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i minori nel periodo della pandemia

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
D IREZIONE
CENTRALE DE LLA
P OLIZIA C RIMINALE
I MINORI NEL PERIODO DELLA PANDEMIA
Servizio Analisi Criminale
Roma,, Novembre 2021
Premessa
INDICE
PREMESSA........................................................................................................................................................................ 3
ABSTRACT .........................................................................................................................................................................4
I MINORI NEL PERIODO DELLA PANDEMIA ....................................................................................................................... 6
ANALISI DEI DATI STATISTICI ......................................................................................................................................... 16
I DATI NELL’ANNO DELL’AVVENTO DELLA PANDEMIA....................................................................................................31
CONCLUSIONI ................................................................................................................................................................38
CONSIGLI PER LA TUTELA DEI MINORI - (ALLEGATO 1)...................................................................................................39
2
Premessa
PREMESSA
Il Servizio Analisi Criminale, incardinato all’interno della Direzione Centrale della Polizia
Criminale ed a composizione interforze, rappresenta un polo per il coordinamento informativo
anticrimine e per l’analisi strategica interforze sui fenomeni criminali, e costituisce un utile
supporto per l’Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza e per le Forze di polizia, anche attraverso
la realizzazione e la condivisione di documenti di analisi e di approfondimento tematico al fine di
consentire di pianificare l’azione di prevenzione e contrasto.
Quale naturale prosecuzione dell’approfondimento del tema relativo alla “devianza minorile”
effettuato, nel 2020, dal Servizio Analisi Criminale e pubblicato sul sito istituzionale del
Ministero dell’Interno, il presente elaborato si prefigge lo scopo di esaminare l’impatto della
pandemia sui giovani attraverso la lente dell’analisi dei dati statistici e delle operazioni di polizia
condotte sul territorio e con l’ausilio dei preziosi contributi informativi forniti dal Comando
Generale dell’Arma dei Carabinieri, dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, dalla
Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti
Speciali della Polizia di Stato - Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, dalla Direzione
Centrale Anticrimine della Polizia di Stato nonché dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di
Comunità del Ministero della Giustizia.
Il presente lavoro si colloca, pertanto, in una linea evolutiva rispetto al precedente elaborato del
quale si richiamano nozioni e concetti generali.
La finalità - nell’ottica della più ampia condivisione del presente documento - è quella di
sollecitare l’interesse e l’attenzione verso il tema per la realizzazione di un network che
accompagni il minore in un percorso di legalità, allontanandolo dalle attrattive devianti,
attraverso un “lavoro di squadra”, ad approccio multidisciplinare e trasversale, da parte di diversi
protagonisti sociali, non soltanto di carattere istituzionale.
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Abstract
ABSTRACT
L’emergenza pandemica da Covid-19 e le connesse restrizioni hanno notevolmente
condizionato le abitudini di vita di tutti, a livello globale, in numerosi ambiti, influendo, in modo
particolare, sull’universo giovanile, sul modo di pensare, di agire e, nel complesso, sul modus
vivendi delle nuove generazioni, sul loro percorso di crescita e di sviluppo, con diversi effetti
anche sotto il profilo psicologico.
Le restrizioni determinate dall’emergenza sanitaria1 hanno causato ai giovani la perdita
dei ritmi della quotidianità nonchè della socialità (a scuola come nello sport), con un maggior
ricorso alla rete. I ragazzi hanno sperimentato un senso di “smarrimento” che li ha indotti,
talvolta, ad assumere atteggiamenti devianti, in particolare mediante l’utilizzo del web e dei
social network, essendo - gli stessi - sempre più “connessi”; il maggior ricorso alla rete ha
accresciuto sia i rischi di venire “virtualmente” a contatto con contenuti di carattere illecito sia
quelli di un utilizzo distorto dei vari social network, con la commissione di condotte delittuose
online.
L’esigenza della presente analisi trae origine dalla constatazione della sempre maggior
diffusione di svariate forme di condotte antisociali, nonché penalmente rilevanti, poste in essere
da soggetti minori d’età, spesso in forma aggregata e spesso online.
Il leitmotiv dell’intero documento - nonché l’obiettivo di cui, da tempo, il Servizio Analisi
Criminale si fa promotore - è quello di sollecitare un “corale” intervento sul delicato tema della
devianza minorile, con il concorso di tutti gli stakeholder, pubblici e privati, nel “fare rete”
nell’esclusiva ottica di tutela del minore.
Dall’analisi effettuata si è rilevato che i dati statistici restituiscono, nel complesso, una
generale flessione nel biennio 2019 - 2020, in controtendenza con il raffronto tra i periodi
parziali (gennaio - agosto 2020 e gennaio - agosto 2021), delle segnalazioni riferite ai minori
denunciati e/o arrestati in Italia, ad eccezione di quelle relative ai reati afferenti agli
stupefacenti ove si registra una diminuizione anche nei periodi parziali.
1
Non soltanto relative al c.d. lockdown totale della “prima ondata pandemica” ma anche riguardanti le fasi
successive caratterizzate da limitazioni, a fasi alterne, più o meno stringenti.
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Abstract
Si evidenzia, altresì, che, sul totale degli autori, l’incidenza percentuale di quelli
minorenni si attesta su un valore pari a 3,37%.
In particolare, con riferimento alla cittadinanza degli autori minori, si rileva un’incidenza
media di autori stranieri del 44,50% rispetto al totale delle segnalazioni riferite a minorenni
denunciati/arrestati.
Inoltre, prendendo in esame la distribuzione geografica degli eventi criminali che hanno
come autori soggetti minori d’età si rappresenta che, nel periodo gennaio-agosto 2021, le
regioni in cui si registra il maggior numero di segnalazioni per minori denunciati/arrestati sono la
Lombardia, l’Emilia Romagna, la Sicilia, il Piemonte, il Veneto, il Lazio e la Toscana; si rileva,
altresì, che le aree geografiche con maggior incidenza percentuale degli autori minori di
nazionalità straniera sono quelle del nord Italia e, in particolare, il Piemonte, l’Emilia Romagna
e la Lombardia.
Infine, nel focus dedicato al periodo relativo all’anno dell’avvento della pandemia (marzo
- dicembre 2020), raffrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente, si rileva una generale
flessione del numero di segnalazioni riferite a minori denunciati/arrestati, in controtendenza a
quelle riferite ai reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, di resistenza e violenza o
minaccia a un Pubblico Ufficiale, di detenzione di materiale pornografico, di diffusione illecita di
immagini o video sessualmente espliciti (c.d. revenge porn), di istigazione od aiuto al suicidio, di
frode informatica e di indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento, per i
quali si registra, invece, un incremento nel periodo in esame.
Tali risultanze sono, tuttavia, in linea con le caratteristiche del periodo, connotato da
restrizioni che, da un lato, hanno comportato la permanenza prolungata tra le mura domestiche
con, altresì, un maggior ricorso all’uso di apparecchiature elettroniche con accesso al web e,
dall’altro, hanno determinato un aumento dei contatti con le Forze di Polizia impegnate sul
territorio nell’attività di controllo del rispetto delle prescrizioni imposte per il contenimento della
diffusione delle pandemia da virus Covid-19.
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I minori nel periodo della pandemia
I MINORI NEL PERIODO DELLA PANDEMIA
La pandemia da virus Covid-19 ha influito notevolmente sullo stile di vita dei minori, con
diversi effetti anche da un punto di vista psicologico, soprattutto per la “solitudine” in cui molti
giovani si sono ritrovati.
La sospensione delle attività scolastiche in presenza, con l’avvento della didattica a
distanza, nonchè le restrizioni alla mobilità, la chiusura dei locali di intrattenimento e delle
palestre hanno condotto al mutamento delle abitudini di vita quotidiane dei giovani e del modo di
relazionarsi tra loro, con il rischio crescente di forti disagi psicologici, di depressione e di atti di
autolesionismo, soprattutto nei ragazzi in fase adolescenziale.
In un tale panorama, la sensazione di “smarrimento” che ha colpito molti giovani, a
seguito anche dello spostamento di molte attività sulla rete, li ha indotti - non solo per necessità ad un maggior utilizzo di personal computer, smartphone e tablet e, conseguentemente, del web,
dei social network e delle app di messaggistica istantanea; si tratta di strumenti che hanno
consentito loro di “ri-connettersi” con il mondo, di far rivivere, nella realtà virtuale, la socialità
“spenta” dalla pandemia.
L’adeguamento alle restrizioni connese all’emergenza pandemica e volte al contenimento
della diffusione del virus Covid-19 ha determinato anche il proliferare di app che consentono di
comunicare in una sorta di “stanza virtuale”.
In particolare, si è diffusa la pratica c.d. del “Zoombombing” - che ricorda il nome di una
app per videoconferenze - e che consiste nell’esercitare azioni di disturbo attraverso
l’introduzione nelle riunioni a distanza con la pubblicazione di contenuti e messaggi di diverso
tipo, dal carattere scherzoso a contenuti di tipo offensivo, pornografico, razzista o estremista.
È stata, altresì, rilevata la presenza di gruppi appositamente creati per realizzare, con le
medesime modalità nonché finalità, incursioni abusive nelle piattaforme scolastiche di didattica a
distanza.
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I minori nel periodo della pandemia
23 marzo 2021 - Genova - La Polizia di Stato ha svolto un’indagine su un gruppo di ragazzi ritenuti
responsabili dei reati di interruzione di pubblico servizio ed accesso abusivo ad un sistema informatico o
telematico, in quanto gli stessi si erano organizzati al fine di interrompere sistematicamente le lezioni
effettuate da varie scuole, su tutto il Territorio Nazionale, e svolte con la modalità della didattica a distanza.
A seguito di diverse denunce da parte di Dirigenti Scolastici di vari Istituti, le indagini hanno consentito di
individuare la struttura del gruppo e di scoprire gli organizzatori e gli amministratori; in particolare, sono
stati individuati tre ragazzi - di cui uno minore d’età - residenti nelle province di Milano e di Messina, i quali
appartenevano a gruppi Telegram ed Instagram costituiti proprio con la finalità di disturbare i docenti e
causare la sospensione delle lezioni, riuscendo - attraverso la condivisione, da parte degli studenti, dei codici
di accesso alle video-lezioni - ad organizzare attacchi durante le interrogazioni in programma.
In tale contesto, la “vita online” ha reso i minori soggetti sempre più esposti ai pericoli
della rete, accrescendo anche il rischio di commissione di delitti online, come adescamento e
cyberbullismo: adescatori e pedofili sembrano apparire non soltanto sulle piattaforme dei social
network ma anche sulle chat di videogiochi online molto in voga tra i giovani.
Recentemente, infatti, anche a causa dell’approccio alle tecnologie da parte di ragazzi
sempre più giovani, si è assistito ad un graduale abbassamento dell’età media dei minori - sia
quali autori sia quali vittime - in relazione alla commissione di reati online.
Tramite lo smartphone le prepotenze virtuali sono amplificabili attraverso la condivisione
nei vari gruppi di messaggistica istantanea e sui social network in cui, peraltro, sempre più
frequenti risultano la circolazione e lo scambio tra minori - molto spesso inconsapevoli della
gravità della condotta - di immagini e di filmati del c.d. genere “gore”, quali video di pornografia
violenta, di pedopornografia, di pestaggi, di abusi sessuali su bambini, di uccisioni, di torture e di
vari tipi di violenze, nonché di materiale relativo ad immagini sessualmente esplicite2, prodotto in
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Con l’introduzione del Decreto Legge 8 ottobre 2021 n. 139 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 241 dell’8 ottobre
2021) intitolato “Disposizioni urgenti per l’accesso alle attività culturali, sportive e ricreative, nonché per
l’organizzazione di pubbliche amministrazioni e in materia di protezione dei dati personali.”, all’art. 9, comma 1,
lett. e) del Capo IV, rubricato “Disposizioni in materia di protezione dei dati personali” è stata introdotta una nuova
previsione al Decreto Legislativo 30 Giugno 2003 n. 196, meglio noto come “Codice della Privacy”, ossia l’art. 144bis (Revenge porn) che prevede al comma 1 che “Chiunque, compresi i minori ultraquattordicenni, abbia fondato
motivo di ritenere che immagini o video a contenuto sessualmente esplicito che lo riguardano, destinati a rimanere
privati, possano essere oggetto di invio, consegna, cessione, pubblicazione o diffusione senza il suo consenso in
violazione dell’art. 612-ter del codice penale, può rivolgersi, mediante segnalazione o reclamo, al Garante, il
quale, entro quarantotto ore dal ricevimento della richiesta, provvede ai sensi dell’articolo 58 del regolamento (UE)
2016/679 e degli articoli 143 e 144.”, al comma 2 che “Quando le immagini o i video riguardano minori, la richiesta
al Garante può essere effettuata anche dai genitori o dagli esercenti la responsabilità genitoriale o la tutela.” ed al
comma 3 che “Per le finalità di cui al comma 1, l’invio al Garante di immagini o video a contenuto sessualmente
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I minori nel periodo della pandemia
modo consensuale in costanza di una relazione sentimentale; tali condotte comportano il
crescente rischio di traumatizzazioni precoci e di influenze negative sullo sviluppo psicosessuale
del giovane.
25 novembre 2020 - Sassari - La Polizia di Stato ha deferito in stato di libertà tre minori - di età
ricompresa tra i quattordici ed i quindici anni - ritenuti responsabili di detenzione e diffusione di
materiale pedopornografico. L’indagine è stata avviata a seguito della denuncia del genitore di
un’adolescente in quanto quest’ultima aveva ricevuto, tramite Whatsapp, immagini e video che la
immortalavano in atteggiamenti intimi con l’ex fidanzato, suo coetaneo. L’attività di indagine ha
consentito di acclarare che la minorenne aveva volontariamente eseguito i suddetti video, realizzati
dall’ex fidanzato con il proprio cellulare. È stato accertato, altresì, che il predetto materiale
pedopornografico era stato divulgato da un amico - anch’egli minore - che aveva sottratto i file,
relativi alla minorenne, dallo smartphone dell’ex fidanzato, risultato, invece, estraneo ai fatti. Le
indagini, inoltre, hanno fatto emergere la responsabilità di altri due minorenni che, a loro volta,
avevano condiviso i medesimi file in varie chat.
8 marzo 2021 - Salerno - La Polizia di Stato, a seguito dell’attività avviata dalla denuncia dei
genitori di una tredicenne, ha dato esecuzione ad un’ordinanza con cui un giovane di diciassette anni
è stato denunciato e condotto in una comunità per minorenni in quanto ritenuto responsabile del reato
di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (c.d. “revenge porn”). In particolare,
quest’ultimo si era reso responsabile della diffusione, mediante affissione sui muri della città, della
foto della ex fidanzata di tredici anni ritratta in posa sessualmente esplicita, unitamente all’offerta di
prestazioni sessuali dietro pagamento.
12 settembre 2021 - Salerno - La Polizia di Stato ha proceduto al collocamento in comunità - in
esecuzione di ordinanza applicativa di misura cautelare - di due minori in relazione ad episodi di
“revenge porn” ed a condotte di detenzione, diffusione e commercializzazione di materiale
pedopornografico. Nel dettaglio, l’attività investigativa ha consentito, dapprima, di accertare un
episodio in cui uno dei minori inviava ad un suo amico, mediante WhatsApp, dei video sessualmente
espliciti relativi alla sua fidanzata con lo scopo di procurarle danno e poi che il ricevente
commercializzava e divulgava in rete il materiale pornografico ricevuto, scambiando i contenuti sul
web mediante un vero e proprio baratto su chat di gruppo di Telegram e Whatsapp. Inoltre, le indagini
hanno permesso di accertare la detenzione di una vasta mole di materiale pedopornografico relativo ad
altri minori, verosimilmente frutto di scambio in rete (c.d. “sexting”).
esplicito riguardanti soggetti terzi, effettuato dall’interessato, non integra il reato di cui all’articolo 612-ter del
codice penale.”.
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I minori nel periodo della pandemia
Anche il fenomeno delle challenge ha continuato a mietere vittime, come nel caso della
viralizzazione della black-out game ossia della pratica di lasciarsi soffocare da altri o con uso di
corde per provare il “sollievo” del recupero di ossigeno.
L’avvento della pandemia da virus Covid-19, sempre per il maggior utilizzo del web e
delle app di messaggistica, ha esposto, altresì, i giovani alla propaganda estremista online con il
rischio di attivare processi di radicalizzazione.
La crescente presenza in rete di contenuti d’area consente, infatti, di reperire sul web quel
bagaglio informativo funzionale a favorire la radicalizzazione del pensiero estremista da parte di
soggetti anche molto giovani o da parte di persone con pregresse situazioni di disagio che
riescono così a trovare conforto in propalazioni ideologiche radicali.
Al riguardo, è stato anche rilevato il tentativo da parte di singoli e di compagini, attivi
soprattutto online, d’infiltrare gruppi d’opinione, insistenti prevalentemente sulle piattaforme di
messaggistica istantanea, con lo scopo di radicalizzarne i toni.
16 gennaio 2020 - Torino - La Polizia di Stato ha eseguito un decreto di perquisizione domiciliare
emesso a carico di un giovane, estremista di destra, indagato per propaganda ed istigazione a delinquere
per motivi di discriminazione razziale aggravata dall’apologia di negazionismo. Nel dettaglio, dalle
indagini è emerso che il giovane aveva creato ed amministrava un canale Telegram, divulgando immagini
e contributi di stampo neonazista ed antisemita tra cui un opuscolo, redatto dallo stesso, costituente una
sorta di manifesto ideologico di matrice antisemita e neonazista. L’indagato, inoltre, è stato riconosciuto
quale autore di un altro elaborato - incompleto - contentente, fra le altre cose, la rivendicazione di
un’azione terroristica suicidaria che voleva compiere nella città di Torino. Durante l’indagine è stato
accertato, tra l’altro, che l’indagato - in condizione di disagio familiare, sociale ed economico - aveva
radicalizzato sempre di più le sue convinzioni ideologiche, maturando un senso di avversione verso la
società ed un crescente interesse per le armi e gli esplosivi. Il minore è stato avviato ad un programma di
“de-radicalizzazione” tramite operatori specializzati; si tratta del primo caso in Italia con riferimento
all’estremismo di destra.
In un mondo sempre più virtuale, anche l’acquisto di droga online costituisce una
minaccia, con il rischio che acquisisca maggiore spazio il mercato illegale e clandestino del dark
web dove vengono vendute le droghe sintetiche e le nuove sostanze psicoattive molto in voga tra i
giovani.
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I minori nel periodo della pandemia
Inoltre, con la chiusura delle scuole a causa dell’emergenza Covid-19, in ordine all’azione
di prevenzione e contrasto dello spaccio di stupefacenti in prossimità dei plessi scolastici,
denominata “Scuole Sicure”, alcune Questure3 si sono organizzate attraverso piattaforme digitali
di comunicazione per interfacciarsi con gli studenti. Anche i Reparti dei Carabinieri, nell’anno
scolastico 2020/2021, hanno coinvolto gli studenti nell’ambito dell’iniziativa relativa agli incontri
didattici per la prevenzione dei fenomeni criminali che coinvolgono i minori, continuando a
contribuire alla formazione della “Cultura della legalità”.
L’uso distorto della rete ha, altresì, consentito l’organizzazione di forme di protesta,
spesso non autorizzate, per contestare gli effetti sociali ed economici connessi ai provvedimenti
adottati per il contenimento della pandemia; si è registrata, in particolare, anche la partecipazione
di molti giovani ad iniziative di piazza, con conseguenze per l’ordine e la sicurezza pubblica.
8 marzo 2021 - Torino - La Polizia di Stato, nell’ambito dell’operazione denominata “Criminalpage”,
ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di tredici persone minorenni (di cui
dodici in custodia cautelare in carcere ed una in collocamento in comunità) ed un decreto di fermo nei
confronti di ventiquattro soggetti maggiorenni. Nel dettaglio - ad ecezione di un maggiorenne ritenuto
responsabile del reato di ricettazione - gli stessi sono stati ritenuti responsabili, in concorso, di
devastazione e saccheggio con l’aggravante di aver commesso il fatto nel corso di manifestazioni in
luogo pubblico. Inoltre, due minorenni sono chiamati a rispondere anche del delitto di resistenza a un
Pubblico Ufficiale aggravata. Un maggiorenne, destinatario del decreto di fermo, è risultato, altresì,
irreperibile all’atto dell’esecuzione. L’indagine è relativa ai fatti avvenuti il 26 ottobre u.s., a Torino, in
pregiudizio di oltre quaranta attività commerciali, in occasione ed a margine di una manifestazione
promossa per protestare contro le restrizioni connesse all’emergenza pandemica ed a cui avevano
partecipato cittadini, commercianti, ultras ed aderenti ai centri sociali. In tale contesto, un gruppo di
persone - diverso da quello degli iniziali manifestanti - ha ingaggiato scontri violenti con le Forze
dell’Ordine dando vita ad una vera e propria guerriglia urbana. Nella circostanza, gli stessi hanno
danneggiato e saccheggiato negozi, arredi urbani e mezzi delle Forze dell’Ordine, ferendo anche
operatori di Polizia. Nel corso delle perquisizioni, due soggetti sono stati anche arrestati ex art. 73 del
D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309.
3
A titolo di esempio, si cita il progetto “Scuole Sicure” della Questura di Roma che ha continuato ad utilizzare le
piattaforme di studio digitali e le applicazioni di meeting on line per la presentazione di programmi di prevenzione
relativi al bullismo ed al cyber-bullismo, all’utilizzo consapevole dei dispositivi tecnologici e dei social network, al
contrasto alle dipendenze, alla cultura di genere ed alla legalità.
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I minori nel periodo della pandemia
Invero, l’insofferenza mostrata dai giovani si è tradotta, più in generale, in manifestazioni
di devianza giovanile.
In particolare, alcuni episodi di “Mala Movida” si sono registrati, nelle fasi di c.d.
“allentamento” delle misure restrittive, nei luoghi tipici di aggregazione dei giovani, quali locali
pubblici o piazze di ritrovo giovanile con manifestazioni di violenza in danno di persone o cose.
3 novembre 2020 - Matera - La Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà ventuno minorenni
ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di danneggiamento seguito da incendio nonché
di danneggiamento aggravato ed accensioni ed esplosioni pericolose, in relazione a condotte poste in
essere per festeggiare la notte di “Halloween”. Gli stessi, infatti, avevano incendiato cassonetti della
spazzatura e danneggiato diverse autovetture, facendo esplodere, altresì, artifizi pirotecnici nelle vie
pubbliche.
20 ottobre 2020 - Livorno - L’Arma dei Carabinieri e la Polizia Locale intervenivano a seguito della
segnalazione di un assembramento di persone in una piazza della città. Dall’attività di identificazione di un
soggetto scaturiva una forma di resistenza - dello stesso - al personale operante; questi veniva anche
accerchiato da altri soggetti nel frattempo intervenuti. Questi ultimi sferravano, altresì, calci verso alcune
delle auto in uso agli operatori. Nella circostanza, un diciassettenne veniva deferito in stato di libertà, in
concorso con altre persone, per danneggiamento e resistenza a un Pubblico Ufficiale nonché per rifiuto di
fornire le proprie generalità.
Inoltre, quasi a dare sfogo alla rabbia ed al disagio dei tempi della pandemia, i giovani,
sempre più spesso, si sono lanciati sfide attraverso i social network, dandosi appuntamento per
dar forma a maxi risse in strada in cui protagonista assoluta è una violenza “gratuita” da “postare”
sui social, anche con finalità emulative, confidando sull’effetto amplificatore della rete.
30 gennaio 2021 - Roma - L’Arma dei Carabinieri ha deferito in stato di libertà, per rissa, due minori. Gli
stessi sono risultati coinvolti in una rissa avvenuta nella locale Piazza del Popolo ed a cui avevano
partecipato anche altri giovani.
3 marzo 2021 - Desio (MB) - L’Arma dei Carabinieri è intervenuta in una piazza della città in cui si era
verificata una rissa tra due gruppi di giovani; questi ultimi si erano dati appuntamento su Instagram. Nella
circostanza, venivano denunciati in stato di libertà sei giovani, di cui tre minorenni, in quanto ritenuti
responsabili del reato di rissa aggravata. Inoltre, uno dei minorenni veniva, altresì, deferito per il reato di
porto abusivo di strumento atto ad offendere in quanto era stato trovato in possesso di una mazza da
baseball.
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I minori nel periodo della pandemia
31 marzo 2021 - Varese e provincia e Colverde Gironico (CO) - La Polizia di Stato ha concluso
un’indagine scaturita da una maxi rissa, verificatasi a Gallarate in data 8 gennaio u.s., con il ferimento
di un giovane minorenne. L’attività investigativa ha consentito di acclarare che la rissa avvenuta a
Gallarate era stata organizzata da due contrapposte fazioni per una sorta di regolamento di conti in
relazione ad una precedente rissa occorsa, per futili motivi, qualche giorno prima (il 4 gennaio u.s.) a
Cassano Magnago (VA); in particolare, è stato accertato che già la sera di quest’ultimo evento i
corrissanti avevano iniziato a pubblicare - sui loro profili Instagram - post riguardanti lo scontro,
dandosi appuntamento, per il giorno 8 gennaio a Gallarate, per risolvere la questione. Nel complesso
sono stati deferiti alle Autorità Giudiziarie ventinove soggetti, di cui ventiquattro minorenni e cinque
maggiorenni. Nel dettaglio, per i fatti del 4 gennaio, è stato contestato il reato di rissa aggravata a
carico di sette minori e quello di lesioni personali aggravate e porto di oggetti atti ad offendere a
carico di un minore; per i fatti di Gallarate, invece, ventiquattro minori e cinque maggiorenni sono
stati ritenuti responsabili, a vario titolo, di rissa aggravata, lesioni personali aggravate, porto d’armi ed
oggetti atti ad offendere e favoreggiamento personale. In particolare, per aver preso parte alla maxi
rissa di Gallarate sono stati eseguiti provvedimenti applicativi di misure cautelari nei confronti di due
maggiorenni (rispettivamente uno agli arresti domiciliari ed uno con obbligo di dimora) e di quindici
minorenni (di cui sette in permenenza in casa ed otto sottoposti a prescrizioni).
29 maggio 2021 - Noicattaro (BA) - L’Arma dei Carabinieri ha deferito in stato di libertà quindici
persone, di cui tredici minorenni, ritenute responsabili di rissa. L’indagine è stata avviata apprendendo
- tramite video divugato sui social network - di una rissa avvenuta a Noicattaro qualche giorno prima
ossia il 25 maggio u.s. Le indagini hanno rivelato che i due maggiorenni avevano realizzato condotte
violente verso gli altri indagati minorenni a causa di una pregressa lite verificatasi, la sera prima, nella
limitrofa città di Rutigliano.
17 giugno 2021 - Bacoli (NA) - L’Arma dei Carabinieri ha deferito in stato di libertà nove persone,
di cui sei minorenni, ritenute responsabili di rissa aggravata commessa anche con l’uso di un coltello,
di tirapugni e di caschi. In particolare, è emerso che i disordini del 12 giugno u.s. sono originati da un
locale pubblico.
La recrudescenza delle espressioni di violenza giovanile ha portato all’introduzione di
ulteriori strategie di intervento preventivo.
Una delle più importanti novità al riguardo è rappresentata dall’introduzione del c.d.
“Daspo Willy”, dal nome del giovane di Colleferro (FR) ucciso nel settembre 2020. In
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I minori nel periodo della pandemia
particolare, il Decreto Legge 21 ottobre 2020, n. 1304, all’art. 11, ha introdotto innovazioni in
materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici o ai locali di pubblico trattenimento di cui alle
disposizioni del Decreto Legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla
Legge 18 aprile 2017, n. 48.
Nel dettaglio, l’intervento normativo ha esteso il campo di applicazione delle misure
concernenti il divieto di accesso agli esercizi pubblici o a locali di pubblico trattenimento previste
dagli articoli 135 e 13-bis6 del Decreto Legge 20 febbraio 2017, n. 14, anticipandone la soglia di
4
Convertito, con modificazioni, dalla Legge 18 dicembre 2020, n. 173 e rubricato “Disposizioni urgenti in materia
di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588
del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico
trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone
private della libertà personale.”.
5
L’art. 11, lett. a) del Decreto Legge 21 ottobre 2020, n. 130 ha riformulato il primo comma dell’art. 13 (rubricato
“Ulteriori misure di contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti all'interno o in prossimità di locali pubblici o
aperti al pubblico e di pubblici esercizi”) secondo il quale “Nei confronti delle persone che abbiano riportato una o
più denunzie o siano state condannate anche con sentenza non definitiva nel corso degli ultimi tre anni per la
vendita o la cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope, di cui all'articolo 73 del testo unico di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, per fatti commessi all'interno o nelle immediate vicinanze di
scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, locali pubblici o aperti al pubblico, ovvero in uno dei pubblici esercizi di
cui all'articolo 5 della legge 25 agosto 1991, n. 287, il Questore, valutati gli elementi derivanti dai provvedimenti
dell'Autorità Giudiziaria e sulla base degli accertamenti di polizia, può disporre, per ragioni di sicurezza, il divieto
di accesso agli stessi locali o a esercizi analoghi, specificamente indicati, ovvero di stazionamento nelle immediate
vicinanze degli stessi”. Nei restanti commi è, inoltre, previsto: al comma 2 che “Il divieto di cui al comma 1 non può
avere durata inferiore ad un anno, nè superiore a cinque. Il divieto è disposto individuando modalità
applicative compatibili con le esigenze di mobilità, salute, lavoro e studio del destinatario dell'atto.”; al comma 3
che “Nei casi di cui al comma 1, il Questore, nei confronti dei soggetti già condannati negli ultimi
tre anni con sentenza definitiva, può altresì disporre, per la durata massima di due anni, una o più delle seguenti
misure: a) obbligo di presentarsi almeno due volte a settimana presso il locale Ufficio della Polizia di Stato o presso
il Comando dell'Arma dei Carabinieri territorialmente competente; obbligo di rientrare nella propria abitazione, o
in altro luogo di privata dimora, entro una determinata ora e di non uscirne prima di altra ora prefissata; b) divieto
di allontanarsi dal comune di residenza; c) obbligo di comparire in un Ufficio o Comando di Polizia specificamente
indicato, negli orari di entrata ed uscita dagli istituti scolastici.”; al comma 4 che “In relazione al provvedimento di
cui al comma 3 si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all'articolo 6, commi 2-bis, 3 e 4, della
legge 13 dicembre 1989, n. 401.”; ed al comma 5 che “I divieti di cui al comma 1 possono essere disposti anche nei
confronti di soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età. Il provvedimento è
notificato a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale.”. É stato, altresì, sostituito il sesto comma con la
previsione di un nuovo regime sanzionatorio: “La violazione dei divieti e delle prescrizioni di cui ai commi 1 e 3 è
punita con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 8.000 a 20.000 euro.”, prevedendo la pena della
reclusione da sei mesi a due anni e della multa da 8.000 a 20.000 euro in sostituzione della sanzione amministrativa
del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 40.000 e la sospensione della patente di guida da sei mesi a un
anno, estendendone l’applicazione, altresì, all’inosservanza delle prescrizioni eventualmente applicate ex comma 3.
Al comma 7, infine, è previsto che “ Nei casi di condanna per i reati di cui al comma 1 commessi all'interno o nelle
immediate vicinanze di locali pubblici o aperti al pubblico, ovvero in uno dei pubblici esercizi di cui all'articolo
5 della legge 25 agosto 1991, n. 287, la concessione della sospensione condizionale della pena può essere
subordinata all'imposizione del divieto di accedere in locali pubblici o pubblici esercizi specificamente individuati.”.
6
L’art. 11, lett. b) del Decreto Legge 21 ottobre 2020, n. 130 ha riformulato integralmente il primo comma
dell’articolo 13-bis (rubricato “Disposizioni per la prevenzione di disordini negli esercizi pubblici e nei locali di
pubblico trattenimento”) ed ha introdotto i commi 1-bis ed 1-ter. Il nuovo comma 1 stabilisce che “Fuori dei casi di
cui all'articolo 13, nei confronti delle persone denunciate, negli ultimi tre anni, per reati commessi in occasione di
gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o in locali di pubblico trattenimento ovvero nelle immediate vicinanze
degli stessi, o per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio ovvero aggravati ai sensi dell'articolo 604ter del codice penale, qualora dalla condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza, il Questore può disporre
il divieto di accesso a pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento specificamente individuati in ragione dei
13
I minori nel periodo della pandemia
operatività; è stato, infatti, previsto che il Questore possa disporre il divieto di accesso a pubblici
esercizi o a locali di pubblico trattenimento anche nei confronti dei soggetti denunciati o
condannati, anche con sentenza non definitiva, per determinate categorie di reato. In
particolare, con riferimento all’art. 13 bis, dopo aver eliminato il riferimento ai delitti di cui
all’art. 73 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, sono stati inseriti i delitti aggravati ai sensi dell’art.
604-ter del codice penale, ossia quelli “commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico,
nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l’attività di organizzazioni,
associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità”.
L’Autorità di P.S. può, pertanto, adottare il provvedimento a prescindere dal passaggio in
giudicato della sentenza di condanna o dalla conferma in grado di appello della condanna in
primo grado, prima requisito - alternativo - indispensabile per l’irrogazione della misura.
Inoltre, è stata estesa l’applicabilità del divieto di cui all’art. 13-bis ai reati commessi in
occasione di gravi disordini avvenuti anche nelle immediate vicinanze di pubblici esercizi o
locali di pubblico trattenimento e non solo all’interno degli stessi come era, già previsto, invece,
per la misura di cui all’art. 13.
luoghi in cui sono stati commessi i predetti reati ovvero delle persone con le quali l'interessato si associa,
specificamente indicati. Il Questore può altresì disporre, per motivi di sicurezza, la misura di cui al presente
comma anche nei confronti dei soggetti condannati, anche con sentenza non definitiva, per taluno dei predetti
reati.” Al comma 1-bis è previsto che “Il Questore può disporre il divieto di accesso ai pubblici esercizi o ai locali
di pubblico trattenimento presenti nel territorio dell'intera provincia nei confronti delle persone che, per i reati di
cui al comma 1, sono state poste in stato di arresto o di fermo convalidato dall'Autorità Giudiziaria, ovvero
condannate, anche con sentenza non definitiva.” ed al comma 1-ter “In ogni caso, la misura disposta dal
Questore, ai sensi dei commi 1 e 1-bis, ricomprende anche il divieto di stazionamento nelle immediate vicinanze
dei pubblici esercizi e dei locali di pubblico trattenimento ai quali è vietato l'accesso.”. Inoltre, al comma 2 è
previsto che: “Il divieto di cui ai commi 1 e 1-bis può essere limitato a specifiche fasce orarie e non può avere una
durata inferiore a sei mesi né superiore a due anni. Il divieto è disposto con provvedimento motivato, individuando
comunque modalità applicative compatibili con le esigenze di mobilità, salute e lavoro del destinatario dell'atto.”; al
comma 3 che : “Il divieto di cui ai commi 1 e 1-bis può essere disposto anche nei confronti di soggetti minori di
diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età. Il provvedimento è notificato a coloro che
esercitano la responsabilità genitoriale.”; al comma 4 che : “Il Questore può prescrivere alle persone alle quali è
notificato il divieto previsto dai commi 1 e 1-bis di comparire personalmente una o più volte negli orari indicati,
nell'Ufficio o Comando di Polizia competente in relazione al luogo di residenza dell'obbligato o in quello
specificamente indicato.”; ed al comma 5 che: “In relazione al provvedimento di cui al comma 4 si applicano, in
quanto compatibili, le disposizioni di cui all'articolo 6, commi 3 e 4, della legge 13 dicembre 1989, n. 401.”. Risulta
novellato, inoltre, il comma 6 con la seguente formulazione “La violazione dei divieti e delle prescrizioni di cui al
presente articolo è punita con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 8.000 a 20.000 euro.”, con la
previsione, quindi, della sostituzione della pena della reclusione da sei mesi ad un anno e della multa da 5.000 a
20.000 euro con quella della reclusione da sei mesi a due anni e della multa da 8.000 a 20.000 euro ed estendendo,
altresì, l’applicazione della stessa alla violazione delle prescrizioni eventualmente applicate ex comma 4.
14
I minori nel periodo della pandemia
22 gennaio 2021 - Genova - Il Questore di Genova ha emesso la misura di prevenzione del divieto di
accesso e stazionamento presso bar e pubblici esercizi del centro storico ex art. 13-bis del Decreto Legge 20
febbraio 2017, n. 14 - convertito dalla Legge 18 aprile 2017, n. 48 - così come modificato dal Decreto
Legge 21 ottobre 2020, n. 130 (cd. “DASPO Willy”), nei confronti di nove persone - tra cui un minore
diciassettenne - deferite in stato di libertà per l’aggressione, con il movente della discriminazione razziale,
di un ventiquattrenne di nazionalità gambiana avvenuta nei pressi di un locale.
31 marzo 2021 - Varese - La Polizia di Stato ha notificato a ventisei soggetti - indagati nell’ambito del
procedimento riguardante i fatti di Gallarate del giorno 8 gennaio 2021 - i provvedimenti di avvio di
procedimento amministrativo per l’emissione della misura di prevenzione del divieto di accesso a pubblici
esercizi o locali di pubblico trattenimento (cd. “Daspo Willy”) da parte del Questore di Varese.
15
Analisi dei dati statistici
ANALISI DEI DATI STATISTICI
Di seguito si riporta un’analisi dei dati statistici, per il biennio 2019-2020 e per il periodo
gennaio - agosto 20217 raffrontati con l’analogo periodo dell’anno precedente, afferenti ai reati
che vedono coinvolti minori degli anni diciotto, sia in qualità di autori sia in qualità di vittime,
con l’approfondimento di alcune fattispecie specifiche e la disaggregazione per diverse aree
geografiche.
Nelle sottostanti rappresentazioni grafiche è riportato il totale del numero di segnalazioni
riferite a persone denunciate/arrestate, in Italia, per tutti gli autori e per i soli minorenni.
Nr. segnalazioni riferite a persone denunciate/arrestate in Italia
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
857.270
900.000
801.372
800.000
700.000
540.145
600.000
544.535
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
0
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020 1 gen - 31 ago 2021
Nr. segnalazioni riferite ai minori denunciati/arrestati in Italia
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
29.625
30.000
26.271
25.000
19.239
17.459
20.000
15.000
10.000
5.000
0
2019
7
2020
1 gen - 31 ago 2020 1 gen - 31 ago 2021
Dati non consolidati.
16
Analisi dei dati statistici
Si registra un decremento dal 2019 al 2020, sia per il totale degli autori (da 857.270
segnalazioni nel 2019 a 801.372 nell’anno 2020) sia per quelli minori degli anni diciotto (da
29.625 segnalazioni nel 2019 a 26.271 nell’anno 2020).
Al contrario, nell’ultimo periodo, gennaio-agosto 2021, raffrontato con l’analogo periodo
dell’anno precedente, si evidenzia un trend in crescita, per entrambe le tipologie di autori oggetto
di distinta analisi (per il totale degli autori si passa da 540.145 segnalazioni nel periodo gennaioagosto 2020 a 544.535 nello stesso periodo del 2021; per quelli minori degli anni diciotto si
evidenziano 17.459 segnalazioni nel periodo gennaio-agosto 2020 rispetto a 19.239 nello stesso
periodo del 2021).
Si rileva che, nell’intero periodo in esame, sul totale degli autori, l’incidenza percentuale
di quelli minorenni si attesta ad un valore medio del 3,37%.
Incidenza % segnalazioni riferite ai minori denunciati/arrestati sul totale in Italia
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
100,00%
3,46%
3,28%
96,54%
96,72%
3,23%
3,53%
90,00%
80,00%
70,00%
60,00%
96,77%
50,00%
96,47%
40,00%
30,00%
20,00%
10,00%
0,00%
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
Maggiorenni den/arr
1 gen - 31 ago 2021
Minori den/arr
Analizzando, altresì, la distribuzione geografica degli eventi criminali che vedono
protagonisti soggetti minori come autori, nel periodo gennaio-agosto 2021, si rappresenta che le
regioni nelle quali si registra il maggior numero di segnalazioni per minori denunciati/arrestati
sono la Lombardia, l’Emilia Romagna, la Sicilia, il Piemonte, il Veneto, il Lazio e la Toscana,
come si desume dalla tabella riportata nella pagina seguente.
17
Analisi dei dati statistici
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia
(Prime 10 regioni)
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
REGIONE
1 gen - 31 ago 2021
LOMBARDIA
4.259
EMILIA ROMAGNA
1.829
SICILIA
1.612
PIEMONTE
1.592
VENETO
1.585
LAZIO
1.494
TOSCANA
1.389
CAMPANIA
900
LIGURIA
879
PUGLIA
811
Prendendo in considerazione le principali città metropolitane, sempre nel periodo
gennaio-agosto 2021, i dati statistici mostrano che la criminalità minorile ha maggiore incidenza
nelle grandi aree urbane.
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia
(Prime 10 città metropolitane)
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
CITTA'
1 gen - 31 ago 2021
MILANO
1.442
ROMA
1.214
TORINO
948
GENOVA
510
NAPOLI
487
BOLOGNA
466
PALERMO
440
FIRENZE
343
BARI
301
CATANIA
297
18
Analisi dei dati statistici
Con riferimento, invece, alla cittadinanza degli autori minori degli anni diciotto
denunciati/arrestati sul Territorio Nazionale, si rileva, nel biennio e nei due periodi parziali in
esame, un’incidenza media di autori stranieri del 44,50% rispetto al totale degli autori minori.
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori e minori stranieri denunciati/arrestati in Italia
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
2019
Totali
Den/Arr
Minori
2020
Den/Arr
Incidenza
Stranieri
%
Minori
29.625
12.726
Totali
Den/Arr
Minori
42,96%
26.271
1 gen - 31 ago 2020
Den/Arr
Incidenza
Stranieri
%
Minori
11.754
44,74%
Totali
Den/Arr
Minori
17.459
1 gen - 31 ago 2021
Den/Arr
Incidenza
Stranieri
%
Minori
7.712
Totali
Den/Arr
Minori
44,17%
19.239
Den/Arr
Incidenza
Stranieri
%
Minori
8.872
46,11%
In particolare, nella rappresentazione grafica seguente sono evidenziate le principali
nazionalità degli autori minori stranieri per il periodo gennaio-agosto 2021.
Nr. segnalazioni riferite ai minori denunciati/arrestati in Italia
1 gennaio - 31 agosto 2021
(principali 10 cittadinanze straniere)
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
1.000
935
900
800
700
621
572
600
500
396
400
300
200
180
159
155
101
96
89
100
0
Si evince che, tra gli autori minorenni stranieri, sono in maggior numero quelli di
nazionalità marocchina, tunisina, romena, albanese e senegalese.
19
Analisi dei dati statistici
In ambito regionale si evidenzia che le aree geografiche con maggior incidenza
percentuale degli autori minori di nazionalità straniera sono quelle del nord Italia e, in
particolare, il Piemonte, l’Emilia Romagna e la Lombardia.
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori e minori stranieri denunciati/arrestati in Italia
(10 regioni con maggior incidenza di autori stranieri)
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
1 gen - 31 ago 2021
REGIONE
Totali Den/Arr Minori
Den/Arr Stranieri Minori
Incidenza %
PIEMONTE
1.592
916
57,54%
EMILIA ROMAGNA
1.829
1.001
54,73%
LOMBARDIA
4.259
2.254
52,92%
UMBRIA
174
92
52,87%
LIGURIA
879
451
51,31%
TRENTINO ALTO ADIGE
491
249
50,71%
VENETO
1.585
780
49,21%
TOSCANA
1.389
652
46,94%
FRIULI VENEZIA GIULIA
541
239
44,18%
LAZIO
1.494
650
43,51%
Per quanto attiene, invece, al coinvolgimento di soggetti minori nella criminalità
organizzata, dal grafico riportato nella pagina successiva si evidenzia che, tra il 2019 ed il 2020,
si registra una flessione degli autori minori denunciati/arrestati ex art. 416 bis c.p. mentre, nel
periodo gennaio-agosto 2021, le segnalazioni sono in aumento rispetto all’analogo periodo
dell’anno precedente.
20
Analisi dei dati statistici
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia ex art. 416 bis C.P.
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
90
80
69
70
60
52
50
39
40
30
30
20
10
0
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
Contestualizzando i dati statistici nelle aree geografiche regionali è evidente - per tutti i
periodi temporali in esame - come il maggior numero di soggetti minori denunciati/arrestati ex
art. 416 bis c.p. si rilevi nelle regioni in cui le consorterie criminali sono storicamente radicate e
rispettivamente in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Tra l’altro in Calabria, nel periodo
gennaio-agosto 2021, si registra il più alto numero di segnalazioni.
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia ex art. 416 bis C.P.
dati disaggregati a livello regionale
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
REGIONE
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
CALABRIA
9
7
2
21
CAMPANIA
5
11
10
5
EMILIA ROMAGNA
7
1
1
LAZIO
LOMBARDIA
6
1
PIEMONTE
2
PUGLIA
3
14
7
4
SICILIA
35
11
8
6
TOSCANA
VENETO
1
9
2
2
21
Analisi dei dati statistici
Nella sottostante tabella sono riportati, per il biennio 2019-2020 e per i periodi parziali
gennaio-agosto 2020-2021, i dati statistici relativi alle segnalazioni riferite ad autori minori
afferenti ai reati in materia di sostanze stupefacenti ai sensi del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309,
a livello nazionale.
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia ex art. 73 D.P.R. n. 309/90
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
2019
2020
1 gen - 31 ago
2020
1 gen - 31 ago
2021
468
332
224
204
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 1 DPR 309/90
1.347
1.076
748
679
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 2 DPR 309/90
24
26
21
7
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 3 DPR 309/90
14
9
5
13
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 4 DPR 309/90
159
152
114
86
1.020
939
662
545
3.032
2.534
1.774
1.534
ITALIA
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 1 BIS DPR 309/90
STUPEFACENTI - PRODUZIONE E TRAFFICO ILLECITO DI
SOSTANZE STUPEF.309/1990/73/5
TOTALE
Si rileva una decisa flessione del dato statistico totale, sia tra il 2019 ed il 2020 sia
raffrontando i periodi parziali in esame.
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia ex art. 73 D.P.R. n. 309/90
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
4.000
3.032
3.500
2.534
3.000
2.500
1.774
1.534
2.000
1.500
1.000
500
0
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
22
Analisi dei dati statistici
Di seguito vengono analizzate le fattispecie di reato, con autori minori, in cui sono
sussumibili le condotte tipiche dei fenomeni del bullismo, delle baby gang e della criminalità
comune minorile.
Nr. segnalazioni riferite ai minori denunciati/arrestati in Italia per i reati sottoindicati
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
2019
2020
1 gen - 31 ago
2020
1 gen - 31 ago
2021
DANNEGGIAMENTO
2.472
2.123
1.331
1.665
FURTO
2.628
1.968
1.330
1.330
LESIONI PERSONALI
2.832
2.646
1.719
2.072
348
383
286
252
1.298
1.263
812
876
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI -
185
201
128
142
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI COMMESSI DAL CONIUGE
LEGALMENTE SEPARATO/DIVORZIATO
24
23
19
29
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI COMMESSI IN DANNO DI
MINORE/DONNA IN GRAVIDANZA/PERSONA CON DISABILITA'
140
132
99
66
OMICIDIO DOLOSO
70
65
49
59
PERCOSSE
460
410
240
358
1.981
1.881
1.240
1.459
RESISTENZA A UN PUBBLICO UFFICIALE
866
1.123
707
853
VIOLENZA O MINACCIA A PUBBLICO UFFICIALE
222
312
192
248
13.526
12.530
8.152
9.409
Delitto
MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI
MINACCIA
RAPINA
TOTALE
Nel dettaglio, si rileva una flessione, tra il 2019 ed il 2020, per le segnalazioni relative ai
reati di danneggiamento, lesioni personali, minacce, omicidio doloso, percosse e rapina, in
controtendenza con un incremento registrato nel raffronto dei periodi parziali.
Un evidente aumento, sia nel biennio sia nei periodi parziali, si registra per quelle
relative ai delitti di resistenza e violenza o minaccia a un Pubblico Ufficiale, dato compatibile
con la maggior frequenza dei contatti con le Forze di polizia impegnate sul territorio nell’attività
di controllo del rispetto delle prescrizioni dettate per il contenimento della diffusione della
pandemia da Covid-19.
23
Analisi dei dati statistici
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia
per fattispecie di reato riconducibili all'ambito del bullismo, delle baby gang ed alla criminalità comune
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
16.000
13.526
14.000
12.530
12.000
9.409
10.000
8.152
8.000
6.000
4.000
2.000
0
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
Nella successiva tabella vengono prese in esame le fattispecie riconducibili ai reati di
natura sessuale ed ai fenomeni consumati nel mondo del web e legati al cyberbullismo che
vedono coinvolti autori minori.
24
Analisi dei dati statistici
In particolare, per le segnalazioni relative alla detenzione di materiale pornografico si
rileva un notevole incremento tra il 2019 ed il 2020, in controtendenza con la flessione nel
raffronto tra i periodi parziali.
Al contrario, con riferimento a quelle relative ai reati di adescamento di minorenni e di
atti sessuali con minorenne, alla flessione tra il 2019 ed il 2020 corrisponde un incremento di
segnalazioni nel raffronto tra i periodi parziali.
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia
per fattispecie di reato riconducibili all'ambito sessuale e del cyberbullismo
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
700
621
568
600
500
443
401
400
300
200
100
0
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
Per quanto attiene ai provvedimenti di ammonimento per cyberbullismo ex art. 7 Legge
29 maggio 2017, n. 71 irrogati a carico di soggetti minori in Italia, si rileva un incremento
nell’anno 2020 che permane nel periodo successivo; prendendo in esame i provvedimenti ex art.
13-bis del Decreto Legge 20 febbraio 2017, n. 14 (c.d. Daspo “Willy”) si registra, invece, un
picco nell’ultimo periodo analizzato.
Nr. provvedimenti di ammonimento per cyberbullismo irrogati a carico di soggetti minori in Italia ex art. 7 L. n. 71/2017
anni 2019-2020 e periodi gen-ago 2020 e gen-ago 2021
(dati fonte SDI/SSD)
AMMONIMENTI EX ART. 7 L. 71/2017
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
3
12
11
12
Nr. provvedimenti ex art. 13 bis D.L. n.14/2017 (daspo "Willy" ) irrogati a carico di soggetti minori in Italia
anni 2019-2020 e periodi gen-ago 2020 e gen-ago 2021
(dati fonte SDI/SSD)
PROVVEDIMENTI EX ART. 13 bis D.L. 14/2017
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
0
2
0
104
25
Analisi dei dati statistici
Nella tabella successiva sono riportati i dati statistici relativi agli autori minori ed
afferenti alla categoria dei reati informatici, nei periodi oggetto di analisi.
Nr. segnalazioni riferite ai minori denunciati/arrestati in Italia per i reati sottoindicati
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
2019
2020
1 gen - 31 ago
2020
1 gen - 31 ago
2021
ACCESSO ABUSIVO A SISTEMA INFORMATICO O TELEMATICO
48
33
26
15
DANNEGGIAMENTO DI INFORMAZIONI, DATI E PROGRAMMI
INFORMATICI UTILIZZATI DALLO STATO O DA ALTRO ENTE
PUBBLICO O COMUNQUE DI PUBBLICA UTILITA'
21
2
0
0
DANNEGGIAMENTO SISTEMI INFORMATICI O TELEMATICI
0
0
0
1
DETENZIONE E DIFFUSIONE ABUSIVA DI CODICI DI ACCESSO A
SISTEMI INFORMATICI O TELEMATICI
1
1
0
3
FRODE INFORMATICA
33
39
33
27
INDEBITO UTILIZZO E FALSIFICAZIONE DI CARTE DI CREDITO E DI
PAGAMENTO
75
84
40
61
178
159
99
107
Delitto
TOTALE
La fattispecie di reato per la quale si rileva il maggior numero di segnalazioni riferite a
minori denunciati/arrestati - sia nel biennio sia nei periodi parziali in esame - è l’indebito
utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento. Inoltre, tra il 2019 e l’anno 2020, i
dati, nel totale, evidenziano una flessione degli autori minori in relazione ai reati informatici, con
un incremento nel raffronto tra i periodi parziali.
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia
per fattispecie di reato in ambito informatico
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
250
178
200
159
150
99
107
100
50
0
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
26
Analisi dei dati statistici
Per le stesse categorie di reati già analizzati si riportano i dati statistici relativi alle vittime
minori degli anni diciotto. Di seguito, vengono prese in esame le fattispecie di reato, con vittime
minori, riconducibili alle condotte proprie del fenomeno del bullismo, delle baby gang e della
criminalità comune minorile.
Nr.vittime di reato minori in Italia per i reati sottoindicati
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
2019
2020
1 gen - 31 ago
2020
1 gen - 31 ago
2021
165
164
101
105
FURTO
9.097
5.161
3.661
3.870
LESIONI PERSONALI
4.004
3.186
2.203
2.339
MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI
2.101
2.377
1.592
1.449
MINACCIA
2.021
1.922
1.255
1.287
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI -
242
261
163
170
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI COMMESSI DAL CONIUGE
LEGALMENTE SEPARATO/DIVORZIATO
104
118
72
52
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI COMMESSI IN DANNO DI
MINORE/DONNA IN GRAVIDANZA/PERSONA CON DISABILITA'
256
272
167
110
OMICIDIO DOLOSO
51
42
23
35
PERCOSSE
1.024
990
647
659
RAPINA
1.696
1.658
1.086
1.167
20.761
16.151
10.970
11.243
Delitto
DANNEGGIAMENTO
TOTALE
Nel dettaglio, si rileva un incremento nel biennio delle vittime per i maltrattamenti
contro familiari e conviventi e per gli atti persecutori, in controtendenza con la flessione
registrata nel raffronto tra i periodi parziali, dato che va posto in correlazione con la permanenza
all’interno delle mura domestiche - ed a stretto contatto - per un periodo prolungato a causa della
necessità di contenere la diffusione del contagio da Covid-19.
Si evidenzia, invece, un calo tra il 2019 ed il 2020 per le vittime di furto, lesioni
personali, minacce, omicidio doloso, percosse e rapina, in controtendenza ad un generale
aumento registrato nel confronto tra i periodi parziali, compatibilmente sia con le limitazioni
prima più stringenti e relative al c.d. lockdown della “prima ondata pandemica” sia con i
successivi allentamenti delle misure restrittive.
27
Analisi dei dati statistici
25.000
Nr. vittime di reato minori in Italia
per fattispecie di reato riconducibili all'ambito del bullismo, delle baby gang ed alla criminalità
comune
20.761
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
20.000
16.151
15.000
11.243
10.970
10.000
5.000
0
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
Nella successiva tabella vengono prese in esame le vittime minori con riferimento alle
fattispecie riconducibili ai reati di natura sessuale ed ai fenomeni consumati nel mondo del web
e legati al cyberbullismo.
Nr.vittime di reato minori in Italia per i reati sottoindicati
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
2019
2020
1 gen - 31 ago
2020
1 gen - 31 ago
2021
ADESCAMENTO DI MINORENNI
684
716
481
467
ATTI SESSUALI CON MINORENNE
444
350
237
263
CORRUZIONE DI MINORENNE
164
138
100
97
DETENZIONE DI MATERIALE PORNOGRAFICO
88
100
77
49
DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO SESSUALMENTE ESPLICITI
44
138
74
124
ISTIGAZIONE O AIUTO AL SUICIDIO
15
31
20
26
PORNOGRAFIA MINORILE
251
248
156
124
PORNOGRAFIA VIRTUALE
10
22
16
17
PROSTITUZIONE MINORILE
56
37
29
33
VIOLENZA SESSUALE
637
554
378
443
VIOLENZA SESSUALE AGGRAVATA
403
438
287
389
2.796
2.772
1.855
2.032
Delitto
TOTALE
28
Analisi dei dati statistici
In particolare, si rileva un incremento delle vittime minori, nel biennio, per
l’adescamento di minorenni e la detenzione di materiale pornografico, in controtendenza con
la flessione che si rileva nel raffronto tra i periodi parziali.
Per quanto attiene, invece, alle fattispecie di atti sessuali con minorenne, prostituzione
minorile e violenze sessuali, al contrario, si registra una diminuzione delle vittime tra il 2019 ed
il 2020, in contrapposizione ad un aumento nel confronto tra i periodi parziali.
Si evidenzia, infine, in tutti i periodi in esame, un calo delle vittime dei reati di
corruzione di minorenne e pornografia minorile ed un aumento per quelle dei reati di
pornografia virtuale, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti ed
istigazione o aiuto al suicidio.
Nr. vittime di reato minori in Italia
per fattispecie di reato riconducibili all'ambito sessuale e del cyberbullismo
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
3.500
3.000
2.796
2.772
2.500
2.032
1.855
2.000
1.500
1.000
500
0
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
Infine, nelle tabelle riportate nella pagina successiva vengono analizzati i dati statistici
relativi alle vittime minori ed afferenti alla categoria dei reati informatici.
29
Analisi dei dati statistici
Nr.vittime di reato minori in Italia per i reati sottoindicati
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
2019
2020
1 gen - 31 ago
2020
1 gen - 31 ago
2021
246
321
211
225
DANNEGGIAMENTO DI INFORMAZIONI, DATI E PROGRAMMI
INFORMATICI UTILIZZATI DALLO STATO O DA ALTRO ENTE PUBBLICO O
COMUNQUE DI PUBBLICA UTILITA'
0
1
1
0
DANNEGGIAMENTO DI SISTEMI INFORMATICI O TELEMATICI DI
PUBBLICA UTILITA'
1
0
0
0
DANNEGGIAMENTO SISTEMI INFORMATICI O TELEMATICI
4
0
0
3
DETENZIONE E DIFFUSIONE ABUSIVA DI CODICI DI ACCESSO A
SISTEMI INFORMATICI O TELEMATICI
7
10
7
4
DIFFUSIONE DI APPARECCHIATURE DISPOSITIVI O PROGRAMMI
INFORMATICI DIRETTI A DANNEGGIARE O INTERROMPERE UN
SISTEMA INFORMATICO O TELEMATICO
1
0
0
0
FRODE INFORMATICA
183
253
171
176
INDEBITO UTILIZZO E FALSIFICAZIONE DI CARTE DI CREDITO E DI
PAGAMENTO
54
140
80
139
INTERCETTAZIONE IMPEDIMENTO O INTERRUZIONE ILLECITA DI
COMUNICAZIONI INFORMATICHE O TELEMATICHE
2
0
0
0
498
725
470
547
Delitto
ACCESSO ABUSIVO A SISTEMA INFORMATICO O TELEMATICO
TOTALE
Le fattispecie di reato per le quali si rileva il maggior numero di vittime minorenni - sia
tra il 2019 ed il 2020 sia nel raffronto tra i periodi parziali in esame - sono l’accesso abusivo a
sistema informatico o telematico, la frode informatica e l’indebito utilizzo e falsificazione di
carte di credito e di pagamento.
Nr. vittime di reato minori in Italia
per fattispecie di reato in ambito informatico
(Dati fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2021)
900
800
725
700
547
600
498
470
500
400
300
200
100
0
2019
2020
1 gen - 31 ago 2020
1 gen - 31 ago 2021
30
I dati nell’anno dell’avvento della pandemia
I DATI NELL’ANNO DELL’AVVENTO DELLA PANDEMIA
Infine, è stato elaborato un focus con riferimento al periodo 1 marzo - 31 dicembre
2020, ossia il periodo caratterizzato dalla presenza di limitazioni, più o meno stringenti, per il
contenimento della pandemia da virus Covid-19, come, ad esempio, il coprifuoco in ore serali e
notturne e l’accesso limitato od interdetto agli esercizi commerciali ed ai luoghi di aggregazione
per i giovani (discoteche, pub, sale concerti, cinema, teatri).
Nella sottostante tabella sono riportati, per il suddetto periodo, i dati statistici relativi alle
segnalazioni riferite ad autori minori afferenti ai reati in materia di sostanze stupefacenti ex
D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, a livello nazionale; al riguardo, si rileva una flessione del dato
statistico totale rispetto all’analogo periodo relativo all’anno preceente (periodo 1 marzo - 31
dicembre 2019).
Nr. segnalazioni riferite al totale di minori denunciati/arrestati in Italia ex art. 73 D.P.R. n. 309/90
nel periodo del lockdown per emergenza virus Covid-19
(Dati consolidati di fonte SDI/SSD)
ITALIA
1 mar - 31 dic 2019
1 mar - 31 dic 2020
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 1 BIS DPR 309/90
396
269
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 1 DPR 309/90
1.110
880
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 2 DPR 309/90
21
18
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 3 DPR 309/90
14
8
STUPEFACENTI - ART.73 COMMA 4 DPR 309/90
133
112
STUPEFACENTI - PRODUZIONE E TRAFFICO
ILLECITO DI SOSTANZE STUPEF.309/1990/73/5
847
736
2.521
2.023
TOTALE
31
I dati nell’anno dell’avvento della pandemia
Di seguito vengono prese in esame - per il periodo 1 marzo - 31 dicembre 2020,
confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente - le fattispecie di reato, con autori
minori, riconducibili alle condotte proprie del fenomeno del bullismo, delle baby gang e della
criminalità comune minorile.
Nr. segnalazioni riferite ai minori denunciati/arrestati in Italia per i reati sottoindicati
nel periodo del lockdown per emergenza virus Covid-19
(Dati consolidati di fonte SDI/SSD)
Delitto
1 mar - 31 dic 2019
1 mar - 31 dic 2020
DANNEGGIAMENTO
2.156
1.652
FURTO
2.220
1.496
LESIONI PERSONALI
2.389
2.138
308
330
1.113
1.034
154
144
20
19
124
96
58
50
400
331
1.729
1.573
RESISTENZA A UN PUBBLICO UFFICIALE
729
975
VIOLENZA O MINACCIA A PUBBLICO UFFICIALE
192
270
11.592
10.108
MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI
MINACCIA
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI -
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI COMMESSI DAL CONIUGE
LEGALMENTE SEPARATO/DIVORZIATO
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI COMMESSI IN DANNO DI
MINORE/DONNA IN GRAVIDANZA/PERSONA CON DISABILITA'
OMICIDIO DOLOSO
PERCOSSE
RAPINA
TOTALE
Si rileva un decremento generale di autori minori per tutti i delitti in esame, ad eccezione
delle fattispecie di maltrattamenti contro familiari e conviventi e di violenza o minaccia e
32
I dati nell’anno dell’avvento della pandemia
resistenza a un Pubblico Ufficiale, anche in tal caso compatibilmente con la convivenza
prolungata tra le mura domestiche e con la maggior frequenza dei contatti con le Forze di polizia
impegnate sul territorio nell’attività di controllo del rispetto delle prescrizioni imposte per il
contenimento della diffusione della pandemia da Covid-19.
Nella successiva tabella vengono prese in esame - per il periodo 1 marzo - 31 dicembre
2020, confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente - le fattispecie riconducibili ai
reati di natura sessuale ed ai fenomeni consumati nel mondo del web e legati al cyberbullismo
che vedono coinvolti autori minori.
Nr. segnalazioni riferite ai minori denunciati/arrestati in Italia per i reati sottoindicati
nel periodo del lockdown per emergenza virus Covid-19
(Dati consolidati di fonte SDI/SSD)
1 mar - 31 dic
2019
1 mar - 31 dic
2020
ADESCAMENTO DI MINORENNI
31
24
ATTI SESSUALI CON MINORENNE
39
10
DETENZIONE DI MATERIALE PORNOGRAFICO
88
150
DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO SESSUALMENTE ESPLICITI
17
31
6
8
PORNOGRAFIA MINORILE
136
121
PORNOGRAFIA VIRTUALE
5
5
PROSTITUZIONE MINORILE
3
1
VIOLENZA SESSUALE
114
102
VIOLENZA SESSUALE AGGRAVATA
63
62
502
514
Delitto
ISTIGAZIONE O AIUTO AL SUICIDIO
TOTALE
Si evidenzia un incremento di autori minori per i reati di detenzione di materiale
pornografico, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti ed istigazione o
aiuto al suicidio, mentre - salvo per la pornografia virtuale per cui rimangono invariati - per
tutti gli altri reati gli autori minori sono in diminuzione nel periodo in esame; tali dati risultano
compatibili con il maggior uso, ancorchè distorto, della rete.
33
I dati nell’anno dell’avvento della pandemia
Nella seguente tabella sono riportati - per il periodo 1 marzo - 31 dicembre 2020,
confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente - i dati statistici, sugli autori minori,
afferenti alla categoria dei reati informatici.
Nr. segnalazioni riferite ai minori denunciati/arrestati in Italia per i reati sottoindicati
nel periodo del lockdown per emergenza virus Covid-19
(Dati consolidati di fonte SDI/SSD)
1 mar - 31 dic
2019
1 mar - 31 dic
2020
ACCESSO ABUSIVO A SISTEMA INFORMATICO O TELEMATICO
36
28
FRODE INFORMATICA
23
37
1
1
DANNEGGIAMENTO DI INFORMAZIONI, DATI E PROGRAMMI
INFORMATICI UTILIZZATI DALLO STATO O DA ALTRO ENTE
PUBBLICO O COMUNQUE DI PUBBLICA UTILITA'
15
2
INDEBITO UTILIZZO E FALSIFICAZIONE DI CARTE DI CREDITO E DI
PAGAMENTO
68
75
143
143
Delitto
DETENZIONE E DIFFUSIONE ABUSIVA DI CODICI DI ACCESSO A
SISTEMI INFORMATICI O TELEMATICI
TOTALE
Dall’analisi relativa al numero di segnalazioni di autori minori nel periodo analizzato
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si evidenzia un incremento per quelle relative
ai reati di frode informatica e indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di
pagamento, rispetto ad un calo delle segnalazioni per le fattispecie di accesso abusivo a un
sistema informatico o telematico e danneggiamento di informazioni, dati e programmi
informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità.
Di seguito vengono prese in esame - per il medesimo periodo 1 marzo - 31 dicembre
2020, confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente - le fattispecie di reato con vittime
minori riconducibili alle condotte proprie del fenomeno del bullismo, delle baby gang e della
criminalità comune minorile.
34
I dati nell’anno dell’avvento della pandemia
Nr.vittime di reato minori in Italia per i reati sottoindicati
nel periodo del lockdown per emergenza virus Covid-19
(Dati consolidati di fonte SDI/SSD)
Delitto
1 mar - 31 dic 2019
1 mar - 31 dic 2020
138
130
FURTO
7.886
3.884
LESIONI PERSONALI
3.440
2.525
MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI
1.723
1.963
MINACCIA
1.718
1.619
195
199
81
99
214
231
42
36
873
792
1.429
1.306
17.739
12.784
DANNEGGIAMENTO
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI -
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI COMMESSI DAL CONIUGE
LEGALMENTE SEPARATO/DIVORZIATO
MINACCIA - ATTI PERSECUTORI COMMESSI IN DANNO DI
MINORE/DONNA IN GRAVIDANZA/PERSONA CON DISABILITA'
OMICIDIO DOLOSO
PERCOSSE
RAPINA
TOTALE
Si rileva un generale decremento di vittime minori per tutti i reati in questione, ad
eccezione dei reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e di atti persecutori, per
cui le vittime minori sono in aumento nel periodo in esame rispetto all’analogo periodo dell’anno
precedente, compatibilmente con gli effetti delle restrizioni del lockdown legate al contenimento
dell’emergenza sanitaria da virus Covid-19 e, in particolare, con la convivenza prolungata tra le
mura domestiche.
Nella successiva tabella vengono prese in esame - per il periodo 1 marzo - 31 dicembre
2020, confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente - le fattispecie riconducibili ai
35
I dati nell’anno dell’avvento della pandemia
reati di natura sessuale ed ai fenomeni consumati nel mondo del web e legati al cyberbullismo
con vittime minori.
Nr.vittime di reato minori in Italia per i reati sottoindicati
nel periodo del lockdown per emergenza virus Covid-19
(Dati consolidati di fonte SDI/SSD)
1 mar - 31 dic
2019
1 mar - 31 dic
2020
ADESCAMENTO DI MINORENNI
565
581
ATTI SESSUALI CON MINORENNE
379
284
CORRUZIONE DI MINORENNE
140
118
DETENZIONE DI MATERIALE PORNOGRAFICO
61
80
DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO SESSUALMENTE ESPLICITI
44
122
ISTIGAZIONE O AIUTO AL SUICIDIO
12
28
PORNOGRAFIA MINORILE
204
202
PORNOGRAFIA VIRTUALE
7
19
PROSTITUZIONE MINORILE
43
32
VIOLENZA SESSUALE
544
450
VIOLENZA SESSUALE AGGRAVATA
349
363
2.348
2.279
Delitto
TOTALE
Si rileva un decremento delle vittime minori per il totale dei reati in esame, pur
registrandosi un aumento di quelle per le fattispecie di adescamento di minorenni, di
detenzione di materiale pornografico, di diffusione illecita di immagini o video sessualmente
illeciti - c.d. revenge porn (si consideri, tuttavia, che la norma è entrata in vigore il 9 agosto del
2019), di istigazione o aiuto al suicidio e di pornografia virtuale.
Nella tabella della pagina seguente sono riportati - per il periodo 1 marzo - 31 dicembre
2020, confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente - i dati statistici, sulle vittime
minori, afferenti alla categoria dei reati informatici.
36
I dati nell’anno dell’avvento della pandemia
Nr.vittime di reato minori in Italia per i reati sottoindicati
nel periodo del lockdown per emergenza virus Covid-19
(Dati consolidati di fonte SDI/SSD)
1 mar - 31 dic
2019
1 mar - 31 dic
2020
206
264
DANNEGGIAMENTO DI INFORMAZIONI, DATI E PROGRAMMI
INFORMATICI UTILIZZATI DALLO STATO O DA ALTRO ENTE
PUBBLICO O COMUNQUE DI PUBBLICA UTILITA'
0
1
DANNEGGIAMENTO SISTEMI INFORMATICI O TELEMATICI
1
0
DETENZIONE E DIFFUSIONE ABUSIVA DI CODICI DI ACCESSO A
SISTEMI INFORMATICI O TELEMATICI
7
9
DIFFUSIONE DI APPARECCHIATURE, DISPOSITIVI O PROGRAMMI
INFORMATICI DIRETTI A DANNEGGIARE O INTERROMPERE UN
SISTEMA INFORMATICO O TELEMATICO
1
0
DANNEGGIAMENTO DI INFORMAZIONI, DATI E PROGRAMMI
INFORMATICI
4
0
FALSIFICAZIONE ALTERAZIONE O SOPPRESSIONE DEL
CONTENUTO DI COMUNICAZIONI INFORMATICHE O TELEMATICHE
0
0
FRODE INFORMATICA
160
215
INDEBITO UTILIZZO E FALSIFICAZIONE DI CARTE DI CREDITO E DI
PAGAMENTO
44
121
INTERCETTAZIONE IMPEDIMENTO O INTERRUZIONE ILLECITA DI
COMUNICAZIONI INFORMATICHE O TELEMATICHE
2
0
425
610
Delitto
ACCESSO ABUSIVO A SISTEMA INFORMATICO O TELEMATICO
TOTALE
Anche in questo caso, gli effetti delle restrizioni tipiche del lockdown si evidenziano
nell’aumento, nel complesso, del totale delle vittime minori per i reati informatici e, in
particolare, per l’accesso abusivo a sistema informatico o telematico, la frode informatica e
l’indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento.
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Conclusioni
CONCLUSIONI
Seguendo il fil rouge di concorrere a “fare rete” nell’ottica della tutela del minore, il
presente elaborato, naturale evoluzione del precedente edito nell’ottobre 2020, è stato redatto al
fine di fornire un ulteriore strumento alle Istituzioni interessate al tema, approfondendo l’impatto
che la pandemia da Covid-19 - ancora in atto - ha avuto e continua ad avere sui giovani, per
consentire di elaborare un’efficace strategia di prevenzione delle diverse forme di manifestazione
della devianza minorile, dando una risposta adeguata e sinergica alle esigenze manifestate, in
vario modo, dai giovani.
Al fine di distogliere i ragazzi dalla frequentazione di contesti devianti, si auspica,
pertanto, la crescente promozione, da parte di tutti gli stakeholder, pubblici e privati, di iniziative
didattiche, sociali, culturali, sportive, religiose, nel complesso, di educazione alla legalità che
coinvolgano gli “uomini del futuro”, i minori, rendendoli, il più possibile, partecipi del loro
futuro.
Infine, si ritiene utile riproporre “i consigli per la tutela dei minori” rivolti ai giovani, ai
genitori e a tutti gli operatori del circuito scolastico, formulati sulla base dell’esperienza maturata
dalle Forze di polizia, che possono essere arricchiti anche alla luce di ulteriori valutazioni da
parte degli esperti del settore. Eventuali suggerimenti e contributi potranno essere inviati
all’indirizzo di posta elettronica [email protected].
Si ringraziano - per il contributo informativo offerto ed utile alla redazione del presente
elaborato - il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, la Direzione Centrale della Polizia di
Prevenzione, la Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per
i Reparti Speciali della Polizia di Stato - Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, la
Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato nonché il Dipartimento per la Giustizia
Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia.
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Consigli per la Tutela dei Minori - (allegato 1)
CONSIGLI PER LA TUTELA DEI MINORI - (ALLEGATO 1)
Si riportano, di seguito, alcuni consigli pratici di massima per i giovani - anche vittime di
bullismo e cyberbullismo - per i genitori nonché per i dirigenti scolastici, gli insegnanti e tutti gli
operatori del circuito scolastico. Si tratta, tuttavia, di suggerimenti non esaustivi, formulati sulla
base dell’esperienza maturata dalle Forze di polizia nelle materie oggetto della presente analisi.
Per i giovani:
 se vivi un momento di “disagio” PARLANE con i tuoi genitori, con un adulto di cui ti fidi o
con i tuoi insegnanti;
 se senti la mancanza dei tuoi genitori DIGLIELO;
 se SAI che un coetaneo subisce prepotenze o soprusi, DILLO subito ad un adulto o rivolgiti
alle Forze di polizia. Questo non è fare la spia ma aiutare chi ne ha bisogno;
 EVITA di fornire immagini personali, indirizzi, numeri di telefono ed altre informazioni
strettamente private tramite i canali del web;
 NAVIGA in rete in maniera RESPONSABILE e CONSAPEVOLE, prendendo cognizione
dei pericoli che ivi si annidino per poterli evitare. Ricorda che ogni click in rete può avere
delle serie conseguenze: RIFLETTI BENE prima di farlo e se hai dubbi chiedi ad un adulto.
Per le vittime di bullismo:
 CHIEDI AIUTO e PARLANE con i tuoi genitori, con un adulto di cui ti fidi, con gli
insegnanti o con un medico, per te, di riferimento;
 fai in modo di NON RESTARE DA SOLO: se stai vicino agli adulti ed ai compagni, sarà più
difficile per il bullo avvicinarsi;
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Consigli per la Tutela dei Minori - (allegato 1)
 ANNOTA tutti gli episodi in cui il bullo ti dà fastidio perchè potrà essere utile per ricordare
meglio lo svolgimento dei fatti e PARLANE immediatamente con genitori e/o insegnanti. Il
silenzio e la segretezza sono alleati dei bulli.
Per le vittime di cyberbullismo:
 se qualcosa che avviene on-line ti provoca turbamento, PARLANE immediatamente con i tuoi
genitori o con gli adulti di cui ti fidi;
 NON RISPONDERE a sms, mms, e-mail o post molesti o offensivi sui tuoi profili social e
RIFERISCI tutto subito ai genitori e/o agli insegnanti;
 SALVA I MESSAGGI che ricevi, prendendo nota del giorno e dell’ora in cui arrivano (se
tramite chat, salva la cronologia);
 CHIEDI un consiglio od un aiuto per te o per un tuo coetaneo vittima di cyberbullismo,
anche in forma anonima, alle Forze di polizia (di persona od attraverso i canali e le
applicazioni dedicate); loro sapranno come aiutarti e come far terminare le condotte di chi ti fa
stare male.
Per i genitori:
 CERCARE DI ESSERE PRESENTI e DIALOGARE con i figli trasmettendo loro i valori
della legalità, affrontando insieme le tematiche attinenti il mondo dei minori;
 CERCARE di INSTAURARE un rapporto di FIDUCIA con i figli, trasmettendo sicurezza
e serenità. Solitamente, le vittime di soprusi hanno difficoltà a parlare con gli adulti delle
violenze che subiscono e possono chiudersi in se stessi avendo paura anche di subire
conseguenze per aver parlato; in tale contesto è fondamentale il SOSTEGNO della famiglia;
 PRESTARE MASSIMA ATTENZIONE alle variazioni di umore dei figli ed a tutti quei
comportamenti “improvvisamente” anomali che potrebbero mascherare forme di disagio;
 RASSICURARE la vittima e far comprendere che non c’è nulla di sbagliato in lui che possa
giustificare questi soprusi;
 Affinché non si trasformino in bulli, è opportuno INSEGNARE ai figli ad avere coscienza
delle conseguenze dei propri comportamenti, ad esprimere le proprie emozioni in modo
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Consigli per la Tutela dei Minori - (allegato 1)
costruttivo e con maturità, a comunicare in modo sincero ed a prendere esempio dalle figure
sane del proprio ambiente;
 CERCARE DI INFONDERE ai figli il CHIARO MESSAGGIO che si deve portare
RISPETTO verso l’altro e che non si devono tenere comportamenti prevaricatori,
offensivi o violenti nei confronti di nessuno, né si deve tacere o sottovalutare questi
comportamenti tenuti da altri, anche nei loro confronti, oltreché verso compagni o coetanei;
 Se si ha il sospetto che il proprio figlio sia vittima oppure autore di atti di bullismo
RIVOLGERSI alle Forze di polizia.
Per i Dirigenti scolastici, gli insegnanti e tutto il personale scolastico:
 FAVORIRE occasioni di contatto con rappresentanti delle Forze di polizia per dibattiti ed
incontri con gli alunni ed i genitori, sviluppando campagne di sensibilizzazione volte a far
conoscere i diversi fenomeni che possono riguardare l’universo del minore;
 SVOLGERE un’attenta attività di controllo durante la ricreazione, la pausa pranzo od
altri momenti di intervallo, per effettuare un’eventuale azione a tutela delle potenziali vittime.
Generalmente sono questi i momenti - insieme a quelli dell’ingresso e dell’uscita dal plesso
scolastico - in cui la maggior parte dei bulli agisce;
 AIUTARE i ragazzi a SUPERARE il timore o la vergogna di raccontare personalmente
ciò che si subisce. È importante abituare i ragazzi a parlare ed a raccontare ciò che
accade e a non nascondere la verità. Potrebbe essere di aiuto, per genitori e vittime, avere
un numero di telefono di riferimento al quale rivolgersi, eventualmente anche in forma
anonima e si possono anche istituire delle apposite cassette dove lasciare dei biglietti per
descrivere gli episodi di bullismo;
 se si sospetta del possibile rischio di episodi di bullismo CONVOCARE i genitori dei
minori interessati e CONDIVIDERE insieme a loro una strategia di intervento educativo
in sinergia e coerente per evitare il fenomeno, anche confrontandosi con le Forze di polizia.
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