MESSAGGIO PER LA CONFERENZA MONDIALE DELLE RELIGIONI PER LA PACE (*) Se guardiamo oggi il nostro mondo, dobbiamo affermare che esso è caratterizzato da tensioni: tensione · tra est e ovest, tensione fra sud e nord, tensioni in punti particolari del globo come, ad esempio, nel Medio Oriente, nel Sud Africa, nel Centro America... Ci sono fenomeni vari di terrorismo, in pio nazioni. Vi sono guerre in atto, o da poco chiuse, e altre che potrebbero aprirsi. C'è la possibilità di una catastrofe nucleare. Vi sono squilibri sociali, divisioni per razzismo e ... un'infinità di altri mali. E il tutto è cosi sproporzionato alle possibilità d'interventò dei singoli, dei gruppi ed anche di popoli che verrebbe da non sperare. Eppure, anche se tutto questo è vero dal punto di vista umano e lo possiamo costatare giorno dopo giorno, se noi siamo appena un po' sensibili al modo di vedere non solamente terreno, e ci lasciamo guidare dallo Spirito, che si manifesta attraverso i segni dei tempi, dobbiamo aggiungere un'altra costatazione: nonostante tutti questi contrasti, divisioni, discriminazioni, il mondo, paradossalmente, tende oggi all'unità, alla pace. Ecco alcuni sintomi. Nel mondo cristiano le varie Chiese, dopo secoli di lotta e di indifferentismo, si sentono spinte all'unificazione : un'istitu­ zione che palesa questa tendenza è, ad esempio, il Consiglio Mondiale delle Chiese. (*) Letto a Nairobi il 28 agosto 1984. 4 Messaggio per la Conf. Mond. Religioni per la pace Nella Chiesa cattolica s'è svolto il Concilio Vaticano II, i cui documenti sono intrisi dell'idea dell'unità, e di conseguenza si sono creati i Segretariati per l'unione dei cristiani, per i rapporti con le altre religioni e per il dialogo con gli uomini di buona volontà. In seno ai cristiani, come pure fra fedeli di altre grandi religioni, sono sorti Movimenti spirituali che accentuano il con­ cetto dell'unità, della comunità e spronano, non di rado, alla fratellanza universale. La stessa Conferenza, che in questi giorni raccoglie persone dellè piti varie fedi del mondo qui a Nairobi, è un segno di questa attuale tensione. Vi sono nazioni differenti per storia, cultura e lingua che, nonostante molte stanchezze e anche fallimenti, non sanno rinun­ ciare a un ideale d'unità, di confederazione, come in Europa. Persino ideologie, che noi credenti non possiamo condivide­ re, si sforzano oggi di risolvere i grandi problemi del mondo in maniera globale. Dicono ancora questa tensione all'unità molti Enti e Orga­ nizzazioni internazionali, come l'ONU, cosi come favoriscono l'unità, i mass-media che portano tutto il mondo in una comunità, in una famiglia. Veramente, se guardiamo l'umanità con altri occhi, dobbia­ mo concludere: c'è oggi nel mondo una tensione all'unità. È un segno dei tempi, attraverso il quale possiamo intravede­ re un disegno di Dio sull'umanità di oggi. Questa intuizione, questa visione ci dice che non siamo soli nel desiderare la fraternità universale e quindi la pace, perché, se l'unità è una volontà di Dio di sempre e per tutti i secoli, dacché il mondo è stato creato, è anche un suo specifico desiderio per questo nostro secolo XX e per quello che l'umanità sta attendendo. Lavorando in questa direzione siamo perciò in linea col volere di Dio e, se cosi è, non ci mancheranno i suoi aiuti e le sue grazie anche per l'immane impresa in cui siamo noi impegnati: l'unità fra le Religioni in vista della pace. Noi tutti crediamo in Qualcuno o qualcosa che ci trascende. Messaggio per la Conto Mond. Religioni per la pace 5 Noi tutti crediamo in Dio, o in una verità, che per noi cristiani ha un nome: Padre. È Lui il fondamento della fraternità universa­ le. Non si può credere ad un padre senza comportarsi da fratelli di tutti gli altri uomini. Con Lui possiamo concorrere efficacemente alla fraternità universale, che significa alla pace sicura. Guardando a Lui si vedono tutti gli· uomini candidati a questa fraternità, senza discriminazione alcuna, né di razza, né di popolo, né di ideologia, né di religione. Auguro che questa Conferenza porti un nuovo contributo alla pace nel mondo. Che si riesca anzitutto a stabilirla nel cuore, nel proprio rapporto con Dio. L'uomo, dice la nostra fede, è stato «creato ad immagine e somiglianza» di Dio. Egli è il tu di Dio: tale l'eccelsa dignità che Dio ha pensato e voluto per questa sua creatura. Essa trova quindi la sua piena realizzazione, e perciò la sua pace, nella costante comunione con Dio. mio augurio è ancora che questa Conferenza dia . un impulso a che l'uomo si decida per quell'atteggiamento verso ogni altro uomo che si chiama: amore. Che ognuno, e piu gente possibile, ami il proprio prossimo come se stesso; che questo amore si traduca in servizio; che questo servizio si concretizzi nel «farsi uno» con gli altri: nel farsi debole coi deboli, ignorante con gli ignoranti, sofferente con quanti soffrono, nel farsi tutto a tutti, perché molti siano trascinati nella stessa corrente d'amore. E Dio Padre, per quest'amore che lega i fratelli, si senta spinto in qualche modo a venire ad abitare fra gli uomini . . Cosi Egli in mezzo a tutti, anche qui a Nairobi, in questo dialogo aperto, sorretto dal rispetto e dall'amore reciproco fra membri di diverse religioni, non potrà non suggerire solide risposte, efficaci iniziative in ordine al programma di quest'anno, che verte sulla dignità dell'uomo e la pace mondiale. Egli non potrà non far sperimentare, per la Religione che tutti ci sublima, quell'unità spirituale che tutti lega e può esser sempre piu l'anima del mondo, della sua umanità di oggi. n . CHIARA LUBICH