Genetica batterica Giovanni Di Bonaventura, PhD, B.Sc. Centro Scienze dell’Invecchiamento (Ce.S.I.) Fondazione Università “G. d’Annunzio” 0871 54 15 19 (lab) 333 169 65 59 (cell) [email protected] Genoma batterico Il genoma batterico (o nucleoìde) consta di due componenti: - Cromosoma (geni essenziali) - Elementi extracromosomici “mobili” (MGEs) (non essenziali, responsabili del trasferimento genetico orizzontale o verticale) - plasmidi - elementi trasponibili - sequenze di inserzione - trasposoni - elementi invertibili Cromosoma batterico Singolo (microrganismi aploidi) DNA bicatenario DNA (prevalentemente) circolare lineare in Streptomyces coelicolor e Borrelia burgdorferi Mosaico in natura – soggetto agli effetti del trasferimento genetico orizzontale (contiene geni di diversa provenienza) Trasferimento genetico orizzontale – il trasferimento (e successiva integrazione) di geni tra diverse cellule Dimensioni variabili (0.6-8.6 Mb; 1100-1400 m) Replicazione bidirezionale, da una singola origine Replicazione DNA batterico Escherichia coli: cromosoma rilasciato in seguito a lisi batterica MGEs: Plasmidi Elementi genetici extracromosomici in grado di replicarsi autonomamente Episoma = plasmide in grado di integrarsi nel cromosoma batterico DNA bicatenario circolare (lineare in Streptomyces spp) Presenza di numerosi e “caratteristici” (gruppi di compatibilità) plasmidi in un singolo batterio: dimensioni = 1/k n. copie Qualità dell’informazione genetica • • • Scarsa omologia (“estranei”) con il cromosoma e raramente indispensabili per la sopravvivenza e moltiplicazione batterica in condizioni “ottimali” Informazione per replicazione indipendente (se unica informazione = plasmidi “criptici”) Codificano per fattori di virulenza batterica: • • • • Produzione di pili, tossine, adesine, siderofori, Fattori R: determinanti dell’antibiotico-resistenza Plasmidi F: sessuali o coniugativi Plasmidi F’ (Hfr): integrati nel cromosoma (alternanza tra forma libera ed integrata = episoma) Plasmidi Duplicazione “rolling circle” di DNA-plasmidi 1. Plasmide circolare 2. Rottura di una catena nick 3. Spiazzamento di catena Punto di nuova sintesi di DNA 5’ Catena spiazzata 4. Sintesi DNA 5. Termine replicazione, ligazione Replicazione discontinua DNA sintetizzato Roll 3’ 3’ 5’ Roll 5’ una catena completa 3’ 5’ Altri MGEs: Elementi trasponibili (1 di 2) Caratteristica traslocazione tra “elementi” diversi (cromosoma, plasmidi) del genoma batterico. Generalmente, la traslocazione avviene all’interno della STESSA cellula (a differenza dei meccanismi di trasferimento di materiale genetico) eccezione: trasposoni coniugativi (coniugazione) Due meccanismi di trasposizione: conservativa – nessuna duplicazione di elemento replicativa – duplicazione di elemento La trasposizione induce un effetto “mutageno”: mutazione letale mutazione non letale Altri MGEs: Elementi trasponibili Sequenze di Inserzione (IS) – piccole dimensioni (800-2.000 bp), integrazione sito-specifica mediante sequenze invertite e ripetute, “core” codificante solo per trasposizione (solo effetto mutageno). Trasposoni – rilevanti dimensioni (> 2.000 bp), integrazione sito-specifica mediante IS, “core” contenente uno o più geni (es. geni per farmaco-resistenza). (1 di 2) Altri MGEs: Elementi trasponibili (2 di 2) Elementi invertibili – oltre a geni codificatori per la trasposizione, presenza di “DNA-invertasi” capace di invertire l’elemento di 180° (rispetto ad un asse centrale virtuale) nella sua locazione cromosomica – “variazione di fase flagellare” H1/H2 in Salmonella Isole genomiche – integrate nel cromosoma mediante fago, veicolano geni per la patogenicità (pathogenicity island) e per la vita simbiontica Meccanismi di variazione batterica Mutazione genica Trasferimento genico e ricombinazione Coniugazione Trasformazione Trasduzione Conversione lisogenica Fusione del protoplasto Mutazioni Mutazione = modificazione della sequenza nucleotidica Mutazioni spontanee (10-7- 10-11 bp / generazione) insorte durante la duplicazione del DNA (low frequency) o in seguito a fenomeni di inversione/traslocazione (high freq.). Mutazioni indotte da agenti mutageni chimici (ag. alchilanti, ac. nitrico, 5-bromouracile), fisici (raggi X, U.V.), biologici (virus) Tipologie: – Mutazioni MICROlesionali (puntiformi): • Transizione (sostituzione tra basi puriniche/pirimidiniche) • Transversione (sostituzione base pur/pirim con base pirim/pur) • Frameshift (inserzione o perdita di una base) – Mutazioni MACROlesionali: • Delezione (di sequenze) • Duplicazione (di sequenze) • Inversione e Traslocazione (di sequenze) Effetti sul fenotipo: – Generalmente, sono compatibili con la sopravvivenza del batterio, grazie alla sua eterogeneità genetica – Mutazioni missense (silente: sequenza aa immutata), nonsense (STOP codon), frameshift (sequenza aa modificata) – Possono essere “letali” Mutazioni missense (transversione), nonsense e frameshift Coniugazione Coniugazione = trasferimento genico unidirezionale mediato da plasmide che richiede un contatto “fisico” tra due cellule batteriche: Pilo sessuale (Gram-negativi) Ferormoni (Gram-positivi) Plasmidi coniugativi – plasmidi che possono essere trasferiti tra cellule mediante coniugazione Plasmide F – plasmide della “fertilità” (F – fertility) geni rep – codificano per la replicazione geni tra - codificano per il trasferimento geni mob - codificano per la mobilizzazione 4 elementi IS – mediano l’integrazione nell’endogenote Coniugazione: tipi cellulari Cellula F+ - cellula contenente un plasmide F - (cellula donatrice o “maschile”) Cellula F- - cellula non contenente un plasmide F - (cellula ricevente o “femminile”) Cellula Hfr – cellula contenente un plasmide F integrato nel cromosoma (Hfr – high frequency of recombination) - (cellula donatrice o “maschile”) Pilo sessuale – struttura superficiale prodotta da cellule F+ che media lo specifico contatto tra cellule F+ e F-, ed il trasferimento del plasmide Coniugazione: F+ x F1. F+ (donatore) contenente un plasmide F+ codificante per il pilo sessuale. 2. Formazione “coppia coniugativa”. Rottura in oriT di una catena del plasmide F+. 3. Retrazione del pilo sessuale e formazione di un ponte intercellulare. Una catena del plasmide F+ entra in F-. 4. Sintesi della catena complementare di F+ in entrambi i batteri, adesso in grado di produrre il pilo sessuale. Nella coniugazione F+ x F- non si assiste a trasferimento di DNA cromosomico 1 2 3 4 Coniugazione: F+ x F- 1 Coniugazione: Hfr x F1. Formazione Hfr: inserzione di un plasmide F+ nel nucleoide del batterio accettore. 2. Formazione “coppia coniugativa”. Rottura monocatenaria del DNA a livello del plasmide F+ integrato. 3. Retrazione pilo sex e formazione ponte intercellulare. Ingresso del DNA monocatenario nel batterio accettore. Interruzione spontanea della coniugazione: solo una parte del DNA donatore verrà trasferita all’accettore. 4. Il donatore sintetizza una copia complementare del DNA rimanendo Hfr. L’accettore sintetizza una catena complementare del DNA trasferito. 4 2 3 -Degradazione (nessun effetto) -Circolarizzazione (plasm. coniugativo) -Integrazione (nuovi caratteri) Integrazione del plasmide F nel cromosoma a formare una cellula Hfr plasmide F cellula F+ IS3 sequenze di inserzione (IS) nel plasmide gd IS3 IS2 integrazione del plasmide F cellula Hfr plasmide F IS plasmide F integrato cromosoma IS ricombinazione omologa tra elementi IS Coniugazione: Hfr x F- Pilo F Cellula F + Cellula F - Coniugazione nei Gram+ • Enterococcus faecalis • Produzione e rilascio di ferormoni da parte della cellula “accettrice” (femminile) • Ferormoni inducono produzione della sostanza aggregante alla superficie della cellula “donatrice” (maschile) • Formazione di aggregati cellulari con trasferimento del plasmide coniugativo Significato della coniugazione Significato clinico: Principale meccanismo di trasferimento di geni per l’antibiotico-resistenza Trasferimento di geni codificanti per fattori di virulenza (enterotossine, adesine, siderofori) Significato ambientale: Trasferimento di resistenza a erbicidi ed idrocarburi aromatici Resistenza batterica ai metalli pesanti Trasferimento di geni per la fissazione dell’azoto tra Rhizobia Plasmidi Ti da Agrobacterium possono trasferire geni alle piante (meccanismo di trasferimento genico tra Domini) Significato evoluzionistico: Principale meccanismo evolutivo/adattativo batterico Trasformazione Assunzione di frammenti di DNA solubile dall’ambiente circostante da parte di cellule batteriche “competenti” (Bacillus, Haemophilus, Neisseria, Pneumococcus) Meccanismo di trasferimento genetico “evoluto” da una primitiva esigenza nutrizionale Influenzato da: Dimensioni DNA Sensibilità DNA a nucleasi “Competenza” della cellula “accettrice” naturale o indotta artificialmente Scoperta della trasformazione (Griffith, 1928) Streptococcus pneumoniae Scoperta della trasformazione (Griffith, 1928) Avery, McCarty e McLeod (1944) identificarono nel DNA la “sostanza trasformante” 1 Trasformazione batterica 1. Morte e degradazione del batterio “donatore”. 2. Un frammento di DNA bicatenario (ds) interagisce con specifiche proteine (DNAbinding protein) alla superficie della cellula “competente”. Il DNA è reso monocatenario (ss) da una nucleasi. 3. La proteina Rec A promuove la ricombinazione omologa tra il DNA ss donatore e quello ss recipiente. 4. Lo scambio è completato. Formazione di heteroduplex: una sola delle cellule figlie risulterà essere “trasformata”. 2 3 4 Trasformazione batterica Trasformazione batterica: competenza La cellula accettrice, per poter essere trasformata, deve trovarsi in una particolare condizione che prende il nome di competenza Competenza – capacità cellulare di “catturare” il DNA. “Fattore di competenza” (Gram+) induce: modificazioni di parete cellulare (autolisina) formazione/attivazione di proteine DNA-binding e nucleasi competenza naturale (Bacillus, Neisseria spp.) competenza indotta artificialmente (P. aeruginosa, E. coli, S. typhimurium) – trattamento “a freddo” con CaCl2 (bassa efficienza, utilizzato di routine nel clonaggio di DNA in E. coli) - elettroporazione Trasformazione batterica nei GramMancanza del “fattore di competenza”, sostituito da particolari condizioni del mezzo colturale: Ad esempio, 100% competenza in Haemophilus spp. in condizioni permissive per la sintesi proteica ma non per la crescita completa. Significato della trasformazione Significato biotecnologico: Clonaggio di geni “utili” Significato evoluzionistico: Meccanismo di evoluzione/adattamento batterico Trasduzione La trasduzione consiste nel trasferimento di frammenti di DNA tra due cellule batteriche mediante un batteriofago (virus batterico). Esistono 2 tipi di trasduzione: 1. Trasduzione generalizzata: (teoricamente) qualsiasi gene può essere trasferito 2. Trasduzione specializzata: solo specifici geni possono essere trasferiti Batteriofago T4 …infetta Escherichia coli Trasduzione generalizzata (1 di 2) 1 1. Un fago litico adsorbe ad un batterio sensibile. 2. Penetrazione del genoma 2 fagico nel batterio. Utilizzo dei sistemi metabolici cellulari per la sintesi e l’assemblaggio delle componenti virali. 3. In alcuni casi, un frammento di DNA batterico o un plasmide possono essere erroneamente inseriti in alcuni capsidi virali (particelle trasducenti). 3 Trasduzione generalizzata (2 di 2) 4. Rilascio dei fagi batterici in seguito a lisi batterica. 5. Il fago trasduttore adsorbe ad un batterio sensibile. 4 5 6. Penetrazione del DNA fagico. 7. DNA fagico ricombina con il DNA della cellula accettrice. 7 6 Trasduzione generalizzata 1 Trasduzione specializzata (1 di 2) 1-2. Un fago temperato adsorbe al batterio sensibile e vi inietta il suo genoma. 3. Il genoma fagico ricombina con il nucleoide batterico divenendo un profago. 4. In presenza di stimoli adeguati, un frammento del DNA batterico viene escisso come parte del genoma fagico. 2 4 3 Trasduzione specializzata (2 di 2) 5. Durante la replicazione fagica il DNA batterico viene inserito nel genoma fagico. Tutti i fagi veicolano il frammento di DNA batterico. 5 6 6. Il fago adsorbe ad una batterio sensibile iniettandovi il suo genoma. 7. Il genoma fagico contenente il DNA trasdotto ricombina con il nucleoide della cellula accettrice. 7 Trasduzione specializzata Adattamento ed evoluzione batterica Mutazione e selezione “classiche” (Selezione naturale ed evoluzione) Acquisizione di geni da altri batteri Trasferimento genico ORIZZONTALE: - Coniugazione - Trasformazione - Trasduzione Ricombinazione genica (omologa o sito-specifica) Trasferimento genico VERTICALE La ricombinazione genica è coinvolta in ogni fenomeno generante variabilità genica Quantità (valori percentuali) di DNA “atipico” (trasferito) nei genomi batterici Circa il 13% del genoma di E. coli K12 è stato acquisito mediante trasferimento genico orizzontale. Ricombinazione genica Scambio “fisico” di materiale genetico tra due molecole di DNA Importante processo evolutivo in quanto promuove la diversità genetica (permettendo un rapido adattamento) Coinvolta nella coniugazione, trasformazione, trasduzione e trasposizione Ricombinazione tra DNA lineare (a) e plasmidico (b). Ricombinazione genica A) Ricombinazione OMOLOGA – scambio genetico tra sequenze di DNA omologhe Molto complessa - in E.coli richiede oltre 25 geni, Alcuni prodotti genici coinvolti: RecA – catalizza la ricombinazione, ubiquitaria nei procarioti RecBCD – attività nucleasica ed elicasica proteine leganti DNA singola elica stabilizzano il DNA a singola elica B) Ricombinazione SITO-SPECIFICA: trasposizione (nella trasposizione) meccanismo integrasi-mediato (nei fagi) trasposoni integrativi e coniugativi Ricombinazione omologa nei batteri Meccanismo e Tipologie Conversione lisogenica • Integrazione del genoma fagico mediante ricombinazione sitospecifica • DNA profagico “silente” • Occasionale (essiccamento, U.V., radiazioni ionizzanti, agenti mutageni) derepressione di parte del DNA profagico • Espressione di numerose proprietà patogene dei batteri: • Produzione di tossine (tox difterica, indotta da carenza di Fe3+) • Adesine ed antigeni di superficie (Salmonella O antigen) Fusione del protoplasto • Protoplasto = citoplasma + nucleo • Fusione di due protoplasti trattati con lisozima e penicillina