Contenuti della lezione. I contenuti vanno studiati. Mercoledì potete chiedere in base ai punti non chiariti. - Ugo Foscolo: introduzione - A Zacinto (analisi) - Ripresa di Alfieri, la tragedia. Lettura del Saul (libro di testo) Libro di testo e testo corrente. Ugo Foscolo La ragione per cui ancora oggi leggiamo un autore del Settecento è che riusciva a tenere insieme il bello e il vero. Sebbene alcune tematiche trattate nelle sue opere siano ormai per noi di nessun, o poco, interesse, esistono nella sua poetica e nella sua esperienza letteraria temi che sempre riguardano l’uomo: l’amore per la libertà, il rapporto conflittuale con il tempo, la dialettica tra la vita e la morte, il dolore per la passione amorosa non corrisposta, la bellezza della poesia. Le opere di Foscolo articolano questi temi in modo interessante, dando ipotesi di risposta con cui confrontarsi. Le opere di Foscolo mettono spesso in scena un dramma dualistico in cui è impossibile scegliere tra i due opposti che entrano in scena. Per noi spesso “accidiosi” Foscolo può rappresentare uno specchio. Quali questioni solleva per noi oggi? Il tema dell’amore non corrisposto e della delusione: come risponderà? Nei Sepolcri, opera che impareremo a conoscere, affronta il tema della sepoltura: per chi? La sepoltura fuori dalla città, fuori dalla Chiesa. Lui anticlericale convinto. Oggi cosa sta succedendo? Non sappiamo dove mettere i cadaveri, ci sono troppi morti. Cosa ci dice quella lunga fila di carri armati che escono dalla città di Bergamo. https://www.ilsussidiario.net/news/coronavirus-chi-siamo-davvero-se-ce-lafila-perfino-per-andare-a-morire/1999806/ leggi l’articolo. Altro tema: “quello spirto guerrier che entro mi rugge” (Alla sera): che cosa ci dice? Una desiderio di che cosa? Amore per la patria e per la politica: non c’è soluzione per lui al problema politico. E per noi cosa significa il problema politico? La morte e le sepolture: sostiene come Epicuro che se c’è la morte non ci siamo noi ma poi torna a parlare della chiesa di Santa Croce? Perché? Con Foscolo entra nella scena italiana un nuovo tipo di letterato. Nuovo per la sua condizione sociale, né aristocratico né religioso, ma perché conta e si impone non solo per ciò che scrive ma anche per ciò che fa. Le sue scelte ebbero notevoli conseguenze non solo per gli uomini di lettere ma più in generale nella società del tempo. Nasce il 6 febbraio 1778 a Zante (o Zacinto) isola greca possedimento di Venezia nell’arcipelago delle Ionie, a ovest della Grecia. Il nome Ugo fu assunto in seguito, avendo come nome di battesimo Niccolò. Ci sono delle COSTANTI LETTERARIE nell’opera di Foscolo che è importante avere presente prima di leggerlo. 1) La principale è la preponderanza che assume il personaggio che dice “io”, nel quale si può sempre riconoscer Foscolo. Come Alfieri (riprendi Alfieri) esalta la LIBERTA’, MSSIONE CIVILE e POLITICA dello scrittore, senso aristocratico/nobile della personalità. Un io che tornerà in modo diverso nelle sue opere. 2) Questo porta alla conseguenza di un sottile confine tra arte vita portato all’esasperazione da Foscolo. In questa a volte confusione tra arte e vita, consiste anche la grandezza dell’opera foscoliana. 3) Frammentarietà: Foscolo non dona alle sue opere un respiro ampio, ma breve. Sono frammenti le lettere dell’Ortis che vengono messe insieme, I sonetti e le odi presi singolarmente assumono più valore che non per il fatto di essere composti in un canzoniere; così come le Grazie (poema didattico diviso in tre inni) e i Sepolcri(carme, chiamato così da Foscolo, è un’epistola dedicata a Ippolito Pindemonte, costituita da 250 endecasillabi sciolti). 4) Ultima costante letteraria, è il DUALISMO. Esistono sempre due elementi contrapposti: antitesi tra due istante contraddittorie: passione per la vita e desiderio di morte, cuore e ragione,… La composizione poetica di Foscolo esce a Milano nel 1803 e consta di due odi e 12 sonetti. I sonetti sono come una sorta di AUTORITRATTO del poeta. Un autoritratto in versi in cui l’autore delinea la figura di un individuo eccezionale. Egli si considera tale perché dotato da sentimenti più forti del comune e perché straordinariamente avverso alla sorte. Le difficoltà della sua vita infelice sembrano parzialmente addolcite dalla poesia e dagli affetti. La poesia sembra restituire un’armonia che nella realtà non è mai raggiunta. Foscolo unisce sonetti e odi nello stesso canzoniere, pur essendo profondamente diversi? Un segno ulteriore della sua impostazione antitetica. Il sonetto che segue fa parte degli ultimi tre inseriti nel gruppo dei 12 presenti nel Canzoniere: Alla sera, In morte al fratello Giovanni, A Zacinto. È composto tra agosto 1802 e aprile 1803. Il titolo è posto dagli autori ottocenteschi. Temi: -celebrazione della patria anagrafica di Foscolo che viene presentata in aura mitica e ideale (Da quali elementi lo comprendi?) - paragone con una figura mitologia: quale e perché? - dal punto di vista sintattico cosa si può osservare? Periodi lunghi o brevi? Schema metrico: ABAB ABAB CDE CED, che struttura di rime caratterizza le strofe, In 14 versi si affronta il tema: - Origini della poesia - Esilio - La vita sventurata ed eccezionale dell’io poetico - La morte e il sepolcro Leggi la poesia e per la parafrasi consulta il tuo libro di testo. A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque Perifrasi per indicare Omero cantò fatali, ed il diversoesiglio per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura. In corsivo alcuni dei termini ripresi nell’analisi. DiversoPolisemia del termine: significa diverso da Ulisse e diverso perché, dal latino, rivolto altrove. Spunti per l’analisi All’isola è legato l’idea di madre e ad essa si affianca l’idea di acqua. E’ l’acqua che rende fecondo tutto ciò che tocca. Dalle acque che circondano l’isola nasce anche la dea Venere, simbolo di amore e bellezza, altri due temi fondamentali per Foscolo. Nota quante volte tornano i termini acqua e onde. Se l’acqua è condizione per la vita la sua mancanza è morte. Nel momento della morte spariscono tutti i riferimenti all’acqua. Il poeta imposta un paragone tra sé e due illustri modelli: Ulisse e Omero. Ulisse l’esule per eccellenza e Omero il poeta per eccellenza. Così Foscolo è esule poeta. La somiglianza dei destini è segnato anche dal punto di vista tecnico attraverso il ricorso alla rima interna: mai-avrai (1-12), toccherò-cantò –baciò (1,9,11), verso-diverso (8,9). Il destino di Ulisse e del poeta hanno un approdo diverso. Ulisse tornerà ad Itaca, Foscolo no, morirà come esule a Londra senza rimettere più piede nella sua terra natia. Isola Itaca, Isola Zacinto. L’io lirico è associato a Ulisse e Omero anche nei verbi terminali: iotoccherò- Omero cantò e Ulisse baciò. Dunque l’io poetico è come Ulisse per via dell’esilio e come Omero perché poeta. Si differenzia però dai due modelli perché più sventurato: con questo sonetto Foscolo contribuisce a creare il proprio mito. Dal punto di vista sintattico Foscolo dà prova di grandi abilità: crea un unico periodo di 11 versi, creando una oratio continua, un discorso continuato. Osserva gli enjambement: quanti sono? Quali? Che scopo hanno? Che tipo di ruolo giocano? Rispetto alla figura di Ulisse come eroe è necessario fare un passo indietro e vedere a chi si ispira Foscolo per creare il suo modello di eroe: modello sui costruisci i suoi personaggi. Eroe greco: caratteristiche dell’eroe classico. Ma chi è l’eroe Classico? È necessario tornare indietro e confrontare la vicenda di Foscolo con quella di Vittoria Alfieri. Tragedia del Saul pag. 637 libro di testo. Leggi integralmente il testo della tragedia presente nel libro di testo. Perché Vittorio Alfieri sceglie la tragedia? Breve nota su Alfieri (1749-1803): nobile di origini, di origini piemontese soffre la visione ristretta dell’orizzonte sabaudo e cercò di “spiemontizzarsi” viaggiando molto in Europa. Grazie alle sue disponibilità visse in Francia e poi si trasferì a Firenze. Ebbe una vita sentimentale dissipata, tra numerose e diverse donne, che lo condusse anche a un duello. Egli fu un poeta di forte sentire, dell’individualismo, poeta della lotta alla tirannide. È poeta della libertà e del conflitto. Egli predilige la forma della tragedia ma di norma il conflitto in essa rappresentato non trova soluzione, se non nella violenza. Egli è uno sei maestri di Foscolo (1778-1827). Anche se i due non si incontrarono mai. Lo troveremo nelle Lettere di Jacopo Ortis, famosa opera di Foscolo. Alfieri modello di vita, di pensiero, di stile. Foscolo lo imita ma ne prenderà anche le distanze. Tradizionalmente, la tragedia rappresentava figure umane eroiche ed eccezionali in forme di vertiginosa sublimità, essa appariva il genere poetico più adatto ad esprimere il titanismo alfieriano, la tensione verso una grandezza senza limiti, verso un infinito potenziamento dell’io • la tragedia era anche considerata il genere più sublime e più difficile, che esigeva eccezionale altezza e vigore di ispirazione e perfetto dominio degli strumenti espressivi Foscolo riprendere alcune tematiche dell’Alfieri. - Suicidio, come estremo gesto di autoaffermazione e la manifestazione esasperata della volontà di potenza dell’eroe alfieriano chiamato a risolvere un conflitto insanabile. - La trama della tragedia è semplice incentrata sulla figura di Saul, re del popolo ebraico che ha allontanato David, suo genero. Il sovrano vive un conflitto insanabile tra amore e odio, invidia e orgoglio nei confronti di suo genero che è solo onesto e fedele. Il dramma si concluderà con la morte dei figli e il suicidio del sovrano abbandonato da Dio e sconfitto in battaglia. - Il protagonista della tragedia vive una scissione interiore (come Foscolo una dicotomia) che si concluderà con una schizofrenia vera e propria. Chi sono i due nemici di Saul? David e Dio, ma sono entrambe le immagini che lui stesso si è creato. Proiezioni del suo io diviso e turbato. Non esiste il senso del sacro in Saul, come poi non ci sarà in Foscolo. - La lotta tra uomo libero e tiranno, poi usato da Foscolo, ha qui una variazione: la lotta è anche interna al personaggio tiranno. - Il concetto di eroico individualismo trova in Saul la sua massima espressione. Saul vuole essere al pari di Dio e non si consacra più solo alla passione politica, ma vuole misurarsi direttamente con Dio. Deve invece fare i conti con i limiti della vecchiaia, della morte, della debolezza e della paura della morte. L’unica soluzione è il suicidio, per risolvere questo conflitto interiore. La sua divisione interiore si manifesta nella tragedia segnandone tutti i livelli: nella narrazione scene concitate e scene pacifiche, luoghi vicini e luoghi lontani, antitesi tra giorno e notte.