CENSIMENTO ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n. 10 art. 7 Allegato n. 2 SCHEDA DI SEGNALAZIONE ALBERO MONUMENTALE/FORMAZIONE VEGETALE MONUMENTALE DATI IDENTIFICATIVI: Nome comune o nome scientifico: Eucalipto o Eucalyptus Altezza stimata (m): 20 Circonferenza fusto misurata ad 1,30 m da terra (cm): 500 filare Posizione: albero singolo viale alberato X gruppo bosco Numero di esemplari per gruppo o filare: 48 UBICAZIONE: Comune di: Bari Località: Bari Via/piazza: Viale Orazio Flacco Proprietà: pubblica X privata Ambiente urbano: verde privato Ambiente extraurbano: bosco proprietario: collettività verde pubblico X coltivi sponde fiumi o laghi altro: _______ MOTIVO DELLA SEGNALAZIONE: Dimensioni notevoli X Forma o portamento particolari ____ Descrizione della motivazione: Valore storico, culturale o religioso Notevoli dimensioni del fusto e della chioma, complementarietà con il paesaggio degli edifici circostanti caratterizzati da grande semplicità e pulizia delle linee, ripresa dalla semplicità del portamento maestoso e la piacevole linearità della corteccia molto liscia: peculiarità degli eucalipti. Valore paesaggistico X …………………………………………………………………………………… Rarità botanica Valore architettonico X DATI DEL SEGNALANTE Cognome: Flace Nome: Marco Indirizzo: via Tirolo n. 16 Telefono: 329-4866674 o 366-2183006 Mail: [email protected] PEC [email protected] Data: Santeramo in Colle (BA) 22/02/2021 Pag. 1 di 15 Firma FOTO EUCALYPTUS (EUCALIPTO) MONUMENTALE CON INTRODUZIONE E DIDASCALIE 1. Visto l’art. 7 della legge 14/01/2013 n. 10 stabilisce che rientrano tra agli alberi monumentali anche le “specie alloctone (specie non appartenenti alla flora originaria di una determinata area geografica, ma che vi sono giunte per l’intervento, intenzionale o accidentale, dell’uomo), ivi comprese le esotiche e quelle considerate invasive” nel caso specifico l’Eucalyptus (eucalipto) è una specie alloctona, che, come riportato in tabella “CIRCONFERENZE MINIME INDICATIVE PER IL CRITERIO DIMENSIONALE (Aggiornamento gennaio 2020)” dovrebbe avere una circonferenza minima del tronco di 400 cm. Il documento “Disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale” pubblicato dal MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) stabilisce le lenee guida per effettuare le misurazioni nella sezione “La misura della circonferenza del fusto: qual è la casistica?”, nel caso specifico l’eucalipto in questione rientra nel caso n. 1 “Albero ad alto fusto”, l’altezza stabilita per prendere la misura della circonferenza è di 1,30 m, considerato che da un lato c’è il marciapiede e dall’altro la strada si è proceduto facendo la media tra l’altezza stabilita di 1,30 m misurata dal livello del marciapiede e la medesima altezza di 1,30 m misurata dal livello stradale: Circonferenza tronco all’altezza media di m 1,30 = cm 500 Per cui risulta che: 500 cm >> 400 cm In conclusione tale esemplare di Eucalyptus: “dal greco èu (bene) e kalyptos (coperto) in riferimento alla protezione dei boccioli fiorali” come illustrato dalla docente dell’UNIBA Barbara De Lucia, rientra abbondantemente nei requisiti degli alberi monumentali già per le dimensioni. Il “pregio naturalistico legato all’età e alle dimensioni” lettera “a” è veramente grande se si considera che, nonostante il patriarca viva in condizioni non proprio ideali principalmente per 2 ragioni: a. Il paesaggio urbano presenta diversi fattori di stress fra i quali, il principale, è dato dagli interventi di capitozzatura oggetto di stress, come documentato in seguito, dalle foto ufficiali di Google Maps. b. Il clima mediterraneo non è il suo habitat trattandosi di una specie alloctona proveniente dal Nuovissimo Mondo (Oceania) https://www.uniba.it/docenti/de-luciabarbara/attivita-didattica/13aprile2018Fronderecise.pptAsparaguseEucaliptus.pdf accesso 12/02/2021; non solo è sopravvissuto, gode di ottima salute anche se è stressato a causa degli interventi dannosi dell’essere umano: ripetute capitozzature come documentato dalle foto ufficiali di Google Maps; ma nonostante tutto ciò si è ambientato perfettamente. Questo non significa che si deve continuare con il capitozzo, operazione distruttiva, ma, al patriarca bisogna dare rispetto, per cui è necessario non toccarlo più, così l’eucalipto monumentale si riprende dagli stress ingiustamente subiti, inoltre non si sprecano e sperperano i soldi dei cittadini, e l’albero può fornire tutti i servizi ecosistemici indispensabili per l’ambiente urbano di Bari e tutti i suoi abitanti. Pag. 2 di 15 Foto 1: primo piano della ceppaia e della base del tronco dell’eucalipto, la grandezza di tale albero monumentale si nota dalla proporzione con il classico pullman della SITA Sud, un 55 posti lungo circa 12 m, ad una distanza dietro l’albero intorno ai 50 cm. Foto 2: questo eucalipto è maestoso ed imponente come si vede dalle dimensioni del tronco e delle branche, si noti la dimensione della ceppaia in proporzione al cofano del SUV bianco. 2. Tale esemplare ha un grande “c) valore ecologico” per i servizi ecosistemici che offre all’ambiente urbano, il principale è la depurazione chimica dell’atmosfera che avviene su più livelli: Pag. 3 di 15 a. Assorbimento gas serra: il principale gas serra è l’anidride carbonica CO2 come provato dallo studio condotto dalla NASA dove viene evidenziato che, mentre l’irraggiamento solare rimane pressoché stabile e costante, la temperatura della bassa atmosfera aumenta vertiginosamente negli ultimi 70 anni https://climate.nasa.gov/causes/ accesso 06/04/2020. L’albero dell’eucalipto è un sempreverde a foglia larga e mediamente la superficie fogliare assorbe (8÷15) mg CO2 per dm2/h “Changes in the Global Carbon Cycle and the Biosphere Environmental Sciences Division Publication No. 1050” pubblicato da “Oak Ridge National Laboratory operated by Union Carbide Corporation – for the Department of Energy”. “Si può supporre che una pianta adulta possa giornalmente produrre ossigeno sufficiente per la respirazione di tre persone, ed eliminare anidride carbonica prodotta in una giornata da 1000 metri cubi di volume abitativo” https://www.comune.modena.it/pps/allegati/Presentazioni_Relatori_Il-verde-e-lacitta-15nov/Di%20Paolo%20Po.pdf accesso 08/02/2021; b. Assorbimento di gas tossici: es. anidride solforosa, monossido di carbonio, gli ossidi di azoto e l’ozono, vengono assorbiti dalle foglie “è stato accertato che ogni anno gli alberi di Chicago tolgono dall’atmosfera 15 tonnellate di monossido di carbonio, 84 t di biossido d’azoto, 191 t di ozono e più di 200 t di PM 10 e PM 2,5. La capacità di rimuovere gli inquinanti atmosferici, oltre ad andare di pari passo con l’aumento dello smog (fino a un certo limite), dipende da forma, numero e densità delle foglie, dalla chioma e dalla grossezza, e dalla posizione delle piante: il verde che si trova lungo i viali urbani può abbattere il 60% dell’inquinamento delle automobili che li percorrono.” https://passioneinverde.edagricole.it/inquinamento-dellaria-il-ruolo-dellepiante/#:~:text=In%20specifico%2C%20il%20monossido%20di,del%20tronco%20e%20de i%20rami. accesso 14/02/2021; c. Smaltimento del particolato PM10 e PM2,5: catturare il particolato dall’aria, smaltendone una parte per assorbimento ed adsorbimento fogliare https://www.comune.modena.it/pps/allegati/Presentazioni_Relatori_Il-verde-e-lacitta-15nov/Baraldi.pdf accesso 12/01/2021, “un prato raccoglie, a parità di superficie, da 3 a 6 volte più polveri di una superficie liscia, un albero con la sua massa fogliare trattiene le polveri in misura 10 volte superiore alla capacità di trattenuta della superficie coperta dalla proiezione della chioma su un prato; […] in generale, l’intercettazione da parte della vegetazione è un fenomeno alquanto variabile e dipende anche dalle forme, dimensioni e caratteristiche delle superfici vegetali intercettate (presenza di sostanze adesive quali cere, superfici bagnate, presenza di peluria, rugosità, ecc.; la riduzione dei particolati sembra essere leggermente maggiore per le sempreverdi.” https://www.comune.modena.it/pps/allegati/Presentazioni_Relatori_Il-verde-e-lacitta-15nov/Di%20Paolo%20Po.pdf accesso 08/02/2021; d. Mitigazione termica: le piante attraverso gli stomi assorbono l’anidride carbonica (CO2) con la quale attraverso il processo di fotosintesi clorofilliana si ha la formazione Pag. 4 di 15 di zuccheri e la liberazione di l’ossigeno (O2). Sempre dagli stomi, oltre all’ossigeno viene liberato anche il vapore acqueo (H2O), la principale molecola del processo di evapotraspirazione che serve a raffreddare la superficie fogliare e nel contempo favorire, lungo i vasi, la corrente traspirativa delle soluzioni minerali in salita verso le foglie, maggiore è la massa di fogliame, tanto più sarà limitato il riscaldamento del suolo, inoltre, “I processi di fotosintesi e di traspirazione delle piante, assorbendo energia solare ed eliminando acqua, sono in grado di ridurre di molto la temperatura dell’aria. Basti pensare che un grande albero, attraverso il processo di evaporazione, è capace di traspirare fino a 400 litri di acqua al giorno che si traduce in un raffreddamento equivalente a circa 20 condizionatori d’aria casalinghi.” https://ilbolive.unipd.it/it/content/datemi-un-albero-e-vi-cambiero-il-clima accesso 14/02/2021; e. “Depurazione batteriologica dell’aria: il pulviscolo atmosferico, carico di batteri è fissato sulle foglie dall’umidità atmosferica, le foglie emettono sostanze volatili con potere germicida (Bussotti, 1998) e sterilizzano tali particelle.” http://tesi.cab.unipd.it/46943/1/Bassan,_Barbara.pdf accesso 14/02/2021; questa è una delle ragioni per cui da sempre ospedali, sanatori ecc. si costruiscono, nei limiti del possibile, in zone molto alberate; l’efficacia di tali servizi ecosistemici è direttamente proporzionale alla superficie fogliare: all’aumentare della superficie fogliare – quindi della densità ed ampiezza della chioma – aumenta l’efficacia dei servizi ecosistemici appena visti offerti gratuitamente dagli alberi. 3. Secondo l’OMS il 75% delle nuove patologie umane infettive è di origine animale (zoonosi) che si ha per via della distruzione ambientale, Moreno Di Marco ricercatore Università La Sapienza sottolinea che “Già qualche, 2 o 3 anni fa l’Organizzazione Mondiale per la Sanità parlava di cosiddetto disease x, una malattia x, sarebbe in qualche modo arrivata all’uomo ed avremmo avuto caratteristiche influenzali, quindi relativamente facile trasmissione, e avrebbe dovuto portare ad una pandemia. Le previsioni erano state fatte, che questo rischio era reale, era alto, e non andava ignorato, purtroppo la risposta, e soprattutto dal punto di vista preventivo, non ci è stata, non è stata sufficiente e adesso ne paghiamo le conseguenze […] L’attuale pandemia di COVID-19 sembra che sia senza precedenti negli anni recenti dal punto di vista dell’impatto economico, ora le stime precise ancora non ci sono, è ancora troppo presto, però tanto per darvi un esempio la SARS del 2003 si stima sia costata al mondo oltre 40 miliardi di dollari, l’attuale epidemia di COVID-19 secondo le ultime stime preliminari, diciamo così delle Nazioni Unite, potrebbe costare solo nel 2020 da 1 a 2 triliardi di dollari [miliardo ordine di grandezza 109 (prefisso giga) triliardo ordine di grandezza 1021 (prefisso zetta)] […] prevenire una pandemia è ordini di grandezza più economico rispetto a controllare una pandemia su questo non c’è dubbio.” https://www.raiplay.it/video/2020/03/Indovina-chi-viene-a-cena---Il-virus-eun-boomerang-7f5b2b93-2b26-4a62-aed8-d312f6461f22.html accesso 12/01/2020. La cartina dell’Italia riportante la concentrazione dei contagi da COVID-19 e la cartina dell’Italia riportante la concentrazione di particolato sono praticamente sovrapponibili, correlazione particolato-contagi COVID-19 rilavata dal position-paper del SIMA, UNIBA Pag. 5 di 15 ed UNIBO “Relazione circa l’effetto dell’inquinamento da particolato atmosferico e la diffusione di virus nella popolazione” http://www.simaonlus.it/wpsima/wpcontent/uploads/2020/03/COVID19_PositionPaper_Relazione-circa-l%E2%80%99effettodell%E2%80%99inquinamento-da-particolatoatmosferico-e-la-diffusione-di-virus-nellapopolazione.pdf accesso 19/05/2020, (Fabiana Fiasca et al. 2020) https://www.mdpi.com/1660-4601/17/24/9318/html accesso 12/01/2021. I servizi ecosistemici offerti dagli alberi di cui al punto 2, come catturare dall’aria il particolato punto 2c che favorisce la diffusione di virus, sono fondamentali per contrastare anche la presente pandemia COVID-19, di conseguenza maggiore è la superficie fogliare, quindi più folta, fitta e rigogliosa è la chioma, più efficiente sarà tale servizio ecosistemico svolto. Questa realtà viene ben illustrata e riassunta dal dott. Agostino Di Ciaula del Policlinico di Bari e presidente del Comitato scientifico nazionale e internazionale ISDE-International society of doctors for environment e vicepresidente ISDE per l’Europa in un’intervista: “Giornalista Ignazio Lippolis: Il disordine che l’uomo ha determinato nel suo rapporto con la biosfera sta determinando una serie di risposte imprevedibili e sconosciute. È esatto? E come spingere l’uomo a correggere la direzione se non si ferma neanche di fronte a reazioni a cui non sa porre rimedio? Dott. Agostino Di Ciaula: È tanto esatto che le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. L’ultimo conto da pagare ce lo sta presentando il Sars-CoV-2, che si sta caratterizzando sempre più come lente d’ingrandimento delle conseguenze negative dell’antropocene e delle modificazioni climatiche, di iniquità e ingiustizie. Ci troviamo oggi nella fortunata condizione di conoscere le soluzioni più efficaci e di scegliere, in base a queste conoscenze, il destino nostro e delle future generazioni. Sembra tuttavia che, ancora una volta, a guidare le scelte non siano le evidenze scientifiche ma interessi economici sbagliati [es. affidare appalti ad aziende che millantano di essere di “cura e gestione del verde” e poi procedono con il massacro della capitozzatura danneggiando gli alberi e tutta la collettività che non gode più degli indispensabili servizi ecosistemici offerti dagli alberi]. Come conseguenza si stanno proponendo come soluzioni gli stessi sbagli che hanno generato la situazione attuale. L’unico modo di venirne fuori è quello di rivalutare la situazione anche sul piano economico. È ormai ineludibile la necessità di selezionare e privilegiare forme di crescita economica sostenibile e universale, abbandonando la strada della crescita economica per pochi con costi a carico di tutti.” https://www.vglobale.it/2020/12/20/einevitabile-il-confronto-con-la-variabile-ambiente/ accesso 15/02/2021. 4. In merito è doveroso costatare la densità e l’ampiezza della chioma di questo eucalipto monumentale partendo dalle foto ufficiali di Google Maps scattate negli anni. Pag. 6 di 15 Foto 3 settembre 2008: la chioma dell’eucalipto monumentale è raccolta e molto equilibrata, per cui non necessita di potature e di qualsiasi altro tipo di intervento, considerato che a destra c’è il cortile dell’ex centrale del latte ora una delle sedi dell’Asl, e a sinistra c’è la strada Viale Orazio Flacco, come si può vedere dalla foto la chioma si trova molto in alto rispetto ai veicoli, in quanto il tronco di tale eucalipto monumentale è molto alto, per cui la chioma può espandersi liberamente senza creare intralcio e senza trovare ostacoli, migliorando così per giunta l’efficacia dei servizi ecosistemici offerti https://www.google.com/maps/@41.108682,16.8601355,3a,75y,163.66h,114.07t/data=!3m7!1e1!3 m5!1sGjmcH-8e0byK36tzwGaEXA!2e0!5s20080901T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021; Foto 4 dicembre 2010: vi è stato un inutile intervento con asportazione di una parte importante della massa fogliare riducendo l’efficacia degli indispensabili servizi ecosistemici spiegati al punto 2, azione Pag. 7 di 15 negativa che, oltre a danneggiare il patriarca, causa per giunta ingente spreco e sperpero dei soldi di tutti i cittadini https://www.google.com/maps/@41.1086848,16.8601773,3a,75y,177.54h,114.47t/data=!3m7!1e1! 3m5!1svlnaRaqkqsPuULRiMuBoVQ!2e0!5s20101201T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021; Foto 5 agosto 2012: l’eucalipto monumentale si sta riprendendo dall’inutile stress subito in precedenza, sono passati circa 2 anni, e la chioma si appresta a diventare di nuovo armonica ed equilibrata come era nella foto 3, anche se caratterizzata da rami giovani per cui assume una configurazione un po’ più espansa, che comunque crea una zona d’ombra maggiore su Viale Orazio Flacco https://www.google.com/maps/@41.1086955,16.860179,3a,75y,176.91h,116.37t/data=!3m7!1e1!3 m5!1szvP9ucGMDHXY78JV6c-Hrg!2e0!5s20120801T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021; Pag. 8 di 15 Foto 6 (in basso pagina precedente) ottobre 2014: https://www.google.com/maps/@41.1086677,16.8601662,3a,83.4y,180h,116.66t/data=!3m7!1e1!3 m5!1shEH_Ir7rzppL9VVf4QqcfQ!2e0!5s20141001T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021, l’eucalipto monumentale non ha fatto in tempo a riprendersi dallo stress subito che ha già subito un nuovo stress con l’inutile asportazione di parte della massa fogliare, operazione fortemente svantaggiosa, che oltre a pesare sulle tasche di tutti i cittadini, li penalizza in quanto riduce l’efficacia dei servizi ecosistemici di cui al punto 2 offerti gratuitamente dall’eucalipto monumentale. Considerata la distorsione moderna della concezione di manutenzione del verde consistente nel pensare alla potatura in modo compulsivo alla stessa stregua dell’oscurantismo antico secondo il quale compulsivamente si applicavano le sanguisughe per tutti i problemi di salute, è utile fare un osservazione che ho già posto all’attenzione del dott. Francesco Ferrini autore della pagina “Arboricoltura Urbana – Arboricolture Urban Forestry di Francesco Ferrini” attraverso un commento fatto su un post Facebook in data 24/02/2020: “… non capisco la motivazione tecnica per la quale è necessario potare l'albero, seppur in modo leggero, e non lasciarlo così com'è, riservando la potatura esclusivamente a togliere il secco e parti malate se ci sono, avendo cura di implementare nel terreno la parte microbica e dei decompositori es. Lombrichi ecc. Per evitare che l'albero si ammali. Prof. La potatura é la chirurgia delle piante, per caso a noi umani, o nei polpi che si rigenerano, andiamo a potare le zampe per "arieggiare" o meglio "acqueggiare" la base del polpo?” in merito a ciò il prof. Francesco Ferrini sottolinea “sempre che lo si debba fare. Ciò significa che non è sempre necessaria.”, necessità in tale caso assente come spiegato nella foto n. 3. Foto 7 giugno 2015: l’eucalipto monumentale sta cercando di ripristinare la chioma https://www.google.com/maps/@41.1086902,16.8601224,3a,67.4y,163.13h,114.25t/data=!3m7!1e 1!3m5!1sFdcyPk58NZSAd-lXIY8VNw!2e0!5s20150601T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021; Pag. 9 di 15 Foto 8 maggio 2016: https://www.google.com/maps/@41.1086959,16.8601337,3a,63.7y,172.74h,110.93t/data=!3m7!1e 1!3m5!1sZRX7nZ9Lp_ju33XRqdrBoQ!2e0!5s20160501T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021, l’eucalipto monumentale è stato vittima di una capitozzatura, l’arboricoltore treeworker certificato socio SIA (Società Italiana di Arboricoltura) e istruttore della Scuola Agraria del Parco di Monza Stefano Lorenzi spiega che la capitozzatura è uno stress per l’albero e per la tasca dei cittadini “Un albero viene capitozzato quando si asporta completamente o quasi la sua vegetazione, con rami, rametti e foglie. È un’operazione decisamente radicale e come hai notato, il risultato non è certo bello da vedere. Il problema vero però non è l’impatto estetico, ma quello funzionale sulla vita dell’albero. Quindi non si tratta di un’operazione necessaria? No, la capitozzatura, cioè questo tipo di potatura radicale, in realtà è una scelta che le amministrazioni di città e comuni fanno pensando di risparmiare sugli interventi di manutenzione. Invece purtroppo è esattamente il contrario. […] L’albero è l’unico essere vivente capace di produrre da solo il suo cibo. E lo fa grazie alla fotosintesi nelle foglie. Se togliamo tutte le foglie, l’albero non si nutre: rimane a digiuno perché non riesce a riformare la sua chioma nell’anno in cui è stato capitozzato. E chi non mangia, si indebolisce. Prende più facilmente malattie.” http://fioriefoglie.tgcom24.it/2013/05/mutilare-gli-alberi-e-giusto-risponde-lesperto/ accesso 08/02/2021, questo specialmente nei sempreverdi, in quanto, a differenza dei caducifogli, nel corso del tempo non si sono evoluti per ripristinare ogni anno la massa fogliare partendo da zero; Pag. 10 di 15 Foto 9 giugno 2017: l’eucalipto monumentale si sta riprendendo dallo stress della capitozzatura subita https://www.google.com/maps/@41.108681,16.860166,3a,75y,173.28h,114.51t/data=!3m7!1e1!3 m5!1sGGY1X3cNrfl0U2QT5kcYJw!2e0!5s20170601T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021; Foto 10 luglio 2018: l’eucalipto monumentale sta riprendendosi dallo stress della capitozzatura, inoltre come evidenziato dalla freccia rossa tale patriarca è sede di un nido, per cui è un luogo di riproduzione di specie sinantropiche, non sappiamo se nel caso specifico si trattava di una specie protetta https://www.google.com/maps/@41.1086931,16.8601778,3a,71.2y,184.59h,114.06t/data=!3m7!1e 1!3m5!1sTnqoZ2NzzgfQ4Dzu722nmQ!2e0!5s20180701T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021; Pag. 11 di 15 Foto 11 marzo 2019: https://www.google.com/maps/@41.1087117,16.8601247,3a,57y,164.99h,110.1t/data=!3m7!1e1!3 m5!1sdFPhZqz_5JpPdfTbuoOsMQ!2e0!5s20190301T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021, il grande patriarca è vittima di una turpe capitozzatura come mai prima, in merito all’aberrante ed atroce tortura della capitozzatura l’arboricoltore treeworker certificato socio SIA (Società Italiana di Arboricoltura) e istruttore della Scuola Agraria del Parco di Monza Stefano Lorenzi spiega “La potatura non è un intervento necessario se la pianta è sana. Il problema sorge se occupa troppo spazio (ma questo dovrebbe essere valutato a monte!) o se infastidisce la viabilità [ma questo non è il caso come già visto nella foto 3]. Solo in quel caso occorre intervenire, ma nel modo giusto ovviamente. Spesso non è neanche necessario tagliare rami interi. Invece assistiamo ad “orrori” come la capitozzatura, che portano via praticamente quasi tutti i rami lasciando tronconi nudi e brutti. […] gli alberi sono gli unici organismi che si creano il cibo da soli, con la fotosintesi. La capitozzatura toglie il 70% delle foglie [in questo caso è stato asportato ben oltre il 70% della massa fogliare], quindi la loro fonte di cibo. L’albero per vegetare l’anno dopo darà fondo a tutte le sue riserve.” http://fioriefoglie.tgcom24.it/2009/11/arrivano-gli-angeli-degli-alberi/ accesso 08/02/2021. Inoltre con tale capitozzatura, come indicato dalla freccia rossa in foto, è stato distrutto il luogo di riproduzione della fauna sinantropica, nel caso specifico volatili: altro danno del capitozzo all’ecosistema urbano; Pag. 12 di 15 Foto 12 agosto 2019: https://www.google.com/maps/@41.1087156,16.8601365,3a,60.6y,167.32h,110.08t/data=!3m7!1e 1!3m5!1sL-7IE7VYRCxAzwMZ-arCjw!2e0!5s20190801T000000!7i13312!8i6656 accesso 05/02/2021, sono passati solo 5 mesi e già il grande patriarca si sta riprendendo, in merito a ciò il docente universitario arboricoltore Francesco Ferrini sulla sua pagina ufficiale Facebook riporta la citazione di Ippolito Pizzetti, 1977 “LE POTATURE INDISCRIMINATE” in cui si sottolinea che non bisogna scambiare per “necessità di manutenzione” lo sforzo vitale di un albero di ripristinare la chioma, quindi la massa fogliare, quale mezzo di sussistenza in quanto centrale di produzione e trasformazione di cibo “Il mutilare un albero in quel modo solo perché è provvisto di una vitalità straordinaria è altrettanto stupido e crudele quanto il divertirsi a strappare la coda ad una lucertola perché la natura le ha dato la facoltà di riformarla… scambiare lo scoppio rabbioso di vitalità di un albero, che viene ridotto quasi ogni anno ad un informe moncone, per un segno di salute, dimostra una madornale ignoranza dei processi di natura, una ottusità completa verso i suoi ritmi, e una cecità totale per le sue forme che può avere soltanto chi abbia accettato la degradante disciplina della produzione e del consumo a regola di vita… la forbice va usata come uno strumento chirurgico e non come una baionetta d’assalto!” in merito a ciò sempre il prof. Francesco Ferrini osserva “Ripropongo un post del 2015. Purtroppo sempre molto attuale. Ippolito Pizzetti diceva nel 1977 (43 anni fa!!) quanto riporto sotto. Alcuni autori lo avevano fatto prima di lui addirittura nel 1919... Nulla è cambiato. Eppure le informazioni, tecniche e scientifiche, sono univoche nel dirci che la capitozzatura crea solo danni, ambientali, economici, accorcia la vita delle piante” accesso 05/02/2021 https://www.facebook.com/permalink.php?id=213111785383322&story_fbid=3344928298868306; Pag. 13 di 15 Foto 13 12/02/2021: l’eucalipto monumentale non ha fatto in tempo a riprendersi dallo stress precedente che è stato di nuovo capitozzato ed ora sta nuovamente ripristinando la massa fogliare. Penso che tutti gli alberi meritino rispetto, però come c’è il rispetto verso gli anziani, allo stesso modo ci dovrebbe essere il rispetto verso i patriarchi che sono gli anziani degli alberi, ma questo fino ad ora non è avvenuto. Iniziamo a rispettare l’eucalipto monumentale non toccandolo più. Pag. 14 di 15 5. Rilavante è il “pregio paesaggistico” lettera “f” in quanto l’eucalipto monumentale è l’elemento fondamentale nel paesaggio della citta di Bari perché con la semplicità del suo portamento e la liscezza della sua corteccia riprende la semplicità e linearità architettonica degli edifici circostanti come si vede dalla foto scattata da “La Repubblica” e pubblicata in data 09/04/2019. Foto 14: Foto scattata da “La Repubblica” pubblicata in data 09/04/2019 in un articolo di Francesca Russi https://bari.repubblica.it/cronaca/2019/04/09/news/centrale_del_latte_-223607608/ accesso 05/02/2021, dove è ben visibile l’ottima integrazione architettonica tra la liscezza e la linearità del grande patriarca (eucalipto monumentale) e le linee architettoniche semplici e pulite dello storico immobile ex centrale del latte. I 2 esemplari di eucalipto: il patriarca ad sx e l’esemplare più giovane a dx (comunque di dimensioni importanti), come si vede dalla foto, completano l’architettura dell’edificio ex centrale del latte incorniciandone la parte centrale bianca esaltando la sua luminosità e contrasto. 6. Sulla pagina ufficiale del Comune di Bari https://www.comune.bari.it/web/ambienteverde-energia-e-impianti/alberi-monumentali accesso 15/02/2021 gli unici 2 alberi monumentali che risultano censiti sono identificativo n. 05/A662/BA/16 (leccio) e n. 06/A662/BA/16 (pino), motivo per il quale è stato doveroso da parte mia segnalare questo eucalipto monumentale, anche in virtù della mia carica istituzionale di Rappresentante Regionale del Servizio Civile Universale per la Puglia ai sensi del DLGS del 06/03/2017 n. 40 art. 3 sui settori di intervento, nel caso specifico lettera “c) patrimonio ambientale e riqualificazione urbana” e lettera “f) agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità” https://www.serviziocivile.gov.it/menutop/normativa/decretolegislativo/dlgs40_06032017/ accesso 15/02/2021, Bari per quanto concerne la biodiversità delle alberature stradali è messa molto male infatti e quasi all’ultimo posto nella classifica “mentre le città con la più bassa biodiversità arborea sono Bari (33 specie), Palermo (33) e Napoli (32)” (Giulia Canaeva et al. 2020) studio ripreso da “La Repubblica” con un articolo di Fabio Marzano intitolato “Il codice degli alberi stradali” https://www.repubblica.it/dossier/ambiente/biodiversita/2020/05/12/news/il_codice_d egli_alberi_stradali-256372170/ accesso 15/02/2021. Pag. 15 di 15 22/2/2021 https://webmail.pec.it/layout/origin/html/printMsg.html?_v_=v4r2b64.20210208_1200&contid=&folder=SU5CT1guSW52aWF0YQ==… Da "marcoflace" <[email protected]> A "[email protected]" <[email protected]>, "[email protected]" <[email protected]> Cc "[email protected]" <[email protected]>, "[email protected]" <[email protected]> Data lunedì 22 febbraio 2021 - 21:21 Segnalazione di n. 1 albero monumentale ai sensi della legge n.10 del 14/01/2013. Con la presente effettuo un nuovo invio della PEC riguardante la segnalazione dell'eucalipto monumentale di Viale Orazio Flacco avente circonferenza pari a 500 cm misurata l'altezza di m 1,30 con formulario debitamente compilato e relative foto con didascalia e spiegazione, perché Aruba nonostante la procedura di invio PEC effettuata correttamente ha dato l'errore e qualche ricevuta non mi è pervenuta. Allegato(i) Scheda di segnalazione eucalipto monumentale.pdf (2926 KB) https://webmail.pec.it/layout/origin/html/printMsg.html?_v_=v4r2b64.20210208_1200&contid=&folder=SU5CT1guSW52aWF0YQ==&msgid=119&… 1/1 22/2/2021 https://webmail.pec.it/layout/origin/html/printMsg.html?_v_=v4r2b64.20210208_1200&contid=&folder=SU5CT1g=&msgid=6899&bod… Da "Posta Certificata InnovaPuglia" <[email protected]> A "[email protected]" <[email protected]> Data lunedì 22 febbraio 2021 - 21:21 Segnalazione di n. 1 albero monumentale ai sensi della legge n.10 del 14/01/2013. Ricevuta di avvenuta consegna Il giorno 22/02/2021 alle ore 21:21:21 (+0100) il messaggio "Segnalazione di n. 1 albero monumentale ai sensi della legge n.10 del 14/01/2013." proveniente da "[email protected]" ed indirizzato a "[email protected]" è stato consegnato nella casella di destinazione. Identificativo messaggio: [email protected] Allegato(i) daticert.xml (1 KB) postacert.eml (4016 KB) smime.p7s (8 KB) https://webmail.pec.it/layout/origin/html/printMsg.html?_v_=v4r2b64.20210208_1200&contid=&folder=SU5CT1g=&msgid=6899&body=0 1/1 22/2/2021 Ricevuta di accettazione Da "[email protected]" <[email protected]> A "[email protected]" <[email protected]> Data lunedì 22 febbraio 2021 - 21:21 Segnalazione di n. 1 albero monumentale ai sensi della legge n.10 del 14/01/2013. Ricevuta di accettazione Il giorno 22/02/2021 alle ore 21:21:07 (+0100) il messaggio "Segnalazione di n. 1 albero monumentale ai sensi della legge n.10 del 14/01/2013." proveniente da "[email protected]" ed indirizzato a: [email protected] ("posta ordinaria") [email protected] ("posta ordinaria") [email protected] ("posta certificata") [email protected] ("posta certificata") Il messaggio è stato accettato dal sistema ed inoltrato. Identificativo messaggio: [email protected] Allegato(i) daticert.xml (1 KB) smime.p7s (7 KB) https://webmail.pec.it/layout/origin/html/printMsg.html?_v_=v4r2b64.20210208_1200&contid=&folder=SU5CT1g=&msgid=6898&body=0 1/1 22/2/2021 https://webmail.pec.it/layout/origin/html/printMsg.html?_v_=v4r2b64.20210208_1200&contid=&folder=SU5CT1g=&msgid=6900&bod… Da "Posta Certificata InnovaPuglia" <[email protected]> A "[email protected]" <[email protected]> Data lunedì 22 febbraio 2021 - 21:21 Segnalazione di n. 1 albero monumentale ai sensi della legge n.10 del 14/01/2013. Ricevuta di avvenuta consegna Il giorno 22/02/2021 alle ore 21:21:25 (+0100) il messaggio "Segnalazione di n. 1 albero monumentale ai sensi della legge n.10 del 14/01/2013." proveniente da "[email protected]" ed indirizzato a "[email protected]" è stato consegnato nella casella di destinazione. Identificativo messaggio: [email protected] Allegato(i) daticert.xml (1 KB) postacert.eml (4016 KB) smime.p7s (8 KB) https://webmail.pec.it/layout/origin/html/printMsg.html?_v_=v4r2b64.20210208_1200&contid=&folder=SU5CT1g=&msgid=6900&body=0 1/1