Gianmaria Martini UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Ingegneria Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 13 Produttività e rendimenti di scala Prof. Gianmaria Martini Produttività marginale Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria • Consideriamo la funzione di produzione: y = f(x1, .. xi, .. xn) • La produttività marginale dell’input i è data dall’incremento nell’output conseguito variando il livello dell’input i, tenendo fissi gli altri livelli di input. • Cioè: PM i = ∂y ∂ xi Istituzioni di Economia 2 1 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Se y = f ( x1 , x2 ) = x11 / 3 x22 / 3 la produttività marginale dell’input 1 è: PM1 = ∂ y 1 −2 / 3 2 / 3 = x1 x2 ∂ x1 3 e la produttività marginale dell’input 2 è: PM 2 = ∂y 2 = x11 / 3 x2−1 / 3 . ∂ x2 3 Istituzioni di Economia 3 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Tipicamente la produttività marginale di un input dipende dall’ammontare utilizzato degli altri inputs. Consideriamo: Se x2 = 8, Se x2 = 27, PM 1 = 1 −2 / 3 2 / 3 x1 x2 3 1 −2 / 3 2 / 3 4 −2 / 3 x1 8 = x1 3 3 1 PM 1 = x1− 2 / 3 27 2 / 3 = 3 x1− 2 / 3 . 3 PM 1 = Istituzioni di Economia 4 2 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria • La produttività marginale dell’input i è decrescente se diventa più piccola al crescere dell’utilizzo dell’input i. • In molti casi la produttività marginale è decrescente: – a parità degli altri fattori, ogni unità dell’input che viene aumentato trova meno unità degli altri fattori con cui “collaborare”. • Per questo motivo le unità addizionali sono “meno produttive”. Istituzioni di Economia 5 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Se y = x11 / 3 x22 / 3 allora: 1 −2 / 3 2 / 3 2 x1 x2 e PM 2 = x11/ 3 x2−1/ 3 3 3 ∂ PM 1 2 = − x1− 5 / 3 x 22 / 3 < 0 quindi ∂ x1 9 PM 1 = e ∂ PM ∂ x2 2 =− 2 1/ 3 −4 / 3 x1 x 2 < 0. 9 Nel nostro esempio, entrambe le produttività marginali sono decrescenti. Istituzioni di Economia 6 3 Gianmaria Martini Saggio tecnico di sostituzione Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria • Poniamoci un quesito di notevole rilevanza: – secondo quale rapporto è possibile per un’azienda sostituire un input con un altro senza modificare il livello di output? • Si tratta di un problema analogo a quello visto per i consumatori, che sostituivano i beni mantenendo la stessa utilità Istituzioni di Economia 7 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria x2 La pendenza dell’isoquanto è il rapporto al quale l’input 2 deve essere sacrificato se il livello dell’input 1 viene aumentato (mantenendo invariato l’output). x’2 La pendenza dell’isoquanto è il saggio tecnico di sostituzione. y=100 x’1 x1 Istituzioni di Economia 8 4 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria • Come si calcola il saggio tecnico di sostituzione? • La funzione di produzione è: y = f(x1, x2) • Un piccolo cambiamento (dx1, dx2) nel vettore di input induce una variazione nel livello di output pari a: dy = ∂y ∂y dx1 + dx 2 . ∂ x1 ∂ x2 Istituzioni di Economia 9 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Ma dy = 0 (stiamo sull’isoquanto di partenza), quindi le variazioni dx1 e dx2 negli inputs devono soddisfare: 0= ∂y ∂y dx1 + dx2 . ∂ x1 ∂ x2 risistemando ∂ y ∂ y dx 2 = − dx 1 ∂ x2 ∂ x1 Istituzioni di Economia 10 5 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria ovvero: dx 2 ∂ y / ∂ x1 = − dx 1 ∂ y / ∂ x2 che è il Saggio Tecnico di Sostituzione (STS), ovvero il rapporto a cui l’input 2 deve essere sacrificato se l’input 1 aumenta e si voglia mantenere costante il livello di output. Notate che il STS è pari al rapporto tra le produttività marginali, con segno cambiato. Istituzioni di Economia 11 Esempio Cobb-Douglas Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria y = f ( x1 , x 2 ) = x1a x 2b Svolgiamo con a=1/3; b=2/3 Istituzioni di Economia 12 6 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Le produttività marginali sono: PM 1 = 1 −2 / 3 2 / 3 x1 x2 3 PM 2 = 2 1/ 3 −1/ 3 x1 x2 3 e Il loro rapporto con segno mutato (STS) è quindi: (1 / 3) x1−2 / 3 x22 / 3 (1 / 3) x2 x2 STS = − = − = − (2 / 3) x1 2 x1 (2 / 3) x11 / 3 x2−1 / 3 Istituzioni di Economia 13 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria x2 Graficamente, se x2=8 e x1=4: STS = − x2 8 =− = −1 2x1 2×4 8 4 Istituzioni di Economia x1 14 7 Gianmaria Martini Ritorni (rendimenti)-di-scala Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria • Le produttività marginali descrivono il cambiamento nell’output quando cambia un solo livello di input. • I “ritorni di scala” descrivono come cambia l’output quando tutti i livelli di input cambiano nella stessa proporzione (e.g. tutti vengono raddoppiati, triplicati ecc.). • Presenteremo una trattazione grafica a riguardo del caso irrealistico ma utile didatticamente in cui esiste un solo input Istituzioni di Economia 15 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Un input, un output Output y = f(x) 2y’ ritorni-di-scala costanti y’ x’ 2x’ Input Istituzioni di Economia 16 8 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria ritorni-di-scala decrescenti: 2y’ > f(2x’) Output 2y’= 2f(x’) y = f(x) f(2x’) y’=f(x’) x’ 2x’ Input Istituzioni di Economia 17 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria ritorni-di-scala crescenti: 2y’ < f(2x’) Output y = f(x) f(2x’) 2f(x’) y’=f(x’) x’ 2x’ Input Istituzioni di Economia 18 9 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Situazione “tipica” Output y = f(x) ritorni-di-scala crescenti ritorni-di-scala decrescenti Input Istituzioni di Economia 19 Esempio Cobb-Douglas Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria La funzione di produzione sia data da: a a y = x1 1 x 2 2 . Espandiamo tutti i livelli di input in proporzione di k. a L’output diventa: ( kx1 ) 1 ( kx 2 ) a2 a +a a a = k a1 k a2 x1 1 x2 2 = k a1 + a 2 x1a1 x 2a 2 = k 1 2 y. Istituzioni di Economia 20 10 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Data la funzione di produzione: a si ottiene: ( kx1 ) 1 ( kx 2 ) a2 =k y = x1a1 x 2a 2 a1 + a 2 y. Tale tecnologia presenta ritorni-di-scala: costanti se a1+ a2 = 1 crescenti se a1+ a2 > 1 decrescenti se a1+ a2 < 1. Istituzioni di Economia 21 Caso generale Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Se, per un qualsiasi vettore di inputs (x1,…,xn), f ( kx1 , kx 2 , L , kx n ) = kf ( x1 , x 2 , L , x n ) allora la tecnologia descritta dalla funzione di produzione presenta ritorni-di-scala costanti. Se k = 2, raddoppiando tutti gli inputs, si raddoppia anche l’output. Istituzioni di Economia 22 11 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Se, per un qualsiasi vettore di inputs (x1,…,xn), f ( kx1 , kx 2 , L , kx n ) < kf ( x1 , x2 , L , xn ) allora la tecnologia descritta dalla funzione di produzione presenta ritorni-di-scala decrescenti. Se k = 2, raddoppiando tutti gli inputs, l’output non viene raddoppiato. Istituzioni di Economia 23 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Se, per un qualsiasi vettore di inputs (x1,…,xn), f ( kx1 , kx 2 , L , kx n ) > kf ( x1 , x 2 , L , x n ) allora la tecnologia descritta dalla funzione di produzione presenta ritorni-di-scala crescenti. Se k = 2, raddoppiando tutti gli inputs,l’output è più che raddoppiato. Istituzioni di Economia 24 12 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Ritorni-di-scala e produttività decrescenti • Una tecnologia può presentare ritorni-di scala crescenti se tutte le produttività marginali sono decrescenti? • Si. • Consideriamo ad esempio: y = x12 / 3 x22 / 3 . Istituzioni di Economia 25 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria questa tecnologia presenta 4 a + a = >1 1 2 ritorni-di-scala crescenti. 3 Tuttavia PM 1 = 2 −1/ 3 2 / 3 x1 x2 3 diminuisce se x1 aumenta e PM 2 = 2 2 / 3 −1/ 3 x1 x2 3 diminuisce se x2 aumenta Istituzioni di Economia 26 13 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria • La produttività marginale è la variazione di output indotta dall’aumento in un solo input. • La produttività marginale diminuisce in quanto i livelli degli altri input sono costanti, quindi ogni unità dell’input che cresce trova sempre meno unità degli altri inputs con cui “collaborare”. • Quando tutti gli inputs vengono aumentati proporzionatamente, non è detto che vi sia diminuzione delle produttività marginali. • ogni fattore produttivo ha sempre la stessa quantità degli altri inputs con cui “collaborare”. Istituzioni di Economia 27 Breve e lungo periodo Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria • Il lungo periodo è la situazione in cui un impresa non è vincolata nella scelta di nessun fattore produttivo. • Il breve periodo è una situazione in cui un impresa è vincolata in qualche modo nella scelta di (almeno) un fattore produttivo. Istituzioni di Economia 28 14 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria • Esempi di possibili vincoli ‘di breve periodo’ : – impossibilità (o eccessivo costo) nell’installare/rimuovere capitale – impossibilità legale di licenziare lavoratori. • Supponiamo che i vincoli di breve periodo riguardino il livello di input del fattore 2 (input fisso). • Il fattore 1 rimane variabile. Istituzioni di Economia 29 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria 1/ 3 1/ 2 Sia y = x1 x 2 la funzione di produzione di lungo periodo (x1 e x2 sono variabili). La funzione di produzione di breve periodo con x2 = 4 è: y = x11 / 3 41 / 2 = 2 x11 / 3 . La funzione di produzione di breve periodo con x2 = 16 è: y = x11 / 3161 / 2 = 4x11 / 3. Istituzioni di Economia 30 15 Gianmaria Martini Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Isoquanti per y = 2, 4, 8 Funzione di produzione di breve periodo (x2=4). x2 y C B 4 A B C A x1 x1 Istituzioni di Economia 31 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Isoquanti per y = 2, 4, 8 Funzione di produzione di breve periodo (x2=16). x2 y 16 AB C C B A 4 x1 x1 Istituzioni di Economia 32 16