PARROCCHIA SAN BASILIO E SAN DOMENICO Regalbuto Suggerimenti per vivere l’adorazione eucaristica Primo giorno: Davanti all’Eucaristia «Mosè, Mosè, non avvicinarti… Togliti i sandali dai piedi perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!... Mosè allora si velò il viso» (Es 3,4-5). Dopo aver esposto con fede e rispetto l’Eucaristia, come Mosè, assumi un atteggiamento interiore ed esteriore umile e raccolto. Disponiti a pregare con serenità, senza tensioni, convinto che la preghiera prima che opera tua è dono del suo Spirito. «Sappi che Lui ti sta già aspettando ed è Lui stesso che ha messo nel tuo cuore il desiderio di pregarlo» (Carlo Carretto). «La preghiera è l’incontro familiare con l’Amato. Lo si guarda, gli si dice che lo si ama, ci si rallegra di essere ai suoi piedi, gli si dice che vorremmo restarvi per sempre e morirvi» (Charles de Foucauld). Fr. Charles fa dire ancora a Gesù: «Ditemi parole di adorazione, d’amore, di offerta, di dono di tutto il vostro essere, di ringraziamento, di rimpianto, di riparazione, di domanda… ma figlioli miei ciò che voglio nella preghiera è l’amore, è l’amore… La migliore preghiera è quella in cui c’è più d’amore». Sii però cosciente del fatto che nella preghiera non si tratta tanto del tuo amore e tanto meno del tuo amore sensibile. Si tratta innanzi tutto del Suo Amore, avvertito qualche volta anche con il proprio sentimento, ma il più delle volte creduto per fede. 1 Quel pane spezzato che contempli nell’ostensorio ti sta gridando: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore» (Gv 15,9). Ripieno di stupore e di riconoscenza, tieni lo sguardo, la mente, il cuore e la fede fissi sull’Eucaristia e sentiti amato. Come consiglia San Giovanni della Croce, abbi la furbizia di trasformare anche le tue distrazioni in preghiera. Quando tuo malgrado ti sorprendi distratto, non avertela neanche troppo a male… sarebbe questo un segno ulteriore del tuo orgoglio che vorrebbe la tua preghiera sempre perfetta. Profitta invece della distrazione per dire al Signore: «Lo vedi come sono piccolo e debole e quindi veramente bisognoso del tuo Amore». E con un cuore ancora più umile e più determinato e fiducioso continua la tua preghiera. Sentiti amato così come sei, con la tua povertà e il tuo peccato. E’ questa in fondo l’unica grazia di cui hai veramente bisogno: sentirti amato. Troverai la forza di amare un po’ di più te stesso, condizione necessaria per amare in verità anche gli altri. Come Maria, come Geremia, Isaia, Amos, Osea sentiti amato personalmente, gratuitamente. Amare il Signore e i fratelli diventerà per te un’esigenza gioiosa d’amore che attuerai gratuitamente e con il suo amore. E’ di tali amanti che l’umanità oggi ha disperatamente bisogno. Porterai questo dialogo amoroso anche durante il lavoro e tutta la tua giornata. Vivi la tua giornata da innamorato. Occupato si a svolgere con serietà i tuoi impegni, ma con la mente ed il cuore sempre rivolti all’Amato. 2