APPARATO IUXTAGLOMERULARE
Cellule iuxtaglomerulari
Macula densa
Cellule del Mesangio
o ilari
o dell’isolotto iuxtavascolare
APPARATO IUXTAGLOMERULARE
Tubulo contorto distale
Arteriola afferente
Cellule iuxtaglomerulari
Macula densa
Cellule del mesangio
APPARATO IUXTAGLOMERULARE
CELLULE IUXTAGLOMERULARI
*
La tonaca muscolare dell’arteriola afferente (mancante di lamine elastiche
interne) nel polo vascolare viene sostituita da cellule epitelioidi: le cellule
iustaglomerulari.
Esse producono renina.
Se calano i sali (rilevati dalla macula) o la pressione sanguigna (rilevata dalle
pareti dell’arteriola afferente) la renina è rilasciata in circolo portando così alla
formazione dell’angiotensina II.
CELLULE IUXTAGLOMERULARI
Lume arteriola
afferente
RENINA
Cells iuxtaglomerulari
Rilasciata in circolo da luogo
all’angiotensina II
Gli effetti sono:
a. Azione sull’equilibrio salino
b. Azione sulla pressione (>>)
Renina
MACULA DENSA DEL
TUBULO CONTORTO DISTALE
*
Le cellule trasmettono segnali sulla concentrazione salina alle cellule iusta glomerulari.
SISTEMA RENINA/ANGIOTENSINA
Calo della pressione sanguigna
Cellule iustaglomerulari secernono renina
Angiotensinogeno
Angiotensina
Cala il diametro arteriolare
Effetto: aumento della pressione sistemica
SISTEMA RENINA/ANGIOTENSINA
CELLULE DEL MESANGIO
O DELL’ISOLOTTO IUSTAVASCOLARE
O ILARI
*
Hanno funzioni:
1. fagocitarie (puliscono la membrana
basale da materiali plasmatici aderenti e
rimuovono parti di membrana basale
degradata),
2. di sostegno per i capillari; inoltre le cellule
mesangiali
3.controllano il flusso di sangue
rispondendo ad alcuni ormoni, come
l’angiotensina II, contraggono i loro processi
cellulari.
GLOMERULO RENALE:
APPARATO IUXTAGLOMERULARE
Cellule ilari
Macula densa
TUBULO COLLETTORE
TUBULO COLLETTORE
Si trovano nella
midollare.
Non fa parte del
nefrone perché ha una
origine embrionale
differente
TUBULI COLLETTORI E
*DOTTI PAPILLARI
Tubulo arcuato
Tubuli contorti distali
di numerosi nefroni si
riuniscono a formare
un unico corto tubo
che a sua volta si
connette al tubulo
collettore che
confluiscono fino ad
arrivare alle papille
renali
Tubulo retto
Dotti papillari
o del Bellini
*
TUBULI COLLETTORI
È costituito da cellule
principali e da cellule
intercalate.
La funzione delle cellule
principali non è nota,
mentre le cellule
intercalate sono coinvolte
nel trasporto attivo e nella
secrezione di ioni idrogeno
contro gradiente di
concentrazione
(regolazione
dell’equilibrio acido-base
dell’organismo)
TUBULO COLLETTORE
Cellule
intercalate
Cellule
principali
DOTTI PAPILLARI
Epitelio batiprismatico semplice
DOTTI PAPILLARI
Epitelio batiprismatico semplice
DOTTI PAPILLARI
Epitelio batiprismatico semplice
TUBULO COLLETTORE
Non è permeabile all’acqua e all’urea,
ma in presenza dell’ormone
antidiuretico (ADH) diventano
permeabili all’acqua e in minor
quantità all’urea.
VASCOLARIZZAZIONE DEL RENE:
ARTERIA E VENA RENALE
Le arterie renali sono rami collaterali dell’aorta addominale
VASCOLARIZZAZIONE DEL RENE:
ARTERIA E VENA RENALE
VASCOLARIZZAZIONE DEL RENE
A. intralobulare
A. interlobulare
A. arcuata
A. interlobare
Le diramazioni non
si uniscono tra loro,
pertanto
l’interruzione del
flusso impedisce
l’apporto di sangue
nei distretti
successivi
VASCOLARIZZAZIONE DEL RENE
Le arteriole glomerulari
efferenti danno origine a
capillari disposti ad ansa che si
approfondiscono nella midollare.
Il braccio discendente viene
detto arteriola retta, quello
ascendente vena retta (detti vasi
retti)
VASCOLARIZZAZIONE DEL RENE:
VENE RENALI
v. capsulare
v. stellate
Le vene rette drenano nelle
vene arcuate (corrono con le
arterie omonime).
Il flusso corticale viene
convogliato in un sistema
v. interlobulare
sottocapsulare detto vene
stellate che sono a loro volta
v. arcuata
tributarie delle vene
interlobulari (associate alle
arterie omonime) che si
riuniscono in prossimità
dell’ilo formando la vena
renale
v. interlobare
VASCOLARIZZAZIONE DEL RENE:
VENE RENALI
Fisiologia dell’apparato escretore renale
1. Mantengono l’equilibrio idrico
2. Mantengono la composizione ionica e
osmotica del sangue
3. Riassorbimento totale di glucosio
4. Escrezione di sostanze tossiche
5. Mantenimento del pH o equilibrio acidobase
6. Eliminazione dei farmaci o metaboliti dei
farmaci, sostanze tossiche in generale
Tutto questo perché sono molto irrorati
Fisiologia dell’apparato escretore renale
I reni sono deputati alla escrezione e alla
regolazione della composizione e del volume dei
fluidi corporei, in particolare al controllo dei
soluti (es. sodio, potassio, cloro, glucosio,
aminoacidi) e dell’equilibrio acido-base.
In estate, quando una grossa quantità di acqua è persa attraverso la
traspirazione, la quantità di urina prodotta è minore, ma di elevata
osmolarità; d’inverno quando la perdita di liquidi è minima, il volume
Fisiologia dell’apparato escretore renale
I reni eliminano i prodotti tossici del metabolismo
e regolano l’osmolarità dell’urina.
Prendono parte alla regolazione della pressione
arteriosa sistemica e intervengono nella
conversione della vit.D (per la regolazione della
calcemia)
Fisiologia dell’apparato escretore renale
Circa il 10% del sangue
dell’arteriola afferente lascia
i capillari e si immette nella
capsula di Bowmann.
La pressione dell’arteriola afferente è di circa 70 mmHg
(nei vasi di simile calibro di solito è circa 40mmHg)
perché:
• sono le prime diramazioni dell’aorta e pertanto le
resistenze sono poche
• le arterie renali si staccano ad angolo retto
• il vaso efferente è più stretto dell’afferente per cui
aumenta la pressione nella rete antistante
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
ultrafiltrazione
Il sangue passa attraverso
l’arteriola afferente e nei
capillari glomerulari. La
differenza di pressione
permette il passaggio di
liquido nello spazio di
Bowman
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
ultrafiltrazione
ULTRAFILTRAZIONE=
Pressione filtrante netta (pressione colloidoosmotica + pressione
endocapsulare)
pressione colloido-osmotica= data dalle proteine del
plasma
pressione endocapsulare= pressione dei vasi dentro
la capsula del Bowman
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
ultrafiltrazione
ULTRAFILTRAZIONE=
Pressione filtrante netta (pressione colloidoosmotica + pressione
endocapsulare)
Pressione di filtrazione
70-10 mmHg: il flusso è costante
>200mmHg: il meccanismo di filtrazione è maggiore
della risposta; POLIURIA
<70 mmHg: la vasodilatazione è elevata e l’ultrafiltrato
è minore; OLIGURIA
<40 mmHg: si ha il collasso circolatorio; ANURIA
Fisiologia dell’apparato escretore renale
A causa della barriera di filtrazione le
macromolecole e gli elementi cellulari non sono in
grado di oltrepassare tale ostacolo e pertanto si
può dire che l’ultrafiltrato ha la stessa
composizione del plasma (escluse le molecole di
grosse dimensione-70000Da)
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento
L’ultrafiltrato passa per il polo urinifero, arriva
al tubulo prossimale dove si hanno le prime
modificazioni cioè si ha IL PASSAGGIO DI
LIQUIDO DAL TUBULO ALL’INTERSTIZIO.
Questo grazie:
• alle pompe (trasporto attivo)
• ai canalicoli intercellulari
• ai microvilli
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel tubulo prossimale
65% del sodio
65% cloro
70-80% acqua
Con un meccanismo attivo il sodio
passa nell’interstizio.
Si crea un gradiente elettrico che
riassorbe per gradiente di
concentrazione cloro.
L’acqua segue il sodio per gradiente
osmotico
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel tubulo prossimale
glucosio
aminoacidi
Le pompe per il sodio vengono
utilizzate anche per il riassorbimento di
glucosio (cootrasporto equimolare).
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel tubulo prossimale
65% calcio
70-80% fosfati
Il riassorbimento del calcio avviene per
gradiente di concentrazione ed è
condizionato dal recupero del sodio.
I fosfati vengono riassorbiti per
meccanismo attivo sempre condizionato
dal recupero del sodio
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel segmento sottile e tubuli
distali
La osmolarità dell’ultrafiltrato
glomerulare è la stessa del plasma
e nel passaggio lungo il tubulo
prossimale non subisce modifiche
perché il riassorbimento di sodio
e altri ioni è isoosmotico con
quello dell’acqua
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel segmento sottile e tubuli
distali
Approfondendosi nella midollare si
crea un gradiente osmotico sempre
maggiore a causa della diversa
permeabilità dei tubuli.
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel segmento sottile e tubuli
distali
Nel tratto discendente passano sali e
acqua.
Nel tratto ascendente passano solo sali
(per il sodio sia per pompa attiva che
per gradiente di concentrazione in
seguito al passaggio di cloro) mentre
l’acqua non può passare.
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel segmento sottile e tubuli
distali
L’ultrafiltrato procedendo lungo i
tubuli ha sempre meno ioni disponibili
e pertanto si crea una differenza di
concentrazione di sali grazie alla quale
la osmolarità maggiore risulta nella
parte più profonda della midollare e
diminuisce man mano che si procede
verso la corticale
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel segmento sottile e tubuli
distali
esterna
Regione
midollare
interna
Nella midollare esterna i bracci spessi e
sottili sono stipati, invece andando
ancora in profondità (midollare
interna) i bracci sono solo sottili.
Questo spiega perché in profondità
abbiamo dei valori di osmolarità molto
più alti
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel segmento sottile e tubuli
distali
Il liquido che lascia il tubulo distale è
ipotonico perché in continuazione si
riversa cloruro di sodio nell’interstizio
esterna
Regione
midollare
interna
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nel segmento sottile e tubuli
distali
esterna
Regione
midollare
interna
L’urea si sposta verso il lume tubulare
del braccio discendente del segmento
sottile e poi non può più uscire perché i
tubuli sono impermeabili alla sostanza
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento nei tubuli distali
Sono sensibili all’ADH .
In assenza di ormone il filtrato non viene modificato e le urine
rimangono ipotoniche.
In presenza di ADH le urine diventano concentrate e ipertoniche
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
vasi retti
Il gradiente di concentrazione non
durerebbe a lungo nelle zone profonde
del rene se i vasi retti non fossero
permeabili sia all’acqua che agli ioni
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
vasi retti
Il diametro del braccio arterioso è
minore di quello venoso.
Man mano che il flusso ematico
procede lungo il braccio arterioso il
plasma perde acqua con aumento della
concentrazione di sali mentre
risalendo lungo il braccio venoso perde
soluti con aumento della quantità di
acqua
(SISTEMA DI SCAMBIO
CONTROCORRENTE)
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
vasi retti
Il gradiente osmotico rimane
invariato in quanto
l’osmolarità ematica è simile a
quella dell’interstizio.
Fisiologia dell’apparato escretore renale
Fisiologia dell’apparato escretore renale
Fisiologia dell’apparato escretore renale:
riassorbimento
Ad ogni ione sodio che esce, ne
entra uno idrogeno e pertanto il
filtrato dovrebbe essere acido.
Ciò non si verifica per la presenza
degli NH3 e HCO3- e HPO4-NH3 + H+
HCO3- + H+
NH4
H2CO3 CO2 + H2O
HPO4-- + H+
H2PO4-
RIASSUNTO
RIASSUNTO
Fisiologia dell’apparato escretore renale
Il prodotto finale è l’UREA
Steroidi, glucoronidi, coloranti, alcuni
medicamenti possono essere escreti dai
tubuli distali