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dibattito romanticismo-classicismo

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MADAME DE STAEL
Madame de Still provoca l'Italia affermando che essa abbia una tradizione
classicista ormai dal resto dell'Europa superata. l'intellettuale francese produce la
scintilla che dà vita all'incendio romantic. [Anna louis-germain-necker nasce a
Parigi nel 1766 e si forma sulle opere di Rousseau e Montesquieu. scrive delle
attività narrative e promuove il romanticismo.]
L'autrice afferma che tradurre letteratura straniera è il maggior beneficio per la
letteratura di uno Stato, perché le nazioni non possono appoggiarsi sulle proprie
ricchezze solamente altrimenti il “commercio dei pensieri” ne trarrebbe poco
profitto. È un invito agli uomini di lettere italiani a guardare oltre il recinto della
cultura classicista per aprirsi alla moderna cultura che la sensibilità d’Oltralpe (in particolare in area tedesca
e inglese) stava elaborando.
(In realtà, l’articolo della scrittrice non diceva nulla di nuovo: Madame de Staël riprendeva infatti,
argomentandole e strutturandole in forma di saggio, alcune tesi che aveva già esposto nel suo romanzo
Corinna.)
Perché dunque questo testo sollevò l’interesse sdegnoso di molti letterati italiani? Il motivo si trova, con
ogni probabilità, nella parte finale del primo articolo, quando la Staël fa riferimento agli eruditi che vanno
continuamente razzolando le antiche ceneri, per trovarvi forse qualche granello d’oro, perché questi
frugano nei testi antichi, e gli adoratori che ne imitano la forma. L’immagine usata dall’autrice –
indubbiamente forte, ma veritiera – esprime la convinzione che gli italiani si muovessero su un terreno
logoro e consumato, producendo, anziché un’arte e una poesia vive, una letteratura morta, incapace di
trasmettere emozioni ai lettori.
LA POESIA DEI MORTI E LA POESIA DEI VIVI- GIOVANNI BERCHET
Giovanni Berchet nasce a Milano nel 1783 e muore a Torino nel 1851: lui
mette in pratica l'ideale di una poesia realistica popolare, in contrasto con la
tendenza aulica e antirealista propria della tradizione italiana.
Lui scrive una ricostruzione storica partendo dal tardo medioevo dove i
letterati italiani sono divisi in due fronti: classicisti, che producono una poesia
ormai morta e romantici, che interpretano passioni e eventi contemporanei
attraverso un'arte moderna.
Nella prima parte della lettera Berchet afferma che alcuni autori cercarono di riprodurre imitare le bellezze
ammirate dai greci e dei romani, i costumi, le passioni, la mitologia…
[1] altri interrogarono la natura, ma la natura non disse a loro pensieri antichi bensì passioni e sentimenti
moderni, quando questi [2] interrogarono il popolo ne ricavarono misteri in un Dio per il timore di un’eternità
di pene. Quando [3] interrogarono l'animo umano vivente loro non dissero opere cavalleresche bensì eventi
complessi della civiltà in cui vivevano.
Questa prima parte la considera comica, infatti mette in evidenza la predilezione per gli aspetti fantastici,
per il linguaggio popolare. Si adotta tale scrittura poiché, essendo il movimento romantico promosso dalla
classe della borghesia, questa preferiva un linguaggio medio, non eccessivamente colto come lo era stato
lo stile classico né eccessivamente inferiore.
Bechet nomina poesia de’ morti la poesia classica ossia il primo caso, e la poesia de’ vivi la poesia
romantica ovvero il secondo caso.
PIETRO GIORDANI- BIBLIOTECA ITALIANA
Pietro Giordani il 2 aprile del 1816 difende il classicismo controbattendo la critica di
Madame de stelle.
Lui riparte dicendo che le scienze studiano la verità mentre le arti studiano la bellezza.
Le arti hanno già trovato il bello e dopo di questo in quello possono riposare
rendendolo eterno, Anche il campo del bello sarà limitato non vuol dire che sia piccolo.
Se si rende bello tutto ciò che è nuovo poi si può disputare ciò che è diventato bello.
Giordani difende il carattere Nazionale dell'arte affermando che se esso venisse mescolato alle idee
settentrionali muterebbero il clima italiano. ricorre alla figura dei Centauri per fare riferimento a l'ibrido che
si creerebbe.
Lui non nega che un italiano non possa conoscere le poesie settentrionali ma ritiene che questa e non
possono arricchire il bagaglio culturale italiano.
L'autore teme che se si cercheranno cose oltre mondane verranno sempre di più dispiaciute le cose
proprie, e verrà cessata la letteratura a cui i maggiori (Gli antichi autori) erano tanto devoti.
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