short-Riport 24 Maggio 2012 Berna Delémont Lugano Sciaffusa * Schaan * Zurigo Nord www.risch.ch Diagnostica attuale dell’infezione da HCV L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) è molto diffusa anche da noi (la prevalenza dell’infezione in Svizzera è stimata intorno allo 0.7 - 1%, mentre a livello mondiale al 3 % circa). Poiché quest’infezione subdola è spesso asintomatica ed esordisce solo dopo molti anni con sintomi talvolta severi, una buona diagnosi è di estrema importanza, affinché i pazienti che ne sono colpiti possano usufruire tempestivamente di una terapia adeguata, evitando inoltre la trasmissione dell’infezione. La lunga, complessa e costosa terapia, molto pesante per il paziente, dipende, da un lato, dalla viremia (viral-load) e dal genotipo virale, e dall’altro dallo stato patologico del fegato. Agente patogeno e trasmissione Quello dell’epatite C è un virus RNA appartenente alla famiglia dei Flavivirus, che si presenta in 6 genotipi e in diversi sottotipi. La trasmissione avviene per via parenterale, attraverso il contatto con il sangue infetto e le secrezioni organiche. Esiste un rischio di trasmissione relativamente alto in caso di trasfusioni e di abuso di droghe per via endovenosa. Il rischio di contrarre l’infezione durante un rapporto sessuale non protetto con un partner infetto, oppure la trasmissione del virus di una gestante infetta al feto è invece più ridotta (1- 6 %). Anche l’infezione causata da ferite da punture d’aghi tra il personale medico è piuttosto rara (0.4 %). Il rischio di contrarre l’infezione dipende comunque dalla carica virale (viral load). ISO 17025 / Nr. STS 177 accreditamento tramite SAS * ISO 9001 / Nr. 13231 certificazione tramite SQS * La malattia Dopo una fase acuta della malattia, nel 60 - 80 % dei casi subentra un’infezione cronica, perlopiù asintomatica, che sfocia in una fibrosi epatica progressiva. Dopo 20 - 30 anni, il 5 - 20 % dei pazienti sviluppa una cirrosi epatica e/o un carcinoma epatico. Dopo l’infezione, solo il 15 % circa dei pazienti raggiunge la guarigione spontanea (per confronto: in caso di infezione da HBV, il tasso di guarigione spontanea è del 90 % circa). Diagnostica Screening: Anticorpi HCV / Antigeni HCV La formazione di anticorpi ha inizio non prima di 4 - 6 settimane dopo aver contratto l’infezione, solitamente comunque solo dopo 2- 6 mesi e non permette più di distinguere tra un’infezione attiva e un’infezione risolta. L’antigene è rilevabile fino a 5 settimane prima degli anticorpi. Con la determinazione dell’antigene, in caso di infezione fresca si riduce sensibilmente il periodo della finestra diagnostica. La prova dell’antigene HCV è indice di un’infezione da virus HCV acuta o cronica e conferma la specificità degli anticorpi HCV. Con un test combinato HCV Ab-Ag, per la ricerca dell’anticorpo e dell’antigene, siamo in grado di migliorare la diagnostica di screening. Pagina 2 Approfondimento diagnostico HCV e controllo del decorso terapeutico Immunoblot per HCV Immunoblot per HCV è anzitutto un test di conferma in caso di stato sierologico incerto. Viene applicato qualora il test risulti HCV-Ab positivo e HCV-Ag negativo. Immunoblot permette dunque di distinguere tra un’infezione pregressa e un test HCV-Ab falso positivo, ad esempio attraverso una reazione incrociata o una reazione aspecifica. Viral load La determinazione della viremia tramite PCR, che è importante per la valutazione dell’infettività, serve però soprattutto al controllo del decorso terapeutico. Grazie all’alta sensitività anche del metodo quantitativo (presso il CML il limite di rilevazione è di 8 IU/ml) è oggi possibile rinunciare a una determinazione qualitativa preventiva, che prima invece era necessaria. Sempre di più la viremia viene utilizzata anche come test di conferma di un risultato di screening positivo, in particolare quando il test si basa su un metodo di rilevazione indipendente. Diagnostica come ausilio di decisione terapeutica Genotipizzazione del virus La determinazione del genotipo virale viene effettuata per l’indicazione terapeutica. Il trattamento dell’infezione da HCV dipende dal genotipo riscontrato. Il genotipo 1, che è il più frequente rilevato qui da noi, è anche il genotipo virale con la prognosi più infausta. Di regola, in caso d’infezione con questo genotipo la terapia dura 48 mesi, un periodo di tempo molto più lungo rispetto alla terapia dell’infezione causata da un altro genotipo, che di solito dura 24 mesi e ha probabilità di successo migliori. Test della fibrosi epatica ELF (Enhanced Liver Fibrosis) Grazie a un’alta sensitività e specificità, il test ELF è un buon marcatore della fibrosi epatica e offre un aiuto per decidere se entra in linea di conto una terapia HCV. Attraverso questo semplice esame del sangue, in molti casi è possibile evitare una rischiosa biopsia epatica. Il risultato del test ELF è il punteggio ottenuto combinando tre diversi biomarcatori sierici. · Acido ialuronico (HA) · Procollagene III amino terminal peptide (PIIINP) · Inibitore tissutale delle metalloproteinasi (TIMP1) I biomarcatori vengono determinati tramite il test immunoassay. Il punteggio calcolato correla con il grado di fibrosi epatica. www.risch.ch Genotipizzazione IL28B Con la genotipizzazione IL28B del paziente, un marcatore supplementare valuta il decorso patologico naturale e le possibilità di successo di una terapia. Interlocutori Dr. sc. nat. Monika Wydler, FAMH in immunologia clinica e microbiologia Dr. med. Walter Fierz, MHIM, FAMH in immunologia clinica