Abstract Gemmoterapia e Geriatria di Enrica Campanini La Gemmoterapia è un metodo terapeutico, di ambito fitoterapico, che utilizza tessuti vegetali freschi allo stato embrionale, quali le gemme o altri tessuti in via di accrescimento (giovani getti, giovani radici, scorza delle radici, semi, scorza dei giovani fusti). I tesssuti embrionali sono preparati secondo una particolare procedura, codificata nella farmacopea francese ed europea, che porta all’ottenimento del macerato glicerinato (M.G.).Tale preparato viene quindi, generalmente, diluito alla prima decimale hahnemaniana (M.G.1DH): si ottiene così il macerato glicerico o gemmoderivato. L’utilizzo in terapia dei tessuti vegetali freschi raccolti allo stato embrionale si deve al medico belga Pol Henry (1918-1988) che per primo pensò a questa metodica che definì “un sistema terapeutico basato sull’energia potenziale dei vegetali.” Nei tessuti embrionali sono presenti,infatti, biostimoline tissutali o fattori di crescita (auxine, gibberelline, citochinine, etilene e acido abscissico) che controllano e regolano lo sviluppo armonioso dei tessuti embrionali i quali si caratterizzano per un intenso ritmo di moltiplicazione cellulare e di processi anabolici che concorrono all'istogenesi e all'organogenesi. Oltre alle biostimoline, si trovano amminoacidi (in particolare arginina, prolina, alanina) sostanze minerali, oligoelementi, enzimi, vitamine e importanti concentrazioni di flavonoidi (antociani, flavoni ed altri pigmenti). L’efficacia dei gemmoderivati deriva, come avviene sempre in ambito fitoterapico, dall’impiego del fitocomplesso e cioè dall’insieme dei suoi componenti. La presenza delle biostimoline determina comunque una parte importante delle proprietà terapeutiche dei gemmoterapici. Già nel 1945 Volodimir Filatov (1875-1956), nelle sue teorie sullo stress e sull’utilizzo delle sostanze adattogene impiegate per contrastarlo, aveva sottolineato il valore delle biostimoline: "Ogni tessuto umano, animale o vegetale, mantenuto in stato di sopravvivenza, messo però in condizioni di sofferenza, reagisce difendendosi con la produzione di speciali sostanze di resistenza (stimolatori biogeni o biostimoline) che, introdotti a loro volta in un organismo vivente umano, animale o vegetale, ne riattivano i processi organici vitali migliorandone la potenzialità difensiva verso le alterazioni morbose". Il gemmoderivato grazie alla sua “energia biologica potenziale” (P.Henry) può essere in grado pertanto di attivare in modo armonioso alcuni processi biologici dell'organismo. Quanto esposto oltre a confermare l’ efficacia terapeutica di tali preparati e la loro innocuità, può aiutare a comprendere l’importanza che tale metodica può assumere in geriatria.“La gemma, poiché è la parte più giovane della pianta, poiché contiene tutte le sostanze che permettono ad un giovane organismo vegetale di autogenerarsi, viene ad avere un’azione di rigenerazione, di rinnovamento e di antiinvecchiamento sull’organismo umano....” (Tétau M., Scimeca D., 2005) La Gemmoterapia rappresenta una tecnica terapeutica particolarmente sicura e adatta al soggetto anziano in quanto non presenta effetti collaterali e ad oggi non sono state segnalate interazioni farmacologiche. La sua prescrizione risulta utile nei soggetti allergici ai FANS e ad altri analgesici o “poliallergici”, nei soggetti con ulcera peptica, nei soggetti che assumono una terapia farmacologica complessa. “I gemmoderivati permettono di ottenere risultati terapeutici sicuri e documentati, con assoluta assenza di effetti collaterali” (Capasso F., Grandolini G., Izzo A.A., 2006) . (Bibliografia in: Campanini E., Biondo S., 2011, Terapie complementari in Geriatria, Tecniche Nuove, Milano) Enrica Campanini, medico esperto in Fitoterapia e Omeopatia. Per contatti: http://fitonews.wordpress.com/