Docente neo-immessa in ruolo Selene Miranda
A.S. 2020/2021
Scuola Polo IISS "S. Caterina da Siena-Amendola" Salerno
Bisogni Educativi Speciali – Aula 4
DENOMINAZIONE PROGETTO
per una Scuola Inclusiva
“A SCUOLA DI TEATRO”
PREMESSA/ANALISI DI CONTESTO
Il progetto qui illustrato viene pensato per una scuola Secondaria di Primo Grado della
provincia di Benevento. Il contesto è quello di un paese di 10.000 abitanti circa, che
non presenta particolari situazioni di disagio sociale o ambientale, in cui le proposte
della scuola sono mediamente ben recepite da alunni e genitori. Nella scuola sono
presenti pratiche inclusive non particolarmente innovative ma collaudate e portate
avanti da alcuni insegnanti di ruolo presenti nella scuola da diversi anni. I rapporti tra
colleghi sono generalmente improntati alla cordialità: alcuni colleghi sono disponibili
al confronto sulle pratiche educative da mettere in atto durante le ore di lezione.
DESTINATARI
Il progetto “A scuola di teatro”, in particolare, vede il coinvolgimento di una classe
prima in cui è presente un allievo con disabilità (autismo e ritardo cognitivo medio)
che chiameremo A.H.
La classe in questione è una classe di livello medio-alto. Il corpo docenti è in gran parte
stabile e di ruolo. Le docenti di Lettere e di Arte vengono attivamente coinvolte nel
progetto e si dimostrano interessate alla progettazione delle pratiche inclusive
proposte dalla docente di sostegno. Anche i compagni di classe si mostrano molto
accoglienti con A.H. Hanno capito che A. ha bisogno di qualcuno che lo guidi e spesso
si offrono come volontari per fare da tutor.
A. H. è un ragazzino di origine cinese molto tranquillo, curioso e sorridente. Ha vissuto
in Cina fino ai 6 anni con la nonna (i genitori erano già in Italia), ma non parla cinese
(lo capisce in parte). È timido e impacciato a livello relazionale e comunicazionale ma
molto curioso. È cooperante sia con gli adulti che con i compagni. Presenta alcune
stereotipie (sfarfallamento delle mani, necessità di toccare la parete specie quando si
muove in luoghi poco noti, stereotipie vocali). Il contatto visivo è fugace. Scrive in
maiuscolo stampato solo sotto dettatura con alcuni errori di grammatica e ortografia,
legge con difficoltà. Nonostante la diagnosi, mostra grande interesse per la
compagnia degli altri, e trae notevole beneficio dalla presenza dei compagni. Si
esprime in italiano con frasi semplici non sempre corrette o parole frasi. Necessita di
avere intorno a sé un ambiente tranquillo, ordinato e prevedibile.
ATTIVITA’ PREVISTE
Scopo finale del progetto è la realizzazione di uno spettacolo teatrale, realizzato a
partire dalla lettura di un libro di storia locale in classe sui Longobardi a Benevento e
dalla scrittura cooperativa di un copione a partire dal libro letto. Il progetto vede la
sinergia delle docenti di sostegno, di lettere e di arte (per la realizzazione della
scenografia).
FASE 1: Scrittura del copione. Lettura collettiva in classe delle parti salienti del libro
sui Longobardi, in particolare sulla discesa dei Longobardi a Benevento e sulle relative
leggende locali. Insieme vengono stabiliti i personaggi chiave e la storia da raccontare,
poi il libro viene diviso in 5 parti (o scene) più prologo ed epilogo: ogni parte viene
affidata a un piccolo gruppo di 3 alunni che dovrà scriverne il copione.
FASE 2: Le prove. A ogni alunno viene affidata una parte, le prove si svolgono in classe,
in palestra o in aula sostegno.
FASE 3: La realizzazione delle scenografie. Una o due volte al mese la classe si reca nel
laboratorio di arte per realizzare le scenografie con materiale di riciclo. Cartoni
vengono impiegati per realizzare un muro, tappi di plastica e cartoncino per la corona
di re Arechi etc.
FASE 4: Lo spettacolo.
METODOLOGIE E AZIONI DIDATTICHE INCLUSIVE
Per consentire ad A.H. di prendere parte al progetto “A scuola di teatro”, gli insegnati
si accordano su alcune modalità operative che vengono poi, all’occorrenza, ridefinite
in itinere. Alcune di queste modalità sono state già definite a inizio anno scolastico e
fanno ormai parte della routine della classe. Infatti, in classe lo spazio è stato
strutturato ponendo attenzione all’organizzazione degli spazi fisici, ai compiti e ai
materiali di tipo visivo-spaziale: il suo banco è disposto in posizione laterale; accanto
a lui c’è un compagno che spesso lo aiuta e che lui riconosce come riferimento e
dall’altra parte c’è posto per un insegnante che si siede accanto a lui quando ce n’è
bisogno; affianco al banco contro il muro vengono predisposti degli scaffali per riporre
in modo ordinato e classificato il materiale per il lavoro didattico; vicino a lui vengono
appesi un calendario e il tabellone dell’orario settimanale, in modo da visualizzare la
scansione del tempo e delle materie. Grazie a questi accorgimenti, l’alunno riesce a
stare per molto tempo in classe (70% del monte ore) anche nei momenti più
destrutturati con un comportamento socialmente adeguato.
FASE 1: Stesura del copione. Didattica metacognitiva nella creazione di un copione
semplificato e di un diario di bordo che aiutino a prevedere e sistematizzare le attività
realizzate.
Si prevede di far lavorare A.H. con due compagne alla stesura di un copione
semplificato partendo da quello realizzato dai compagni. Nel copione semplificato
vengono evidenziati i passaggi principali dello spettacolo teatrale e i momenti in cui è
prevista la sua entrata in scena. Il copione viene realizzato con immagini e frasi brevi.
Subito dopo, con l’ausilio dell’insegnante di sostegno, viene costruito un calendario
con le date delle prove e dello spettacolo e la loro durata.
FASE 2: Didattica esperienziale: partecipazione attiva al progetto. L’allievo prende
parte alle prove insieme ai compagni. Segue le varie fasi dello spettacolo con l’aiuto
del proprio copione semplificato, che viene via via modificato insieme all’insegnante
di sostegno secondo le esigenze dell’allievo e le modifiche che la classe apporta al
copione principale. Durante le prove, gli insegnanti, in accordo con i compagni,
individuano alcune scene nelle quali A. H. potrebbe comparire in scena. Date le
difficoltà espressive e linguistiche dell’allievo, si opta per assegnargli delle parti in cui
non deve recitare battute: parti in piccolo gruppo o in coppia in cui bisogna
rappresentare dei passanti o un gruppo di persone (i Longobardi a seguito del re).
L’insegnante individua, in accordo con l’allievo, il compagno tutor di riferimento per
ogni fase. Infine, il copione semplificato viene completato con le immagini di A. H. e
del compagno tutor in corrispondenza della loro entrata in scena.
FASE 3. Didattica laboratoriale: utilizzo di materiale di riciclo per l’allestimento delle
scenografie. L’allievo con disabilità partecipa all’allestimento della scenografia per lo
spettacolo durante le ore di arte, creando, insieme ad alcuni compagni, alcuni
elementi necessari all’allestimento della scena. Ciò permetterebbe all’allievo di
portare comunque il suo personale contributo alla rappresentazione dello spettacolo
anche nel caso in cui blocchi emotivi improvvisi gli impediscano l’entrata in scena
all’ultimo minuto. Bisogna infatti considerare la difficoltà nel gestire le situazioni
sociali complesse come può essere uno spettacolo teatrale, oltre all’emozione e
all’imprevedibilità che caratterizzano le messe in scena.
FASE 4: Utilizzo di visuals per valorizzare l’intelligenza visiva. Per mettere a proprio
agio l’allievo la sera dello spettacolo, vengono preparati disegni e foto per rendere
chiara all’allievo la disposizione degli elementi principali del teatro auditorium in cui
si svolgerà la rappresentazione. Immagini e video servono a mostrare elementi e
funzioni di una rappresentazione: attori, spettatori, palco, luci, tende.
FINALITA’
o Migliorare le abilità relazionali
o Aumentare la consapevolezza sociale
o Aumentare il senso di autostima
OBIETTIVI
o Prendere parte allo spettacolo teatrale “I Longobardi a Benevento” insieme al resto
della classe.
Nello specifico:
o Partecipare attivamente allo spettacolo come comparsa con l’accompagnamento di
un compagno tutor.
o Allestimento scenografie: contribuire alla preparazione dei materiali necessari a
produrre scenografie e costumi per la rappresentazione.
FASI E TEMPI DI ATTUAZIONE
L’impegno orario previsto è quello di 1 ora a settimana in orario curricolare con la
docente di lettere più 1 ora pomeridiana al venerdì pomeriggio, da fine dicembre a
fine aprile. Inoltre, 1 – 2 volte al mese, durante le ore di arte i ragazzi si dedicheranno
alla realizzazione delle scenografie per lo spettacolo. La messa in scena è prevista per
fine aprile: una volta in orario serale per le famiglie e una volta in orario antimeridiano
per tutta la scuola nell’auditorium comunale.
STRUMENTI E MATERIALI
Computer, fotografie, quaderno, pennarelli, fotocopie, materiali di riciclo.
RISULTATI ATTESI
I risultati attesi comprendono delle ricadute positive non solo per l’allievo con
disabilità, ma per l’intero gruppo classe, e in forma più allargata, per l’intera comunità.
A.H. potrebbe vedere una migliore l’inclusione all’interno del gruppo classe, grazie
alla sua partecipazione alle varie fasi di preparazione dello spettacolo (comprese
quelle più destrutturate). Inoltre, il ripetere scene di vita scolastica e sociale
permetterebbe all’allievo di imparare un “copione comportamentale” che lo abitua a
mettere in atto comportamenti funzionali nella vita quotidiana, scolastica e non solo.
I compagni di classe, soprattutto quelli che fanno da tutor ad A.H., potrebbero
migliorare le proprie abilità sociali e l’intelligenza emotiva, mentre tutti gli altri
potrebbero avere una maggiore consapevolezza e senso civico nei confronti dei più
deboli. Infine, lo spettacolo potrebbe avere ricadute positive sull’intera comunità
locale, che sarebbe invitata ad assistere allo spettacolo (in particolare le famiglie e i
genitori degli alunni della scuola). Anche la stampa locale potrebbe menzionare
l’evento.