CAMPUS VTAIOR Rivista di studi camaioresi 1991 ml TI --l -:l I S't' IT' UTO STORXCO LU.CCHESE SXiZI()fin Dl {"A MAIORl'- e la risposta, poco tardò che, ritornato il vecchio portinaro, mi condusse in una foresteria, dove interrogatomi chí ero e la cagione di tat viaggio, il tutto semplicemente gli narrai.ll che da lui sentito, si rise dellamia semplicità e disse: o che dolore haverete dato a' vostri vecchi genitori e a tutti di vostra casa! però sarà meglio che ve ne ritorniate alla città, dove ottenuta la dovuta licenza del padre e della madre, potrete ire afani religioso in luogo di vostra soddisfozione (20). Io, ciò sentendo, non risposi in contrario, determinando in me stesso, che giacché ivi nonpotevo haver il mio intento,di proseguire avanti ilviaggiofinatanto che ritrovassi luogo a proposito perfarvi vita eremitica. Mg il signore che haveva determinato altro di me e che solo permesse ch' io facessi quetla fuga dalla casa paterna per disporre i miei genitori a darmi licenza per essere religioso, mi trovai lq maîtina seguente talmente mutato di pensiero che risolvetti di ritornarmene a casa, della qual mutazione ío stesso mi sono più volte maraviglíato considerando tal fatto. Licenziatomi per tanto con umil (21) ringraziamento da que' buoni religiosi, ripresi il viaggio per la città, qual mi fù moho facile poiché nel principio di esso mi accompagnaj con un nobile lucchese, chiamato il signor carlo orsucci, il quale con la sua signora consorte se ne ritornava alla cìtîà ... L.E. BELLI MILIARIUM POSUIT IPOTESI INTORNO A UNA EPIGRAFE ... CIVITAS LUNENSIS Georg Cristoph Martini (Langensalz 1685 - Lucca 1745) (l) ci ha lasciato tre manoscritti depositati nell'Archivio di Stato di Lucca (2) riguardanti il suo viaggio attraverso I'Italia dopo la partenza da Vienna nel 1722 con soggiomi aYenezia, Ferrara, Bologna, Rimini, Ancona, Spoleto, Bo.pa, Napoli e la sua definitiva permanenza a Lucca dal 1127 fino alla morte. Il terzo volume del manoscritto "Viaggio da Roma a Livomo e attraverso la Toscana" è stato pubblicato nel 1969 dallaDeputazionedi StoriaPatriadelleAnticheProvincieModenesinella"Biblioteca" Nuova serie, N. 13, curatore Oscar Trumpy. In tale opera è possibile reperire una informazione che può porre sotto una. particolare luce I'organizzazione e i confini del territorio apparentemente alle civitates di Pisa e di Luni in epoca romana. Si tratta della trascrizione di una iscrizione rinvenuta su di un cippo stradale romano. Il Martini (3) così ci riferisce: "In una villa del nobile lucchese Montecatini, a Nocchi, sulla collina di Camaiore, si trova una colonna miliaria, rinvenuta sulla è ricordata da G. Lami in Novelle Letterarie con queste parole: "... Cristoforo Martini ... era un eccellente pittore il quale faceva la sua dimora in Lucca. Ma egli per essere eccellente nella t) La cui figura di saper disegnare e colorire, come fanno i pittori dozzinali, volle saggiamente congiungere allafacoltàdi dipingerelacognizionedelle scienzepiù belle,efuunattento ed acuto speculatore della natura. Pratico della storia e della mitologia, godeva di raccorre i pregiati avanzi dell'antichità erudita, e se ne dimostrava intendentissimo ..." vedi p. XD( dell'opera del Martini citata più avanti nel testo. 2) Archivio di Stato di Lucca, Biblioteca manoscritti nn. 104-106. sua professione non si contentò 20) Trascrive <soddisfazione> anziché <<sodisfazione>. 21) Trascrive <<umile> anziché (umil>. À1 3) C.C. MARTINI, op. crr. pp.408 e 409. 43 vvuvlll4 v14 ^uIUIr4, urru Lrr òtr.rre5,rv yrrrrl4 Chiesa di quel paese. La comunitir di Luni I'aveva fatta erigere al tempo in cui in Oriente regnava Graziano, e in Occidente Valentiniano. Luna dunque a quei tempi doveva necessariamente esistere ancora. L'iscrizione è la seguente: IMPERATORI. D. N. VALENTI. PIO. FELICI. SEMPER. AUG. CIVIT. LVNEN. M.P. eva essere quale venivano riportate le considerazioni di diversi studiosi a proposito dell'autenvenuto ticità delt'iscrizione. Tale lavoro ci fa sapere come L.A. Muratori già fosse (Villa a conoscenza del testo de||'epigrafe da un certo Padre Sebastiano Paoli potesse Basilica 1684 - Napoli 1751) della Congregazione della Madre di Dio e 1o pubblicare in una sua raccolta di epigrafi (1) nel1740 confermandone I'autenticità del testo ad un inesperto scalpellino (... pur attribuendo alcune imprecisioni marmorarii inscitiaefortassistribuendae eruntvoces alíquotheic perperam scriptae se errori ...). Effettivamente il testo differisce da quello riferito dal Martini, ma vediamolo: ma MuraÎori, al inviò formali vi si trovano furono di chi lo trascrisse e lo IMP. CAESARI. D. GRATIANO. PIO. FEL. SEMP. AVG. DIVI IMPERATORI. CAUS. D. N. VALENTINIANI. VALENTI. PIO. FELICI. SEMPER. AUG. CIVIT. LVNIENI . CIVIT. LUN. M. P. IMP. CAES . DNO . VALENTINIANO SEMP. AVG DIVI VALENTINIANI . CIVIT. LUN. M. M.P. IMP. CAESAEIìI. D. GRATIANO. PIO. FEL. P." SEMP. AVG. DIVI le perplessità dell'erudito Targioni Tozzetti, naturalista e bibliotecario detla magliabechiana aFirenze, chèràccolse lanotiziaduranîe un suo viaggio a Lucca dat Martini stesso (4): "... mi disse il signor Cristofano Martini soprannominato il Sassone, che aveva osservata un'antica colonna milliaria, nella Il rinvenimento destò cluale era incisa la memoria che al tempo degli imperatori Graziano, Valente, e Valentiniano , Civitas Lunensís Milliarium (sic, n.d.r.) posuit. Se non sbaglio io nel prenderne ricordo, bisogna supporre che questa colonna sia stata portata a Camaiore di più lontano, poiché non credo che il territorio di Luni, il quale verosimilmente corrisponde alla modema diocesi di Sarzana, arrivasse tanto in qua, dove io credo per certo che fosse territorio di Lucca; ma può anche essere che si debba leggere Civitas Lucensis ..." . Analoghe perplessità sono riprese dal conte Cesare Sardi (5) il quale si meraviglia che "... l'iscrizione ... sfuggisse ai nostri eruditi lucchesi" e quindi fosse stata rintracciata solo dal Martini e per di più non se ne conosca l'attuale collocazione. 4) G. TARGIONITOZZETTI, Relazioni d'alcuni viaggi fatti in diverse parti dellaToscana,Firenze I 768-69, vol. VIl, p. 4. 5 ) (1. SARDI, Vic roma.ne e medievalí nel terriîrn'io lu.r'< hese in "Atti della Reaìe Accademia Lucchese rli Scicnzc. Lcttcre cd Arti", Tomo XXXIV. l-ucca 1914, p. 206. VALENTINIANI.A CIVIT. LUN4I/. M.P. IMP. CAES. DNE. VALENTINIANO sBuP' nvc DII"TI VALENTINIAINI] CIVIT. LUN4I/j . ' M. P." Ho messo fra parentesi quadre le lettere che non si trovano nell'edizione ponendo in corsivo quelle che sono in più o differiscono più corretta' dalla trascrizione del Martini Ia quale evidentemente è da ritenersi la muratoriana sottolineando e 6)G.sFORZA,DueiscrizionilunensitrascrittedaGiorgioCristoforoMartinideuoilsassonene'suoi t,iogui inediti, in "Giomale Ligustico", anno XXI[, 1898' 1740, romo 7) 1..A. MURATORI, Novus Theiaurus veterum iscriptionum, Mediolani I 15 III, p. MLV, n" Altri stucliosi (8) poi hanno antecedente. Da spiegare poi chi prima del secolo XVIII, esperto di epigrafia latina, si sia preso la briga di riprodurre con martello e scalpello una iscrizione latina su di una colonna anepigrafe dopo aver accuratamente ridotto la stessa in uno stato "assai malconcio" e per di più per quale motivo avrebbe dovuto apporvi riferimenti alla civitas lunensisenon, perrendere lafalsificazione più credibile, semmaiallacivitas lucensis se non a quella pisana. Tale testo inoltre è stato ritenuto falsó dal Bormann (9) e più recentemente dal Neppi Modona(10) il qualeultimo laritiene "... unafalsificazione modemaricalcata sulla colonna miliaria da S. Pietro a Grado" ora conseryata nel Camposanto monumentale di Pisa che per la verità presenta notevoli analogie con l'epigrafe 8) E. REPETTI, Sopra I'Alpe Apuaircedi narmi di Carrara,BadiaFiesolana Dell'antica Città di Luni, memorie, Torino 1838, pp. 82-83 e 941- 1820, p. 159; C. PROMIS, A. SANGUINETI, Iscrizioni romane della Liguria raccolte ed illustrate in" Atti della Spcietà Ligure di Storia Patria" vol. III, p. 299. Dapprima il Repetti rileva I'autenticità dell'iscrizione facendo contestualmente notare che "sino all'anno 378 Luni era sempre costituita in città ed aveva la sua Curia e i suoi Padri coscritti", ma poi più tardi ritenne valide le argomentazioni mosse dal Promis, nel lavoro sopracitato, in merito ad una presunta impossibilità che ci si possa riferire a Valente inteso a suo awiso, ma erroneamente possiamo oggi dire, come imperatore d'Oriente. Ritiene quindi col Promis che ci si debba riferire a Valentiniano I e che le iscrizioni dedicate singolarmente dalla civitas lunensis ai tre imperatori (Valentinianol, Grazianoe Valentinianoll) debbano essere state scolpite sul cippo in epoche diverse e cioè le ultimedue dopo lamofedi Valentiniano I inquanto egli vi appare come divinizzato(divus); vedi E. REPETTT, Dizìonario geografico,fisico, sîorico dellaToscana,Firenze 1833-1846 p.944 s.v. "Luni". 9) Corpus Inscriptionum Latinarum (C.I.L.), XI, 2, 848. l0) A. NEPPI MODONA, Forma ltaliae - Regio VII - Pisae, Roma 1953, p. 48 e Carta Archeologica d' I talia,.foglio I 04, P isa, F irenze 1956, p. 7. o studio (l l). Sccondo la mia opinione molto ha giocàtoìn favore dellà anuliz-zata in pa variazione alla lezione del Muratori in quanto ignari della versione del Sassone. Per tutti, seppur intervenendo con diverse argomentazioni, si tratta di un falso. Unico il Repetti pare accoglierla e ci riferisce che "... questo colonnino assai malconcio fu traslocato a Nocchi, villaggio sopra Camaiore, in una casa signorile, ma attualmente conservasi in quella chiesa parrocchiale ...". Tale testimonianza, successiva a quella del Martini ingenera una qualche perplessità sul luogo del ritrovamento, sembrano che dalla "casa signorile", dove, bisogna ricordarlo, il Maîtini disse di averla letta,sia stata poi trasferita nella chiesa. Ma I'opera del Repetti, preziosissima sotto numerosi aspetti, non è esente da inesattezze e, secondo chi scrive, bisogna più prestar fede a quanto ci dice il nostro viaggiatore sassone il quale dimostra in numerosi passi del suo diario una straordinaria e competente precisione. Una notizia invece che non troviamo né in Martini né nel Muratori è che il colonnino fosse "assai malconcio" segno di unavetustàche difficilmente crediamo ingeneratavolutamente da un falsificatore dei primi decenni del settecento o addirittura di un periodo questione il testo rn fatto, inspiegabile per gli studiosi che lo hanno analizzato, che il territorio della civitas lunensis si dovesse spingere così a sud mentre la diocesi, continuatrice ma non sempre dell'antica giurisdizione amministrativa dell'epoca romana, eradelimitatadalpercorso del fiume versilianell'ultimo suo tratto (12). Ma devo a questo punto ricordare quanto precedentemente già affermato in un mio articolo e cioè che verosimilmente il confine meridionale dell'ager lunensis si trovasse più a sud di quello finora supposto, lungo quella linea retta perpendicolare alla costa, che passando tra Massarosa e chiatri, segnava il confine nord dell'antica diocesi pisana e con tutta probabilità del precedente municipio romano. Risulta quindi possibile che fra 11375 e il 378 d.c., data in cui vi fu la compresenzadeitre irnperatori citati nella epigrafe, Luni, seppure in progressivo declino (13), avesse ancora intatto il suo territorio: solo con le ripetute invasioni barbariche ed in particolare con la conquista longobarda la zona versiliese rimase per un certo periodo contesa fra Pisa e Lucca per poi entrare nella sfera d'influenza di quest'ultima città che soltanto nel 1513 si dovette far da parte per riconoscere a Firenze il dominio nel territorio degli attuali quatiro comuni di pietrasanta, seravezza, 'StazzemaeForte dei Marmi, territorio che assunse ladenominazione amministrativa di Capitanato di Pietrasanta. In conclusione va sottolineato che a Nocchi non per caso venne rinvenuta I'iscrizione in quanto un percorso.,d'epoca romana che sempre ebbe notevole ll) Si ritiene oppomrno riportare la trascrizione dell'epigrafe, unanimemente ritenuta aute4tica, effettuata da E. G ABBAn Camposanto monumenîale di Pisa,le antichità,Pisa1977 ,pag.77 sotto la sigla "A 36 est.": Imperatori / Caes(ari) d(omino) n(ostro) F[l(avio) Valent]i / Pio Feiici sempler) IAug(usto)]' Imp(eratori) caes(ari) d(omino) n(ostro) Fl(avio) Gr[atian]o / pio Fel(ici) semp(er) Aug(usto / Divi Valentiniani Aug(usti) filio, / [Im]p(eratori) Caes(ari d(omino) n(ostro) fl(avio) Valentiniano / [Pi]o F(e)l(ici) semp(er) Aug(usto) / Divi Valentiniani Aug(usti) filio, Civit(as) / Pisana. / M(ilia) P(assuum) IIII. Eccone la traduzione: All'imperatore Cesare nosfro signore Flavio Valente più felice sempre augusto; all'imperatore Cesare nostro signore Flavio Graziano pio felice sempre augusto, figlio del divo Valentiniano; all'imperatore Cesare nostro signore Flavio Valentiniano pio felìce sempre augusto, figlio del divo Valentiniano, la cirtà di Pisa (dedica). Miglia quanro.; l2) L. BELLI, Aspetti della colonizzazione romana inVersilía, in "studi Versiliesi", iSAf p. ltr ... dobbiamo ... far rilevare che l'ultimo tratto percorre una linea di centuriazione (un cardine) lungo la quale ..' fu probabilirente incanalato in epocaromana I'ultimo ratto del fiume Versilia per favorime un immediato sbocco al mare. l3) Sugli inizidi un declino giàprecedenre al vI secolo, vediJ. B. WARD PERK1NS,L,abbandono degli adifici puhblici a lrn i, in "Quaderni Centro Sîudi Lunensi", n- 3, lg1.g, pp. 33_46. 41 es;ludere che si tratti della famosa via Luca-Forum clodi-Luna e che camaiore il Neppi stesso possa identificarsi proprio con Forum Clodi ptoptio come sostiene Modona (15). LUCA SANTINI CAMAIORE AVANTI L'ANNO 1OOO Nell'anno T22lJrso,ricco longobardo lucchese, per la salute della sua anima dotava di motti beni e servi la chiesa e il monastero di S. Maria Ursimanni da lui stesso fondati. Fra i vari beni elencati nella pergamena, troviamo: "Sala in loco Feruniano cum duas casas tributarias, una qui regitur Candido, altera per Maiorano cum famigliaeorum, vinea, oliveto, silva, peculiare prato ipso loco, supramemorato" (l). Il Feruniano di cui si accenna nel documento, località ben presto scompaÎsd anche dalla toponomastica, faceva pafte come vedremo più avanti, del territorio camaiorese. Quindi questa è, senza dubbio, la prima notizia documentata relativa alla presenza dei longobardi a Camaiore. Tra I'altro, questa interessante carta dotis ci rivela I'esistenza di un modello di organizzazione economica, che potremmo definire "precurtense", dove la "Sala" stava ad indicare il centro di questo sistema e intomo alla quale gravitavano invece le varie attività agricole svolte da dipendenti di diversa condizione sociale: servi, massari e coltivatori liberi. Un successivo paralle- poi RIPARBELLI,La rete viaria in"Lucca romana", Lucca 1981, p. 261: "'.. seguendo la viaproseguivafino lamente il torrente Freddana(riv us Frigidianus)fin quasi sotto la sua sorgente, chiesadi S' Pietro di Nocchi ad ascendere il colle Montemagno passando a breve distanza dall'antica Camaiore (campus maior) "'"' ... quindi scendeuu con ampiJvolute verso vaìle fino a raggiungere della via Romea L'iiinerario per Camaiore càntinuò ad essere frequentato anche dopo la deviazione 14) A. d'Angiò il 4 per il monte Quiesa, come risulta dal passaggio per Camaiore dei figli del re carlo ... in burgo maggio 127 l: "fi.Ií domini regis Karuli tranxíerunt per versiliam, et hospiîafi ruerunt Libri VALLECHIA' DA in GUIDO Lucam" îuerunî sequenîi et dielune die; ipsa Caimaioris p'25' 1913, Spezia memoriales, a cura di M 'N. Contt,La 15) A. NEPPI MODONA, op. cjt. Roma 1953' p' 48' frammento di storia longobarda camaiorese se così si può dire, ci perviene da un'altra carta vescovile. Correva esattamente il mese di agosto dell'anno 755, allorquando alla presenza dei testimoni: Giovanni, prete Feffuccio e Cosperto, il notaió Guldain con la sua firma convalidava l'atto con il quale Rolcaudo, uomo di stirpe longobarda, donava per rimedio della sua anima alcune terre alla chiesa di S' Frediano di Gricciano (2). Nello stesso mese, Gaiprando fratello di Rolcaudo, offriva alla stessachiesaunacasaed altri beni (3).Il villaggio di Gricciano sappiamo ) D. BARSOCCHINI, Memorie e doc. per servire alla storia di Lucca' Vol' N' 2' pag' 2) D. BARS. Vol. 2, pag. 30, a.'755. I ì) l). llAfls. Vol. 2, pag. 31, a. 755. 8 a' 122