16 Martedì 23 Agosto 2016 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Da De Gasperi a Monnet, a De Gaulle, a Spinelli, a Colorni, a Schuman, a Mitterrand I padri Ue parlavano il tedesco Merkel, Renzi e Hollande usano ora un inglese posticcio da Berlino ROBERTO GIARDINA R enzi ha invitato la Merkel e Hollande a Ventotene, la piccola isola dove nacque l’idea di un’Europa «libera e unita». Bell’idea. Almeno sarà servito a ricordare i due giovani, Eugenio Colorni e Altiero Spinelli, e il più anziano Ernesto Rossi, spediti al confino dal fascismo che stilarono il «Manifesto». Un’utopia che è stata realizzata, sia pure in parte. Il documento, secondo la leggenda, venne contrabbandato da Ursula Hirschmann, la moglie di Colorni, in un pollo arrosto per sfuggire alla sorveglianza. Ma perché non dovrebbe essere vero? I tre, in un certo senso loro eredi, oltre settant’anni dopo, si sono intesi ancora grazie all’aiuto di un interprete. Hollande non parla italiano, e non mi risulta che Renzi parli francese, e di sicuro lo ignora Angela. E nessuno conosce, né Hollande, né Renzi, il tedesco. Dunque l’inglese parlato da chi inglese non è, in cui si perde almeno il quaranta per cento del senso, se va bene. Mancano le sfumature, che invece, a questo livello, sono fondamentali. Scambiarsi idee in una lingua terza, che non appartiene né a me né a te, impedisce la comprensione di chi ci sta di fronte. Tutti i padri d’Europa parlavano tedesco. Un particolare fondamentale. L’Europa è nata da due guerre, e il tedesco era la lingua del nemico di ieri. Lo parlava Eugenio Colorni che leggeva in originale Kant e Hegel. Conobbe l’ebrea Ursula a Berlino nel 1931, lui 22 anni, lei 18. Colorni divenne lettore all’università di Marburg. Lo parlava Altiero Spinelli, oltre al francese, che sposò Ursula Hirschmann, la vedova dell’amico Colorni, ucciso dai fascisti nel 1944, alla vigilia della liberazione di Roma. Ovviamente, parlava tedesco Alcide De Gasperi, nato vicino a Trento, suddito Angela Merkel, François Hollande e Matteo Renzi davanti alla tomba di Altiero Spinelli a Ventotene dell’Impero d’Austria-Ungheria. Già nei primi anni dopo la Grande Guerra incontra Konrad Adenauer, ne diventa amico. Un rapporto che durerà oltre il fascismo, il nazismo, la nuova guerra, Robert Schuman, nato in Lussemburgo, era bilingue, francese e tedesco. E parlava tedesco Jean Monnet. Il nonno di Charles De Gaulle era di Stoccarda, e il generale parlava tedesco, anche se preferiva di no. Ma quando accolse Willy Brandt, allora borgomastro di una Berlino divisa dal muro, lo volle salutare in tedesco, un Localizzato in Ungheria il mausoleo del sultano ottomano modo per dirgli di non contare solo sugli americani. Anche i francesi sarebbero stati al suo fianco per difendere Berlino. Non è un padre dell’Unione Europea, François Mitterrand, ma il presidente francese ha avuto un ruolo decisivo nel dare via libera alla riunificazione delle Germanie, e alla nascita dell’euro. Il tedesco lo aveva imparato male nel campo di prigionia. Lo parla Azeglio Ciampi, che studiò all’università di Lipsia in piena guerra, dal novembre del 1940 al luglio del 1941. Non fu un padre fondatore, ma con Prodi riuscì a vincere le diffidenze della Germania e a far entrare nell’euro l’Italia dai conti dissestati. Angela Merkel ha imparato fin da bambina il russo nella sua scuola in Germania dell’Est, e lo parla sempre meglio dell’inglese. Questo potrebbe spiegare, nel bene e nel male, i suoi rapporti tortuosi con Putin, che, a sua volta, parla benissimo il tedesco, anche perché lavorò come agente del Kgb a Dresda, prima della caduta del muro. Si ricorda spesso, soprattutto da parte di quelli che il tedesco lo conoscono appena, che nella lingua di Frau Angela, Schuld vuol dire debito, e anche colpa. Bene, oppure gut, è comunque una parola da cui si può partire per capire la Germania e la signora. Angela Merkel, aprendo esattamente l’anno scorso le porte di casa al milione e oltre di disperati in fuga, ha rispettato gli ideali dei tre confinati a Ventotene. © Riproduzione riservata Non solo feti a rischio per uno studio Usa La tomba di Solimano Zika danneggia scoperta grazie ai droni i cervelli adulti L a tomba di Solimano il Magnifico, il sultanoguerriero che fece grande l’impero ottomano, morto nel 1566, è stata individuata in Ungheria, a Szigetvar, località di 11 mila abitanti, nel Sud del paese, a 30 chilometri della frontiera croata e distante 230 km dalla capitale Budapest. Szigetvar oggi ha un tasso di disoccupazione al 20% e la scoperta della L’équipe di archeologi cittadella con la sul sito di Szigetvar dove tomba di Solimaè in corso la campagna di scavi no può diventare in futuro una importante attratdi pellegrinaggi e potrà ritortiva. Szigetvar nare a esserlo da parte dei nel 1566 fu conricchi turchi. In passato non quistata da 100 era stato possibile individuamila soldati del re con esattezza il sito dove si sultano che, però, morì qualche ora prima della trova la tomba di Solimano, ma oggi i ricercatori battaglia, alla vigilia dei suoi 72 anni. Così, per sono riusciti nell’impresa utilizzando una nuonon scoraggiare le truppe, la notizia fu tenuta va strumentazione: dai droni ai laser aerei, ai nascosta e il cuore di Solimano fu seppellito sul computer che hanno permesso agli archeologi di posto 450 anni fa mentre il suo corpo fu rimpa- ricostruire anche il paesaggio dell’epoca. Difficile triato a Costantinopoli. Gli ottomani costruirono prevedere il futuro del sito perché ci vorranno una piccola cittadella in memoria del loro eroe: ancora una decina di anni di scavi prima che intorno alla tomba di Solipossa venire aperto al pubmano anche un mausoleo blico. Inoltre, tutto dipendeLe pagine di Esteri e una moschea. Il luogo dirà dai finanziamenti. sono a cura di Sabina Rodi venne un’importante meta © Riproduzione riservata I l virus Zika può causare virus uccide quelle cellule, o danni anche al cervello causa la fine del loro funziodegli adulti, in partico- namento normale, impedendo lare delle persone con il lo sviluppo di nuovo tessuto sistema immunitario indebo- cerebrale. Adesso gli scienlito. Dunque, l’infezione non ziati hanno voluto vedere se è da considerarsi pericolosa Zika possa avere lo stesso efsoltanto, come si sa, per le fetto sulle cellule equivalenti cellule cerebrali dei feti delle nel cervello adulto. E hanno donne infettate in gravidanza. scoperto che il virus Zika L’allarme arriva dal recente uccidere le cellule e riduce studio, pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell, condotto dagli scienziati della Rockefeller University di New York, capitanati da Joseph Gleeson, e dell’Istituto di allergologia e immunologia La Jolla, in CaliforAedes aegypti, la zanzara nia, che in queche trasmette il virus di Zika sto modo hanno messo in relazione microce- la produzione di nuovi neufalia e gravidanza. Gli stessi roni anche nel cervello degli scienziati avevano verificato adulti. come Zika danneggi le celluSecondo i ricercatori amele cerebrali della memoria e ricani, inoltre, ci sono altri dell’apprendimento nei topi segni che il virus può danadulti infettati. E che, anche, neggiare gli adulti e hanno avevano documentato come il collegato il virus Zika a una killer Zika agisca sulle cellu- malattia neurologica rara, la le del cervello del feto agendo sindrome di Guillain-Barre. sulle cellule progenitrici neu- E adesso stanno esplorando rali che sono responsabili del- possibili legami anche con la generazione di neuroni che l’encefalite. formano il cervello del feto. Il © Riproduzione riservata