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Indice generale
Prefazione XIII
PARTE
1
esperimento, 25; Come si evitano gli effetti legati alle aspettative
del soggetto, 25
Problemi etici della ricerca psicologica 26
Riflessioni conclusive 27 ♦ Letture consigliate 28
Introduzione
CAPITOLO
1
Definizione e brevi cenni di storia della psicologia
PARTE
Cenni storici 3
Nascita e ascesa della moderna psicologia cognitivista 4
L’influenza di Piaget e di Chomsky, 5; L’impatto del computer, 6;
Diversità di indirizzi nell’ambito dell’odierna psicologia
cognitivista, 7
Riflessioni conclusive 7 ♦ Letture consigliate 8
2
L’adattamento del comportamento
CAPITOLO
3
Le basi genetiche ed evolutive
del comportamento
I geni e l’eredità dei caratteri comportamentali 31
Come i geni influenzano il comportamento 31
CAPITOLO
2
I metodi della psicologia
La storia del Bravo Hans e la morale che ne deriva 9
Il mistero, 9; La soluzione, 10; Fatti, teorie e ipotesi, 11;
La morale della storia, 11
I diversi tipi di strategie di ricerca 12
L’impostazione della ricerca 12
Gli studi sperimentali, 12; Gli studi di correlazione, 15;
Gli studi descrittivi, 16
Il setting della ricerca 16
I metodi di raccolta dei dati 17
I geni contengono il codice per produrre le proteine, 31;
I geni funzionano solo attraverso l’interazione con l’ambiente, 32
Come avviene la trasmissione dei geni nella riproduzione
sessuale 33
La produzione di uova e spermatozoi con corredi geneticamente
diversi, 33; La diversità genetica della progenie, 34;
Conseguenze del fatto che i geni sono a coppie, 35
I principi mendeliani della trasmissione dei caratteri 36
Una differenza nel sentire la paura tra due razze di cani, 37;
PKU: un disturbo recessivo dello sviluppo nella specie umana, 38;
Un disturbo del linguaggio causato da un gene dominante, 39
Caratteri poligenici e selezione artificiale 40
La selezione artificiale per caratteri comportamentali
negli animali, 41; Il classico studio di Tryon sull’abilità dei ratti
a percorrere un labirinto, 41
I metodi statistici usati in psicologia 18
La selezione naturale e le sue implicazioni in psicologia 43
I metodi statistici descrittivi 18
La moderna concezione dell’evoluzione 43
Come si descrivono la tendenza centrale e la variabilità
di un insieme di dati numerici, 18; Come si descrive
una correlazione, 19
I metodi d’inferenza statistica 20
La significatività statistica, 20; Gli elementi di un test
di significatività statistica, 20
Come si minimizzano gli errori e i vizi sistematici
nella ricerca psicologica 21
Vizi di campionamento 22
Vizi di misurazione 23
Vizi prodotti dalle aspettative degli osservatori o dei soggetti 23
La débâcle della comunicazione facilitata, 24; Come evitare
gli effetti delle aspettative dell’osservatore in un tipico
Osservazione diretta dell’evoluzione: il ruolo delle trasformazioni
ambientali nel processo evolutivo, 44; L’evoluzione non segue
un piano preordinato, 45
L’interpretazione del comportamento in termini di funzione 45
La spiegazione di un comportamento in termini di cause ultime
e di cause prossime, 46; I cambiamenti evolutivi privi
di significato funzionale, 46
L’etologia: lo studio dei pattern comportamentali tipici
di una specie 48
La descrizione dei comportamenti specie-specifici 48
Gli schemi d’azione fissi e gli stimoli liberatori, 48; L’espressione
delle emozioni come comportamento specie-specifico dell’uomo,
49; Una predisposizione biologica è alla base dei comportamenti
specie-specifici, 50
VI
Indice generale
Lo sviluppo dei comportamenti specie-specifici: il ruolo
dell’ambiente 51
Ricostruzione della storia evolutiva di comportamenti
specie-specifici 52
Due forme del confronto tra specie: omologie e analogie, 52;
Lo studio di Darwin sulla costruzione dell’alveare, 54;
L’evoluzione di due tipi di sorriso nella specie umana, 55;
I comportamenti vestigiali, 56
La sociobiologia: lo studio comparato dei sistemi sociali
animali 57
Modelli di accoppiamento in relazione all’investimento
parentale 58
La poliginia è correlata con un investimento parentale alto
per la femmina e basso per il maschio, 59; Il modello
della poliandria è correlato con un investimento parentale alto
per il maschio e basso per la femmina, 60; La monogamia
è correlata con un investimento parentale equivalente per
il maschio e per la femmina, 60; La poliginandria è correlata
con un investimento nel gruppo, 61
Il comportamento aggressivo 63
L’aggressività territoriale, 63; Aggressività e dominanza all’interno
di un gruppo, 63
I comportamenti di aiuto 64
Alcune riflessioni di natura sociobiologica sulla specie umana 66
Vizi del ragionamento che occorre evitare, 66; Le comunità
umane, 67; La tendenza al nepotismo, 68; Modelli di
accoppiamento nella specie umana, 69; La violenza maschile, 69
Riflessioni conclusive 70 ♦ Letture consigliate 71
CAPITOLO
4
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L’interpretazione cognitivista del condizionamento classico 94
Il condizionamento classico interpretato in termini di associazione
stimolo-stimolo, 94; Il condizionamento classico interpretato
in termini di aspettativa appresa, 95; Il condizionamento dipende
dal valore predittivo dello stimolo condizionato, 96
L’interpretazione cognitivista del condizionamento operante 97
Il condizionamento operante interpretato in termini
di relazioni mezzo-fine, 98; Effetti del divario di ricompensa
nel condizionamento operante, 98; L’effetto
della sovragiustificazione, 99
L’apprendimento orientativo 100
Come Tolman dimostrò che gli animali apprendono mappe
cognitive, 100; Come Tolman dimostrò che l’apprendimento
orientativo ha luogo anche in assenza di ricompense, 101
L’apprendimento per osservazione 102
L’apprendimento per osservazione negli animali diversi
dall’uomo, 102; Le ricerche di Bandura sull’apprendimento
per osservazione in soggetti umani, 103
L’apprendimento secondo la prospettiva ecologica: la visione
che completa il quadro dei moduli comportamentali
specie-specifici 104
L’apprendimento di quali cibi si possono mangiare 105
L’apprendimento dell’avversione a certi cibi, 105;
L’apprendimento della preferenza per certi cibi, 106;
Un esperimento sull’apprendimento della scelta dei cibi condotto
su bambini, 107; Il ruolo dell’apprendimento sociale nella scelta
dei cibi, 108; Le regole dell’apprendimento a scegliere i cibi:
quadro riassuntivo, 108
Altri esempi di capacità di apprendimento specializzate 108
Predisposizioni innate nell’apprendimento della paura, 108;
L’imprinting nelle specie di uccelli con prole precoce, 109;
Revisione nell’apprendimento orientativo, 109
Riflessioni conclusive 112 ♦ Letture consigliate 113
I processi fondamentali dell’apprendimento
L’apprendimento secondo la prospettiva comportamentista:
l’acquisizione di nuove risposte agli stimoli e la capacità
degli stimoli di evocare quelle risposte 74
Il condizionamento classico 74
La scoperta di Pavlov, 75; Procedura e principi generali
del condizionamento classico, 76; L’importanza della scoperta
di Pavlov per la nascita di una scienza dell’apprendimento, 77
Fenomeni associati al condizionamento classico 78
Estinzione e recupero spontaneo, 78; La generalizzazione
e la discriminazione, 78; Le risposte emotive condizionate, 79;
Reazioni condizionate ai farmaci, 80
Il condizionamento operante 81
Thorndike e gli esperimenti con la gabbia-problema, 81; La legge
dell’effetto formulata da Thorndike, 82; Il metodo di Skinner
per studiare e interpretare il condizionamento operante, 83;
Lo scopo del condizionamento operante, 84; Applicazioni
terapeutiche del condizionamento operante, 85
I fenomeni che si associano al condizionamento operante 86
Il modellamento per approssimazioni successive, 86; L’estinzione
e i diversi schemi di rinforzo parziale, 86; Gli stimoli che creano
l’occasione per un comportamento operante, 88;
La concatenazione, il rinforzo secondario e i gettoni, 89;
Il rinforzo negativo, 90; La punizione, 90; Punizione efficace
e non efficace, 91
L’apprendimento secondo la prospettiva cognitivista:
l’acquisizione di informazioni sul mondo 92
La natura cognitiva degli stimoli 92
Il significato come base della generalizzazione, 92; I concetti
nei piccioni, 93
PARTE
3
I meccanismi fisiologici
del comportamento
CAPITOLO
5
Il sistema nervoso
L’organizzazione funzionale del sistema nervoso 116
Struttura e funzioni fondamentali dei neuroni 117
Il sistema nervoso periferico 119
I nervi cranici e i nervi spinali, 119; Confronto tra il sistema
motorio somatico e il sistema autonomo, 120
Il midollo spinale 121
Le strutture cerebrali subcorticali 122
Il tronco encefalico e il talamo, 122; Il cervelletto e i gangli
della base, 124; Il sistema limbico e l’ipotalamo, 125
La corteccia cerebrale 125
L’organizzazione topografica delle aree primarie sensoriali
e di quella motoria, 127; Il controllo corticale del movimento, 127
L’organizzazione gerarchica del controllo
del movimento. Riepilogo 129
Un richiamo alla cautela, 131
Asimmetria delle funzioni superiori della corteccia
cerebrale 131
La sindrome da cervello diviso, 132; Le aree specializzate
per il linguaggio: le prove emerse da lesioni cerebrali, 134
Indice generale
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Le tecniche di neuroimmagine: i metodi per osservare
l’attività del cervello 135
Le due principali tecniche di neuroimmagine: PET e fMRI, 135;
Un esempio di applicazione delle tecniche di neuroimmagine
a compiti coinvolti nel linguaggio, 136
Come funzionano i neuroni e come si influenzano
a vicenda 138
Le basi molecolari del potenziale d’azione 138
La carica elettrica della membrana di un neurone a riposo, 138;
Il potenziale d’azione è mediato da una modificazione
della permeabilità della membrana, 139; Propagazione
dei potenziali d’azione lungo l’assone, 139
Le basi molecolari della trasmissione neurale a livello
delle sinapsi 141
La trasmissione nelle sinapsi veloci: la rapida eccitazione
o inibizione dei neuroni postsinaptici, 141; Integrazione degli
impulsi eccitatori e inibitori da sinapsi veloci, 142;
La trasmissione nervosa nelle sinapsi lente: l’alterazione
prolungata dei neuroni postsinaptici, 143
La modificazione delle connessioni neurali come base
dei processi di apprendimento 143
La crescita del cervello come risultato dell’esperienza, 144;
La ristrutturazione del cervello come prodotto dell’esperienza,
144; Il potenziamento a lungo termine come base
dell’apprendimento, 145; Processi neurali dell’apprendimento
in un mollusco, 146
Interazione di farmaci e ormoni con il sistema nervoso 149
Gli ormoni 149
Confronto tra ormoni e neurotrasmettitori, 149; Influenze
degli ormoni sul comportamento, 150; Il controllo del cervello
sull’attività ormonale, 151
I farmaci 152
Come i farmaci arrivano ai neuroni del cervello, 152; Come
i farmaci alterano la trasmissione sinaptica, 153; Le sostanze
farmacologiche possono agire a vari livelli della gerarchia
funzionale che controlla il comportamento, 153; Assuefazione,
sintomi di astinenza e dipendenza, 154
Riflessioni conclusive 156 ♦ Letture consigliate 157
CAPITOLO
6
VII
pulsione sessuale nelle femmine dei mammiferi, 171; Effetti
precoci sul differenziamento del cervello dovuti all’assenza
o alla presenza di testosterone, 173; Sviluppo cerebrale
e orientamento sessuale nella specie umana, 174
I meccanismi della ricompensa e loro relazioni
con le pulsioni 175
La ricompensa derivante dalla stimolazione elettrica del cervello,
175; Azioni delle sostanze psicotrope sulle aree cerebrali della
ricompensa, 176; La ricompensa da stimolazione cerebrale
e le pulsioni naturali, 176
Il sonno e i sogni 178
La descrizione del sonno in termini
di elettroencefalogramma 178
Le onde dell’EEG durante la veglia e i vari stadi del sonno, 179;
I cicli del sonno, 180
Le funzioni del sonno a onde lente 180
La teoria del recupero, 180; La teoria della conservazione
e della protezione, 181; Il sonno come ritmo biologico, 183;
Effetti comportamentali della deprivazione del sonno, 184;
Differenze individuali nella pulsione del sonno, 184
Sogni e sonno REM 185
La differenza tra veri sogni e pensiero del sonno, 185; I sogni
come effetti collaterali dell’attività neurale, 185; Il possibile
ruolo del sonno REM nel consolidamento della memoria, 187
I meccanismi cerebrali che controllano il sonno 187
Il controllo neurale e ormonale del ciclo giornaliero
veglia-sonno, 188; I centri nervosi per il sonno a onde lente
e per la fase REM, 189
Attivazione fisiologica ed emozione 189
Lo stato di alta attivazione 190
Il concetto di emozione 191
Teorie dell’emozione che sottolineano il ruolo
del feedback periferico 192
La teoria di James, o del feedback periferico, 192; La teoria
di Schachter: valutazione cognitiva più feedback periferico, 193;
Teoria del feedback facciale, 194
Una teoria dell’emozione basata sulle strutture cerebrali 195
Il ruolo dell’amigdala nella valutazione del significato emotivo
degli stimoli, 196; Il ruolo dei lobi frontali nell’esperienza
emotiva, 197
Riflessioni conclusive 198 ♦ Letture consigliate 199
I meccanismi della motivazione, del sonno
e dell’emozione
I meccanismi della motivazione 158
L’approccio fisiologico allo studio delle pulsioni 159
Le pulsioni come bisogni metabolici dei tessuti: il concetto
di omeostasi, 159; I limiti dell’omeostasi: pulsioni regolative
e non regolative, 160; Le pulsioni come stati del cervello, 160;
Alcune tecniche per studiare i sistemi pulsionali centrali, 161
Un esempio di pulsione regolativa: la fame 162
Un sistema generale della motivazione attraversa l’ipotalamo
laterale, 163; Alcuni neuroni dell’ipotalamo laterale fanno parte
di uno speciale sistema per il controllo della fame, 163; Il ruolo
dell’ipotalamo ventromediale, 164; Gli stimoli che agiscono
sul cervello provocando un aumento o una diminuzione
della fame, 165; Geni, ambiente e peso corporeo, 167; Problemi
delle diete, 168
Un esempio di pulsione non regolativa: la pulsione
sessuale 169
Gli ormoni e l’inizio della pubertà, 169; Effetti ormonali
sull’attivazione della pulsione sessuale nei maschi
dei mammiferi, 170; Effetti ormonali sull’attivazione della
PARTE
4
La sensazione e la percezione
CAPITOLO
7
L’olfatto, il gusto, il dolore, l’udito
e la psicofisica
Quadro generale dei processi sensoriali 203
Anatomia fondamentale dei sensi umani 204
La trasduzione e la codificazione, ovvero come si trasforma
l’informazione contenuta nello stimolo 205
L’adattamento sensoriale: reattività ai cambiamenti
più che agli stati stabili 206
I sensi chimici 207
VIII
Indice generale
L’olfatto 207
Anatomia e fisiologia dell’olfatto, 207; L’odore come componente
del sapore, 209; L’odore come mezzo di comunicazione:
i feromoni, 210; Il riconoscimento delle persone in base
all’odore, 211
Il gusto 212
Anatomia e fisiologia del gusto, 212; Una spiegazione
evoluzionistica della qualità del gusto: la risposta di rifiuto
dell’amaro, 214
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L’esaltazione del contrasto di luminosità, 254; La codificazione
dell’orientamento di elementi in contrasto di luminosità, 256;
La codificazione della frequenza spaziale, 257; L’interpolazione
di superfici, 258
Oltre la corteccia visiva primaria: i due canali
per l’elaborazione dell’informazione visiva 258
Un sistema cerebrale deputato all’identificazione degli oggetti:
la via «what», 259; Un sistema cerebrale per localizzare
gli oggetti e per guidare le azioni: la via «where», 261
Il dolore 216
La percezione di pattern e il riconoscimento di oggetti 262
Le vie neurali del dolore 216
Integrazione dell’informazione sensoriale in pattern
coerenti 264
I neuroni sensoriali per due diversi tipi di dolore, 216; Le aree
cerebrali che controllano i tre diversi aspetti dell’esperienza
del dolore, 217
La modulazione del dolore 218
I meccanismi di intensificazione del dolore, 219; Meccanismi
chimici e neurali per la riduzione del dolore, 220; L’analgesìa
indotta da stress, 220; L’analgesìa indotta da credenze, 221
L’udito 221
Il suono e la sua trasduzione operata dall’orecchio 222
Come funziona l’orecchio, 223; Sordità e protesi acustiche, 225
La percezione del tono 225
La codificazione della frequenza secondo la teoria dell’onda
viaggiante, 225; Due conseguenze sensoriali del meccanismo
dell’onda viaggiante, 227; Un’altra modalità di codificazione
della frequenza, 228
L’interpretazione dei suoni 228
L’individuazione di una sorgente sonora, 229; L’interpolazione
di fonemi: un’illusione uditiva, 230
La psicofisica 231
L’individuazione degli stimoli deboli e delle piccole
differenze 231
Che cos’è la soglia assoluta e perché non è affatto assoluta, 231;
L’individuazione del segnale come compito che richiede
una decisione, 232; La soglia differenziale e la legge
di Weber, 234
La relazione tra intensità fisica di uno stimolo e intensità
psicologica 234
La teoria dell’integrazione delle caratteristiche fisiche della
Treisman, 264; Le prove sperimentali a sostegno della teoria
della Treisman, 265; I principi dell’organizzazione percettiva
formulati dalla Gestalt, 266; Figura e sfondo, 267; Le illusioni
che promuovono la percezione di interi, 268
Il riconoscimento degli oggetti 269
Il riconoscimento degli oggetti in base alle loro componenti, 270;
Alcune prove a favore della teoria di Biederman, 270;
Apprendere a riconoscere le parti su cui focalizzare
l’attenzione, 271; Il riconoscimento degli oggetti in base
al contesto, 272; Il riconoscimento degli oggetti in base
al movimento, 273
La visione tridimensionale e la percezione delle costanze
visive 274
Gli indizi per la percezione della profondità 274
Gli indizi binoculari, 274; Le illusioni di profondità generate
dalla disparità retinica, 276; Gli indizi monoculari, 277
Il ruolo degli indizi di profondità nella percezione
della grandezza 279
L’elaborazione inconscia della profondità come causa di illusioni
ottiche della grandezza, 280; L’illusione della luna, 281
I due approcci teorici alla percezione delle costanze visive 282
La teoria di Helmholtz dell’inferenza inconscia, 283; La teoria
di Gibson della percezione diretta, 284; Complementarità delle
due teorie, 286
Riflessioni conclusive 287 ♦ Letture consigliate 288
La legge logaritmica di Fechner, 234; La legge esponenziale
di Stevens, 235; Perché una legge esponenziale?, 237
Riflessioni conclusive 238 ♦ Letture consigliate 239
PARTE
CAPITOLO
8
5
L’intelletto umano
9
La visione
CAPITOLO
Le basi fisiologiche della visione 240
Memoria e coscienza
L’organizzazione funzionale dell’occhio e il processo
di trasduzione 241
Differenze tra la visione diurna (dipendente dai coni)
e quella notturna (dipendente dai bastoncelli) 243
Coni e bastoncelli hanno curve di adattamento distinte, 244;
La convergenza neurale come base della differenza tra la visione
dei coni e quella dei bastoncelli, 245
La visione dei colori 246
La combinazione sottrattiva dei colori, 247; Le due leggi della
combinazione additiva dei colori, 247; Visione dei colori: la teoria
tricromatica, 250; Visione dei colori: la teoria dei processi
antagonisti, 252; Ricomposizione delle due teorie sul piano
fisiologico, 253
La codificazione dei pattern d’intensità luminosa 253
Un modello generale: la mente come sistema
per l’elaborazione delle informazioni 291
La memoria sensoriale 292
La memoria di lavoro 292
La memoria a lungo termine 293
I processi di controllo 293
La memoria sensoriale e l’attenzione: il portale di accesso
alla coscienza 294
La memoria sensoriale come magazzino su cui si può dirigere
l’attenzione 294
La memoria sensoriale visiva: l’icona, 294; La memoria
sensoriale uditiva: l’eco, 295
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La natura selettiva dell’attenzione 295
L’ascolto selettivo, 296; La visione selettiva, 297
L’elaborazione inconscia, automatica, degli input
sensoriali 298
Priming inconscio dei concetti, 298; L’elaborazione automatica
e obbligata degli stimoli, 299
La memoria di lavoro: la mente attiva, conscia 301
La memoria di lavoro verbale: il circuito
fonologico-articolatorio 301
La memoria di lavoro dell’informazione visiva: il taccuino
visuo-spaziale 302
Le aree del cervello coinvolte nella memoria di lavoro 303
La codifica dell’informazione nella memoria
a lungo termine 304
L’elaborazione 305
Prove sperimentali dell’importanza dell’elaborazione, 306
L’organizzazione 307
Il raggruppamento (chunking), 307; Il ruolo del raggruppamento
nella memoria degli esperti, 308; L’importanza
dell’organizzazione gerarchica, 308
La visualizzazione 309
Il recupero dell’informazione dalla memoria
a lungo termine 311
Il ruolo del tempo 311
L’interferenza come causa della dimenticanza 312
Le associazioni mentali e gli indizi per il recupero
dalla memoria 313
Le associazioni mentali come base per il recupero, 314; Modelli
a rete dell’organizzazione della memoria, 314; I concetti presenti
al momento della codifica diventano eccellenti indizi
per il recupero, 315; La memoria dipendente dal contesto, 316
La costruzione del ricordo come fonte di distorsioni 316
Gli effetti di credenze preesistenti: l’adattamento dei ricordi
a schemi e copioni, 317; Gli effetti delle suggestioni
e dell’immaginazione sulla costruzione dei ricordi, 317;
Possibili cause della costruzione di falsi ricordi, 319
Molteplici sistemi di memoria: oltre il modello modale
della mente 320
Distinzione tra il sistema della memoria esplicita e quello
della memoria implicita 320
I diversi tipi di memoria esplicita, 321; I diversi tipi di memoria
implicita, 322
Le prove neuropsicologiche dell’esistenza di sistemi
di memoria distinti 323
Ruolo delle strutture del lobo temporale nella codificazione entro
la memoria a lungo termine esplicita, 323; La memoria implicita
nei soggetti affetti da amnesia, 324; Separazione della memoria
episodica e della memoria semantica nei pazienti affetti
da amnesia, 326
Riflessioni conclusive 328 ♦ Letture consigliate 329
Indice generale
Binet e lo sviluppo di un test sulle capacità correlate
con il rendimento scolastico, 331; I moderni test
del QI basati su quello di Binet, 332; Validità
dei test d’intelligenza ai fini della previsione del
rendimento, 334
Il concetto di intelligenza generale e relative ipotesi
interpretative 334
Spearman e la derivazione statistica del fattore g, 335; Cattell
e la distinzione tra intelligenza fluida e intelligenza
cristallizzata, 336
La velocità mentale e la memoria di lavoro come possibili
basi del fattore g 338
L’autogoverno mentale, 339
La controversia natura-cultura in relazione
al QI 340
Le differenze di QI tra persone appartenenti allo stesso
gruppo culturale 340
Il concetto di ereditabilità e di ambientalità, 341;
L’importanza degli studi su gemelli per distinguere gli effetti
dell’ambiente da quelli genetici, 342; L’ereditabilità
del QI valutata in base agli studi su gemelli, 343;
Il carattere transitorio dell’influenza esercitata dalla famiglia
in cui si cresce, 344
Le differenze di QI tra gruppi culturali diversi 344
Prove del fatto che le differenze di QI tra bianchi e neri
dipendono da influenze culturali, 345; L’aumento del QI
nel corso del tempo, 346
I diversi tipi di intelligenza 348
Le prove emerse da studi di lesioni cerebrali e da casi
di sviluppo anomalo 348
Differenti effetti delle lesioni all’emisfero destro e a quello
sinistro, 348; Gli idioti sapienti: casi estremi di specializzazione
intellettiva, 349
L’approccio ecologico allo studio
dell’intelligenza 349
L’intelligenza sul lavoro, 350; L’intelligenza
degli esperti, 350; Differenze interculturali
nel ragionamento, 351
Il ragionamento logico e la soluzione dei problemi 352
Ragionamento induttivo e sue distorsioni 353
Il ricorso eccessivo alla categoria della rappresentatività
e la sottoutilizzazione dei tassi base, 353; La distorsione
da accessibilità dell’informazione, 354; La distorsione
da propensione alla conferma, 354
La natura pragmatica del ragionamento
deduttivo 355
Strategie per risolvere i problemi: l’intuizione 357
Rompere un set mentale, 357; Trovare un’analogia
utile, 358; Trovare una rappresentazione efficace
dell’informazione e possibili scorciatoie, 359; Stabilire
obiettivi intermedi e definire con chiarezza
i problemi, 360
Il linguaggio e il suo ruolo nel pensiero 361
CAPITOLO
10
Intelligenza e ragionamento
I problemi connessi con l’identificazione e la misurazione
dell’intelligenza 330
I test del QI come misura di un insieme di capacità
mentali distinte 331
IX
Il pensiero nelle diverse lingue 361
I nomi dei numeri e l’abilità matematica, 362; La relatività
linguistica nelle persone bilingui, 363
Effetti dell’uso delle parole sul modo di pensare
in una lingua 363
Un’abitudine verbale può influenzare la risoluzione dei
problemi, 363; Sessismo e uso generico della parola
«uomo», 364
Riflessioni conclusive 365 ♦ Letture consigliate 366
X
Indice generale
PARTE
6
Lo sviluppo della mente e della persona
CAPITOLO
11
Lo sviluppo del pensiero e del linguaggio
L’apprendimento del mondo fisico durante
la prima infanzia 368
Il bambino come esploratore 369
La ricerca della novità e del controllo, 369; L’esplorazione
degli oggetti usando contemporaneamente occhi
e mani, 369; L’uso di indizi sociali come guida
nell’esplorazione, 370
La conoscenza delle leggi della fisica
nella prima infanzia 371
Le prove emerse da esperimenti sull’osservazione selettiva, 371;
Lo sfasamento tra osservazione selettiva e capacità di trovare
gli oggetti nascosti, 373; La locomozione autonoma e la paura
del vuoto, 374
Lo sviluppo del ragionamento 375
La teoria di Piaget 375
Lo sviluppo cognitivo si fonda sulle azioni
autonome del bambino, 376; Quattro tipi di schemi,
quattro stadi dello sviluppo, 377; Limiti della teoria
di Piaget, 379
L’approccio dell’elaborazione delle informazioni 380
L’aumento della capacità della memoria di lavoro
e della velocità di elaborazione, 381; L’acquisizione delle regole
per risolvere particolari categorie di problemi, 381;
La trasformazione della conoscenza da implicita
in esplicita, 383
Vygotskij e l’approccio socioculturale 384
Il ruolo del linguaggio nello sviluppo cognitivo, 385;
Il ruolo del dialogo e della collaborazione nello sviluppo
mentale, 386
La comprensione della mente nei bambini 387
Il ritardo nel capire le false convinzioni, 387; La finzione
precorre la distinzione tra realtà e credenza, 389; L’autismo
come disturbo della comprensione della mente, 390
Lo sviluppo del linguaggio 392
La natura del linguaggio 392
Alcune caratteristiche universali del linguaggio umano, 392;
La natura tacita delle regole grammaticali, 394
Lo sviluppo del linguaggio 394
La percezione precoce dei suoni del linguaggio, 394; Il cooing
e il balbettio, 395; Le prime parole, 395; Il mondo trasposto
in parole, 396; Estensione del significato delle parole fino
a coprire le categorie appropriate, 397; L’uso delle regole
grammaticali, 397
I fattori interni ed esterni essenziali allo sviluppo
del linguaggio 398
Noam Chomsky e il concetto di meccanismo innato
per l’apprendimento della grammatica, 398; L’invenzione della
grammatica da parte dei bambini, 399; L’ipotesi del periodo
critico, 400; Il sistema di supporto all’acquisizione
del linguaggio, 401
L’apprendimento del linguaggio nei primati non umani 401
I successi di Kanzi, 402; Prime conclusioni derivanti dagli studi
sui primati, 403
Riflessioni conclusive 404 ♦ Letture consigliate 405
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CAPITOLO
12
Lo sviluppo sociale
Le teorie dello sviluppo sociale 406
Il manifestarsi di pulsioni o istinti innati 406
La teoria psicosociale degli stadi esistenziali proposta
da Erikson, 407; Le teorie fondate sull’etologia
e sull’evoluzionismo, 407
L’adattamento alle norme e ai valori della cultura
di appartenenza 409
Lo sviluppo sociale come prodotto dello sviluppo mentale 410
La prima infanzia: gli adulti come elementi fondamentali
per la crescita 411
L’attaccamento dei bambini agli adulti che li accudiscono 411
Le scimmie di Harlow allevate con madri artificiali, 411; Forma
e funzioni dell’attaccamento nel bambino, 412; Il test della
situazione sconosciuta e la stima della qualità dell’attaccamento,
413; Prove che la qualità delle cure influenza la qualità
dell’attaccamento, 414; Possibili effetti della qualità
dell’attaccamento sullo sviluppo del bambino, 415
Differenze interculturali nel modo di accudire i bambini 416
La sistemazione dei bambini per la notte, 416; Le cure
ai bambini presso le società di cacciatori-raccoglitori, 417;
Il problema della condiscendenza e della dipendenza, 418
La seconda infanzia: imparare a giocare apprendendo
e seguendo delle regole 419
Lo sviluppo del bambino attraverso l’interazione con gli adulti
che lo accudiscono 419
Il donare, l’aiutare e il prendersi cura nei bambini, 419;
L’apprendimento delle limitazioni, dell’ubbidienza
e della negoziazione, 421; La teoria di Hoffman sul ruolo
della disciplina nello sviluppo morale, 421; Il problema
della relazione causa-effetto fra lo stile educativo dei genitori
e il comportamento dei bambini, 422
Le funzioni evolutive del gioco 423
Il gioco come mezzo per lo sviluppo di abilità specifiche, 424;
Il gioco come mezzo per l’apprendimento di regole e ruoli, 425;
Lo speciale valore del gioco tra bambini di età diversa, 426
Le differenze di genere e lo sviluppo sociale 427
Differenze di genere nell’interazione dei bambini piccoli
con gli adulti che li accudiscono, 427; Differenze di genere
nell’interazione con i coetanei, 428
L’adolescenza: l’uscita dal bozzolo 431
La formazione di un’identità indipendente 431
La rottura del controllo esercitato dai genitori, 431; La creazione
di relazioni più intime con i coetanei, 432; Aumento della
temerarietà e della delinquenza, 433; Lo sviluppo della visione
morale e il senso morale di sé, 435
L’esplorazione sessuale 437
I problemi connessi con l’emergere delle relazioni sessuali, 437;
Moderazione sessuale e promiscuità come prodotti
dell’evoluzione e delle condizioni ambientali, 438
L’età adulta: trovare soddisfazione nell’amore
e nel lavoro 440
L’amore e la formazione di una famiglia 440
L’amore romantico visto come un attaccamento dell’età
adulta, 441; Gli ingredienti della felicità coniugale, 441
Il lavoro 442
Effetti dell’autogestione del lavoro su chi lo svolge
e sui suoi figli, 443; L’equilibrio tra il lavoro fuori casa
e il lavoro domestico, 443
Indice generale
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L’invecchiamento 444
Un cambiamento di motivazione nella scelta di attività
e relazioni, 445; L’approssimarsi alla morte, 445
Riflessioni conclusive 446 ♦ Letture consigliate 447
XI
Gli atteggiamenti come guida del comportamento 478
Per poter influenzare il comportamento, gli atteggiamenti devono
essere recuperati dalla memoria, 478; La teoria
del comportamento pianificato, 479
Gli atteggiamenti come prodotto dell’elaborazione
di informazioni 480
PARTE
7
La persona in un mondo di persone
CAPITOLO
13
La percezione e gli atteggiamenti sociali
Percezione e valutazione delle altre persone 450
La formazione di impressioni sulle persone a partire
dal loro comportamento 451
La logica sottostante all’attribuire un comportamento alla persona
o alla situazione, 451; Il vizio di attribuzione alla persona, 452;
Le condizioni che favoriscono il vizio di attribuzione alla persona
o alla situazione, 453; Una differenza interculturale
nell’attribuzione, 454; La discrepanza attore-osservatore
nelle attribuzioni, 456
Effetti delle informazioni già possedute e dell’aspetto fisico 456
Il ricorso a uno schema mentale per interpretare le azioni
di una persona, 456; Le distorsioni del giudizio connesse
con la bellezza fisica, 457; Le distorsioni del giudizio connesse
col viso da bambino, 457
Gli effetti degli stereotipi 459
Il problema di identificare gli stereotipi, 459; Effetti degli
stereotipi impliciti sulle azioni e sui giudizi, 460
Formazione degli atteggiamenti attraverso il condizionamento
classico: esclusione del pensiero, 480; Gli atteggiamenti come
prodotto di regole euristiche: il pensiero superficiale, 481;
Gli atteggiamenti come prodotto dell’analisi logica del messaggio:
il pensiero sistematico, 481
Riflessioni conclusive 483 ♦ Letture consigliate 484
CAPITOLO
14
Le influenze sociali sul comportamento
Le emozioni come fondamento del comportamento
sociale 485
Le espressioni delle emozioni come segnali sociali
e regolatori del comportamento 486
Il sorriso felice come segnale sociale, 486; Il contagio
emotivo, 487
Influenza delle emozioni autocoscienti sulla nostra
accettazione sociale 488
Il senso di colpa come motivazione a recuperare
una relazione, 488; La vergogna come motivazione per stare
lontano dagli altri, 488; L’imbarazzo come mezzo per
correggere una situazione difficile, 489; Orgoglio, autostima
e accettazione sociale, 489
La pressione sociale: come il nostro interesse per il giudizio
degli altri influenza le nostre azioni 491
Le percezioni delle persone come profezie
che si autoavverano 461
La facilitazione e l’interferenza sociale: effetti della presenza
di un pubblico 492
La percezione e la valutazione di sé 462
La gestione delle impressioni altrui: il comportamento
come esibizione 494
Vedere se stessi attraverso gli occhi degli altri 463
Effetti dell’approvazione degli altri sulla conoscenza di sé, 463;
I ruoli sociali e la molteplicità dei sé, 464
Mettere a confronto se stessi con gli altri 465
Effetti del gruppo di riferimento sull’autovalutazione, 466;
Il fenomeno dell’essere al di sopra della media, 466;
Il vizio di attribuzione a proprio favore è un fenomeno
culturale, 468
Vedere se stessi e gli altri come un’unica entità:
l’identità sociale 468
La relazione tra identità sociale e autostima, 469; Differenze
interculturali nell’equilibrio tra identità sociale e identità
personale, 470
Gli atteggiamenti: le credenze si tingono di emotività 471
Gli atteggiamenti come aspetti del sé 471
La ruota dei valori: una struttura universale?, 471; I valori e loro
capacità predittive dei comportamenti, 473
Gli atteggiamenti come norme sociali 473
Gli atteggiamenti come razionalizzazioni che favoriscono
la coerenza cognitiva 474
Evitare le informazioni dissonanti, 474; Consolidare
un atteggiamento per essere coerenti con l’azione compiuta, 475;
Modificare un atteggiamento per giustificare un’azione
compiuta, 475; Le condizioni che ottimizzano l’effetto della
giustificazione insufficiente, 476; Servirsi degli atteggiamenti
per «giustificare» un’ingiustizia, 477
Gli esseri umani come attori e politici, 494; Impressionare
i conoscenti occasionali più che gli amici stretti, 494; Differenze
individuali e culturali nella gestione delle impressioni altrui, 495
Adeguarsi all’esempio degli altri per essere nel giusto
ed essere apprezzati 496
Gli esperimenti di Asch: procedura e risultati, 496; L’influenza
era di tipo informativo o normativo?, 497; Gli effetti liberatori
e intellettualmente stimolanti di un anticonformista, 498;
Il conformismo come motivazione di base al mancato soccorso
di una persona bisognosa d’aiuto, 498
La pressione sociale nelle discussioni in gruppo 499
La discussione in gruppo può rendere un atteggiamento ancora
più estremo, 499; Quali sono le cause della polarizzazione
del gruppo?, 501; Le condizioni che portano a buone
o a cattive decisioni di gruppo, 501
L’influenza prodotta dalle richieste degli altri 502
Tecniche di vendita: alcuni principi della compiacenza 502
La dissonanza cognitiva come motivazione
alla compiacenza, 503; La norma della reciprocità come forza
che stimola la compiacenza, 504; La reattanza psicologica come
forza che si oppone alla compiacenza, 505
Le condizioni che promuovono l’obbedienza: gli esperimenti
di Milgram 505
Procedura base e risultati delle ricerche di Milgram, 505;
Interpretazione dei risultati, 506; Critiche agli esperimenti
di Milgram, 509
XII
Indice generale
Cooperare o no: il dilemma della vita sociale 510
La logica sottostante ai dilemmi sociali esemplificata
da giochi 511
Il gioco basato sul dilemma del prigioniero: la versione
a partita unica, 511; La versione iterativa del gioco basato
sul dilemma del prigioniero: il potere della reciprocità, 512;
La cooperazione declina con l’aumento del numero
di giocatori, 513
Adattamenti umani per affrontare i dilemmi sociali 513
La responsabilità e la reputazione come forze che favoriscono
la cooperazione, 514; Come le emozioni promuovono
la cooperazione, 514; L’identità sociale come forza che
promuove la cooperazione, 515
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Gruppo contro gruppo: il lato tragico dell’identità
sociale 515
Il conflitto tra gruppi di ragazzini a Robbers Cave, 515;
Risoluzione del conflitto attraverso l’individuazione di scopi
comuni, 516; Il conflitto tra gruppi nel mondo reale, 517
Riflessioni conclusive 518 ♦ Letture consigliate 519
Glossario 521
Bibliografia 543
Fonti delle illustrazioni 587
Indice dei nomi 591
Indice analitico 601