Approfondimenti- gennaio 2012 Nel giorno della memoria ricordiamo dodici no. Pubblicato il calendario delle iniziative organizzate nell’ambito del “Giorno della memoria”, istituito con la legge 20 luglio 2000, n. 211, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. La data, 27 gennaio, è estremamente simbolica. In quel giorno infatti, furono abbattuti i cancelli di Auschwitz. Una occasione per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, ma anche, come recita il testo della legge, tutti coloro che, pur in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. Il calendario, pubblicato dal “Comitato Provinciale 27 gennaio Ferrara”, e’ come tutti gli anni ricco di cerimonie e conferenze. Ci piace qui ricordare le due iniziative che si svolgono in ambito universitario. La prima iniziativa, organizzata dalla nostra Università in collaborazione con l’ Istituto di Storia Contemporanea, la Comunità Ebraica di Ferrara, l’ Istituto Gramsci Ferrara e l’ANPI Ferrara, si svolgera’ il 26 gennaio alle 15.30 nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Dopo l’introduzione di Gian Guido Balandi, Preside della Facoltà, di Giovanni De Cristofaro, Direttore del Dipartimento e il saluto del Rettore Pasquale Nappi, si svolgera’ l’incontro dal titolo «Preferirei di no. Le storie dei dodici professori universitari che si opposero a Mussolini”. Interverranno lo scrittore e giornalista Giorgio Boatti, la docente Giuditta Brunelli e Anna Quarzi dell’Istituto di Storia contemporanea. Giorgio Boatti è l’autore del libro «Preferirei di no». Le storie dei dodici professori universitari che si opposero a Mussolini. (Einaudi 2010) che, con rigor scientifico, ripercorre il tragitto di questi isolati docenti che seppero dire di no al giuramento di fedeltà al fascismo imposto da Mussolini il 9 ottobre 1931. Il volume di Boatti si caratterizza per una scrittura al tempo stesso appassionata e storicamente rigorosa, che restituisce in pieno la dimensione umana dei dodici che rifiutarono il giuramento, indagando sulle radici culturali, di appartenenza familiare, di educazione civile che, pur nella differenza delle storie personali, li condussero ad una scelta tanto difficile. E non manca un'interessante analisi del percorso giuridico e istituzionale che determinò il consolidarsi di uno Stato autoritario, che in modo sempre più drammatico avrebbe soffocato ogni spazio di libertà, fino alla vergogna estrema della persecuzione razziale. Ricordiamo che su un migliaio di professori ordinari soltanto dodici si rifiutano di piegarsi, perdendo la cattedra e subendo un assoluto isolamento. Dodici uomini sui quali, per quasi settant’anni, è sceso un imbarazzato silenzio. A queste persone che non furono disposti a sottostare alla volontà del regime, va tutta la nostra straordinaria ammirazione. Ecco i loro nomi: Ernesto Buonaiuti (Storia del cristianesimo), Mario Carrara (Antropologia criminale), Gaetano De Sanctis (Storia antica), Antonio De Viti de Marco (Scienze delle finanze), Piero Martinetti (Filosofia), Bartolo Nigrisoli (Chirurgia), Francesco Ruffini (Diritto ecclesiastico), Edoardo RuffiniAvondo (Storia del diritto), Lionello Venturi (Storia dell'arte), Giorgio Errera (Chimica), Giorgio Levi della Vida (Lingue semitiche comparate), Vito Volterra (Fisica matematica). Nella seconda parte del pomeriggio la Compagnia Teatrale Officina, con la regia di Roberta Pazi, presenterà lo spettacolo “ Crociate”. Non è possibile definire il luogo e l' epoca di "Crociate", quella che vedete è una città, "se possiamo chiamarla città", che le raggruppa tutte, un luogo dove la coesistenza non è possibile, una città divisa, potrebbe essere Berlino, Varsavia, Gerusalemme...I personaggi attraversano spazio e tempo per parlarci, attraversano la morte, sono quasi personaggi mitologici. Ci pare di riconoscere tra tutti, l' Ebreo Errante, personificazione metaforica della Diaspora del popolo ebraico che, pur nella tragedia della propria vita mutilata milioni e milioni di volte, cerca ancora di raggiungere Gerusalemme, terra promessa, terra di pace, che sembra non raggiungere mai. Gli otto attori della Compagnia Teatrale di Giurisprudenza incarnano undici personaggi, formando un grande puzzle tra la vita e la morte, tra dramma e leggerezza, tra dolore e humor. Regia Roberta Pazi. La seconda iniziativa si svolgera’ proprio il 27 gennaio alle 17 nell’Aula Magna del Rettorato e prevede musica e letture tratte da “Il padre che fu madre” , con le voci di Fabio Mangolini e Roberta Pazi, musiche di Jakob Sandler, Ernest Bloch e Johann Sebastian Bach con i violinisti Paolo Chiavacci e Laura Marzadori dell’orchestra Città di Ferrara diretta da Marco Zuccarini. L’incontro è stata voluto dal prof. Gian Luca La Villa, al quale va il nostro grazie. Andrea Maggi Ferrara, 5 gennaio 2011