SOCIOLOGIA Lezione 2 RADICI FILOSOFICHE • Naturalismo e contrattualismo • Per molti secoli concezione naturalistica aristotelica (società umana come fatto del tutto naturale scaturito dalla socievolezza istintiva dell’uomo) • XVII sec: inizia la riflessione su interessi personali e del collettivo, compatibilità individui e norme • Teoria del contratto sociale Hobbes. Il contratto sociale è alla base della nascita della società, ossia di quella forma di vita in comune che sostituisce lo stato di natura, in cui gli esseri umani vivono in una condizione di instabilità e insicurezza per la mancanza di regole riguardo a quelli che sono i loro diritti e doveri • XVIII sec: illuminismo. Montesquieu mise in evidenza come la teoria del contratto sociale cerca di spiegare in un solo modo tutte le forme di società quando in realtà si differenziano per clima, territorio, costumi, religioni. Le norme sociali devono tener conto della situazione storica e ambientale • Rosseu: al contrario dei contrattualisti parla della storia di degenerazione e corruzione e rispetto allo stato di natura in cui tutti erano liberi e uguali. Non auspica a un ritorno allo stato di natura ma alla scoperta di quelle norme idonee ad evitare la completa corruzione • Illuminismo: Francia XVIII secolo (Montesquieu,Voltaire, Diderot, D’Alambert, Rousseau) Vengono riconosciuti tra i primi pensatori che elaborarono un discorso scientifico sulla società. Pensavano che il nuovo ordine sarebbe scaturito automaticamente dal chiarimento razionale, una volta eliminate le distorsioni provocate dalle astrazioni metafisiche, dalla superstizione, dai pregiudizi CONTESTO STORICO • Cambiamenti tra XVIII e XIX • Comte (1798-1857) nel suo corso di filosofia positiva (1839) usa per la prima volta il termine di sociologia ed è considerato il fondatore della nuova disciplina. Studia la società con metodi rigorosi di verifica empirica. • Poi altri filosofi come Spencer (1820-1903) in Inghilterra e Marx (1818-1883) in Germania contribuirono allo sviluppo della nuova disciplina (XIX sec) • Periodo 700-800 europa occidentale: Rivoluzione americana, francese e industriale • La nascita della scienza della società può essere vista come una conseguenza di tali trasformazioni QUANDO NASCE LA SOCIOLOGIA ? “Si comincia a studiare la società quando essa non può più essere data per scontata” (Jedlowski, Il mondo in questione) Quando viene problematizzato l’ordine sociale tradizionale: • Rivoluzione Scientifica • Rivoluzione Industriale • Rivoluzione Americana • Rivoluzione Francese Le rivoluzioni politiche determinano il crollo di regimi e domini secolari e il sorgere di nuove organizzazioni sociali e politiche Si cerca di porre rimedio al pericolo della disgregazione sociale. È messa in discussione dell’ordine feudale tradizionale e conseguente distruzione della vecchia struttura sociale. Emergere di una nuova struttura, fondata sull’industria e sul sapere scientifico. Sociologia: nasce come teoria della società industriale, nella quale l’autorità trova la sua base nella scienza (e non nella fede religiosa). LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA Nascita della Scienza Moderna e del metodo scientifico fondato sulla osservazione empirica dei fatti: osservazione metodica, esperimento, comparazione, individuazione di leggi naturali. Cambia l’idea di mondo, uomo e società. La scienza è distaccata dalla filosofia, teologia e magia. È affiancata dalla tecnica per risolvere i problemi concreti della vita (società del libero mercato.. Come migliorare ad es la navigazione?il metodo di calcolo?ecc) A partire dal XVI-XVII secolo: Galilei (1564-1642) (RIVALUTAZIONE NATURA: osserva empiricamente la natura e ricerca le leggi che la governano; la natura ha leggi proprie, non più proprietà metafisiche. È realtà oggettiva che ha leggi universali di causa-effetto. Per conoscere il mondo bisogna capire quelle leggi. La scienza della natura è un sapere matematico di calcolo e misura e conoscenza intersoggettiva, accessibile a tutti) Bacone (1561-1626) Cartesio (1596-1650), Newton (1643-1727) (De Revolutionibus di Copernico – 1543; Principia Mathematica 1687 di Newton) LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Metà del XVIII secolo in Inghilterra. Rappresenta la dimensione economica del dinamismo che ruppe la visione statica del mondo che aveva caratterizzato la società tradizionale o pre-moderna. • Processo diindustrializzazione (fabbrica, meccanizzazione, divisione del lavoro per velocizzazione e aumento produttività i.e. ciascun operaio compie ripetitive semplici attività specifiche, che insieme a quelle degli altri compongono la macchina intera, la produzione totale) • Reso possibile da innovazione tecnologica (nuove macchine per produrre di più, si cerca di dominare la natura tramite la scoperta di leggi universali); costruzione della macchina a vapore • Minor costo di produzione per maggior rendimento • Processo di inurbamento (mutamento relazioni sociali, maggiore libertà individuale, maggiore insicurezza sociale, creazione di nuove forme di disagio sociale, …) ad es i contadini si trasferiscono nelle città per diventare operai oppure dai villaggi dei piccoli contadini si passa ai quartieri di periferia (differenze valoriali e di riti), nascono i primi complessi industriali urbani in condizioni di miseria estrema (reddito basso, scarse condizioni igieniche, no istruzione) nasce il proletariato urbano i cui interessi si scontrano con i ricchi proprietari di fabbriche = problemi di convivenza e di ordine sociale LA RIVOLUZIONE AMERICANA • Dichiarazione di indipendenza americana. Jefferson (1776): principi nuovi di società e ordinamenti politici • Passaggio dalla monarchia alla democrazia: tutti sono uguali per nascita e possiedono diritti inalienabili. Alla base ideale di uguaglianza • Quando una forma di governo diventa prevaricatrice l’elettorato ha il diritto di abolirla, istituendone una nuova • Estensione diritto di voto a tutti i cittadini maschi in grado di pagare tasse e (prima solo per chi aveva proprietà privata) • Redistribuzioni terreni corona britannica • Abolizione maggiorascato per equa distribuzione ricchezze (sistema che consente al primogenito di ereditare ricchezze paterne) • Libertà di praticare ognuno la religione in cui crede appellandosi alla propria coscienza LA RIVOLUZIONE FRANCESE • Insieme degli avvenimenti politici e sociali che portarono la Francia dalla Monarchia assoluta alla Monarchia costituzionale (1789) quindi alla Repubblica (1792) fino alla discesa di Napoleone (1799) • Promotrice: terzo stato (dalla borghesia al contadino), contro aristocrazia e clero • Da sudditi al dovere del sovrano a cittadini che delegano un governo al potere avendo diritti • Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789): gli uomini sono tutti uguali nessun privilegio per nascita ma solo per abilità e intelligenza personali. Libertà, uguaglianza e fraternità come i diritti inviolabili di ciascun cittadino • Ha costituito l’emblema della messa in discussione dell’ordine sociale feudale e delle istituzioni tradizionali, Abbattimento ancien regime • Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, per cui tutti devono contribuire alla società e contare alla pari a prescindere dalle ricchezze • Leggi perfettibili attraverso un confronto razionale • Diritti della libertà individuale, dell’uguaglianza di fronte alla legge universale e dell’inviolabilità della proprietà privata