete come tutti questi aspetti si influenzino reciprocamente e si uniscano per dare vita ad una progetto didattico il cui senso ultimo non è fare “propedeutica”, né “stimolare alla musica” . Lo scopo, ed è quello che realmente accade durante le lezioni-laboratorio sin dalla prima volta, è FARE MUSICA e sviluppare progressivamente una maggiore capacità di ascolto, di comprensione, di consapevolezza tecnica, teorica ed estetica nel comunicare con questa straordinaria forma d’arte. INDICE 1 GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE A SUONO DETERMINATO 1.1 METALLOFONI 1.2 XILOFONI 1.3 GLOKENSPIEL 1.4 UTILIZZO DI QUESTI STRUMENTI NEL PROGETTO 2 GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE A SUONO INDETERMINATO 2.1PERCUSSIONI RICAVATE DA OGGETTI DA RICICLO 2.2PERCUSSIONI A MEMBRANA 2.3TUMBÈ 3 LA LETTURA DELLE NOTE 3.1 IL SISTEMA DEI SEGNI CONCRETI 3.2 LA NOTAZIONE MUSICALE CON IL SISTEMA DEI COLORI 3.3 LE SCHEDE COMPONIBILI 4 IL MOVIMENTO DEL CORPO. 4.1 LE DANZE POPOLARI 4.2 NOTE IN MOVIMENTO 4.3 IL CORPO COME SPARTITO VIVENTE 4.4 IL MOVIMENTO ESPRESSIVO 5 IL CORPO COME STRUMENTO 5.1 ORIGINE 5.2 NELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA 5.2 UTILIZZO NEL PROGETTO 6 LA VOCE 6.1 LA VOCE INFORMALE 6.2 IL CANTO E L’ INTONAZIONE 6.3 MUSICA E LINGUAGGIO 7 PRINCIPI PEDAGOGICI E METODOLOGICI 7.1 L'ORFF-SCHULWERK 7.2 PERCHÉ INIZIARE DALLA PRATICA E NON DALLA TEORIA? 8 FUNZIONI DELLA MUSICA 8.1 LE FUNZIONI DELLA MUSICA NELLA SOCIETA’ 8.2 LE FUNZIONI DELLA MUSICA NEL PROGETTO 9 PERCHÉ FACCIAMO MUSICA? 9.1 LE ORIGINI DELLA MUSICA 9.2 IL FARE MUSICA NASCE UNA ESIGENZA PRATICA? 10 CONCLUSIONI 1 GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE A SUONO DETERMINATO METALLOFONI, XILOFONI, GLOKENSPIEL Questi strumenti a percussione hanno origini origini che si perdono nel tempo. tempo Oggi sono utilizzati molto nel jazz, nella musica contemporanea contemporanea e in orchestra. Le immagini sopra riportate riproducono le versioni che oggi vengono utilizzate nella didattica musicale e sono stati ideati da Carl Orff, del quale prendono il nome (strumentario Orff). In didattica vengono chiamati strumenti a barre. barre METALLOFONO Si definiscono metallofoni tutti quegli strumenti musicali formati da barre di metallo accordate. Questi strumenti, strumenti, di origine Asiatica, sono conosciuti da centinaia di anni ma solo recentemente vengono utilizzati nella musica occidentale. Ad esempio il vibrafono, inventato negli Stati Uniti nel 1921, è uno strumento dal suono caldo e viene molto impiegato nella musica jazz.. Un pedale di smorzamento simile a quello presente sul pianoforte consente all'esecutore di intervenire sulla lunghezza della nota prodotta. Anche i metallofoni da noi utilizzati nel progetto progetto sono dotati di una leva per smorzare il suono. XILOFONO Lo xilofono (dal greco xylon, xylon "legno" e phone,, "suono") è uno strumento musicale a percussione intonata. È simile al metallofono ma ha le barre in legno; originario dell’Africa, la sua presenza nell'area viene segnalata cinquecento anni fa. In Europa lo strumento si diffonde a partire dal XVI secolo, ma è nel 1900 che, grazie al compositore Bela Bartok e al musicista Pierre Boulez , lo strumento diventa imprescindibile tra le percussioni delle orchestre sinfoniche. Richard Strauss, Sergej Prokofiev e Igor Stravinskij impiegarono lo xilofono in varie opere. GLOKENSPIEL. Il termine glockenspiel è una parola tedesca che significa letteralmente suono (Spiel) delle campane (Glocken). È un metallofono ma la sua peculiarità è di avere un suono chiaro e squillante. L'utilizzo di questo strumento avviene anche in orchestra, infatti uno dei più celebri esempi per l'utilizzo del glockenspiel è Il flauto magico di Mozart. UTILIZZO DEGLI STRUMENTI A BARRE NEL PROGETTO Questi strumenti sono versatili, immediati, piacevoli da suonare per un bambino di tre anni come da uno di dieci, come da un musicista. Con questi strumenti è possibile suonare melodie e armonie e suonare senza difficoltà nei vari modi costruiti sulla scala diatonica (ionico o modo maggiore; dorico, frigio, lidio, misolidio, eolio (o modo minore naturale), locrio ), nonché con scale pentatoniche e, essendo costruiti sul modello del pianoforte, danno la possibilità di comprendere con maggiore facilità a chi li suona i rapporti di distanza tra le note di una scala o di una melodia e la relazione che c’è tra il pentagramma (la teoria) e lo strumento (la pratica). Con i glockenspiel i partecipanti si possono esercitare tecnicamente suonando scale e arpeggi, improvvisare frasi melodiche, comporre insieme ai compagni. Attraverso la pratica con questi strumenti può sviluppare l orecchio melodico, armonico e ritmico per poi successivamente dedurne gli aspetti teorici. 2 GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE A SUONO INDETERMINATO PERCUSSIONI RICAVATE DA OGGETTI DA RICICLO Secchi, bidoni, lattine, tubi e barattoli costituiscono lo strumentario ritmico di base, ma anche sassi, bottiglie, scatole, acqua e qualunque altra cosa sia possibile suonare, diventano per noi strumenti con i quali creare di volta in volta ritmi, sonorità e ambientazioni differenti. Imparando a suonare con qualunque cosa, i partecipanti sviluppano sensibilità, creatività e capacità di ascolto nell’osservare gli oggetti e i fenomeni della realtà quotidiana, la quale cessa di essere fatta solamente di cose e di rumori, ma si trasforma in una realtà fatta di strumenti musicali e di musica. Allora il tremito di un autobus fermo al semaforo, il suono delle onde del mare, possono essere ascoltati con un “ orecchio musicale”, cioè ascoltando questi fenomeni cercando di apprezzarne le caratteristiche ritmiche, timbriche e dinamiche. Così anche una scopa o un giornale possono essere usati per fare musica. PERCUSSIONI A MEMBRANA TUMBÈ Le immagini sovra riportate sono raffigurano degli strumenti disponibili in commercio molto simili per forma, colori e decorazioni ai tumbè I tumbè sono strumenti membranofoni a percussione costruiti con tubi per scarichi abitativi (per questo il prefisso tu…) e hanno un suono simile a quello di una percussione tradizionale africana che si chiama djembé (per questo il suffisso ..mbé). Sono ideati e costruiti da Andrea Di Pierro e hanno le seguenti caratteristiche. Sono di facile costruzione, sono economici (sono necessari un trapano, un seghetto e pochi materiali disponibili in qualunque ferramenta), sono esteticamente belli e personalizzabili. Suonano bene e a seconda della membrana che viene montata sullo strumento possono produrre un suono simile a quello di un djembé, di una conga o di una darbuka. Il suono con questi strumenti viene prodotto grazie al contatto delle mani nude con la membrana e in base alla posizione e postura della mano, si ottengono vari suoni. 3 LA LETTURA DELLE NOTE IL SISTEMA DEI SEGNI CONCRETI La notazione musicale è un insieme di segni( astratti) che simboleggiano i suoni. Questi segni, trascritti sul pentagramma, possono essere letti e codificati in suono dal musicista. Quindi imparare a leggere la notazione musicale vuol dire apprendere come a dei segni (le note appunto) corrispondano dei suoni. Per sviluppare questa capacità è necessario praticare il solfeggio, materia ostica e noiosa per chi desidera apprendere uno strumento musicale, a maggior ragione se si tratta di un bambino. Questi segni inoltre essendo astratti sono lontani dalla capacità di comprensione di un bambino di quattro o cinque anni. Come superare queste difficoltà? Con una didattica efficace e piacevole (sperimentata in 14 anni di lavoro) che si avvale di un sistema di simboli concreti (non astratti come le note), la relazione segno- suono viene proposta già dall’età di tre anni; all’età di 4 anni, grazie a questo sistema di simboli, i bambini sono in grado di leggere frasi ritmiche e melodiche; a 5 anni sono in grado di comporre, individualmente o in gruppo. Quando a questo sistema si passerà alla notazione musicale, per i bambini non cambierà nulla in quanto entrambi i sistemi si basano sugli stessi riferimenti spaziali. LA NOTAZIONE MUSICALE CON IL SISTEMA DEI COLORI Nella notazione musicale tradizionale, l'altezza del suono viene scritta mediante la posizione delle note sul pentagramma. Più il suono è acuto più viene scritto in alto. Più è grave e più è scritto in basso. Per ragioni didattiche nel nostro progetto ad ogni nota è stato aggiunto un colore il quale la identifica sul pentagramma e sullo strumento. In questo modo i bambini con l’aiuto dei colori possono sviluppare gradualmente e senza troppe difficoltà la capacità di individuare l’altezza delle note sul pentagramma le quali poi saranno lette facendo riferimento solo alle coordinate spaziali, senza quindi l’ausilio dei colori. LE SCHEDE COMPONIBILI L’insegnamento della notazione musicale in questo progetto viene proposto con delle schede sulle quali sono scritte le note. Tutte le schede hanno la stessa grandezza ognuna delle quali rappresenta l’unità di tempo. Allineando le schede una accanto all’altra i bambini e i ragazzi possono comporre ritmi e melodie, singolarmente o in gruppo. Comporre, scrivere e apprendere il linguaggio musicale scritto diventa un gioco di gruppo, divertente e socializzante. 4 IL MOVIMENTO DEL CORPO L’ importanza del corpo nei processi di apprendimento della musica fu scoperta da Emile-Jaque Dalcroze (Vienna 1865 – Ginevra 1950) il quale, durante l'insegnamento del solfeggio al Conservatorio di Ginevra, rilevò le grandi lacune dei suoi allievi nel campo del ritmo. Sviluppò così un metodo di insegnamento basato sulla percezione fisica della musica. Oggi è diffuso in tutto il mondo ed è conosciuto come Ritmica Dalcroze. LE DANZE POPOLARI Le danze popolari vennero introdotte nelle didattica musica le da Carl Orff e la loro pratica ha vari utilizzi nell’ambito del nostro progetto. Sono un ottimo stimolo a sviluppare il senso del ritmo e capacità di ascolto. Eseguire una danza infatti vuol dire: saper camminare a ritmo, saper girare in cerchio, saper eseguire passi avanti e indietro verso il centro, saper fare il sottobraccio con il compagno ecc. Eseguire queste danze sviluppa capacità di coordinazione motoria e la percezione dello spazio. Inoltre, essendo la struttura delle danze popolari strettamente legata a quella musicale, chi le esegue deve saper riconoscere molti aspetti fondamentali propri appunto del linguaggio musicale quali: tempo, misura, frase e periodo musicale, struttura del brano. Le danze sono un ottimo stimolo alla socializzazione e possono essere usate come riscaldamento prima di un canto. NOTE IN MOVIMENTO I valori di durata delle note sono concetti che sì, possono essere compresi attraverso il solfeggio, ma per poter essere pienamente assimilati è indispensabile che vengano esercitati attraverso il movimento del corpo. Attraverso varie attività che mettono in relazione il movimento del corpo ai valori di durata delle note, i bambini sviluppano maggiormente la percezione del ritmo, ottenendo maggiore precisione e naturalezza nel suonare lo strumento. IL CORPO COME SPARTITO VIVENTE Dall’età di otto anni ai bambini viene proposta un’attività di solfeggio ritmico in movimento ispirato al metodo del Passo di Lucas Ciavatta. Questo solfeggio ha il pregio di far comprendere, attraverso il movimento di tutto il corpo, i rapporti tra tempo e ritmo, dando la possibilità agli studenti di acquisire un ottimo controllo e percezione di questi due fattori, sia in fase di ascolto che in fase di produzione. IL MOVIMENTO ESPRESSIVO Attraverso attività di movimento espressivo i partecipanti, mentre apprendono a comunicare attraverso il linguaggio del corpo, sviluppano capacità di ascolto, capacità di coordinazione e di percezione del corpo, sbloccando tensioni emotive e fisiche, ottenendo così successivamente nel far musica, una migliore qualità, maggiore sicurezza e chiarezza espressiva . Nel corso della esperienza lavorativa, l’ autore del progetto ha potuto constatare l’importanza di questa attività, osservando come sia un forte stimolo, per il gruppo, alla comunicazione, all’integrazione e alla coesione e, per il singolo, ad una migliore conoscenza intima delle proprie emozioni. 5 IL CORPO COME STRUMENTO ORIGINE Il corpo è il primo strumento musicale ad essere stato inventato dall’uomo (dopo la voce). Gli etnomusicologi, dall’osservazione di culture che al giorno d’ oggi sono rimaste all’età della pietra, hanno dedotto come la percussione delle mani sulle cosce o dei piedi per terra sia stata la prima rudimentale forma di accompagnamento ritmico di una musica (la cui produzione era vocale). A volte, al posto del corpo erano utilizzati legni o altri materiali al fine di amplificarne il suono. Da questi legnetti, anzi dal corpo, è nata quella ricerca e sperimentazione, lunga quanto la nostra storia, che ci ha portati oggi ad avere gli strumenti musicali che tutti conosciamo. NELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA Nella nostra era sono stati creati il registratore, in grado di registrare e riprodurre l’arte musicale, gli amplificatori , in grado di generare potenze sonore tali da consentire l’ascolto di un concerto in uno stadio di calcio; nel secolo scorso è nata la musica elettronica, creata attraverso l’uso dei computer. Ed è proprio in questo contesto, tecnologico, dove tutto quello che era da inventare è stato inventato, che il corpo, primo rudimentale strumento musicale usato dall’uomo, ha riacquistato interesse e importanza. Sono nati in tutto il mondo gruppi spettacolo che, con tecniche percussive, a volte semplici, a volte complesse, utilizzano il corpo come strumento musicale. È sufficiente fare una semplice ricerca scrivendo su youtube body percussion, oppure nello specifico il nome di alcuni artisti come Barbatuques, Mayumana, Keit Terry, per capire quanto l’argomento sia interessante e il panorama variegato. Potete vedere dei video anche sul canale youtube di Andrea Di Pierro Percussione creativa. UTILIZZO NEL PROGETTO Abbiamo voluto chiarire nei due paragrafi precedenti come al giorno d’oggi il corpo possa essere considerato un vero e proprio strumento musicale. Sull’argomento infatti ci sono spartiti, insegnanti, seminari, tecniche, esercizi, gruppi spettacolo, concerti. Nel progetto Musica Creativa i partecipanti apprendono alcune di queste tecniche percussive che possono essere riassunte con le parole inglesi “body percussion”; per noi usare il corpo per fare musica vuol dire entrare in contatto con le nostre radici e al tempo stesso stare al passo con i tempi. 6 LA VOCE LA VOCE INFORMALE In questo progetto la voce è considerata come uno strumento da conoscere, da esplorare nelle sue molteplici possibilità espressive. Può essere usata per produrre suoni onomatopeici, ritmici, versi di animali o per inventare linguaggi. Questo utilizzo della voce, oltre ad essere utile per il riscaldamento e preparare al canto, ha un potere comunicativo tanto grande quanto è la capacità del partecipante di mettere da parte inibizioni e sovrastrutture. IL CANTO E L’ INTONAZIONE Per quanto riguarda il canto, appunto, vengono svolte attività di intonazione, di solfeggio cantato e di canto in movimento. Vengono proposti canti nei vari modi costruiti sulla scala diatonica (ionico o modo maggiore; dorico, frigio, lidio, misolidio, eolio (o modo minore naturale). Inoltre i partecipanti, quando suonano i metallofoni, cantano i nomi delle note, sviluppando al tempo stesso capacità tecniche (la pratica con lo strumento e con la voce), percettive (sviluppo dell’ orecchio), che teoriche (cantare i nomi delle note). MUSICA E LINGUAGGIO Se concentriamo la nostra attenzione sui tratti espressivi del linguaggio parlato, piuttosto che su quelli referenziali, ci accorgiamo quanti aspetti propri del linguaggio musicale utilizziamo inconsapevolmente quando parliamo. L’intensità (parlare ad alta o bassa voce), la dinamica (diminuendo e crescendo), il ritmo (costante, lento, veloce, rallentando per sottolineate alcune parti del discorso, le pause). Quando parliamo il nostro discorso segue un profilo melodico in base alla struttura del periodo, delle frasi e, a seconda se dobbiamo fare una domanda o una affermazione, se siamo favorevoli o contrariati, tristi o felici, il profilo melodico, l’intensità e il timbro cambiano ulteriormente. Ognuno di noi inoltre ha un timbro inconfondibile e questo rappresenta la nostra “identità vocale”. Che succede allora se proviamo a comunicare qualcosa utilizzando non le parole, ma solamente gli elementi musicali espressivi e gestuali del linguaggio parlato? Arriverà il messaggio? Nel progetto PERCUSSIONE CREATIVA è proprio partendo dalla musica che c’è nel linguaggio che i partecipanti iniziano a sviluppare e a prendere consapevolezza di quegli aspetti propri del linguaggio musicale, e così facendo sviluppano anche maggiori capacità espressive nel parlare o nel leggere un libro. 7 PRINCIPI PEDAGOGICI E METODOLOGICI L'ORFF-SCHULWERK L'Orff-Schulwerk è una metodologia di insegnamento della musica che nacque da una serie di esperienze didattiche avviate da Carl Orff. Lo Schulwerk oggi è diventato il mezzo attraverso il quale il bambino si avvicina alla musica "facendola", usando mezzi da lui conosciuti e venendo incoraggiato a trovare un nuovo accesso a nuove esperienze musicali, sollecitando anche la sua fantasia. Per quanto riguarda la metodologia, Orff propose indicazioni e dati senza imporre teorie. Infatti, secondo Orff, « la musica per bambini nasce lavorando con i bambini e lo Schulwerk vuole essere stimolo per un proseguimento creativo autonomo; infatti esso non è definitivo, ma in continua evoluzione. » Secondo Orff la musica deve stimolare la formazione generale, individuale e sociale del bambino: la coordinazione motoria nonché la fantasia, il senso critico e favorire l’integrazione e il confronto non competitivo. A questi principi è ispirato il progetto Percussione Creativa. PERCHÉ INIZIARE DALLA PRATICA E NON DALLA TEORIA? È dal fare musica che gli studenti sono in grado di comprendere come questa possa essere successivamente codificata in un sistema scritto. Fare il contrario sarebbe come insegnare ad un bambino prima a leggere e poi a parlare, o pensare da grandi di apprendere una lingua iniziando dalla lettura e non dall’ascolto. Sarebbe assurdo, però purtroppo è proprio quello che accade spesso con l’ insegnamento del linguaggio musicale in molti ambienti. Questo genera spesso incomprensioni e lo studente, pensando che fare musica consista nel leggere le note, perde interesse e motivazione desistendo a volte nel proseguire gli studi. In questo progetto la musica è vista come un linguaggio, e come tale attraverso attività pratiche (parallelamente allo studio della lettura), i partecipanti sviluppano capacità di ascolto e di attenzione che gli consentono di riconoscere l’inizio e la fine di una frase melodica, di riprodurre una frase ritmica, di suonare in gruppo mantenendo l’attenzione e la concentrazione costante sul proprio strumento, sullo spartito e sulle indicazioni del direttore. 8 FUNZIONI DELLA MUSICA FUNZIONI DELLA MUSICA NELLA SOCIETA’ Accenniamo qui brevemente alcune delle funzioni che la musica ha nella nostra società. Funzione sociale (danza, concerti), funzione estetica (godimento estetico di un’opera, in una sala da concerto o nell’ intimo di un appartamento), funzione curativa (in una seduta di musicoterapia), funzione catartica (in una discoteca, in un rave o nel ballo della taranta), funzione di intrattenimento (in un supermercato o in una sala d’aspetto), funzione religiosa (in un rito religioso), materia di studio sotto vari aspetti ( pratico, storico, stilistico, estetico, antropologico, semiologico, scientifico, teorico). LE FUNZIONI DELLA MUSICA NEL PROGETTO Da qui la necessità di dare importanza all’ interno del progetto il giusto peso e importanza alle molteplici funzioni che la musica possiede. Se riducessimo le nostre lezioni di musica a incontri in cui l’ insegnante: entra in classe, propone l’ argomento da studiare agli alunni che stanno seduti al banco (ad esempio un esercizio di scrittura o una musica da eseguire allo strumento), non sfrutteremmo tante delle funzioni che ha la musica. Quindi se nel nostro progetto proponiamo attività di movimento, danze, body percussion, canti in lingua yoruba, se le nostre lezioni si svolgono in cerchio e proponiamo sin dalla prima volta ai nostri ragazzi di improvvisare e di comporre rielaborando gli argomenti musicali appresi, non lo facciamo solo per ragioni didattiche e pedagogiche, solo perché queste attività sono “propedeutiche” alla musica. Alla luce delle funzioni che la musica può avere, possiamo guardare queste attività con altri occhi e comprendere che svolgerle vuol dire fare musica e cogliere fino in fondo tutta la complessità di apprendimenti e benefici che ne posso trarre. 9 PERCHÉ FACCIAMO MUSICA? LE ORIGINI DELLA MUSICA La musica accompagna tutte le fasi e i momenti importanti dell’uomo, da sempre. Gli antropologi, dallo studio di culture che al giorno d’oggi sono rimaste all’ età della pietra, hanno osservato come in nessuna di queste fosse assente l’ espressione musicale (sebbene abbiano incontrato culture in cui fossero assenti espressioni artistiche come la pittura o la scultura). Da queste ricerche potremmo dire che non esiste, e non è mai esistito, un uomo e una cultura che non abbia utilizzato il linguaggio musicale per comunicare. Perché è così importante la musica per la vita dell’uomo? IL FARE MUSICA NASCE UNA ESIGENZA PRATICA? Sebbene alcune ipotesi riguardo la nascita della musica pongano l’ accento su alcune funzioni pratiche che questa può avere (per accompagnare e sostenere attività manuali ritmiche o per necessità comunicative), a nostro parere la musica è ed è sempre stata in tutte le culture una forma di espressione molto importante, non perché sia in grado di assolvere anche a funzioni pratiche, ma per altri motivi: perché la sua potenza espressiva va oltre il linguaggio parlato; perché è in grado di metterci in contatto con le parti più intime del nostro essere . A proposito vi proponiamo alcune citazioni. HEINRICH HEINE. La musica incomincia là dove si ferma la parola. CONFUCIO Alle passioni che si agitano dentro di noi vorremmo dare quasi una forma visibile, e le moduliamo in parole; ma non ci basta, e allora queste voci si prolungano in canto. TORQUATO TASSO La musica è una delle vie per le quali l'anima ritorna al cielo . FRIEDRICH NIETZSCHE Senza la musica, la vita sarebbe un errore . 10 CONCLUSIONI Concludiamo dicendo che, se è vero che la musica è ed è sempre stata così importante per l’uomo, dovere dell’educatore è trasmettere passione e piacere nel praticarla; stimolare l’interesse e l’amore verso questa straordinaria forma di comunicazione è indispensabile per far si che diventi uno strumento utile alla conoscenza dell’ altro e del nostro mondo interiore.