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PPT Petrarca

La vita
Francesco Petrarca
(1304-1374)
Nasce ad Arezzo nel 1304.
Il padre, guelfo bianco ed esule fiorentino,
esercita l’attività notarile ad Arezzo, a Pisa e
poi ad Avignone presso la Curia papale.
Francesco trascorre la sua giovinezza tra
Carpentras e Montpellier e intraprende lo
studio del diritto.
Dal 1320 è a Bologna, dove incontra Giacomo
Colonna: dal 1327, a causa delle difficoltà
economiche seguite alla morte del padre,
entra a servizio della famiglia Colonna.
Incontra Laura.
Calitti, 1 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016
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La vita
Francesco Petrarca
(1304-1374)
Nel 1330 diventa cappellano del cardinale
Giovanni Colonna presso il quale resterà
fino al 1347, sommando benefici che gli
consentiranno di dedicarsi alle lettere.
Moltissimi sono i viaggi compiuti in Italia e
in Europa. Dal 1337 risiede a Valchiusa,
non lontano da Avignone, dove compone le
opere di erudizione latina che gli varranno
l’incoronazione poetica, avvenuta a Roma
nel 1341.
La monacazione del fratello Gherardo e la
morte di persone care, tra cui quella di
Laura durante la peste nera del 1347-1348,
inducono una crisi spirituale. Al distacco dai
Colonna segue una peregrinazione
frenetica per varie città tra cui Firenze, dove
incontra Boccaccio.
Calitti, 1 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016
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La vita
Francesco Petrarca
(1304-1374)
Nel 1353 lascia per sempre la
Provenza e si reca a Milano dai
Visconti per i quali compie missioni
diplomatiche: Petrarca è ormai un
intellettuale di fama europea.
Nel 1362 è a Padova e a Venezia, ma
dal 1370 si ritira presso il podere di
Arquà, sui Colli Euganei, dove
trascorre gli ultimi anni assistito dalla
figlia.
Muore ad Arquà nel 1374.
Calitti, 1.1 e1.2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016
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Canzoniere (1336-1374)
Le opere
Raccolta poetica in volgare, intitolata Rerum Vulgarium Fragmenta,
di 366 componimenti divisi tra rime in vita e rime in morte di Laura
Nuclei tematici 1
• Nucleo tematico predominante è l’amore per Laura – sentimento ora
peccaminoso, ora doloroso, ora gioioso, ora nobilitante – che funge da strumento di
un più ampio percorso di autoanalisi psicologica e morale dell’io poetico.
• Legato all’amore è il tema dell’inquietudine interiore e la continua oscillazione
tra l’aspirazione alla beatitudine celeste e l’attrazione per i beni terreni.
• Petrarca compie il proprio perfezionamento morale: l’io poetico svela le
contraddizioni del proprio animo, facendosi testimone di un tormento esistenziale e
morale di grande modernità.
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Le opere
Canzoniere
Nuclei tematici 2
•Spicca il motivo della natura e dell’eterno ritorno delle stagioni, che spesso si
intreccia con il tema della memoria, incentrato sul confronto tra passato e
presente, e che porta con sé il sentimento della fugacità del tempo e
dell’incombere della morte.
•Secondari appaiono altri temi come quello politico, sia esso encomiastico o
invece polemico quando indirizzato alla volta della corruzione della Curia papale.
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Le opere
Canzoniere
Lo stile 1
• Il Canzoniere stabilisce un nuovo classicismo volgare che affonda le radici
nell’amore di Petrarca per la classicità latina: il poeta mira a una lingua regolata e
omogenea, che aspira a una medietas (Chiare, fresche et dolci acque,/ove le belle
membra/pose colei che sola a me par donna;/gentil ramo ove piacque/(con sospir
mi rimembra)/a lei di fare al bel fianco colonna) in grado di porre un argine al
disordine della poesia coeva.
• Il risultato è un italiano elegante e sceltissimo (Era il giorno ch’al sol si
scoloraro/per la pietà del suo factore i rai), che sul piano lessicale evita tanto il
registro basso e realistico quanto quello aulico e filosofico e in cui le citazioni della
tradizione classica e romanza sono armonicamente fuse in un personale dettato
poetico.
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Le opere
Canzoniere
Lo stile 2
•Le figure retoriche predilette sono quelle di natura binaria, come antitesi (di fuor si
legge com’io dentro avampi), dittologie (solo et pensoso), chiasmi (dal pigro gielo
et dal tempo aspro et rio), parallelismi e ossimori (la fera bella et mansueta),
capaci di restituire la scissione interiore dell’io poetico.
•Abbandona i sicilianismi e i provenzalismi sul piano morfologico (il suffisso in anza) e metrico (la rima siciliana) e crea allitterazioni (di me medesmo meco mi
vergogno), catene foniche, assonanze e consonanze in rima (-aro, -ato, -arco) che
danno omogeneità al tessuto fonico della poesia.
•Metricamente prevale il sonetto, cui seguono canzoni, sestine, ballate e madrigali:
i moduli della tradizione sono sottoposti a variazioni che tendono alla resa di
componimenti più agili, fluidi e musicali, cui contribuiscono rime prive di asperità e
una sintassi paratattica assai scorrevole.
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Trionfi (1353-1374)
Le opere
Poema allegorico incompiuto in volgare in terzine dantesche
Nuclei tematici 1
• Il poeta è il protagonista di una serie di visioni che si presentano come
processioni trionfali dell’antica Roma: le figure allegoriche Amore, Pudicizia,
Morte, Fama, Tempo ed Eternità sfilano seguite da cortei di personaggi storici e
mitologici e ciascun trionfo è superato da quello successivo.
• Il tema centrale è la vicenda biografica dell’amore per Laura che diviene
un’allegoria universale di redenzione e di salvezza: partendo dalla propria storia
sentimentale Petrarca mira a dare una lettura unitaria del mondo e dell’uomo che
componga i dissidi del Canzoniere.
• L’Amore cede alla Morte e al Tempo che vince anche la Fama e dinanzi alla
caducità delle cose trionfa l’Eternità: con l’ultima visione il poeta scorge il mondo
dei beati, dove potrà gioire della vista di una Laura trasfigurata, la cui perfezione
sarà completa nel giorno del Giudizio.
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Le opere
Trionfi
Lo stile 1
• Lo stile è dettato dal rigoroso impianto allegorico di marca schiettamente
medievale, costruito su ampie digressioni, elencazioni, rassegne e cataloghi, nella
cui resa Petrarca cede all’erudizione (con un furor qual io non so se mai/al tempo
de’ giganti fusse a Flegra).
• Da Dante, Petrarca recupera il metro della terzina e la complessa geometria
dell’opera: il risultato però è ben diverso, il dettato risulta armonioso e piano,
specie nei passaggi dove Petrarca abbandona l’astrattezza intellettualistica e si
riavvicina alla propria ispirazione (Ma inanzi a tutte ch’a rifar si vanno,/è quella che
piangendo il mondo chiama/co la mia lingua e co la stanca penna;/ma ’l ciel pur di
vederla intera brama).
• Benché tipiche del genere siano le figure retoriche della personificazione
(un’insegna oscura e trista;/ed una donna involta in veste negra) e dell’apostrofe
(Vattene in pace, o vera mortal dea!), costante nel Petrarca è la tensione verso la
costruzione di artifici retorici che variano e attenuano la monotona rassegna dei
personaggi.
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Le opere
Familiari (1351-1364)
Epistolario in prosa latina in 24 libri, seguito dalle Senili (1361-1374)
Nuclei tematici 1
•Il nutritissimo epistolario petrarchesco si compone di lettere indirizzate agli amici, a
personaggi politici e intellettuali del tempo e a scrittori della classicità greca e
latina.
•I temi sono i più vari e abbracciano argomenti:
- letterari,
- esistenziali,
- psicologici,
- morali,
- filosofici,
- politici.
•Nelle lettere, rielaborate e riordinate a più riprese per decenni, i dati della realtà
appaiono trasfigurati in senso letterario: gli eventi della biografia risultano
manipolati al fine di trasmettere ai posteri un autoritratto
esemplare sul piano intellettuale e morale.
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Le opere
Familiari
Lo stile 1
•Il carattere confidenziale e privato proprio dell’epistolario subisce un innalzamento
di tono: la prosa latina assume forma riflessiva e nobilmente colloquiale (nella
traduzione italiana: Tra questi ondeggianti sentimenti del mio cuore, senza
accorgermi del sassoso sentiero, nel profondo della notte sono tornato a quel
rustico alloggio da cui m’ero mosso all’alba, e il chiarore della luna piena ci era di
dolce conforto nel cammino. Ed ora, mentre i servi sono affaccendati nel preparare
la cena, mi sono ritirato tutto solo in un angolo della casa per scriverti queste cose
in fretta e quasi improvvisandole).
•Il latino petrarchesco, la lingua che il poeta usa tanto come idioma quotidiano
quanto come codice letterario, si compone in un modello di scrittura latina
elegante, ricca e raffinata.
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Le opere
Familiari
Lo stile 2
•Sul piano retorico Petrarca fonda l’idea, poi raccolta dagli umanisti, che i classici
siano interlocutori contemporanei, presenti attraverso le citazioni (Virgilio: Ma
quanta fatica dovremo durare per tenere sotto i piedi non una terra più alta, ma le
passioni che si levano da istinti terreni!), come stimoli all’agire (Livio: Ebbi
finalmente l’impulso di realizzare ciò che mi ripromettevo ogni giorno, soprattutto
dopo essermi imbattuto, mentre giorni fa rileggevo la storia romana di Livio) o guide
per il presente (Ovidio: volere è poco; occorre volere con ardore per raggiungere lo
scopo).
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Secretum (1347-1353)
Le opere
Dialogo morale in prosa latina in tre libri, scandito in tre giorni
Nuclei tematici 1
•Nel dialogo in sogno tra Francesco e sant’Agostino alla presenza della Verità,
Agostino è l’inquisitore che mette a nudo gli errori del poeta e lo sprona a
sollevarsi dall’inerzia morale. Francesco confessa di essersi macchiato del
peccato di accidia, l’inabilità ad agire, la tormentosa malattia dell’animo.
•I temi centrali della colpa sono l’amore per Laura e l’ambizione alla gloria
letteraria, cui Francesco non sa rinunciare per dedicarsi alla vita contemplativa.
•Resta dominante il dissidio interiore: nell’opera non si compie in un percorso di
conversione, bensì diventa uno strumento di autoanalisi esistenziale e morale.
Calitti, 1.1 e1.2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016
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Le opere
Secretum
Lo stile 1
•Il Secretum assume la forma di una prosa filosofica elaborata sulla scorta di
precedenti illustri, da Platone a Boezio, ma soprattutto sant’Agostino (nella
traduzione italiana: A. «Procederò con un argomento per volta, affinché il lavoro,
ben ripartito, abbia un effetto più sicuro»).
•La forma del dialogo, per via della sua natura dialettica, si presta a esprimere
efficacemente i conflitti interiori del poeta, come l’accidia (F. «...questo flagello... mi
ghermisce a volte così tenacemente da tormentarmi nella sua stretta per giorni e
notti intere... E mi nutro a tal punto di lacrime e dolori, con una sorta di disperata
voluttà... che me ne stacco a malincuore». A. «Conosci bene il tuo male: ora ne
conoscerai le cause»); vi concorre anche l’uso delle figure dell’antitesi come gli
ossimori (splendido baratro).
•Dal punto di vista stilistico la prosa latina è raffinata, limpida, esemplata sul
modello classico (A. «Osserva le tombe dei vecchi, ma di quelli che sono vissuti con
te, per essere certo che anche per te è pronta la stessa sede e lo stesso perenne
soggiorno»).
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Le opere
Africa (1338-1339)
Bucolicum carmen (1346-1348)
Epystolae metricae (1350)
Poesia latina
Nuclei tematici 1
• L’Africa è un poema latino incompiuto in esametri che narra di vicende e
personaggi della seconda guerra punica: esempio di classicismo petrarchesco,
fonde elementi della lirica classica entro una cornice storico-erudita.
• Il Bucolicum Carmen è una raccolta poetica di 12 egloghe allegoriche di
ispirazione virgiliana: i temi vanno da quelli più strettamente personali, come
l’aspirazione alla vita solitaria e il desiderio di gloria delle lettere, a quelli di viva
attualità, come la vicenda repubblicana di Cola di Rienzo, la decadenza del papato
avignonese, le conseguenze della peste del 1348.
• Nelle Epistolae metricae, raccolta di 66 epistole in esametri sul modello
oraziano, Petrarca trae spunto da motivi occasionali di vita quotidiana, con
particolare spazio riservato all’amore per Laura, per poi allargare lo sguardo a
riflessioni di respiro letterario.
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Le opere
De viris illustribus (1338-1353)
Rerum memorandarum libri (1343-1345)
De vita solitaria (1346-1371)
De otio religioso (1347-1356)
De remediis utriusque fortunae (1354)
Prosa latina
Nuclei tematici 1
• Raccolta incompiuta di biografie di uomini illustri, il De viris illustribus
possiede un carattere erudito ed enciclopedico: protagonisti sono gli eroi della
storia romana antica e personaggi tratti dal racconto biblico e dal mito. Al tema
predominante della grandezza di Roma si affiancano tematiche di argomento
morale e cristiano.
• I Rerum memorandarum libri riuniscono aneddoti ed episodi storici
esemplari secondo il modello fissato dallo scrittore latino Valerio Massimo:
i personaggi, tratti dalla storia antica e da quella contemporanea, sono distinti in
base alla virtù cardinale che essi incarnano in massimo grado.
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Le opere
De viris illustribus
Rerum memorandarum libri
De vita solitaria
De otio religioso
De remediis utriusque fortunae
Nuclei tematici 2
• De vita solitaria è un trattato in due libri dedicato all’ideale classico dell’otium
litterarum, ossia la solitudine e la liberà come condizioni essenziali per l’attività
letteraria, qui declinato anche come isolamento aristocratico dal volgo rozzo e
ignorante.
• Petrarca scrive il De otio religioso subito dopo la monacazione del fratello
Gherardo presso il monastero di Montrieux: il trattato diviene l’occasione per una
riflessione, di tono retorico persuasivo ed esortativo, sui benefici della vita ascetica
e contemplativa.
Calitti, 1.1 e1.2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016
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Le opere
De viris illustribus
Rerum memorandarum libri
De vita solitaria
De otio religioso
De remediis utriusque fortunae
Nuclei tematici 3
• De remediis utriusque fortunae è un’enciclopedia morale, ispirata agli esempi
classici di Cicerone, Seneca e Boezio. I casi di sorte buona e avversa sono resi per
mezzo di dialoghi tra personificazioni psicologiche e morali: la Ragione (Ratio)
dialoga con le quattro passioni dell’animo, ovvero Gioia (Gaudium) e Speranza
(Spes) nel I libro e Timore (Timor) e Dolore (Dolor) nel II.
Calitti, 1.1 e1.2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016
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