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Savona, in Duomo arriva il presepe multietnico realizzato
dai bimbi delle scuole
Giovedì 22 dicembre 2016
Savona. Un presepe multietnico realizzato dai bimbi delle scuole cittadine. E’ quello
inaugurato questa mattina nel Duomo di Savona grazie ad un’iniziativa del progetto
scolastico multiculturale sul dialogo interreligioso dal titolo “Francesco e Kamil”.
Gli alunni delle scuole di Savona nelle ultime settimane hanno lavorato intensamente per
creare statuine e pastorali che rappresentassero le diverse religioni e culture. Questa
mattina il presepe multietnico è stato sistemato nella cattedrale cittadina alla presenza
dell’assessore Pietro Santi in rappresentanza del Comune, del vescovo Lupi, del presidente
comunità islamica ligure Zahoor Ahmad Zargar, della monaca induista Hamsananda,
rappresentante dell’Unione Induista Italiana e di alcuni nonni della Residenza Protetta del
Santuario che hanno collaborato con i bimbi nel realizzare i pastorelli.
In occasione della presentazione del presepe una band ha accompagnato i canti dei ragazzi
che hanno anche letto in arabo, inglese e italiano le lettere di una scuola di Betlemme,
gemellata con le scuole di Savona.
“E’ importante questo lavoro con i bambini perché sono proprio questi piccoli gesti che li
fanno crescere. Questo clima di fiducia reciproca e di incontro possono veramente creare
un futuro migliore in cui la gente possa comprendersi, aiutarsi, capirsi e collaborare” il
commento del Vescovo di Savona Vittorio Lupi.
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Soddisfatto dell’iniziativa anche l’assessore Pietro Santi: “Siamo quasi alla vigilia del Santo
Natale e credo che meglio di così non si potesse preparare. Il Natale è un segno di pace e
noi chiaramente auspichiamo una pace futura per tutto il mondo e, anche alla luce dei
recenti tristi episodi accaduti a Berlino, credo che il messaggio di questi bambini sia
veramente importante e possa fare sperare in un futuro migliore”.
“Un altro mondo è possibile e inizia proprio quando le diverse comunità e religioni iniziano
a lavorare insieme. Far cadere i pregiudizi vuol dire anche essere qui con tutti questi
bambini nei giorni di festa. Questo dimostra che si può vivere insieme in pace, fraternità e
serenità” ha sottolineato Zahoor Ahmad Zargar.
Anche la monaca Induista e rappresentante dell’Unione Induista Italiana Svamini
Hamsananda: “E’ un messaggio di pace che in questo Natale che è alle porte ci ricorda
quanto sia importante custodire le festività religiose perché sono un modo attraverso il
quale è possibile fare conoscenza dell’altro. Attraverso la sensibilità religiosa è possibile
avvicinarsi e quindi anche sviluppate la pace che è dentro di noi. Che ci sia pace dentro di
noi, vicino a noi e in tutto il mondo è una delle preghiere con cui si iniziano e si finiscono
sempre le pratiche dell’induismo”.
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