Carte n. 1 - Ente Olivieri Pesaro

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Palazzo Almerici - Biblioteca e Musei Oliveriani
150° di carta
viaggio a ritroso nella storia dell' Unità d' Italia e dintorni
Mostra:
Scalone d' Onore - primo Pianerottolo
Attraversato l'androne, e poi presa la scala, si arriva al pianerottolo dove c'è
un pannello evocativo del 150°
con immagini che ricordano le figure che hanno preso parte al risorgimento
nazionale e locale
e immagini che preannunciano la presenza in mostra di innumerevoli materiali
di varia natura: documenti cartacei (annunci, notificazioni, circolari, proclami)
libri e cimeli.
Al centro del pannello c'è l'immagine dell'Attacco a Pesaro dal lato di Ancona,
veduta prospettica di Carlo Bossoli (Torino, Museo del Risorgimento): si tratta
del bombardamento di Rocca Costanza da parte dell'artiglieria piemontese nel
settembre 1860, sferrato dalle pendici del Monte Ardizio.
1961
20 gennaio - John Fitzgerald Kennedy presta giuramento come 35esimo presidente degli USA.
Il 12 aprile 1961 viene lanciata l'astronave sovietica Vostok 1 con a bordo Yuri Gagarin (1934-1968),
nella prima missione spaziale sovietica dall'esito positivo
17 aprile - l'invasione di Cuba da parte di esuli cubani addestrati in USA, viene respinta nella baia dei
Porci dai guerriglieri cubani di Fidel Castro.
5 maggio - Alan Shepard è il primo americano nello spazio col programma Mercury.
25 maggio - il presidente americano Kennedy annuncia al Congresso l'inizio del
progetto Apollo per lo sbarco sulla Luna.
2 agosto - primo concerto dei Beatles nello storico locale 'Cavern Club' di Liverpool.
Alla fine del 1961 i Beatles s'incontreranno per la prima volta col manager Brian Epstein,
che li porterà al successo.
Il 13 agosto il governo della Repubblica Popolare Tedesca (DDR) con l’approvazione dell’Unione
Sovietica fece costruire una barriera che isolava Berlino Ovest al fine di evitare che la popolazione
migrasse in massa nella Repubblica Federale Tedesca.
Il Muro di Berlino avrebbe diviso in due la città fino al 1989.
A Torino, in occasione del primo centenario dell'Unità d'Italia,
si aprì l'Esposizione Internazionale Italia 61, svoltasi dal maggio all'ottobre di quell'anno.
11 novembre - strage di Kindu: 13 uomini dell'Aeronautica Militare Italiana
in missione ONU vengono uccisi in Congo.
11 dicembre - primo intervento degli USA nella guerra del Vietnam.
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Scalone d' Onore - secondo pianerottolo
Stanza 1° - anno 1961
Manifesto della mostra, su cavalletto (l' immagine riporta una fascia tricolore posata
drammaticamente su un registro del governo pontificio)
Pannello 1 tricolore
Carte n.1
.Epoca, L' Italia compie 100 anni, 26 marzo 1961
.Mostra delle regioni - catalogo-guida, Torino Maggio-Ottobre, 1961
.Gli ideali del Risorgimento e dell'Unità - nel primo centenario dell'Unità d'Italia, Ente
Nazionale Biblioteche Popolari Scolastiche, 1961
.Comitato nazionale per la celebrazione del primo centenario dell'Unità d'Italia
.Cento anni di Vita nazionale attraverso le statistiche delle regioni, a cura della
SVIMEZ, 1961
.Il patriottismo italiano è aulico: per anni ci siamo ispirati a una Roma tutta di cartone, di
Lauro Laurenzi, in Epoca, 4 giugno 1961
.Cavour, di Luca Colombo, in Epoca - numero del Centenario, 30 aprile 1961
Carte n. 2
.Sipario, Il Risorgimento a teatro, Agosto-Settembre 1961
.L'onore della bandiera
.Viva l' Italia - l'Italia ha compiuto Cento anni ammantandosi di tricolore ... imbandierando
ogni casa, in Epoca, 2 aprile 1961
Corsi e ricorsi ... 1861, 1911, 1861 ... retorica, strumentalizzazioni, il problema
dell'istruzione, amori, ...
Carte n. 3
.Cosa c'è che non va nella scuola, di G. L. Rosa, in Epoca, 1961
.Giornalismo e sport: troppi giornali per troppi analfabeti, in Storia illustrata,1961
Carte n. 4
.Quando io amo è per sempre (articolo sugli amori di Giuseppe Mazzini) in Domenica del
Corriere, 1961
.Ma privatamente, Cavour che uomo era? (articolo sugli amori di Cavour) in Domenica del
Corriere 1961
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Stanza 2° - sala dei cataloghi (lato 1)
Pannello 2 composizione di libri e documenti
Pannello 3 composizione di libri e documenti
Pannello 4 riproduzione dell' Inno isaurico all'unità d'Italia, di Vanzolini
Pannello 5 composizione con tricolore e camicia rossa
Pannello 6 camicia rossa
Pannello 7 Giuseppe Garibaldi
anno 1961
Carte n. 1
. Suggestive manifestazioni civili e militari per il primo centenario dell'Unità di Italia in
Cronaca di Pesaro del Il Resto del Carlino, 27 marzo 1961
.Tricolore d' Italia, AA.VV., ed. Seir
Carte n. 2
.La vita di Giuseppe Garibaldi, di Gustavo Sacerdote, ed. Rizzoli, 1933
.Le Marche ed il Risorgimento italiano, AA.VV., ed. SITAS, 1960
.Cristina Di Belgioioso di Aldebrando Malvezzi, ed. Treves, 1936
.Deputazione di Storia patria per le Marche - atti e memorie, 1960
.Cento anni di interpretazioni storiche e programmi politici - Il primo e il secondo
Risorgimento, in Rinascita, Settembre 1961
Corsi e ricorsi ... la problematica nucleare, le carenze finanziarie attorno alla
ricerca scientifica italiana, la questione della donna, i danni sul paesaggio e la
speculazione, ...
.Rinascita, La donna in Italia (titolo in copertina) Marzo 1961
.Gli argonauti dell'anti mondo ... in primo piano i nostri scienziati nucleari ... si rende
necessario assicurare una continuità al loro brillante lavoro, di G. Melega, in L'illustrazione
italiana, Giugno 1960
.Il Centenario della Spedizione dei Mille - 1860 di M. Schettini, in L'illustrazione italiana,
gennaio 1960
.L'illustrazione italiana, Le nuove autostrade (titolo in copertina), settembre
.L'Italia delle cartoline 1848-1919, di Mario Donadei, ed. L'arciere, 1977
Carte n. 3
.Francesco Giuseppe, di Eugene Begger, ed. Mondadori, 1932
.Napoleone Terzo ed Eugenia, di E. A. Rheinhardt, ed. Bemporad, 1933
.Atlantino del Risorgimento italiano, di Federico Agostini, Istituto per le ricerche
geografiche e studi cartografici, 1961
.Risorgimento - raccolta di figurine, a cura di Riccardo Bossa, ed. Imperia
.Metternich, di Arthur Herman, ed. Corbaccio, 1936
.I martiri dello Speilberg, di Ferruccio Carpi, ed. Ardita,
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1911
Gennaio - Agitazioni studentesche in Russia.
Marzo-aprile - l'Italia celebra
il cinquantesimo anniversario della sua unità
con una serie di mostre
a Roma,
Firenze e Torino.
8 marzo - Prima edizione mondiale della
Giornata Internazionale della Donna.
28 marzo - Prima esposizione di Picasso negli Stati Uniti.
30 marzo - Quarto governo Giolitti in Italia.
20 aprile - Separazione fra stato e chiesa in Portogallo.
23 aprile - La Francia interviene militarmente in Marocco per liberare Fez,
minacciata dalle tribù ostili al Sultano.
25 aprile - Muore Emilio Salgari.
31 maggio - Varo del Titanic.
4 giugno - Il Re d'Italia inaugura il Vittoriano.
15 giugno - La Tabulating Computing Recording Corporation
(IBM)
diventa una società per azioni.
24 giugno - Domenico Pacini inizia una serie di misure di ionizzazione
al largo dell'Accademia Navale di Livorno;
grazie ad esse dimostra la natura extraterrestre
dei raggi cosmici.
21 luglio - Parigi: il decoratore italiano Vincenzo Peruggia ruba La Gioconda
dal Museo del Louvre.
29 settembre - Guerra di Libia: l'Italia dichiara guerra alla Turchia
e invade la Libia.
1 novembre - Primo bombardamento aereo della storia
ad opera del sottotenente italiano Giulio Gavotti
nei dintorni di Tripoli
29 dicembre - Sun Yat-sen diventa
il primo presidente della
Repubblica di Cina.
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Stanza 2° - sala dei cataloghi (lato 2)
anno 1911
Carte n.1
.Mazzini - nel 1° Centenario della nascita
.1860-1910 nel Cinquantenario
.Albo storico nel cinquantenario della Battaglia del Volturno, a cura dei Partiti Popolari
di Terra e Lavoro, 1911
.Per il primo Cinquantenario della Liberazione delle Marche 1860-1910
.Pesaro - Guida pratica illustrata della Città e del suo territorio, 1911
Medaglia a Vittorio Emanuele II
Carte n. 2
.Gli albori del Regno d'Italia, di Girolamo Cappello, in Il Secolo XX, rivista popolare
illustrata
.La liberazione delle Marche e dell'Umbria ed i giornali del tempo, in Le Marche, anno I,
vol. 1
.Atti e memorie della deputazione di Storia Patria per le Province delle Marche, v. VII
.Quaderno con la trascrizione dello Statuto di Garibaldi, non datato (fondo Severini)
.L'Esposizione Marchigiana, 1911
.Esposizione di Etnografia italiana - depliant con planimetria
.Poesia di Odoardo Giansanti detto Pasqualòn pubblicata in Le Esposizioni del 1911,
ed.Treves, 1911
.Pasqualòn - opera omnia, tip. Nobili, 1934
Carte n. 3
.La Rivista popolare a Giuseppe Mazzini nel centesimo anniversario della nascita XXII
Giugno MCMV
.L'Unità d'Italia dalla Spedizione dei Mille all'annessione di Venezia ...
.Lettere inedite a Bettino Ricasoli per cura di Armando Sapori, 1927
. Rosolino Pilo, di Giuseppe Maggiore, ed. Augustea
.Le Marche nella storia del Risorgimento d'Italia 1848-70
.Le Marche nel Risorgimento italiano, in Bollettino del Comitato Marchigiano della
Società Nazionale per la Storia del Risorgimento, XII, 1933
.Manin, di Rosa Errera, ed. Alpes, MCMXXIII
.L'Italia nei Cento anni del Secolo XIX - giorno per giorno illustrata - 1860-1870, ed.
Vallardi, 1818.Il Regio Commissario Generale Straordinario Lorenzo Valerio, in XXXIX ..... Settembre,
1911
.Maggio 1860 - pagine da un taccuino inedito, di Giuseppe Cesare Abba, ed. Mondadori,
1933
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Stanza 3° - sala Mosca
Pannello 8 su fondo rosso con presentazione della Mostra
Pannello 9 composizione di libri e documenti
Ritratti: sulla parete grande a sinistra della porta, dall'alto a sinistra Giulio Perticari,
Domenico Paoli, in basso a sinistra Giochino Rossini, Pietro Petrucci; a destra della
porta dall'alto .... Santinelli, NicolaVaccai;
sulla parete piccola a sinistra Terenzio Mamiani; sulla parete piccola a desta Antaldo
Antaldi.
anno 1911
Carte n. 1
.La commemorazione della proclamazione dell'Unità nazionale, 30 aprile 1911, in La
provincia
.Rivista di Emigrazione diretta da M Battista e U. Tombesi
Carte n. 2
.Inaugurazione del grandioso monumento innalzatosi a Roma a Vittorio Emanuele II, Padre
della Patria, in Domenica del Corriere
Il problema dell’Africa: l'Italia festeggia il primo cinquantenario della
liberazione dall'oppressione straniera, opprimendo i popoli dell' africani
.1861-1936 dal Regno all'Impero di Antonio Monti, ed Vallardi, 1936
.La prima guerra d'Africa di Francesco Crispi, ed. Treves, 1911
.Tripolitania - nell' Africa romana di Domenico Tumiati, ed Treves, 1905
.Nell'Africa Italiana di Ferdinando Martini, ed. Treves, 1895
.Album fotografico
.cartolina di commemorazione in onore di Antonio Cecchi, (1949)
Antonio Cecchi: esploratore, Pesaro 1849 – Lafolé, Somalia 1896. Conseguito
il grado di capitano marittimo, s’imbarcò su di una nave della compagnia
Rubattino alla volta dell’Etiopia meridionale. Fu un viaggio tristemente
avventuroso che Cecchi descrisse appena tornato nella città natale nell’opera
dal titolo Da Zeila alle frontiere del Caffa, pubblicata a Roma nel 1885-87.
Questo poderoso lavoro in tre volumi costituisce uno degli scritti fondamentali
per la conoscenza dell’Etiopia meridionale dal punto di vista geografico,
geodetico, etnologico, storico, linguistico ed etnografico in genere. Cecchi fu
nominato console di Aden e di Zanzibar dal governo italiano.
Successivamente, imbarcatosi sulla nave Barbarigo, si recò a Mogadiscio, ove
ebbe incarichi politici, tra i quali, nel 1896, quello di regio commissario per la
Somalia italiana. Nello stesso anno, mentre tentava di penetrare da Mogadiscio
all’interno con una spedizione formata dai comandanti Maffei, Mongiardino e
Chiarini e da altri ufficiali per recarsi presso il sultano di Gheledi, la notte del
25 novembre trovò la morte in un’imboscata tesagli dai somali presso Lafolè.
L’opera da lui scritta ebbe una favorevolissima accoglienza, sia in Italia che
all’estero, tant’è vero fu tradotta in tedesco e in altre lingue.
(Dizionario biografico dei marchigiani, a cura di Giovanni M. Claudi e Liana Catri, Ancona, 2002)
.L' Abissinia settentrionale di Antonio Cecchi, ed. Treves, 1888
.Etiopia Eritrea Somalia di Umberto Ademollo, T. C. I., 1935
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Medaglietta commemorativa a Costantino Roberti Eroe nei Dardanelli per la Gloria
d'talia 18-19 luglio 1912
Carte n. 3
Retorica patriottica, cultura estetizzante e avanguardia nella cultura italiana del
1911:
.Nel quarto anniversario della morte di Giosuè Carducci in Rivista di Roma, febbraio
1911
.Vita Nuova, maggio 1911, anno I
.La Salomé (di Strauss) al Teatro Rossini - Futurismo (Marinetti al Teatro
Rossini) in Il Progresso, 1911
.Le martyre de Saint Sebastien di Gabriele D' Annunzio, ed. Chez CalmannLevy,1911
.due autografi di Filippo Tommaso Marinetti
Carte n. 4
Le carte geografiche: Alcune rappresentazioni dell’Italia e delle colonie prima e
dopo l’Unità.
.Penisola d'Italia, Croazia e Dalmazia - Atlante scolastico per la geografia politica e
fisica, Gotha, 1855
.Atlante geografico - storico dell'Italia - Garollo, ed Hoepli, 1890
.Possedimenti e colonie, isole egee, Tripolitania, Cirenaica, Eritrea, Somalia di L. V.
Bertarelli, Guida d'Italia del Touring Club Italiano, 1929
.Baedeker, L'Italie des Alpes à Naples
.Atlante scolastico per la geografia fisica e politica di G Pennisi, ed. Paravia, 1905
.Carta dell'Africa Orientale Italiana, Consociazione Turistica Italiana
.Carta d'Italia del T. C. I., anno XIII
Carte n. 5
.Il mondo illustrato - Giornale Universale, ed. Unione tipografico, 1861, anno IV
.Tavole sincroniche e genialogiche di storia italiana dal 306 al 1870 di Carlo Belviglieri,
ed. Le Monnier, 1885
.Storia del Risorgimento italiano di Francesco Bertolini, ed. Treves 1889
.Dizionario della lingua italiana di N.Tommaseo, D. Bellini, vol.II, Utet 1869
Medaglia commemorativa di Vittorio Emanuele II del 1871
Carte n. 6
.La Guerra del 1859 per l'Indipendenza d'Italia, Comando del Corpo di Stato Maggiore,
Roma 1910
.Leggi del Regno d'Italia 1861-62
.Repertorio Generale della Legislazione 1893 del Regno d'Italia
.Storia d'Italia dal 1814 al 1866, Carlo Balviglieri, ed. Corona e Caimi, 1880
.Pio IX nel Risorgimento italiano, A. Monti, ed. Laterza1928
.Le mie prigioni di Silvio Pellico, ed. Petrini, 1880
.I gesuiti, Biblioteca patriottica, ed. Perino, Uriele Cavagnari, 1886
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1861
21 gennaio - si svolsero le elezioni dei deputati del
primo Parlamento nazionale italiano
13 febbraio - Gaeta: firmata la capitolazione della fortezza
18 febbraio - La prima seduta del neonato Parlamento del Regno d'Italia,
che comprendeva deputati di tutte le regioni annesse (tramite plebiscito).
19 febbraio - Russia: abolizione della servitù della gleba
12 marzo - resa della cittadella di Messina fino ad allora in mano borbonica
17 marzo - Apertura dei lavori del neonato Parlamento italiano.
Vittorio Emanuele II di Savoia assume il titolo di re d'Italia e dichiara l'unità d'Italia
18 marzo - A Zara, alla notizia della proclamazione del Regno d'Italia,
sorge spontanea una viva manifestazione d'italianità cui si accompagna la comparsa, in
quasi tutti gli angoli della città, di bandiere tricolori
20 marzo - resa della fortezza di Civitella del Tronto,
ultimo baluardo delle forze borboniche
10 aprile - I deputati della Dieta Provinciale dell'Istria, d'accordo con il Comitato di patrioti
esuli in Italia, nelle elezioni dei propri rappresentanti da inviare a Vienna scrivono nel
biglietto della votazione la parola Nessuno, dando così una evidente prova d'italianità
12 aprile - USA - CSA: Inizia la Guerra di secessione americana
18 aprile - La stragrande maggioranza della Dieta Provinciale dell'Istria, nella sua seconda
riunione per le votazioni dei rappresentanti da inviare al Parlamento austriaco, riconferma la
propria affermazione d'italianità espressa il 10 aprile;
nella seduta del Parlamento italiano si registra un'agitata discussione tra Garibaldi e
Cavour riguardo l'inquadramento degli irregolari garibaldini nell'Esercito regolare
17 luglio - inizia la prima battaglia di Bull Run,
battaglia terrestre della guerra civile americana.
11 agosto - 41 soldati dell'esercito vengono uccisi dai briganti della banda guidata da
Cosimo Giordano, ingrossata da cittadini di Casalduni, Pontelandolfo e Cerreto, centri
agricoli situati tra il matese e il beneventano
14 agosto - Viene comandata un'azione di rappresaglia militare per la strage dell'11 agosto.
Un battaglione di 400 bersaglieri, entrata a Pontelandolfo, uccideva quanti vi erano rimasti,
saccheggiava tutte le case e poi metteva fuoco all'intero villaggio, che veniva
completamente distrutto. Stessa sorte toccava alla vicina Casalduni
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Stanza n. 4 - sala dei manoscritti
1831-1860
Carte n. 1 - gli anni di preparazione
Documenti a favore o contro il governo pontificio
.Breve esortazione di Pio IX al Popolo Romano
.Gioberti ad un suo amico
.Anagramma sul nome di Pio IX
.Canto di guerra ... parole e musica di Luigi Pantaleoni emigrato del 1831
.La sera delli 8 settembre 1846, canto popolare
.Sonetto contro il Legato Della Genga, 1842
.Sonetto, A difendere le vostre contrade (patriottico)
.Ritratto poetico di Pio IX, firmato dall'Israelita ferrarese Moisé Leon Finzi
.Legione Nazionale Romana, Ordine del giorno, Rimini 12 aprile 1848 (patriottico)
.Ordine del Giorno al Corpo di Operazione (pontificio)
.Dedica a Pio IX
.Al generale Lamoricière Canto italico
''Nel Carnevale del 1860, in segno di protesta e per dimostrazione politica, i
cittadini si astennero dall'intervenire allo spettacolo teatrale, che solo la
ufficialità pontificia seralmente frequentava.''
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
.Avviso della Società Nazionale (Indipendenza Unificazione) contro Lamoricière
''Allorché il generale Lamoricière, - il già fanatico orleanista, allora chiamato al
comando delle milizie papaline - venne un giorno in Pesaro per passare in
rivista le forze del suo esercito, i cittadini sempre per segno di protesta, in
fretta chiusero le porte dei negozi, e si ritirarono tutti nelle lor case; tanto che
al generalissimo offrì Pesaro uno spettacolo di pieno abbandono e squallore.
Perfino la banda, invitata a recarsi ad incontrare il generale, disprezzando il
promesso lauto compenso in denaro, si rifiutò di rendere qualunque onore e
servizio, del che trasse ridicola vendetta lo sdegnato Bellà, facendo
sequestrare e togliere ai musicanti tutti gli strumenti.''
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
.Le mie prigioni di Silvio Pellico, ed. Cormon e Blanc, Lione 1840
.Ai superstiti pesaresi delle gloriose giornate di Vicenza del 1848, Pesaro, Nobili 1898
.Mutamenti governativi nella città di Pesaro di Luigi Bertuccioli, Pesaro Nobili 1853
.L'allocuzione di Pio IX, Bologna 1859
.Indipéndance de l'Italie, G. B. Marocchetti, Delanuay, 1830
.Memorie cronistoriche del teatro di Pesaro di C. Cinelli, Nobili, 1898
.Del Risorgimento, periodico fondato da Cavour e Balbo nel 1847, Torino 1848
Medaglia a Vincenzo Gioberti
''Bellà, pervaso dalle idee stesse bellicose e baldanzose del Lamoricière, di cui
è celebre il raffronto, contenuto in un suo proclama, fra la rivoluzione italiana e
l'islamismo - raffronto ignominioso che ben rintuzzava Vittorio Emanuele, pure
in un suo proclama all'esercito nell'inizio della sua marcia, scrivendo:
insegnerete con l'esempio il perdono delle offese e la tolleranza cristiana a chi
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stoltamente parogonò all'islamismo l'amore alla patria italiana.''
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
Carte n. 2
Come si comunicava: Sotto il governo pontificio le comunicazioni e notificazioni
del governo centrale avvengono prevalentemente per “interposta persona”
ossia tramite comunicazioni dirette agli organi amministrativi. Con l’avvento
del nuovo governo, l’istituzione si rivolge in modo diretto al cittadino e non più
suddito. Dopo la caduta del governo pontificio cambiò anche il nome del primo
cittadino, non più gonfaloniere ma sindaco.
.Circolare, Pesaro 25 aprile 1860, acquartieramento truppe piontificie, firmata dal T.
Bellà
''Bellà percorre le vie per dar animo a i suoi, per impartire ordini, per
provvedere alle ultime difese. Impone la chiusura di tutte le porte, di tutte le
finestre, e che nessuno ne esca o vi si sporga, pena la vita.''
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
.Ai Signori Governatori e capi dei Municipii della provincia di Pesaro e Urbino n. 3 dispacci
telegrafici che minimizzano l'efficacia dell'azione patriota e che riportano notizie delle
sconfitte di Garibaldi, 28/29 maggio 1860 e 4 giugno 1860
.Comando della 5° suddivisione militare pontificia, n. 2 notificazioni del 9 settembre 1860,
Coprifuoco e stato di assedio a Pesaro, il delegato Apostolico T. Bellà
''Le porte della città vengono chiuse: ma ricordano i vecchi che ebbe tempo a
uscirne il chiaro e venerando patriota del 1831, marchese Petrucci, tenendo
nascosta nella vettura una bandiera tricolore, che appena giunto al campo
italiano, ebbro di gioia, spiegava al vento e baciava. (...) Si rammenta anche
una generale perquisizione, che ebbe luogo nel giorno precedente la
liberazione: ma, mirabile dictu, neppure una coccarda, una banderuola tricolore
fu niun luogo rinvenuta. Eppure poche ore dopo Pesaro era piena di coccarde
tricolori e vessilli nazionali!''
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
.Al Popolo di Pesaro, esortazione al Popolo
.Popoli dell'Umbria e delle Marche, esortazione al Popolo
Esortazioni al popolo: “È tempo che cessi questa vergogna del secolo,
quest’onta dell’Italia e del Mondo. Noi non vogliamo più essere i paria
d’Europa”
.Napoleone III e l'Italia di R. De la Guérroniére, Firenze 1859
.Camillo Benso di Cavour di Ruggero Bonghi, ed Unione tipografica Totino, 1860
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1860-61- la Liberazione dall'oppressione dello Stato
della Chiesa e l'Annessione all'Italia
Carte n.1
Le truppe piemontesi conquistano la città e proclamano la fine dello stato
pontificio.
.Ordine del giorno ai Soldati del 4° Corpo d' Armata: Vi conduco contro una masnada di
briachi stranieri ... 11 Settembre 1860, firmato Enrico Cialdini
''Con decreto del 12 settembre Lorenzo Valerio è nominato Commissario
Generale straordinario per le provincie delle Marche;
ed egli a sua volta decreta la nomina del marchese Luigi Tanari, deputato al
Parlamento, a Commissario della provincia di Urbino e Pesaro.''
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
.In Nome di Sua Maestà Il Re Vittorio Emanuele II Il Governatore della provincia di Como Regio Commissario Generale Straordinario nelle province delle Marche decreta
Il Signor Luigi Tanari, deputato in parlamento, è nominato Commissario della
Provincia di Pesaro e Urbino, firmato Lorenzo Valerio
.In Nome di Sua Maestà Vittorio Emanuele Re d'Italia il Regio Commissario decreta
che la passata rappresentanza municipale è sciolta, firmato da Luigi Tanari
foto di Andrea Marzetti
.La camicia rossa di Alberto Mario, ed. Sonzogno 1884
.Delle speranze degli italiani di Santorre di Santarosa, ed. Risorgimento, 1920
.Italiani delle Marche La vittoria di Castelfidardo, firmato Enrico Cialdini
''Quasi ogni sera, particolarmente in quei giorni, Tanari poteva pubblicare sui
bollettini di guerra la marcia trionfale dell'esercito piemontese nelle province
meridionali della Marca''.
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
. n. 3 bollettini ufficiali che descrivono ora per ora l'avanzata piemontese nelle Marche
Al Regio Commissario delle Marche della provincia di Pesaro e Urbino, firmato Lorenzo
Valerio
Carte n. 2
.Municipio di Pesaro. Avviso per la La fiera di San Nicola posticipata a causa di motivi
bellici (il ritorno alla normalità)
.In Nome di Sua Maestà Decreta ... documenti e licenze degli arbitrii del cessato
Governo
. Pesaresi atti di violenza ... il mirabile risorgimento di queste contrade non va
offuscato! (questo documento attesta alcuni azioni di violenza nei confronti di chi è stato
compromesso pesantemente con il passato governo, e invoca la pacificazione) il Regio
Commissario della provincia di Pesaro e Urbino
.Municipio di Pesaro. Avviso ... dimostrazioni di affetto e simpatia ... fra Esercito e
Cittadini Il generale comandante la Divisione Cadorna
''Alle dimostrazioni partecipavano anche le signore, alle quali il 9 ottobre il
comandante della 13° divisione militare, generale Cadorna, inviava un caldo
11
ringraziamento, dato alle stampe subito, protestandosi riconoscente per le
ovazioni della popolazione e per le gentili dimostrazioni tributate ieri alla 13°
divisione dalle signore di Pesaro, che provano quanto altamente sia da esse
sentito l'amor di patria''.
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
.Pensiero e Azione di G. Mazzini, ed. La Nuova Italia
.La politica della Santa Sede e gli atti dei Bonaparte, ed. Mariani, 1862
Carte n. 3
L’Italia si prepara all’unificazione
“I popoli insorti contro la mala Signoria hanno il diritto e dovere di provare
all’Europa la giustizia dell’insurrezione, in modo che non ne rimanga dubbio
nessuno”
.Regio Commissario Generale Straordinario nelle province delle Marche ... dalla vostra
rivoluzione o Marchigiani, sorsero spontanei i Poteri Civili!, firmato da Lorenzo Valerio
.Parole recitate in Pesaro la sera del 28 ottobre 1860 nella prima adunanza della Società
Nazionale Italiana ... oggi siamo liberi!
.Regnando Sua Maestà notificazione ... riparare ... ai soprusi commessi del regime
odioso, firmato Luigi Tanari
.Società Nazionale Italiana Indipendenza – Unificazione. Programma ... Nei paesi liberi due
soltanto sono i giudici autorizzati: l'Opinione pubblica ed il Parlamento. Il Comitato
Nazionale, Pesaro 28 Ottobre 1860
.La Commissione municipale di Pesaro ai suoi cittadini ... si augura un’Italia unita,
indipendente, civile, ricca, grande, privilegiata, 2 novembre 1860
''Dell'alto sentire delle donne pesaresi si ha altro chiaro documento. Allorché il
Tanari pubblicò un proclama, ispirato a vero senso di carità, col quale invitava
i cittadini a provvedere ai bisogni di quelle famiglie svenurate, i cui capi,
zelanti del governo papale, erano stati condotti via prigioni col Bellà, e che
vivevano abbandonate, e in lacrimevole stato ed in assoluta miseria,
rispondono sollecite con altro proclama le donne pesaresi, dichiarando di
essersi costituite in Comitato di soccorso, e chiudendo con queste parole:
Innalziamo al nostro Re il Trono sul perdono delle offese, e sull'amore scambievole,
non sugli odi e sulle divisioni, cagion funesta della nostra antica schiavitù''.
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
Carte n. 4
Il Plebiscito
Si chiede al popolo italiano di esprimere il proprio parere in merito
all’annessione allo stato monarchico piemontese
.Società Nazionale Italiana
Pesaresi ... accorrete a portare nell' urna il vostro sì
28 ottobre 1860
Il Comitato Nazionale
.Commissario municipale
12
Avviso
... i collegi destinati a raccogliere i voti
.Istruzione popolare
per gli Elettori
.Municipio di Notificazione
... si invitano tutti gli Abitanti ... per essere iscritti nei Ruoli dei votanti
.Ai veri e onesti liberali
... il passaggio ad una nuova forma di governo deve nascere da una necessità irresistibile la
quale determinando un voto liberamente espresso ... induca a ... proclamare nuovi
principii ... e un nuovo ordine di cose
.in Nome di Sua Maestà
Considerando la volontà di questi popoli
decreta
Il popolo ... è convocato ... in comizi per restituire con il Plebiscito
sulla seguente domanda: Volete far parte della Monarchia costituzionale?
.Quaderno (dal fondo Severini) con copia a mano del Florilegio mazziniano
.La dominazione austriaca di Giuseppe Boniego, Società Dante Alighieri, 1899 (fondo
Rinolfi)
.Della libertà di coscienza nelle sue attinenze con il potere dei papi, tip, Scolastica,
1861 (galleria Romani)
Carte n. 5
.Italiani delle Marche
... vi chiamo a determinare per votazione solenne la vostra sorte
firmato Lorenzo Valerio
.Pesaresi
La commissione municipale
(in segno di festa) ... vi invita a una generale illuminazione
.Alla Maestà di Vittorio Emanuele II re d'Italia
Sire!
... i componenti la Commissione Amministrativa Provinciale di Pesaro
si presentano per tributarvi un omaggio di fedele sudditanza ... !
.Piccola Biblioteca del Popolo Italiano: Carabinieri e briganti di Romagna, collana
Il tempio del Risorgimento, ed. Barbèra (fondo Rinolfi) ...........
Carte n. 6
.Sire!
... i Pesaresi ... resi liberi di esprimere i propri voti ......
alla Maestà Vostra
.Alla Maestà Vostra ... Sire!
... siate il benvenuto ...!
.Sire
13
... le Donne pesaresi, se potessero, voterebbero tutte quante per l'annessione ....
.Strenna per gli italiani, con l'albero genealogico della Real Casa Savoia, 1863
(B 29 11 22)
.Al Re d'Italia Vittorio Emanuele II, Omaggio dell'Accademia Pontiana, 1861
(fondo Severini)
.Piccola Biblioteca del Popolo Italiano: Cronologia della Storia d'Italia, ...?. ed. Barbèra
(fondo Rinolfi)
''Conveniva intanto dar forma legale alla annessione al Regno d'Italia delle
nostre provincie. Una commissione predispone quanto occorre per la
votazione, pubblicando le liste degli elettori. Gli elettori salivano a 5490 nel
Comune di Pesaro: e furono divisi in due sezioni, una collocata nella sala
maggiore del palazzo comunale; l'altra nella sala del Consiglio comunale. Fin
dalle prime ore del mattino del 4 novembre si notò grande affluenza di elettori,
che deponevano festanti il voto del sì, al quale con calde esortazioni li
avevano in pubblici manifesti stimolati il Comitato Nazionale, presieduto dal
Petrucci, il comandante della Guardia Nazionale, conte bonamici, la
Commissione municipale provvisoria.
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
Carte n. 7
.Lista degli elettori per la nomina dei consiglieri provinciali di Pesaro e Urbino
.Elenco dei consiglieri comunali
.Scheda per la nomina dei consiglieri provinciali
.Segnaletica per indicare la Sala delle Votazioni (notare la grafica)
.Scritti editi e inediti di G. Mazzini, Pubblicazione Nazionale, 1877 (fondo Severini)
Carte n. 8
Chiusa la votazione, le urne furono sigillate: il giorno dopo 5 novembre, si
riprese la votazione, e poscia le urne furono date in consegna all'ufficio
giusdicenza, ossia alla Pretura.
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
.Regio commissariato
Circolare
.... incarico a procedere allo spoglio dei voti
.Bollettino Ufficiale
... accertato i risultati della votazione
“Pochi giorni appresso, il 9 novembre, il Commissario annunziava che i
risultati della votazione per le Marche erano questi: 133,783 sì, e 1212 no.
In questa fausta serata tennesi gran recita al Teatro Rossini: i dilettanti
rappresentarono l'allegoria politica Troppo tardi del Cicconi, mentre da un
palco all'altro, da un ordine all'altro si tendevano lunghi nastri tricolori, in
14
mezzo al più delirante entusiasmo.''
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
. ... o generoso Re grande .... i pesaresi
.Cedolini per la sottoscrizione nazionale per la corona italiana ...
.Vittorio Emanuele II di G. Vincenzoni, Casa editrice moderna Industrie Grafiche Rasio,
1933 (fondo Rinolfi)
.Memorie e lettere di Federico Confaloneri, ed. Hoepli (B 29 9 36)
.Vittorio Emanuele II, depliant, (fondo Severini)
.La sapienza politica del Conte di Cavour e del principe di Bismarck, ed. Roux e Favale
(galleria Romani)
.Un episodio del Risorgimento italiano per Alfonso La Marmora, ed. Barbèra, 1875
.La Battaglia di Castelfidardo, ed. Genio Civile, 1903 (MAM 6 4 39)
Carte n. 9
.Municipio di Pesaro
Cittadini ... viva l'eletto il predestinato all'Italia
viva Vittorio Emanuele il nostro Re ...
dimostrazione di comune esultanza ... bandiere arazzi paramenti .... banda cittadina ...
generale illuminaria ...globi volanti sulla piazza maggiore .... fuochi pirotecnici ... Inno
eseguito dai Filarmonici
.Pesaro
dopo l'annessione
all'Italia e al Re
INNO
musica di G. Grilli, testo di G. Vanzolini
.Nel dì fausto e solenne ...
Sonetto
di M. d'Ancona
.Società Nazionale
Agli illustri ... Cavour, Garibaldi, Cialdini
.Biblioteca Patriottica, Mentana, ed. Perino (fondo Rinolfi)
.Carlo Alberto di Adolfo Colombo, ed. Società Nazionale per la Storia del Risorgimento
Italiano (fondo Rinolfi)
.I primi quindici anni del regno di Carlo Alberto, di A. Brofferio (fondo Rinolfi)
.I miei ricordi di Massimo D'Azeglio, ed. Barbèra, 1888 (B29 9 35)
Carte n. 10
Lo stato unitario
Il nuovo stato si organizza:
- la legislazione – la moneta – la leva militare - il censimento
- la scuola: di stato o pontificia?
.Municipio di Pesaro
avviso
esposizione del nuovo codice civile
15
.Biblioteca Patriottica, I Mille a Marsala, ed. Perino (fondo Rinolfi)
.In nome di Sua Maestà
.... la lira italiana ... moneta legale per le province delle Marche
.Foglio di presentazione per la Leva militare
.Mandamento di Pesaro
leva dell'anno 1861
.In nome di Sua Maestà
... l'istruzione pubblica
.Regio Commissariato
... condizioni, sulle quali si basa la pubblica istruzione
firmato Luigi Tanari
.In nome di Sua Maestà
... pubblico insegnamento
.Notificazione intorno alle scuole private
... per la grazia di Dio e della Santa Sede
(questo documento risale alla dominazione pontificia e attesta la posizione della chiesa nei
confronti dell'istruzione dei sui sudditi)
Carte n. 11
.Pesaresi
... prima Domenica del Mese di Giugno Festa Nazionale
il Sindaco
.Municipio di Pesaro
Avviso
Questa sera avrà luogo la grande illuminazione pubblica
.2 giugno 1861
Commemorazione dell'Unità d'Italia
di G. Vanzolini
.Biglietto da visita del Sindaco
con invito alla regata ....
.Abitanti del Comune di Pesaro!
Censimento
.Guida di Pesaro di G. Vanzolini, 1864 (EB 2 2 16)
16
Carte n. 12
.Pesaresi!
... la morte del Conte di Cavour ...
il Sindaco
.Biglietto funebre per la cerimonia di Settima per il defunto Conte di Cavour
.... al Conte Camillo Benso di Cavour
di G. Vanzolini
.Ritratto psicografico di G. Verdi (stanza numero IX)
Ritratto psicografico di Giuseppe Verdi:
Scrive Mazzini: “… oggi urge l’emancipazione da Rossini, e dall’epoca
musicale ch’ei rappresenta”. Dalla musica l’entusiasmo patriottico della
gioventù liberale si aspettava un accento più eroico che rispondesse ai nuovi
fermenti. “Dio e Popolo”: l’ansia individualistica romantica anela a un
prolungamento che può trovare soluzione solo amplificandosi in una entità
collettiva che è il popolo. Nel Nabucco di Giuseppe Verdi (1842), dove i
protagonisti sono sopraffatti dalle masse corali, si evince un carattere che
infiamma gli italiani.
Dalle masse sprigionano ritmi energici incalzanti, inediti al pubblico italiano. Il
coro non è una presenza convenzionale, esso si manifesta subito come
autentico “personaggio collettivo” posto al centro del dramma. La lezione
esemplare proviene dal Mosè di Rossini, ma la disarmante semplicità reca
l’impianto di una fierezza insolita nella produzione musicale italiana.
Il Nabucco trasformò una Serata alla Scala in una manifestazione contro il
dominio austriaco.
Foto con dedica dello Stato Maggiore del Vittorio Emanuele al Conte T. Mamiani
(soffitta n. 3)
.L'illustrazione per tutti, articolo dedicato a Vittorio Emanuele II Re d'Italia, 1886
(fondo Rinolfi)
Manufatto intagliato che incornicia una medaglia celebrativa dedicata a Dante Alighieri
(fondo Mamiani)
Lungo il perimetro della sala manoscritti:
- Teca n. 1
Foto sulla pubblicazione realizzata dal Municipalità pesarese in onore a Rossini: Il
tempio dei grandi italiani: Il corpo di Gioachino Rossini, trasportato a Firenze,
viene traslato in Santa Croce, il tempio dove sono sepolti i grandi italiani.
- Prose e Rime in onore di Gioacchino Rossini, Pesaro 1864
- Delle Feste fatte in Pesaro in onore di Gioacchino Rossini nel suo onomastico,
Pesaro 1864
- Medaglia celebrativa dedicata a Rossini
17
- Le nostre glorie pesaresi, di Edmondo Mondaini, (EB 2 2 5)
- Gli illustri pesaresi di G. Vanzolini, C. Cinelli, 1881 (2A IV 11 1 40)
- Vita di Ugo Foscolo di Pellegrino Artusi, ed. Barbèra, 1878
- n. 22 medaglie celebrative con personaggi illustri d'Italia: Dante, Petrarca,
Boccaccio, Machiavelli, Galileo, Metastasio, Raffaello, Colombo, Vittorio Emanuele
II, Mamiani
- Serie numismatica con: poste estensi - 1859, poste austriache con impresso il
timbro: Regno d'Italia - Trentino 1818, poste italiane con impresso il timbro: Libia,
poste italiane con bollo pubblicitario.
- fascia onoraria di Mamiani
- foto del monumento a Ernesto Nathan
Una storia metallica:
Queste medaglie hanno il compito di illuminare i risultati conseguiti dagli
sforzi congiunti di tante menti. Un Unità d'Italia perseguita con metodi
differenti e infine raggiunta sotto l'insegna sabauda.
Fare l'Italia in termini di un'unità linguistica e comunione di memorie storiche e
letterarie. Le Collezioni degli Uomini Illustri Italiani:
Uno dei fondamenti della cultura romantico patriottica è l'elogio e il culto dei
grandi uomini e dell'individualità eroica. Con un preciso programma
iconografico si costruì un patrimonio visivo di memorie nazionali, che
attraverso un complesso sistema venivano rese disponibili a un pubblico
orientato.
- Effigie celebrativa per il 50° dell’Unità d'Italia
- documenti relativi alla figura del Canonico Don Paolo Spinucci
''Non mancarono fra i votanti anche i sacerdoti. E' degno di particolare ricordo
il Canonico Don Paolo Spinucci, da Force, che era anche Vicario Generale
della Diocesi, il quale, fra l'attonito silenzio degli astanti, depose il suo voto
nell'urna pronunciando ad alta voce parole, che reputiamo meritevoli di essere
riferite:
Con questo voto che depongo nell'urna del diritto immortale dei popoli, mentre
rigetto il dominio temporale dei Papi, come contrario allo spirito ed alla lettera del
Vangelo, e perciò infausto agli interessi della Religione come impotente a reggere
con prosperità la cosa pubblica, e come ostacolo incessante alla santa liberazione
d'Italia, io mi pronuncio per Vittorio Emanuele II, Re generoso, Re grande, Re solo
degno d'Italia: Viva l'Italia!.
Similmente deponevano il voto favorevole: Don Riccardo Cavalieri, che
pronunziò anch'egli belle parole, Don Filippo Mosca, che proferì un discorso
pieno di patrio amore, il parroco di San Pietro in Calibano, Don Luigi Mosca,
che nell'atto di votare dichiarò ad alta voce di abominare il governo temporale dei
Papi''.
Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi,
Pesaro, 1910
- Pannello 10 con copertina di una edizione di Pensiero e Azione di Giuseppe
Mazzini
- Pannello 11 con albero genealogico della Casa Savoia
18
- Teca n. 2
a Garibaldi Eroe dei due Mondi e Generale dei Mille:
L'Eroe Vendicatore:
Garibaldi crede e si consegna alla bellezza del gesto. Fuori dalle regole di un
estetica chiusa dentro una cornice ben definita, la figura di Garibaldi che
appartiene alla spontaneità, difficilmente viene proposta entro i limiti di una
forma artistica ben definita. La personalità di Garibaldi è poetica nella sua
esistenza reale e non può essere rappresentata secondo i codici di un
artisticità ufficiale come nel caso di Cavour, Vittorio Emanuele II, Mazzini e Pio
IX. La sua presenza contiene un aura irripetibile nel suo stesso manifestarsi.
.I Mille di Francesco Crispi, ed, Treves, 1911 (fondo Severini)
.Mentana, ricordi di un veterano di Augusto Mombello, ed. Mondadori, 1932 (fondo Rinolfi,
con commento autografo dello stesso Rinolfi)
.Da Quarto al Volturno, noterelle d'uno dei Mille di Giuseppe Cesare Abba, ed.Zanichelli,
1891 (fondo Rinolfi)
.I MIlle di F. Italo Giuffrè, ed.Libreria ,1917 (B 6 4 3)
.Eroi garibaldini di Gualtiero Castellani, ed. Treves, 1931 (fondo Rinolfi)
.Garibaldi di A. G. Barilli, ed. Sommaruga, 1884 (fondo Rinolfi)
.Anita Garibaldi di Emilio Curatolo, ed. Treves, 1931 (fondo Rinolfi)
.Rapsodie garibaldine di Giovanni Marradi, ed. Barbèra, 1910 (B 25 10 21)
.Memorie garibaldine di E. Cecchi, ed. Corsaro, 1903 (fondo Rinolfi)
.Patria e Famiglia - Notizie del Generale Nino Bixio, 1876 (B29 10 41)
.Memorie di Giuseppe Garibaldi, a cura di Ernesto Nathan, 1907 (B 33 11 15)
.Storia popolare della Rivoluzione di Sicilia, ed. Pagnoni (B29 2 10)
.Per la inaugurazione del Monumento a Garibaldi, 19 agosto 1891
.Vita di Giuseppe Garibaldi, ed. Le Monnier, 1864 (B30 6 24)
.Poema autobiografico di Giuseppe Garibaldi,, ed Zanichelli MCMIX (2 3 12)
.Garibaldi e i suoi tempi di Jessie W. Mario, illustrazioni di E. Matania, ed. Treves, 1892
(fondo Severini)
Jessie White Mario - Donna di origini inglesi, seguì Garibaldi per oltre ven’anni,
fu l’infermiera dei garibaldini e dedicò tutta la sua vita alla causa
risorgimentale.
Nacque a Gosport, vicino a Portsmouth, nel 1832, studiò a Londra e poi alla
Sorbona di Parigi dove si avvicinò a circoli studenteschi e repubblicani. Cercò
anche di iscriversi alla facoltà di medicina, per poter acquisire le conoscenze
utili ai soccorsi dei feriti, ma non fu mai ammessa perché all’epoca non si
riteneva che una donna potesse esercitare la professione di medico. Questo
però non le impedì di studiare i trattati medici e di apprendere le nozioni utili
all’assitenza dei malati. Fu sempre molto vicina alla causa patriottica, si
avvicinò a Mazzini e a tutti i patrioti tra cui il giovane Alberto Mario che
divenne in seguito suo marito. La conoscenza dell’imprese garibaldine le
permisero, dopo il suo ritiro dalle battaglie, di scrivere, tra le altre opere,
l’imponente biografia su Garibaldi e il volume Garibaldi e i suoi tempi qui
esposto.
.Proclama
.Medaglia commemorativa
.fascia tricolore (fondo Morselli)
.Camicia garibaldina (fondo Morselli)
Souvenir garibaldino. Questa camicia, appartenuta a Ercole Luigi Morselli e da lui
19
indossata in America Latina, è un esempio della diffusione del mito Garibaldino:
Lo spirito avventuroso e giovanile di Garibaldi, improntato su motivazioni
politiche finalizzate alla difesa degli oppressi, fece sì che attorno alla sua
figura si raccogliessero ideali romantico-libertari difficili ad estinguersi.
Il mito di Garibaldi è già ben definito quando arriva in Italia. Con il passare
degli anni e dopo la sua morte, la figura di Garibaldi, oggetto di vera e propria
celebrazione agiografica ed espressione mitica di una nuova cultura popolare,
entra nel quotidiano attraverso la produzione di vere e proprie reliquie. Si
producono oggetti standardizzati: piatti, bicchieri, gioielli, mobili e vestiario.
Ettore Ximenes, scultore (1835-1926):
L'abbandono del verismo, l'adeguamento del liberty alle istanze di una
statuaria tipicamente 'neorinascimentale' e le numerose committenze
pubbliche fanno di Ximenes lo scultore preferito per le celebrazioni.
Questo bozzetto, per un monumento al pesarese Terenzio Mamiani, è stato
realizzato dallo scultore palermitano la cui fama è in gran parte legata ai
monumenti garibaldini. Anche a Pesaro, nel 1887, Ximenes realizza un
monumento a Giuseppe Garibaldi. Il monumento pesarese, posto alla fine del
viale che dalla stazione ferroviaria conduce al vecchio centro cittadino,
simboleggia l'arrivo del nuovo, nella vecchia città sottratta all'oscurantismo
del governo pontificio. Lo sguardo di Garibaldi è volto alla città: è un
immagine simbolo. Il monumento ha un significato, raffigura un'idea, e si
pone come fatto centrale di un contesto cittadino, tuttavia la sua posa è
naturale, come visto in presa diretta. ''I più toccanti tra i soggetti del presente
si potevano cogliere nel quotidiano'' come nelle cucitrici di camice rosse o
nella vita fervida dei fratelli che si sacrificano sulle barricate. Il simbolo si trae
dal quotidiano. Garibaldi anche nella celebrazione pompière sfugge al
raggelamento dello stile 'neorinascimentale' perché il suo mito si lega
costantemente alla realtà e appartiene alla sfera dello spontaneo.
L' ULTIMATUM A PIO IX: straniero in territorio italiano
Nel 1857 Giovanni Maria Mastai Ferretti, papa Pio IX, aveva benedetto la città di Pesaro da
un balcone del Palazzo Ducale.
Tre anni dopo, nel 1860, il Piemonte invia un ultimatum a papa Pio IX: se le truppe straniere
non verranno sciolte sarà la guerra. L’invasione è fissata per l’11 settembre.
Da quasi un anno molti cattolici europei, specialmente irlandesi, belgi, francesi, austriaci e
svizzeri, si erano recati nello Stato Pontificio per offrire il proprio servizio alla causa del Papa
Re.
Le truppe piemontesi sono schierate in Romagna, nei pressi del confine.
Ogni divisione era formata da quattro reggimenti di fanteria, due battaglioni di bersaglieri,
due batterie da sei pezzi di artiglieria e da una compagnia del genio.
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La 13a divisione, quella che entrerà in Urbino, si trova schierata nel triangolo Mondaino,
Montegridolfo, Saludecio. E’ comandata dal maggior generale Raffaele Cadorna.
L' 11 settembre, il generale Cialdini, comandante il 4° Corpo d'Armata, prima di entrare in
Pesaro proclamò: "Vi conduco contro una masnada di briachi stranieri, che sete d'oro e
vaghezza di saccheggio trasse nei nostri paesi. Combattete, disperdete inesorabilmente
quei compri sicari e per mano vostra sentano l'ira di un popolo che vuole la sua nazione, la
sua indipendenza".
A mezzogiorno le truppe piemontesi varcano il confine su tre direttrici:
- Pesaro (11 settembre), Fano (12 settembre) e Senigallia (13 settembre);
- Urbino, Gubbio (14 settembre);
- Città di Castello (11 settembre), Umbertide (12 settembre), Perugia (14 settembre), Foligno
(15 settembre).
LE GIORNATE PESARESI DEL 1860/61
di Silvia Veròli
Nel 1859 il monsignore Tancredi Bellà, rappresentante del papa e quindi Delegato
Apostolico, governava di fatto la città di Pesaro.
L’uomo di chiesa aveva modi energici e non andava tanto per il sottile: bastava essere
appena un po’ moderati per essere cacciati dall’amministrazione comunale, come capitò a
Giovanni Marzetti.
Anche i poeti sono considerati pericolosi da chi non vuole che le cose cambino; ad esempio
il poeta e patriota Fraternali, che, il giorno i cui furono inaugurate ufficialmente le statue dei
famosi pesaresi Perticari e Rossini, lesse i suoi versi dedicati alle speranze di un Italia unita
e per questo venne cacciato da Pesaro.
Ma il fuoco della ribellione dei patrioti covava sotto la cenere, e neanche tanto sotto.
Tra i rivoluzionari che preparavano la rivolta e volevano l’Italia unita c’erano il conte Adolfo
Spada, Pietro Petrucci, Achille Carnevali, Carlo Ceccarelli, il conte Giacomo Mattei.
C’era poi Domenico Guerrini che incitò alla rivolta anche la gente di Urbino, e che fu il primo
sindaco di Pesaro quando l’Italia fu finalmente unita.
Più i rivoluzionari si facevano avanti più i governanti mandati dal papa diventavano severi e
non facevano che condannare i cittadini collegati alla rivoluzione, a pagare multe o stare in
carcere. E più i governanti erano duri e si arrabbiavano, più i patrioti avevano voglia di
ribellarsi e si dimostravano disobbedienti e stanchi delle prepotenze del monsignore Bellà.
Addirittura i pesaresi non andarono alla festa di carnevale in teatro perché era organizzata e
frequentata da tutti gli amiconi del Papa e del mons. Bellà.
21
Ecco un AVVISO scritto dai patrioti pesaresi:
Viene in Pesaro Monsignore Lamoricière, uomo senza carattere e vituperevole, perché fu
prima orleanista, fu poi repubblicano, e ora si univa alla setta Clericale per sostenere il
dispotismo, e opporsi allo sviluppo della civiltà. Il suo primo ordine del giorno sembra scritto
dal più abbietto frate Zoccolante. Tra il fangoso Bellà e Lui, oggi non vi ha differenza. La
Francia e il resto del mondo già lo giudicarono, e poscia condannarono alla diffamante
berlina nelle provincie che per poco ancora rimangono nelli insanguinati artigli dei preti.
Pesaresi, si offre a noi una nuova occasione di soddisfazione e alterigia per il nostro spirito,
una nuova occasione per renderci degni fratelli dei Siciliani e dei Veneziani. Quando
Lamoricière giunge in Pesaro, ritiriamoci tutti nelle nostre case; e in ogni altro modo
dimostriamogli disprezzo.
E un’altra volta addirittura la banda dei musicisti si rifiutò di andare a suonare per un
generale francese, Lamoricière che era venuto appositamente dalla Francia per guidare i
soldati del Papa (che i rivoluzionari avevano soprannominato barbacani ) e aiutarli a restare
nelle Marche e nell’Umbria nonostante i movimenti di liberazione dei piemontesi. Venne
sconfitto a Castelfidardo nella famosa battaglia che porta il nome della città marchigiana
durante la quale le truppe piemontesi di re Vittorio Emanuele II riuscirono ad avere la meglio
sui…barbacani.
Lamoricière fu anche il fondatore delle truppe zuave pontificie, composte da soldati sullo
stile di quelli che c’erano all’epoca in Francia e che indossavano pantaloni larghi e stretti alla
caviglia, alla moda turca, come se ne vedono in giro anche oggi.
Insomma, quando la banda pesarese si rifiutò di suonare per il generale francese coi
pantaloni alla turca, per punizione il solito Bellà gli sequestrò tutti gli strumenti!
Insomma, non se ne usciva più.
Invece se ne uscì, ufficialmente il 12 settembre del 1860
Anche se con molta fatica e dopo tanto penare.
Le truppe piemontesi guidate da Enrico Cialdini scesero lungo l’italia e liberarono Rimini e
Cattolica e si avvicinarono alle Marche, dando grande speranza ai patrioti.
Pesaro , nonostante i divieti e la sorveglianza degli uomini di Bellà, si riempì mille bandiere e
coccarde tricolore. .........
Il monsignore, più arrabbiato e cocciuto che mai, con l’aiuto dei suoi uomini si andò a
rinchiudere a Rocca Costanza, pieno di armi e trascinandosi dietro un sacco di bravi
cittadini come prigionieri.
L’8 settembre venne liberata Urbino, grazie a un gruppo di patrioti guidati dal
maggiore Pedrazzoli. Tra di loro c’era anche un valoroso garibaldino, Vincenzo del
Monte (quello che dà il nome alla Caserma di Pesaro).
22
La liberazione
Infine l’11 settembre, giunse la notizia che Enrico Cialdini e le sue truppe avevano
passato il fiume di Tavullia, il Tavullo: la liberazione era vicina!
Sentendosi perduto, il monsignore tentò il tutto per tutto, dando ordine come un
matto a destra e sinistra. Ordinò perfino di chiudere tutte le porte e tutte le finestre.
L’esercito dei liberatori si divise in tre parti: alcuni soldati salirono su per il Colle San
Bartolo a ovest, altri andarono per la strada principale su per Porta Rimini, altri
salirono sul Colle Ardizio a est. E tutti bombardavano Rocca Costanza per stanare
Bellà, che dal canto suo sparava con tre soli cannoni.
Infine i bersaglieri entrarono in città alle 3 del pomeriggio in città, in parte per quella
che allora si chiamava Porta Cappuccina (vicino a dove oggi c’è l’ospedale San
Salvatore e la statua di Garibaldi), altri da Porta Rimini che all’epoca era una vera
Porta che si apriva e chiudeva. Ovviamente i soldati la trovarono chiusa, ma per
fortuna gli aprì il vice direttore di quello che allora era il Manicomio di San Benedetto
(è l’edificio oggi vuoto, davanti alla Biblioteca San Giovanni).
All’arrivo dei liberatori tutte le porte e le finestre si aprirono e la gente scendeva in
piazza piena di felicità. Anche gli ostaggi fuggivano da Rocca Costanza, e alla fine, il
mattino dopo, venne tirato fuori di lì anche il tignosissimo Bellà. I cittadini di Pesaro,
che tante ne avevano passate per colpa sua, gliene urlavano di tutti i colori e lo
avrebbero anche malmenato se i soldati liberatori non lo avessero impedito.
Bellà finì invece in prigione, ad Alessandria, in Piemonte.
Nei primi giorni della vita libera, le Marche furono amministrate da Lorenzo Valerio,
come commissario generale: è lo stesso Valerio a cui ancora oggi è dedicato
l’Osservatorio Astronomico di Pesaro.
Lorenzo Valerio decise che nella provincia di Pesaro e Urbino il commissario sarebbe
stato Luigi Tanari che a sua volta chiama a governare nella giunta tanti coraggiosi
patrioti che avevano combattuto per liberare la città: Adolfo Spada e i suoi fratelli,
Andrea Marzetti e Domenico Fattori.
Nella commissione municipale provvisoria c’erano poi Domenico Guerrini, il conte
Giacomo Mattei, Giovanni Mangaroni, Achille Carnevali, Carlo Baldassini.
Viene creata anche una Congregazione di carità e una Guardia nazionale.
Per la città i festeggiamenti e gli sbandieramenti bianchi rossi e verdi continuavano
ininterrotti. Giovani uomini e donne esultavano per le strade: proprie le donne, pur
facendo festa, non si dimenticavano dei più bisognosi, quelli che avevano perduto
famiglia e beni sotto il governo papale e durante la liberazione, e alcune di loro
fondarono un Comitato di soccorso proprio per aiutare le persone e le famiglie più in
difficoltà.
23
ALLE DONNE PESARESI
Bello è il valore che combatte e vince il nemico, ma più bella è ancora la generosità per i
vinti. 3' insulsa difesa comandata da Mons. Bellà, meritava la fine che si ebbe, e bene sta
che la guarnigione e i zelanti che nel Forte si rinchiusero, andassero prigioni. Ma quante
sono le famiglie che la prigionia di costoro, lasciava in lacrimevole stato, e in assoluta
miseria! Queste povere madri, e questi pargoletti ponno ben credersi innocenti della colpa
dei padri.
DONNE PESARESI - ITALIANE e però generose, date voi l'esempio della massima delle
virtù. Raccogliete l'obolo per sopperire alle immeritate miserie. Darete al mondo l'esempio
d'un grande carattere. La patria e il Governo vi approveranno ammirandovi! Il Regio
Commissario Luigi Tanari
Le donne pesaresi proclamano: Innalziamo al nostro Re il Trono sul perdono delle offese,
e sull'amore scambievole, non sugli odi e sulle divisioni, cagion funesta della nostra antica
schiavitù.
Il Plebiscito
Il 4 novembre del 1860 vennero organizzate le votazioni per decidere ufficialmente
che anche Pesaro si univa al Regno d’Italia. Gli elettori pesaresi erano 5490. A votare
SI (nel senso di “sì, vogliamo che Pesaro faccia parte dell’Italia Unita”) fu la
maggioranza, e in questa maggioranza c’erano anche molti bravi preti, tra cui don
Paolo Spinucci, che erano contro il potere dei papi e a favore invece del “diritto
immortale dei popoli”.
Don Paolo Spinucci, Canonico e Vicario Generale della Diocesi dichiara:
Con questo voto che depongo nell'urna del diritto immortale dei popoli,
mentre rigetto il dominio temporale dei Papi, come contrario allo spirito
ed alla lettera del Vangelo, e perciò infausto agli interessi della Religione
come impotente a reggere con prosperità la cosa pubblica,
e come ostacolo incessante alla santa liberazione d'Italia,
io mi pronuncio per Vittorio Emanuele II, Re generoso,
Re grande, Re solo degno d'Italia:
Viva l'Italia!
La vittoria del SI fu festeggiata a Pesaro con uno spettacolo. Finalmente anche i
patrioti rimisero piede a teatro facendo sventolare la bandiera tricolore, tiè.
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Cittadini!
Sorge era novella. Re Vittorio Emanuele II esaudivaci.
Noi pure siamo ammessi a comporre quell'Italica Nazione, che da secoli
fu il voto consacrato sull'ara dei patimenti, e del sangue.
L' ardente sospiro di tanti generosi suoi figli che sfidarono un soperchiante potere,
un crudele destino, per compiere tal voto,
è quell'era che sorge oggi al cospetto della meravigliata Europa;
è l'epoca memorabile che segna l'incominciamento avventuroso di libertà,
di nazionalità, di civile progresso; è l'epoca insomma della
restaurazione della Patria nostra Italia.
Oh stupendo avvenimento solenne
che i poteri benediranno solennizzandolo riconoscenti!
Festeggiamolo adunque noi pure,
e sia nostro grido di gloria e di gioia.
VIVA L'ELETTO IL PREDESTINATO ALL'ITALIA
VIVA VITTORIO EMANUELE II NOSTRO RE
Il giorno di Domenica 25 andante è destinato alla dimostrazione di comune esultanza.
Bandiere nazionali, arazzi, e paramenti d'ogni maniera porranno a festa la Città; la Banda
Cittadina percorrendo le vie, vi attrarrà maggiore il concorso d'ogni gente, e così la popolare
allegrezza maggiore. Intanto il Sacro Monte di Pietà si presterà alla restituzione gratuita di
quei pegni, la cui somma non oltrepassi ciascuna i baj. quaranta. Per tal modo anche la
deficenza si unirà alla fortunata circostanza. Nel principiar della sera poi, mentre una
splendida generale illuminaria sarà praticata per ogni dove della Città, diversi globi volanti si
lasceranno sulla Piazza Maggiore, in cui verranno incendiati dipoi a più gradito spettacolo
variati fuochi pirotecnici in aria, studio e lavoro di distinti Artisti anche forestieri. Da ultimo
questo pubblico Teatro Rossini verrà aperto nella istessa sera alle ore nove con una
brillante FESTA DA BALLO CON MASCHERA cui precederà un Inno Nazionale, che
musicato dal nostro egregio Maestro Gaetano Grilli sulle parole del Professor Vanzolini,
verrà eseguito dai nostri cortesi Dilettanti Filarmonici.
Sì, Cittadini, festeggiamo il glorioso evento;
ma fra l'unanime gaudio non si ometta di ringraziare devoti quella PROVVIDENZA che
imperscrutabile ne' suoi ordinamenti tutto dispose per la Salvezza d'Italia.
Te dunque lodiamo, o SIGNORE, se ci è dato di esclamare
VIVA L'ELETTO DALLA NAZIONE - VIVA L'ITALIA
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Per quel primo periodo, dunque, la città ebbe una amministrazione molto saggia ma
pur sempre provvisoria. Era tempo di procedere a una regolare costituzione dei
rappresentanti dei cittadini nel Consiglio comunale.
Si svolsero per questo le elezioni, gestiste da un apposito Comitato elettorale.
Il sindaco prescelto fu Domenico Guerrini (vi ricordate? Il patriota che convinse anche la
gente di urbino a ribellarsi al governo del papa).
Assessori: conte Giacomo Mattei, marchese Carlo Baldassini, Vincenzo Germani
Hondedei, Achille Carnevali
Consiglieri: Paolo Giorgi, Luigi Gianoli, avv. Giuseppe de Angelis, dott. Giovanni
Mangaroni, Giuseppe Vaccai, conte Giulio Cassi-Schiavini, Francesco Ronconi,
Terenzio Ortolani, dott. Agostino Sbertoli, Alessandro Foligno, Agostino Cecchi,
Tommaso Riffell, Francesco Carnevali, Luigi Severini, Raffaele Bolaffi, Carlo Serra.
I nuovi amministratori, che si riunirono per la prima volta ufficialmente il 16 maggio
del 1861, aveva davanti a loro un compito impegnativo, difficile ed eroico quasi
quanto fare battaglia contro gli oppressori: dovevano far quadrare i conti, risanare i
debiti lasciati dalla gestione del mons. Bellà, riorganizzare la scuola rendendola
pubblica, fare le opere pubbliche necessarie per far ricominciare una vita tranquilla e
attiva e piena di possibilità per tutti i cittadini liberi.
150° itinerario pesarese delle truppe piemontesi
L’esercito dei liberatori si divise in tre parti:
alcuni soldati salirono su per il Colle San Bartolo a ovest,
altri andarono per la strada principale su per Porta Rimini,
altri salirono sul Colle Ardizio a est;
i bersaglieri entrarono in città alle 3 del pomeriggio,
in parte per quella che allora si chiamava Porta Cappuccina
(vicino a dove oggi c’è l’ospedale San Salvatore e la statua di Garibaldi),
altri da Porta Rimini che all’epoca era una vera porta che aprì il vice direttore di quello che
allora era il Manicomio di San Benedetto
la gente intanto scendeva in piazza
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come memoria del passaggio dei piemontesi all'angolo tra Via Canale e Via Porta Rimini
vediamo una lapide, collocata sopra a dodici palle da cannone appoggiate su una base a
mensola:
Queste palle di ferro
schiudendo a libertà e civiltà
l'11 settembre 1860
le porte di Pesaro
ricordarono al Pontefice
che l'Italia
gli avrebbe ritolta Roma
Varcata porta Rimini, le truppe, entrate nel Borgo, presero per il Corso
che si chiama Corso XI Settembre appunto perché quella data ricorda l'entrata in Pesaro
dell'esercito piemontese comandato dal generale Enrico Cialdini, impegnato nella
liberazione delle Marche dal dominio dello Stato Pontificio.
In una delle due lapidi poste sotto l'arco di Porta Rimini, c'è la risposta:
Sia memorando
ai più tardi nepoti
l'undecimo di settembre 1860
che vide da qui dispersi
i mercenari della teocrazia
avanti alle armi liberatrici
del nascente italico regno
a cui
con voto concorde
il IV e V di novembre
ci volemmo congiunti
nella unità imperitura della Patria
Di fronte all'avanzata delle truppe del generale Cialdini i soldati dell'esercito pontificio
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(denominati dai pesaresi i "barbacani"), unitamente al Delegato apostolico monsignor
Tancredi Bellà, si rinchiusero nella Rocca Costanza, portandosi dietro anche numerosi
cittadini.
L'assedio alla Rocca, a seguito di un intenso fuoco di artiglieria delle batterie piemontesi (di
cui ci sono evidenti tracce sulla parete del lato di Ancona della Rocca Costanza), si
concluse con la resa dei soldati e dello stesso Delegato pontificio.
Nella città liberata la testa marmorea di Papa Urbano VIII (chiamata dai pesaresi "el
teston del pépa) venne abbattuta (solo nel 1976, rinvenuta nei magazzini comunali, fu
sistemata in fondo al cortile della Biblioteca Oliveriana).
Nei primi giorni della vita libera, le Marche furono amministrate da Lorenzo Valerio, come
commissario generale: è lo stesso Valerio a cui ancora oggi è dedicato l’Osservatorio
Astronomico di Pesaro.
Monumento a Giuseppe Garibaldi Questo monumento è stato realizzato dallo scultore
palermitano Ettore Ximenes (1835-1926). L'abbandono del verismo, l'adeguamento del
liberty alle istanze di una statuaria tipicamente 'neorinascimentale' e le numerose
committenze pubbliche fanno di Ximenes lo scultore preferito per le celebrazioni e la sua
fama è per lo più legata ai monumenti garibaldini.
Il monumento pesarese, posto alla fine del viale che dalla stazione ferroviaria conduce al
vecchio centro cittadino, simboleggia l'arrivo del nuovo, nella vecchia città sottratta all'
oscurantismo del governo pontificio. Lo sguardo di Garibaldi è volto alla città: è un immagine
simbolo. Il monumento ha un significato, raffigura un'idea, e si pone come fatto centrale di
un contesto cittadino, tuttavia la sua posa è naturale, come visto in presa diretta.
''I più toccanti tra i soggetti del presente si potevano cogliere nel quotidiano'' come nelle
cucitrici di camice rosse o nella vita fervida dei fratelli che si sacrificano sulle barricate. Il
simbolo si trae dal quotidiano. Garibaldi anche nella celebrazione pompière sfugge al
raggelamento dello stile 'neorinascimentale' perché il suo mito si lega costantemente alla
realtà e appartiene alla sfera dello spontaneo.
150° di carta: a cura della Biblioteca Oliveriana con il contributo di Roberto Vecchiarelli
testi per la mostra: Roberto Vecchiarelli e Brunella Paolini
ricerche Roberto Vecchiarelli, Brunella Paolini, Luca Cangini
allestimento Roberto Vecchiarelli con la collaborazione di Franco Romani
Una breve storia delle giornate pesaresi del 1860: di Silvia Veròli
Foto di Roberto Vecchiarelli
Grafica Luca Ceccarini
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